Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati
Archivio 2000 | Angelo di Verola | Parrocchia di Verolanuova |
SOMMARIO 3 Un figlio, gioia e ... (M. Corradi) vita parrocchiale 28 Aggiornamento contabile dagli oratori 33 Vita di Oratorio (D. Giovanni) le nostre rubriche 38 Io credo nellAfrica varie - cronaca 44 Nel nostro Comune |
Un figlio, gioia e stupore
Non scordiamolo mai
Nel reparto maternità dun ospedale, una mattina dinizio estate. Molte
culle vuote. In una, in prima fila, dorme una neonata. Piccolissima, ancora tutta rossa
per la brusca fatica del nascere. Al di qua della vetrata, due donne la guardano. La più
giovane, la faccia stanca ma emozionata, scruta i lineamenti della bambina addormentata.
Laltra è più anziana, e ha accanto un ragazzo grande che deve essere suo figlio.
È una ricoverata dun altro reparto, scesa a vedere i neonati. La donna più giovane
non stacca lo sguardo dalla culla.
Dimprovviso parla la donna anziana. Dice al figlio: Pensa, quella piccolina
lì nove mesi fa non cera, e ora cè. Che mistero. Si riscuote come
sbalordita la madre a quellosservazione. Strano come a volte le parole dun
estraneo ti spalanchino una verità che non vedevi. Io - quella madre ero io - stavo a
guardare se mia figlia era bruna o bionda, e a chi assomigliava. Una sconosciuta mha
ricordato il mistero che è un figlio: non cera, e ora cè. Mistero e dono
gratuito. Una donna in attesa che si metta a pensare: ecco, ora si stanno formando i suoi
occhi, ecco si fanno le sue mani, e ora il suo cervello, è colta da una vertigine.
Nessuna donna saprebbe mai fare tutto questo. Qualcuno, in lei, sta operando. È la
meraviglia di questo dono smisurato che oggi è sempre più dimenticata. A un figlio come
fatica, come carico nel bilancio, come responsabilità, si pensa spesso. Questa realtà, a
guardarla, lascia attoniti. E tutto in questo sguardo - quel neonato, i suoi occhi, il suo
pianto, la sua fame - diventano, oltre la gioia, stupore.
Una fatica, i figli? Sì, certo. Ma quante volte rischiamo di scordarci limmensità
di quel che ci è stato dato.
Marina Corradi
Meno bambini, meno futuro
La denatalità è la piaga più preoccupante del mondo occidentale.
Linvecchiamento della popolazione - osserva il demografo Giancarlo Blangiardo
- si traduce anche in una diminuzione del dinamismo intellettuale, economico e
scientifico. Le culle vuote, paradossalemente, aprono la strada anche alla crescita
della disoccupazione.
I politici non sembrano rendersene conto.
di R. Cascioli
Qualche anno fa un famoso demografo francese, Gérard-Francois Dumont, parlò del complesso di Crono per descrivere il fenomeno della depopolazione che lEuropa sta vivendo da quasi 25 anni. Crono è il personaggio mitologico che divorò i suoi figli per mantenere, in assenza di eredi, intatto il suo regno e il suo potere. Ora, sia vero o meno che alla base di questa tendenza demografica cè lillusione di impedire al tempo e alla vita di fare il loro corso, sta di fatto che le cifre offrono limmagine di una Europa che divora il suo futuro. Oggi tutti i 15 paesi dellUnione, inclusa la prolifica Irlanda, hanno un tasso di fertilità inferiore al fatidico livello di sostituzione delle generazioni, fissato a 2,1 figli per donna. Secondo gli ultimi dati di Eurostat, la donna dellUnione europea ha in media 1,45 figli (il massimo in Irlanda 1,94 e il minimo in Spagna 1,15). Dati che pongono lEuropa in testa al processo di depopolazione, che sta assumendo i contorni di un fenomeno globale che non risparmia neanche i Paesi in via di sviluppo: basti pensare che oggi - secondo i dati ufficiali delle Nazioni Unite - ben 61 nazioni nel mondo hanno tassi di fertilità al di sotto del livello di sostituzione.
Popolazione mondiale in calo tra 40 anni
È la rapidità di caduta della fertilità è tale che - sempre secondo le stime
dellONU - tra il 2040 e il 2050 la popolazione mondiale dovrebbe per la prima volta
diminuire di circa 85 milioni. In Europa questo dovrebbe accadere già nei prossimi anni:
nel 1998 la popolazione nella Ue era di 375.329.400 persone, con un aumento di appena lo
0,2% rispetto allanno precedente; nel 2025 - continuando lattuale tendenza -
si dovrebbe contrarre fino a 360 milioni circa (lItalia scenderà a 51,3 milioni di
persone contro gli attuali 57,3). Se la tendenza è generalizzata, i dati sulla fertilità
ci presentano però due Europe: quella del Nord, ormai relativamente stabilizzata su un
tasso variabile da 1,6 a 1,8; e quella del Sud (vedi Spagna, Italia, Grecia), con tassi
tra l1,15 e l1,2; i più bassi al mondo.
Uno scarto notevole dalle molteplici spiegazioni, ma guardando alla rapidità con
cui lEuropa meridionale è scesa a questi livelli - suggerisce il demografo
Giancarlo Blangiardo, direttore del Dipartimento di Statistica allUniversità
Statale di Milano - non si può sottolineare laspetto culturale. Da noi, per
esempio, si è radicata una mentalità più godereccia, incline al vivere alla giornata,
al rinvio del progetto. E poi le società del nord hanno una maggiore tradizione di
strutture sociali ed economiche più adatte alla maternità, dagli asili nido al lavoro
part-time.
Proprio quello della maternità è laspetto fondamentale della tendenza
allinvecchiamento. Perché se la popolazione cala malgrado lallungarsi della
vita media (65,4 anni nel 1998, sarà di 76 nel 2050), vuol proprio dire che i figli si
fanno col contagocce. La conseguenza immediata è un radicale e rapido cambiamento nella
struttura della popolazione.
Ma lONU pensa ancora alle campagne anti-fertilità
Per il 2050, dicono i dati dellONU, in Europa le persone che avranno oltre i 65 anni
saranno di un numero superiore 2 volte e mezzo ai minori di 15 anni. Allarmante?
Allarmante è piuttosto il fatto che solo oggi, con molta fatica, i leader politici
cominciano ad accorgersi del problema, dice Blangiardo. Il fenomeno infatti è
iniziato a metà degli anni 70, ma tuttora le agenzie dellONU sono troppo
impegnate in una campagna ideologica per il controllo delle nascite - sostenuta da allarmi
su una presunta, incontrollata esplosione demografica - per poter prestare attenzione e
risorse a un problema che è allo stesso tempo sociale, economico e politico. E il clima
culturale è così impregnato di allarmi catastrofici sul boom demografico che anche
quando si parla di depopolazione, in Italia ad esempio, si ottengono reazioni compiaciute.
Come se tutta lItalia fosse come la Lombardia tra Milano e Brescia, nota
ancora Blangiardo. Soltanto la crisi del sistema pensionistico sembra oggi in grado di far
porre delle domande sulle conseguenze dellinvecchiamento della popolazione, ma i
problemi da affrontare per una società che invecchia non si limitano alle pensioni.
Apertura alla vita contro la cultura nichilista
Il crescente squilibrio provocato da una minoranza di giovani adulti che devono garantire
il reddito del Paese e il sostegno di una moltitudine di anziani, ha degli effetti
economici spesso sottovalutati. Ad esempio la maggiore necessità di risorse per spese
sanitarie e di ricovero per gli anziani tende a tradursi in una diminuzione di risorse per
leducazione delle nuove generazioni, con una ricaduta sulle capacità di
trasmissione del sapere, sia esso umanistico o tecnico. Inoltre la diminuzione della
popolazione, per motivi psicologici ed economici insieme, porta anche alla diminuzione
degli investimenti con il risultato che, contrariamente a quanto normalmente si crede, la
dissoccupazione è aggravata dal declino demografico. Va poi notato che
linvecchiamento della popolazioni implica linvecchiamento della popolazione in
età produttiva, con conseguente mancanza di dinamismo intellettuale, scientifico,
economico per non parlare della riduzione di creatività: un handicap terribile in una
civiltà tecnologica che richiede un continuo aggiornamento dei lavoratori.
Non stupisce dunque il fatto che, come rilevano eminenti economisiti, la depopolazione si
accompagna alla stagnazione economica.
E se è vero che lattuale situazione dellEuropa ha a che fare con il
pessimismo tipico della cultura nichilista oggi dominante - come ha rilevato il noto
demografo francese J-Cl. Chesnais - ne consegue che la prima soluzione sta in un nuovo
atteggiamento che recuperi una visione positiva delluomo. Cioè, aperta alla vita.
Calendario liturgico dal 6 febbraio al 5 marzo 2000
Febbraio
ORARIO SANTE MESSE
In Basilica: Prefestiva :ore 18.00
Festiva : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00
: ore 15.00 Celebrazione Liturgica
Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00
S. Rocco: Festiva : ore 9.00
S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30
N.B.: In Basilica , ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.
6 Domenica V del tempo ordinario
Dal Vangelo - La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito parlarono a Gesù di lei. Egli, accostandosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli (Mc. 1,30-31).
Sante messe con orario festivo.
Oggi si celebra la Giornata in difesa della vita.
Ore 15.00 Celebrazione liturgica e preghiera a favore della vita.
Ore 16.00 Nel salone dellOratorio femminile, presso le Suore, incontro con i
genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di febbraio.
Ore 16.00 Nel saloncino al primo piano dellOratorio Maschile: incontro per i
genitori dei ragazzi di 2a media.
Ore 17.00 Nel saloncino al primo priano dellOratorio maschile: incontro con i
genitori dei ragazzi della 3a media
11 venerdì Beata Maria Vergine di Lourdes
Giornata Mondiale del Malato
Sante messe con orario feriale
Istituita da Giovanni Paolo II come momento forte di preghiera, di
condivisione, di offerta della sofferenza per il bene della Chiesa e di richiamo per tutti
a riconoscere nel volto del fratello infermo il santo volto di Cristo che soffrendo,
morendo e risorgendo ha operato la salvezza dellumanità.
13 Domenica VI del tempo ordinario
Dal Vangelo - In quel tempo venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: Se vuoi puoi guarirmi!. Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: Lo voglio, guarisci. (Mc. 1,40-41).
Sante messe con orario festivo
Ore 12.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi
Ore 15.00 Celebrazione liturgica
Ore 16.00 Nel salone dellOratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi di Ia
media
14 lunedì Santi Cirillo e Metodio. Patroni dEuropa
Sante messe con orario feriale
15 martedi Santi Faustino e Giovita martiri e Patroni della Diocesi. Festa
Sante messe con orario feriale
20 Domenica VII del tempo ordinario
Dal Vangelo - Gesù disse: Perchè sappiate che il Figlio delluomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua. Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e si meravigliavano e lodavano Dio (Mc. 2, 1-12).
Sante messe con orario festivo.
Ore 9.30 Nel corso della s. messa avrà luogo lAmmissione tra i candidati alla
Cresima e alla solenne professione di fede per i ragazzi della 1a media.
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 AllOratorio femminile incontro con lAzione Cattolica Adulti
Ore 16.00 AllOratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli di 4a e 5a
elementare
27 Domenica VIII del tempo ordinario
Dal Vangelo - Gesù disse loro: Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finchè hanno lo sposo con loro non possono digiunare. Ma verranno giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno (Mc. 2, 19-20).
Sante messe con orario festivo
Ore 15.00 Celebrazione liturgica
Ore 16.00 Celebrazione comunitaria dei Battesimi
Ore 16.00 Nel salone dellOratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli di
2a elementare
ore 18.00 Si conclude il corso dei fidanzati e vengono presentate alla comunità le coppie
dei prossimi sposi.
marzo
2 giovedì Primo del mese. Sante messe con orario feriale.
Dopo la santa messa delle ore 9.00. Esposizione del Santissimo con adorazione
comunitaria e privata fino alle ore 12.00.
3 venerdì Primo del mese. Sante messe con orario feriale.
Giorno dedicato alla devozione del Sacro Cuore
5 Domenica IX del tempo ordinario
Dal Vangelo - Gesù diceva loro: Il sabato è stato fatto per luomo e non luomo per il sabato! Perciò il Figlio delluomo è signore anche del sabato. (Mc. 2, 27-28).
Ore 15.00 Celebrazione liturgica
Ore 16.00 Presso lOratorio femminile: incontro con i genitori, padrini e madrine dei
bambini che saranno battezzati nel mese di marzo.
Da questa sera la santa messa vespertina è posticipata alle ore 18.30.
Si apre il triduo di preghiera per i defunti della parrocchia. Domenica, lunedì e
martedì alle ore 18.30, recita del vespro e celebrazione della santa messa a suffragio
dei defunti.
Ricordiamo il compianto Mons. Pietro Faita, prevosto di Verolanuova, nel settimo
anniversario della morte.
Un doveroso ricordo
Cinquantanni sono trascorsi dalla morte del compianto concittadino don Marco
Amighetti. In chi lo conobbe è vivissimo ancora il ricordo del sacerdote che fu, al
servizio della Chiesa e dei fratelli, padre premuroso ed amoroso, consigliere ricercato ed
amato per la sua lungimirante saggezza. Nella sua riconosciuta umiltà lo contraddistinse
una grande fermezza nei principi della fede in nome della quale egli svolse il suo
ministero sacro con grande instancabile generosità.
Tra quanti che ancora sono vivi, e non sono pochi, egli viene ricordato come sacerdote
esemplare e uomo che, in tutte le istituzioni, operò con amore ispirandosi sempre a quel
Cristo Gesù che gli aveva fatto dono di così grande vocazione. Don Marco:
una figura che i Verolesi non potranno mai dimenticare.
Documenti
Lettera del Papa agli anziani
La vecchiaia,
autunno della vita,
epoca privilegiata.
Signori del tempo, custodi della memoria
Questa è la definizione che Giovanni Paolo II ha dato a quella stagione della vita umana che anchegli, oggi, sperimenta. In una società sempre più vecchia la lettera del Papa rappresenta un invito ad accogliere positivamente quella fase dellesistenza umana che la cultura predominante ha sempre identificato con il tempo della dimenticanza, delloblio e dellirrilevanza sociale. In queste pagine gli inviti di Giovanni Paolo II a vedere nella fede la speranza che indica la prospettiva della resurrezione finale, e i risultati di una ricerca condotta dallEurispes sugli anziani, in cui un posto di primo piano è assegnato proprio allatteggiamento degli appartenenti alla terza età nei confronti della religione.
Anziano anchio, ho sentito il desiderio di mettermi in dialogo con
voi. Inizia così la lettera di Giovanni Paolo II agli anziani che è stata
presentata martedì 26 ottobre u.s. in Vaticano. Il Papa esprime la sua vicinanza
spirituale e il bisogno di un contatto più immediato con i suoi coetanei.
Nella lettera, il Papa ripercorre con la memoria le tappe della sua esistenza, che si
intrecciano - come lui stesso scrive - con gran parte degli eventi che hanno segnato la
storia di questo secolo. Vedo affiorare - scrive Giovanni Paolo II - i volti di
innumerevoli persone, alcune delle quali particolarmente care: sono ricordi di eventi
ordinari e straordinari, di momenti lieti e di vicende segnate dalla sofferenza. Sopra
ogni cosa tuttavia, vedo stendersi la mano provvidente e misericordiosa di Dio
Padre.
Per mons. Stanislaw Rylko, segretario del Pontificio consiglio per i laici, la
lettera è una toccante testimonianza di come il Papa viva e affronti i problemi legati a
questa stagione della vita. Il Papa - ha proseguito mons. Rylko che ha
presentato la lettera insieme al card. James Francis Stafford - vive la sua vecchiaia con
grande naturalezza. Non teme di porre sotto gli occhi di tutti i limiti e la
fragilità che gli derivano dagli anni. Non fa nulla per camuffarli. Parlando ai giovani,
non ha alcuna difficoltà a dire a se stesso: sono un prete anziano...
Ma il servizio al Vangelo non è questione di età.
Lo scorrere inesorabile del tempo
Riandare al passato e volgere lo sguardo ai crucci e alle tribolazioni della
propria esistenza, alle persone e alle situazioni incontrare lungo il cammino. Tentare di
fare un bilancio sulla propria vita passata diviene spontaneo quando si raggiunge una
certa età. E così la riflessione di Giovanni Paolo II si sofferma allo scorrere
inesorabile del tempo e alla constatazione che luomo è immerso
nel tempo: in esso nasce, vive e muore. Ma se così misurata e fragile è
lesistenza di ciascuno di noi - scrive il Papa - ci conforta il pensiero che, in
forza dellanima spirituale, sopravviviamo alla morte stessa. La fede poi ci apre ad
una speranza che non delude additandoci la prospettiva della resurrezione
finale.
Lautunno della vita
Che cosa è la vecchiaia?. È lepoca privilegiata - risponde
Giovanni Paolo II - di quella saggezza che in genere è frutto dellesperienza.
Nel passato - prosegue Giovanni Paolo II - si nutriva grande rispetto per gli
anziani. E oggi? Se ci soffermiamo ad analizzare la situazione attuale -
sottolinea il Papa - constatiamo che, presso alcuni popoli, la vecchiaia è stimata e
valorizzata; presso altri, invece, lo è molto meno a causa di una mentalità che pone al
primo posto lutilità immediata e la produttività delluomo. Per via di tale
atteggiamento, la cosiddetta terza o quarta età è spesso deprezzata, e gli anziani
stessi sono indotti a domandarsi se la loro esistenza sia ancora utile. Dura, a
questo punto, è la condanna del Papa alla eutanasia definita come una violenza
della legge divina e unoffesa alla dignità della persona umana.
Custodi del passato
Escluderli - scrive Giovanni Paolo II - è come rifiutare il passato in cui
affondano le radici di una modernità senza memoria. Onorare gli anziani significa
invece far sì che coloro che avanzano negli anni possano invecchiare con dignità,
senza dover temere di essere ridotti a non contare più nulla. Significa farli
sentire, nonostante laffievolirsi delle forze, parte viva della società
perché custodi di un patrimonio inestimabile di testimonianze umane e
spirituali. Gli anziani aiutano a guardare alle vicende terrene con più
saggezza, sono interpreti di quellinsieme di ideali e di valori comuni
che reggono e guidano la convivenza sociale, possono offrire sostegno ai passi
dei giovani che si affacciano allorizzonte dellesistenza per saggiarne i
percorsi. Anche la Chiesa- aggiunge il Papa - ha ancora bisogno di voi!.
Il pensiero della morte. È naturale - scrive il Papa ai suoi coetanei - che, con il
passare degli anni, diventi familiare il pensiero del tramonto. Se la vita è
un pellegrinaggio verso la patria celeste - prosegue Giovanni Paolo II - la vecchiaia è
il tempo in cui più naturalmente si guarda alla soglia delleternità. E
tuttavia anche noi anziani facciamo fatica a rassegnarci alla prospettiva di questo
passaggio. Esso infatti rappresenta, nella condizione umana segnata dal peccato, una
dimensione di oscurità che necessariamente ci intristisce e ci mette paura. E come
non potrebbe essere diversamente? La morte - spiega il Papa - costringe
luomo a porsi le domande radicali sul senso della vita. Di fronte alla fine,
ci si chiede cosa ci sarà oltre il muro dombra della morte? Il Papa
invita gli anziani a considerare la prospettiva piena di speranza che emana
dal Vangelo. Cristo - scrive il Santo Padre - avendo varcato i confini della morte,
ha rivelato la vita che sta oltre questo limite in quel territorio inesplorato
dalluomo che è leternità. Egli è il primo Testimone della vita
immortale. In Lui il mistero della morte si illumina e la vecchiaia si infonde di
serenità. Ma come vive Giovanni Paolo II la vecchiaia? Nonostante le limitazioni
sopraggiunte con letà - risponde il Papa - conservo il gusto della vita.
Al tempo stesso - aggiunge - trovo una grande pace nel pensare al momento in cui il
Signore mi chiamerà. e come sarà la morte per il Papa? Sarà come andare,
risponde, di vita in vita!.
La parabola delluomo
verso lEterno
di Franco Dorofatti
(nostro collaboratore)
Ai miei fratelli e sorelle anziani! Anziano anchio, ho sentito il desiderio di mettermi in dialogo con voi. Inizia così la lettera di Giovanni Paolo II, indirizzata agli anziani nellanno ad essi dedicato dallONU, il 1999. È una lettera fortemente autobiografica: il Papa, che vive la sua vecchiaia con naturalezza, che non teme di porre sotto gli occhi di tutti i limiti e le fragilità che derivano dagli anni, instaura un colloquio intimo coi coetanei, nel quale confida i suoi sentimenti di fronte alla vita e alla morte. Nonostante le limitazioni sopraggiunte con letà, conserva il gusto della vita e ne ringrazia il Signore. Si rivela poeta, cantore della vita, concepita come dono di Dio che trova in Lui il suo inizio e compimento. Nella prospettiva delleternità vede chiaramente la parabola della vita come un processo di progressiva maturazione dellessere umano in cammino verso leterno. Nei riguardi della vita nutre quella che Maritain chiama la disposizione fondamentale ad esistere volentieri, accettando la ricchezza e povertà dellessere finito.
Sappiamo che gli è familiare il pensiero di certi filosofi, come Kierkegaard, che
riflettendo sulla dimensione creaturale delluomo, amato da Dio, esclama:
Quantè magnifico essere uomini! Latteggiamento positivo di
accoglienza della vita lo si coglie anche nellenciclica: Evangelium
vitae, dove si trova lannuncio della bella notizia della vita, regalo di Dio e
risposta damore delluomo. Ma pure nel libro intervista Dono e
mistero, scritto nel 50° di sacerdozio, il Papa attingendo alla sua esperienza più
intima, rende testimonianza gioiosa della sua vocazione: chiamato a vivere lumana
avventura in nome di Dio e a bene del prossimo.
Nella lettera agli anziani legge la vecchiaia come tempo favorevole per il
compimento dellesistenza, come tappa definitiva della maturità umana, e vede gli
anziani come risorsa dellumanità. Anzitutto la vecchiaia è lautunno della
vita e va assaporata con i suoi beni: essa riveste una valenza pedagogica: come osserva S.
Girolamo, attenuando limpeto delle passioni, essa accresce la sapienza, dà più
maturi consigli; è lepoca privilegiata della saggezza che è frutto
dellesperienza. Va considerata non come attesa passiva di un evento distruttivo, ma
come un periodo da vivere con abbandono nelle mani di Dio, da utilizzare in modo creativo
per approfondire la vita spirituale, mediante lintensificazione della preghiera e
limpegno di dedizione ai fratelli nella carità.
Gli anziani devono continuare a coltivarsi fisicamente, intellettualmente nella vita di relazione e nella vita spirituale e rendersi utili, mettendo a disposizione degli altri il proprio tempo, le proprie capacità e la propria esperienza. In questo modo, mentre vanno realizzando la personalità nella maturità, offrono lapporto dei propri talenti, quale parte viva e ricchezza della società. Essi sono custodi della memoria collettiva, come biblioteche viventi di saggezza, depositari e interpreti significativi di un patrimonio di valori umani e spirituali su cui deve poggiare la convivenza civile. Grazie alla loro esperienza matura, sono in grado di proporre ai giovani consigli e ammaestramenti preziosi.
Tutti conosciamo esempi eloquenti di anziani, giovani e vigorosi nello spirito, che fungono da stimolo per chi li accosta. Senza dimenticare le tante persone che nella compagnia di anziani, magari soli e ammalati, trovano comprensione, consigli amorevoli e coraggio per la vita. Gli anziani possono estendere il benefico apporto alla comunità cristiana, quali testimoni di unautentica vita cristiana, trascorsa nella preghiera, nella sofferenza, nelle opere di bene, nellapostolato, messaggeri di Dio ovunque, specie nel casato. In quante famiglie i nipotini ricevono dai nonni i primi rudimenti della fede! Il Papa, convinto che la Chiesa e la società devono valorizzare il dono e carisma degli anziani, invita questi a vivere intensamente fino alla fine; ricorda loro, però, che la vita è un pellegrinaggio verso la patria celeste e il tramonto della esistenza terrena segna il passaggio dalla vita alla vita eterna. Di fronte alla morte lenigma della condizione umana diventa sommo, ma la fede illumina il mistero della morte e infonde serenità alla vecchiaia.
Il Papa augura ai fratelli e sorelle anziani di vivere serenamente gli anni che il Signore ha disposto per ciascuno e, in confidenza, manifesta i sentimenti che animano questi anni della sua vita. Mentre si va spendendo fino in fondo per la causa del regno di Dio, guarda pure naturalmente alla soglia delleternità, come combattuto tra il desiderio di continuare a vivere per annunciare il Vangelo e il desiderio di morire per essere con Cristo. Erikson, parlando degli stati dellarco della vita, afferma che luomo maturo raggiunge la vecchiaia, nella quale soddisfazioni senza rimpianti della vita vissuta, rettitudine, esperienza confluiscono in una sintesi di saggezza, di sapienza che porta ad amare la vita nella sua pienezza conseguita e nel medesimo tempo porta a un certo distacco da essa con lo sguardo sereno alla morte. Ebbene è quanto vediamo realizzarsi in Giovanni Paolo II: da uomo, ricco di maturità umana e spirituale, si dedica con passione al servizio del Vangelo e prova letizia nellora presente, ma contemporaneamente trova una grande pace nel pensare al momento in cui il Signore lo chiamerà. Insegna così larte del vivere, che contempla il gioire e il soffrire, e di invecchiare bene, con il conforto della speranza. E come già Paolo VI, egli guarda in faccia alla morte con serena fiducia. Alla luce di Cristo che afferma di sè: Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore vivrà; la morte realtà drammatica e sconvolgente viene riscattata e trasformata, fino a manifestare il volto di sorella morte che ci conduce, di vita in vita, tra le braccia del Padre.
VIII Giornata Mondiale
del Malato
11 febbraio
Messaggio
del Santo Padre
1. LVIII Giornata Mondiale del Malato, che avrà luogo a Roma l11 febbraio
del 2000, anno del Grande Giubileo, vedrà la comunità cristiana impegnata a rivisitare
la realtà della malattia e della sofferenza nella prospettiva del mistero
dellincarnazione del Figlio di Dio, per trarre da tale evento straordinario nuova
luce su queste fondamentali esperienze umane.
Al tramonto del secondo millennio dellera cristiana la Chiesa, mentre guarda con
ammirazione al cammino compiuto dallumanità nella cura della sofferenza e nella
promozione della salute, si pone in ascolto delle domande che affiorano dal mondo della
sanità, per meglio definire la sua presenza in tale contesto e rispondere in modo
adeguato alle pressanti sfide del momento...
2.Tuttavia, non si può dire che lumanità abbia fatto quanto è necessario per
alleviare il peso immenso della sofferenza che grava sui singoli, sulle famiglie e su
intere società.
Anzi sembra che, specialmente in questo ultimo secolo, sia stato ampliato il fiume del
dolore umano, già grande per la fragilità della natura umana e la ferita del peccato
originale, con laggiunta di sofferenze inflitte dalle cattive scelte dei singoli e
degli stati...
Ho davanti al mio sguardo non soltanto i letti degli ospedali ove giacciono tanti infermi,
ma anche le sofferenze dei profughi, dei bambini orfani, delle tante vittime dei mali
sociali e della povertà.
Nello stesso tempo, con leclissi della fede, specialmente nel mondo secolarizzato,
si aggiunge unulteriore e grave causa di sofferenza, quella di non saper più
cogliere il senso salvifico del dolore e il conforto della speranza escatologica.
3.Partecipe delle gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce degli uomini di
ogni tempo, la Chiesa ha costantemente accompagnato e sorretto lumanità nella sua
lotta contro il dolore e nel suo impegno per la promozione della salute....
Accanto ai Padri della Chiesa e ai Fondatori e alle Fondatrici degli Istituti religiosi, a
favore dei malati come non pensare con ammirato stupore alle innumerevoli persone che, nel
silenzio e nellumiltà, hanno consumato la propria vita per il prossimo infermo,
raggiungendo in molti casi le vette delleroismo?
Lesperienza quotidiana mostra come la Chiesa, ispirata dal Vangelo della carità,
continui a contribuire con molte opere, ospedali, strutture sanitarie e organizzazioni di
volontari, alla cura della salute e dei malati, con particolare attenzione ai più
disagiati, in tutte le parti del mondo qualunque sia o sia stata la causa, volontaria o
non della loro sofferenza...
4.Nel corso dei secoli infatti, accanto alle luci non sono mancate le ombre, che hanno oscurato ed oscurano tuttora il quadro per tanti aspetti splendido della promozione della salute. Penso, in particolare, alle gravi disuguaglianze sociali nellaccesso alle risorse sanitarie, quali ancora oggi si riscontrano in vaste aree del pianeta, soprattutto nei Paesi del Sud del mondo...
5.Di fronte a tali scenari, bisogna riconoscere che, purtroppo, in non pochi casi il
progresso economico, scientifico e tecnico non è stato accompagnato da un autentico
progresso, centrato sulla persona e sulla inviolabile dignità di ogni essere umano. Le
stesse conquiste nel campo della genetica, fondamentali per la cura della salute e,
soprattutto, per la tutela della vita nascente, diventano occasione di selezioni
inammissibili, di insensate manipolazioni, di interessi antitetici allautentico
sviluppo, con risultati spesso sconvolgenti.
Si registrano, da una parte, sforzi ingenti per prolungare la vita ed anche per procrearla
in modo artificiale; ma non si permette, dallaltra, di nascere a chi è già
concepito e si accelera la morte di chi non è più ritenuto utile...
6.Alla vigilia del nuovo millennio, è auspicabile che anche nel mondo della sofferenza
e della salute si promuova una purificazione della memoria che porti a
riconoscere le mancanze compiute da quanti hanno portato e portano il nome di
cristiani....
Il mistero dellIncarnazione implica che la vita sia intesa come dono di Dio da
conservare con responsabilità e da spendere per il bene: la salute è quindi un attributo
positivo della vita, da perseguire per il bene della persona e del prossimo. La salute,
tuttavia, è un bene penultimo nella gerarchia dei valori, che va coltivato e
considerato nellottica del bene totale e, quindi, anche spirituale, della persona.
7.È in particolare al Cristo sofferente e risorto che il nostro sguardo si volge in
questa circostanza. Assumendo la condizione umana, il Figlio di Dio ha accettato di
viverla in tutti i suoi aspetti, compresi il dolore e la morte, dando compimento nella sua
persona alle parole pronunciate nellUltima Cena: Nessuno ha un amore più
grande di questo: dare la vita per i propri amici....
Come la resurrezione ha trasformato le piaghe di Cristo in fonte di guarigione e di
salvezza, così per ogni malato la luce del Cristo risorto è conferma che la via della
fedeltà a Dio nel dono di sè fino alla Croce è vincente, ed è capace di trasformare la
stessa malattia in fonte di gioia e di resurrezione...
8.Il Giubileo ci invita, altresì, a contemplare il volto di Gesù, divino Samaritano
delle anime e dei corpi. Seguendo lesempio del suo divin Fondatore, la Chiesa
ha riscritto, di secolo in secolo, la parabola evangelica del buon Samaritano,
rivelando e comunicando lamore di guarigione e di consolazione di Gesù Cristo...
È dallEucarestia che il servizio reso alluomo sofferente nellanima e
nel corpo assume il suo senso, trovando in essa non solo la sua fonte, ma anche la norma.
Non a caso Gesù ha collegato strettamente lEucarestia al servizio, chiedendo ai
discepoli di perpetuare in sua memoria non solo la fractio panis, ma anche il
servizio della lavanda dei piedi.
9.Lesempio di Cristo, buon Samaritano, deve ispirare latteggiamento del
credente inducendolo a farsi prossimo ai fratelli e alle sorelle che soffrono
mediante il rispetto, la comprensione, laccettazione, la tenerezza, la compassione,
la gratuità. Si tratta di lottare contro lindifferenza che porta gli individui e i
gruppi a chiudersi egoisticamente in se stessi...
Lesempio di Gesù, buon Samaritano, non spinge soltanto ad assistere il malato, ma
anche a fare il possibile per reinserirlo nella società. Per il Cristo, infatti, guarire
è nello stesso tempo reintegrare: come la malattia esclude dalla comunità, così la
guarigione deve portare luomo a ritrovare il suo posto nella famiglia, nella Chiesa
e nella società.
A quanti sono impegnati, professionalmente o per scelta volontaria, nel mondo della
salute, rivolgo un caldo invito a fissare lo sguardo sul divino Samaritano, perché il
loro servizio possa diventare prefigurazione della salvezza definitiva e annuncio dei
nuovi cieli e della nuova terra nei quali avrà stabile dimora la giustizia (2
Pt 3,13).
10.Gesù non ha solo curato e guarito i malati, ma è anche stato un instancabile promotore della salute attraverso la sua presenza salvifica, linsegnamento, lazione. Il suo amore per luomo si traduceva in rapporti pieni di umanità, che lo conducevano a comprendere, a mostrare compassione, a recare conforto unendo armonicamente tenerezza e forza. Egli si commuoveva di fronte alla bellezza della natura, era sensibile alla sofferenza degli uomini, combatteva il male e lingiustizia...
11.Nellambito della promozione della salute e di una qualità della vita
rettamente intesa, due doveri meritano da parte del cristiano una particolare attenzione.
Anzitutto la difesa della vita. Nel mondo contemporaneo molti uomini e donne si battono
per una migliore qualità della vita nel rispetto della vita stessa e riflettono
sulletica della vita per dissipare la confusione dei valori, presente talora nella
cultura odierna....
Tuttavia, accanto a costoro non mancano quelli che, purtroppo, cooperano alla formazione
di una preoccupante cultura di morte con la diffusione di una mentalità intrisa di
egoismo e di materialismo edonista e con lappoggio sociale e legale alla
soppressione della vita...
12.In questo contesto, i credenti sono chiamati a sviluppare uno sguardo di fede sul
valore sublime e misterioso della vita, anche quando essa si presenta fragile e
vulnerabile. Questo sguardo non si arrende sfiduciato di fronte a chi è nella
malattia, nella sofferenza, nella marginalità e alle soglie della morte, ma da tutte
queste situazioni si lascia interpellare per andare alla ricerca di un senso, e proprio in
queste circostanze, si apre a ritrovare nel volto di ogni persona un appello al confronto,
al dialogo, alla solidarietà.
È un compito, questo, che investe particolarmente gli operatori sanitari: medici,
farmacisti, infermieri, cappellani, religiosi e religiose, amministratori e volontari che
in virtù della loro professione, a titolo speciale sono chiamati a essere custodi della
vita umana...
13.Il secondo dovere, al quale i cristiani non possono sottrarsi, concerne, la
promozione di una salute degna delluomo. Nella nostra società vi è il rischio di
fare della salute un idolo a cui viene asservito ogni altro valore. La visione cristiana
delluomo contrasta con una nozione di salute ridotta a pura vitalità esuberante,
soddisfatta della propria efficienza fisica ed assolutamente preclusa ad ogni
considerazione positiva della sofferenza. Tale missione trascurando le dimensioni
spirituali e sociali della persona, finisce per pregiudicarne il vero bene.
Proprio perché la salute non si limita alla perfezione biologica, anche la vita vissuta
nella sofferenza offre spazi di crescita e di autorealizzazione ed apre la strada verso la
scoperta di nuovi valori...
14.Auspico di cuore che, grazie al contributo dei fratelli e delle sorelle di tutte le
Chiese cristiane, la celebrazione del Giubileo del 2000 possa segnare lo sviluppo di una
collaborazione ecumenica nel servizio amorevole ai malati, così da testimoniare in modo
comprensibile a tutti la ricerca dellunità sulle vie concrete della carità.
Rivolgo un appello specifico agli Organismi Internazionali politici, sociali e sanitari,
perché in ogni parte del mondo si facciano convinti promotori di progetti concreti per la
lotta contro quanto attenta alla dignità e alla salute della persona.
Nel cammino di attiva partecipazione alle esperienze dei fratelli e delle sorelle
ammalati, ci accompagni la Vergine Madre che, sotto la croce, ha condiviso le sofferenze
del Figlio e, divenuta esperta del soffrire, esercita la sua costante ed amorevole
protezione verso quanti vivono nel corpo e nello spirito i limiti e le ferite della
condizione umana.
A Lei, Salute degli infermi e Regina della pace, affido i malati e quanti sono loro
vicini, perché con materna intercessione li aiuti ad essere propagatori della civiltà
dellamore.
Con tali auspici, imparto a tutti una speciale Benedizione Apostolica.
Da Castel Gandolfo, 6 agosto 1999, Trasfigurazione del Signore.
Giovanni Paolo II
Preghiera del Malato
Tu solo, o Cristo, manifesti il volto del Padre:
la sua misericordia,
la sua tenerezza,
il suo sguardo damore.
Tu sei la nostra luce,
la nostra speranza,
la nostra guarigione,
la nostra pace,
la nostra vita.
Tu sei il nostro modello:
ti sei chinato sulla nostra debolezza per sollevarla.
Hai preso su di te le nostre infermità per guarirle.
Hai insegnato a vedere te in ogni uomo.
Concedici di essere fermamente stabili nella fede,
di avere la salute del corpo e dello spirito
per poterti lodare.
Se ti guardiamo non moriremo.
Se confessiamo il tuo nome, non andremo perduti.
Se ti preghiamo, saremo esauditi.
Donaci forza e costanza nel tuo Spirito
fino alla statura piena e al compimento perfetto
(Testo ispirato a una preghiera del III-IV secolo)
Giornata per la vita
Le riflessioni critiche di tre giornaliste e intellettuali di ispirazione laica Ida Magli, Miriam Mafai e Tiziana Ferrario offrono lopportunità di un confronto senza steccati che può servire come stimolo e riflessione per far luce sulle ragioni profonde delle grandi scelte.
di N. Martinelli
Un figlio, un dono? Ma quale dono! Molti figli sono stati una catrastofe per le
donne.
Esordisce così, provocatrice come sempre, Ida Magli, antropologa, scrittrice,
editorialista del quotidiano Il Giorno. Ancora nel 900, la
gravidanza e il parto sono stati la causa più frequente di mortalità femminile. I figli
sono il nostro futuro. Ma se in Italia se ne fanno sempre di meno la responsabilità è
delle scelte di chi ci governa. Neppure la Chiesa è esente da responsabilità. Ida
Magli precisa: Si incoraggia la solidarietà orizzontale a scapito di quella
verticale: dobbiamo dimostrarci ospitali e altruisti verso chi ci è prossimo, verso i
nostri contemporanei di qualsivoglia razza e religione. E verso la nostra discendenza,
verso i nostri figli? Quale solidarietà dimostriamo? Senza di loro non cè futuro:
il nostro gruppo si sta votando allestinzione. Lantropologa, aggiunge:
Nel nostro Paese 40 milioni di abitanti rappresentano il limite accettabile: oggi
siamo 56 milioni. Laddove la densità è troppo alta, per garantire la sopravvivenza, la
popolazione deve diminuire: è fisiologico. Ma da noi la natalità aumenta grazie agli
immigrati. Di conseguenza, il circolo diventa vizioso: gli italiani fanno e faranno sempre
meno figli.. E continua: Per procreare luomo ha bisogno di motivazioni,
deve sentirsi gratificato. La Chiesa ha sottovalutato il femminismo che, se da un lato non
ha portato a una reale emancipazione della donna, dallaltro ha scardinato
completamente il ruolo del padre. I maschi - spiega la studiosa - si ritrovano esautorati.
Siamo arrivati al punto che non possono contare neppure sulla trasmissione del proprio
nome visto che si può anche decidere di adottare il cognome materno. Per non parlare
della professione, del mestiere, un tempo patrimonio da trasmettere alla discendenza:
quanti figli, oggi, accettano di seguire la strada aperta loro dal padre?. Dunque,
la denatalità non sarebbe tutta colpa della contraccezione né dellaborto. La
legge sullinterruzione di gravidanza è una legge sciagurata - asserisce oggi Magli
- ma si può ancora tornare indietro e riformularla. Basterebbe meno intransigenza, su
alcuni aspetti, da parte della Chiesa: il suo no alla contraccezione ha fatto sì che la
legge 194 vedesse la luce. Cancellarla però è improponibile visto che ci sono casi in
cui la scelta va lasciata alla coscienza dei singoli e il giudizio solamente a Dio.
Poche nascite sono senzaltro un fenomeno negativo che compromette il futuro
del Paese: il progressivo invecchiamento della società ha come inevitabile conseguenza un
perdita di slancio, di creatività: Miriam Mafai, scrittrice, editorialista del
quotidiano La Repubblica, ne è certa. Si dice anche sicura che il primato
della denatalità non sia stato conquistato - come si legge nel messaggio dei vescovi -
impedendo o sopprimendo nuove vite. Il problema non è affatto lesistenza di
una legge che permette di interrompere la gravidanza. La questione è molto più
complessa. Le politiche a sostegno della famiglia sono evidentemente insufficienti: non
finisco mai di stupirmi di come, negli scorsi cinquantanni, i governi di ispirazione
cattolica non abbiano portato avanti una seria politica in questo senso. Un problema
economico, quindi, tuttaltro che marginale ma anche un problema culturale: La
riduzione di nascite - continua la Mafai - va cercata, semmai, nella possibilità di
controllare la gravidanza, di programmarla. La generale tendenza alla soddisfazione
immediata delle esigenze, una diminuita capacità di rimandarne la gratificazione
modificano comportamenti tradizionali: non più figli subito, allesordio della vita
in coppia, ma solo quando si può o si vuole.
E quando si vuole ma non si può? Sono convinta che il desiderio di maternità possa
venir soddisfatto perfettamente attraverso ladozione: non è necessario partorire
per sentirsi mamme a tutti gli effetti. Del resto, non ho intenzione di condannare chi fa
ricorso a tecniche di inseminazione artificiale, anche eterologhe, né voglio giudicare
scelte che riguardano la responsabilità individuale di ciascuna donna e del suo
compagno.
Qualunque sia il compagno? No. Sono assolutamente convinta che un bambino abbia
bisogno di un papà e di una mamma, di nonni e di nonne. Che i genitori siano sposati o
meno poco importa: fondamentale è che le figure parentali di riferimento siano quelle
tradizionali. Quale sviluppo psicologico può avere un bambino allevato da una coppia
omosessuale?
Io credo che la cosa più importante per i bambini sia crescere in mezzo alle
persone che li amano: Tiziana Ferrario, giornalista Rai, volto del Gt Ragazzi
e mamma di un bambino si sbilancia. Come si fa a stabilire con certezza - dice
- che una coppia omosessuale non sappia crescere bene un bambino? Si tratta evidentemente
di casi limite che ci mettono davanti a una realtà incontestabile: il mondo sta cambiando
e bisogna che la legge si adegui al cambiamento per poter garantire ai minori tutta la
tutela possibile. Episodi di grave degrado si verificano talora anche nelle famiglie
cosiddette normali: è la cronaca a registrarlo. Non se la scelgono mica i bambini la
famiglia in cui crescere!. Tanta voglia di diventare genitori - a qualunque prezzo -
ma sempre meno nascite: Oggi le donne lavorano - per necessità o per scelta. Non
solo: il lavoro sono costrette a rincorrerlo cosicché si allontanano sempre più spesso
dalle proprie radici. Lontane dalla famiglia che potrebbe dal loro una mano, si scontrano
con la difficoltà di crescere uno o più figli. Impensabile contare solo sulle strutture
pubbliche assolutamente insufficienti.
Sensibilità diverse, storie divergenti, opinioni un poco contrastanti, un motivo in più
per riflettere sul messaggio dei vescovi, che non si impone ma si offre con delicatezza
alla coscienza di ciascuno.
Giubileo 2000
Condizioni per lindulgenza giubilare
( da uno stampato disponibile nella chiesa di S. Francesco di Assisi in
Brescia)
Disposizioni per accedere al dono dellindulgenza plenaria durante lanno del Giubileo.
1. Culmine del Giubileo è lincontro con Dio Padre, per mezzo di Cristo
Salvatore, presente nella sua Chiesa in modo speciale nei Sacramenti. Il cammino
giubilare, preparato dal pellegrinaggio, è orientato alla celebrazione dei sacramenti
della Penitenza e dellEucaristia.
2. Il dono dellindulgenza plenaria è offerto al fedele ogni giorno dellanno
giubilare, una sola volta al giorno. Lindulgenza può essere applicata anche in
suffragio dei defunti.
3. Per ricevere lindulgenza plenaria sono richieste:
a) confessione sacramentale (per lindulgenza plenaria quotidiana non occorre
evidentemente ripetere la confessione);
b) partecipazione allEucaristia (S. Messa e Comunione), necessaria per ciascuna
indulgenza plenaria;
c) alcuni adempimenti:
- preghiera secondo le intenzioni del Papa
- atti di carità o di penitenza.
Tali adempimenti intendono favorire la vera conversione del cuore e lincontro
filiale con il Padre.
Lindulgenza giubilare si può ottenere:
1. A Roma, nel pellegrinaggio alle basiliche patriarcali (Laterano, Vaticano, S. Maria
Maggiore, S. Paolo) o alle chiese di S. Croce, S. Lorenzo, Madonna del Divino Amore e alle
Catacombe cristiane. Per visita sintende la partecipazione alla S. Messa
o altra celebrazione liturgica; oppure un tempo di adorazione eucaristica e meditazione,
concluse dal Padre nostro, Credo e uninvocazione alla Madonna.
2. In Terra Santa. Alle stesse condizioni, nella visita al S. Sepolcro in Gerusalemme o
alle basiliche della Natività a Betlemme e dellAnnunciazione a Nazaret.
3. In ogni luogo
a) se si rende visita caritatevole a persone in difficoltà (infermi, carcerati, anziani,
portatori di handicap...), compiendo così un pellegrinaggio verso Cristo presente in
loro. La visita al fratello in necessità va poi completata con le prescritte
preghiere (Padre nostro, Credo, invocazione alla Madonna);
b) oppure con una delle seguenti opere penitenziali:
- praticare il digiuno o lastinenza e devolvere una somma di denaro ai poveri.
- astenersi da consumi superflui (es. fumo, alcool...) e aiutare i poveri.
- sostenere opere di carità.
- dedicare parte del proprio tempo ad attività benefiche.
- con altre simili forme di sacrificio personale.
Pubblicheremo gli itinerari giubilari per la diocesi di Brescia a partire, questo mese,
da quello interessante la nostra parrocchia.
Nella chiesa giubilare si acquista lindulgenza.
Nelle chiese stazionali è possibile fermarsi per la liturgia penitenziale, della Parola o
altri momenti di preghiera.
Alle case di accoglienza ci si può rivolgere per la sosta.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria del Comitato Diocesano del Grande
Giubileo, tel. 030.37221; fax 030.3722265.
Chiesa Giubilare Referente Orari
Madonna
Don Gino Regosini (rettore)
7.45-12.00
della Stella
Tel. 030621462
15.00-19.00
Bagnolo
Via Stella, 10
Chiese Stazionali Referente Orari
Madonna
Don Giuseppe Minelli
Sempre aperta
della Pieve
(parroco)
Corticelle Pieve Tel.
0309770894
Pieve di Comella Don Giuseppe
Olivetti (parroco)
8.00-12.00
Regona di Seniga Tel. 0309955067 (parrocchia)
e su richiesta
(parrocchiale)
Tel.
030954312 (casa)
Madonna
Don Sergio Mariotti (parroco)
Su richiesta
della Formica
Tel./Fax 030979126
Offlaga
Cell. 03358132680
Case di accoglienza Referente Note
Centro Famiglia Don Giuseppe Piozzi (parroco)
Ospitalità
diurna
Bagnolo Mella
Tel./Fax 030620136
Via Mazzini, 2
Giubileo
2000
I bresciani a Roma
per gli appuntamenti giubilari
Di seguito vengono pubblicate le occasioni in cui delegazioni diocesane saranno presenti in San Pietro per partecipare ad alcune grandi celebrazioni con il Papa.
Data Categoria Referenti
2 gennaio Giubileo dei Bambini Segretariato Oratori
18 febbraio Giubileo degli artisti UCAI
20 febbraio Giubileo dei diaconi permanenti Comunità Diaconale
19 marzo Giubileo degli artigiani Segretariato pastorale sociale
16 aprile Cresimandi dal Papa Segretariato Oratori
1 maggio Giubileo dei lavoratori Segretariato pastorale sociale/Acli
18 maggio Giubileo del clero Comitato Diocesano del Giubileo
21/22 giugno Giubileo dei catechisti Segretariato catechesi
15/19 agosto Giornata Mondiale dei Giovani Segretariato Oratori
15 ottobre Giubileo delle famiglie Segretariato famiglia
12 novembre Giubileo del mondo agricolo Segretariato pastorale sociale
ogni mese...
... una preghiera
Siamo entrati nellAnno Santo, lanno 2000, quello del Grande Giubileo. Non
occorrono commenti a questa preghiera, giustificazioni per la sua pubblicazione.
Ci limitiamo a sottolineare la sua attenzione alla centralità di Cristo e, al tempo
stesso, al Mistero sublime della Trinità Santissima.
Potrà accompagnarci lungo questanno fino allEpifania del 2001, quando
lAnno Giubilare si concluderà.
Preghiera di sua Santità Giovanni paolo II
per la celebrazione del Grande Giubileo
dellAnno 2000
1. Sii benedetto, o Padre,
che nel tuo infinito amore
ci hai donato lunigenito tuo Figlio,
fattosi carne per opera dello Spirito Santo
nel seno purissimo della Vergine Maria,
e nato a Betlemme duemila anni or sono.
Egli sè fatto nostro compagno di viaggio
e ha dato nuovo significato alla storia,
che è un cammino fatto insieme
nel travaglio e nella sofferenza,
nella fedeltà e nellamore,
verso quei nuovi cieli e quella nuova terra
in cui Tu, vinta la morte, sarai tutto in tutti.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima,
unico e sommo Dio!
2. Per tua grazia, o Padre, lAnno giubilare
sia tempo di conversione profonda
e di gioioso ritorno a Te;
sia tempo di riconciliazione tra gli uomini
e di ritrovata concordia tra le nazioni;
tempo in cui le lance si mutino in falci
e al fragore delle armi succedano i canti della pace.
Donaci, o Padre, di vivere lAnno giubilare
docili alla voce dello Spirito,
fedeli nella sequela di Cristo,
assidui nellascolto della Parola
e nella frequenza alle sorgenti della grazia.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima,
unico e sommo Dio!
3. Sostieni, o Padre, con la forza dello Spirito
limpegno della Chiesa per la nuova evangelizzazione
e guida i nostri passi sulle strade del mondo,
per annunciare Cristo con la vita
orientando il nostro pellegrinaggio terreno
verso la Città della luce.
Risplendano i discepoli di Gesù per il loro amore
verso i poveri e gli oppressi;
siano solidali con i bisognosi
e larghi nelle opere di misericordia;
siano indulgenti verso i fratelli
per ottenere essi stessi da Te indulgenza e perdono.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima
unico e sommo Dio!
4. Concedi, Padre, che i discepoli del tuo Figlio,
purificata la memoria e riconosciute le proprie colpe,
siano una cosa sola, così che il mondo creda.
Si dilati il dialogo tra i seguaci delle grandi religioni,
e tutti gli uomini scoprano la gioia di essere tuoi figli.
Alla voce supplice di Maria, Madre delle genti,
si uniscano le voci oranti degli apostoli
e dei martiri cristiani,
dei giusti di ogni popolo e di ogni tempo,
perché lAnno Santo sia per i singoli e per la Chiesa
motivo di rinnovata speranza e di giubilo nello Spirito.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima,
unico e sommo Dio!
5. A Te, Padre onnipotente,
origine del cosmo e delluomo,
per Cristo, il Vivente, Signore del tempo e della storia,
nello Spirito che santifica luniverso,
la lode, lonore, la gloria
oggi e nei secoli senza fine. Amen! a cura di don Giovanni
vita parrocchiale
Aggiornamento
contabile
NellAngelo del mese di dicembre il Consiglio per gli Affari economici della Parrocchia ha presentato allattenzione della comunità verolese una dettagliata relazione sulla situazione finanziaria dei lavori di restauro dei beni artistici parrocchiali che evidenziava un debito di L. 528.285.000.
Allappello lanciato dallAngelo i verolesi hanno risposto con grande generosità: infatti le offerte finalizzate al restauro delle tele, degli altari, della Disciplina e delle Quarantore nel mese di dicembre sono state pari a L. 70.051.000 e riducono il debito a L. 458.234.000.
Il debito è ancora notevole, per questo lAngelo ringrazia vivamente e si augura che la generosità dei verolesi sia sempre come quella del mese di dicembre.
Lo stato di conservazione di molte opere darte della nostra Basilica è veramente pessimo, urge quindi intervenire.
Il Consiglio per gli Affari economici coglie loccasione per informare che è in fase di preparazione il progetto generale di restauro della Basilica indispensabile per ottenere finanziamenti e contributi dallo Stato e dalla Regione e per poter accedere a fondi speciali europei.
Appena pronto, il progetto sarà presentato alla comunità parrocchiale.
Corso di preparazione al sacramento
del matrimonio per coppie di fidanzati
ai giovani che si preparano per formare la famiglia
Il Papa Giovanni Paolo II nellesortazione apostolica sui compiti della famiglia cristiana così afferma:
Più che mai necessaria ai nostri giorni è la preparazione dei giovani al
matrimonio e alla vita familiare...
Lesperienza insegna che i giovani ben preparati alla vita familiare, in genere
riescono meglio degli altri...
Per questo la Chiesa deve promuovere migliori e più intensi programmi di preparazione al
matrimonio per eliminare, il più possibile, le difficoltà in cui si dibattono tante
coppie ed ancora più per favorire positivamente il sorgere e il maturare dei matrimoni
riusciti.
Proprio per questi motivi la parrocchia di Verola ripropone loccasione di riflessione e di studio.
Da giovedì 3 febbraio a domenica 27, ogni giovedì e sabato alle ore 20.30, presso lOratorio femminile, via Dante, avranno luogo gli incontri.
Per eventuali informazioni telefonare al
N. 030931210 - Parrocchia
N. 030931120 - Rev.de Suore presso le quali si svolge il corso.
ATTENZIONE!
Ricordiamo agli interessati la necessità di iscriversi entro il 15 febbraio (rivolgersi alla Calzatura Geroldi) al
PELLEGRINAGGIO
in TERRA SANTA E GIORDANIA
che si svolgerà dal 3 al 10 maggio prossimi con partenza dallaeroporto di Verona Villafranca.
I pellegrini raggiungeranno, nella varie tappe, le seguenti località:
Tiberiade, il lago di Galilea, Gerasa, il monte Nebo, Madaba, Petra, Amman, Gerico,
Gerusalemme e Betlemme.
La quota di partecipazione è fissata in L. 2.190.000
Supplemento per camera singola: L. 420.000
Escursione in taxi al monte Tabor: L. 14.000
Acconto da versare entro il 15 febbraio
allatto delliscrizione: L. 500.000
Curiosità daltri tempi! Anche allora correva lAnno Santo
Che in quellanno si celebrasse lAnno Santo lo capii da un piccolo fatto con
dettaglio.
Non avevo mai visto mio padre con il martello e dei chiodi sottili. Sulla porta
dingresso attaccò una piccola insegna di latta stampata. Riproduceva la Basilica di
S. Pietro collocata allinterno di un cerchio, per sfondo una croce.
Sulla circonferenza, come nei medaglioni, era scritta la ricorrenza: Anno Santo - Roma -
1950. Se non lhanno staccata, linsegna è ancora sbilenca. Mio padre non si
smentiva.
Molte abitazioni avevano sulla porta quelloggetto che non aveva solo lo scopo di
ricordare un grandioso avvenimento, ma anche quello di propiziare la protezione sulla
casa.
Quelloggetto compie, adesso, cinquantanni. Cinquantanni di silenzioso
servizio e per quanto mi riguarda, grazie a mio padre.
Dalla S. Vincenzo femminile
Giovedì, 9 dicembre, noi Vincenziani abbiamo vissuto una serata particolare.
Allinizio un momento forte di spiritualità, in cui il comboniano Padre Alberto Pelucchi ci ha proposto una riflessione sul Natale ormai imminente.
Abbiamo poi ricordato il 55° anniversario di fondazione della S. Vincenzo a Verolanuova e festeggiato due consorelle, la signora Maria Venturini e la signora Marina De Angeli, per il 50° di appartenenza alla S. Vincenzo.
Era presente, gradita ospite, la nostra poetessa Rosetta Mor Abbiati vincitrice, con la poesia Luce nellanima del I° premio del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa Federico Ozanam.
Il premio le è stato consegnato a Varese direttamente dal Vescovo di quella città S. E. Mons. Marco Ferrari. Rosetta non è nuova a queste esperienze, solo negli ultimi due anni ha ottenuto oltre ottanta importanti riconoscimenti.
I presenti hanno avuto il piacere di ascoltare la poesia premiata, ed anche alcune altre, dalla viva voce dellautrice.
Rosetta ci ha donato momenti di grande commozione perchè nelle sue opere riesce ad esprimere con grande intensità, con dolcezza ma anche con forza, emozioni profonde che risuonano nellanima.
Il nostro assistente don Luigi Corrini ha concluso con un breve intervento.
Lincontro è terminato nella gaia atmosfera di un piccolo rinfresco, con il quale abbiamo festeggiato e ringraziato gli ospiti che hanno reso bella e speciale la nostra serata.
La motivazione del premio assegnato:
Lautrice ha reso, con suggestione poetica, il misterioso dono reciproco che è lamore. Dona chi accoglie a braccia aperte il fratello nella sofferenza, e insieme dona chi muto, si aggrappa al sole dogni giorno, alla ricerca del calore, essenziale alla vita.
Sicchè il primo può affermare daver ricevuto dal secondo luce nellanima consumata.
La poesia ben rispecchia gli ideali che furono del beato Ozanam, al quale è dedicato questo concorso letterario.
Offrire con tutta lanima accoglienza e amore a chi ha dovuto subire difficili prove nella vita significa ricevere molto più di quanto si dona: questo è il messaggio profondo della presente poesia, prima classificata nella I Edizione del Concorso Letterario Nazionale Federico Ozanam e premiata direttamente dal Vescovo di Varese, S.E. mons. Marco Ferrari (nella foto), e dal Consiglio Centrale della S. Vincenzo di Varese, il 5 dicembre 1999.
Luce nellanima
A braccia aperte
ti accolgo, figlio
della sofferenza
celata sul volto chinato.
A cuore aperto
bevo il tuo sospiro
daffanno,
il tuo muto
aggrapparti al sole
dogni giorno
e il fragile
arrenderti al buio,
fitto di pensieri.
Ti seguirò, anima
pura come soffio
daurora,
ramo potato,
divelto a forza
da un tronco
impietrito.
Ti seguirò fra le nubi
e glinverni pazzi,
ti seguirò nella calura
e nel tepore
del tuo rinascere.
E tu, con gli occhi
a chiedere una mano,
mavrai donato già
luce
nellanima consunta.
dagli oratori
Vita di Oratorio
Notizie in breve
di don Giovanni
Nel periodo tra metà novembre e metà dicembre 99 si sono rinnovate, in
contemporanea e nello stesso luogo, il salone dellOratorio maschile, due iniziative
ormai consolidate: la mostra del libro e la mostra di pittura.
Curata da un gruppo composto ad hoc, la fiera del libro ha cercato di contribuire al raggiungimento di un obiettivo molto importante: favorire e diffondere una cultura vicina ai valori promossi dallOratorio, umani e cristiani. Ringraziamo quanti lhanno curata e realizzata.
Finalità culturale rivestiva anche la mostra dei quadri. Consentire alle persone, che
sentono il bisogno di esprimersi attraverso larte, di comunicare ad un pubblico più
vasto lamore per il Bello è anchesso servizio ai valori umani e cristiani, in
quanto che la Bellezza espressa dalluomo è riflesso, seppure pallido, di Colui che
è la Bellezza di ogni cosa. Ringraziamo lorganizzatore e curatore di questa
iniziativa, come pure gli artisti che hanno esposto le loro opere.
È stata poi la volta della pesca che si è protratta fino al 6 gennaio 2000. Il lavoro
e il tempo che questa attività richiede è notevole. Ringraziamo chi li ha profusi. Il
materiale pescabile era spesso pregevole, comunque sempre utile. Non è andata
male, ma una maggiore presenza di pescatori ci avrebbe fatto piacere. I pochi
numeri rimasti sono comunque buoni per il futuro o per altre iniziative. Ringraziamo, come
è giusto, tutti coloro che hanno offerto il materiale e quanti hanno pescato.
Le attività più direttamente legate al cammino catechistico:
1) Nel tempo dellAvvento, ci sono stati i ritiri destinati ai fanciulli di 2a elementare il 28 novembre, in preparazione alla loro Ammissione, a quelli di 4a e 5a il 12 dicembre; ai ragazzi di 2a e 3a media il 20 dicembre; per gli adolescenti e i giovani l8 dicembre. I fanciulli di 3a elementare hanno invece vissuto il loro ritiro il 9 gennaio, in preparazione alla Traditio del Padre Nostro, avvenuta la domenica successiva. Grazie a coloro che hanno curato e seguito questi momenti di ascolto e preghiera.
2) Dal 2 al 4 gennaio hanno avuto luogo - si tratta della 5a volta - gli esercizi spirituali per gli adolescenti e giovani della nostra Zona Pastorale. Se ne parla in un articolo apposito, qui di seguito.
Rimando a quello.
3) Il Corteo dei Magi. Curata dal Gruppo Animazione, la mattina dellEpifania ha avuto luogo la rievocazione dellarrivo dei Magi a Betlemme. Abbiamo festeggiato il nostro giungere allincontro con Gesù, che ci ha chiamato alla fede. Il tragitto è tornato ad essere quello più semplice: partenza del primo gruppo (i ragazzi delle medie) dallOratorio femminile, integrati dai fanciulli delle elementari presso lOratorio m. La novità, anzi le novità erano date dal fatto che questa volta a personificare i Magi cerano cinque persone e, tra esse, due di sesso femminile. Potenza del Giubileo! Ognuno dei Magi era infatti accompagnato da un alfiere che recava lo stendardo. Dal simbolo del Giubileo abbiamo ritagliato le cinque colombe, una per ciascun continente. Ogni uomo e donna, da qualsiasi parte della Terra, infatti, è chiamata allincontro con Gesù. Così abbiamo messo un Magio per ciascun Continente. Operazione non illecita, del resto, visto che levangelista (Matteo) non parla di tre Magi ma di alcuni magi. Tutti i popoli sono chiamati a formare lunico popolo di Dio; allarrivo in Basilica, le cinque colombe sono state unite a ricomporre il simbolo del Giubileo.
Come sempre, anche noi siamo stati invitati ad offrire oro, incenso e mirra: loro delle offerte per linfanzia dei territori di missione; lincenso delle preghiere; la mirra dei generi alimentari per situazioni di povertà ed emergenza.
Il corteo è stato accompagnato dal complesso strumentale, ormai specializzato nelloffrirci le pastorali natalizie che ben conosciamo. Questanno era più corposo del solito. Ringraziamo anche i suoi componenti.
4) Sempre il giorno dellEpifania, Magi, senza costume, suonatori e non pochi
altri si sono diretti alla volta dellInfermeria, per offrire agli anziani colà
ospitati un segno che li aiutasse a rendersi conto che era festa grande anche per loro.
Altre iniziative del Gruppo di Animazione:
1) il presepio, semplice e bello. Pure questanno esso è stato allestito grazie
anche alliniziativa Una statuina per il presepio. Complimenti e grazie
agli artisti.
2) Lincontro con S. Lucia la vigilia della festa della santa, ha riscosso come
sempre buon successo. Si è ritenuto opportuno evitare il percorso degli altri anni
attraverso via Dante, Carducci, Zanardelli e Garibaldi: era abbastanza inutile.
Mentre scriviamo, è in pieno svolgimento la Missione parrocchiale. Su di essa si potrà tornare sul prossimo numero del nostro Angelo.
Gli esercizi spirituali
Anche questanno, nei primi giorni di gennaio, un buon gruppo di ragazzi (tra cui
coloro che così scrivono) della nostra zona pastorale (intitolata alla beata Paola
Gambara) ha vissuto lintensa esperienza degli esercizi spirituali.
Per il 2000, anno importante perché anno del Santo Giubileo, la scelta è caduta su
Fantecolo (comune di Provaglio dIseo), dove siamo stati ospitati dalle suore Operaie
della santa casa di Nazareth, figlie spirituali del beato Arcangelo Tadini. Con loro
abbiamo instaurato da subito un buonissimo rapporto, soprattutto con suor Maria Regina,
vice-madre generale della congregazione.
Oltre al nostro gruppo di verolesi a questi esercizi ha partecipato anche un gruppo di
giovani di Alfianello: non è stato difficile approfondire i rapporti personali tra quelli
che già si conoscevano e crearne dei nuovi con i ragazzi alla prima esperienza.
Lambiente stupendo si prestava meravigliosamente alle nostre esigenze, offrendoci
ciò di cui avevamo bisogno: tranquillità e soprattutto silenzio; abbiamo tentato di
tacere un po, di mettere da parte per un attimo i problemi e le preoccupazioni
giornaliere per metterci in ascolto dello Spirito Santo. Nostro predicatore e umile guida
è stato don Giovanni, curato del nostro oratorio; il tema proposto è stato squisitamente
interessante quanto, noi pensiamo, provocatorio: lAPOSTOLATO.
Partendo dalla convinzione che tutti siamo apostoli, e lo siamo perché chiamati da Gesù,
abbiamo inizialmente chiarito il concetto di apostolato per poi concentrarci più
attentamente sulla figura dellapostolo:
- il suo stile di vita, fondato sullentusiasmo per Gesù Cristo e sullamore
verso Dio e verso gli altri;
- la sua dinamica: è importante sapersi fare prossimo degli altri e risvegliare in noi
linteresse per i nostri fratelli, che poi è quello del Padre, sapendo che il nostro
cammino sarà punteggiato da ostacoli e prove;
- le sue finalità, gli obiettivi dellapostolo sono gli obiettivi di Gesù, e come
Lui deve operare sempre per la gloria del Padre e per il suo regno, che tuttoggi si
sta compiendo; la conseguenza dellapostolato è la felicità e i suoi frutti sono
frutti di gioia;
- lanima dellapostolo che trova se stesso stando con Gesù fondamentalmente
nella preghiera, lEucarestia e ascoltando la sua Parola, occasione di discernimento
e alimento dellapostolo.
Lultima proposta di meditazione poi ha avuto come suo centro la Regina degli
apostoli, la prima discepola e messaggera apostolica di
Gesù: Maria.
I momenti di silenzio sono stati vissuti intensamente da tutti, ne sono segni evidente gli
interessantissimi interventi emersi durante i momenti di condivisione con gli altri. Tutto
questo naturalmente completato da momenti e celebrazioni liturgiche come la preghiera
delle lodi, ladorazione eucaristica e la celebrazione dellEucarestia. Non sono
mancati anche momenti di svago, con canti, barzellette e tante risate. Sono bei ricordi,
oggi.
Ma noi sappiamo che il nostro banco di prova è loggi, a Verolanuova, a
Alfianello, nelle nostre vite di ogni giorno dove tenteremo con laiuto dello Spirito
di cercare nella preghiera e nella Parola le risposte e le motivazioni necessarie per
essere degli apostoli migliori, come Gesù ci ha pensati da sempre, come Lui ci vuole.
Ci sentiamo in dovere di ringraziare in primo luogo Lui, poi don Giovanni, le suore che
ci hanno ospitato (con particolare riguardo alla cuoca) e tutti quelli che hanno
partecipato con noi a questi esercizi, lappuntamento (lo speriamo veramente) è per
il prossimo anno.
Laura Cremaschi, Laura Penocchio, Alberto Rossi
Informagiovani
Chiedete e vi sarà dato...
Il mese di gennaio è, per lInformagiovani, il mese delle
richieste...
Ogni anno richiediamo materiale e documentazione alle Aziende di Promozione Turistica
delle Regioni italiane e dei Paesi europei: alberghi, ostelli, campeggi, case per ferie,
bed & breakfast, agriturismo, musei, mostre, iniziative culturali, mappe e guide delle
città più richieste, itinerari consigliati...
Gratuitamente riceviamo quindi materiale utile per le tue vacanze e per il tempo libero...
e lo mettiamo a disposizione di TUTTI.
Organizzarsi le vacanze da soli, costa meno e... diverte di più!
A gennaio contattiamo anche gli Enti Culturali dei Paesi esteri presenti con una sede
in Italia: da questi otteniamo informazioni utili per viaggi di studio e di lavoro, corsi
di lingua, esperienze di volontariato, ragazza alla pari, campi di lavoro.
Attività culturali
A breve si riunirà la Commissione Cultura per valutare e proporre le iniziative relative alla prossima stagione Primavera / Estate 2000.
Cosa cè in cantiere?
Si vorrebbe proporre uno spettacolo teatrale presso il salone della Biblioteca...
Cè lintenzione di offrire un Cineforum allaperto...
Passa allInformagiovani e proponi Tu... prima che si riunisca la Commissione.
Saremo grati di portare la tua voce e la tua proposta nella prossima seduta.
a.z.
le nostre rubriche
Verola
missionaria
a cura del
Gruppo Volontari delle Missioni
Conoscerci
Padre Eugenio in visita ai villaggi oltre la laguna di Keta, Ghana.
È talmente conosciuto che spesso per essere più comodo non si mette neanche labito
talare, gli basta una maglietta del Beato Comboni e la sua grande fede: tutti
laccolgono con infinita gioia.
Io credo nellAfrica
Io credo nellAfrica e perché non dovrei più crederci? Non sarà perché
ho lasciato la mia missione per sette anni a farmi cambiare idea. Sono rimasto assente
tutto questo tempo solo per un atto di obbedienza ai miei superiori, ma il mio cuore è
sempre rimasto con la mia gente in Ghana, nella missione di Abor, nei villaggi disseminati
nelle oltre cinquanta parrocchie in zone assolate e desertiche, oppure disperse sugli
isolotti della laguna del lago Volta.
Ora però, una volta consegnata la parrocchia di Abor ai preti diocesani, sarò chiamato
nella periferia della capitale, Accra, che si sta velocemente allargando in seguito al
fenomeno dellurbanesimo galoppante. Oramai la missione del futuro si trasferisce
dalle campagne alle periferie delle città dove cè una grande concentrazione di
persone spesso in situazioni di estrema povertà ed emarginazione. Questa è la
risposta che ci dà padre Eugenio Petrogalli missionario Comboniano di Quinzanello (BS)
alla domanda se cè futuro, oggi, per lAfrica e per gli africani, durante una
sosta nellaeroporto di Lagos (Nigeria), prima di partire per il Ghana. Oramai siamo
sul suolo africano e questo fatto sembra aver cancellato i sette anni passati lontani
dalla missione; ora padre Eugenio si sente a casa sua tra la sua gente per la
quale si sente disposto a donare la vita. Io amo questa gente, questo paese che è
lAfrica perché qui cè tanto bisogno di persone che annuncino Cristo e
testimonino il suo amore e siano segno di speranza e di salvezza per tutte le persone
disperate. LAfrica è il continente che fa parte del mondo, un continente come gli
altri, popolato di uomini e donne come tutti gli altri, di persone capaci di fare delle
cose belle, ma anche cattive, capaci di vederci chiaro o di ingannarsi. A noi che vi
abbiamo vissuto per tanto tempo ci dà la certezza che le cose possono cambiare nel corso
della storia. Io continuo a credere più che mai nella forza dellAfrica: è
lAfrica e sono gli africani che possono risolvere i loro problemi a condizione che
ne prendano coscienza. Adesso gli africani si risvegliano piano piano, ma il risveglio
sarà irreversibile dando il loro apporto al resto del mondo, vi apporteranno delle
qualità che gli altri, forse, non hanno più o hanno perso: come la fede in un avvenire
quando altri uomini non credono più nellavvenire, porteranno a conoscenza una
maniera di guarire certe malattie che si conoscono soltanto in piena foresta, porteranno
forse semplicemente il sorriso, perché la vita sia bella; ecco sicuramente porteranno la
vita, perché gli africani credono nella vita, in una vita che non finisce ed è questa
fede che li aiuta a sopravvivere dopo secoli di servitù. Gli africani hanno una infinità
di cose da portare alluomo che Dio ha creato perché viva felice sulla terra, non
nella miseria, non come mendicanti, condizione che noi abbiamo contribuito a creare.
Gli africani possono portare al mondo la vita perché sono vivi, non temono di
confrontarsi con i cambiamenti in atto, però non vogliono essere delle semplici pedine, o
peggio, degli ostaggi in balia del mondo occidentale.
Quante altre cose avrà da raccontarci padre Eugenio, perché in diciassette anni vissuti
a contatto diretto con i poveri del Ghana, con gli anziani, gli orfani e con i pagani deve
aver vissuto tante di quelle esperienze di aver colmato la sua vita. Ora siamo in volo,
tace e socchiude gli occhi, si vede che è felice, sta già pregustando lincontro
con la sua gente, unico scopo della sua vita. La famosa malattia del mal
dAfrica ha intaccato anche lui ma ora la può curare andando là dove il
cuore lo porta.
I profeti (2)
ISAIA
(a cura di Rino Bonera)
Isaia: il nome significa salvezza del Signore. Figlio di Amoz e
quantunque di epoca posteriore rispetto ad altri profeti (Amos (1) e Osea (2)), per
limportanza dei suoi vaticini, lampiezza della sua opera e la sublimità dello
stile egli è, sicuramente, il più autorevole. Nato, pare, verso il 768 a. C. e vissuto
in Gerusalemme, apparteneva forse a nobile famiglia, se non addirittura imparentato con la
casa regnante: suo padre, secondo la tradizione, sarebbe stato fratello del re Amasia
(797-789). Di alto ingegno e di non comune cultura aveva frequentato gli ambienti più
eruditi della capitale che egli mostra di conoscere nei suoi particolari. Sposato ebbe
almeno due figli e la sua missione profetica si svolse sotto il regno di Iotam (738-736) e
quindi al tempo di Acaz (736-721). Linfluenza di Isaia fu poi decisiva durante il
regno del pio re Ezechia (721-693) di cui fu amico e consigliere ed al quale fece profezie
nella malattia e per le vicende del suo regno.
Dopo linvasione Assira (701), Isaia scompare dalla scena e la tradizione vuole che
vivesse ancora sotto il regno dellempio Manasse (693-639) il quale lo avrebbe ucciso
facendolo segare nel mezzo con una segna di legno.
La sua attività come profeta fu certamente più vasta della sua opera di scrittore,
poichè soltanto in casi particolari scrisse quello che aveva detto al popolo, lasciando
solo una parte di ciò che era stato loggetto della sua predicazione.
I vaticini che Isaia ha lasciato in mezzo secolo di attività politica sono descritti con
stile semplice e sublime, con varietà dimmagini, profondità di concetti, eleganza
e purezza di lingua e fanno dellopera di Isaia uno dei più grandi capolavori di
tutte le letterature (3).
(1) - Amos (VIII secolo): è il primo di tutti i profeti scrittori in
ordine di tempo; uno dei Minori.
(2) - Osea (786-746): un altro dei Dodici Profeti Minori.
(3) - Il libro di Isaia si compone di sessantasei capitoli e si divide, solitamente, in
due grandi parti.
La prima è detta Libro dei giudizi di Dio (capp. 1-39 Protoisaia) e la
seconda il Libro delle Consolazioni (40-66), legate ad un unico tema: Mediante
lEspiazione la Salvezza.
Il Libro dei giudizi di Dio comprende: oracoli su Giuda e Gerusalemme, contro
le nazioni; altri oracoli detti La grande Apocalisse dIsaia alternati da
canti di gioia e di azioni di grazie, nonchè capitoli (34-35) che descrivono
lannientamento dei nemici del popolo di Dio ed una Appendice storica (36-37).
Il Libro delle Consolazioni (40-66) comprende: una introduzione storica
(38-39), oracoli sulla liberazione del popolo eletto dalla schiavitù di Babilonia
(40-48), oracoli sulla liberazione portata dal Messia (49-55) e sulle prerogative del
Regno di Cristo (56-66).
La sofferenza ben portata redime, ma non fa diventare bene il male, giustizia
lingiustizia. Sopportando caritatevolmente lingiustizia, il cristiano crea una
corrente di bontà invincibile: ma non per questo egli viene dispensato dal fermare con
tutte le forze del bene le strade del male e dellerrore
(Don Primo Mazzolari).
VEROLA
SPORT
attività
risultati
commenti
CALCIO
Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:
Terza Categoria - Girone A
1a rit. (23.1): Verolese - Barbariga sospesa
2a rit. (30.1): R. Belfiore - Verolese 2 - 1
Allievi - Girone B
1a rit. (30.1): Chiari - Verolese 5 - 0
Per le Categorie Giovanissimi ed Esordienti il campionato riprende il 5 febbraio.
N.B. - Le posizioni delle varie squadre nelle rispettive Classifiche Generali verranno pubblicate nel prossimo numero.
CICLISMO
È stato pubblicato il calendario delle competizioni ciclistiche che avranno luogo nel corrente anno e che saranno indette dalle varie società locali. Tra queste figura il Gs Ped. Verolese che organizzerà:
- il 25 aprile, a Verolavecchia, il 25° Tr. Avis, gara Reg., per Juniores;
- il 1° maggio, a Pontevico, il 7° Tr. Zeli Enrico, gara Reg. per Allievi;
- il 10 settembre, a Verolanuova, due gare: il 5° Tr. Ped. Verolese, gara Reg. per
Esordienti 87 seguita dalla gara Reg. per Esordienti 86.
TENNIS
(G.L. Bresciani)
Durante le festività natalizie, i ragazzi si cimentano nel classico torneo di Natale
giunto alla sedicesima edizione.
A questa manifestazione hanno partecipato oltre 500 ragazzi/e.
La passata edizione ha visto il successo di Matteo Masneri nei nati nel 1989.
Questanno dopo ben 80 edizioni una ragazza di Verolanuova è approdata alla finale.
Farina Francesca anno di nascita 1990 ha confermato le sue doti raggiungendo la finale su
un lotto di oltre 180 concorrenti tra maschi e femmine.
Per avere lidea esatta della portata del risultato basti pensare che le migliori
tenniste bresciane che hanno successivamente calcato i campi di Wimbledon e del Foro
Italico in età giovanile non avevano mai raggiunto la finale. Onore e merito a questa
ragazza che si sta impegnando e che da fonti attendibili danno oramai per certa la sua
convocazione a livello nazionale nelle migliori Under 10.
Accanto a questottima prestazione non sono da dimenticare gli altri partecipanti
autori di brillanti prestazioni. Tedoldi Andrea anno 1991 vincitore di cinque incontri
prima di arrendersi nei quarti. Dalè Giovanni anno 1991 vincitore di tre incontri. A
questi, nel plauso, vanno aggiunti Venturini Cristina, Fogazzi Riccardo, Cerutti Mattia,
Vignaroli Daniel, Fraschini Giorgio brillanti protagonisti nelle categorie detà.
Il raggiungimento di questi risultati mette in evidenza lottimo lavoro svolto dal
maestro Alan Fiordelmondo sempre disponibile e impegnato a dare il massimo.
Vi è da aggiungere che alle spalle dei sopraccitati stanno scalpitando una quindicina di
ragazzi/e nati dal 1991 al 1993 intenzionati a ben figurare.
Con le nuove classifiche vorrei congratularmi con Mombelli Camilla per la C3 conquistata e
Lampugnani Elisa e Fraschini Luca per la D1.
Complimenti a Bertolini Alessandro per la classifica B8 nazionale entrato ormai in pianta
stabile nel giro delle convocazioni nazionali a livello Under 16.
Fare del bene per dieci anni non è abbastanza, fare del male un giorno è anche troippo. (Antico proverbio cinese)
varie - cronaca
Nel nostro comune
Il Consiglio comunale è stato convocato in adunanza ordinaria, lo scorso 29 dicembre
1999 alle ore 20.30 ed ha preso in esame, tra gli altri, i seguenti argomenti principali
allOrdine del Giorno:
- Comunicazione inerente delibere di Giunta Comunale n. 274 del 14.12.1999 e n. 280 del
21.12.1999 aventi ad oggetto: Prelevamento dal fondo di riserva esercizio
1999;
- Svolgimento mozione acquisita a verbale C.C. n. 71 del 26.11.1999;
- Interrogazione del gruppo consiliare di minoranza Cittadini per Verola;
- Approvazione gestione provvisoria esercizio anno 2000;
- Modifica Convenzione Coop. La Famiglia;
- Parere in merito alla realizzazione del Pozzo Consortile.
Dopo il n° 1 del novembre 1999 di sedici pagine, lAmministrazione Comunale ha
fatto recapitare nelle famiglie, in occasione delle festività natalizie,
Verolanuova ...in piazza il n° 2 del Notiziario dinformazione
comunale datato dicembre 1999 di dodici pagine. È una pubblicazione in signorile
veste tipografica, ricca di notizie varie riguardanti: anagrafe, commercio, lavori
pubblici, edilizia, cultura, tasse e tributi ecc. Entrambe le edizioni si aprono con un
Filo diretto firmato dal Sindaco dr. Stefano Dotti seguito dalla rubrica
Il punto su.. con riferimenti ad argomenti di volta in volta diversi
riguardanti le più attuali problematiche.
La mostra Verola daltri tempi, inaugurata lo scorso 23 dicembre, ha
voluto aprire un nuova dimensione per Verolanuova sul piano culturale. Curata dal prof.
Sergio Pagiaro con la collaborazione di E. De Angeli, E. Cremaschini e W. Alghisi,
sintetizza la storia di Verola e della sua gente in un contesto conduttore di immagini e
oggetti esposti nei soliti spazi espositivi della civica Biblioteca. Una mostra, questa,
che ha permesso di recuperare la dimensione di un tempo perduto, i sapori di
unepoca trascorsa ma non dimenticata nei suoi contenuti, un trascorso non del tutto
passato che alberga nei ricordi di chi, sulle proprie spalle, ha non solo il peso degli
anni, ma anche quello dellesperienza.
La mostra, che ha chiuso i battenti lo scorso 20 gennaio, ha offerto
allAmministrazione Comunale, lo spunto per offrire ad ogni famiglia il calendario
del nuovo anno del quale riproduciamo la copertina. Nellinterno: gli auguri del
Sindaco e una presentazione del prof. Sergio Pagiaro che ne ha curato la composizione.
Movimento demografico 1999 nel Comune
M F Totale
Popolazione residente al 1° gennaio 1999 3696 3828 7524
Nati 23 37 60
Morti 38 34 72
Differenza tra nati e morti - 15 + 3 - 12
Provenienti da altri Comuni 62 71 133
Provenienti dallestero 20 12 32
Totale 82 83 165
Cancellati per altri Comuni 93 92 185
Cancellati per lestero e altri 2 4 6
Totale 95 96 191
Decremento -28 -10 -38
Popolazione residente al 31.12.99 3668 3818 7486
Famiglie anagrafiche: 2679
Stranieri iscritti in anagrafe
M F Totale
Al 1° gennaio 1999 142 78 220
Nati 3 3 6
Iscritti nel corso dellanno 30 18 48
Cancellati nel corso dellanno 16 14 30
Residenti al 31.12.99 159 85 244
Turni domenicali di guardia farmaceutica
dellAzienda S.L. 19
febbraio
6
Bassano Br.no
Gambara
13
S. Paolo
Alfianello
20
Verolanuova
(Comunale)
Bagnolo M.
(dr. Ingardi)
27
Quinzano dO.
Leno
(dr. Bravi)
marzo
5
Verolavecchia
Coniolo di O.
12
Verolanuova
(dr. Colosini)
Cigole
N.B.: Lelenco è provvisorio.
N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nellelenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.
Pensi di aver PROBLEMI CON LE DROGHE? Forse possiamo aiutarti
Contatta: NARCOTICI ANONIMI - TEL. 030 9937210
Narcotici anonimi è unassociazione di tossicodipendenti in recupero che si
incontrano regolarmente per aiutarsi a rimanere puliti. Non costa niente appartenere alla
nostra fratellanza. Sei un membro quando decidi di esserlo.
Che nessun tossicodipendente debba morire senza avere avuto lopportunità di
trovare un nuovo modo di vivere.
CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO
Facciamo presente che il club di cui sopra è in attività ogni martedì dalle ore 19
alle 20,30 presso il palazzo comunale, in una delle aule delle ex scuole elementari (alla
sinistra dello scalone che porta agli uffici).
Come è noto esso è al servizio di tutte le famiglie che abbiano membri vittime
dellalcol.
I componenti del club si prestano per aiutare tutti coloro che sfortunatamente sono
cascati nel vizio.
Invitiamo pertanto tutte le famiglie interessate a partecipare alle nostre riunioni.
Per eventuali informazioni rivolgersi a:
VENTURINI GIUSEPPE tel. 030 931019 - BONETTI GUIDO tel. 030 932245.
Per i collaboratori de «LAngelo di Verola»
Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12 di venerdì 18 febbraio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.
La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione
degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati
entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE
Servizio Sanitario di Continuità Assistenziale
(prefestivo, festivo e notturno)
Gli interventi del Medico di Continuità Assistenziale si effettuano:
dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00
e tutte le notti dalle ore 20.00 alle 8.00
Chiamando il 118 solo nei casi di effettiva URGENZA.
Non verranno effettuate attività ambulatoriali ordinarie e visite domiciliari non urgenti.
GRUPPO VEROLESE VOLONTARI DEL SOCCORSO
Via Gramsci, 4 - Verolanuova (Bs)
Tel. 030 9361662
SERVIZI con AUTOAMBULANZE
Per ogni EMERGENZA comporre il 118 (Centrale Operativa di Brescia)
Per richiedere una PRENOTAZIONE di trasporto con Autoambulanza di persone non
autosufficienti, comporre il
tel.030 9361662
nei seguenti orari:
Dal lunedì al Venerdì: dalle 8,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,00
ed initerrottamente dalle 8,00 del Sabato alle 7,00 del Lunedì
Associazione iscritta allAlbo Regionale del Volontariato della Regione Lombardia dal 27.6.1994 con D.P.G.R. n. 61230
CARABINIERI - PRONTO INTERVENTO: tel. 112
DallAVIS di Verolanuova
Il Consiglio Direttivo dellAvis Comunale ringrazia sentitamente i propri soci, i
loro famigliari, gli amici e tutti quelli che hanno aderito alliniziativa
dellAVIS-DAY lo scorso 19 dicembre 1999.
Nellaugurarci un così sempre caloroso appoggio anche per le prossime occasioni
rinnoviamo gli auguri per un felice anno nuovo.
Loccasione ci è gradita per presentare il resoconto delle manifestazioni alle quali lAVIS ha partecipato in diversi modi durante lanno appena trascorso:
collaborazione per la manifestazione bruciamo la vecchia;
contributo per la Società Pescatori Dilettanti Verolesi;
collaborazione per la festa di S. Gottardo;
collaborazione per la festa della Diaconia di S. Antonio;
contributo per il gruppo Pedale Verolese;
collaborazione allasilo Boschetti per la festa di fine anno;
collaborazione alla festa dellOratorio Maschile;
collaborazione alla Comunità S. Anna Breda Libera per la festa;
contributo alla manifestazione Straverola;
contributo per il Gruppo Sportivo Verolese sezione calcio;
contributo per il Complesso Bandistico Stella Polare;
omaggio natalizio ai ragazzi della scuola dellobbligo di Verolanuova;
contributo allOratorio in occasione di S. Lucia;
borsa di studio per due alunni della Scuola Media di Verolanuova;
collaborazione con lAmministrazione Comunale per la festa di Capodanno
Tutto questo è stato possibile grazie ai fondi raccolti durante la nostra Festa della
Solidarietà dello scorso luglio.
Francesca Bodini
P.S. Ad un anno dallinsediamento del nuovo Direttivo della nostra Associazione
sento il dovere di ringraziare pubblicamente i componenti del Consiglio per il loro
impegno costruttivo e assiduo. È motivo di orgoglio, ad ogni riunione, prendere atto
della partecipazione attiva di tutti i Consiglieri; auguro a tutti loro un buon lavoro per
il futuro della nostra AVIS.
Ricordo inoltre che sono aperte fino a venerdì 11 c.m. le iscrizioni per la gita sulla
neve al Passo del Tonale.
Il presidente
Battista Vigna
Per i più piccoli
In carcere
Il carceriere allevaso che sta scappando:
- Fermati, fermati: mi stai facendo perdere il posto!
- Non preoccuparti. Ti lascio il mio!
Colmo
Qual è il colmo per un miliardario?
- Esprimersi con parole povere!
In trattoria
- Cosa desidera signore? - chiede il cameriere al cliente.
- Mi porti quello che sta mangiando il signore del tavolo accanto.
- Uhmm... Non sarà mica facile portarglielo via!
Relax...iamoci un po
Il pensiero...
Le verità che contano, i grandi princìpi, alla fine,
restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
(Enzo Biagi, Strettamente personale)
...e il proverbio del mese:
Chi öl la nus, squàsa la rama;
chi öl la fiöla, basa la mama.
(Chi vuole la noce, scuote il ramo;
chi vuole la figlia, fa cortesie alla madre.)
Il Santo del mese
S. Felice, 23 febbraio, mercoledì
Santo bresciano. Fu il ventesimo vescovo di Brescia. Governò la diocesi per più di
quarantanni. Un periodo ricco di eventi, durante il quale S. Felice si impegnò con
fervore nella lotta contro gli eretici. Morì nel 650.
La Risposta
Qual è lorigine del detto: Non avere nè arte nè parte?
Non conoscere un mestiere e non avere nè beni nè appoggi.
Nel medioevo, tutti coloro che praticavano unarte o un mestiere erano iscritti alle
corporazioni, distinte a seconda delle attività. Queste corporazioni, vere e proprie
associazioni, salvaguardavano gli interessi degli iscritti e li aiutavano a raggiungere
determinati fini economici. Inoltre, le corporazioni entravano nelle divisioni politiche,
prendevano partito, anche questo sempre a vantaggio degli iscritti. In
definitiva, avere arte e parte (e infatti esiste anche il detto chi ha arte ha parte)
significa appunto essere in grado di svolgere una professione che dava
sicuramente da vivere e forniva un appoggio in caso di bisogno, mentre coloro che non
erano iscritti alle corporazioni venivano considerati poveri diavoli, gente, appunto, che
non ha nè arte nè parte.
Radiobasilica
Verolanuova
(91.2 Mhz)
Radiobasilica trasmette tutte le celebrazioni liturgiche
dalla Basilica di San Lorenzo in Verolanuova
SANTE MESSE:
Feriali: 7.00 - 9.00 - 18.00
Festive: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00
NOTIZIARI:
Nazionali: 6 - 10 - 11 - 12 - 13 - 20 - 22
Locali: 7.30 - 8.30 - 9.30 - 10.30 - 12.30 - 15.30 - 18.30 - 20.30
Notiziari Radio Vaticana: 8 - 12 - 19 - 21 - 23.30
Oltre ai consueti programmi vi segnaliamo:
OGNI GIORNO
ore 7.30
APRO GLI OCCHI E TI PENSO
Tre Salmi, una lettura, un canto e un pensiero per cominciare bene la giornata
a cura di Don Paolo
Ogni mattina, dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.00
CALEIDOSCOPIO
Le Lenti Colorate
Rassegna stampa, fatti del giorno, notizie da Verola e dintorni
commentati ed approfonditi da
Mirella Raneri
OGNI SABATO
ore 9.30
QUI FILA TUTTO LISCIO
con Daria Cremaschini
ore 10.15
LE CANZONI DEL CUORE
con Daria Cremaschini
ore 14.00
TIME OUT
con don Paolo Goffi e Marilisa Labinelli
ore 14.30
SLOW HAND
Jazz, blues, funky, fusion
a cura di Alessandro Sala
OGNI DOMENICA
ore 10.20
ACCORRETE NUMEROSI
a cura di Sergio Ferrari
ore 12.00
RADIOGIORNALE VEROLESE
a cura di Tiziano Cervati
ore 12.30
TAVOLA GRANDE
con Daria Cremaschini e Marco Barbieri
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SCALA MERCALLI
con Giacomo Cervati,
Alberto Rossi e Luca Vigna
In ricordo di una cara amica
Ho pensato di dedicare alla nostra cara amica Dina Alghisi questa umile e semplice
poesia in nome della nostra amicizia, in riconoscenza del bene che ci ha voluto e in segno
di gratitudine per tutte le sue poesie, che a molti di noi ha voluto donare con infinita
tenerezza.
A lei, che ha ricevuto questo meraviglioso dono del saper scrivere con il cuore sentimenti
di gioia, di amore, di speranza e di coraggio, il nostro più vivo ringraziamento e
perenne ricordo.
Ai familiari il nostro più fraterno cordoglio per la perdita di sì tanto bene con
laugurio di ritrovata speranza.
Alla cara Dina
Ora che privi siam della tua fisica presenza
permetti a noi questa fraterna confidenza.
A te che ci regalasti gioiosi poemetti
ricambiarti vogliamo con questi umili sonetti.
Un gran regalo ti fece lOnnipotente
nel donarti un cuor damor prorompente.
A tutti noi che ti abbiamo incontrata
hai donato stima incondizionata.
Quanteran dolci e amorose
le tue rime premurose.
Ad ogni lieto o triste evento
tu traevi occasion di sentimento.
Eran regali e molto più
egual tesoro mai vi fu.
Dal cuor venivan di dolce mamma
senza bisogno dalcun programma.
Or che a miglior vita sei passata
siam felici di averti amata.
Nella luce del Signore ora vivi
aiuta noi che ancor siam privi.
Con la speranza che un dì ci rivedrem
un pensier a te mai scorderem.
... con tanto affetto...
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