L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale Verolese


10_1999.jpg (19157 byte)Ottobre 1999

Anno XXIV n° 10 Ottobre 1999

Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati



Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova

SOMMARIO

 3  La nostra parrocchia...    (D. L. Corrini)
 5  La Missione (P. Marcellino)
 6  Calendario liturgico
 12 Beato Arcangelo... (Sr. S. Pianta)
 15 Le iniziative per...
 19 Ottobre Missionario
 22 La Vita serve se... (G. K. Gibran)
      Messaggio di G. Paolo II
 28 Le priorità pastorali
 30 Comunità cristiana...    (G. Sanguineti)
 32 Cristo ieri,... (F. Spertini)
 34 ... una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale
 35 Come Diaconie...
 36 La dolce Francia... (A. Rossini)
 42 Missionarietà...    (Gr. “Conoscerci”)
 44 I Concili Ecumenici (R. Bonera)
 45 Verola sport (R. Bonera)

varie - cronaca
 47 “Dissonanza e armonia” (R. Mor)
 48 Lo spazio di... (M. Calvi)
 49 U. A. V.: si riprende (G. D.)
 50 Siamo in festa (Sc. Boschetti)
 51 Competenze, orari...
 51 Dal Consiglio Com.le
 52 “Soltanto fortuna”...
 52 “Briciole di bontà”
 53 Dall’AVIS (B. Vigna)
 53 Orario ferroviario
 54 Servizi sanitari e vari
 55 Turni delle farmacie
 56 L’angolo dell’umorismo
      Per i più piccoli
 57 Relax... (errebi)
 58 Anagrafe parrocchiale
 59 Offerte pro opere parrocchiali


La Parola del Prevosto
La nostra Parrocchia visitata da Dio

Il mese di settembre è servito come tempo di ripresa per la vita della parrocchia.
“Il luogo” dove è dato di camminare nella vita cristiana ci è offerto dalla comunità parrocchiale.
Non è forse vero che la Chiesa si manifesta nella vita concreta degli uomini e delle donne che vivono come testimoni del Vangelo in un determinato ambiente che per noi è la parrocchia?
Non dobbiamo cercare chissà dove il luogo per essere cristiani. È vero che tutto è grazia: incontri spirituali, pellegrinaggi, visite ai santuari ecc., ma l’esperienza conferma che per vivere un autentico cammino di vita cristiana il luogo privilegiato è sempre la parrocchia.

È qui dove è coltivata e proposta la catechesi a tutti i livelli.
È qui dove si offre una adeguata preparazione ai sacramenti, e non solo a quelli della iniziazione cristiana.
È qui dove sono favorite le opere di misericordia come impegno concreto della carità.

Beatificazione di Don Arcangelo.

La nostra parrocchia sta vivendo la preparazione al singolare evento della beatificazione del concittadino Don Tadini.
È stato un sacerdote verolese che ha espresso la potenzialità delle sue virtù nell’ambito della parrocchia che l’obbedienza chiamava a servire.
Fu annunciatore del Vangelo con il dono della parola resa credibile dalla vita eroicamente vissuta.
Fu dono costate di grazia attraverso i sacramenti di cui lui stesso era segno leggibile. Fu uomo di carità impegnata in una socialità che aveva il prezzo delle lacrime.
Ripeteva spesso: “Sono un ambasciatore povero... tutta la mia scienza sta nella Croce e tutta la mia forza nella stola. Se vi disturbo e annuncio cose che non vi sono gradite è perché il Signore lo comanda...”

La sua beatificazione ci aiuti a ricuperare la gioia di essere cristiani.

Il Giubileo viene a noi con la Missione al popolo.

Il terzo millennio è ormai alle porte: solo tre mesi ci separano dall’evento del Giubileo.
I cristiani nell’anno giubilare sono chiamati a porsi con rinnovato stupore di fede di fronte all’amore del Padre che ha mandato il suo Figlio perché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna.
Siamo invitati ad elevare il nostro ringraziamento per il dono della Chiesa, fondata da Cristo come “sacramento, cioè segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”.
La nostra parrocchia nella seconda metà del mese di gennaio p.v. vivrà l’esperienza della “Missione al popolo”.
Sarà Gesù che passerà di nuovo nelle nostre case, nei quartieri e per le vie della nostra comunità e attraverso la voce dei missionari rinnoverà l’annuncio del Vangelo, ci convocherà per fare esperienza di grazia con Lui, per un cammino impegnato di rinnovamento della nostra vita. Tutti convocati per vivere in comunione.

Mettiamoci allora in cammino, come siamo invitati a fare nell’intervento che ci è offerto dal responsabile dei padri missionari che saranno con noi per introdurci nel clima del Giubileo.


La Missione:
Ritrovare Dio ed il prossimo

Finita l’estate e il tempo delle vacanze, per chi ha potuto farle, ora si torna a guardare avanti e il nostro orizzonte è contrassegnato dal Giubileo e dentro questo anno di grazia per Verolanuova la Missione parrocchiale.
Il tempo della missione si avvicina: dobbiamo fare di tutto per sentirci una vera famiglia, la famiglia dei figli di Dio.
Al giorno d’oggi è più facile essere distanti che diventare compagni di viaggio, offendersi che essere veri amici: si diventa sempre più freddi ed indifferenti. Con la missione possiamo cambiare direzione, possiamo ritrovare il gusto di stare insieme, di incontrarci da veri fratelli.
Un supplemento di grazia proprio agli inizi dell’Anno Santo, infatti la missione si svolgerà dal 16 al 31 gennaio, per rimetterci insieme come pellegrini, per rinnovare la nostra fede, per purificare la memoria e avere occhi limpidi per guardare al cielo, al Padre nostro.

Il Vangelo ci parla di un uomo che aveva due figli. Il primo se ne andò via e sperperò tutti i beni ricevuti, il secondo, pur restando a casa, si chiuse nel proprio egoismo. Fu l’amore del padre a tenere unita quella famiglia, a permettere che il figlio trovasse, al suo ritorno, una casa amica. Fu l’amore del padre che suggerì il perdono al figlio rimasto a casa.

La parabola del figlio prodigo è una vecchia storia, mai tramontata. Ancora oggi interpella i nostri rapporti con la gente, così indifferenti.
Perché non sentiamo più Dio vicino a noi? Perché ci siamo allontanati dagli altri!
Non si può, infatti, amare Dio che non si vede se non si ama il prossimo che si vede. Non incontriamo Dio perché non incontriamo il prossimo.
È possibile possedere una casa tutta nostra, una bella automobile nel garage e tanti bei vestiti nei nostri armadi, ma è impossibile possedere gioia profonda, pace vera ed un pizzico di luce e di sapienza per salvare la nostra vita, senza perderla per amore degli altri.

Essere cristiani non è un fatto privato, ma un dono che è dato alla comunità, a chi è capace di interessarsi dei propri fratelli, di andare in cerca anche di quelli che sono scappati dalla casa del Padre.
Ecco la missione! Ristabiliamo rapporti vitali con Dio e tra noi. Le due cose vanno insieme. Se pensiamo di aver perso il nostro rapporto personale con Dio, mettiamoci insieme alla ricerca del nostro fratello: ritrovare il nostro prossimo è ritrovare Dio.
P. Marcellino O.m.i.
Missionario


Calendario liturgico dal 3 ottobre al 7 novembre

OTTOBRE

 ORARIO SANTE MESSE:
 In Basilica:   Prefestiva :ore 18.30
                     Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
                     ore 16.00 Celebrazione Liturgica
                     Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
 S. Rocco:  Festiva : ore 9.00
 S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
 Cappella Casa Albergo:  Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

3a Domenica XXVII del tempo ordinario
 Alle ore 9.00: in Piazza S. Pietro a Roma.
 Celebrazione della Beatificazione di don Arcangelo TADINI (v. programma a pag. 15)

Dal Vangelo - “In quel tempo Gesù disse...”...C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò... Quando fu il tempo dei frutti mandò i suoi servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono... (Mt. 21, 33-35)

 Sante messe con orario festivo
ore 16.00 Celebrazione liturgica
ore 17.00 Presso l’oratorio femminile incontro con i genitori dei bambini che saranno battezzati nel mese di ottobre

4 lunedì S. Francesco d’Assisi - Patrono d’Italia. Festa
 Sante messe con orario feriale
ore 9.00 A Roma in S. Pietro i pellegrini verolesi parteciperanno alla santa messa celebrata in onore del Beato Arcangelo Tadini.
ore 11.00 Nella sala delle udienze Paolo VI, il papa Giovanni Paolo II riceverà in udienza i pellegrini di Verola con gli altri bresciani presenti a Roma.
 Nel pomeriggio rientro a Verolanuova.

 N.B. La settimana mariana è posticipata di sette giorni.

7 giovedì B. V.M. del Santo Rosario e primo giovedì del mese.
 Dopo la s. messa delle ore 9.00 esposizione del Santissimo e adorazione fino alle ore 12.00.

10 Domenica XXVIII del tempo ordinario
 N.B. La solennità della Madonna del S. Rosario è trasferita a domenica prossima.

Dal Vangelo - Gesù disse... “Il regno dei cieli è simile ad un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio... Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze... Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali (Mt. 22,2 - 3...10)

 Sante messe con orario festivo
ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 15.00 Pellegrinaggio alla tomba del Beato Arcangelo Tadini presso la Casa Madre delle Suore Operaie di Botticino.
ore 17.00 Da Botticino partenza per Brescia
ore 18.30 In cattedrale solenne celebrazione di ringraziamento per tutta la diocesi presieduta dal vescovo Mons. Giulio Sanguineti

12 martedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Celebrazione per i fanciulli/e delle elementari e per i loro genitori

13 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Celebrazione per i ragazzi/e delle medie e per i loro genitori

14 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Celebrazione per adolescenti e giovani

15 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Celebrazione solenne per anziani e malati
16 sabato Sante messe con orario feriale
 Anniversario dell’elezione del Papa. Preghiamo per lui.
ore 20.30 In Basilica: “Grande Coro Insieme” della parrocchia della Noce diretto da Betty Pasotti.

17 Domenica XXIX del tempo ordinario
 Solennità della B.V. del Rosario

Dal Vangelo - Gesù disse loro: “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. (Mt. 22,21)

 Sante messe con orario festivo
ore 11.00 S. messa solenne con la partecipazione del Coro
ore 16.00 Santa messa seguita dalla processione presieduta dal Vescovo Ausiliare Mons. Vigilio Mario Olmi. La processione percorrerà le vie: Castello, Indipendenza, Pascoli, S. Rocco, breve sosta davanti alla casa del Beato Arcangelo Tadini, scopertura della lapide in memoria della beatificazione e conclusione in Basilica.
 È sospesa la s. messa vespertina.

18 lunedì S. Luca Apostolo ed Evangelista
 Sante messe con orario feriale

22 venerdì ore 20.30: serata di preghiera presso la casa natale del Beato Arcangelo Tadini curata dalle Rev.de Suore Operaie della S. Casa di Nazareth.
24 Domenica XXX del tempo ordinario
 Giornata Missionaria Mondiale
 Conclusione delle celebrazioni in onore del beato Arcangelo Tadini.

Dal Vangelo - Gesù disse: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt. 22,37-39).

 Sante messe con orario festivo
ore 16.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 18.00 Solenne celebrazione in Basilica presieduta dal vescovo emerito Mons. Bruno Foresti, con la partecipazione ufficiale delle Suore Operaie e dei sacerdoti originari di Verola o che via hanno prestato servizio pastorale.
ore 21.30 Parco del Castel Merlino: spettacolo pirotecnico.

25 lunedì Santi Filastrio e Gaudenzio, vescovi bresciani. Festa.
 Sante messe con orario feriale

28 giovedì S.S. Simone e Giuda Apostoli. Festa.
 Sante messe con orario feriale

31 domenica XXXI del tempo ordinario
 Anniversario della Dedicazione della Basilica. Solennità.

Dal Vangelo - Gesù disse: “Non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato” (Gv. 2,15).

 Sante messe con orario festivo
 Torna l’orario solare. A partire da oggi la s. messa dei giorni festivi e feriali è anticipata alle ore 18.00. La celebrazione del pomeriggio è anticipata alle ore 15.00
ore 11.00 S. messa in canto
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro con l’Azione Cattolica Adulti
ore 16.00 Salone Oratorio maschile: incontro per i genitori dei fanciulli di 2a elementare e 1a media.
NOVEMBRE

1 Lunedì Tutti i Santi. Solennità

Dal Vangelo - Gesù disse: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli...” (Mt. 5,3).

 Sante messe con orario festivo
ore 15.00 S. messa al cimitero in suffragio di tutti i defunti e benedizione delle tombe
ore 18.00 In Basilica: Vespro e s. messa di tutti i Santi a suffragio dei defunti della parrocchia

2 martedì Commemorazione di tutti i fedeli defunti
 Sante messe con orario feriale
ore 15.00 S. messa al cimitero
ore 18.00 Ufficiatura con s. messa a suffragio di tutti i defunti della parrocchia
 N.B. Ogni sera fino a lunedì 8 novembre, alle ore 18.00, in Basilica ufficiatura per i defunti della parrocchia.
 Nei giorni dall’1 all’8 novembre, i fedeli che visitano il cimitero e pregano per i defunti, alle solite condizioni (Confessione e Comunione) possono ottenere l’indulgenza plenaria applicabile ai defunti.
 Dal mezzogiorno dell’1 novembre alla sera del 2 si può ottenere l’indulgenza plenaria applicabile ai defunti visitando la Basilica. Nella visita si reciti almeno un Pater, un’Ave e il Credo.
 Si richiedono le seguenti condizioni: Confessione, Comunione e preghiere secondo l’intenzione del Papa (almeno Pater, Ave, Gloria).

 Si rimanda al bollettino di giugno pag. 11, dove è richiamata la dottrina delle indulgenze. Sarà utile leggere e meditare quanto afferma il Papa Paolo VI.

4 giovedì S. Carlo Borromeo. Primo del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 adorazione del Santissimo fino alle ore 12.00

5 venerdì Primo del mese, dedicato alla devozione del S. Cuore.

7 Domenica XXXII del tempo ordinario
 “Giornata del ringraziamento”

Dal Vangelo - Gesù disse: “Vegliate dunque perché non sapete né il giorno, né l’ora in cui il figlio dell’uomo verrà” (Mt. 25,13)

 Sante messe con orario festivo
ore 11.00 S. messa solenne per tutti i lavoratori. Al termine, in piazza della Basilica, benedizione dei mezzi di lavoro.
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Presso le rev.de suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di novembre
ore 16.00 Oratorio maschile: incontro con i genitori dei fanciulli della 3a elementare


Beato Arcangelo Tadini
(Sacerdote)

In attesa della beatificazione del concittadino don Arcangelo Tadini proponiamo all’attenzione dei nostri lettori la seguente nota di Sr. Sabrina Pianta; ci aiuterà, ancora una volta, a riflettere sulla figura, la personalità, la spiritualità, la santità di un sacerdote verolese che ha interpretato il Vangelo con illuminata coerenza anche nella ispirata azione sociale a favore dei fratelli.

Siamo abituati a vedere le suore in Parrocchia. Raramente ci chiediamo chi sta all’origine di questo gruppo di donne che si sono consacrate al Signore. Come all’inizio di una famiglia ci sono dei genitori, così all’inizio di una famiglia religiosa c’è un padre - o una madre - spirituale che, sollecitato da una situazione di bisogno, ha accolto l’ispirazione dello Spirito Santo e vi ha risposto in modo concreto.
Così sono nate le Suore Operaie della Santa Casa di Nazaret: un sacerdote, don Arcangelo Tadini, davanti ad un problema gravissimo, e attualissimo, qual è la disoccupazione, guidato dallo Spirito Santo, ha cercato di dare una risposta fattiva fondando una nuova famiglia religiosa. Siamo nel 1900. Don A. Tadini ha 54 anni. Da alcuni anni è parroco di Botticino Sera (paese alle porte di Brescia). Fin da quando è arrivato nella nuova parrocchia si è dato da fare per far crescere umanamente e spiritualmente questa porzione di popolo di Dio affidata alle sue cure di pastore. Dà inizio al coro, alla banda, a vari gruppi di spiritualità, all’associazione di mutuo soccorso; ristruttura la chiesa, offre ad ogni categoria di persone la catechesi più adatta, cura la liturgia. Ha una particolare attenzione per la preparazione e la celebrazione dei sacramenti. È lui che introduce in parrocchia la S. Messa solenne per la prima comunione, con i bambini vestiti a festa, per sottolineare anche esteriormente il grande dono dell’Eucarestia. Prepara con cura le omelie, tenendo presente da una parte la Parola di Dio e della Chiesa, dall’altra il cammino spirituale della sua gente. Quando parla dal pulpito tutti rimangono stupiti per il calore e la forza che le sue parole sprigionano. La domenica la chiesa si riempie e le catechesi sono sempre frequentate.
Don A. Tadini dovrebbe essere soddisfatto e invece no. C’è un tarlo che lo rode. Le giovani della Parrocchia sono costrette a lasciare il paese per cercare lavoro altrove, andando incontro a pericoli fisici e morali. Non molto più fortunate sono le ragazze che hanno trovato occupazione nelle filande a Botticino: lavorano 10-12 ore al giorno in un ambiente malsano, umidissimo, e percepiscono la metà dello stipendio di un uomo. Don A. Tadini non può sopportare che le sue giovani vengano sfruttate, minate nella salute, spremute - dice lui - come limoni. Ha un sogno: una filanda dove le ragazze possano lavorare onestamente e dove siano trattate e pagate secondo giustizia. Propone la sua idea a chi, per possibilità economiche, potrebbe realizzarla, ma non riceve altro che dei no. Se è vero che don A. Tadini è debole di salute, non lo è certo di carattere. Pur non essendo né architetto, né geometra progetta lui stesso la filanda e ne inizia la costruzione dando fondo alle sue risorse economiche e chiedendo un prestito alla banca. Tra derisioni e guai finanziari la filanda entra in funzione. Accanto ad essa fa sorgere anche un convitto per le giovani operaie dei paesi vicini. Don A. Tadini potrebbe ora dirsi soddisfatto e invece non lo è ancora. Il suo sogno non è pienamente realizzato. Vorrebbe che accanto alle giovani in filanda e nel convitto ci fossero delle suore. Chiede a più Istituti alcune religiose. Riceve chiari rifiuti e viene guardato come un pazzo: la fabbrica è vista come un luogo di peccato, luogo immorale per le donne, figuriamoci per le religiose. Ancora una volta don A. Tadini non si lascia scoraggiare. Sicuro di essere nella volontà di Dio, chiede ad alcune ragazze del paese che desiderano consacrarsi di dare inizio alle Suore Operaie: donne consacrate che educano le giovani lavoratrici non salendo in cattedra, ma lavorando gomito a gomito con loro, non tenendo grandi discorsi, ma dando l’esempio.
Il sogno di don A. Tadini si realizza, ma le difficoltà non vengono meno: problemi economici, maldicenze, difficoltà, anche da parte della gerarchia ecclesiastica, prudente nel dare l’approvazione alla nuova famiglia religiosa. Eppure egli, nell’umiltà e nell’obbedienza, continua ad andare avanti, certo che l’opera a cui ha dato inizio ha anticipato forse i tempi, ma è necessaria ed urgente. Quando nel 1912 muore, le Suore Operaie non sono ancora state approvate dalla Chiesa.
La nascita e i primi sviluppi delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazaret li dobbiamo alla tecnica e alla fede di quest’uomo magro, claudicante, ma di una forza interiore non comune. I suoi parrocchiani lo ricordano spesso assorto in preghiera, anche quando percorreva col bastone le salite e le discese del paese. Lo ricordano immobile per ore davanti all’Eucarestia. Questo amore per Dio non lo distrae affatto dall’uomo, anzi lo apre sempre più ai bisogni dei suoi parrocchiani. Il suo cuore batte contemporaneamente per Cristo e per la sua gente, la sua mente medita la Parola di Dio e progetta un posto di lavoro per chi è disoccupato, le sue mani donano l’assoluzione dei peccati e costruiscono la filanda. In lui fede e vita, preghiera e lavoro si uniscono in perfetta armonia. Ora la Chiesa - dopo aver valutato attentamente la sua opera e la sua vita - lo propone come modello di santità a tutti i cristiani. Il 3 ottobre papa Giovanni Paolo II proclamerà don A. Tadini beato. Non possiamo che gioire per il riconoscimento della santità di vita di un uomo che a noi oggi ha molto da dire.
Sr. Sabrina Pianta


Ricordiamo qui, in onore di don Arcangelo TADINI, le iniziative programmate per la:

Fase della Beatificazione

1. Pellegrinaggio a Roma dal 2 al 4 ottobre (per Verolanuova, Botticino e Diocesi di Brescia)

PROGRAMMA

Sabato 2 ottobre: Brescia - Roma.
Nella mattinata partenza in pullman per Roma. Pranzo libero lungo il percorso. Arrivo a Roma nel pomeriggio: sistemazione e cena. Alle ore 21 partecipazione alla serata di festa presso il Teatro don Orione. Rientro per il pernottamento.

Domenica 3 ottobre: Roma.
Pensione completa. Al mattino partecipazione alla beatificazione in Piazza S. Pietro. Nel pomeriggio visita guidata al centro storico: Piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo, San Giovanni in Laterano, Piazza di Spagna, Piazza Navona, Pantheon, Fontana di Trevi.

Lunedì 4 ottobre: Roma - Brescia.
Colazione e pranzo. Partecipazione alla Celebrazione Eucaristica nella Basilica di S. Pietro presieduta da mons. Giovanni Battista Re, Sostituto della Segreteria di Stato. Al termine: udienza con il Santo Padre. Nel pomeriggio partenza per il rientro con arrivo a destinazione in serata.

2. Verolanuova - Domenica 3 ottobre
 a - Radio Basilica trasmetterà in diretta tutta la celebrazione della Beatificazione.
  Al termine, collegamento con Piazza San Pietro con il Prevosto e i pellegrini a Roma.
 b - Particolare risalto alla beatificazione in tutte le Ss. Messe.
La videoproiezione della cerimonia avrà luogo in data e ora da stabilire.

Fase del ringraziamento

1. Sabato 9 ottobre, Brescia:
 Chiesa di San Giuseppe, ore 21.00:
 Concerto diretto dal m° Agostino Orizio

2. Domenica 10 ottobre, Verolanuova con partenza alle ore 15.00:
 a - ore 16.00 pellegrinaggio alla tomba del Beato presso la casa Madre delle Suore Operaie in Botticino
 b - ore 17.15 partenza per Brescia

3. Domenica 10 ottobre, Brescia:
  Ore 18.30 Cattedrale di Brescia: Solenne Celebrazione di ringraziamento per tutta la Diocesi presieduta dal Vescovo Giulio Sanguineti

4. Settimana dall’11 al 17 ottobre, Verolanuova:
 Settimana Mariana con serate dedicate a don Tadini

5. Sabato 16 ottobre, Verolanuova:
  In Basilica: Grande Coro Insieme della parrocchia della Noce diretto da Betty Pasotti

6. Domenica 17 ottobre, Verolanuova:
 Conclusione della settimana Mariana.
  Ore 16, Santa Messa e solenne processione seguendo il percorso delle vie: Castello, Indipendenza, San Rocco, breve sosta davanti alla casa natale di don Tadini, conclusione in Basilica

7. Venerdì 22 ottobre, Verolanuova:
 Ore 20.30: Serata di preghiera alla casa natale del Beato

8. Domenica 24 ottobre: Verolanuova:
 a - ore 18.00 Solenne Concelebrazione in Basilica, presieduta dal vescovo emerito mons. Bruno Foresti, con la partecipazione delle Suore Operaie e dei sacerdoti originari di Verola o che vi hanno prestato servizio pastorale
 b - ore 21.30: Parco del Castelmerlino: Spettacolo Pirotecnico

9. Domenica 31 ottobre: Botticino Sera:
 a - Celebrazione presieduta da mons. Saraiva, prefetto della congregazione per la cause dei santi e dal Vescovo mons. Giulio Sanguineti
 b - ore 21.00 Sala don Tadini: “Il cruccio di Giuda” musical interpretato dai giovani di Botticino


Radio Basilica per don Tadini

Anche Radio Basilica è naturalmente attivata per la Beatificazione di don Arcangelo Tadini. Già dallo scorso mese di gennaio la nostra emittente ha messo in cantiere molte iniziative e trasmissioni. Questi sono gli appuntamenti di settembre e di ottobre:

 1. Dal 6 settembre: ogni giorno alle 7.30:
  Pensieri e parole di don Arcangelo - a cura di don Paolo

 2. Ogni domenica alle 12:
  Radiogiornale - con interviste e servizi speciali

 3. Sabato 11 settembre, ore 21:
  In diretta dall’Oratorio maschile
  “L’Arcangelo di Verola” - serata musico-teatrale curata dalle Suore Operaie

  Venerdì 24 settembre, ore 21:
  In diretta dal salone della Biblioteca Civica:
  “Uno di Noi: don Arcangelo Tadini”
  Relatori: Suor Emma Arrighini, Madre Generale delle Suore Operaie - Suor Sabrina Pianta - Fulgenzio Razio sindacalista della Fim Cisl - Alberto Comuzzi coautore di una biografia di don Tadini

 4. Domenica 26 settembre, a partire dalle ore 10:
  Straverola. In diretta dalle strade di Verola

 5. Domenica 3 ottobre a partire dalle ore 9.00:
  In diretta via satellite da Piazza San Pietro in Roma
  “Solenne Beatificazione” presieduta da Sua Santità Giovanni Paolo II
  Al termine collegamento diretto con i pellegrini a Roma
 6. Domenica 10 ottobre:
  ore 18.30 in diretta con la Cattedrale di Brescia:
  Solenne Celebrazione di ringraziamento per tutta la Diocesi presieduta dal Vescovo S. E. mons. Giulio Sanguineti

 7. Settimana dall’11 al 17 ottobre:
  ogni sera alle 20.30, in diretta con la Basilica di S. Lorenzo:
  Settimana Mariana con serate dedicate a don Tadini

 8. Sabato 16 ottobre:
  ore 21.00, in diretta dalla Basilica: Grande Coro Insieme della parrocchia della Noce diretto da Betty Pasotti

 9. Domenica 17 ottobre:
  Ore 16.00, in diretta con la Basilica: Santa Messa e processione Mariana

 10. Venerdì 22 ottobre: Verolanuova:
  ore 20.30: in diretta dalla casa natale del Beato: serata di preghiera

 11. Domenica 24 ottobre:
   Ore 18.00 in diretta dalla Basilica: Solenne Concelebrazione presieduta dal vescovo emerito di Brescia S. E. mons. Bruno Foresti.

 12. Domenica 31 ottobre: Botticino Sera:
  Ore 18.00 Celebrazione presieduta da Mons. Saraiva, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi e dal Vescovo Mons. Giulio Sanguineti.


Sito Internet

Ricordiamo che radio Basilica ha dato ampio spazio alla Beatificazione anche all’interno del Sito Internet della parrocchia pubblicando moltissimi testi e immagini su don Tadini, sulla sua vita e sulla sua opera. È il sito ufficiale della Beatificazione.
E, a proposito del sito Internet della Parrocchia, vi segnaliamo una grandissima novità:
Radio Basilica ha acquisito un suo dominio.
Pertanto il nuovo indirizzo è: www.verolanuova.com
(entro breve tempo anche www.verolanuova.it)
Queste le nuove E-mail, gli indirizzi di posta elettronica:
per la parrocchia: parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica: rbv@verolanuova.com


Ottobre  Missionario

GIORNATA MISSIONARIA  MONDIALE

L’esistenza umana è un esodo dalla schiavitù alla terra promessa, dalla morte alla vita. In questo cammino sperimentiamo a volte l’aridità e la fatica dell’esistenza: la miseria, la solitudine, la perdita del senso della vita e della speranza, al punto che può succedere anche a noi, come agli Ebrei in cammino, di chiederci: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”

(Giovanni Paolo II)

Alle soglie del Terzo Millennio l’umanità cerca ancora il Dio che sarebbe sceso sulla terra per prender parte al dolore del mondo.

Dio cammina con l'umanità

Cammina con tutti coloro che vivono nei luoghi più ignoti del mondo per alimentare la speranza di un futuro diverso.

Cammina con una moltitudine immensa di poveri che lottano silenziosamente per la loro sopravvivenza.

Cammina con tutti gli uomini che nei loro inesprimibili dolori cercano un inesauribile desiderio di vita.

Cammina con i popoli oppressi dalle ingiustizie e dalle persecuzioni anelando un tempo di giustizia e di pace.

Cammina con tutti gli affamati e gli afflitti della storia di oggi, dimenticati dall’egoismo e dalla indifferenza della nostra opulenza.

Cammina con tutti coloro che sono schiacciati dal peso della guerra, dall’odio e dalla violenza, dal fanatismo etnico e da ogni sorta di fondamentalismo.


Prima settimana (27 settembre - 3 ottobre)
Preghiera e contemplazione

“Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Fil 4,6-7)

Seconda settimana (4 - 10 ottobre)
Sacrificio e impegno

“Fratelli ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà forza” (Fil 4,12-13)

Terza settimana (11 - 17 ottobre)
Vocazione e responsabilità

“Ringraziamo sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere, continuamente memori davanti a Dio e Padre nostro del vostro impegno nella fede, della vostra operosità nella carità e della vostra costante speranza nel Signore nostro Gesù Cristo. Noi ben sappiamo, fratelli amati da Dio, che siete stati eletti da lui” (1 Ts 1,2-4)

Quarta settimana (18 - 24 ottobre)
Carità e donazione

“Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene. E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore avendo accolto la parola con la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande tribolazione, così da diventare modello a tutti i credenti che sono nella Macedonia e nell’Acaia” (1 Ts 1,5-7)

Quinta settimana (25-31 ottobre)
Ringraziamento e gioia

“Fratelli, siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature, così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari [...]. Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l’avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete” (1 Ts 2,7-8; 13)


La Vita serve se è un dono

Ci sono quelli
che danno poco del molto che hanno
e lo danno per ottenere riconoscenza,
ma questo segreto desiderio
guasta i loro doni.

E ci sono quelli
che hanno poco e danno molto.
Sono proprio loro quelli che credono nella vita
e nella generosità della vita,
e il loro scrigno non è mai vuoto.

Ci sono quelli
che danno con gioia,
e questa gioia
è la loro ricompensa.

E ci sono quelli
che danno con dolore,
e questo dolore
è il loro battesimo.

È bene dare quando si è richiesti,
ma è meglio dare quando,
pur non essendo richiesti,
si comprendono i bisogni degli altri.

Tutto ciò che hai
un giorno o l’altro sarà dato via.
Perciò dà adesso,
così che la stagione del dare sia la tua,
non quella dei tuoi eredi.

(G. Kahlil Gibran)


Partecipando alle Pontificie Opere Missionarie il tuo dono sarà a misura del mondo...

Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Missionaria Mondiale 1999
Domenica 24 ottobre 1999

1Ogni anno, la Giornata Missionaria Mondiale costituisce per la Chiesa una preziosa occasione per riflettere sulla sua natura missionaria. Sempre memore del mandato di Cristo: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28, 19), la Chiesa è consapevole di essere chiamata ad annunciare agli uomini d’ogni tempo e d’ogni luogo l’amore dell’unico Padre, che in Gesù Cristo vuole riunire i suoi figli dispersi (cfr Gv 11, 52).
In quest’ultimo anno del secolo che ci prepara al Grande Giubileo del 2000, forte è l’invito a levare lo sguardo ed il cuore verso il Padre, per conoscerlo “quale egli è, e quale il Figlio ce lo ha rivelato” (CCC 2779). Leggendo sotto questa ottica il “Padre nostro”, preghiera che lo stesso Divin Maestro ci ha insegnato, possiamo comprendere più facilmente quale sia la sorgente dell’impegno apostolico della Chiesa e quali le motivazioni fondamentali che la rendono missionaria “fino agli estremi confini della terra”.

Padre nostro che sei nei cieli

2Missionaria è la Chiesa, perché annuncia instancabilmente che Dio è Padre, pieno di amore per tutti gli uomini. Ogni essere umano ed ogni popolo cerca, talora persino inconsapevolmente, il volto misterioso di Dio, che però solo il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, ci ha rivelato appieno (cfr Gv 1,18). Dio è “Padre del Signore nostro Gesù Cristo”, e “vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2, 4). Quanti accolgono la sua grazia scoprono con stupore di essere figli dell’unico Padre e si sentono debitori verso tutti dell’annuncio della salvezza.
Nel mondo contemporaneo molti ancora, però, non riconoscono il Dio di Gesù Cristo come Creatore e Padre. Alcuni, talora anche per colpa dei credenti, hanno optato per l’indifferenza e l’ateismo; altri, coltivando una vaga religiosità, si sono costruiti un Dio a propria immagine e somiglianza; altri lo considerano un essere totalmente irraggiungibile.
Compito dei credenti è proclamare e testimoniare che, “pur abitando una luce inaccessibile” (1 Tim 6,16), il Padre celeste nel suo Figlio, incarnato nel seno di Maria Vergine, morto e risorto, si è fatto vicino ad ogni uomo e lo rende capace di “rispondergli, di conoscerlo e di amarlo” (cfr. CCC 52).

Sia santificato il tuo nome

3La consapevolezza che l’incontro con Dio promuove ed esalta la dignità dell’uomo porta il cristiano a pregare così: “Sia santificato il tuo nome”, cioè: “Si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi” (San Francesco, Fonti Francescane, 268).
Il cristiano domanda che Dio sia santificato nei suoi figli di adozione, come pure in quanti non sono ancora stati raggiunti dalla sua rivelazione, nella consapevolezza che è mediante la santità che Egli salva l’intera creazione.
Perché il nome di Dio sia santificato tra le Nazioni, la Chiesa opera per il coinvolgimento dell’umanità e del creato nel disegno che il Creatore, “nella sua benevolenza, aveva prestabilito”, “per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (cfr. Ef 1,9.4).
Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà

4Con tali parole i credenti invocano l’avvento del Regno divino ed il ritorno glorioso di Cristo.
Questo desiderio, però, non li distoglie dalla quotidiana missione nel mondo; anzi, li impegna maggiormente. La venuta del Regno ora è opera dello Spirito Santo, che il Signore ha inviato “a perfezionare la sua opera nel mondo e compiere ogni santificazione” (Messale Romano, Preghiera Eucaristica IV).
Nella cultura moderna è diffuso un senso d’attesa di una nuova era di pace, di benessere, di solidarietà, di rispetto dei diritti, di amore universale. Illuminata dallo Spirito Santo, la Chiesa annuncia che questo regno di giustizia, di pace e di amore già proclamato nel Vangelo, si realizza misteriosamente con lo scorrere dei secoli, grazie a persone, famiglie e comunità che scelgono di vivere in modo radicale gli insegnamenti di Cristo, secondo lo spirito delle Beatitudini.
Mediante il loro impegno, la stessa società temporale è stimolata ad evolvere verso traguardi di maggiore giustizia e solidarietà.
La Chiesa proclama, altresì, che la volontà del Padre è “che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (1 Tim 2,4) mediante l’adesione a Cristo il cui comandamento, “che compendia tutti gli altri e ci manifesta la sua volontà, è che ci amiamo gli uni gli altri, come egli ci ha amato” (CCC 2822).
Gesù ci invita a pregare per questo ed insegna che si entra nel regno dei cieli non dicendo “Signore, Signore”, ma facendo “la volontà del Padre” suo “che è nei cieli” (Mt 7,21).

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

5Nel nostro tempo è molto forte la coscienza che tutti hanno diritto al “pane quotidiano”, cioè al necessario per vivere. È altrettanto sentita l’esigenza d’una doverosa equità e di una condivisa solidarietà che unisca tra loro gli esseri umani. Ciò nonostante, moltissimi di loro vivono ancora in modo non consono alla loro dignità di persone. Basti pensare alle sacche di miseria e di analfabetismo che esistono in alcuni Continenti, alla carenza di alloggi e alla mancanza di assistenza sanitaria e di lavoro, alle oppressioni politiche ed alle guerre che distruggono popoli di intere regioni della terra.
Qual è il compito dei cristiani di fronte a tali drammatici scenari? Che rapporto ha la fede nel Dio vivo e vero con la soluzione dei problemi che tormentano l’umanità? Come ho scritto nella Redemptoris missio, “lo sviluppo di un popolo non deriva primariamente né dal denaro, né dagli aiuti materiali, né dalle strutture tecniche, bensì dalla formazione delle coscienze, dalla maturazione delle mentalità e dei costumi.
È l’uomo il protagonista dello sviluppo, non il denaro o la tecnica; la Chiesa educa le coscienze rivelando ai popoli quel Dio che cercano ma non conoscono, la grandezza dell’uomo creato ad immagine di Dio e da lui amato, l’eguaglianza di tutti gli uomini come figli di Dio...” (n. 58).
Annunziando che gli uomini sono figli dello stesso Padre, e quindi fratelli, la Chiesa offre il suo contributo alla costruzione di un mondo caratterizzato dall’autentica fraternità.
La comunità cristiana è chiamata a cooperare allo sviluppo e alla pace con opere di promozione umana, con istituzioni educative e formative al servizio dei giovani, con la costante denuncia delle oppressioni e delle ingiustizie di ogni genere.
Lo specifico apporto della Chiesa è però l’annuncio del Vangelo, la formazione cristiana dei singoli, delle famiglie, delle comunità, essendo essa ben conscia che la sua missione “non è di operare direttamente sul piano economico o tecnico o politico o di dare un contributo materiale allo sviluppo, ma consiste essenzialmente nell’offrire ai popoli non un “avere di più”, ma un “essere di più”, risvegliando le coscienze col Vangelo.
L’autentico sviluppo umano deve affondare le sue radici in un’evangelizzazione sempre più profonda” (ibid., n. 58).

Rimetti a noi i nostri debiti

6Nella storia dell’umanità, sin dagli inizi, è presente il peccato. Esso incrina il legame originario della creatura con Dio, con gravi conseguenze per la sua vita e per quella degli altri. Oggi poi, come non sottolineare che le molteplici espressioni del male e del peccato trovano spesso un alleato nei mezzi di comunicazione sociale? E come non osservare che “per molti il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali” (Redemptoris Missio, n. 37/e), è costituito proprio dai vari massmedia?
Il lavoro missionario non può non recare ad individui e popoli il lieto annuncio della bontà misericordiosa del Signore.
Il Padre che è nei cieli, come chiaramente mostra la parabola del figliol prodigo, è buono e perdona il peccatore pentito, dimentica la colpa e ridona serenità e pace. Ecco l’autentico volto di Dio, Padre pieno di amore, che dà forza per vincere il male col bene e rende capace chi ricambia il suo amore di contribuire alla redenzione del mondo.
Come noi li rimettiamo ai nostri debitori

7La Chiesa è chiamata, con la sua missione, a rendere presente la rassicurante realtà della paternità divina non solo con le parole, ma soprattutto con la santità dei missionari e del popolo di Dio.
“La rinnovata spinta verso la missione alle genti - scrivevo nella Redemptoris Missio - esige missionari santi. Non basta rinnovare i metodi pastorali, né organizzare e coordinare meglio le forze ecclesiali,  esplorare con maggior acutezza le basi bibliche e teologiche della fede, occorre suscitare un nuovo “ardore di santità” fra i missionari e in tutta la comunità cristiana” (n. 90).
Di fronte alle terribili e molteplici conseguenze del peccato, i credenti hanno il compito di offrire segni di perdono e di amore.
Solo se nella loro vita hanno già sperimentato l’amore di Dio possono essere capaci di amare gli altri in maniera generosa e trasparente.
Il perdono è un’alta espressione della carità divina, data in dono a chi insistentemente la domanda.

Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male

8Con queste ultime domande, nel “Padre nostro” chiediamo a Dio di non permettere che prendiamo la strada del peccato e di liberarci da un male, che è spesso ispirato da un essere personale, Satana, il quale vuole ostacolare il disegno di Dio e l’opera di salvezza da Lui compiuta in Cristo.
Consapevoli di essere chiamati a portare l’annuncio della salvezza in un mondo dominato dal peccato e dal Maligno, i cristiani sono invitati ad affidarsi a Dio domandandogli che la vittoria sul Principe del mondo (cfr. Gv 14,30), conquistata una volta per tutte da Cristo, divenga esperienza quotidiana della loro vita.
In contesti sociali fortemente dominati da logiche di potere e di violenza, la missione della Chiesa è testimoniare l’amore di Dio e la forza del Vangelo, che spezzano l’odio e la vendetta, l’egoismo e l’indifferenza. Lo Spirito della Pentecoste rinnova il popolo cristiano, riscattato dal sangue di Cristo.
Questo piccolo gregge è inviato dappertutto, povero di mezzi umani ma libero da condizionamenti, quale fermento di una nuova umanità.

Conclusioni finali

Carissimi Fratelli e Sorelle, la Giornata Missionaria offre a ciascuno l’opportunità di meglio evidenziare questa comune vocazione missionaria, che spinge i discepoli di Cristo a farsi apostoli del suo Vangelo di riconciliazione e di pace. La missione di salvezza è universale; per ogni uomo e per tutto l’uomo. È compito di tutto il popolo di Dio, di tutti i fedeli. La missionarietà deve, pertanto, costituire la passione di ogni cristiano: passione per la salvezza del mondo e ardente impegno per instaurare il Regno del Padre.
Perché ciò avvenga, occorre un’incessante preghiera che alimenti il desiderio di portare Cristo a tutti gli uomini.
Occorre l’offerta della propria sofferenza, in unione con quella del Redentore.
Occorre, altresì, impegno personale nel sostenere gli organismi di cooperazione missionaria. Tra questi, esorto a tenere in particolare considerazione le Pontificie Opere Missionarie, che hanno il compito di sollecitare la preghiera per le missioni, promuoverne la causa e procurare i mezzi per la loro attività di evangelizzazione.
Esse operano in stretta collaborazione con la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che coordina lo sforzo missionario in unità di intenti con Chiese particolari e con le varie Istituzioni missionarie presenti nell’intera Comunità ecclesiale.
Celebriamo il prossimo 24 ottobre l’ultima Giornata Missionaria Mondiale di un millennio, nel quale l’opera evangelizzatrice della Chiesa ha prodotto frutti veramente straordinari. Ringraziano il Signore per l’immenso bene compiuto dai missionari e, volgendo lo sguardo verso il futuro, aspettiamo fiduciosi l’albeggiare di un nuovo Giorno.
Quanti operano agli avamposti della Chiesa sono come le sentinelle sulle mura della Città di Dio, alle quali noi chiediamo: “Sentinella quanto resta della notte?” (Is 21, 11), ricevendo la risposta: “Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia, perché vedono con i loro occhi il ritorno del Signore in Sion” (Is 52, 8).
La loro testimonianza generosa in ogni angolo della terra annuncia “che, in prossimità del terzo millennio della Redenzione, Dio sta preparando una grande primavera cristiana, di cui già si intravede l’inizio” (Redemptoris Missio, n. 86).
Maria, la “Stella del Mattino”, ci aiuti a ripetere con ardore sempre nuovo il “Fiat” al disegno di salvezza del Padre, perché tutti i popoli e tutte le lingue possano vedere la sua gloria (cfr. Is 66, 18).
Con tali auspici, di cuore invio ai missionari ed a quanti promuovono la causa missionaria una speciale Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 23 maggio 1999, Solennità di Pentecoste


L’intervento del Vescovo
Le priorità pastorali per la Chiesa di Brescia

L’intervento di mons. Giulio Sanguineti a conclusione del Convegno dei sacerdoti nel settembre scorso ha delineato con più precisione il suo programma pastorale e le priorità che intenderà attuare durante il suo mandato nella diocesi di Brescia.
Vocazioni, nuova evangelizzazione, unità pastorali, Giubileo sono i capitoli di una azione pastorale che vuole rilanciare la fede cristiana nelle varie comunità.
Sarà necessario, ha concluso il Vescovo, “tenere fisso lo sguardo su Gesù”, riscoprire il mistero della Chiesa e, secondo le sollecitazione del Convegno di Palermo, continuare nella “conversione pastorale” che implica l’impegno di tutta la comunità cristiana e un ruolo attivo e responsabile del laicato.
Riportiamo di seguito ampi stralci della relazione.

VOCAZIONI

La nostra Chiesa diocesana deve dare una rinnovata attenzione alla pastorale vocazionale.
Vi richiamo la mia decisione di incaricare un sacerdote a tempo pieno per l’animazione vocazionale del Seminario, al quale ho chiesto diversi impegni, fra i quali di: ‘coltivare la passione vocazionale presso educatori, professori, seminaristi’ all’interno del seminario, coltivare ‘rapporti con le parrocchie, i sacerdoti e le famiglie dei ragazzi, adolescenti e giovani che frequentano i cammini vocazionali’, ‘seguire personalmente i ragazzi, adolescenti e giovani nel discernimento e nel cammino previo all’ingresso in seminario’.

NUOVA EVANGELIZZAZIONE

È la Nuova Evangelizzazione il tema che intendo scegliere come priorità pastorale per il mio episcopato.
Si tratta di una seconda evangelizzazione e di una rinnovata evangelizzazione che sia una risposta che rafforzi la fede cattolica, ‘limpida e profonda’, nelle sue verità fondamentali e nelle dimensioni individuali, familiari e sociali.
I destinatari sono quindi le persone, le famiglie, la comunità e le comunità, e queste secondo il criterio della Christifideles Laici al n° 34: “Urge dovunque rifare il tessuto cristiano della società umana. Ma la condizione è che si rifaccia il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali”.
L’obiettivo è la formazione di comunità ecclesiali mature, nelle quali, cioè, si sprigioni e realizzi tutto il suo originario significato di adesione alla persona di Cristo e al suo Vangelo.

ALCUNE INDICAZIONI

1) Si deve avere il coraggio di verificare le metodologie usate fino ad oggi e se sono inadeguate occorre cercarne di nuove dentro una creatività che deve trovare spazio anche con un certo margine di possibilità di sbagliare: teniamo presente la pazienza di attendere prima di giudicare e che nessuno dei metodi va bene ovunque.
2) Nella pastorale si privilegi l’annuncio della fede prima della morale in modo da trasmettere la volontà di Dio che è di avere uomini adulti e responsabili.
Far capire che la vita cristiana è possibile per tutti e nel quotidiano feriale, non nello straordinario, quasi fosse l’unico segno della presenza e dell’azione di Dio: il cristiano vive lo straordinario nel quotidiano.
3) Soprattutto nella formazione dei giovani superare la eccessiva attenzione alla emotività, dare spazio alla riflessione con riferimento esplicito alle verità; far leva sulla storia onde proporre modelli e capire le conseguenze dei fenomeni: attenzione quindi alla cultura prettamente tecnica senza l’aiuto di quella umanistica. Penso all’utilità che potrebbe offrire la ‘lettera agli artisti’ del Papa!
4) Dilatare la partecipazione alla Chiesa: non una Chiesa puramente clericale, non una Chiesa prevalentemente burocratica, non troppo spazio alla delega per cui alcuni fanno tutto per tutti.
5) Investire nella formazione delle persone perché diventino adulte, capaci di pensare e di agire, capaci di libertà, cioè capaci di assumersi delle responsabilità.
6) Ridare spazio alle relazioni interpersonali all’interno della Chiesa, ai vari livelli, anche a quello sacramentale: più spazio alla Confessione e alla direzione spirituale.
7) Rilanciare il senso della partecipazione anche alla scuola, alla vita politica mediante l’educazione civica, l’onestà, la democrazia. Educare alla pazienza, a non esigere risultati immediati; educare alla fatica: soltanto persone mature e forti costruiscono.

UNITÀ PASTORALI

Non dobbiamo aver paura a pensare, a ragionare sulla pastorale e sulle strutture che l’azione pastorale ha generato: nella pastorale non vi sono dogmi intramontabili, non si deve aver paura di una riflessione critica, non si devono portare avanti puramente le iniziative di sempre: dobbiamo essere capaci di fare fronte ai cambiamenti in atto con i quali dobbiamo misurarci.
Le Unità Pastorali possono essere: un raggruppamento di parrocchie; un raggruppamento di preti; una pastorale più coordinata fra parrocchie: ad es. gestire in toto la iniziazione cristiana di più parrocchie, la pastorale giovanile, degli anziani, dei malati.
I problemi che nascono dall’affrontare il problema sono tanti, ma il risultato del non affrontarlo fa tutto problema.
Queste figure intermedie tra diocesi e parrocchie sono elementi che tengono viva la circolazione interna alla Chiesa nella prospettiva della comunione. Non sono né luoghi né fonti pastorali autonomi, ma stimoli al servizio dell’unità interna del tessuto ecclesiale, realtà dinamiche di relazione, vincolo di comunione tra la variegata geografia della fede ed il ceppo dell’unica Chiesa locale, la sua tradizione, la sua storia, la sorgente profonda della sua identità.
Dobbiamo portare avanti l’esperimento.

IL GIUBILEO

È legittimo domandarsi: che cosa resterà del Giubileo?
Resterà ciò che la nostra Chiesa avrà seminato e praticato, insieme, con pazienza e intelligenza.
Dobbiamo concordare sul senso del Giubileo, che non è una festa folcloristica per celebrare il passaggio dal secondo al terzo millennio. È un evento di grazia: vuole essere una grande preghiera di lode e di ringraziamento soprattutto per il dono dell’Incarnazione e della Redenzione.


Il Vescovo di Brescia
Comunità Cristiana e scuola - Un rapporto da rinnovare

Anche un solo sguardo al contesto sociale e culturale del nostro tempo dice la necessità di un crescente investimento di risorse umane e materiali nel mondo dell’educazione, della cultura e della scuola: “sfide” contemporanee, quali, tra le altre, la globalizzazione non solo dell’economia, ma anche del sapere, le possibilità della scienza e della tecnologia, i labirinti disegnati dall’ampia diffusione di informazioni, infatti richiedono con urgenza “uomini nuovi”, capaci di progettualità sostenuta da valori, competenti nel sapere e responsabili di scelte guidate da criteri etici. Da qui anche l’attenzione della Chiesa al mondo della cultura, della scuola, dell’educazione, con il fine di “condividere le ansie e le speranze che accompagnano la vita del paese... ed offrire al cammino comune il contributo che è proprio della sua missione”, nella convinzione “dell’importanza che oggi assumono tali problemi e per testimoniare l’amore che la Chiesa ha sempre avuto per la scuola” (cfr. Lettera “Per la scuola” dei Vescovi italiani, aprile 1995, n. 1)
Alcuni temi saranno particolarmente significativi per l’anno scolastico che si apre.
Innanzitutto, si delinea in modo più certo il quadro complessivo delle riforme della scuola italiana. È un mosaico complesso, che soprattutto richiede capacità di lettura e ispirazione ideale. È possibile, infatti, che tutte le riforme vengano ridotte in funzione della società, dei bisogni dell'economia e del lavoro. È opportuno, invece, che la revisione di ordinamenti e programmi sia volta a cercare quanto è “essenziale” nella crescita, quanto risponde ai bisogni profondi della persona. In quest’anno scolastico le scuole sono chiamate a prepararsi per l’autonomia, di cui godranno pienamente dal 1° settembre 2000: autonomia significa assunzione di responsabilità, capacità di collaborazione e dialogo tra scuola e famiglia, progettualità ampia per la stesura di piani dell’offerta formativa che mirino alla qualità, ai contenuti e ai valori. Determinante, pertanto, sarà in quest’anno l’impegno per la formazione di quanti sono nella scuola, dirigenti, insegnanti, genitori, studenti: ad essi spetterà l’attuazione concreta dell’autonomia, la possibilità di realizzare una “scuola per la persona”.
Inoltre si terrà, nei giorni 27-30 ottobre 1999, l’Assemblea nazionale della scuola cattolica, sul tema “Per un progetto di scuola alle soglie del XXI secolo”: anche recenti decisioni parlamentari hanno riaperto in Italia il dibattito sul tema. Si tratta di maturare ancora di più, sia nelle comunità cristiane, sia nel contesto civile e politico, la convinzione che la scuola cattolica offre il proprio servizio a tutti, giovani e famiglie, ed intende partecipare ad un sistema pubblico integrato in cui, grazie a pari opportunità garantite a tutti, il dialogo tra scuole statali e non statali sia fecondo e arricchisca la qualità complessiva della proposta educativa. Certamente anche nelle nostre Parrocchie opportune iniziative andranno promosse, così da fornire corretta informazione e ampia sensibilizzazione e sostegno, a partire dalla radicata esperienza delle scuole materne autonome.
Infine, giunti oramai a quindici anni dal Concordato tra la Chiesa e lo Stato circa l’insegnamento della religione cattolica, è oggi ancora opportuno ribadire il contributo culturale ed educativo che detto insegnamento offre. Gran parte delle famiglie e degli studenti, anche nella nostra Diocesi, continua a scegliere di avvalersi dell’insegnamento di religione cattolica, a conferma della sua validità; però un certo numero crescente di studenti, soprattutto nella scuola superiore, è lusingato dall’alternativa di uscire da scuola in quell’ora. Proprio oggi, perché è necessario il contributo di tutti nel realizzare progetti educativi di valore, è bene richiamare famiglie e studenti al dovere di prendere nella dovuta considerazione l’IRC, come occasione speciale per inculturare la fede.
Le situazioni, i momenti e le proposte da cogliere per ravvivare un’organica pastorale della scuola sono, dunque, molteplici, a partire dallo sviluppo delle Commissioni zonali di Pastorale della scuola, che possano a loro volta sostenere e promuovere l’impegno dei laici e delle associazioni di insegnanti e di genitori nella scuola. Un appuntamento già definito, in continuità con una tradizione che si va consolidando anche nella nostra Diocesi, è la Giornata Diocesana della Scuola, fissata per domenica 17 ottobre 1999. Intorno ad essa potranno essere promosse iniziative locali e sarà collocata anche l’Assemblea ecclesiale di tutti gli Insegnanti di Religione, sabato 23 ottobre.
All’inizio del nuovo anno auguro alla comunità cristiana nella sua globalità di aumentare l’impegno nel dare vita, attraverso i momenti sopra nominati, ad un ambiente scolastico effettivamente educativo, che offra ad ogni alunno percorsi di acquisizione sistematica e critica di un “sapere per la vita”.
Benedico tutti.
+ Giulio Sanguineti
Vescovo


Presentazione della scelta pastorale
“Cristo ieri, oggi e sempre”

Il tema della Scelta di quest’anno non poteva che essere quello dell’evento giubilare, momento di grazia, occasione di conversione, fonte di gioia. Tuttavia monsignor Sanguineti, pur tenendo il tema del Giubileo come motivo di fondo di questa proposta, ha voluto inserirlo nella grande e urgente tematica della nuova evangelizzazione, tanto da scrivere: “È la nuova evangelizzazione il tema che intendo scegliere come priorità pastorale per il mio episcopato” (Scelta, pag. 3).
Vi è infatti anche in Brescia una situazione che richiede una nuova evangelizzazione: in tale contesto il Giubileo si presenta come un’occasione straordinariamente propizia per l’avvio di un cammino di conversione e di ritorno alla fede, tanto che l’esperienza giubilare, se vissuta con autenticità, potrà diventare rinnovamento radicale per i singoli fedeli e per la Chiesa tutta, così da attuare una vera glorificazione della Trinità (cfr TMA 55). A questo proposito vorrei far osservare che il dipinto scelto come simbolo e riprodotto in copertina nel testo della Scelta richiama la centralità di tale mistero per la vita cristiana.

Prima parte:
Per una  Chiesa
partecipata, fraterna
e missionaria

Per realizzare il cammino di profonda conversione, non solo personale ma dell’intera comunità ecclesiale, quale il Signore esige tramite il dono del Giubileo, è necessario capire quale Chiesa stiamo vivendo e quale tipo di pastorale stiamo attuando.
Di questo si occupa appunto la prima parte della Scelta.
La situazione che si presenta davanti al Vescovo è ricca di iniziative, operosità, fedeltà alle preziose caratteristiche della storia bresciana, ma rivela anche forme drammatiche di contraddizione, tra bisogno di comunione e individualismo, tra generosità d’impegno, in campo sia ecclesiale che sociale, e indifferenza religiosa, tra visibile dinamismo apostolico e forme di stanchezza e di delusione.
Questo insieme di cose fa dire al Vescovo che “nella nostra Diocesi oggi occorre il coraggio di intraprendere una nuova evangelizzazione a partire proprio dalle nostre comunità cristiane” (pag. 10).
Da tali richiami il Vescovo fa derivare anche l’impegno ad interrogarsi sulla qualità della nostra pastorale per verificare l’effettiva finalità evangelizzatrice e salvifica delle molte attività delle nostre parrocchie, sulla necessità di insistere su alcuni contenuti fondamentali del Vangelo; sull’urgenza di restituire il primato alla formazione cristiana dei giovani, degli adulti e soprattutto dei genitori, e perciò sull’insostituibile valenza evangelizzatrice ed educativa della famiglia.
Seconda parte:
Segni del Giubileo

Il forte richiamo a vivere il Giubileo con intensa partecipazione da parte di tutti i fedeli - laici, presbiteri, consacrati - passa anche attraverso l’esperienza dei tradizionali segni giubilari. Il Vescovo ne ricorda soprattutto tre: la purificazione della memoria, la carità, il pellegrinaggio.
Quasi sintesi dello stile penitenziale e costruttivo di chi assume lo spirito del Giubileo è l’esperienza del pellegrinaggio. Esso deve essere vissuto come un viaggio interiore, un “cammino che purifica” perché accompagnato da “forme di penitenza e di pentimento per i peccati, di digiuno e di preghiera, al fine di raggiungere la piena comunione con Cristo” (pag. 35).

Terza parte:
Indicazioni pastorali

Ogni realtà ecclesiale (parrocchia, gruppi, aggregazioni, ecc.) si impegni in una approfondita catechesi su temi riguardanti i contenuti della Scelta e contemporaneamente ne attualizzi le indicazioni operative.
Nelle ultime pagine della Scelta emerge per tutti una pressante indicazione: lasciarci trasformare dal Vangelo di Gesù (cfr. pag. 46). Diversamente a nulla varrebbero organizzazioni, programmi, iniziative.

Fortunato Spertini
Vicario episcopale


ogni mese... a cura di don Giovanni

... una preghiera

Il giorno in cui il nostro “Angelo” uscirà, don Arcangelo sarà proclamato beato dal Papa. Se conosciamo qualcosa di lui, grazie alle sue biografie, sappiamo quanto la sua predicazione fosse incisiva e capace di colpire al cuore; non facciamo fatica a immaginarci le parole di questa preghiera sulla sua bocca, mentre cerca di prestare la voce al Padre. La presentiamo anche perché siamo agli “sgoccioli” del terzo anno di preparazione immediata al Giubileo, quello dedicato alla riscoperta del Padre.
L’altra preghiera è data dalle famose “Laudi di Dio Altissimo” affidate da S. Francesco a frate Leone. Aiutati dalla parole sgorgate dal cuore di lui, del quale il 4 ottobre celebriamo la festa, vogliamo rendere grazie al Padre per le meraviglie che sa operare e ha realizzato in don Arcangelo, il Beato don Arcangelo Tadini.

Se tu potessi indovinare!

Se tu potessi indovinare
l’immensità del mio amore di Padre
la tua esistenza si dilaterebbe

Se tu potessi indovinare
la potenza che ti protegge,
non avresti mai paura.

Se tu potessi indovinare
la stima che nutro per i miei figli,
saresti meno soggetto allo scoraggiamento.

Se tu potessi indovinare
le speranze che pongo in te,
ripartiresti con più generosità.

Se tu potessi indovinare
l’importanza che annetto ad ogni atto d’amore,
ameresti con più ardore.

Se tu potessi indovinare
la mia disponibilità nei tuoi riguardi,
mi chiederesti molto di più.

Se tu potessi indovinare
i frutti che dono a tutti i tuoi
sforzi, ti impegnersti più volentieri.

Se tu potessi indovinare
la bontà infinita che mi anima,
ti affideresti a me più facilmente.

Se tu potessi indovinare
la mia continua vigilanza,
vivresti in una perenne serenità.

Se tu potessi indovinare
la gioia immensa che ti preparo,
i tuoi dolori ti sembrerebbero insignificanti.

Se tu potessi indovinare
chi sono io,
penseresti solo a possedermi per sempre.

Jean Galot, in Padre Nostro, ed. Benedett. Sorrento
 

Lodi di Dio Altissimo

Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei Altissimo
Tu  sei re onnipotente, Tu Padre santo, re del cielo e della terra.

Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dèi,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero.

Tu sei amore e carità, Tu sei speranza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine,
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete,

Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza,
Tu sei giustizia, Tu sei temperanza,
Tu sei tutta la nostra ricchezza e sufficienza,
Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore,

Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede,
Tu sei la nostra carità.

Grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

S. Francesco


La dolce Francia, i suoi castelli, le sue grandi
cattedrali e... Parigi

Lunedì, 30 agosto, alle cinque in punto, gli incrollabili e magnifici cento sono pronti, vispi e allegri per il viaggio pellegrinaggio organizzato dalla Parrocchia. Alla guida dei pullman G.T., come lo scorso anno, Mario e Luca Gavazzoli. Si annuncia una splendida giornata di sole e l’entusiasmo si tocca. Siamo appena partiti e già salutiamo lo splendido Torrazzo di Cremona, accompagnati dai bei paesaggi della pianura padana superiamo Piacenza. A Alessandria entriamo nella valle del Tanaro tra le dolci colline delle Langhe e del Monferrato, superiamo Asti, Torino e di fronte troneggiano maestose le Alpi. Finalmente verso le otto ci fermiamo per un buon caffè, l’ultimo per nove giorni. Riprendiamo il viaggio e in breve siamo al tunnel del Frejus, dopo 12 km in apnea sbuchiamo in Francia nella bella valle della Maurienne. Il paesaggio si fa più dolce, stiamo attraversando la Savoia, superiamo Chambéry, l’antica capitale del Ducato di Savoia (1232-1562) e a Lione, la grande città dei due fiumi, il Rodano e la Saona, rimaniamo bloccati in una megacoda e così a Macon per il pranzo arriviamo alle due meno un quarto. Abbiamo fame, qualcuno pensa a gustose pennette all’arrabbiata o a gnocchetti ai quattro formaggi e invece... piatto di insalata mista, arrosto con salsa e dolce: anche se debitamente informati dell’enorme differenza tra la nostra cucina e quella francese l’impatto per molti è duro e Don Luigi a tutti dice: “carissimi, badate che l’uomo non vive di solo pane...”
Riprendiamo il nostro viaggio verso Bourges, attraverso la Borgogna; passiamo vicino a Cluny, famoso per la sua abbazia dove nel 926 S. Oddone vi riformò la regola benedettina dando vita all’ordine cluniacense. Passiamo vicino anche a Taizé il centro ecumenico della riconciliazione delle chiese cristiane e percorriamo il Charollais, la regione dei bellissimi e possenti bovini bianchi le cui mandrie libere punteggiano le infinite distese di prati che si alternano a verdi boschi. Da lontano vediamo la possente silhouette della cattedrale di Bourges, siamo finalmente arrivati; ceniamo, ascoltiamo la Messa che Don Luigi celebra sotto il cielo stellato e poi... tutti a letto: il viaggio è stato bello ma lungo.
L’indomani mattina, alle 8.30, siamo di fronte alla maestosa Cattedrale di Santo Stefano (1195-1260), una delle massime creazioni del gotico francese: l’imponenza della facciata, il rincorrersi degli archi di controspinta, dei pinnacoli e delle guglie ci affascinano. Entrare nella Cattedrale di Santo Stefano attraverso la porta reale era per i pellegrini del Medioevo un’esperienza mistica, significava avvicinarsi e entrare nel Paradiso e anche noi pellegrini del ‘2000 entriamo abbagliati dagli straordinari colori delle immense vetrate e la nostra esperienza mistica si conclude con una commovente Messa nella Cappella grande della Vergine.
Lasciamo Bourges e ci avviamo verso il villaggio di Chenonceaux per la visita del primo dei Castelli reali della Valle della Loira che avremo il piacere di visitare; nel frattempo incominciamo a conoscere i re, le regine e le favorite che hanno fatto la storia della Francia del Rinascimento e dei castelli: Carlo VIII, Luigi XII, Francesco I, Enrico II, Enrico III, Enrico IV, Claudia di Francia, Luisa di Savoia, Caterina de’ Medici, Maria de’ Medici, Diana di Poitiers, Gabrielle D’Estrées ecc... Tra un discorso e l’altro, ammirando l’immensa campagna francese, che suscita desideri nei nostri amici agricoltori, in particolare in Paolo, arriviamo nel parco di Chenonceau; pranziamo nell’Orangerie e ci riconciliamo parzialmente con la cucina francese.
Alle 14.30 al comando di due brave guide inizia la visita dell’affascinante castello costruito nelle acque dello Cher, un affluente della Loira, uno dei primi del Rinascimento francese, ma la fantasia corre tra le magnifiche aiuole del giardino di Diana di Poitiers e quello di Caterina de’ Medici. Partiamo alla volta di Tours, visitiamo il centro storico e la Basilica di San Martino nella cui cripta è custodita la venerata tomba del Santo che fu prima legionario romano e poi vescova di Tours.
Alle 19.30 arriviamo al nostro albergo, ceniamo, finalmente c’è una buona zuppa di verdure, e poi, a... letto. Nessuno vuole uscire, tutti riservano le energie per le serate parigine.
Mercoledì, 1° settembre è il giorno dei castelli. Si incomincia presto con il Castello di Amboise. Posto su uno sperono roccioso, esso domina la Loira. Iniziato da Carlo VIII che vi morì, fu ultimato da Luigi XII e Francesco I. Fu teatro di lotte fratricide culminate nel 1560 con la terribile morte di molti congiurati ugonotti appesi al balcone della Sala degli Stati. Dell’imponente castello rimangono il Palazzo reale e la Cappella ST. Hubert con la tomba di Leonardo da Vinci.
Da Amboise costeggiando la Loira arriviamo a Blois per visitare il più famoso dei castelli, iniziato nel XIII secolo, ampliato da Carlo d’Orléans nel XIV, da Luigi XII e Francesco I nel XV e nel XVI e da Gastone d’Orléans nel XVII secolo. I grandi personaggi che hanno fatto la storia del castello sembrano aleggiare nelle splendide sale: come non pensare a Caterina de’ Medici che qui morì nel 1589, a Enrico III e al duca Enrico di Guisa fatto assassinare dal sovrano.
Dopo un lauto pranzo (incominciamo ad abituarci alla cucina francese) partiamo per la visita del più vasto e più spettacolare dei castelli della Loira: Chambord. Iniziato nel 1519 secondo regole esoteriche ideate da Leonardo, non era dedicato alla guerra, ma al piacere: all’arte, alla caccia e all’amore. Costruito attorno ad un mirabile scalone a doppia rampa a spirale, esso presenta nella sua grandiosità architettonica qualcosa di surreale nella foresta di torrette e camini e nelle centinaia di finestre: un’architettura volutamente complessa, fatta per disorientare e stupire il visitatore. Alle 19.30 rientriamo in hotel, siamo stanchi, ceniamo e a... letto.
Giovedì, 2 settembre, sotto un bel sole, riposati e contenti, alle 8.00 partiamo per Chartres, ci attende la seconda delle grandi cattedrali. Siamo a una ventina di km e già scorgiamo dalla sommità di una collina la sua inconfondibile mole. Davanti alla cattedrale siamo senza parole. Ricostruita in 25 anni dopo l’incendio del 1194 nel quale si era miracolosamente salvata la reliquia del Velo della Vergine attualmente conservato nella cappella centrale insieme al tesoro, la Cattedrale di Notre-Dame di Chartres non è soltanto uno straordinario esempio di stile gotico, è anche una sintesi teologia e la dimostrazione di come clero, nobili e popolo siano riusciti, insieme, a realizzare un’opera che ha resistito fino a noi passando indenne tra guerre di religione, la Rivoluzione francese e la seconda guerra mondiale quando per salvarle dai bombardamenti, le vetrate, la Bibbia di vetro come sono state definite (3000 mq) sono state smontate e riposte in luogo sicuro. Lo storico Emile Male ha sostenuto che Chartres è l’anima del Medioevo e lo scultore Rodin l’ha definita “l’Acropoli” di Francia. È difficile immaginare che cosa deve essere stato il cantiere della Cattedrale di Chartres. Una cosa nella Chartres del 1200 accumunava clero, nobili, lavoratori, ricchi e l’umile popolo: la consapevolezza della precaria condizione umana, di un probabile breve passaggio individuale in questa condizione terrena. Un pensiero che ha contribuito alla creazione di grandi e immortali opere collettive. Perché in un mondo soggetto al capriccio del caso, degli eventi naturali (era bastato un fulmine nel 1194 a incendiare la chiesa precedente) non esisteva rifugio più seducente che una chiesa, anzi una chiesa nella quale riprodurre l’effigie dell’Aldilà, dell’eterna Luce divina e percorrere il Labirinto equivalente a un pellegrinaggio in Terra Santa.
Anche a Chartres Don Luigi ha la gioia di celebrare la Messa nella grande cripta della cattedrale a cui partecipiamo in profondo raccoglimento. Dopo un ultimo sguardo al Velo della Vergine e alle straordinarie vetrate partiamo per Versailles. Pranziamo e alle 15.00 siamo pronti per la visita della reggia di Luigi XIV, il Re sole che comincia con la Cappella, prosegue con i Grandi Appartamenti, la Galleria degli Specchi, l’Appartamento della Regina e la Galleria della Battaglie. Ma chi ha visto la camera del Re sole che ha richiesto 20 anni di restauri? Dopo la visita degli immensi e spettacolari giardini partiamo per Parigi. Improvvisamente ci appare la Torre Eiffel e l’entusiasmo esplode. Arriviamo, il nostro hotel è praticamente nel cuore della Défense il quartiere parigino supermoderno. Dalla sala da pranzo al 17° piano abbiamo un magnifico colpo d’occhio su Parigi: è semplicemente affascinante. Dopo cena raccogliamo tutte le nostre forze per... la prima uscita serale: percorriamo tutta la zona pedonale della Défense tra altissime torri di vetro e fontane avveniristiche fino alla grande Arche, il modernissimo arco trionfale (occupato però dagli uffici di due ministeri) perfettamente in asse con l’Arco di Trionfo dell’Etoile, l’Obelisco di Piazza della Concordia e l’Arco del Carrousel dei giardini delle Tuileries. L’architettura modernissima della Défense suscita discussioni, apprezzamenti e così piano piano percorriamo i nostri 4 km e rientriamo pensando al comodo letto. Abbiamo preso contatto con i vasti spazi parigini.
Venerdì, 3 settembre, di buon mattino, incomincia la scoperta di Parigi. Alle 10 abbiamo un appuntamento importante, la Santa Messa nella chiesa di Saint Etienne du Mont nel cuore del quartiere latino. Ci immergiamo in un traffico intensissimo, all’Arco di Trionfo, nella piazza dell’Etoile, i pullman procedono per... sfondamento, rischiando ad ogni metro il tamponamento, poi eccoci sui Campi Elisi, la grande via voluta da Luigi XIV, la percorriamo lentamente, superiamo il Petit e il Grand Palais, il Ponte Alessandro III e ci troviamo nell’immensa piazza degli Invalidi sulla quale si staglia il Palazzo e la Chiesa degli Invalidi. Attraversiamo Montparnasse e superati i giardini del Lussemburgo quasi improvvisamente siamo davanti al Panthéon. Abbiamo il tempo di vedere il palazzo sede del nucleo storico della Sorbona, l’università di Parigi. Alle 10 Don Luigi celebra la Messa nella chiesa di Saint Etienne du Mont che accoglie le reliquie di Santa Genoveffa la patrona della città. Dopo messa, visitiamo il Palazzo del Lussemburgo, sede del Senato di Francia, la chiesa di Saint Germain des Prés, il Pont Neuf, la Conciergerie, il Palazzo di Giustizia e la Sainte Chapelle: costruita da Luigi IX il Santo e consacrata nel 1248 è arrivata fino ai giorni nostri praticamente intatta. Entriamo, il sole innonda di luce le straordinarie vetrate istoriate, la volta sembra sospesa su leggerissimi muri di colore, è semplicemente fantastica. Siamo nelle Cité, il cuore di Parigi, a piedi superiamo il Pont au Change, fiancheggiamo la Senna con i suoi Bouquinistes e arriviamo nella piazza del maestoso e imponente Municipio disegnato da Domenico da Cortona. Arriviamo a Beaubourg e ci infiliamo velocemente in pullman. Il pomeriggio è straordinariamente limpido, niente di più bello che vedere Parigi dall’alto. Detto e fatto: quasi tutti saliamo al terzo piano della Torre Eiffel, il colosso di ferro diventato il simbolo della città, il cielo è talmente terso che l’occhio spazia in un raggio di 30 km. Contenti rientriamo in hotel, ci attende una vivace serata e un po’ di riposo non fa male. Dopo cena, al Pont d’Alma ci imbarchiamo su un Bateau-Mouche. Lo spettacolo è splendido: la Torre Eiffel, i Palazzi, i Ponti illuminati, ma all’improvviso... un boato, fuochi d’artificio colorano il cielo e piano piano, proprio di fronte al Louvre ci troviamo nel bel mezzo di una salve pirotecnica incredibile. Il Bateau-Mouche scivola sull’acqua sotto lo sguardo corrucciato di Notre-Dame, vira dietro l’Isola Saint-Louis e ritorna al Pont d’Alma, lo spettacolo è stato affascinante. La mattina di Sabato, 4 settembre, è dedicata alla visita del Louvre, il più grande museo del mondo: la Gioconda, La Venere di Milo, ecc. ci aspettano, la mattinata scorre veloce tra un capolavoro e l’altro e... la piramide. Pranziamo al Bistro Romain de Ternes. Il pomeriggio è dedicato allo shopping alle Galeries Lafayette. Prima però vediamo la grandiosa Piazza della Concordia, il Palazzo dell’Eliseo, residenza del Presidente della Repubblica, percorriamo rue di Faubourg Saint-Honoré, la via delle boutiques dei grandi stilisti e a piedi vediamo la Piazza Vendôme, il capolavoro di Hardouin-Mansart e l’Opéra, il più vasto teatro lirico del mondo. Finalmente possiamo dedicarci allo shopping. Nel tardo pomeriggio rientriamo in hotel. L’intensa giornata si conclude con una piacevolissima traversata di Parigi alla scoperta dei monumenti illuminati. La mattina di Domenica, 5 settembre, è dedicata a Notre-Dame e alla Messa Solenne che per la nostra gioia e la sua sarà celebrata da Don Luigi. Dopo aver ammirato la imponente e maestosa facciata ci sistemiamo nei primi banchi, la armonie del grande organo si rincorrono sotto le volte ogivali delle agili navate e mentre ammiriamo le meravigliose vetrate del transetto, fatti straordinari della storia di Francia scorrono nella nostra mente: la posa della prima pietra della cattedrale nel 1163, l’affermazione del potere della corona sul clero da parte di Filippo il Bello nel 1302, la riconciliazione con la chiesa cattolica di Enrico IV nel 1594 sulle note del Te Deum, le devastazioni della Rivoluzione francese, la consacrazione di Napoleone I da parte di Pio VII nel 1804... la campana di inizio della Messa ci riporta alla realtà, vediamo Don Luigi sull’altare maggiore e ci commoviamo, ma quando il cancelliere arcivescovile annuncia la presenza di un gruppo di bresciani concittadini della mamma del Papa Paolo VI abbiamo le lacrime agli occhi. La Messa solenne in latino ci fa sentire cittadini di questa grande nazione e del mondo, fratelli di tutti presenti appartenenti alle più diverse nazionalità. Don Luigi è commosso e raggiante come lo siamo noi. La mattinata continua con la visita della Piazza della Bastiglia e della Piazza dei Vosgi, l’antica piazza reale voluta da Enrico IV, insieme architettonico raffinato e sontuoso. L’ultimo pomeriggio parigino è dedicato alla Conciergerie, al Museo d’Orsay e al Museo degli Invalidi. Rientriamo in hotel giusto in tempo per evitare un temporale, le prime gocce in sette giorni. Dopo cena partiamo per l’ultima serata parigina: Montmartre e il Sacro-Cuore. Saliamo con la funicolare e dall’alto della collina vediamo Parigi e i monumenti illuminati. Entriamo nella grande Basilica del Sacro-Cuore, è esposto il Santissimo e il raccoglimento è assoluto. Molti visitano il caratteristico quartiere, altri rimangono nella Basilica e hanno la fortuna di ascoltare l’Ora di Compieta, con gli inni, le antifone e i salmi cantati dalle suore in gregoriano: una serata di paradisiaca spiritualità. Rientriamo velocemente passando davanti al Moulin Rouge.
Lunedì, 6 settembre, alle 7.30 , la meta è Reims, la capitale della Champagne e dello “Champagne”. Alle 10, quasi improvvisamente ci troviamo di fronte alla Cattedrale Notre-Dame, la cattedrale della vita, perché a Reims erano incoronati i re di Francia. La maestosa facciata segue lo schema compositivo di Notre-Dame di Parigi, ma è arricchita dai frastagli delle cuspidi, delle edicole, dei pinnacoli e della ricchissima decorazione scultorea; l’interno è grandioso, le vetrate sono splendide e molto bella è anche la vetrata moderna di Chagall della Cappella centrale. In pullman percorriamo la città: il Municipio, la Basilica di Saint Rémi e la zona delle grandi aziende vinicole che producono lo Champagne. Nel pomeriggio attraversiamo la Champagne, la Lorena e entriamo in Alsazia per l’untima meta: Strasburgo, la capitale d’Europa. Ci sistemiamo in hotel, ceniamo e poi in... Bateau-Mouche, superando anche due chiuse, scopriamo Strasburgo con la sua Cattedrale, i vecchi quartieri, i Ponti coperti, le fortificazioni del Vauban e i modernissimi palazzi del Consiglio d’Europa e del Parlamento europeo.
Martedì, 7 settembre, carichiamo per l’ultima volta le nostre valigione e partiamo per la visita della città moderna, facciamo la foto di gruppo davanti al Palazzo del consiglio d’Europa, passeggiamo per il Parco dell’Orangerie dove svolazzano belle cicogne che vi hanno nidificato. Ci avviamo verso il centro storico che è affascinante, case a graticcio di varie epoche ci accompagnano fino alla piazza sulla quale svetta la più spettacolare facciata gotica di Francia: costruita in calda arenaria rosa, alta e slanciata, serrata da due torri di cui una sola finita (m.142) essa rappresenta uno dei massimi esempi del gotico fiorito. Nell’interno ammiriamo il Pilastro degli Angeli, lo splendido pulpito, le magnifiche vetrate, e l’orologio astronomico. Un’ora per gli ultimi acquisti e poi... ultimo pranzo alla francese: Choucroute innaffiata da un buon Sylvaner.
Alle 13 lasciamo Strasburgo, a Basilea entriamo in Svizzera, il paesaggio cambia, le montagne sono più verdi; sul lago di Sur, Don Luigi celebra la Messa per noi tutti. Dopo il Lago di Lucerna, viaggiamo per 17 km nelle viscere del Gottardo e a Bellinzona, tra la sorpresa generale, saltan fuori magnifici salami “casali”, baguettes francesi e vino nostrano: quale gioia per il palato. A Chiasso rientriamo in Italia, siamo felici, tutto è andato bene.
Alle 23.30 siamo davanti alla nostra Basilica dove i famigliari ci aspettano.
Nove giorni di vita comune, di condivisione di una esperienza nuova sono volati; a Notre-Dame, durante la Messa Solenne ci siamo sentiti universalmente fratelli, ci siamo sentiti più tolleranti e più buoni verso il prossimo, più amici e più disposti ad aiutare chi ha bisogno, e non era questo il nostro impegno quando recitavamo la preghiera del turista?
Prof. Alberto Rossini


le nostre rubriche

Verola missionaria
a cura del Gruppo Volontari delle Missioni “Conoscerci”

Mano che aspetta,
mano protesa,
mano che protegge,
mano che corregge,
mano che costruisce, mano che rialza.
Mano di Dio come la mano di un padre.

Missionarietà
“passione di ogni cristiano”

Il messaggio del Papa per il 24 ottobre,
giornata missionaria mondiale

Giovanni Paolo II nel messaggio dell’ultima giornata missionaria mondiale di questo secolo, il 24 Ottobre 1999, e in vista del Giubileo del 2000, ci invita ad imitare l’amore di Dio Padre, come Gesù ce lo ha fatto conoscere nella orazione del Padre Nostro.

Infatti è nella “consapevolezza che l’incontro con Dio promuove ed esalta la dignità dell’uomo, che il cristiano domanda che Dio sia santificato nei suoi figli di adozione, come pure quanti non sono ancora stati raggiunti dalla sua rivelazione”. Illuminata dallo Spirito, la Chiesa annuncia che questo regno di giustizia, di pace e di amore, già proclamato nel Vangelo, si realizza misteriosamente con lo scorrere dei secoli, grazie a persone, famiglie e comunità che scelgono di vivere in modo radicale gli insegnamenti di Cristo.
Nel nostro tempo è molto forte la coscienza che tutti hanno diritto al “pane quotidiano”, e cioè al necessario per vivere. È altrettanto sentita l’esigenza di una doverosa equità e di una condivisa solidarietà, che unisca gli esseri umani.

La comunità cristiana è chiamata a cooperare alla pace con opere di promozione umana, con istituzioni educative e formative al servizio dei giovani, con la costante denuncia delle oppressioni e delle ingiustizie di ogni genere.

La giornata Missionaria Mondiale offre a ciascuno l’opportunità di meglio evidenziare questa comune vocazione missionaria, che spinge i discepoli di Cristo a farsi apostoli del suo Vangelo di riconciliazione e di pace... La Missionarietà deve pertanto costruire la “passione” per ogni cristiano; passione per la salvezza del mondo e ardente impegno per restaurare il Regno del Padre.

Perché ciò avvenga, occorre un’incessante preghiera che alimenti il desiderio di portare Cristo a tutti gli uomini. Occorre l’offerta della propria sofferenza, in unione con quella del Redentore.

Occorre, altresì, impegno personale nel sostenere gli organismi di cooperazione missionaria.

Ringraziamo il Signore per l’immenso bene compiuto dai missionari e, volgendo lo sguardo al futuro, aspettiamo fiduciosi l’albeggiare di un nuovo Giorno.


Piccola storia de (18)
I CONCILI ECUMENICI
di Rino Bonera

Il XIX Concilio Ecumenico si svolse a Trento. Fu un grande concilio dal quale la Chiesa ricevette una organizzazione salda tuttora efficiente. È, tra tutti, quello che durò più a lungo essendo stato convocato dal papa Paolo III (1) il 13 dicembre 1545, si svolse in tre riprese segnate dai pontefici Giulio III (2) e Pio IV (3) che ne decretò la chiusura il 3 dicembre 1565.
Questo Concilio condannò Lutero (4), Zwinglio (5) e Calvino (6); trattò delle questioni dogmatiche e della riforma della disciplina ecclesiastica. Proclamò che la S. Scrittura e la Tradizione sono le due fonti della Rivelazione Divina; proclamò il Decreto della Giustificazione (7); emanò decreti sui Sacramenti, sulla censura dei libri, sulla Messa, sulla “divina ordinazione”, sul culto dei Santi ecc.

(1) - Paolo III (romano) - Successore di Clemente VII fu papa dal 1534 al 1549. Esplicò un’attività che gli merita un posto eminente nella Storia. Sua gloria perenne è l’avere convocato il Concilio di Trento che, pur nel momento più delicato della crisi protestantica, inaugurò per la Chiesa un’era nuova; seppe tenere testa alle inframmettenze dell’imperatore Carlo V; favorì i nascenti ordini dei Cappuccini, dei Gesuiti, dei Barnabiti; protesse lettere, scienze, arti.
(2) - Giulio III (toscano) - Successore di Paolo III fu papa dal 1550 al 1555. Primo presidente del Concilio di Trento, svolse opera di pacificazione tra Carlo V ed Enrico II. Si adoperò alla conversione dell’Inghilterra, proibì la lettura dei libri eretici.
(3) - Pio IV (milanese) - Successore di Paolo IV fu papa dal 1559 al 1565. Zio di Carlo Borromeo che fece cardinale non ancora ventiduenne. Appena eletto pontefice si adoperò per la chiusura del Concilio che aveva concluso i lavori nel 1563, fissò il testo della “Professione di Fede” che ogni ufficiale ecclesiastico deve fare.
(4) - Lutero (1483-1546-tedesco) - Già sacerdote, nel 1517 insorse contro la predicazione della indulgenza straordinaria che Leone X aveva concessa a chi facesse offerte in denaro per terminare la costruzione del tempio di S. Pietro in Roma; impugnò la dottrina cattolica sulla potestà e la gerarchia ecclesiastica. Leone X condannò i suoi errori che avevano provocato la frattura dell’unità religiosa dell’Europa. Ma anche i suoi seguaci furono in discordia tra loro tanto che, alla sua morte, (18.2.1546) erano già nate dal suo movimento tante sette delle quali una sola ritenne il nome di Luterani.
(5) - Zwinglio (1484-1531) - Riformatore religioso svizzero. Poneva a base della fede il solo Vangelo; combattè il primato del papa e il celibato dei preti, ammetteva i soli sacramenti del Battesimo e dell’Eucarestia come semplici atti di culto e non come mezzi di grazia.
(6) - Calvino (1509-1564) - Riformatore religioso francese. Aperto alle tesi di Lutero organizzò la Chiesa di Ginevra con un’assemblea dei pastori e dei rappresentanti delle magistrature cittadine con il compito di sorvegliare con rigore la moralità e la condotta dei fedeli, ricorrendo anche a metodi polizieschi. Considerava i sacramenti come puro simbolo esterno: Battesimo ed Eucarestia.
(7) - Giustificazione - Nella vita spirituale è il passaggio che l’uomo, sotto l’azione della grazia, fa dallo stato di ingiustizia (peccato) allo stato di giustizia (grazia santificante).


VEROLA SPORT

CALCIO
Ha avuto inizio, lo scorso 19 settembre, il campionato provinciale di calcio che vede impegnata la prima squadra del Gruppo Sportivo Verolese nel Girone A della terza Categoria.

Questi sono i risultati delle prime partite:
1a gior. (19.9): Barbariga - Verolese 4 - 1
2a gior. (26.9): Verolese - Rust. Belfiore 0 - 1

Questo il calendario generale della Terza categoria che concluderà il campionato nel corso di tredici giornate di Andata e Ritorno:

 1a gior.: Barbariga - Verolese A. 19/09/99 - R. 23/01/2000
 2a gior.: Verolese - Rust. Belfiore A. 26/09/99 - R. 30/01/2000
 3a gior.: Lograto - Verolese A. 03/10/99 - R. 06/02/2000
 4a gior.: Verolese - Alfianello A. 10/10/99 - R. 13/02/2000
 5a gior.: N. S. Paolo - Verolese A. 17/10/99 - R. 20/02/2000
 6a gior.: RIPOSA: VEROLESE A. 24/10/99 - R. 27/02/2000
 7a gior.: Verolese - Rudianese A. 31/10/99 - R. 05/03/2000
 8a gior.: Mairano P. - Verolese A. 07/11/99 - R. 12/03/2000
 9a gior.: Verolese - Torbole A. 14/11/99 - R. 19/03/2000
 10a gior.: Cignano - Verolese A. 21/11/99 - R. 26/03/2000
 11a gior.: Verolese - Cologne A. 28/11/99 - R. 02/04/2000
 12a gior.: Olimpia - Verolese A. 05/12/99 - R. 09/04/2000
 13a gior.: Verolese - Verolavecc. A. 08/12/99 - R. 16/04/2000

CICLISMO

150 esordienti, suddivisi nelle due categorie, hanno dato vita al 4° Trofeo del Pedale Verolese Avis di Verolanuova. Hanno conquistato il gradino più alto del podio Giorgio Carini (Brescialat-Sprint Ghedi) fra gli esordienti del 1986 ed il veronese Diego Mattioli (Larizza Termo-king) per i nati nel 1985.
Corsa con gruppo compatto è stata quella che hanno impostato gli esordienti del 1986 terminata con volata generale. L’ha spuntata il ghedese Giorgio Carini sull’orceano Alberto Toninelli.
Più vivace e combattuta è risultata la corsa per gli esordienti dell’85 capeggiati dal campione italiano Salvatore Gorio. Quest’ultimo è stato il grande protagonista nelle fasi finali dando vita alla fuga decisiva con Mattioli, Rossato e Fedrigo. I quattro si sono presentati all’arrivo con una manciata di secondi di vantaggio nei confronti del gruppo. Nella volata finale si è imposto Diego Mattioli davanti a Rossato e quindi al campione italiano Gorio.
Ordine d’arrivo esordienti classe 1986: 1° Giorgio Carini (Brescialat-Sprint Ghedi) km 36 in 1 ora; 2° Alberto Toninelli (Pedale Orceano); 3° Daniele Marconi (Ausonia Pescantina)
Classe 1985: 1° Diego Mattioli (Larizza Termoking) km 40 in 1 ora; 2° Lamberto Rossato (Pressana); 3° Salvatore Gorio (Pol. Chiappucci).


Arte & cultura

Le poesie di Rosetta

Anche attraverso la poesia si può innalzare a Dio una preghiera che nasca dalle profondità dell’essere, pur disarmonico e imperfetto, e giunga a Colui che è “armonia” totale personificata. La presente lirica, del 13 giugno 1999, vuole essere propriamente umile, sincera, devota voce di lode al nostro unico, sommo Creatore.

DISSONANZA E ARMONIA

Tutto riposa in Te,
mio Dio:
corpo, mente,
anima, natura.
Tutto s’adagia in Te
e s’acquieta,
tutto Ti canta.
E io, povero
atomo d’ombra,
esile chicco
stentato,
minuscola dissonanza
nell’universo
della Tua armonia,
sciolgo a Te
un inno infinito
di note bruciate,
di note stonate,
di note abbozzate,
ma calde di sole
e colme di luce
rapita.
Per te, mio Dio,
equilibrio, sintonia,
simmetria immediata
dell’essere e della vita,
canto.


UNIVERSITA' APERTA
SI RIPRENDE

È giunto il tempo di riallacciare gli impegni domestici a quelli socioculturali e di consolidare o ampliare la latitudine dei nostri interessi. Dopo dieci anni di attività, resa possibile da un non comune sforzo organizzativo, si ripresentano oggi le condizioni per proseguire nel nostro cammino, profondamente sentito e condiviso da buona parte delle comunità verolese e dei paesi limitrofi.
Non volendo perdere di vista il multiforme, infinito mondo del pensiero e del sentimento, riproponiamo anche quest’anno una serie di incontri, lontani da ogni astrattezza concettuale, ma ben radicati nella realtà a noi vicina nello spazio e nel tempo.
Il tono e il calore di vita, che hanno da sempre caratterizzato questa iniziativa, ci accompagneranno anche nella prossima esperienza, pur nella diversità di persone e argomenti.
Accomunati da un umano sentire e dalla consapevolezza che la vita interiore debba ascendere a gradi superiori, perché di essa siano apprezzati il valore e la bellezza, saremo presenti in biblioteca ogni martedì e venerdì, a partire dal 12 ottobre.

NOTIZIE UTILI
• Le iscrizioni sono già aperte presso la Biblioteca comunale e si accetteranno fino a tutto il prossimo dicembre;
• La quota associativa è fissata in lire quarantamila;
• L’incontro inaugurale avrà luogo martedì 12 ottobre alle ore 15.30;
• Già programmata è una visita con guida alla mostra “I doni del sole” (ori, ceramiche e tessuti del Perù precolombiano) a Brescia il pomeriggio del 22 ottobre.

Ringraziamo la nuova Amministrazione Comunale per il sollecito consenso e per l’offerta dei vari supporti che ci permettono la realizzazione di questa attività, sperimentata con successo negli anni precedenti.

Il Gruppo Dirigente


La Scuola Materna “Boschetti Lachini Bellegrandi” ha ricordato festosamente il 120° Anniversario della sua fondazione: 1879 - 1999. Lo ha fatto nei giorni 19 - 23 e 25 settembre nel rispetto di un programma di molteplici iniziative rivolte a tutta la popolazione.
“L’Angelo”, a questa anziana ma pur sempre vivissima e rinnovata istituzione, augura ancora lunghissima vita nell’assolvimento delle sue nobili ed alte finalità educative.
(Sopra: la riproduzione della locandina stampata per la felice circostanza)


Comunichiamo le competenze del Sindaco e degli Assessori nonché l’orario provvisorio di ricevimento del pubblico:

SINDACO DOTTI dott. STEFANO
bilancio - personale
organizzazione
uffici- frazioni

martedì 12-13
giovedì 17-18
venerdì 17-18
sabato 11-12
(a Cadignano)

Assessori:
ROSSINI prof. MAURO (Vicesindaco)
cultura e istruzione

martedì 12-13
giovedì 17-18

PAGIARO arch. ANTONIO
urbanistica, edilizia privata,
ecologia, nettezza urbana, ambiente

martedì 12-13
giovedì 17-18

BRAGADINA prof.ssa MARIA CARLOTTA
lavori pubblici, servizi sociali e sanità

martedì 12-13
giovedì 17-18

Sig. COLOSINI PAOLO
sport, tempo libero, giovani, commercio, industria,
artigianato, agricoltura, sviluppo economico, viabilità e trasporti

martedì 12-13
venerdì 12-13


Mercoledì 15 settembre 1999 alle ore 20,30 è stata indetta un’adunanza straordinaria del Consiglio Comunale per la trattazione, in seduta pubblica di prima convocazione dei seguenti principali argomenti:

• Surroga Consigliere dimissionario Sala Giambattista con Mancini Elide.
• Adozione piano di recupero Cascina S. Martino.
• Nomina componenti commissione consiliare “Urbanistica e territorio”.
• Nomina componenti commissione consiliare “Finanze, Tributi e Bilancio”.
• Modifica alla convenzione con COGES per appalto servizio smaltimento rifiuti.


Il 25 settembre scorso, negli spazi espositivi di Palazzo Gambara, alle ore 17,30 è stata inaugurata la mostra: “Soltanto fortuna? L’oggetto apotropaico dalla formula al talismano”.
Sono intervenuti le locali autorità ed un folto pubblico che ha ascoltato con interesse la presentazione dell’iniziativa avvenuta nell’auditorium della Biblioteca con gli interventi: del M° Pietro Pari, del prof. Mauro Rossini, di Luigi Paracchini e dello stesso curatore della mostra Antonio Musiari. È seguita la visita delle opere collocate nelle varie sale e che rimarranno esposte al pubblico fino al 1° novembre prossimo.


È in corso di stampa e sarà presto disponibile il 3° volume.
“BRICIOLE DI BONTÀ”

dal sempre nostro don Luigi Lussignoli.
Andati a ruba i primi due volumi (ormai esauriti) è possibile, fin da ora, prenotarne una o più copie (£ 10.000 al volume) presso le suore di via Dante per non correre il rischio di rimanere senza.
Attraverso “L’Angelo” e Radio Basilica informeremo gli interessati sulla data della disponibilità del nuovo libro.


DALL'AVIS COMUNALE

Lettera ai 18enni

Da quest’anno hai raggiunto la maggiore età, ti senti grande, maturo, maggiorenne, forse troppe responsabilità tutte insieme, tutte da un giorno all’altro. Non importa: rimboccati le maniche e dimostra che ce la fai, che non hai paura del futuro.
Ti offriamo un’occasione per dimostrare subito il tuo coraggio e la tua sensibilità, lo puoi fare da adesso, puoi diventare anche tu un donatore di sangue.
Come fare? Come funziona?
A Verolanuova ci sono 330 donatori di sangue, sicuramente conosci almeno uno dei nostri soci, rivolgiti a lui, oppure vieni a trovarci nella nostra sede in via Castello il venerdì sera alle 20.30, troverai persone che sapranno rispondere alle tue domande; se poi ti convincerai sarai il benvenuto nella tua Avis, in caso contrario sarai comunque ringraziato per il tuo interessamento e in futuro chissà... ti aspettiamo!

Il Presidente
B. Vigna


Orario ferroviario valido fino al 29 gennaio 2000
Stazione di Verolanuova

Partenza da Arrivo a Partenza da Arrivo a
CREMONA VEROLAN. BRESCIA BRESCIA VEROLAN. CREMONA
5.24 5.44 (1) 6.11 6.29 6.56 7.15
6.32 6.55 7.28 6.53 7.23 (2) 8.00
7.29 8.01 8.29 8.07 8.24 (6) 8.40
8.45 9.05 9.30 9.13 9.47 10.12
10.31 10.58 (3) 11.26 10.32 10.56 11.14
11.38 11.57 12.25 12.10 12.37 (3) 13.00
13.10  13.35 14.03 13.10 13.34 13.53
14.10   14.30 (2) 14.59 14.30 14.59 15.19
16.02 16.23  16.55 16.28 16.53 (4) 17.18
17.23 17.42 18.12  17.28 17.56 18.17
18.58 19.22 (5) 19.47 18.30 18.53 (2) 19.15
21.31 21.48 (6) 22.08 20.10 20.37 21.02
21.25 21.58 22.17

(1) dal lunedì al venerdì
(2) dal lunedì al sabato
(3) sospeso dal 24 dicembre al 6 gennaio
(4) per Fidenza
(5) da Fidenza
(6) Freccia della Versilia

N.B. Servizio Rapido del Pendolino
da BRESCIA (ore 7.14) per: Cremona (ore 7.46) - Fidenza (ore 8.13) - Parma (ore 8.28) - Bologna (ore 9.16) - Prato (ore 9.58) - Firenze (ore 10.14) - ROMA (ore 12.02).

Il ritorno da ROMA (ore 16.40) per: Firenze (ore 18.40) - Prato (ore 19.05) - Bologna (ore 19.49) - Parma (ore 20.36) - Fidenza (ore 20.50) - Cremona (ore 21.17) - BRESCIA (ore 21.51).

Il costo del biglietto prevede un supplemento speciale comprensivo di prenotazione (non sono ammessi viaggiatori in piedi) che è obbligatoria nei giorni di venerdì e domenica, il 1° novembre, 8 dicembre, e dal 20 dicembre al 10 gennaio.
Il treno è sospeso il 25 e il 26 dicembre; il 31 dicembre e il 1° gennaio.


Servizio Sanitario di Continuità Assistenziale
(prefestivo, festivo e notturno)

Gli interventi del Medico di Continuità Assistenziale si effettuano:
dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00
e tutte le notti dalle ore 20.00 alle 8.00

Chiamando il 118 solo nei casi di effettiva URGENZA.

Non verranno effettuate attività ambulatoriali ordinarie e visite domiciliari non urgenti.


GRUPPO VEROLESE VOLONTARI DEL SOCCORSO
Via Gramsci, 4 - Verolanuova (Bs)
Tel. 030 9361662

SERVIZI con AUTOAMBULANZE

Per ogni EMERGENZA comporre il 118 (Centrale Operativa di Brescia)

Per richiedere una PRENOTAZIONE di trasporto con Autoambulanza di persone non autosufficienti, comporre il
Tel. 030 9361662
nei seguenti orari:
Dal lunedì al Venerdì: dalle 8,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,00
ed initerrottamente dalle 8,00 del Sabato alle 7,00 del Lunedì

Associazione iscritta all’Albo Regionale del Volontariato della Regione Lombardia dal 27.6.1994 con D.P.G.R. n. 61230


Farmacie di Turno

3 OTTOBRE
Verolanuova (Comunale)
Bagnolo Mella (dr. Ingardi)

10 OTTOBRE
Quinzano d’O.
Leno (dr. Bravi)

17 OTTOBRE
Pontevico (dr. Romano)
Offlaga

24 OTTOBRE
Verolanuova (dr. Colosini)
Cigole

31 OTTOBRE
Manerbio (dr. Parati)
Bagnolo Mella
(dr. Donini)  

3 NOVEMBRE
S. Gervasio
Leno (Castelletto)

10 NOVEMBRE
Pontevico (dr. Pinzi)
Manerbio (dr. Bresadola)

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.


Pensi di aver PROBLEMI CON LE DROGHE? Forse possiamo aiutarti
Contatta: NARCOTICI ANONIMI - TEL. 030 9937210
Narcotici anonimi è un’associazione di tossicodipendenti in recupero che si incontrano regolarmente per aiutarsi a rimanere puliti. Non costa niente appartenere alla nostra fratellanza. Sei un membro quando decidi di esserlo.
“Che nessun tossicodipendente debba morire senza avere avuto l’opportunità di trovare un nuovo modo di vivere”.


CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO

Facciamo presente che il club di cui sopra è in attività ogni martedì dalle ore 19 alle 20,30 presso il palazzo comunale, in una delle aule delle ex scuole elementari (alla sinistra dello scalone che porta agli uffici).
Come è noto esso è al servizio di tutte le famiglie che abbiano membri vittime dell’alcol.
I componenti del club si prestano per aiutare tutti coloro che sfortunatamente sono cascati nel vizio.
Invitiamo pertanto tutte le famiglie interessate a partecipare alle nostre riunioni.
Per eventuali informazioni rivolgersi a:
VENTURINI GIUSEPPE tel. 030 931019 - BONETTI GUIDO tel. 030 932245.


Per i collaboratori de «L’Angelo di Verola»

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 22 ottobre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE


Relax...iamoci un po’

Il pensiero...

“Dove non c’è umorismo non c’è umanità,
dove non c’è umorismo (questa libertà che ci si prende, questo distacco di fronte a se stessi) c’è il campo di concentramento”.
(Eugène Jonesco, Note e contronote)

...e il proverbio del mese:

“El sfürtünat èl troa i òss
epò né la polenta”.
(Lo sfortunato trova gli ossi anche nella polenta).

Il Santo del mese

S. Orsola - 21 ottobre - giovedì
Vergine e martire nata probabilmente a Colonia, di cui è protettrice ed ivi martirizzata sotto Diocleziano e Massimiano (284-305) con undici vergini compagne. Sulla sua tomba fu posta l’iscrizione: Ursula et XI M. Virgines (O. con XI Martiri Vergini); donde la leggenda delle undicimila, poiché la lettera M. che significa M(artyres) fu interpretata per M(illia). È protettrice degli studi alla Sorbona e nelle università di Coimbra e Vienna. Popolarissima nel Medioevo fu uno dei soggetti preferiti di pittori, disegnatori di vetrate e ricamatori. Nell’arte s. Orsola è rappresentata come una damigella trafitta da frecce.

La “Risposta”

Le zebre appartentono alla stessa famiglia dei cavalli e degli asini. Eppure non si cavalcano. Perché?
Le zebre mal sopportano di essere imbrigliate. Per questo è impossibile addestrarle: come si legge nei resoconti di viaggiatori e colonizzatori inglesi, ci hanno provato in molti, africani che abitano la savana e coloni stranieri, ma senza nessun successo. Così hanno finito per considerarle intrattabili e lasciarle in pace. La ragione di questo difficoltà pare essere nel collo, che è così rigido e duro che neppure l’uso più esperto delle redini riesce a farlo piegare in una direzione o nell’altra.

“Il ricco trova parenti anche fra gli sconosciuti; il povero trova sconosciuti anche fra i parenti”.
(Antico proverbio cinese)


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battesimi

22 Corsini Laura Rita di Giovanni e di Arcari Antonella
23 Ricca Veronica Valentina di Mariano e di Lancini Daniela
24 Gadeschi Maria di Roby e di Garda Giulia
25 Piazzamiglio Eugenia di Imerio e di Ceglie Francesca
26 Gilberti Michela di Luigi e di Parola Monica
27 Novicelli Paola di Paolo e di Bresciani Donatella

Matrimoni

28 Huynh Long Loi, Fausto con Trouong Thi Kim Yen Chiara
29 Germani Marco con Fontana Piera
30 Vuong Minh Tan con Le Thuy Ai Maria
31 Tomasoni Vincenzo con Maringoni Rosa
32 Felizzari Paolo con Zanotti Ombretta
33 Reali Giampietro con Galvani Sara

Defunti

54 Cervati Agostina Geroldi di anni 81
55 Bozzoni Teresa Ferrari di anni 79
56 Sala Michele di anni 90


Offerte pro restauri tele e altari della Basilica

Giornata celebrata nel mese di settembre 1.877.000
N.N. 100.000
N.N. 100.000
In memoria dei genitori Giuseppe e Maria 1.000.000
Venticinquesimo di matrimonio Bodini Vigna 150.000
Il Gruppo Dirigente dell’U.A.V. in memoria dell’amico Gigi Marchi 500.000
Scuola Materna Boschetti 200.000
Ricordando il 50° di matrimonio: Angelo e Maria 200.000
In memorie di Gianfranco Cervati 200.000
N.N. 100.000
N.N. 100.000
N.N. 50.000
Dall’Amministrazione Comunale 10.500.000
In memoria dei defunti Ocean 600.000
In memoria dello sposo e papà Michele Sala 1.000.000
Giuseppe ed Eugenia nel 25° di matrimonio 300.000
N.N. 100.000
Dalla Cappella Casa Albergo 230.000
N.N. 80.000
Classe 1926 220.000
In occasione del 30° di matrimonio 500.000

Totale 18.107.000


Sito Internet

Nuovo indirizzo : www.verolanuova.com
(entro breve tempo anche www.verolanuova.it)
Queste le nuove E-mail, gli indirizzi di posta elettronica:
per la parrocchia:    parrocchia@verolanuova.com
per Radio Basilica:  rbv@verolanuova.com


Angelo di Verola Archivio 1999 Parrocchia di Verolanuova