L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale Verolese


04_1999.jpg (22400 byte)Aprile 1999

 

Mensile di Vita Parrocchiale - Anno XXIV n°4 Aprile 1999

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova

Pensieri ad alta voce

Abbiamo celebrato la Pasqua.
Alla comunità parrocchiale è stata offerta l’occasione di rinascere a vita nuova nella luce di Cristo risorto.
Le celebrazioni liturgiche, aperte con la quaresima, caratterizzate da un abbondante dono della parola di Dio accompagnata dall’esercizio della solidarietà con i fratelli del terzo mondo e dall’invito a vivere la carità con tutti, sono andate intensificandosi fino a trovare nella Settimana Santa e nel Triduo Pasquale la loro più alta intensità.
Non è possibile misurare ciò che lo Spirito ha operato nelle coscienze: i nostri criteri di valutazione sono impropri. Se fare Pasqua vuol dire però accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia, che sono sensibilmente diminuiti, poiché questi sono i segni di un cammino di fede fatto seriamente in quaresima, allora ci potrebbero essere motivi di preoccupazione.
Sappiamo che ognuno ha comunque le proprie cadenze di cammino e che le stagioni dello spirito si diversificano e hanno ritmi diversi nelle coscienze. Per questo allora siamo autorizzati a sperare e la fiducia è d’obbligo.
Tre adulti hanno ricevuto con gioia il Battesimo.
La Pasqua, fondamento di tutta la fede cristiana, ci offre l’opportunità di riflettere sui sacramenti che introducono a rivivere questa fede.
Una domanda. Com’è sentita la preparazione che inizia alla vita cristiana attraverso i sacramenti del Battesimo, Cresima e Messa di Prima Comunione?
La notte di Pasqua che segna l’esperienza più intensa della nostra fede, in Basilica, si è compiuto un evento storico: è stato amministrato il Battesimo a tre adulti vietnamiti tra i ventidue e i quarant’anni; hanno pure ricevuto il sacramento della Cresima e hanno partecipato all’Eucarestia.
Da molto tempo sono ospiti della nostra comunità, sono stati ammessi ai sacramenti dell’iniziazione cristiana dopo lunga preparazione.
Hanno conosciuto e familiarizzato con Dio creatore, Cristo redentore e lo Spirito Santo.
Hanno scoperto il dono di far parte della Chiesa, famiglia dei figli di Dio, dove lo Spirito di Cristo risorto opera e lega nell’amore i battezzati costituiti fratelli.
Mi è venuto spontaneo confrontare la gioia di questi "neofiti" con l’indifferenza dei molti, tra noi, per i quali i doni del Battesimo e dei sacramenti sono cose scontate.
Come si vive in parrocchia, la preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.
In parrocchia gli incontri con i genitori dei battezzandi, ridotti al minimo, non trovano sempre adesione generosa.
Concedendo per motivate alcune assenze, c’è sempre un certo numero di genitori che delegano un componente la coppia a presenziare alla catechesi prebattesimale o che risultano latitanti agli appuntamenti.
Sappiamo che il sacramento ha una sua efficacia intrinseca, ma è pur vero che la grazia, nel suo sviluppo, come il buon germe che si affida al terreno, è condizionata dall’atteggiamento di chi lo riceve e, in questo caso, alla famiglia del battezzato.
Un altro discorso merita la preparazione alla Cresima. L’impegno dei candidati e dei genitori suscita, talora, perplessità. So di alcuni parroci che negano la Cresima a qualche ragazzo che sembra, insieme alla famiglia, non interessato al sacramento. Non si vuole giungere a tanto, ma certamente si avverte l’urgenza di chiederci tutti, ragazzi, genitori, catechisti e comunità se è sufficiente quello che facciamo o se dobbiamo fare tutti uno sforzo per rendere fruttuosa la celebrazione della Confermazione.
La Messa di Prima Comunione, se è più sentita da parte dei genitori e dei bambini, non manca di talune preoccupazioni generate dal fatto che si tende a privilegiare la festa esterna più che il cammino di fede. I genitori partecipano in modo più responsabile agli incontri di catechesi, ma sarebbe auspicabile un maggiore interessamento da parte dei papà.
Mancano solo due mesi all’appuntamento della Messa di Prima Comunione che avrà luogo il 30 maggio p. v. e al conferimento della Cresima che avverrà il 23 maggio, solennità di Pentecoste.
Sono avvenimenti che coinvolgono tutta la comunità. Ogni battezzato che si sente parte della famiglia parrocchiale è tenuto a vivere la solidarietà cristiana che è fatta di attenzione, di simpatia e di preghiera per i ragazzi e le loro famiglie.
La Pasqua vissuta nella gioia cristiana da coloro che hanno incontrato Cristo risorto, dovrebbe favorire in parrocchia il clima di trepida attesa per il compiersi di eventi che come "nuova Pentecoste" sono decisivi per l’intera comunità.


APRILE

  11 Domenica II di Pasqua, in Albis Depositis.

Dal Vangelo - "... Gesù si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi". E i discepoli gioirono nel vedere il Signore". (Gv. 20, 19-20)

Sante messe con orario festivo

ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Nel salone dell’oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e della 2a media

12 lunedì Nel salone delle Rev.de Suore, alle ore 20.30, alla presenza del Consiglio Pastorale e di tutte le realtà associative e di comunione della parrocchia, i Padri Missionari annunceranno la "Missione al Popolo" che si terrà tra il gennaio e il febbraio del 2000.

18 Domenica III di Pasqua.

Dal Vangelo - "... I due discepoli insistettero: "Resta con coi, perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero". (Lc. 24, 29-31)

Sante messe con orario festivo

ore 9.30 Solenne ‘Traditio Symboly" (Consegna della professione di fede - "Credo") ai ragazzi della 2a media

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Salone dell’Oratorio maschile: incontro per i genitori della 4a e 5a elementare

N.B. Oggi si celebra la giornata per l’Università Cattolica. Si vuole riproporre l’urgenza di una più qualificata presenza cristiana nel mondo della cultura e della scuola

20 martedì Tutti i Santi della Chiesa di Brescia.

Sante messe con orario feriale

25 Domenica IV di Pasqua

Dal Vangelo - "In quel tempo Gesù disse: "... Il guardiano apre e le pecore ascoltano la sua voce; egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori, cammina innanzi a loro e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce". (Gv. 10, 3-4)

Sante messe con orario festivo

*** Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

ore 9.30 Nel corso della s. messa ha luogo la "Redditio del Padre Nostro" per i fanciulli di 5a elementare

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi

ore 16.00 Salone dell’oratorio maschile: incontro con i genitori dei ragazzi di 1a media

ore 16.00 Salone al primo piano dell’oratorio maschile: incontro con l’Azione Cattolica Adulti

26 lunedì Beato Giovanni Battista Piamarta - Sacerdote fondatore degli "Artigianelli".

Sante messe con orario feriale

29 giovedì S. Caterina da Siena - Compatrona d’Italia. Festa

Sante messe con orario feriale

MAGGIO

1 sabato Si celebra oggi la memoria di S. Giuseppe lavoratore

ore 9.00 S. messa distinta per il mondo del lavoro.

Oggi si apre il mese dedicato alla pietà verso la Madonna. Ogni sera del mese, la s. messa vespertina è preceduta dalla recita del S. Rosario. A pagina 16 vengono pubblicati i luoghi dove si recita il S. Rosario ogni sera.

Il pellegrinaggio a Caravaggio avverrà venerdì 4 giugno.

Da oggi la santa messa prefestiva presso la Casa Albergo è celebrata alle ore 17.00.

2 Domenica V di Pasqua

Dal Vangelo - "Tommaso disse a Gesù: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via". Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". (Gv. 14, 5-6)

Sante messe con orario festivo

Da oggi la celebrazione pomeridiana è alle ore 16.00

ore 16.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Salone dell’oratorio maschile: incontro con i genitori dei fanciulli/e della 2a elementare

ore 17.00 Oratorio femminile: incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di maggio.

3 lunedì Santi Filippo e Giacomo apostoli. Festa

Sante messe con orario feriale

6 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 adorazione del Santissimo fino alle ore 12.00

7 venerdì Primo del mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore

8 sabato Presso la chiesa di S. Donnino si celebra la festa di S. Gottardo.

ore 9.00 Santa messa

ore 11.00 Santa messa solenne

ore 17.00 Santo rosario e benedizione con la reliquia del Santo

9 domenica VI di Pasqua

Dal vangelo - "Il quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre". (Gv. 14, 16)

Sante messe con orario festivo

ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi

ore 15.00 Celebrazione della Prima Riconciliazione per i bambini della 2a elementare

ore 16.00 Celebrazione liturgica

ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi della 2a media.


Per coloro che vogliono approfondire l’evento centrale della fede cristiana

Tempo pasquale

"Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza": dal Cristo risorto scaturisce la vita nuova di coloro che, rigenerati nel battesimo, proclamano ormai con Paolo "per me vivere è Cristo". Nei cinquanta giorni del tempo pasquale, che la Chiesa vive come "un’unica grande festa" (Paolo VI), si fa costante richiamo al rinnovamento di tutto il nostro essere e di tutta la nostra storia in Cristo risorto. Questo tempo si conclude con la celebrazione del dono dello Spirito (Pentecoste), colui che realizza la nostra piena conformazione a Cristo.

Nel giorno di Pasqua, viene nuovamente raccontata la visita al sepolcro, ma attraverso gli occhi penetranti, perché pieni di amore, del "discepolo che Gesù amava"; lui che è stato sotto la croce e perciò "ha visto" il costato trafitto di Gesù, ora, a partire dal sepolcro vuoto e dai poveri segni che trova in esso, è il primo a credere alla presenza del mistero di Dio che ha operato la vita. Le altre due letture presentano il messaggio pasquale come offerta di una vita nuova, nascosta con Cristo, libera da ogni lievito vecchio (S. Paolo), offerta che è disponibile per tutti gli uomini (Atti degli Apostoli). La messa della sera, ad libitum, prevede la possibilità della lettura del vangelo di Emmaus, che sarà comunque ripreso nella terza domenica di Pasqua di questo anno A.

Nel tempo pasquale una certa indipendenza caratterizza le tre letture di ogni domenica, in quanto si segue piuttosto per tutte e tre il criterio della lettura continua di un libro; come prima lettura non abbiamo in questo tempo l’Antico Testamento, bensì gli Atti degli Apostoli, e in tal modo si dà spazio al racconto della vita della Chiesa apostolica, norma e modello di ogni comunità nata dalla Pasqua. Come seconda lettura tocca invece quest’anno alla prima lettera di Pietro, una lettera nella quale si sente particolarmente forte l’influsso di una meditazione sul mistero di Cristo risuscitato, al punto che alcuni esegeti la definiscono un’omelia pasquale di tipo battesimale; nei brani che la liturgia ha adottato per le domeniche di Pasqua si sviluppa il tema della rigenerazione "mediante la risurrezione di Gesù dai morti", a partire dalla quale i cristiani edificano un edificio spirituale e si fanno testimoni della loro speranza nel mondo. I vangeli invece sono disposti in modo parallelo nei tre anni: nella seconda e terza domenica si leggono i racconti di apparizione del risorto, la quarta domenica il vangelo del Buon Pastore, la quinta e la sesta brani dal discorso giovanneo dopo la cena.

Nella domenica in Albis, il vangelo riguarda l’apparizione ai discepoli nel cenacolo e a Tommaso (Gv 20, 19-31); in ogni celebrazione cristiana Gesù viene e porta gli stessi doni dati ai discepoli: la gioia della sua presenza, la pace, il perdono dei peccati e la potenza dello Spirito. L’episodio di Tommaso mostra poi che la condizione dei credenti attuali non è di inferiorità rispetto ai primi testimoni. Essi hanno a loro disposizione il Libro, frutto della comprensione piena, dello sguardo in profondità del discepolo amato che dà una lettura autentica del mistero di Gesù. Con la loro fede, suscitata dallo Spirito, essi godono della stessa beatitudine dei primi discepoli: "Beati coloro che senza aver visto crederanno".

Con il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35; terza domenica), Luca trasmette la gioiosa esperienza di un incontro dei due con colui che tutti i lettori credono ancora presente in mezzo a loro; l’autore sa di non parlare loro di un estraneo, ma di quel Gesù di cui essi stessi sono discepoli. Entrato nel cuore dei due discepoli con la spiegazione delle Scritture, rinnova sempre la sua Pasqua nel segno del pane e con questi due doni, la parola e il pane, offerti nel "primo giorno della settimana", l’invisibile continua a camminare con i suoi.

Nella domenica del Buon Pastore (IV di Pasqua) si legge quest’anno l’inizio del cap. 10 di Giovanni; come Pastore è colui che "conduce fuori" le sue pecore, liberandole da ogni falsa appartenenza, cammina poi avanti a loro, conoscendole ciascuna per nome e le fa passare attraverso quella porta di vita che è lui stesso, permettendo loro di trovare cibo e sicurezza di vita.

Nella quinta e sesta domenica i brani evangelici sono presi dalla prima parte del discorso di addio di Gesù, rispettivamente Gv 14, 1-12 e Gv 14, 15-21. Con questi brani Giovanni guida il lettore in una meditazione affascinante sul mistero di Gesù. La riflessione cristologica raggiunge qui certamente un vertice, in cui Gesù appare come il rivelatore del Padre, sul suo stesso piano: a lui, che è Via, Verità e Vita, si deve la fede come a Dio, incontrare lui è incontrare Dio stesso: "chi vede me, vede il Padre". Gesù promette poi l’invio dello Spirito Santo, Spirito di Verità, che renderà possibile in permanenza questo incontro con Gesù e, in lui, la comunione col Padre.

Il brano conclusivo del vangelo di Matteo (Mt 28, 16-20) viene proposto per la solennità dell’Ascensione; benché Matteo non parli di per sè di Ascensione al cielo, Gesù vi appare tuttavia rivestito della pienezza di "potere" in cielo e in terra; Signore su tutte le cose, manifesta attivamente la sua signoria soprattutto nella Chiesa, il corpo di cui lui è il capo (seconda lettura), comunità che vive della promessa della sua continua presenza ("Io sono con voi tutti i giorni") e che perciò si costituisce come la ‘scuola’ dove si formano in permanenza i discepoli di questo Signore.

Nella domenica di Pentecoste ritorna la prima parte del vangelo della domenica in Albis (Gv 20, 19-23). Secondo la pagina giovannea il dono dello Spirito viene effuso il giorno stesso di Pasqua dal Risorto che viene incontro ai discepoli e partecipa loro quello Spirito che è suo e del Padre. Come Dio all’inizio alitò un soffio vitale nell’uomo, ora Gesù si pone al centro della sua chiesa e al centro di un mondo nuovo perché gli uomini abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Il racconto lucano della Pentecoste (prima lettura) presenta il dono dello Spirito come l’inizio della testimonianza della Chiesa tra le nazioni, mentre il brano paolino (seconda lettura) lo introduce come l’animatore di tutta la vita ecclesiale con la ricchezza dei suoi doni.


Messaggio del Santo Padre per la XXXVI Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
(25 aprile 1999)

IV Domenica di Pasqua

Tema: "Il Padre chiama alla vita eterna"

Venerati Fratelli nell’Episcopato,

Carissimi Fratelli e Sorelle!

La celebrazione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, in programma per il 25 aprile 1999, quarta domenica di Pasqua, costituisce un ricorrente richiamo a considerare con attenzione un aspetto fondamentale della vita della Chiesa: la chiamata al ministero ordinato e alla vita consacrata.

Nel cammino di preparazione al Grande Giubileo, l’anno 1999 apre "gli orizzonti del credente secondo la prospettiva stessa di Cristo: la prospettiva del "Padre che è nei cieli" (cfr Mt 5,45)" (Tertio millennio adveniente, 49) ed invita a riflettere sulla vocazione che costituisce l’orizzonte vero di ogni cuore umano: la vita eterna . Proprio in questa luce si rivela tutta l’importanza delle vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata con le quali il Padre celeste, da cui "discende ogni buon regalo e ogni dono perfetto" (Gc 1,17), continua ad arricchire la sua Chiesa.

Un inno di lode sgorga spontaneo dal cuore: "Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo" (Ef 1,3) per il dono, anche in questo secolo che sta volgendo al termine, di innumerevoli vocazioni al ministero sacerdotale e alla vita consacrata nelle sue varie forme.

Dio continua a mostrarsi Padre per mezzo di uomini e donne che, spinti dalla forza dello Spirito Santo, testimoniano con la parola e con le opere, talora anche col martirio, la loro dedizione senza riserve al servizio dei fratelli. [...]

Egli ha effuso abbondantemente lo Spirito nei suoi figli di adozione, rendendo manifesto nelle varie forme di vita consacrata il suo amore di Padre, che vuole raggiungere l’intera umanità. È un amore, il suo, che attende con pazienza ed accoglie con festa chi si è allontanato; che educa e corregge; che sazia la fame d’amore d’ogni persona. Egli continua ad additare orizzonti di vita eterna che aprono il cuore alla speranza, anche in mezzo alle difficoltà, al dolore e alla morte, specialmente mediante quanti abbandonano tutto per seguire Cristo, dedicandosi interamente alla realizzazione del suo regno.

In questo 1999 dedicato al Padre celeste, vorrei invitare tutti i fedeli a riflettere sulle vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata, seguendo i passi della preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato, il "Padre nostro".

1. "Padre nostro, che sei nei cieli"

Invocare Dio come Padre significa riconoscere nel suo amore la sorgente della vita. Nel Padre celeste l’uomo, chiamato ad essere suo figlio, scopre di "essere stato scelto prima della creazione del mondo, per essere santo e immacolato al suo cospetto nella carità" (Ef 1, 4). [...]

Ogni vocazione ha la sua radice nel Battesimo, quando il cristiano, "rinato dall’acqua e dallo Spirito" (Gv 3,5), è reso partecipe dell’evento di grazia che sulle rive del fiume Giordano rivelò Gesù come "figlio prediletto" nel quale il Padre si era compiaciuto (Lc 3, 22). [...]

2. "Sia santificato il tuo nome"

La vocazione ad essere "santi, come lui è santo" (Lv 11, 44) si attua quando si riconosce a Dio il posto che gli compete. Nel nostro tempo, secolarizzato e pur affascinato dalla ricerca del sacro, c’è particolare bisogno di santi che, vivendo intensamente il primato di Dio nella loro esistenza, ne rendano percepibile la presenza amorosa e provvida.

La santità, dono da implorare incessantemente, costituisce la risposta più preziosa ed efficace alla fame di speranza e di vita del mondo contemporaneo. L’umanità ha bisogno di presbiteri santi e di anime consacrate che vivano quotidianamente il dono totale di sè a Dio ed al prossimo; di papà e di mamme capaci di testimoniare tra le mura domestiche la grazia del sacramento del matrimonio, risvegliando in quanti li avvicinano il desiderio di realizzare il progetto del Creatore sulla famiglia; di giovani che abbiano scoperto personalmente Cristo e ne siano restati affascinati così da appassionare i loro coetanei alla causa del Vangelo.

3. "Venga il tuo regno"

[...] L’invocazione "venga il tuo regno" sollecita alla conversione e ricorda che la giornata terrena dell’uomo deve essere segnata dalla diuturna ricerca del regno di Dio prima e al di sopra di ogni altra cosa. È un’invocazione che invita a lasciare il mondo delle parole evanescenti per assumere generosamente, malgrado ogni difficoltà ed opposizione, gli impegni ai quali il Signore chiama. [...]

Possano quanti sono chiamati al sacerdozio o alla vita consacrata accogliere con generosa disponibilità il seme della vocazione che Dio ha deposto nel loro cuore. Attraendoli a seguire Cristo con cuore indiviso, il Padre li invita ad essere gioiosi e liberi apostoli del Regno. Nella risposta generosa all’invito essi troveranno quella felicità vera a cui anela il loro cuore.

4. "Sia fatta la tua volontà"

Gesù ha detto: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera" (Gv 4, 34). Con queste parole, egli rivela che il progetto personale dell’esistenza sta scritto in un provvido disegno del Padre. Per scoprirlo occorre abbandonare un’interpretazione troppo terrena della vita, e collocare in Dio il fondamento ed il senso della propria esistenza. La vocazione è anzitutto dono di Dio: non è scegliere, ma essere scelti; è risposta ad un amore che precede e accompagna. Per chi si rende docile alla volontà del Signore la vita diviene un bene ricevuto, che tende per sua natura a trasformarsi in offerta e dono.

5. "Dacci oggi il nostro pane quotidiano"

Gesù ha fatto della volontà del Padre il suo cibo quotidiano (cfr Gv 4, 34), e ha invitato i suoi a gustare quel pane con cui viene saziata la fame dello spirito: il pane della Parola e dell’Eucaristia.

Sull’esempio di Maria, occorre imparare ad educare il cuore alla speranza, aprendolo a quell’"impossibile" di Dio, che fa esultare di gaudio e di gratitudine. Per coloro che rispondono generosamente all’invito del Signore, gli eventi lieti e tristi dell’esistenza diventano, in tal modo, argomento di colloquio confidente col Padre. [...]

6. "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori"

Il perdono e la riconciliazione sono il grande dono che ha fatto irruzione nel mondo dal momento in cui Gesù, inviato dal Padre, ha dichiarato aperto "l’anno di grazia del Signore" (Lc 4, 19). Egli si è fatto "amico dei peccatori" (Mt 11, 19), ha dato la sua vita "in remissione dei peccati" (Mt 26, 28) e, alla fine, ha inviato i discepoli in ogni angolo della terra ad annunciare la penitenza e il perdono.

Conoscendo la fragilità umana, Dio ha preparato per l’uomo la via della misericordia e del perdono come esperienza da condividere - si è perdonati se si perdona - perché appaiano nella vita rinnovata dalla grazia i tratti autentici dei veri figli dell’unico Padre celeste.

7. "E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male"

La vita cristiana è un processo continuo di liberazione dal male e dal peccato. Con il sacramento della Riconciliazione la potenza di Dio e la sua santità vengono comunicate come energia nuova che conduce alla libertà di amare, facendo trionfare il bene.

La lotta contro il male, che Cristo ha strenuamente condotto, è oggi affidata alla Chiesa e ad ogni cristiano, secondo la vocazione, il carisma ed il ministero di ciascuno. Un ruolo fondamentale è riservato a quanti sono stati eletti al ministero ordinato: vescovi, presbiteri e diaconi. Ma un insostituibile e specifico apporto è offerto, altresì, dagli Istituti di vita consacrata. [...]

Come non sottolineare che la promozione delle vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata deve diventare impegno armonico di tutta la Chiesa e dei singoli credenti? Ad essi il Signore comanda "Pregate il Padrone della messe perché mandi operai per la sua messe" Lc 9, 38).

Consapevoli di ciò, ci rivolgiamo unanimi nella preghiera al Padre celeste, datore di ogni bene:

PREGHIAMO

Padre buono,

in Cristo tuo Figlio

ci riveli il tuo amore,

ci abbracci come tuoi figli

e ci offri la possibilità di scoprire

nella tua volontà i lineamenti

del nostro vero volto.

Padre santo,

Tu ci chiami ad essere santi

come Tu sei santo.

Ti preghiamo di non far mai mancare

alla tua Chiesa ministri e apostoli santi

che, con la parola e i sacramenti,

aprano la via all’incontro con Te.

Padre misericordioso,

dona all’umanità smarrita

uomini e donne che,

con la testimonianza di una vita trasfigurata

ad immagine del tuo Figlio,

camminino gioiosamente

con tutti gli altri fratelli e sorelle

verso la patria celeste.

Padre nostro,

con la voce del tuo Santo Spirito,

e fidando nella materna intercessione di Maria,

Ti invochiamo ardentemente:

manda alla tua Chiesa sacerdoti,

che siano coraggiosi testimoni

della tua infinita bontà.

Amen!

Dal Vaticano, 1° Ottobre 1998, memoria di Santa Teresa di Gesù Bambino, Dottore della Chiesa.


18 aprile: Giornata dell’Università Cattolica

Il 18 aprile, terza Domenica di Pasqua, la Chiesa cristiana celebra la Giornata di preghiera e di solidarietà per l’Università Cattolica del S. Cuore.
Il tema intorno al quale verte la preghiera e si motiva la solidarietà è così formulato: Investire in cultura. 75 anni guardando al futuro. L’attenzione e l’impegno per il futuro sbocciano da uno sguardo riflessivo sul passato: oltre 75 anni di vita hanno fatto crescere l’Università, al punto da contare oggi cinque Sedi: Milano, Brescia, Cremona, Piacenza, Roma; undici Facoltà; 45 Scuole di Specializzazione; 70 Istituti; 73 Centri Interdisciplinari di Ricerca e 11 Dipartimenti. Sono cifre eloquenti che testimoniano l’evoluzione dell’offerta didattica e dell’attività di ricerca scientifica.
Tre mi sembrano le direttrici che ispirano in questo anno la Giornata.

a) Modellarsi sul 2000. Siamo tutti chiamati a collaborare perché l’Università trovi uno stimolante equilibrio tra le funzioni proprie della sua vocazione educativa: la trasmissione dei valori, la formazione di nuovi profili professionali, la produzione di nuovi saperi. Dall’equilibrio tra queste e altre funzioni dipenderanno la possibilità e la capacità di formare una classe di responsabili e competenti. L’Università del 2000 dovrà assicurare una preparazione motivata della speranza, soprattutto per i giovani, di poter impiegare i propri talenti per sé e per la società.

b) La collaborazione al Progetto Culturale. Questo infatti tende a far emergere il contenuto culturale dell’evangelizzazione, valorizzando la molteplicità di contenuti, nella consapevolezza che quello di oggi non è il tempo della conservazione dell’esistente, ma della missione. Solo in questo modo sarà possibile evangelizzare le varie culture, cioé facendo perno su Gesù Cristo quale punto di riferimento decisivo per i pensieri e i comportamenti personali.

c) Il legame con la nostra Chiesa e la nostra storia, con la realtà sociale e culturale cattolica bresciana. È in questa realtà che noi abbiamo le nostre radici, nel legame con Giuseppe Tovini, Giovanni Battista Montini, Giovanni Piamarta, Vittorio Chizzolini che hanno segnato e preparato quanto poi è avvenuto: portare a Brescia una realtà universitaria.

Queste ragioni motivano il nostro impegno nella preghiera e nella solidarietà per la nostra Università Cattolica nella prospettiva di investire in cultura guardando al futuro.

Giulio Sanguineti (vescovo)


Mese di maggio

Il mese di maggio è consacrato, da sempre alla devozione della Madonna. Da alcuni anni, nella nostra comunità parrocchiale, si vive il mese mariano con appuntamenti di preghiera che hanno luogo, la sera, nei vari rioni.
Anche quest’anno per rinnovare la tradizione, rivivremo il mese di maggio con la preghiera comune del S. Rosario; abbiamo scelto quattro cappelle dove, ogni sera, verrà recitato.
L’appuntamento è per le ore 20.30 presso:
- Chiesa di S. Donnino
- La Cappella della Madonna di Caravaggio (via Stadio)
- La Cappella della Casa Albergo
- La Chiesa di S. Rocco.
Nel prossimo numero de "L’Angelo" sarà pubblicato il calendario dove verranno indicati i luoghi e gli orari di appuntamento di preghiera nelle varie zone pastorali (diaconie).

Secondo la consuetudine si organizza un pellegrinaggio mariano al Santuario di Caravaggio per il giorno venerdì 4 giugno p. v.
Sono invitati tutti i verolesi che lo desiderano.

Si parte in pullman da Verolanuova alle ore 19 e si prevede il rientro per le ore 23.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alle Suore di Maria Bambina (via Dante).


Angeli in campo  - Checché... se ne dica

Il "campo Verola" è grande. Lo vedo come una scacchiera: ha quadrati a non finire. Quanti vi hanno arato seminato raccolto? Li immagino, tutti, quali pedine dai nomi incisi sotto la base, ma mosse da chi?

Superfluo l’interrogativo, ovvia la risposta: "dagli Angeli" che, mimetizzati, in campo hanno ispirato guidato condotto, con lungimirante tattica, le costruttive benefiche mosse.

* * *

Restringo il campo. Lo racchiudo nei tempi: tra il finire dei secoli XIX e XX. Ferme restando le pedine sull’ideale scacchiera. Immagino, però, il "campo Verola" al pari di quello da gioco di rugby dove il punto si fa entrando in "méta" (la "porta" in gergo calcistico). Nell’una e nell’altra di queste, poste sul finire dei secoli, due pedine sono già felicemente entrate, hanno fatto "punto", sono già Storia. Checché se ne pensi e... dica!

Se anche lo sguardo degli angeli non conosce confini, qui è giocoforza che io mi ponga entro quelli che la loro ombra fertilizza ed illumina e dove hanno operato con costanza. Anche nel corso degli apparenti silenzi: preparando il terreno per nuove imprese.

La pedina che entra nella prima "méta" (leggi: fine sec. XIX) vi porta un tempio con interne decorazioni che cantano l’arte e la gloria della fede; e sarà Basilica da Oscar. Poco discosto spunta una torre con un concerto campanario che paesi e città vicini c’invidiano. Miracoli: perché, allora, erano tempi di povertà umiliante. Ad esaltar la quale, però, ci pensa lui, un angelo dal cuore palpitante e generoso con sacrifici incorporati e pur vincenti. Comprensibile l’orgoglio dei verolesi per la pedina decoratrice-costruttrice. E taccio di altre "costruzioni".

Nella seconda "méta" (fine sec. XX = giorni nostri) entra un’altra pedina e vi porta... quello che ciascuno ha sotto gli occhi. Assai ridotta, ora, è la miseria di un tempo (gli angeli hanno lavorato anche per questo), le opere si stanno susseguendo a tambur battente. I verolesi, sborsando: dicono grazie a Dio per un benessere mai prima conosciuto; i verolesi, ammirando: sono riconoscenti a chi, prendendo l’iniziativa è ricostruttore-restauratore salvando dal degrado ed evitando eventuali guai imperdonabili e la responsabilità di perdite incolmabili. La pedina, invece e di fatto, è lievito sempre in fermento. È grande l’angelo che la muove non soltanto in Basilica; grazie a Dio! Checché se ne pensi e... dica!

* * *

Strano il "campo Verola"! Le nostre "méte" registrano punti su punti perché - preciso soltanto ora e chiedo scusa - esse non sono l’una di fronte all’altra: sono, invece, tutte in colonna, come in fila indiana, a contare secolo dopo secolo. Niente squadre antagoniste: unica è quella che vi gioca, quella del 5°Angelo (l’ho rivelato nel febbraio scorso). In testa, oggi, una pedina trainante con ritmo di marcia da rullo compressore. Buon per noi e per i posteri. Checché se ne pensi e... dica!

* * *

Non intesso lodi. I fatti parlano. Non se ne accorge soltanto chi non vuol vedere. Per chi ama la trasparenza, anche nel senso letterale del vocabolo, può vedere e leggere sul fondo base delle pedine, purché lo voglia, i nomi dei mister-strateghi d’ogni giocata.

Niente spumante doc per ogni "méta" raggiunta. Però: per le felici occasioni i nostri Angeli (ma chi li conta più?) si sono costituiti, invece, in formazione musicale di sole trombe. Il repertorio ed il programma loro sono dei più avvincenti. Che musiche! Sì. Checché se ne pensi e... dica!

Rino Bonera


Ogni mese una preghiera

È Pasqua! Gesù ha vinto, Gesù è vivo. Grazie alla sua morte e alla sua risurrezione, ci è donato lo Spirito che ci fa rinascere come figli del Padre, riconciliati e perdonati.

Frutto della Pasqua è la riconciliazione, la remissione dei peccati, il dono della vita nuova. Sono temi di riflessione e preghiera che abbiamo trovato più volte e che caratterizzano la celebrazione del prossimo Anno Santo o Giubileo, il grande Giubileo del 2000. Appare così chiaro come i doni di grazia che celebreremo nel Giubileo sono frutto della Pasqua.

Al Padre ci rivolgiamo, attraverso Gesù risorto per invocare il dono dello Spirito. Lo chiediamo come dono, proprio in vista dell’Anno Santo. Preghiamo con le parole che Paolo VI usò in vista di un altro Anno Santo, quello del 75.

Signore Dio,
Padre e amico degli uomini,
tu hai voluto riconciliare a te
l’umanità intera
nel Figlio tuo Gesù Cristo,
morto e risorto,
riconciliando così
anche tutti gli uomini tra loro;
ascolta la preghiera del tuo popolo
per il veniente anno
di grazia e di salvezza.
Il tuo Spirito di vita e di santità
ci rinnovi nel profondo del cuore
unendoci, per tutta la vita,
al Cristo risuscitato,
nostro Salvatore e Fratello.
In cammino con tutti i cristiani
sulle vie del vangelo,
fedeli all’insegnamento della Chiesa
e solleciti delle necessità dei fratelli,
potremo essere artefici
di riconciliazione, di unità e di pace.
Feconda gli sforzi di coloro
che lavorano al servizio degli uomini.
Tu sei la speranza e la luce
di chi ti cerca anche senza conoscerti
e di chi, conoscendoti,
ti cerca sempre di più.
Tu perdoni i nostri peccati,
confermi la nostra fede,
stimoli la speranza,
accresci la carità.
Il tuo Spirito ci renda capaci
di vivere, seguendo Gesù,
come tuoi figli amatissimi.
La tua Chiesa, con l’aiuto
materno di Maria,
è chiamata ad essere
segno e sacramento di salvezza
per tutti gli uomini,
perché il mondo creda
al tuo amore e alla tua verità.
In Cristo nostro Signore. Amen.

Paolo VI


Martedì 20 aprile ore 20.30
La Scuola di Vita Familiare organizza un incontro sul disagio giovanile con Don ANTONIO MAZZI:

"Il difficile mestiere di adolescente"

Presso Biblioteca comunale

All’incontro, di interesse comune, sono invitati tutti: genitori e figli.


Fatto... e detto all’Oratorio la sera dell’11 marzo
"Brüsóm la ècia"

Venghino, venghino lor signori
lo spettacolo sta per iniziare.
Venghino, venghino lor signori
una grande vecchia sta per bruciare.
Ferme, ferme, mamme,
nonne, maritate e putte
non scappate.
Magre e grasse, belle e brutte,
con noi restate.
Calme, calme rilassate
non siete voi le interessate,
non la carne, non le ossa
porteremo nella fossa.
Rami secchi, stracci e paglia
sarà il campo di battaglia.
Quel che qui verrà bruciato,
ha a che fare col peccato.
Debolezza e avarizia,
egoismo e pigrizia.
Cattiveria, nervosismo,
nefandezze e qualunquismo.
Tutto questo e altro ancora,
rappresenta la signora.
Prova un po’ anche tu a pensare
ciò che qui potrai bruciare.
Se il tuo ramo porterai,
un gran falò con noi farai.
Venghino, venghino lor signori
lo spettacolo sta per iniziare.
Venghino, venghino lor signori
una grande vecchia sta per bruciare.

Un grazie sincero a tutte le persone che hanno reso possibile la serata.


5a TAPPA : Tempo di Pasqua fino all’Ascensione

Gesù gli rispose: "Oggi per questa casa è venuta salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo (Lc 19,9)

Per la pienezza della gioia

"Oggi la salvezza è entrata in questa casa" (v. 9). È una dichiarazione che riveste una notevole importanza. Va molto al di là di Zaccheo e dei presenti. Per rivolgersi a tutti.

C’erano - e ci sono - cristiani appollaiati sull’albero per scrutare l’imminente "giorno del Signore". E costoro assicurano che è "domani". Anticipano i tempi e, paradossalmente, sono in ritardo. Il vangelo - quello di Luca in particolare - ci dice che è "oggi" l’appuntamento decisivo. I pastori si sono sentiti annunciare dagli angeli: "Oggi vi è nato... un Salvatore". Per il ladrone, sulla croce, domani sarebbe stato troppo tardi: "Oggi sarai con me nel paradiso". Zaccheo non è rimasto un istante di più sul suo osservatorio arboreo: "Oggi la salvezza è entrata in quella casa". La gioia è per oggi. Gli impazienti, quelli che gridano allarmati: "State pronti, è per domani", in fondo, sono degli inguaribili ritardatari. E riescono ad avvelenare, a riempire di tristezza e di paura il momento presente. Com’è difficile permettere a Cristo di tagliare il ramo su cui tendiamo a sistemarci - incapaci di vivere in equilibrio tra presente, passato e futuro - e lasciarci riportare a casa, dove lui vuole vivere con noi, oggi, la gioia della salvezza, e la sorpresa dell’incontro, oltre che la soddisfazione per l’esperimento finalmente riuscito.

"Anch’egli è figlio di Abramo" (v. 9). Zaccheo è si peccatore, ma la salvezza è destinata anche a lui, perché anch’egli è membro del popolo eletto e quindi, al pari di ogni altro, è depositario delle promesse fatte ad Abramo (cfr. Lc 13, 16) e anche per lui vale la promessa gratuita di Dio (Lc 1, 55). È figlio di Abramo anche perché, come richiedeva Giovanni il Battista, compie "frutti degni di conversione" (Lc 3, 8). "Cristo riconcilia Zaccheo con la comunità spirituale del popolo santo, dalla quale tutti lo ritenevano escluso con un giudizio troppo facile e perciò ingiusto: il pubblicano, grazie alla ritrovata ricchezza del cuore, resta erede delle promesse fate ad Abramo, padre di tutti i credenti".

Il daziere di Gerico non poteva essere emarginato per sempre senza possibilità di recupero, perché la missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è proprio quella di "cercare e salvare ciò che è perduto" (v. 10). Questa frase conclusiva del racconto del terzo evangelista fa parte essenziale della sua teologia ed evidenzia il punto vertice del messaggio di Gesù. La si incontra ben quattro volte nelle parabole della misericordia (Lc 15, 6.9.24.32). Probabilmente la sua primitiva fonte di ispirazione sarà stata la dichiarazione che Ezechiele fa per conto di Dio: "Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita" (Ez 34, 16).


Dio mio, amato Signore
solo te fin
dall’alba desidero
il mio essere ha sete di te.
Più che la vita è dolce l’amore
il dolcissimo, Dio, tuo amore:
le mie labbra per questo ti cantano.
(David Maria Turoldo)

"E tu quando tutti mi accusavano
sei stato il solo a prendere
le mie difese!
Se tu sapessi che cosa è stato
per me il tuo sguardo!"
"E io vivrò un’agonia per renderti un padre, per darti mio padre!
Conoscerò perfino un momento in cui dirgli "papà" diventerà
impossibile, ma io proseguirò
nel buio perché tu possa
un giorno non essere più solo e incontrare il padre con me!


Momento educativo

I verbi del cristiano: andare, cercare, ricondurre... annunciare: ritornare al Padre sorgente della misericordia, per amarci di vero cuore. Riscoperta delle opere di misericordia spirituale. L’Eucaristia sacramento di unità e di missionarietà.

Momento spirituale

"Ecco, faccio nuove tutte le cose": riscoperta della dimensione profetica.
La confessione delle grandi opere di Dio.

Momento orante

Salmo penitenziale 143 (142)

Momento culturale

Madre Teresa di Calcutta Il cammino semplice Ed. Mondadori 1996
Vite di San Francesco d’Assisi Edizioni varie

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Le tappe del Cammino annuale oratoriano - Per vedere Lui - di don Giovanni

Fedelmente e puntualmente, il nostro "Angelo" sta scandendo il susseguirsi delle varie tappe nelle quali il Cammino Annuale di quest’anno si sta snodando. È ciò che possiamo osservare anche sulla pagina precedente.

Anche quest’anno non si è distribuito molto materiale, anche perché già le Diaconie, in occasione dell’Avvento e della Quaresima hanno provveduto ad offrire, a chi lo desiderava, la possibilità di ritirarlo, in fondo alla Basilica. Non ci è sembrato opportuno fornire materiale a tutti indiscriminatamente, con il rischio che rimanga nelle cartelle dei bambini oppure finisca in qualche pattumiera a casa, quando ciò non accade non appena si è scesi dalle aule di catechismo.

Nel volto misericordioso di Gesù, risplende quello, invisibile, del Padre: "Chi vede me, vede il Padre" (Gv 14, 9). Questo volto di misericordia risplende in tutti gli incontri vissuti da Gesù. Particolarmente significativo quello con Zaccheo (Lc 19). In esso risuonano vari temi: oltre a quello della misericordia del Padre, quello dell’invito a conversione, la festa del peccatore pentito e perdonato, la gioia per una vita che cambia: tutto perfettamente intonato al tema di quest’anno, che ci vede impegnati a contemplare la figura del Padre che ci offre il suo perdono e ci invita a rinnovare la nostra vita. Si tratta di un invito tanto più vivo ora che siamo per davvero prossimi al Grande Giubileo del 2000.

Riportiamo le indicazioni offerte ai catechisti nelle tappe precedenti, quelle per la tappa ora in corso e per l’ultima. È nei momenti introduttivi alla preghiera, oltre che nelle omelie domenicali, che si è cercato di tenerci agganciati al tema del Cammino Annuale, come filo conduttore.


Avvio anno oratoriano: 1a tappa

Verso la città

Negli incontri di questo periodo, facendo riferimento all’icona dell’incontro tra Gesù e Zaccheo esposta nella sede di ogni gruppo, e a quella specifica della 1a tappa, si doveva richiamare l’inizio del brano di Zaccheo: "Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco, un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù" (Lc 19, 1-3).

Commento: Gesù entra in Gerico, perché vuole entrare nel cuore di Zaccheo. Gesù vuole entrare anche nel nostro cuore e in quello di tutti gli uomini che non lo conoscono. Abbiamo pregato lo Spirito santo per noi e per tutte le persone che vivono nell’egoismo e nella cattiveria, affinché sapessimo accogliere Gesù che vuole entrare in quella "città" che è il nostro cuore. Lo abbiamo pregato perché ci aiutasse ad essere diversi, migliori, a vivere da figli di Dio Padre. L’anno prossimo inizia un nuovo millennio: abbiamo chiesto al Signore che ci aiuti ad entrare in esso con un cuore nuovo.

Dall’Avvento all’Epifania: 2a tappa

Raggiunti da uno sguardo

Negli incontri di questo periodo, facendo riferimento all’icona dell’incontro tra Gesù e Zaccheo, e a quella specifica della 2a tappa, si richiamavano i vv. 2-5 del nostro brano: "Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".

Gesù vuole entrare anche a casa nostra, cioé in noi: è il mistero che abbiamo celebrato nel periodo da Natale all’Epifania. Abbiamo chiesto allo Spirito santo di mettere nel nostro cuore, come in quello di Zaccheo, il desiderio di incontrare Gesù; lo abbiamo chiesto anche per tutti coloro che pensano di non avere bisogno di Lui.

Zaccheo ascolta Gesù che gli parla. Abbiamo domandato anche questo dono allo Spirito santo: di saperci mettere in ascolto degli altri.

Mese della pace e della vita (genn.-febbr.): 3a tappa

Attratti da un volto

Gesù chiama Zaccheo: "Zaccheo, scendi...". "Zaccheo scese in fretta e lo accolse, pieno di gioia". Ha scoperto che Gesù lo conosceva per nome, si è accorto che Gesù pensava proprio a lui. Si è sentito amato. È stato attratto dal volto pieno di amore di Gesù.

Abbiamo offerto la preghiera che stavamo facendo perché sentiamo che il Signore ama anche noi e anche a noi dà la possibilità di ricominciare, per essere nella gioia; per chi non crede all’amore di Gesù, perché si senta amato da Lui.

Inoltre, negli incontri fino al 18 gennaio: per la pace nel mondo;

negli incontri dal 18 al 25 gennaio: perché le Chiese cristiane formino un giorno una sola famiglia;

negli incontri dal 25 gennaio al 6 febbraio: per i nostri Oratori, chiedendo l’intercessione di s. Giovanni Bosco e s. Agnese, patroni dei bambini, dei ragazzi e dei giovani di Verolanuova;

negli incontri dal 7 al 14 febbraio: perché la vita umana sia sempre rispettata dal primo istante della sua esistenza fino all’ultimo.

Tempo di Quaresima e Settimana santa: 4a tappa

Accolti nella vita...

Dopo che Zaccheo è sceso e ha accolto Gesù in casa, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo disse: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto". (Lc 19, 6-8).

Abbiamo pregato perché lo Spirito santo ci educhi ad una capacità maggiore di condividere ciò che abbiamo con i poveri, perché scopriamo che Dio Padre ci accoglie nella vita, come lo ha scoperto Zaccheo.

Abbiamo chiesto anche il dono di un cuore nuovo, che non faccia come i Giudei che criticano Gesù e giudicano Zaccheo. Il Signore ci renda capaci di vedere ciò che di bello c’è negli altri e ci aiuti a vincere la tentazione di giudicare gli altri, poiché anche noi siamo peccatori perdonati.

Tempo di Pasqua fino all’Ascensione: 5a tappa

...per la pienezza della gioia

In questo periodo, la preghiera, all’inizio o alla fine dell’incontro - di ogni incontro -, viene introdotta così: si fa riferimento all’icona dell’incontro tra Gesù e Zaccheo e a quella specifica della 5a tappa.

Zaccheo ha accolto Gesù nella sua casa, cioé nel suo cuore. E così la sua vita è cambiata. Zaccheo è pieno di gioia. La gioia è il dono che Dio Padre vuol fare a tutti noi, attraverso Gesù risorto. Egli dice a Zaccheo: "oggi la salvezza è entrata in questa casa".

La gioia è uno dei frutti che lo Spirito santo fa nascere in chi accetta di vivere nell’amicizia di Gesù.

Invochiamo da Gesù risorto e da Dio Padre il dono dello Spirito santo, perché anche noi, come Zaccheo, comprendiamo che è bello essere amici del Signore Gesù. Chiediamogli che renda capaci noi e tutti coloro che sono lontani da Lui, di rinunciare a tutto quello che ostacola questa amicizia. Il primo ostacolo è il nostro egoismo verso gli altri. Zaccheo lo ha messo da parte e si è trovato nell’amicizia di Gesù e, perciò, nella gioia. Anche noi siamo chiamati a compiere opere buone verso gli altri, come ha fatto Zaccheo.

Offriamo la nostra preghiera per queste intenzioni.

Dalla Pentecoste in poi: 6a tappa

L’oggi della salvezza

A Zaccheo che ha aperto la porta di casa a Gesù e ha spalancato il suo cuore ai poveri Gesù dona la gioia e dice: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa. Io, infatti, sono venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

Zaccheo era perduto, lontano dal Signore. Gesù lo ha cercato e ha potuto donargli la sua gioia. Zaccheo si è lasciato trovare.

Chiederemo allo Spirito santo, venuto nel mondo a Pentecoste, che ci aiuti ad avere fiducia: con il suo aiuto, sia noi che gli altri possiamo migliorare.

Da parte nostra, ci vuole l’impegno: impariamo a fare dei propositi di bene, come ha fatto Zaccheo, e a chiederci, ogni giorno, come stiamo mettendoli in pratica. Impariamo a compiere ogni sera l’esame di coscienza, per permettere allo Spirito santo di farci vedere se stiamo camminando nell’amicizia con Gesù o no. Anche durante l’estate.

Perché sappiamo realizzare questi inviti, offriremo la nostra preghiera.


Pensando all’estate (1)

Il camposcuola

Paspardo ‘99

di don Giovanni

Il tempo è volato: sembra ieri - si fa per dire - quando abbiamo archiviato l’estate ‘98, pare l’altro ieri allorché si diede il giro finale di chiavistello alla "nostra" casa di Paspardo e già, di nuovo, siamo qui a pensare alla prossima estate, iniziando dal Camposcuola.

A Paspardo è arrivato il nuovo parroco; pochissimo tempo dopo il suo ingresso, avvenuto a fine novembre ‘98, ci siamo affrettati a fargli visita per sentire che aria tirava da quelle parti, dopo il secondo cambio al "timone di comando" (paragone quanto mai improprio, visto che siamo in montagna). Scrivo "secondo" poiché, dopo la morte di don Innocente, trovammo come interlocutore don Albino, parroco di Cimbergo, "in condominio" con Paspardo per un anno.

Don Giulio ci ha confermato la disponibilità a lasciarci usare la sua casa, almeno per quest’anno; ciò non significa che per l’avvenire tale disponibilità non ci sia più; è però comprensibile che un parroco appena entrato in servizio e ancora in fase di conoscenza iniziale della realtà di cui è posto a servizio non possa ipotecare il futuro senza prendere prima contatto con la situazione.

Però facciamo qualche riflessione, alfine di azzardare un’ipotesi: Paspardo è un paese che ha visto dimezzarsi il numero dei suoi abitanti nel giro di trent’anni o poco più (attualmente sono suppergiù 700, ne contava più di 1300 negli anni ‘60, risultando il Comune più popoloso della zona), dove la somma annuale delle nascite non basta ad esaurire il numero delle dita di due mani o, a volte, di una sola; è collocato in una Valle ove le prospettive occupazionali, purtroppo, sono quelle che sono, con la conseguente tentazione di emigrare stabilmente là ove si è trovato il posto di lavoro; è un paese, in conclusione, che rischia di vedere ancora più assottigliarsi il numero stabile dei suoi abitanti. Non è perciò difficile supporre che abbastanza difficilmente la parrocchia di Paspardo trovi motivo per mettere mano a uno stabile che necessiterebbe innanzitutto di una ristrutturazione radicale, al fine di essere reso più funzionale. Si tratta di un’operazione che comporterebbe una spesa enorme; anche ammesso che se lo possa permettere, ci sarebbe da chiedersi se ne varrebbe la pena, visto il numero sempre più esiguo di ragazzi: fu proprio tale esiguità che, già parecchi anni fa, spinse quella Parrocchia a non utilizzare più lo stabile come ambiente di oratorio.

Il paese avrebbe tutto da perdere e assai poco da guadagnare se venisse meno la presenza dei gruppi estivi di altri paesi. Senza contare che, in questi anni, la presenza di un prete in più è sempre stata apprezzata e ritenuta utile.

Per questi motivi possiamo supporre che la disponibilità della casa si protrarrà ancora nel tempo.

Basta così, comunque: abbiamo forse fatto un po’ troppo i conti in tasca altrui; pensiamo al presente e, per il momento accontentiamoci di sapere che anche quest’anno il nostro Oratorio potrà realizzare la sua parziale e plurima trasferta estiva lungo il pendio del monte Colombé, su una conca del quale è adagiata la nostra Paspardo, in quella casa che si appresta a riaprire i battenti per riempirsi di nuova aria fresca per dare fiato all’allegro schiamazzo dei nostri ragazzi.

Vivere insieme, con serenità, insieme incontrare il Signore e imparare ad amarlo un po’ di più, crescere nella capacità di accogliersi, sprizzare allegria sana, che si moltiplica nella misura in cui è condivisa, gustare la bellezza della natura, imparare il gusto di superare l’indolenza e affrontare la fatica, godere la bellezza di una vita sobria, libera da alcune delle cose che, normalmente, usiamo e ci condizionano, dando l’apparenza di essere necessarie; riempirsi lo sguardo con il verde dei prati e dei boschi solcati dagli argentei riflessi dell’acqua tra le rocce, incorniciati da panorami sovente da sogno; l’udito con il gorgoglio dei ruscelli e dei torrenti, il cinguettio degli uccelli tra le fronde, il vociare degli amici; l’odorato con i profumi intensi del sottobosco portati dal vento; il cuore con la gioia dell’amicizia e il gusto di uno svago pulito e perciò ancor più sereno... e chi più ne ha, più ne metta. Il Camposcuola è tutto questo; a molti che, nelle passate 15 edizioni, hanno vissuto l’esperienza, basta sentir pronunciare, dire o anche solo pensare quel nome: "Paspardo", per evocare questa vasta gamma di sentimenti e sensazioni.

Per chi non ha potuto cogliere i valori dell’esperienza e di conseguenza l’ha vissuta male o non appieno, è chiaro, il Camposcuola non può produrre l’affiorare di ricordi tutti belli.

Sarà così anche quest’anno: chi non vorrà capire che non si va a Paspardo semplicemente per fare vacanza, ma a realizzare un’esperienza di cammino che comprende vari aspetti, tutti importanti, non potrà viverlo bene. Accanto al lavoro di gruppo e ai momenti di preghiera prolungati e numerosi, non mancheranno quelli di allegria, divertimento sano e vita all’aria aperta: queste ultime cose non sono meno utili delle prime: anch’esse fanno crescere. È l’intuizione di grandi educatori, come S. Filippo Neri e S. Giovanni Bosco. È lo stile dell’Oratorio.

Il Camposcuola viene proposto ai ragazzi, adolescenti e giovani che hanno partecipato al proprio cammino formativo (catechesi) durante l’anno: questi sono i destinatari; la precedenza è perciò data a loro.

Chi non ha compiuto un cammino durante l’anno non rientra tra coloro a cui è principalmente rivolta la proposta. Andiamo a Paspardo a fare un Camposcuola, non una vacanza stile colonia: per questo, ci sono altri Enti, che lo sanno e lo possono fare meglio di noi. E poi, vale la pena ripeterlo, chi non mostra interesse a determinate attività o argomenti qui a Verola, a Paspardo, con tutta probabilità, rischia di indebolire per gli altri la possibilità di compiere un cammino serio.

Anche su questo punto, basta così: dovrei ancora ripetere cose già dette e ridette negli anni passati.

Per motivi più che ovvi - siamo costretti, su questo punto, a ripeterci - gli animatori e vice verranno individuati (i viceanimatori da un’eventuale apposita commissione) tra coloro che:

1) hanno compiuto durante l’anno il cammino formativo, poiché nessuno può dare ciò che non ha;

2) hanno effettivamente e stabilmente collaborato, durante l’anno, alla vita dell’Oratorio, vivendo a contatto con i bambini o i ragazzi,

3) hanno già frequentato la 2a superiore o hanno l’età corrispondente (viceanimatori).

Ai requisiti 2 e 3 si deroga solo se coloro che li possiedono non sono reperibili in numero sufficiente.

Per la non so "quantesima" volta si chiarisce che i criteri di scelta sono educativi e che ogni tentativo di raccomandazione, da parte di genitori o di altre persone, è perfettamente inutile, anzi, controproducente: dobbiamo essere liberi di chiedere il servizio educativo a chi riteniamo capace di offrirlo, non per distribuire favori a qualche raccomandatore.

Vediamo le date dei tre turni:

Camposcuola ragazzi (massimo 55-60 partecipanti per turno)

1° turno: dal mattino di venerdì 2 alla sera di giovedì 15 luglio. È il turno destinato ai ragazzi e alle ragazze che hanno vissuto lo scorso febbraio l’Ammissione tra i candidati alla Cresima e alla Professione pubblica di Fede (1a media) e ai fanciulli che ad essa sono prossimi, avendo completato quest’anno la prima parte del Cammino di Iniziazione Cristiana con la Redditio del Padre nostro (5a elementare).

2° turno: dal mattino di venerdì 16 alla sera di giovedì 29 luglio. È il turno dei ragazzi e delle ragazze che avranno vissuto la Traditio Symboli, il 18 aprile (2a media) e, soprattutto, dei ragazzi che avranno ricevuto, il 23 maggio, la Cresima.

Camposcuola adolescenti (25-30 partecipanti)

3° turno: per gli adolescenti e giovani dai 15 anni in su; i maggiorenni non devono però accampare richiesta di maggiore "libertà" dagli altri, in forza della maggiore età.

Iscrizioni: entro la prima metà di maggio verrà predisposto l’apposito pieghevole, sul quale saranno indicate le date di iscrizione, collocate nella seconda metà di quello stesso mese.

Ora che si sa che Paspardo si fa (chissà perché, ogni anno, c’è qualcuno che stabilisce che si tratta dell’ultimo) e che le date sono note, cominciamo non più solo a farci sopra un pensierino, ma a progettare con determinazione la prima parte della nostra estate 99.

Forza, ragazzi: chi non sale a Paspardo è uno... che non ci va!


Abbiamo ricevuto e, assai volentieri, pubblichiamo.

Chiesa arcipretale
"San Giovanni Battista"
via Matteotti, 38
45020 Pincara (Rovigo)

Alla spettabile direzione
Oratorio Maschile e Femminile
di Verolanuova (Brescia)

Spettabile direzione,
nei campi della nostra campagna, proprietà Padoan Claudio, sono scesi alcuni palloncini da voi inviati nella 21a Giornata Mondiale per la Vita con il tema: Dio, Padre della vita - La Vita è sempre vita - la vita: dono da scegliere sempre - Convertirsi alla vita per la vita.

Con vivo piacere alcune classi della Scuola di Catechesi di questa parrocchia hanno accettato di rispondere. Riteniamo bello inviarvi le risposte dei nostri alunni del Catechismo.

Classe 2a elementare:

Noi bambini della 2a elementare, residenti a Pincara (Rovigo), siamo felici di aver ricevuto il vostro messaggio riguardo la Vita. Per questo vi ringraziamo e vi ricordiamo che siamo con voi!

Enrico Bombonato, Enrico Bononi, Lorenzo Bononi, Crithal Covizzi, Luca Framban, Francesco Ghirardini, Marika Giavara, Mattia Pavanello, Alessandra Rostellato, Erica Toffanin, Nicolas Zanardi, Elisa Zanella. Ciao, grazie.

Caro Marco Spinelli,

abbiamo ricevuto il tuo messaggio. È arrivato in Veneto e precisamente a Pincara (Rovigo). Siamo felici, noi della 5a classe elementare. Ti rispondiamo con vivo piacere dicendoti grazie e condividendo il tuo messaggio.
Silvia Trombini, Ilaria Bononi, Alessandra Massarenti, Martina Padoan, Elena Bombonato, Chiara Marchetto, Damien Baroni, Alessandro Ghirelli, Marco Romanin, Ilario Davì, Gianluca Bellini.
Grazie

Classe 5a elementare

Ciao Maya Brigido,

siamo un gruppo di ragazzi e abitiamo in un piccolo paese in provincia di Rovigo. Il suo nome è Pincara. Pochi giorni fa abbiamo trovato il tuo messaggio di vita; vogliamo ringraziarti e sperare che il tuo pensiero sia per tutti noi, e specialmente per chi soffre, un incoraggiamento alla vita , come hai detto tu e un dono da accogliere sempre; anche se non tutto può andare bene la vita è sempre vita.

Non ci resta che seguire il tuo messaggio e salutarti con tanto affetto sperando che la nostra vita sia sempre migliore con il passare degli anni.

Ciao (da un gruppo di ragazzi)

Ciao,
siamo la classe dei cresimandi di Pincara (Rovigo). Abbiamo ricevuto il vostro messaggio e ci proponiamo di cogliere il senso profondo che ha la Vita di ognuno di noi, illuminata e guidata dalla luce dello Spirito Santo, che stiamo per ricevere. Vi ringraziamo e vi siamo vicini con la nostra amicizia.

Classe 2a media

Cari amici dell’Oratorio Maschile e Femminile di Verolanuova (Brescia),
siamo la classe 4a di Catechismo della parrocchia di Pincara (Rovigo). Siamo molto felici di aver ricevuto il vostro messaggio sulla vita. Noi della classe quarta abbiamo scoperto proprio quest’anno con la Prima Comunione il vero significato della vita in Dio Padre. Attraverso il vostro messaggio aperto a tutti comprendiamo come la vita sia il dono più bello da accogliere sempre, in ogni momento, e pensiamo che deve essere vissuto come un lungo cammino insieme, aiutandoci nelle difficoltà e condividendone le gioie e le tristezze. Il nostro messaggio per voi è raccolto in una frase di Albert Schweitzer, il quale ha scritto: "Quello che tu puoi fare è solo una goccia nell’oceano, ma è ciò che dà significato alla tua vita". Vi ringraziamo per averci fatto partecipi della vostra festa della vita. Un grande saluto a tutti.

Evviva la vita.

La classe quarta di Catechismo

di Pincara (Rovigo)

Sono il parroco di Pincara (Rovigo), Ghinello don Benedetto, e con vivo piacere vi trasmetto la risposta di alcune classi della Scuola di Catechismo di questa parrocchia ai messaggi sulla Vita, da voi inviati con i suggestivi palloncini sopra la nostra terra. So quanto fa piacere sapere che i nostri messaggi siano stati accolti, perché anche noi abbiamo fatto la stessa esperienza alcuni anni fa in occasione della Festa del Bambino.

Cordialmente nel Signore.

Il Parroco
Ghinello don Benedetto


Questo mese tante notizie in breve...

Il 20 marzo è stata inaugurata la mostra "Percorsi naturalistici nel secondo dopo guerra verolese" dedicata a Angelo Renzi, Ettore De Angeli e Luigi Marchi. Tale mostra sarà visitabile sino all’11 aprile nei giorni feriali dalle 16.00 alle 19.00 e nei festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso il lunedì).

Per il mese di aprile le iniziative sono molte e per tutti i gusti!...

Aprile è ormai per tradizione il mese del Cineforum.
Luogo: Cinema Vittoria; ore 21.00; giorno: martedì.
Martedì 6 aprile: "Piccoli Maestri"; martedì 14 aprile: "L’albero delle pere"; martedì 20 aprile: "I giardini dell’eden"; martedì 27 aprile: "The Truman show"; martedì 4 maggio: "Radio freccia".
Costo per singolo spettacolo: lire 5.000. Tessera abbonamento: lire 20.000.

Adori la musica classica... O non ne sai nulla?
La rassegna "Al concerto, insieme" edizione 1999 è anche per te.
Al Concerto, insieme
Auditorium della Biblioteca Civica - via Semenza, 2 dal 9 al 30 aprile 1999
Venerdì 9 aprile ore 21.00
Luciano Antonioli (clarinetto), Giorgio Tonelli (clarinetto e clarinetto basso), Giovanni Sora (clarinetto e clarinetto piccolo), Carlo Dusina (clarinetto).
(Grundman, Mozart, Horovitz, Francaix, Weill, Albinoni, Farkas, Rossini).
Sabato 17 aprile ore 21.00
Daniele Alberti (pianoforte) concerto-lettura "Verso la pittura en plein air" (Debussy)
Venerdì 23 aprile ore 21.00
Gregorio Artunghi (chitarra), Pisciali Sabrina (flauto).
(Bach, Mozart, Bartok, Margola, Nodari, Bauman).
Venerdì 30 aprile ore 21.00
L’Aura Soave - Camerata Musicale Padana
Direzione artistica: Diego Cantalupi
Antonella Tatulli (soprano), Diana Pelagatti (soprano), Susanna Bartolomei (alto), Marco Frezzato (violoncello barocco), Francesco Saverio Pedrini (spinetta), Marina Bonetti (arpa barocca), Diego Cantalupi (tiorba e chitarra barocca). (Rossi, Caldara).
Ingresso libero

N.B.: Giovanotti e signorine... l’estate è tutta vostra...
Non avete mai pensato ad organizzare un concerto, uno spettacolo, una manifestazione... Voi sapete quale iniziativa può riscontrare successo fra i giovani di Verola...
L’Informagiovani è a vostra disposizione quale supporto ed aiuto concreto... fatevi sentire, vi aspetto!

a. z.


Verola missionaria - a cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

Martirio e missione nel progetto d’amore di Dio Padre

Il 24 marzo ‘99 è stata la giornata dedicata a tutte le Chiese locali, agli Istituti e congregazioni di vita consacrata, a tutti i familiari per il gesto di offerta dei loro missionari e missionarie al "Servizio della Chiesa e del Regno di Dio nel mondo".
Il 24 marzo ha un suo martire che la Chiesa ricorda con particolare cordoglio perché morto-ucciso sull’altare mentre celebrava la Santa Eucarestia: Mons. Oscar Romero Arcivescovo di San Salvador.
Per comprenderne il motivo basta rifarci alle sue omelie.
Riportiamo un brano di un suo discorso tenuto a Lovanjo un mese prima di essere ucciso. "Coloro che cadono nella lotta sono presenti fra noi".
"L’essenza della Chiesa consiste nella sua missione di servizio al mondo, nella sua missione di salvarlo qui, ora. La Chiesa esiste per essere solidale con le speranze e le gioie, con le angosce e le tristezze degli uomini. La Chiesa esiste, come Gesù, per "evangelizzare i poveri, sollevare gli oppressi, per cercare e salvare quello che era perduto" (L.G. n. 8). Voi tutti conoscete queste parole del Concilio. Il mio contributo sarà quello di dare concretezza a quelle belle dichiarazioni, il mondo che la Chiesa deve servire è per noi il mondo dei poveri. Sono i poveri che ci dicono ciò che è il mondo e che cosa significa per la Chiesa vivere realmente nel mondo. Negli ultimi anni la nostra archidiocesi ha preso una direzione che si può descrivere come un ritorno al mondo dei poveri. Come in altri luoghi dell’America Latina dopo molti anni, forse secoli, sono risuonate tra di noi le parole dell’Esodo: "Ho udito il grido del mio popolo ho visto la oppressione con cui lo tormentano". Queste parole della Sacra Scrittura ci hanno dato occhi nuovi per vedere la povertà che sempre è esistita tra noi, ci hanno spinto al mondo dei poveri come al nostro vero posto. Lì abbiamo incontrato i contadini senza terra, senza acqua, in povere abitazioni, senza assistenza medica. Lì ci siamo incontrati con gli operai privi dei loro diritti, licenziati dalle fabbriche ed abbandonati ai freddi calcoli dell’economia. Lì ci siamo incontrati con madri e spose di scomparsi e prigionieri politici. Lì ci siamo incontrati con gli abitanti dei tuguri, la cui miseria supera ogni immaginazione. In questo mondo senza volto umano ha cercato di incarnarsi la Chiesa della mia archidiocesi. Coloro che da secoli hanno ascoltato cattive notizie e hanno vissuto realtà ancora peggiori, stanno ascoltando ora, attraverso la Chiesa, le parole di Gesù: "Il Regno di Dio si avvicina".

"Beati voi poveri perché vostro è il Regno di Dio". La speranza che la Chiesa infonde non è nè ingenua nè passiva. È piuttosto un appello alla responsabilità, alla coscientizzazione ed all’organizzazione. La speranza che predichiamo ai poveri è per restituire loro la dignità e per animarli ad essere essi stessi costruttori del proprio destino. In una parola, la Chiesa non solo è ritornata al povero, ma lo considera destinatario della sua missione e si impegna nella sua difesa. Esistono fra di noi coloro che vendono il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali; coloro che ammucchiano violenza e saccheggio nei loro palazzi; coloro che schiacciano i poveri; coloro che coricati in letti d’avorio fanno di tutto perché si avvicini un regno di violenza; coloro che aggiungono casa a casa, campo a campo, fino ad occupare tutto e restare soli. Queste realtà le viviamo quando ci cercano madri e spose di catturati e di scomparsi, quando appaiono cadaveri sfigurati in cimiteri clandestini, quando sono assassinati quelli che lottano per la giustizia e la pace. In questa situazione di conflitto la Chiesa si è posta dalla parte dei poveri ed ha assunto la loro difesa entrando in grave conflitto con i poteri politici e militari dello Stato. Questa difesa dei poveri ha generato qualche cosa di nuovo nella storia recente della nostra Chiesa: la persecuzione. In meno di tre anni oltre cinquanta sacerdoti sono stati minacciati e calunniati, sono stati torturati ed espulsi. Sei di loro sono già martiri essendo stati assassinati. Anche le suore sono state oggetto di persecuzione. Se questo si è fatto contro i rappresentanti visibili della Chiesa, comprenderete voi quello che è successo ai semplici fedeli, ai contadini, ai catechisti e alle comunità ecclesiali di base. Lì i minacciati, i torturati e gli uccisi si contano a centinaia e a migliaia. Come sempre, anche nella persecuzione è stato il popolo povero il più perseguitato".

Vostro per sempre
Mons. Oscar Romero


Piccola storia de (14)
I CONCILI ECUMENICI
di Rino Bonera

Vienne (da non confondere con Vienna, la capitale dell’Austria) è una storica cittadina del Lionese (Francia), nella valle del Rodano, ricca di monumenti romani e medioevali. È proprio a Vienne che, indetto dal papa Clemente V(1), dal 16 ottobre del 1311 al 6 maggio 1312 si svolse il 15° Concilio Ecumenico. Le decisioni adottate furono le seguenti: la soppressione dell’ordine dei templari(2), la condanna degli errori dei religiosi: beguardi e beghine, nonché quelli del teologo e filosofo provenzale Pierre Olieu (Pietro Olivi, 1248-1298) circa la funzione dell’anima nel corpo. Venne discusso, inoltre, il problema della povertà dei francescani; infine venne emanata la normativa per il controllo ecclesiastico sui luoghi pii e gli ospedali.

(1) Successore del beato Benedetto XI fu eletto col favore del re di Francia Filippo IV il Bello (1285-1314). Sotto la pressione di questo re egli trasferì, nel 1305, la residenza papale ad Avignone sotto il completo controllo della corona francese, inaugurando il periodo definito, poi, della "cattività avignonese". Tale periodo si concluse nel 1377 quando S. Caterina da Siena (1347-1380) riuscì a convincere papa Gregorio XI (1370-1378) a far tornare la sede papale da Avignone a Roma. Successore di Clemente V fu il papa Giovanni XXII. Prima di avere un nuovo papa con nome di Giovanni XXIII (nella persona di Angelo Roncalli) trascorreranno ben 644 anni; la elezione di quest’ultimo al pontificato avvenne, infatti, nel 1958.

(2) Cavalieri dell’ordine religioso-militare del Tempio, fondato a Gerusalemme nel 1119 al fine di difendere i Luoghi Santi. Vivevano secondo una regola e si proponevano di garantire la sicurezza dei pellegrini che li visitavano. Essi furono costantemente impegnati nelle guerre contro i musulmani. Diffusisi in tutta l’Europa, per la loro grande potenza e ricchezza divennero una specie di Stato nello Stato, spesso in contrasto con i sovrani. Per questo l’imperatore Federico II (1220-1250) li scacciò dalla Sicilia e Filippo il Bello, dopo il Concilio di Vienne, ne confiscò le ricchezze e ne perseguitò gli aderenti.


Esplorando la Bassa - di E. De Angeli - D. Francesconi - F. Vergine
La Basilica di S. Lorenzo (1)

Il 14 ottobre 1997 è stata effettuata la visita alla Basilica di S. Lorenzo con la guida dell’ing. Sandro Guerini.
Si propone la sintesi della relazione tenuta in questa occasione.

Questa Basilica, sicuramente tra le più importanti di tutto il Bresciano e anche della Lombardia, è una vera pinacoteca di opere, che spaziano tra l’arte lombarda e quella veneta per quasi due secoli.
La chiesa è stata consacrata nel 1647, ma i lavori sono iniziati molto tempo prima.
La data precisa dell’inizio della fabbrica non è mai sicura, perché la posa della prima pietra spesso è preceduta da anni di preparazione e di studi.
La consacrazione segna una data importante; infatti, quando il vescovo consacra una chiesa, questa deve avere già l’Altare Maggiore e gli altri altari arredati. Il 1647 ci dà un riferimento abbastanza significativo per dire che a quell’epoca un arredo ci doveva essere e anche di una certa importanza.

Oltre al problema della cronologia c’è anche quello dell’autore del progetto. Spesso capitava che, quando si trovava un committente di un certo livello, come sicuramente furono i Gambara per la Parrocchiale di Verolanuova, si ricorreva ad artisti di fuori, che lasciavano solo un disegno o un appunto, poi non seguivano più il lavoro, che veniva invece portato avanti da un capomastro locale. Quest’ultimo apportava le modifiche necessarie seguendo talora la propria ispirazione o facendo la sintesi dei vari progetti disponibili. La Parrocchiale di Verolanuova, vista l’omogeneità della struttura, presuppone un progetto impegnativo, in cui l’idea della cupola è già presente; infatti, non si può realizzare la cupola a metà progetto oppure quando sono già state gettate le fondamenta. Dai documenti risulta che i lavori furono affidati all’impresa Comino, nella persona di Antonio Comino, che operava anche in altri cantieri bresciani, ad esempio nella fabbrica di S. Faustino a Brescia, più o meno negli stessi anni.

L’impianto della chiesa, a croce latina con cupola, si inserisce nella problematica dell’architettura post-tridentina. Prima del Concilio di Trento dominava il Rinascimento che amava le strutture di tipo centralizzato.

L’ultimo grande sogno del Rinascimento italiano è il progetto per S Pietro, ideato da Michelangelo, che prevedeva la grandissima cupola e una chiesa a pianta centrale, a croce greca. Adesso, invece, S. Pietro è una chiesa a croce latina allungata perché, subito dopo o anche contemporaneamente all’opera di Michelangelo, sono state applicate le direttive del Concilio di Trento, che ha riportato in grande rilievo l’importanza dell’Eucarestia e della Messa e ha sottolineato anche gli aspetti scenici delle cerimonie sacre. Evidentemente, se la Messa si svolge su un fondale, quindi davanti a uno scenario, ha bisogno di un pubblico che invece si trovi alle spalle del celebrante; se, invece, la chiesa è a pianta centrale, la celebrazione è seguita su tutti i lati nello stesso modo, quindi c’è un’impostazione baricentrica in cui tutti i fedeli sono allo stesso livello ed hanno in mezzo a loro l’Ecucarestia. Tale importanza è ritornata in auge; adesso, infatti si preferiscono le chiese a pianta centrale proprio per avere questo tipo di dialogo. Il Concilio di Trento, volendo reagire ad un’eccessiva confidenza che i protestanti avevano preso nei confronti dell’Eucarestia e della Messa, ha ribadito la gerarchia e ha imposto che l’altare, il celebrante e la parte riservata al clero fossero più in rilievo e dietro un fondale, affinché i fedeli si trovassero tutti riuniti alle spalle del sacerdote. Ecco, quindi, la necessità della chiesa a pianta allungata. Gli architetti, tuttavia, ancora affascinati dalla pianta centrale, non hanno rinunciato alla cupola ed hanno creato strutture allungate-centralizzate, dove la cupola risucchia lo spazio.

(continua)

L’Associazione "Terra e Civiltà" propone, per domenica 11 aprile, alle ore 14.30, la visita alla Parrocchiale di Manerbio, guidata dal sig. Magri Stefano.


VEROLA SPORT

CALCIO
Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

Terza Categoria - Girone A
6a giorn. (07.03): S. Isidoro - Verolese 7 - 1
7a giorn. (14.03): Verolese - Manerbio 2 - 3
8a giorn. (21.03): Verolese - Cignano 1 - 1
9a giorn. (28.03): Bettinzoli - Verolese 4 - 1

Allievi - Girone A
6a giorn. (07.03): Verolese - Pozzolengo 2 - 0
7a giorn. (14.03): Gambara - Verolese 5 - 2
8a giorn. (21.03): Verolese - Rezzato 2 - 5
9a giorn. (28.03): Carpenedolo - Verolese 2 - 1

Giovanissimi - Girone B
4a giorn. (06.03): Pavonese - Verolese 4 - 0
5a giorn. (13.03): Verolese - Pontevichese 2 - 2
6a giorn. (20.03): Pralboino - Verolese 2 - 0
7a giorn. (27.03): Verolese - Offlaga 2 - 8

Esordienti - Girone F
4a giorn. (06.03): Verolese - Capriano 3 - 1
5a giorn. (13.03): S. Paolo - Verolese 3 - 1
6a giorn. (20.03): Verolese (riposa)
7a giorn. (27.03): Roncadelle - Verolese 0 - 1

Queste le posizioni delle varie squadre nelle rispettive Classifiche Generali:

Terza Categoria: 12° posto con 18 punti
Allievi: 14° posto con 5 punti
Giovanissimi: 11° posto con 1 punto
Esordienti: 6° posto con 20 punti

BASKET

Cadetti - C
3a rit.: Evergreen - Verolese 71 - 46
4a rit.: Verolese Flero 73 - 48
5a rit.: Gambara - Verolese 64 - 75
6a rit.: Verolese - Manerbio 78 - 69
7a rit.: Verolese - Leno 85 - 55

VOLLEY

3a Divisione A - Femminile
3a rit.: Verolese - S. Zeno 0 - 3
4a rit.: Chiesanuova - Verolese 0 - 3
5a rit.: Provaglio - Verolese 0 - 3
6a rit.: Verolese - P. Volta 3 - 0
7a rit.: Verolese - Manerbio 3 - 0

Allieve - L
3a rit.: Verolese - Astral Italia 3 - 0
4a rit.: Fly Flot - Verolese 0 - 3
5a rit.: Verolese - Offlaghese 1 - 2

Ragazze - 3D
8a and.: Castelcovati - Verolese n.p.
9a and.: Verolese - Cortefranca 3 - 2


Una importante iniziativa della Fondazione Don Primo Mazzolari
Centro di documentazione e ricerca Bozzolo (Mn)
Commemorazione del 40° anniversario della morte di Don Primo Mazzolari (1890-1959)
Mazzolari e "Adesso", cinquant’anni dopo.

Convegno nazionale di studi

Venerdì 9 aprile Bozzolo (Mn)
ore 10.00: Celebrazione Eucaristica
presieduta da Mons. Giulio Nicolini
Vescovo di Cremona
nella chiesa di S. Pietro - P.zza P. Mazzolari

ore 11.00: Preghiera sulla tomba di Don Primo

ore 11.10: Saluto del Sindaco di Bozzolo Gilberto Maini

ore 11.15: Mino Martinazzoli: Memoria di Don Primo Mazzolari
presso la Casa della Gioventù - Sala Paolo VI
Piazza P. Mazzolari

Brescia - Centro Pastorale "Paolo VI"

ore 15.30: Apertura del Convegno
con introduzione del Presidente della Fondazione Don Giuseppe Giussani

ore 16.00: La Chiesa e la società italiana fra guerra e dopoguerra (1940-1959)
Francesco Malgeri - Università di Roma

ore 17.00: "Adesso" e i problemi della società italiana
Giorgio Vecchio - Università di Parma
Interventi e comunicazioni

Sabato 10 aprile

ore 9.00: "Adesso" e il rinnovamento della Chiesa italiana
Maurilio Guasco - Università di Torino

ore 10.00: "Adesso" e le riviste culturali italiane
Giuseppe Langella
Università Cattolica S. Cuore - Milano

ore 11.00: Interventi e comunicazioni
Coordina Massimo Marcocchi
Università Cattolica S. Cuore - Milano

ore 12.30: Conclusioni
Giorgio Campanini - Università di Parma

ore 15.30: Visita alla mostra su Don P. Mazzolari "bresciano d’animo"
presso l’Istituto per la Storia del Prete
"Don G. De Luca" - Vicolo S. Giuseppe, 5
con saluto del Sindaco di Brescia, Paolo Corsini


dall’Università Aperta

E dieci!

L’Università Aperta ha compiuto 10 anni, un evento ed una tappa di grande rilievo soprattutto per chi si è avventurato con appassionato entusiasmo in questo viaggio ricco di esperienze umane e culturali.
I pomeriggi, trascorsi in una dimensione diversa e all’insegna della relazione con gli altri, ci hanno avvicinato alla vita e ci hanno fatto sperimentare piacevoli momenti di benessere.
L’eterogeneità dei relatori e degli argomenti ha consentito una pluralità di risposte, tali da appagare anche la platea più esigente e curiosa.

Personaggi più o meno noti, ma tutti consapevoli dell’impegno assunto, sono sfilati sul nostro palcoscenico, allietando le ore del silenzio e fornendo nuovi stimoli alla nostra creatività che, forse, si era un poco assopita. Ecco, allora, che il progetto "Università Aperta", unico in questa terra della Bassa, ha dato buoni frutti ed ha raccolto ampi consensi, anche oltre l’ambito comunale. Ne sono testimonianza i numerosi soci provenienti dai paesi limitrofi, quali Manerbio, S. Gervasio, Pontevico, Verolavecchia, Quinzano d’Oglio, S. Paolo.

Durante questo viaggio attraverso l’arte e le scienze, frammenti di cultura, apparentemente dispersi o sedimentati nel sottosuolo dei ricordi, sono stati abilmente ricuciti da relatori che hanno presentato in modo piano e agevole argomenti di notevole interesse e a largo raggio.

Affinché questa esperienza vissuta coralmente non si perda o si disperda nell’affanno trafelato del nostro tempo, lanciamo una sfida intenzionale e meditata: un nuovo appuntamento per il prossimo anno, alla riscoperta di una significatività ultima del vivere e del sapere.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato attivamente per la realizzazione di questo progetto, in particolare il maestro Rino Bonera, che ha ideato questa iniziativa e l’ha guidata in modo versatile e ingegnoso, pur nella consapevolezza della inevitabilità di rischi e disguidi.
E. De Angeli


LE POESIE DI ROSETTA

Alla poesia "Mistero di quiete" dell’agosto 1997, sono stati assegnati diploma d’onore, medaglia e coppa nella 1a Edizione del Concorso Letterario Internazionale "Premio Castrum Cryptarum" - Grotte di Castro (Vt) 5-9-1998.

La stessa poesia, inoltre, è stata pubblicata nell’Antologia AA.VV. "Terra di tufo e di amore" - Edizioni Ape Terni 9-11-1998.

MISTERO DI QUIETE

Tetti. Severe,
immote piramidi
intagliate nel cielo
che si fa buio.

Antenne. Rami d’albero
nudi dove a stento
un uccello si posa,
lieve, a meditare.

Comignoli. Ombre
orgogliose d’infrangere
all’orizzonte
piccoli, insistenti bagliori.

Ecco... un gatto randagio
s’allontana
a passi felpati
simili al silenzio.

Si spegne il giorno
e s’assopisce il gallo
dopo una calda
giornata di canti alteri.

Gorgoglia un’esile
fonte nel prato
e dona ristoro
nell’umile sera.

E senti l’immensa
grandezza del mondo
che ferma i suoi passi
e, tacito, ascolta
il suo stesso, pacato mistero.


ARTE E CULTURA Una mostra tutta verolese -di Rino Bonera

Nelle sale del Comune e della Biblioteca è stata inaugurata, sabato 20 marzo, alle ore 16.30, una mostra dedicata ai pittori verolesi Angelo Renzi (scomparso nel 1998), Ettore De Angeli e Luigi Marchi (viventi).

Definita: dei "Precorsi naturalistici nel secondo dopoguerra verolese" l’esposizione è stata curata dal noto critico d’arte Mauro Corradini che è anche l’autore dell’interessante catalogo a disposizione dei visitatori. Proprio il Corradini ha introdotto il folto pubblico (tra il quale assai numerosi i familiari degli artisti) presente alla vernice, alla visita delle opere esposte. Assente Luigi Marchi, costretto temporaneamente a letto da malattia (ci è gradita, qui, l’occasione per augurargli un sollecito ritorno alla piena salute), il De Angeli era invece presente a godersi l’onore e la soddisfazione di veder riconosciuta, con gli altri pittori, la sempre attuale validità di tutti i lavori.

Veramente felice questa mostra che giunge a poco più di un mese dalla chiusura (avvenuta il 14 febbraio) di un’altra: quella del pittore, pure verolese, Roberto Galperti (1862-1905) del quale erano stati esposti tutti i quadri dell’intera "Via Crucis", prezioso patrimonio della Basilica locale, nonché altri suoi pregiatissimi lavori.

Annota il Corradini, nel catalogo, che "l’incipit espressivo di Cantoni (è) favorito e condizionato dalla presenza di Galperti, che al vero si ispira" e che - è sempre il Corradini che scrive - "attorno agli anni cinquanta... quando Cantoni è ancora vivo e operoso, questo gruppo di giovani (Renzi, De Angeli, Marchi; n.d.r.) si muove sulle scie del modello, ispirandosi, in forme individuali, ai modi e allo stile di Cantoni: e... c’è anche un soffermarsi su una qualità della pittura dell’occhio, che ancora attrae e appaga".

È evidente, allora, come un filo poi non tanto sottile unisca le comuni ispirazioni di questi autori verolesi che nell’arco di oltre un secolo hanno dato e lasciano una particolare impronta del loro profondo sentire e della loro spiccata sensibilità artistica. Se è doveroso lasciare il giudizio critico agli esperti, il cittadino verolese che questi artisti ha conosciuto e conosce e continua a stimare, visitando la mostra e leggendo quelle opere si ritrova in tonificante simbiosi con gli autori. Nei loro quadri, infatti, respiri l’aria di casa nostra, i colori sono quelli della nostra Bassa e del nostro cielo, i luoghi ritratti riportano alla mente i ricordi più belli.

Forse, guardando quelle pennellate tanto altamente significative ed eloquenti nella loro semplice viva spontanea schiettezza, un pizzico di nostalgia potrebbe, nell’intimo, far capolino. Ma l’occhio ed il cuore, al goder dei colori e dei nostrani paesaggi, subito ritrovano la gioia dei tempi andati, sì, ma sempre vivi e presenti nel correre del tempo che va. In essi la storia di ognuno e di tutti. E i verolesi, ammirando, ringraziano.

N.B. - La mostra rimarrà aperta fino all’11 aprile con i seguenti orari: feriali: 16.00 - 19.00; festivi: 10.00 - 12.00 e 16.00 - 19.00. Chiuso il lunedì.

Catalogo: a cura di Mauro Corradini, ed. Bressanelli tipolitografia, Manerbio, pagg. 32, form. cm. 18 x cm. 21.


Dalla Scuola materna O.P. Boschetti Lachini Bellegrandi
Un secolo... e più di storia e di storie da raccontare
di Rosa Trezza

Nel 1870, sì avete letto bene, i bambini di Verolanuova, in età prescolare, troppe volte dall’alba al tramonto, erano abbandonati a se stessi o in strada e in un paese agricolo, com’era allora il nostro, dove il tramonto arrivava molto tardi.
Fu allora che alcuni membri di una illustre famiglia del paese decisero di lasciare la loro casa ad uso di una scuola per l’infanzia.
Solo nel 1879 con Regio Decreto datato 15 settembre il Re Umberto I° di Savoia riconosceva l’Ente Morale O. P. (Opera Pia) Boschetti Lachini Bellegrandi e l’allora Congregazione della Carità ne assumeva la direzione.
Sono trascorsi 120 anni di storia di una scuola materna che ha intrecciato la religiosità con l’impegno di laici e laiche in veste di Amministratori, Educatrici e Genitori.
Un passato che diventa per noi educatori d’oggi "‘obbligo morale", impegno e stimolo per il presente, ma soprattutto per il futuro.
Per celebrare, nel miglior modo possibile, tale ricorrenza chiediamo a tutti coloro che in qualche modo hanno avuto rapporti di collaborazione, di volontariato, di lavoro o altro con la scuola materna di aiutarci ad allestire una mostra con fotografie, documenti, ricordi, aneddoti, ecc.
Il materiale una volta catalogato ed eventualmente fotografato sarà restituito ai proprietari.
Nella attesa di risposte ringraziamo fin d’ora per la collaborazione.
N.B.: Per informazioni rivolgersi alla Scuola Materna Boschetti in via Zanardelli, 12 - tel. 030 931206 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 18.00.


CIRCOLO ACLI

Le ACLI di Verolanuova salutano il nuovo Vescovo di Brescia Mons. Giulio Sanguineti, e formulano gli auguri di buona e proficua azione pastorale. Le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani fondano sul messaggio evangelico e sull’insegnamento della Chiesa la loro azione per la promozione dei lavoratori e delle loro famiglie, che operano per una società in cui sia assicurato, secondo democrazia, lo sviluppo integrale di ogni persona. Assieme al nuovo Vescovo, le ACLI intendono continuare ad operare al servizio delle persone secondo le loro tre caratteristiche fondamentali: fedeltà alla Chiesa, ai lavoratori e alla democrazia.

Ma anche nelle comunità locali, nelle parrocchie, nei circoli, nelle zone pastorali, le ACLI si sentono chiamate a collaborare attraverso le iniziative associative per azioni formative, con servizi di patronato in comunione con la Chiesa locale per favorire la crescita e la promozione cristiana umana e sociale di tutti gli uomini e di tutte le donne.

A tutti noi non resta che unirci alla nostra parrocchia nella preghiera in attesa di incontrare il nostro Vescovo nella nostra comunità. Importante è non dimenticare il nostro papa Giovanni Paolo II che a Brescia il 19 e il 20 settembre scorso, ci ha stimolati ad essere cristiani coraggiosi e propositivi, sull’esempio del Beato Giuseppe Tovini attento ad inculcare la fede nella società e soprattutto aperti all’ascolto e al dialogo con tutti.

- Il 16 gennaio a Brescia moriva il nostro concittadino Don Angelo Quaranta, dopo 62 anni di sacerdozio trascorso nella più assoluta devozione a Dio e alla comunità. Il Circolo ACLI lo ricorda con sincero affetto per la sua simpatia dimostrata alla nostra associazione, tanto che nel suo testamento ha lasciato un caro ricordo al Circolo. Noi faremo senz’altro tesoro del suo seme donatoci con grande amore.

- Verso la metà del mese di gennaio il Circolo ACLI ha nuovamente aperto il bar con la nuova gerente Baronio Rosa. A lei e a quanti l’aiutano il Consiglio e gli iscritti augurano il buon proseguimento di un proficuo lavoro.

- Le ACLI son pronte ad aiutare i lavoratori dipendenti ed i pensionati nella presentazione della dichiarazione dei redditi ogni giovedì dalle ore 10.30 alle 12.30. Il patronato invece mantiene il solito orario dalle ore 8.00 alle ore 13.00 dello stesso giorno. Ricordo che l’ufficio è stituato al piano terra.

- È sempre disponibile presso i locali del Circolo una stanza capiente di circa 50 posti a sedere per riunioni varie. Nulla è dovuto, basta avvisare per tempo la gerente stessa al numero 030 932174.

Giuliano Baronio - Presidente


Gruppo Anziani Lavoratori d’Azienda OCEAN S.p.A.

"L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro" afferma il primo articolo della Costituzione, ma da qualche tempo trovare un lavoro è diventata un’impresa quasi disperata. Abbiamo compiuto enormi passi avanti sul piano della dignità del lavoro e del benessere individuale e familiare, eppure molto di più si sarebbe potuto fare ma molte sono ancora le situazioni inaccettabili nell’organizzazione e nella cultura del lavoro. L’insicurezza e il timore che quanto possiedi possa non bastarti, talvolta possono indurti a una frenesia assurda. Eppure il lavoro è importante, ma non è tutto, soprattutto quando si accumulano le occupazioni per procurare ricchezza sottraendo tempo agli affetti familiari dietro la ricerca affannosa del secondo e anche del terzo lavoro, anche se non ci sono reali necessità economiche. Ma si sà che l’uomo è egoista e spesse volte crede più al denaro che ai sentimenti umani. Fermiamoci un attimo e guardiamoci attorno, lasciamo che gli anziani ci raccontino la loro vita trascorsa, ricordiamoci di chi è ammalato o sofferente, spegnamo la televisione per un attimo e ascoltiamo i nostri figli, facciamoli sentire vivi e partecipi alla famiglia, solo così cresceranno alla vita più sicuri e maturi nel portare avanti la propria esistenza.
Giuliano Baronio


ATTENZIONE! ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Dalla Regione Carabinieri "Lombardia" Stazione di Verolanuova
ecco alcuni Consigli utili per evitare di subire furti

1. È buona norma annotare su un foglio da conservare in casa, in un luogo sicuro, il numero della carta Bancomat, del blocchetto di assegni o della carta di credito, nell’eventualità che si debbano tempestivamente bloccare a seguito di un furto o smarrimento.

2. Tenere separate le carte magnetiche dal loro codice segreto (es. mai mettere il codice segreto e la carta bancomat insieme nel portafogli).

3. Cercate di evitare di riscuotere la pensione in contanti potendo disporre del più comodo accreditamento sul conto corrente postale o bancario; non tenete mai parecchio denaro in casa o nel portafoglio se non necessario.

4. Durante le brevi assenze serali o notturne dall’abitazione lasciate una luce accesa e/o un elettrodomestico (radio - TV) acceso.

5. Se siete in possesso di un antifurto ricordate di inserirlo sempre.

6. Chiudete porte e finestre quando andate via, sia quelle del piano terra che quelle più alte, anche se ritenete che sia impossibile aprirle, chiudere le porte tra una stanza e l’altra complicherà l’attività dei ladri.

7. Non custodite preziosi o denaro in camera da letto, cercate sempre un nascondiglio sicuro e meno consueto. Se possibile munitevi di una cassetta di sicurezza a parete.

8. Attenzione alle telefonate alle quali nessuno risponde: può essere una verifica sulla presenza o meno degli inquilini in casa da parte del ladro.

9. Se l’abitazione è difesa da cani da guardia è opportuno addestrarli a non accettare cibo dagli sconosciuti: potrebbero essere bocconi con sonnifero o veleno lanciati da lontano.

10. Quando vedete persone sospette stazionare sotto casa con un telefono cellulare, fate attenzione poiché potrebbe trattarsi di un "palo" a copertura dei ladri in azione.

11. Collaborate tra condomini (o vicini) quando vedete persone sospette nel condominio (o abitazione); il primo alloggio temporaneamente senza inquilini potrebbe venire colpito. Lasciate il portone principale e la porta carraia del condominio sempre chiusa e non aprite a sedicenti postini o questuanti. Gli appartamenti più esposti sono quelli a piano terra per la facilità d’ingresso ma anche quelli all’ultimo piano, potendo così agire i ladri in maniera indisturbata. È buona norma fotografare, a colori, tutti i quadri, mobili ed oggetti di valore, custodendo le foto ed i negativi. Annotatevi anche le misure, in particolare dei dipinti.

12. Avvertire immediatamente i CARABINIERI telefonando al 112 o ai Vigili Urbani oppure alla Stazione Carabinieri di Verolanuova tel. 030 391009 - 030 931222. Non pensate mai che si tratti di una sciocchezza e denunciate sempre il fatto. Le possibilità di identificare gli autori e recuperare il bottino sono tanto più alte quanto prima i Carabinieri, diffusi in tutto il territorio, ne hanno notizia e possono diramare le ricerche.

13. Attenzione a tracce o impronte lasciate da scarpe, macchine, moto o camioncini eventualmente utilizzati per il furto.

14. Ricordate che la cosa che vi sembra di scarsa importanza può essere ritenuta dal personale operante utile per l’individuazione dei ladri.

15. Ricordate che i carabinieri sono sempre in servizio (24 ore su 24), anche quando l’Ufficio non è aperto al Pubblico per le pratiche ordinarie. Basta telefonare al 112.

Consigli utili per evitare di subire truffe

1. Non fidatevi di persone sconosciute che si presentano come dipendenti di Banche, Uffici Postali, USL, Comune o ENEL, senza prima aver visto un documento d’identità ed una lettera che spieghi il motivo della loro visita. Se avete dubbi su quanto dichiarato dallo sconosciuto chiamate subito i Carabinieri telefonando al 112 o ai Vigili Urbani oppure alla Stazione Carabinieri di Verolanuova tel. 030 931009 - 030 931222.

2. Tutti gli uffici pubblici, per questioni riguardanti denaro o documenti equipollenti, utilizzano solo raccomandate invitando le persone interessate presso i propri sportelli e non mandano mai incaricati a consegnare o prelevare denaro o valori.

3. Non consegnate a nessuno soldi, libretti bancari o postali.

4. Avvisate subito i Carabinieri oppure i Vigili Urbani se notate segni o sigle strane vicino agli ingressi delle abitazioni o sui citofoni; potrebbero essere dei segni convenzionali usati da malavitosi.

5. Se siete soli in casa non aprite a persone sconosciute, ma fatele ripassare quando sarà presente un famigliare o un amico.

6. Spesso, prima di tentare una truffa o un furto, i malintenzionati usano controllare la casa per verificare la presenza e gli orari delle persone in famiglia; segnalare ogni presenza sospetta immediatamente ai Carabinieri oppure ai Vigili Urbani, annotando ove possibile ogni elemento identificativo (sesso, età, altezza della persona, colore dei capelli, vestiti, modello e targhe di eventuali auto).

7. Non fatevi ingannare dall’aspetto curato delle persone sconosciute che usano avere molta cortesia e gentilezza per ingannare le loro vittime.

8. Non firmate alcun documento se non siete sicuri del contenuto e, semmai, fatelo solo dopo averne attentamente letto le postille.

9. Eventuali sospetti riferiteli con immediatezza ai Carabinieri o Vigili Urbani.

10. Parlate dei vostri sospetti con il Comandante della Stazione Carabinieri o con i Carabinieri di pattuglia.


Briciole di bontà

Morendo, emetti il tuo spirito
Gesù Crocifisso,
sei il bene che si perde,
l’Amore che si consuma:
Tieni
le braccia spalancate
e il cuore aperto,
Doni
il perdono ai carnefici
e il paradiso al ladrone,
Consegni
la madre al discepolo
e l’anima al padre Eterno,
soffri e muori
come sei vissuto,
in perdita.
Gesù Crocifisso,
il mondo non ti capisce
e non ti tollera:
Giuda
ti vende
perché gli sei inutile,
Pilato
si lava le mani
perché gli sei scomodo,
Erode
ti deride
e ti giudica pazzo,
i calcolatori di sempre
ti rifiutano
perché non dai tornaconti.
Gesù Crocifisso,
noi siamo incapaci
di perderci per amore,
siamo mendicanti
di ricchezza
e di piacere.
Il nostro egoismo
è una bocca
affamata e insaziabile.
Non diamo nulla
perché nulla
ci trabocca dal cuore.
Questo male
in noi si allarga
come la peste.
Gesù Crocifisso,
tu emetti, morendo,
il tuo Spirito:
ci invade
ci scuote,
ci trascina,
ci apre il cuore,
ci spalanca le braccia,
ci fa tendere le mani.
Il nostro egoismo
frana
e sprofonda.
Il perdere
è il solo guadagno vero
che possiamo fare.

Don Luigi Lussignoli


Relax...iamoci un po’

Il pensiero...
"Scrittore originale non è quello che non imita nessuno, ma quello che nessuno può imitare".
(Chateaubriand, Il genio del Cristianesimo)

e... il proverbio del mese:
"Val piö ‘n vècc ‘n dèl cantù
che sènt zùegn gonfalù".
(Vale di più un vecchio in un angolo
che cento giovani dietro a una bandiera).

Il Santo del mese
S. Maria di Cleofa - 9 aprile - venerdì
Moglie di Cleofa, detto Alfeo (Gv 19,25) uno dei due discepoli ai quali Gesù apparve sulla strada di Emmaus. Maria di Cleofa è la madre dell’apostolo S. Giacomo il Minore. Fu una delle Tre Marie che seguirono Cristo in Galilea e assistettero alla sua morte sul Calvario.

La "Risposta"
È vero che ingrassano di più le donne che mangiano troppo formaggio e latticini rispetto agli uomini?
Il discorso vale, ovviamente, per chi consuma formaggio in eccesso. È stato provato, infatti, che cento grammi al giorno di formaggio o di latte sono la giusta dose benefica per l’organismo. Si ingrassa quando il consumo è sproporzionato al fabbisogno. I formaggi, infatti, stimolano la produzione di insulina che fa a sua volta produrre al corpo più grassi del necessario. Questi grassi superflui tendono nelle donne a sedimentarsi in quelle zone (cosce, fianchi, spalle, addome basso) dove ci sono più cellule adipose e a favorire inestetismi e cellulite.


AVIS

Gita a Gradara, S. Leo e Urbino organizzata dall’Avis di Verolanuova 15 e 16 maggio 1999

1° giorno:

ritrovo dei signori partecipanti in Piazza della Chiesa alle ore 5.00, sistemazione in pullman G.T. e partenza alla volta di Gradara. Soste lungo il percorso, poi all’arrivo, con la guida, visita del borgo medioevale, cinto da mura turrite e sovrastato dalla rocca del castello dei Malatesta. Dopo la visita sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio, con la guida visita a S. Leo, borgo in splendida posizione sotto un ripiano roccioso dominato dal forte a strapiombo sulla valle del Marecchia. Dal poderoso forte medioevale centro del borgo ampliato da Francesco di Giorgio Martini per Federico da Montefeltro, il panorama è semplicemente eccezionale.Nel borgo, la Pieve romanica del IX e XI secolo con colonne in parte romane e un ciborio del IX secolo. Il Duomo, del XII, XIII sec., ha un grandioso interno romanico gotico. Rientro in serata in hotel, cena e pernottamento.

2° giorno:

prima colazione in hotel, poi partenza per Urbino, con la guida, visita della splendida cittadina di Federico II da Montefeltro, partendo dal palazzo Ducale, prima dimora principesca del Rinascimento e dalla Galleria Nazionale delle Marche. Pranzo in ristorante, nel pomeriggio, tempo libero, poi partenza per il rientro con arrivo a Verolanuova alle ore 22.00 circa.

La quota individuale di partecipazione è di Lire 290.000.

Supplemento camera singola Lire 25.000.

La quota comprende:

- viaggio A./R. in pullman G.T.

- sistemazione in ottimo hotel

- trattamento di pensione completa e pranzo come da programma

- bevande: 1/4 di vino e di acqua minerale

- entrata Castello di Gradara

- entrata Arte Sacra e Chiese di S. Leo

- entrata Palazzo Ducale e casa natale di Raffaello Urbino

- guida come da programma

- assistenza tecnica dell’Aliantour

La quota non comprende:

- tutto quanto non espressamente indicato alla voce comprende

- ingressi e mance

La iscrizioni si ricevono fino al 24-04-99, con acconto di L. 100.000 presso la sede dell’Avis telefonando al numero 030 9920340 il lunedì e giovedì dalle 18.30 alle 19.30 oppure contattando sig. Martinelli tel. 030 9360071 (ore pasti).


Verso il 2000:

"Una comunità senza passato è una comunità senza futuro"

Radio Basilica di Verolanuova intende organizzare una mostra sulla vecchia Verola, per riscoprirla ma soprattutto per riscoprirci; la Verola che ormai pochi di noi ricordano e che è rimasta sepolta per troppo tempo nei nostri cassetti a lungo chiusi.

Chiediamo il vostro aiuto per la raccolta di materiale sul nostro bel paese, materiale che può essere di qualsiasi genere e tipo (fotografie, documenti, disegni) che può riguardare tutto ciò che ha a che fare con Verolanuova e il suo passato o con i verolesi: luoghi, personaggi "famosi" e non, feste, cerimonie, matrimoni, celebrazioni, tradizioni, lavoro, mondo contadino e... tutto quello che volete.

Chiunque ama il nostro paese e intenda aderire può consegnare il materiale disponibile presso il bar dell’oratorio, durante gli orari di apertura, o, il sabato e la domenica mattina, alla redazione di Radiobasilica, possibilmente in busta chiusa con: indicazione del soggetto delle immagini, nome e cognome del proprietario, via e numero telefonico perché il materiale possa essere riconsegnato al più presto dopo essere stato duplicato.

Per gli effetti della legge sulla tutela della privacy, Radiobasilica assicura che i dati personali forniti non saranno utilizzati né trasferiti ad altri per scopi commerciali.

È un’occasione importante per riscoprire cose che il tempo ha ormai sepolto. Fortunatamente non è ancora troppo tardi, perché il presente è importante, ma è necessario non dimenticare quello che siamo stati.

Forza allora! Non perdiamo Verola, non perdiamo noi stessi!

La mostra sulla Vecchia Verola è una iniziativa di Radio Basilica di Verolanuova alla quale ha già aderito la Biblioteca Civica mettendo a disposizione le immagini della mostra "Verola nel Cassetto".


Cosa c’è di nuovo?
Le ultime novità sul sito Internet della Parrocchia
di Tiziano Cervati

Presentiamo le ultime novità nel sito Internet della nostra parrocchia.

Al 31 marzo i contatti registrati hanno superato quota 3000.

I messaggi di posta elettronica hanno abbondantemente superato quota 1000.

Molti sono i messaggi di apprezzamento che ci sono giunti da molte parti del mondo: Canada, Brasile, Francia, California, Virginia, Giappone e molti sono quelli che ci sono giunti da tutta Italia, da altre parrocchie e da altre radio.

Il nostro sito è stato recensito ed è presente nei più importanti motori di ricerca del mondo: Altavista, Yahooo, Virgilio, Arianna, Profeta ed è stato il primo sito bresciano ad essere inserito nella lista ufficiale dei siti cattolici italiani.

Possiamo dirlo? Ne siamo veramente orgogliosi (anche se, come al solito, nessuno è profeta in patria, anzi, in patria è addirittura snobbato. Chi ha orecchie per intendere...).

Com’è strutturato il sito internet della parrocchia

Le pagine del sito vengono aggiornate settimanalmente.

Attualmente ci si trova:

1. La storia e l’arte nella Basilica e nella Parrocchia con decine di immagini e testi in italiano, francese, inglese, tedesco.

2. Una piccola biblioteca di testi sulla Basilica e un’ampia bibliografia.

3. L’Angelo di Verola "on line" (aggiornato mensilmente).

4. Gli appuntamenti culturali e altre iniziative a Verolanuova.

5. Le pagine di Radiobasilica contenenti: a) programmi; b) operatori; c) appuntamenti; d) pagine delle trasmissioni; e) brani musicali; f) una vera e propria enciclopedia del jazz; g) link di siti musicali.

6. Luoghi amici (link) suggerimenti su altri interessanti siti da visitare e collegamenti diretti con altri siti verolesi: il Comune di Verolanuova, le scuole ed altro. Questa pagina contiene tra l’altro l’appello contro la pena di morte della comunità di Sant’Egidio.

7. Cartoline da Verolanuova.

8. Due caselle di posta elettronica alle quali si può scrivere da tutto il mondo.

Ultime novità inserite:

1. La "Via Crucis" di Roberto Galperti, biografia, immagini e relazioni sui restauri.

2. Luce, sale e lievito: pagine (in costante aggiornamento) dedicate a coloro che con la vita e le opere rendono onore ai verolesi. In queste pagine un ampio spazio sarà dedicato alla beatificazione di Don Arcangelo Tadini.

3. Sassi: scritti e poesie di verolesi.

4. Le memorie dell’Angelo: dall’archivio storico dell’Angelo di Verola risorgono storie che sanno d’altri tempi.

5. Il calendario liturgico: nelle pagine dell’Angelo on-line.

Prossimamente ci si troverà:

1. La parola di Dio: le Letture della Domenica con un breve commento.

2. Immagini e relazioni sui restauri in Basilica.

3. Immagini e relazioni sui restauri in Disciplina.

4. Visita virtuale a Verolanuova.

5. Le associazioni e le realtà parrocchiali.

6. Tutti i numeri utili di Verolanuova.

Visitare il sito è facile. Eccovi l’Url (l’indirizzo) da digitare:

www.winrete.it/parrocchiaverolanuova.

Ed eccovi le E-mail (gli indirizzi di posta elettronica)

per la Parrocchia: parrocchiasanlorenzo@winrete.it

per Radiobasilica: rbv@winrete.it.

Il Sito Internet della Parrocchia di San Lorenzo è un’iniziativa di Radiobasilica di Verolanuova ed è redatto da Tiziano Cervati. Piero Lò, Mauro Loda, Luca Favagrossa ed è pubblicato grazie a "Dilogica" di Antonio Franchi che mette a disposizione lo spazio web.


Radiobasilica Verolanuova (91.2 Mhz) - APRILE 1999

Radiobasilica trasmette tutte le celebrazioni liturgiche dalla Basilica di San Lorenzo in Verolanuova.

Tra gli altri programmi vi ricordiamo:

SANTE MESSE:

Feriali: 7.00 - 9.00 - 18.30
Festive: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

NOTIZIARI:

Nazionali: 6 - 10 - 11 - 12 - 13 - 20 - 22
Locali: 7.30 - 8.30 - 9.30 - 10.30 - 12.30 - 15.30 - 18.30 - 20.30
Notiziari Radio Vaticana: 8 - 12 - 19 - 21 - 23.30

OGNI GIORNO

ore 7.30

APRO GLI OCCHI E TI PENSO Tre Salmi, una lettura, un canto e un pensiero per cominciare bene la giornata
a cura di Don Paolo Goffi

OGNI VENERDÌ

ore 16.00

SCALA MERCALLI
con Alberto Rossi e Luca Vigna

OGNI SABATO

ore 9.30

QUI FILA TUTTO LISCIO
con Daria Cremaschini

ore 14.00

TIME OUT
con don Paolo Goffi e Marilisa Labinelli

ore 14.30

SLOW HAND
Jazz, blues, funky, fusion
a cura di Alessandro Sala

OGNI DOMENICA

ore 10.20

ACCORRETE NUMEROSI
a cura di Sergio Ferrari

ore 12.00

in collegamento diretto con Piazza San Pietro in Roma
ANGELUS DEL PAPA

ore 12.10

RADIOGIORNALE VEROLESE
a cura di Tiziano Cervati

ore 12.30

TAVOLA GRANDE
con Daria Cremaschini e Marco Barbieri

ore 13.30

COME LA VUOI
con Cesare Barbieri e Simone Brognoli


ABBONATI ALL'ANGELO 1999 (4)

ORDINARI

Cò Cesare, Galperti Mario, Moia Silvano, Baronio Angelo, Tomasoni Franco, Girelli Miriam, Bellomi Salvatore, Geroldi Domenico, Pavoni Laura, Montani Bruno, Pini-Geroldi Francesca, Geroldi Annibale, Maggioni-Pelosi, Zani Vittorio, Farina Alessio, Baronio Aldo, Gazza Emilio, Urbani Marina, Guzzi Adriano, Ongari Renato, Vacchelli G. Luigi, Smalzi Ambrogio, Boselli Roberto, Lanfranchi Emilio, Rossini Pietro, Rossini Pierino, Abrami G. Battista, Tomasoni Chiara, Cervati Angela, Maffoni Savina, Abbiati Claudio, Facchetti Armida, Fam. Ciatti-Gandini, Loda-Rosy, Scaratti Maria, Abrami Manfredo.

SOSTENITORI

Rossini Angelo, Bertoldo Gloria, Cremaschini-Lò, Biondi G. Franco, Molina Claudio.

BENEMERITI

Andoni-Cavedo, Cervati Oliviero, Galperti Guido, Fam. Calzavacca, Anni Francesco, Mollica Domenico, Ferrari Giuseppe, N.N., Sala Giacomo, Farina-Quinzanini, Trezza-Andrini, Bettoncelli Bruno, Montani-Tomasoni, Bettoncelli Luigi, Colla Ernesto.

(continua)


AUGURI

Nonna Chiara Pinelli ved. Azzini (nella foto) ha compiuto, recentemente, 92 anni. Dolce, allegra e buona, guarda volentieri la televisione, specialmente i programmi di attualità.

Le sono stati vicini: i figli Giacomina, Valentina, Pierina, Marisa, Giovanni, Luigi, Rita e Franca, i generi, la nuora, 13 nipoti e 10 pronipoti.

Anche "L’Angelo di Verola" esprime alla "nonna Chiara" i suoi più calorosi auguri.


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battesimi
4 Rossini Giulia di Tiziano e di Chiari Michela
5 Brunelli Mattia di Alfredo e di Luzzardi Mariorosa
6 Abbiati Margot di Ruggero e di Lindecker Viviane

Matrimoni
5 Polveroni Ferdinando con Bonaglia Loredana
6 Frigerio Battista con Zanoli Silvana

Defunti
17 Zani Camilla Stanga di anni 92
18 Antonioli Adele di anni 79
19 Mazzolari Clementina Cremaschini di anni 90
20 Bellomi Laura Monteverdi di anni 86
21 Massetti Teresa di anni 86
22 Pea Paolo di anni 55
23 Amighetti Caterina di anni 83
24 Venturini Faustino di anni 76
25 Tirelli Francesco di anni 83
26 Damiani Maria Brunelli di anni 84


Offerte pro restauri tele e altari della Basilica

Giornata celebrata nel mese di marzo 2.174.000
N. N. 100.000
N. N. 150.000
In memoria del fratello Piero 1.000.000
D. A. 100.000
In memoria della sposa e mamma Laura 500.000
I nipoti in memoria della zia Esterina Checchi 1.000.000
Compagnia Carabinieri Verolanuova 100.000
In memoria del papà Francesco 100.000
In memoria di don Angelo Quaranta 1.000.000
In memoria di Domenico, Maria, Angelo e Giacomo 300.000
Dina in memoria del fratello don Angelo 7.000.000
Prima e seconda comunità neocatecumenale 540.000
N. N. 150.000
N. N. 100.000
In memoria della cara zia Adele 900.000
In memoria del marito Manfredo 1.000.000
N. N. 300.000
Gli amici dell’U.A.V. in memoria di Piero Bonanomi 200.000
N. N. 250.000
N. N. 100.000
Rina Milanesi 20.000
I nipoti in memoria delle zia Esterina (2a offerta) 600.000
N. N. 200.000
Dalla Cappella Casa Albergo 300.000
N. N. 70.000
N. N. 100.000
N. N. 100.000
N. N. 150.000

TOTALE 18.604.000


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova