L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale


Anno XXVII   n° 2 - Febbraio 2002

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Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


SOMMARIO

  3 Serviamo la vita: sempre (D.L. Corrini)

  5 Calendario liturgico

11 Viviamo la Quaresima (D. Luigi)

12 La giornata del malato (S.S. G. Paolo II)

15 Eredità del Giubileo (D. Giovanni)

18 Ogni mese ... una preghiera (D. Giovanni)

 

vita parrocchiale

 

20 I Centri di Ascolto

24 Via Crucis nei quartieri

25 A tutti gli anziani e pensionati (i sacerdoti)

     P.U. "Spose e Madri Cristiane"

26 I presepi delle Diaconie

 

dagli Oratori

 

29 Vita di Oratorio (D. Giovanni)

31 Adolescenti ma non troppo (A. Galli)

 

le nostre rubriche

 

33 Celebriamo la Missione (Gr. "Conoscerci")

35 I "Nobel" italiani (R. Bonera)

     Verola sport (R. Bonera)

 

Varie - cronaca

 

37 "Ai figli per le loro nuove creature" (R. Mor)

38 Una volta nel teatro delle suore (L. Del Balzo)

39 Dal Comune (L.B.)

40 Turni delle farmacie
     Numeri Utili di telefono
     Per i collaboratori dell'Angelo

41 Relax...iamoci... (errebi)

     Per i più piccoli

43 Dai Vigili del Fuoco

44 Dall’AVIS (F.B.)

45 Orario ferroviario

46 In memoria

47 Dati demografici al 20 ottobre 2001

48 Abbonati a "L’Angelo"

50 Anagrafe parrocchiale

     Offerte pro opere parrocchiali


La parola di Mons. Prevosto

Serviamo la vita: sempre

Tra le contraddizioni della nostra cultura tesa a "vivere la vita", sorprende la superficialità con cui si valuta la vita.

La cultura della violenza, dell’aborto, dell’eutanasia denunciano la radice del "male oscuro" contro la vita.

"La giornata per la vita" che ritorna per la ventiquattresima volta, la prima domenica di febbraio, serve a richiamare come la vita umana anche se debole e sofferente è sempre uno splendido dono di Dio ed è diritto inalienabile di ogni uomo.

Noi viviamo per servire la vita di ogni creatura umana.

Infatti essa sta al vertice di tutti i valori e tutto quello che l’uomo ha e si dà è in funzione della vita stessa: il lavoro, l’economia, la politica, la scienza e le varie attività umane hanno come scopo la sua promozione e la sua difesa.

Per il credente la vita è un dono di Dio, sempre, anche quando è velata e condizionata dalla fragilità e dalla sofferenza.

È un dono che chiama tutti a responsabilità: da quando germina nel grembo materno fino al suo naturale tramonto.

L’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio è chiamato ad esistere "per gli altri" e dovrà rendere conto al Signore non solo della propria, ma anche della vita dei fratelli.

Nella Bibbia infatti sta scritto che "Dio domanderà conto della vita dell’uomo all’uomo, ad ognuno di suo fratello". (Gen. 9, 5).

Attentati contro la vita

Purtroppo, fra noi, insieme alla diffusione del benessere e del consumismo si registrano minacce crescenti alla convivenza, alla salute e alla vita stessa.

Come si affermava sopra si è sempre più convinti che "l’aborto e l’infanticidio" definiti dal Concilio Vaticano II "abominevoli delitti" sono diritti esclusivi della madre.

Altri sintomi del male profondo della coscienza continuano ad essere le violenze varie, mascherate talora da passione sportiva, il rifiuto delle "persone diverse" per svariati motivi, lo smercio della droga, l’inquinamento dell’ambiente, l’irresponsabilità nei confronti del codice della strada con cui, non poche volte, si mette in pericolo la propria e l’altrui vita.

C’è ancora più confusione, fino allo sconcerto, quando si assiste all’umiliazione sistematica della persona con l’esaltazione della mercificazione della vita presentata talora dalla cultura come mezzo per superare il male dell’incomunicabilità e della solitudine.

C’è poi chi con sofisticati ragionamenti tenta di presentare come gesto di pietà la soppressione della vita minata dalla malattia nella sua fase terminale.

E senza giungere a tanto, è preoccupante la violenza che si consuma a danno delle persone anziane condannate alla solitudine.

Tutti impegnati a servire la vita

Noi abbiamo coscienza che la vita affidata all’uomo, come bene prezioso e fragile, gli appartiene, ma nello stesso tempo non è in suo potere.

Ognuno vive con l’impegno di aiutare a vivere. Il bambino fin dal suo concepimento attende gesti di solidarietà per vivere, anche quando potrebbe mostrare segni di imperfezione.

I malati soprattutto in fase terminale, i sofferenti mentali, recano con sè domande di solidarietà.

Chi porta i segni penosi di morte o di sofferenza attende chi di lui si prenda cura.

Ricordiamoci che il Signore ci invita a scoprire nel loro volto i lineamenti del volto stesso di Cristo.

Gli immigrati, sempre più numerosi tra noi, con i grossi problemi che procurano, ci interpellano.

Non mancano motivi di fiducia e di speranza perché sono tante le testimonianze di volontariato e di solidarietà offerte dalle famiglie nell’educazione dei figli, nell’accoglienza e nell’aiuto a persone in difficoltà.

Nella nostra parrocchia sono presenti associazioni di volontariato che operano per la promozione e la difesa della vita.

Mi corre l’obbligo di segnalare, ancora, il "Gruppo Verolese Volontari del Soccorso". È una associazione che offre sicurezza a tutti. È una forte esperienza di controcultura a favore della vita in una società dominata dal disinteresse e dall’egoismo.

Auspico che altri generosi si aggiungano al gruppo dei volontari. Non posso dimenticare coloro che al di fuori di gruppi e associazioni operano singolarmente ogni giorno a favore dei bisognosi. Sono tutti una benedizione di Dio per la comunità mentre si fanno fermento nelle famiglie e nelle coscienze perché l’impegno ad accogliere ed a promuovere la vita diventi scelta prioritaria.

Il Signore benedica tutti coloro che offrono gesti a favore della vita.

Don Luigi


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Calendario liturgico dal 3 febbraio al 3 marzo

FEBBRAIO

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica:

Prefestiva : ore 18.00

Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

                : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.00

S. Rocco  : Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Feriale : giovedì ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: 1) In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

2) Da domenica 10 febbraio la santa messa dei giorni festivi e feriali è posticipata alle ore 18.30.


3 Domenica IV del tempo ordinario

Dal Vangelo - "In quel tempo: vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo la parola li ammaestrava dicendo: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli..." (Mt. 5, 1-3)

Sante messe con orario festivo

Oggi si fa memoria di S. Biagio. Il rito della benedizione della gola avrà luogo unicamente al termine di ogni messa.

Oggi si celebra la giornata in difesa della vita. Scopo della giornata è di educare all’accoglienza della vita e contrastare l’aborto e ogni forma di violenza contro la vita esistenti nella cultura e nella società contemporanee.

A pag. 13 dell’Angelo di gennaio è stato pubblicato il messaggio del "Consiglio permanente dei Vescovi" in occasione della XXIV giornata per la vita.

ore 15.00 Celebrazione liturgica e preghiere a favore della vita.

ore 16.00 Presso le Rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di febbraio.

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e di 4a e 5a elementare.

ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e di 3a media.

7 giovedì Primo del mese.
Dopo la messa delle ore 9.00 adorazione comunitaria e privata fino alle ore 12.00.


10 Domenica V del tempo ordinario

Dal Vangelo - "In quel tempo Gesù disse: - Voi siete il sale della terra... voi siete la luce del mondo". (Mt. 5,13..14)

Sante messe con orario festivo

Da questa sera la messa vespertina è posticipata alle ore 18.30.

ore 11.50 Celebrazione dei Battesimi

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 18.30 Vespro e santa messa di suffragio per i defunti della parrocchia

11 lunedì Beata Vergine di Lourdes
Sante messe con orario feriale

Giornata mondiale del malato, istituita da Giovanni Paolo II come "momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta delle sofferenze per il bene della Chiesa e di richiamo per tutti a riconoscere nel volto del fratello infermo il santo volto di Cristo che soffrendo, morendo e risorgendo ha operato la salvezza dell’umanità".

ore 18.30 Vespro e santa messa in suffragio dei defunti della parrocchia

12 martedì
Sante messe con orario feriale
ore 18.30 Recita del vespro e s. messa in suffragio dei defunti della parrocchia.

13 Mercoledì Delle Ceneri - Inizio della Quaresima

ore 7.00-9.00 Santa Messa

ore 16.30 Santa messa per i ragazzi e gli anziani

ore 18.30 Apertura solenne della Quaresima. Santa messa con benedizione e imposizione delle Ceneri

*** Con il mercoledì delle Ceneri si apre la S. Quaresima che è il periodo più importante dell’anno liturgico perché ci prepara alla celebrazione della Pasqua di morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

È tempo caratterizzato:

1) da un impegno particolare nell’ascolto e nella riflessione della Parola di Dio, infatti l’uomo non vive di solo pane;

2) da una preghiera più frequente e intensa;

3) dal particolare impegno di mortificazione che matura in opere di carità fraterna.

Sono questi i momenti essenziali per la nostra conversione se vogliamo recuperare la nostra vita cristiana alla quale siamo nati con il Battesimo e della quale ci dimentichiamo con tanta facilità.

La nostra parrocchia offre alcune occasioni di appuntamento con il Signore che poniamo tante volte ai margini della vita.

Sono momenti di grazia che devono stimolarci anche alla riconciliazione, alla carità e al perdono dei fratelli.

Impegni quaresimali:

a) Per tutti

Ogni giorno, ore 9.00: ora di lodi, s. messa con breve riflessione

Ogni lunedì, martedì, giovedì, venerdì, ore 18.30: s. messa con breve riflessione

Ogni mercoledì, ore 20.30: Solenne celebrazione Quaresimale

Ogni venerdì, ore 15.00: Via Crucis in Basilica

Ogni venerdì, ore 20.30: Via Crucis nei quartieri

N.B.: Il relativo calendario sarà pubblicato nel prossimo numero.

Ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30 i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

ore 18.30: santa messa prefestiva

b) Per giovani-adulti

"Centri di ascolto", secondo il calendario

c) Per le donne

Ogni venerdì in Basilica, ore 15.00: Via Crucis

d) Per i ragazzi/e delle elementari e delle medie

Ogni venerdì in Basilica, ore 16.30 incontro quaresimale

e) Per giovani e signorine

Partecipazione alla Via Crucis di quartiere ore 20.30

Ogni sabato notte, nelle chiese della Zona pastorale, secondo calendario da pubblicarsi

ATTENZIONE! Tutti i venerdì di Quaresima sono di magro. Il mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo sono giorni di magro e di digiuno.

15 venerdì
Santi Faustino e Giovita - Patroni della Città di Brescia e della Diocesi - Festa
Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Via Crucis in Basilica

16 sabato
ore 15.30 - Sante confessioni per i ragazzi/e delle elementari.


17 Domenica I di Quaresima

Dal Vangelo - In quel tempo Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti ebbe fame. Il tentatore gli si accostò... (Mt. 4, 1-3)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e della 2a elementare.

20 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 In Basilica: Solenne celebrazione quaresimale - Evangelizzazione: fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo

22 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Via Crucis in Basilica

23 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.30 Sante confessioni per i ragazzi/e delle medie


24 Domenica II di Quaresima

Dal Vangelo - "In quel tempo, Gesù prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in quel luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime". (Mt. 17,2)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Presso le Rev.de Suore incontro con l’Azione Cattolica Adulti

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e di 3a elementare

27 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 In Basilica solenne celebrazione quaresimale Evangelizzazione: le nostre parole e la Parola


MARZO

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica: Prefestiva : ore 18.30

Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
                : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30

S. Rocco: Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Feriale : giovedì ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

1 venerdì Primo del mese dedicato alla devozione del Sacro Cuore
ore 15.00 Via Crucis in Basilica

2 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.30 Sante confessioni


3 Domenica III di Quaresima

Dal Vangelo - "Gesù, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". (Gv. 4, 6-7)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Presso le Rev.de Suore: incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di marzo.

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile, incontro con i genitori dei fanciulli/e di 4a e 5a elementare.

ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio maschile, incontro con i genitori dei ragazzi/e di 2a media in preparazione alla "Traditio Symboli" (Credo) domenica 17 marzo.

N.B. Al mattino con inizio alle ore 8.45, presso le Rev.de Suore: Ritiro Spirituale aperto a tutti in preparazione alla S. Pasqua predicato dal pro-vicario della diocesi Mons. Francesco Beschi.


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Viviamo la Quaresima

Mercoledì 13 febbraio si apre la Quaresima, tempo liturgico che si può paragonare alla primavera: rinascita a vita nuova.

Vivere la Quaresima è cambiare la nostra mente e il nostro cuore.

Alle pagg. 7-8 dell’Angelo vengono richiamate le varie proposte dalla parrocchia per vivere questo "tempo decisivo" della vita cristiana. La Quaresima è centrata sull’ascolto attento e devoto della parola di Dio, sulla preghiera personale e comunitaria, sulla partecipazione ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia che ci ottengono in pienezza la grazia annunciata dalla parola di Dio e invocata nella preghiera e ci abilitano alla carità.

Mi auguro, come altre volte ho auspicato, che siano molti a vivere la Quaresima come tempo per cercare Dio con tutto il cuore, sostenuti dalla certezza che "Lui si lascia trovare".

C’è una categoria di persone che sta al centro di questo auspicio: i giovani adulti. Ossia le persone tra i venticinque e cinquant’anni che hanno un ruolo decisivo nella formazione delle nuove generazioni.

Molti hanno figli che frequentano la scuola e stanno per entrare da protagonisti nella vita.

Altri hanno ragazzi che sono impegnati nella catechesi per la Messa di Prima Comunione, per la Cresima e per la prima Confessione.

Oso sperare che questi genitori sentano la Quaresima come tempo da dedicare all’ascolto della Parola, alla preghiera in famiglia, alla partecipazione della Messa domenicale insieme ai loro figli.

Vorrei segnalare l’esperienza della catechesi neocatecumenale aperta a tutti presso l’Oratorio femminile che viene proposta ogni martedì e venerdì alle ore 20.30.

È una esperienza che la parrocchia offre in sintonia con la volontà del vescovo che sottolinea l’urgenza di una nuova evangelizzazione per le nostre comunità cristiane in crisi di fede.

Anche questo aiuta a scoprire il ruolo che Dio affida perchè ognuno si faccia servitore della vita vera, quella del corpo e dello spirito, senza la quale finiremmo tutti per essere condannati ad una vita vegetativa dove non si trova più l’uomo e tanto meno il cristiano.

Buona Quaresima!

Don Luigi

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Documenti

 

Messaggio del Santo Padre
in preparazione alla
X Giornata Mondiale del malato 2002

 

1. Da alcuni anni, l’11 febbraio, giorno in cui la Chiesa commemora l’apparizione di Nostra Signora a Lourdes, è stato opportunamente associato a un evento importante: la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato. L’anno 2002 ne segna la decima celebrazione, che avrà luogo presso il noto centro di pellegrinaggio mariano dell’India meridionale, il Santuario della "Madonna della Salute" a Vailankanny, noto come "la Lourdes dell’oriente" (Angelus, 31 luglio 1988). Certe dell’immancabile aiuto della Madre di Dio per le loro necessità, con devozione e fiducia profonde, milioni di persone raggiungono il santuario situato sulle coste del Golfo del Bengala in un ambiente tranquillo, ricco di palmizi. Vailankanny non attrae solo pellegrini cristiani, ma anche molti seguaci di altre religioni, in particolare indù che vedono nella Madonna della Salute la Madre premurosa e compassionevole dell’umanità sofferente. In una terra dall’antica e profonda religiosità come l’India, questo santuario dedicato alla Madre di Dio è veramente un punto di incontro per membri di diverse religioni e un esempio eccezionale di armonia e scambio interreligiosi. ...

2. Cercare nuovi ed efficaci modi per alleviare la sofferenza è giusto, ma la sofferenza rimane un fatto fondamentale della vita umana. In un certo senso essa è profonda quanto l’uomo stesso e tocca la sua stessa essenza (cfr Salvifici doloris, n. 3). La ricerca e le cure mediche non spiegano totalmente nè vincono completamente la sofferenza. Nella sua profondità e nelle sue molte forme, essa va considerata da un punto di vista che trascende l’aspetto meramente fisico. Le varie religioni dell’umanità hanno sempre cercato di rispondere alla questione del significato del dolore e riconoscono la necessità di mostrare a quanti soffrono compassione e bontà. Per tale motivo le convinzioni religiose hanno dato origine a pratiche mediche volte a curare e guarire dalla malattia, e la storia delle varie religioni narra di forme organizzate di assistenza sanitaria esistenti già in tempi molto antichi.

Sebbene la Chiesa ritenga che nella interpretazioni non cristiane della sofferenza siano presenti molti elementi validi e nobili, la sua comprensione del grande mistero umano è unica. Per scoprire il significato fondamentale e definitivo della sofferenza "dobbiamo volgere il nostro sguardo verso la rivelazione dell’amore divino, fonte ultima del senso di tutto ciò che esiste" (Salvifici doloris, n. 13). La risposta alla domanda sul significato della sofferenza è stata "data da Dio all’uomo nella croce di Gesù Cristo" (Salvifici doloris). La sofferenza, conseguenza del peccato originale, assume un nuovo significato: diviene partecipazione all’opera salvifica di Gesù Cristo (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1521). Attraverso la sofferenza sulla Croce, Cristo ha prevalso sul male e permette anche a noi di vincerlo. Le nostre sofferenze acquistano significato e valore se unite alle sue. In quanto Dio e uomo, Cristo ha assunto su di sè le sofferenze dell’umanità e in Lui la sofferenza umana stessa assume un significato di redenzione. In questa unione fra l’umano e il divino, la sofferenza manifesta il bene e supera il male. Nell’esprimere la mia profonda solidarietà a quanti sono nel dolore, elevo fervide preghiere affinché la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato sia per loro un momento provvidenziale in grado di aprire un nuovo orizzonte di significato nella loro vita.

La fede ci insegna a ricercare il significato ultimo della sofferenza nella Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. La risposta cristiana al dolore e alla sofferenza non è mai caratterizzata da passività. Spinta dalla carità cristiana, che trova la sua suprema espressione nella vita e nelle opere di Gesù, che "passò beneficando" (At 10, 38), la Chiesa viene incontro ai malati e ai sofferenti, offrendo loro conforto e speranza. ... La parabola evangelica del Buon Samaritano spiega molto bene i sentimenti più nobili e la reazione di una persona di fronte a un altro essere umano sofferente e bisognoso. Buon Samaritano è colui che si ferma per prendersi cura di quanti soffrono.

3. Penso qui agli innumerevoli uomini e donne in tutto il mondo, che operano nel campo dell’assistenza sanitaria, quali direttori di centri sanitari, cappellani, medici, ricercatori, infermiere, farmacisti, personale paramedico e volontari. Come ho ricordato nella mia Esortazione post-sinodale Ecclesia in Asia, durante le mie visite alla Chiesa in diverse parti del mondo sono rimasto in numerose occasioni profondamente commosso dalla straordinaria testimonianza cristiana di vari gruppi di operatori sanitari, in particolare nel campo dei disabili e dei malati terminali, così come di quanti lottano contro la diffusione di nuove malattie quali l’AIDS (cfr n. 36). Con la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato la Chiesa esprime la sua gratitudine e il suo apprezzamento per il servizio disinteressato di molti sacerdoti, religiosi e laici impegnati nell’assistenza sanitaria, che si occupano generosamente dei malati, dei sofferenti e dei morenti, traendo forza e ispirazione dalla fede nel Signore Gesù e dall’immagine evangelica del Buon Samaritano. Il comando del Signore durante l’Ultima Cena: "Fate questo in memoria di me", oltre a riferirsi alla frazione del pane, allude anche al corpo offerto e al sangue versato da Cristo per noi (cfr Lc 22, 19-20), in altre parole, al dono di sè agli altri. Un’espressione particolarmente significativa di questo dono di sè è il servizio ai malati e ai sofferenti. Perciò chi si dedica ad esso troverà sempre nell'Eucaristia una fonte inesauribile di forza e uno stimolo a una generosità sempre nuova.

4. Nell’approccio ai malati e ai sofferenti, la Chiesa è guidata da una visione precisa e completa della persona umana "creata a immagine di Dio e dotata di dignità e diritti umani inalienabili" (Ecclesia in Asia, n. 33). Di conseguenza, la Chiesa insiste sul principio che non tutto ciò che è tecnicamente fattibile è moralmente ammissibile. I recenti ed enormi progressi e le capacità della scienza medica danno a noi tutti una grande responsabilità riguardo al dono della vita che Dio ci offre e che resta sempre tale in tutte le sue fasi e in tutte le sue condizioni. Dobbiamo vigilare contro qualsiasi violazione e soppressione della vita. "Siamo... i custodi della vita, non i proprietari... Dal momento del concepimento, la vita umana coinvolge l’azione creatrice di Dio e rimane per sempre in un legame speciale con il Creatore sorgente della vita, e suo unico termine" (Ecclesia in Asia, n. 35).

Saldamente radicate nella carità, le istituzioni sanitarie cristiane continuano la missione di Gesù di assistenza ai deboli e ai malati. Sono certo che, in quanto luoghi nei quali si afferma e si assicura la cultura della vita, essi continueranno a soddisfare le aspettative che ogni membro sofferente dell’umanità ripone in essi. Prego affinché Maria, Salute dei Malati, continui a concedere la sua protezione amorevole a chi è ferito nel corpo e nello spirito e interceda per quanti se ne prendono cura. Ella ci aiuti a unire le nostre sofferenze a quelle di Suo Figlio mentre siamo in cammino con gioiosa speranza verso la salvezza della Casa del Padre.

Da Castel Gandolfo, 6 agosto 2001

Giovanni Paolo II

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Eredità del Giubileo

 

Eucaristia e Riconciliazione alimento della vita cristiana

a cura di don Giovanni

 

Per ottenere il dono dell’indulgenza giubilare, tra le condizioni richieste - e tra queste la volontà seria di rompere con il peccato, cioè di convertirsi - v’era l’accostarsi al sacramento della Riconciliazione e all’Eucaristia. Confessarsi e ricevere il perdono che il Signore ci offre attraverso il suo ministro è punto d’arrivo della volontà di cambiare vita, espressione della nostra costante tensione al bene, al compimento della volontà del Signore nell’ordinarietà della vita quotidiana, in altre parole, alla santità, alla quale tutti siamo chiamati (NMI 30-31; v. "L'Angelo" di giugno 2001). Nell’Eucaristia, lo Spirito santo ci unisce a Gesù Cristo morto e risorto, vivente. Da un lato il Sacramento del Corpo e Sangue del Signore è divina energia per realizzare i nostri buoni propositi, poiché senza il Signore non possiamo fare nulla (Gv. 15, 5; NMI 38); dall’altro, il riceverlo in noi esprime la nostra volontà di aderire a Lui con tutto il nostro essere e la nostra vita.

Nel documento firmato davanti al Popolo di Dio raccolto in piazza S. Pietro, dopo aver chiuso la Porta santa, la mattina dell’Epifania del 2001, il Papa ha tracciato le linee di azione che tutti, nella Chiesa, dovremmo cercare di attuare, quale segno dei frutti di conversione e rinnovamento in Cristo realizzati dallo Spirito del Signore nel Giubileo. Novo millennio ineunte (= All’inizio del nuovo millennio, NMI), è il titolo di questo prezioso documento, nel quale il santo Padre ci offre i sentimenti del suo cuore, condivide con noi il suo slancio ardente verso Cristo Gesù, ci invita con energia e fiducia a "prendere il largo": Duc in altum, facendo eco a sé e a tutti i credenti cattolici del comando di Cristo all’apostolo Pietro.

Proprio a tale documento facciamo riferimento ora, in prossimità dell’inizio della Quaresima, tempo favorevole per la conversione come lo fu l’Anno giubilare, anche se ad essa non è legata la possibilità di ricevere l’indulgenza, per sé o per altri. Sarebbe però stato segno di atteggiamento mercantile nei confronti del Signore confessarsi e comunicarsi allora, perché c’era da "battere cassa" - spiritualmente, s’intende - presso il buon Dio.

Se la celebrazione del Giubileo, per ciò che riguarda l’esperienza dei singoli, ha avuto senso, Riconciliazione ed Eucaristia dovrebbero aver ritrovato il posto che loro spetta nella vita dei credenti.

Scrive il Papa: "Il massimo impegno va posto dunque nella liturgia, "il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù". [...] Occorre [...] dare particolare rilievo all’Eucaristia domenicale e alla stessa domenica, sentita come giorno speciale della fede, giorno del Signore risorto e del dono dello Spirito, vera Pasqua della settimana".

La risurrezione di Gesù è l’evento su cui si fonda la fede cristiana, quello che ci fa guardare al futuro, spesso incerto, con la certezza che esso, comunque, è saldamente in mano a Colui che è il Vivente. Per il credente è fondamentale celebrare la Pasqua, non solo una volta all’anno, ma ogni domenica, piccola pasqua settimanale (NMI 35).

Il santo Padre insiste "perché la partecipazione all’Eucaristia sia veramente, per ogni battezzato, il cuore della domenica: un impegno irrinunciabile, da vivere non solo per assolvere a un precetto, ma come bisogno" che non può non essere sentito da chi vive "una vita cristiana veramente consapevole".

Giovanni Paolo II osserva come il nuovo millennio sarà caratterizzato "da un profondo intreccio di culture e religioni" anche nei Paesi di antica tradizione cristiana. Addirittura, "in molte regioni i cristiani sono, o stanno diventando, un "piccolo gregge" (Lc. 12, 32)". Questo fatto pone i credenti in Cristo "di fronte alla sfida di testimoniare con maggior forza, spesso in condizione di solitudine e di difficoltà", la propria identità di cristiani, in vari modi. Ebbene, "il dovere della partecipazione eucaristica ogni domenica è uno di questi" modi. Capita spesso anche a noi, qui a Verola e in Italia, di sentirci "piccolo gregge" nell’ambiente di lavoro, nella famiglia, tra i compagni di svago: sperimentiamo un senso di "dispersione", ci sentiamo pochi. Ma proprio "l’Eucaristia domenicale, raccogliendo settimanalmente i cristiani come famiglia di Dio intorno alla mensa della Parola e del Pane di vita, è anche l’antidoto più naturale alla dispersione. Essa è il luogo privilegiato dove la comunione è costantemente annunciata e coltivata. Proprio attraverso la partecipazione eucaristica, il giorno del Signore diventa anche il giorno della Chiesa, che può svolgere così in modo efficace il suo ruolo di sacramento di unità" (NMI 36).

Ciò che viene detto per l’Eucaristia, vale anche per la Riconciliazione. Il Papa ricorda che nel 1984, dopo il Sinodo dei Vescovi sul Sacramento della Riconciliazione, invitava "a fare ogni sforzo per fronteggiare la crisi del "senso del peccato" che si registra nella cultura contemporanea", cosa tutt’ora più che mani necessaria. Più ancora invitava a "riscoprire Cristo come mysterium pietatis, colui nel quale Dio ci mostra il suo cuore compassionevole e ci riconcilia pienamente a sé". Proprio alla contemplazione del volto di Cristo, quale punto di partenza del cammino nel nuovo millennio, il santo Padre ha dedicato tutta la seconda parte del documento che stiamo citando.

Prosegue il Papa: "È questo volto di Cristo che occorre far riscoprire anche attraverso il sacramento della Penitenza, che è per un cristiano "la via ordinaria per ottenere il perdono e la remissione dei suoi peccati gravi commessi dopo il Battesimo"".

Il Papa ricorda che ai tempi del Sinodo già menzionato "stava sotto gli occhi di tutti la crisi del Sacramento, specialmente in alcune regioni del mondo". Ora anche Verola è tra queste "regioni". Con realismo, il Papa annota che "i motivi che ne erano all’origine (della crisi) non sono svaniti in questo breve arco di tempo. Ma l’Anno giubilare, che è stato particolarmente caratterizzato dal ricorso alla Penitenza sacramentale, ci ha offerto un messaggio incoraggiante, da non lasciar cadere: se molti, e tra essi anche tanti giovani, si sono accostati con frutto a questo Sacramento, probabilmente è necessario che i Pastori si armino di maggior fiducia, creatività e perseveranza nel presentarlo e farlo valorizzare". L’apertura della Basilica la sera del secondo venerdì del mese è una espressione di questa "maggior fiducia e creatività" invocata dal Papa, una delle possibilità che, grazie all’impegno e alla disponibilità di don Giampaolo, vengono offerte a questo riguardo alla porzione di Popolo di Dio che è in Verola.

La Quaresima che andiamo ad iniziare ci offre l’occasione per riprendere ciò che la grazia del Giubileo ci ha offerto. La strada che porta al confessionale sia il confessore che il penitente viene nuovamente posta alla nostra attenzione, per renderci consapevoli che "i doni del Signore - e i Sacramenti sono tra i più preziosi - vengono da Colui che ben conosce il cuore dell’uomo ed è il Signore della storia" (NMI 37).

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ogni mese ... una preghiera

 

Nel suo Figlio fatto uomo, morto, risorto, asceso al cielo e datore dello Spirito, Dio ci ha detto la sua parola definitiva ed ultima: la Rivelazione in Cristo giunge al suo compimento, né sono da attendersi nuove manifestazioni di Dio che aggiungano qualcosa all’evento - Cristo così come i suoi diretti testimoni, gli Apostoli, ce l’hanno tramandato: la Rivelazione è chiusa con la morte dell’ultimo Apostolo. Quanto proviene da essa è norma della fede. Così, per es., non può dirsi cristiano chi nega la Trinità di Dio, la divinità di Gesù Cristo, la nostra risurrezione, ecc. Le cosiddette rivelazioni private, quali le apparizioni del Signore stesso o della Madonna e dei Santi, non sono di fede. Si può cioè essere buoni cristiani anche se non si crede, per es., alle apparizioni di Lourdes o ai messaggi del Sacro Cuore di Gesù a s. Margherita Maria Alacoque.

Non di rado, tuttavia, i movimenti di preghiera e i cammini di penitenza legati a questi fenomeni spirituali costituiscono frutti di autentica vita cristiana, così che vengono proposti all’intera Chiesa, al punto da entrare anche nel calendario liturgico (v. l’11 febbraio e la solennità del Sacro Cuore di Gesù).

Le rivelazioni a sr. Faustina Kowalska, polacca, canonizzata di recente dal santo Padre rientrano tra quelle private. Il suo diario è ricco di annotazioni dei suoi dialoghi con il Signore, che ella ha conosciuto soprattutto dall’angolatura visuale della misericordia. Siamo liberi di credere o non credere che si tratti di rivelazioni; tuttavia l’autorevolezza del nostro Papa, ci spinge a non disdegnare l’uso nella preghiera di alcuni suggerimenti che ci vengono da questa singolare devozione, tutta concentrata ad adorare la misericordia di Dio manifestata in Gesù.

Torneremo a proporre altre preghiere suggerite da sr. Faustina. Qui riportiamo due "formulari" da lei tramandatici. Quanto proponiamo ci pare particolarmente adatto al tempo di Quaresima che andiamo ad iniziare.

L’Ora della Misericordia

"Ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella Mia misericordia, adorandola ed esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora che venne spalancata per ogni anima. È un’ora di grande misericordia per il mondo intero".

Così, secondo s. Faustina, Cristo desidera che ogni giorno si onori il momento della Sua agonia sulla Croce; in quel momento si mediti la sua dolorosa Passione perché proprio in essa è apparso in modo più chiaro l’amore di Dio per gli uomini; desidera che si adori e si esalti la misericordia di Dio e che per i meriti della Passione di Gesù Cristo vengano implorate grazie per se stessi, per il mondo intero e soprattutto per i peccatori. "In quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono - avrebbe detto Gesù a Suor Faustina - e se non puoi fare la Via Crucis, entra almeno per un momento in cappella ed onora il mio cuore che nel SS. Sacramento è pieno di misericordia. E se non puoi andare in cappella, almeno raccogliti in preghiera per un momento, là dove ti trovi".

La preghiera nell’Ora della Misericordia è strettamente legata alle tre del pomeriggio e deve essere rivolta a Gesù.

Invocazione nell’Ora della Misericordia (dal Diario di suor Faustina)

"O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in Te".

Alcune possibili preghiere (dal Diario di suor Faustina)

"O Gesù, Verità Eterna, nostra Vita, invoco e mendico la Tua misericordia per i poveri peccatori. O Cuore dolcissimo del mio Signore, pieno di compassione e di insondabile misericordia T’imploro per i poveri peccatori. O Cuore Santissimo, Sorgente di misericordia, dal quale scaturiscono raggi di grazie inconcepibili per tutto il genere umano, da Te imploro la luce per i poveri peccatori.

O Gesù, ricorda la Tua dolorosa Passione e non permettere che periscano anime redente col Tuo preziosissimo e santissimo Sangue.

O Gesù, quando considero il grande prezzo del Tuo Sangue, gioisco per il suo grande valore, dato che una sola goccia sarebbe bastata per tutti i peccatori. Benché il peccato sia un abisso di cattiveria e d’ingratitudine, tuttavia il prezzo pagato per noi è assolutamente incomparabile. Pertanto ogni anima abbia fiducia nella Passione del Signore, speri nella misericordia. Iddio non nega a nessuno la Sua misericordia. Il cielo e la terra possono cambiare, ma la misericordia di Dio non si esaurisce. Oh! quale gioia arde nel mio cuore, quando considero questa Tua incomprensibile bontà, o Gesù mio. Voglio condurre ai Tuoi piedi tutti i peccatori, affinché lodino la Tua misericordia per i secoli infiniti".

"O Gesù, disteso sulla croce, Ti supplico, concedimi la grazia di adempiere fedelmente la santissima volontà del Padre Tuo, sempre, ovunque ed in tutto. E quando la volontà di Dio mi sembrerà pesante e difficile da compiere, Te ne supplico, Gesù, scenda allora su di me dalle Tue Piaghe la forza ed il vigore e le mie labbra ripetano: "Signore, sia fatta la Tua volontà".

O Salvatore del mondo, amante dell’umana salvezza, Tu che fra i tremendi dolori del Tuo supplizio Ti sei dimenticato di Te stesso ed hai pensato alla salvezza delle anime, o Gesù pietosissimo, concedimi la grazia di dimenticare me stessa, in modo che viva totalmente per le anime, collaborando con Te all’opera della salvezza, secondo la santissima volontà del Padre Tuo".

Si cerchi di praticare la Via Crucis. Potrà essere vissuta con questa intenzione la partecipazione alla via Crucis che verrà proposta più volte nel tempo di Quaresima e di Passione. Nell’Ora della Misericordia può essere inserita anche la Coroncina su riportata e anche ciò che, avendone la possibilità, presenteremo in futuro da queste pagine de "L’Angelo".

La contemplazione delle diverse stazioni della Via Crucis può essere avviata così:

(dal Diario di suor Faustina)

O Signore misericordioso, mio Maestro, voglio fedelmente seguirTi, voglio imitarTi nella mia vita in modo sempre più perfetto. Per questo Ti chiedo di concedermi attraverso la meditazione della Tua passione la grazia di comprendere meglio i misteri della vita spirituale.


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Vita Parrocchiale

 

Centro di Ascolto vissuto lunedì 14 gennaio

 

"Un desiderio ricorrente: essere più buoni" (Lc 18, 18-23)

Anche questo mese abbiamo la gioia di poter condividere con un Centro di Ascolto della Diaconia S. Rocco la relazione dell’incontro vissuto: leggiamolo e ringraziamo chi ci offre ora questo dono.

Terminata la lettura del Vangelo e del Decalogo della Bontà abbiamo esclamato: "È difficile!! - ma come si fa a realizzare ciò che abbiamo letto!!"

Ci siamo sentiti un po’ come il notabile ricco che è diventato triste quando Gesù gli ha chiesto di vendere tutto e di seguirlo (Luca 18, 18-23).

Dopo qualche attimo di silenzio abbiamo ripreso coraggio ed abbiamo cercato insieme alcune risposte alle varie domande che ci erano sorte.

Per prima cosa ci siamo resi conto che essere buoni non significa solo fare del bene (volontariato, carità, assistenza, ecc.) oppure andare in Chiesa, ma essere buoni è uno "stile di vita" che possiamo fare nostro solo con l’aiuto di Gesù.

Tutti possono essere buoni, indipendentemente dalla religione, ma per noi Cristiani essere buoni significa anche rispettare delle regole (I Comandamenti), utilizzare "strumenti" come la Parola di Dio o i Sacramenti per cercare di seguire Gesù il nostro "Grande Esempio" di bontà.

Essere buoni significa anche essere giusti, è nostro dovere cercare di risolvere i problemi con il dialogo, ascoltare prima di scontrarsi ed alzare la voce. Nella vita di ogni giorno e soprattutto nel mondo del lavoro, abbiamo spesso a che fare con invidie e gelosie davanti alle quali è difficile chiudere gli occhi. "Purtroppo" Gesù ci chiede di portare la nostra Croce e spesso la via che ci indica da percorrere è la più difficile per noi perché dobbiamo staccarci dal nostro egoismo e dalle nostre cose.

Gesù chiede ad ognuno secondo i propri mezzi e non ci abbandona mai. Siamo consapevoli di "inciampare" spesso, ma Dio è Luce e Speranza e dona conforto a chi lo chiede.

Non spetta a noi giudicare chi è buono e chi non lo è, ci penserà Dio che conosce a fondo ogni Suo figlio.


Rispondiamoci con il Catechismo

Nonostante le difficoltà che nascono dai nostri limiti è importante però vivere con questo desiderio, avendo come riferimento una bontà che ci parla di Dio, di impegno e non di "superficialità", "ingenuità disarmante", "debolezza", "...".

Una bontà che non ha come punto di riferimento i condizionamenti del mondo, ma la proposta di Dio. Una bontà che ci parla di Virtù Cardinali: cerchiamo di capirle affidandoci al Catechismo della Chiesa Cattolica.

1805 Quattro virtù hanno funzione di cardine. Per questo sono dette "cardinali"; tutte le altre si raggruppano attorno ad esse. Sono: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. "Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza" (Sap 8, 7). Sotto altri nomi, queste virtù sono lodate in molti passi della Scrittura.

1835 La prudenza dispone la ragione pratica a discernere, in ogni circostanza, il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per attuarlo.

1836 La giustizia consiste nella volontà costante e ferma di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto.

1837 La fortezza assicura, nelle difficoltà, la fermezza e la costanza nella ricerca del bene.

1838 La temperanza modera l’attrattiva dei piaceri sensibili e rende capaci di equilibrio nell’uso dei beni creati.

1839 Le virtù morali crescono per mezzo dell’educazione, di atti deliberati e della perseveranza nello sforzo. La grazia divina le purifica e le eleva.

 
Una bontà che è espressa molto bene nel decalogo donatoci dal "Papa buono" Giovanni XXIII.

* Essere buono è dimenticare se stessi per pensare agli altri.

* Essere buono è perdonare pensando che la miseria umana è più grande della cattiveria.

* Essere buono è avere pietà della debolezza altrui pensando che noi non siamo diversi dagli altri e, nelle loro condizioni, forse saremmo stati peggiori.

* Essere buono è chiudere gli occhi davanti all’ingratitudine.

* Essere buono è dare anche quando non si riceve, sorridendo a chi non comprende o non apprezza la nostra generosità.

* Essere buono è sacrificarsi, aggiungendo al peso delle nostre pene di ogni giorno quello delle pene altrui.

* Essere buono è tenere ben stretto il proprio cuore per riuscire a soffocare le sofferenze e sorridere costantemente.

* Essere buono è accettare il fatto poco simpatico che più doneremo più ci sarà domandato.

* Essere buono è acconsentire a non avere più nulla riservato a se stessi, tranne la gioia della coscienza pura.

* Essere buono è riconoscere con semplicità che davvero buono è solo IDDIO.


Testimonianza evangelica

Riusciremo a realizzare la nostra vita alla luce delle virtù cardinali? Nella misura in cui, difficoltà dopo difficoltà, cercheremo di affrontarle con la consapevolezza che accanto a noi c’è un Padre Buono disposto a sostenerci con il Suo Amore Immenso: come è capitato ad Ana J. che svolge il lavoro di giudice in Bosnia.


"Tutto vince l’amore"

Come tante persone della Bosnia, anch’io sono fuggita dal mio paese con un fagotto in mano. Mi sono rifugiata nella regione della Bosanka Posavina, nel nord est, rischiando la vita insieme a mia madre, ad una cognata ammalata di cancro e ai suoi tre figli, mentre mio padre e i miei due fratelli sono dovuti rimanere in Bosnia.

In una notte la guerra mi aveva portato via tutto: casa, amici, futuro. Senza sapere dove andare siamo state accolte da un conoscente, anche lui profugo.

Sono riuscita a trovare lavoro in una organizzazione umanitaria. Ogni giorno venivo a contatto con le tragiche realtà della guerra: profughi in cerca di aiuto, situazioni urgenti, situazioni difficili con ferite profonde. Ma le difficoltà non finivano per me: mia cognata morì affidando a me i suoi tre figli e mia madre si ammalò fino a rimanere paralizzata: l’angoscia mi prese.

In quel buio interiore è stato per me una luce il comportamento di una mia collega: era sempre paziente, sapeva prendere su di sè l’angoscia degli altri e aiutava tutti concretamente. Un giorno le ho chiesto quale fosse il suo segreto e ho scoperto che alla radice della sua serenità c’era una fede incrollabile: la certezza che Dio è Amore, che è Padre e ama ciascuno immensamente.

Rimasi scossa e in me si è riaccesa la speranza. Sentii forte il desiderio di rispondere all’amore di Dio incominciando a mia volta ad amare: la mia vita riacquistò un senso.

La vita nonostante le croci non era più drammatica e un giorno poi, da Orasje, in Bosnia, a pochi chilometri dal mio paese, mi arrivò l’invito a riprendere il mio vecchio lavoro di giudice e in quel momento, nonostante le difficoltà sentii che era arrivato il momento di ritornare fra la mia gente.

Ho trovato sistemazione in una stanzetta d’albergo dove alloggiavano anche militari e profughi: l’ambiente era difficile. Il mio lavoro richiedeva molto impegno, anche oltre le ore di ufficio: c’era da lavorare per salvare matrimoni misti che l’odio fra le etnie aveva messo in crisi. Molte famiglie erano state smembrate e avevano bisogno di aiuto nella ricerca del coniuge o dei parenti: c’erano prigionieri di guerra da contattare. A tutto questo si aggiungeva la mancanza assoluta di beni di prima necessità. Sentivo sulla mia pelle tutte queste piaghe e avvertivo che dovevo andare a fondo di ogni situazione che incontravo. Da giudice diventavo spesso sorella o madre. Mi dava forza il pensiero di Gesù che sulla croce aveva gridato: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Guardando a Lui, che non aveva rifiutato di percorrere la strada del dolore, ogni dolore mio o degli altri acquistava un senso e trovava una risposta. Sentivo chiaramente che in Lui pur nella disperazione generale, potevo essere segno di speranza.

Ora la situazione è ancora difficile, ma accanto a me si sono uniti altri con i miei stessi sentimenti e desideri: rispetto ai problemi il contributo che possiamo dare è piccolo. Ma nella mia anima c’è solo una immensa gratitudine a Dio per aver colmato la mia vita e quella di molti altri con il Suo infinito amore, e, insieme, la certezza che Lui solo può guidare questa nostra terra e tutta l’umanità verso la piena realizzazione, verso un mondo più giusto, di pace e di concordia fra i popoli.

Prossimo Centro di Ascolto Lunedì 11 febbraio

"Preghiera e Missione"

 I discepoli, vedendolo pregare, Gli rivolgono una domanda: "Signore, insegnaci a pregare!" e Gesù risponde: "Quando pregate, dite: "Padre Nostro che sei nei cieli..." (Matteo 6, 9-14)

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"Via Crucis" nei quartieri

 

Alle proposte offerte ogni anno per vivere la quaresima si aggiunge per la nona volta l’iniziativa della "Via Crucis" che si svolgerà nell’ultima settimana di quaresima nei diversi quartieri della parrocchia.

La proposta della "Via Crucis", per le strade, non è una novità per la nostra comunità.

L’iniziativa ha però il pregio di offrire l’opportunità a coloro che risiedono nei vari quartieri di sentirsi coinvolti in una confessione pubblica di fede in Cristo morto e risorto che rivive il mistero della sua Pasqua nei battezzati chiamati a morire al peccato per risorgere a nuova vita.

È quindi un pio esercizio del tempo quaresimale con il quale il Signore vuol raggiungere un po’ tutti, anche i distratti, gli indifferenti e i renitenti.

Per tutti insomma risuona il richiamo di Gesù.

"Il tempo della salvezza è venuto: il regno di Dio è vicino, cambiate vita e credete al Vangelo" (Mc 1, 15).

La Via Crucis si svolgerà alle ore 20.30 secondo il calendario che verrà pubblicato nel prossimo numero de "L’Angelo di Verola".

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 A tutti gli anziani e pensionati di Verolanuova

 

Carissimi, è un invito personale che i sacerdoti, come ogni anno, anche a nome del Consiglio Pastorale Parrocchiale, vi indirizzano in occasione della Quaresima.

Sempre vi ricordiamo, ma in particolar modo in questo tempo di preparazione alla S. Pasqua.

Sappiamo che molti di voi continuano a lavorare; così ci sono presenti, ogni giorno, nelle preghiere, coloro che a causa della malattia sono costretti a rimanere a casa.

Vorremmo ricordare a voi tutti, cari fratelli, che il lavoro e la sofferenza vissuti in unione a Gesù lavoratore e sofferente, diventano una preghiera che contribuisce a farci più buoni e a rendere più abitabile questa terra.

Ci rivolgiamo a tutti i pensionati che hanno la possibilità e il desiderio di vivere la S. Quaresima e li invitiamo a partecipare alla S. Messa delle ore 9.00 che ogni giorno, in Basilica, verrà celebrata specialmente per loro.

Coloro che sono impossibilitati ad uscire di casa potranno unirsi, a chi prega in Basilica, per mezzo della Radio che trasmette ogni giorno alle ore 9.00 la S. Messa sulla lunghezza d’onda 91.2 Mhz.

A tutti auguriamo una Santa Quaresima perché il Signore, in questo tempo di conversione, vi guidi nel cammino indispensabile per un personale e comunitario incontro con Gesù Risorto nella S. Pasqua.

Vi salutiamo cordialmente e vi auguriamo ogni bene nel Signore.

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Madri Cristiane

In occasione della festa della concittadina Beata Paola Gambara sono state rinnovate le adesioni alla

Pia Unione "Spose e Madri Cristiane"

 

Viene esposta qui la breve storia e il fine di questa associazione

Origine

La Pia Unione ebbe origine a Parigi l’anno 1850 per opera di alcune donne che erano sensibili ai problemi che colpivano il mondo della famiglia. Pensarono di unirsi insieme, sotto la protezione di Maria Santissima speranza e rifugio di tante madri, affinché la loro preghiera salisse più efficace a Dio, fonte di tutte le grazie e di tutte le misericordie. Cominciarono ad incontrarsi nella Cappella di Nostra Donna di Lione guidate da Padre Teodoro Ratisbonne. Furono chiamate: "Granello di senape".

Scopo della Pia Unione

In famiglia si cerca di dare oltre al contributo materiale, pure quello spirituale con la testimonianza e la preghiera. Alle aderenti non si impongono nuovi e straordinari doveri, ma le si invita, nella vita quotidiana a vivere la fedeltà a Dio e una esperienza di Chiesa. Religiose e devote a Dio, caritatevoli verso il prossimo, fedeli e caste, amorevoli con i mariti e impegnate nell’educare cristianamente i figli.

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Grazie 

Anche se in ritardo ringraziamo con tutto il cuore le persone che con i loro Presepi allestiti hanno abbellito il nostro paese.

Il nostro ringraziamento arrivi pure ai componenti della Banda che il giorno di S. Stefano, nel pomeriggio, hanno animato con le loro esecuzioni musicali davanti ai presepi, la preghiera e gli scambi di saluti alle Diaconie.

Grazie a nome di tutte le Diaconie

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dagli Oratori

Vita di Oratorio - Notizie in breve

di don Giovanni

Mostre

A partire da metà novembre fino a metà dicembre 2001 è stata in funzione la mostra del libro.

Curata dal gruppo dei giovani seguiti da don Giampaolo, ha goduto di buona affluenza. Ancora più numerosi di quello dello scorso anno i libri venduti; più vasta era anche la possibilità di scelta, sia per il tipo di libri che per i gusti e i destinatari a cui cercavano di corrispondere. Questo è stato possibile grazie al fatto che si è contattato un maggior numero di librerie. Ringraziamo coloro che l’hanno curata e realizzata.

Alla fiera del libro è seguita la mostra di pittura, a cura di Dionigi Canini, visitata da un buon numero di persone interessate all’arte amatoriale praticata nella nostra comunità. Accanto a pennelli o pastelli o matite già note, si sono aggiunti alcuni nuovi/e verolesi, sollecitate dall’estro ( e dalla bravura). Ringraziamo l’organizzatore e curatore di questa iniziativa, come pure gli artisti, professionisti o amatori, che hanno esposto le loro opere. Insieme alla fiera del libro, questa mostra, ormai appuntamento atteso, contribuisce a realizzare il compito di promozione della cultura che il Progetto Educativo assegna all’Oratorio (v. PEO, parte III, sez B, cap. 5: pag. XLII)


Attività più direttamente legate al cammino catechistico

1) Nel corso o in prossimità del tempo d’Avvento, sono stati tenuti i ritiri destinati ai fanciulli di 2a elementare il 25 novembre, in preparazione alla loro Ammissione, a quelli di 4a e 5a il 2 dicembre; ai ragazzi di 2a e 3a media il 16 dicembre; per gli adolescenti e i giovani l’8 dicembre: era il primo esperimento di allargamento di questa iniziativa all’intera Zona, vi ha partecipato un nutrito gruppo di adolescenti di Pontevico. I fanciulli di 3a elementare hanno invece vissuto il loro ritiro il 20 gennaio, in preparazione alla Traditio del Padre Nostro, avvenuta la domenica successiva, mentre i ragazzi di 1a media vi sono stati impegnati la domenica precedente, il 13 gennaio, in vista della loro Ammissione, avvenuta il 20. Ringraziamo coloro che hanno curato e seguito questi momenti di ascolto e preghiera.

2) Dal 2 al 4 gennaio dovevano aver luogo - si sarebbe trattato della 7a "edizione"- gli esercizi spirituali per gli adolescenti e giovani della nostra Zona Pastorale. Questa volta, stranamente, è andata buca: predicatore e sede sono stati disdetti a causa del numero troppo basso di partecipanti.

3) Il Corteo dei Magi. Curata dal Gruppo Animazione e da numerosi componenti della nostra Banda, la mattina dell’Epifania ha avuto luogo la rievocazione dell’arrivo dei Magi a Betlemme. Quale punto di partenza è stata scelta questa volta piazza Paola Gambara, ove è collocato il monumento a don Arcangelo Tadini. Proprio con il riferimento ai nostri due concittadini beati abbiamo voluto rendere grazie per il dono della fede, che essi hanno davvero sentito come tale. Ormai da qualche anno i Magi sono cinque operazione lecita, visto che Matteo parla non di tre, ma di "alcuni magi"), uno per continente, e di ambo i sessi. Terminata la messa, il corteo ha fatto visita agli anziani della cosiddetta infermeria, suscitando la loro gioia, in molti casi commossa. Anche a loro abbiam cercato di dare un piccolo motivo per sentirsi in festa, nel grande giorno dell’Epifania. Oro, incenso e mirra erano rappresentati dagli elementi che da sempre vengono portati dai fanciulli e dai ragazzi nel corteo dei Magi, per esprimere preghiera e condivisione. Un sentito grazie a tutti coloro che hanno collaborato.


Altre iniziative

1) Il presepio, anziché nel vano della scala secondaria è stato allestito, in grande, con passione e fantasia sul palco del salone. Ha "funzionato" in concomitanza con la mostra di pittura ed è stato, insieme a questa, occasione di frequenti e simpatici ritrovi dei nostri adolescenti e giovani.

2) L’incontro con S. Lucia la vigilia della festa della santa, ha riscosso come sempre buon successo. Dopo l’abolizione del percorso attraverso via Dante, Carducci, Zanardelli e Garibaldi praticata già da un paio d’anni, per evitare la presenza invadente e inopportuna di persone alle quali l’iniziativa non è destinata e che, sottraendo spazio ai legittimi destinatari - i bambini e i fanciulli - miravano a fare man bassa delle caramelle a questi destinate, si è provveduto ad un nuovo cambiamento: l’incontro è avvenuto a "porte chiuse" nel cortile dell’Oratorio, con i bambini e i fanciulli insieme ai necessari accompagnatori. È stato meglio.

Ringraziamo tutti coloro che hanno curato queste iniziative.

Mentre scriviamo ce ne sono altre in cantiere: serate musicali, pomeriggi di gioco e sfilata in vista della festa di S. Agnese e S. Giovanni Bosco e del Carnevale. Se ne parlerà a suo tempo.


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L’angolo dell’educatore

 

Adolescenti ma non troppo

di Antonella Galli

Da: "Noi genitori e figli" del 20 aprile 2000

La pedagogia ha trascurato a lungo quel periodo che separa l’infanzia dall’età successiva, nella falsa convinzione che i ragazzi dai 10 ai 13anni non ponessero troppi problemi. "Invece - osserva Renata Viganò, docente della Cattolica - si tratta di un momento delicatissimo durante il quale i genitori devono trovare grandi capacità d’ascolto e nuove disponibilità affettive"

Un periodo difficile, confuso, contraddittorio. Così viene spesso definita l’adolescenza, quella lunga e convulsa fase di transizione che va dall’infanzia all’età adulta. Sono anni complessi eppure emozionanti, durante i quali si formano il corpo e la personalità, matura la voglia di aprirci alla realtà che ci circonda.

Tutti questi cambiamenti fondamentali avvengono però in maniera graduale, progressiva, secondo tappe ben distinte. In passato, questi gradini intermedi forse non erano così chiari, perché la società "obbligava" i bambini a crescere più in fretta, a occupare velocemente il loro ruolo nel mondo degli adulti.

Oggi, invece, le regole di vita sono cambiate - il periodo di formazione scolastica si è allungato e quindi, di conseguenza, si è prolungato anche quello di dipendenza dai genitori - e hanno reso più evidenti le caratteristiche e le necessità che contraddistinguono le diverse fasi della cosiddetta età ingrata.

A cominciare proprio dall’inizio, da quella che oggi pedagogisti ed educatori definiscono come preadolescenza. "Per lungo tempo - spiega Renata Viganò, docente di pedagogia generale all’Università Cattolica di Milano - quel periodo della nostra vita che è compreso fra gli undici e i quattordici anni ha ricevuto poca attenzione da parte degli studiosi, perché si pensava che, in fondo, non ponesse poi tanti problemi. In realtà, invece, è una fase molto delicata della crescita, per la quale i genitori devono sapere trovare una disponibilità affettiva e una capacità d’ascolto nuove".

Un ragazzino di dodici, tredici anni, infatti, è ancora molto lontano dal mondo degli adulti, ma non è già più un bambino e quindi non va più considerato come tale. Nel giro di pochi anni, il suo modo di pensare e di valutare la realtà che lo circonda cambierà nuovamente, le sue esigenze e i suoi bisogni saranno altri ancora e diventeranno davvero quelli di un adolescente. Per il momento, però, come sottolinea Norberto Galli, ordinario di pedagogia generale all’Università Cattolica di Milano e direttore della rivista Pedagogia e Vita, "ha ancora bisogno di attenzioni particolari. Non deve essere lasciato solo perché non è ancora in grado di badare a sè e decidere per conto suo, di misurarsi con le difficoltà e di gestire la propria libertà. Ha bisogno di avere accanto persone capaci di stimolare la sua autonomia, di guidarlo a fare scelte giuste e assennate".

La sua personalità è ancora fragile e insicura e, più che imposizioni, gli servono proposte e motivazioni, stimoli e rassicurazioni sulle sue capacità, di cui, spesso, fatica a rendersi conto.

"Spetta ai genitori, allora - sottolinea Renata Viganò - guidarlo verso la conquista dell’autonomia e, soprattutto, educarlo a coltivare emozioni, sentimenti e valori. Oggi, ancor più di quanto non avvenisse in passato, ai ragazzi spesso manca la possibilità di trovare punti di riferimento morali e sociali stabili e univoci. E per loro è molto più difficile di quanto forse non lo sia stato per i loro genitori apprendere i principi fondamentali che regolano la vita sociale".

"A mio parere - riprende l’esperta - una delle difficoltà maggiori che devono affrontare le nuove generazioni è proprio quella di trovarsi di fronte a uno sterminato campo dove, se viene a mancare un forte e continuo sostegno educativo da parte della propria famiglia può essere davvero difficile - osserva ancora la pedagogista - decidere come comportarsi, imparare a fare progetti, diventare costruttivi e non temere di dover poi affrontare il mondo da soli".

In questa fase della crescita così delicata, però, ai ragazzi non bastano più le affermazioni di principio, l’imposizione, da parte dei genitori, delle loro considerazioni. Sono necessari un confronto reale e un dialogo continuo, che li aiutino a rendere concreti valori quali il rispetto e la tolleranza.

Questi ideali devono trovare espressione in ogni più piccola esperienza quotidiana e anche un episodio apparentemente banale come uno screzio fra compagni di scuola può servire a far riflettere i ragazzi sul vero significato dell’amicizia e sul principio di giustizia.

Durante la fase dell’adolescenza anche i sentimenti acquistano un valore particolare e diventano sempre più importanti. La sfera delle emozioni, però, può trasformarsi in un vero e proprio campo minato, dove i genitori devono sapersi muovere con ancor maggiore discrezione.

"Più che per altri argomenti, infatti - continua Renata Viganò - il tema dell’amore richiede molta attenzione da parte di mamma e papà. Bisogna affrontarlo lentamente, per gradi, senza mai forzare le cose nè, tantomeno, sminuire le emozioni che sta vivendo nostro figlio.

Per lui, infatti, si tratta di un momento delicato, particolare, spesso difficile, e ha bisogno del nostro aiuto per capire come affrontarlo con serenità e ottimismo. Il miglior modo per educare un ragazzo ai sentimenti, credo sia quello di fargli sperimentare quotidianamente che cos’è davvero l’amore attraverso la qualità del rapporto che esiste fra i suoi genitori.

Un rapporto fondato sulla fiducia, il rispetto, la capacità di dare gratuitamente, il volere sempre il bene dell’altro, infatti, è un esempio fondamentale".


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Le nostre rubriche

 

Verola missionaria

a cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

...Celebriamo la "Missione"

 

Celebrare la Missione vuol dire lodare Dio per le meraviglie di salvezza che ha operato e opera nel mondo, vuol dire celebrare l’unità della famiglia umana.

Tutti sono chiamati alla Missione, dai più piccoli ai più anziani, perché Dio predilige quelli che per il mondo sono i più inutili, purché si avvicinino a Lui con gioia; loro sapranno avvicinare l’uomo, colui che più di loro ha bisogno di pane, ma sopratutto del Signore.

Il modo cristiano di avvicinarsi all’uomo, di avvicinare le sofferenze è anzitutto il rispetto dell’altro, l’amore per l’altro, perché la povertà e la sofferenza conservano una loro dignità e non chiedono lacrime, compassione, ma soprattutto attiva ed amorevole solidarietà.

Per il cristiano un modo di celebrare la Missione e anche quello di essere di sostegno ai missionari che portano avanti la Missione.

Chi parte così non è solo, ma è l’espressione di una comunità.

I missionari combattono da eroi, incontrano supplizi, si espongono alla morte e offrendo la loro vita trionfano su tutte le potenze degli uomini, perché hanno fede, pregano continuamente e predicano il Vangelo con fervore e sono incessantemente uniti a Dio che infonde lo zelo, cioè rende l’anima pronta e coraggiosa a compiere tutto ciò che Dio le ordina nonostante tutte le difficoltà contrarie. Noi cristiani, come i missionari, dobbiamo farci solidali con coloro che dal male sono oppressi.

Mediante questa solidarietà la sofferenza diventa un carico più leggero e la croce si trasforma da strumento di tortura e di sofferenza in strumento di comunione, di riconciliazione, di libertà e di pace.

 Il Santo Padre ci ricorda che: "non c’è giustizia senza pace; e non c’è pace senza perdono".

Ma il rifiuto della croce dettato da paura o da orgoglio perpetua inevitabilmente il contagio dell’egoismo, la lotta dell’uomo contro l’uomo.

Oggi purtroppo l’uomo, se lontano da Dio, rifiuta il dialogo, anche se parla di giustizia la definisce: "dialogo impossibile, muro contro muro, giustizia di parte".

Oggi quello che prevale è l’indifferenza per chi ha bisogno, il fanatismo delle assemblee di piazza.

Oggi più che mai l’uomo ha bisogno di alzare la testa da terra e guardare un po’ di più verso il cielo, perché è da lì che può derivare il modello di giustizia da imitare, quello che restituisce all’uomo la libertà, la speranza e il coraggio di percorrere un cammino che lo fa nuovo e giusto della giustizia che è in Dio.

Questa è la missione per cui vale la pena di vivere, lottare e, se necessario, soffrire.

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I "nobel" italiani

 

a cura di Rino Bonera

 

I primi italiani a ricevere il premio Nobel sono: Camillo Golgi e Giosuè Carducci. L’alto riconoscimento avviene, per entrambi, nel 1906, a soli cinque anni dalla istituzione del premio.

GOLGI Camillo - Nato a Corteno (BS) nel 1844 fu prof. di istologia e di patologia nell’Università di Pavia della quale fu anche rettore, Socio nazionale dei Lincei e Senatore del Regno nel 1900. Il premio gli venne assegnato per la medicina. Il suo nome è legato alla scoperta di un metodo per la dimostrazione delle cellule nervose che permise una visualizzazione completa e precisa dei contorni cellulari. La sua scoperta ha importanza per avere dato l’avvio alle elaborazioni di una ricca serie di metodi istologici che hanno favorito lo sviluppo delle attuali conoscenze sulle proprietà del tessuto nervoso. Nel campo della patologia le ricerche più notevoli di Golgi furono dedicate al problema della malaria ed ai problemi da essa derivanti. Morì a Pavia nel 1926. Fu il primo italiano e bresciano che, come s’è detto, ha ricevuto il Nobel per la medicina. Il piccolo comune di Corteno, dove il suo illustre cittadino è nato, dal 1954 si onora del nome "Corteno Golgi".

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Verola sport

(a cura di Rino Bonera)

 

CALCIO

 Il campionato di 3 Cat., nella quale milita la "Verolese" del locale Gruppo Sportivo, è ripreso domenica 20 gennaio con la 1 giornata del Ritorno. Continuerà per quindici giornate e si concluderà il 5 maggio. I campionati degli Juniores (Gir. D) e degli Allievi (Gir. B) riprenderanno il 3 febbraio per concludersi, anch’essi, il 5 maggio dopo tredici giornate. Riprenderà, invece, il 9 febbraio il campionato dei Giovanissimi (Gir. G) e si concluderà il 27 aprile dopo undici giornate.

Per quanto riguarda la 3a Cat. la partenza del Ritorno ha visto la "Verolese" al 2° posto in classifica generale con 31 punti.

Intanto sono già state giocate le seguenti partite:

1a rit. (20.01): Verolese - Lograto 1 - 0

2a rit. (27.01): Verolese - Quinzano 2 - 0

Dopo i risultati di cui sopra la "Verolese" occupa, in Classifica Generale, il 2° posto con 34 punti.


IPPICA

Anche domenica 24 febbraio, presso il Centro Ippico Scuderia Cascina S. Giorgio, su campo di gara in sabbia coperto, avrà luogo un concorso ippico nazionale Formula "C" di salto ad ostacoli. Numerosissimi i premi in coppe e Buoni Valore.

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Varie - cronaca

 

Arte & cultura

Le poesie di Rosetta

 

Dai figli e dalle loro compagne (o compagni) di vita, nascono altre creature preziose, da amare profondamente e teneramente. A queste, nel mese che celebra la "Giornata per la vita", vada un augurio carico d’amore e di speranza per un futuro migliore.

Ai figli per le loro nuove creature

Figli, radici avete steso

e infuso linfa

a nuove fronde

d’anime in boccio.

 

Questi volti, queste mani,

questi occhi

che captano la luce!

 

Possa vederli crescere

nel vento,

gioire mentre avranno

in mano i sogni

di questo strano mondo

o realtà svelate alla coscienza

di tempi forse liberi e fraterni.

 

Docili come sorrisi, possa amarli

senza riserva alcuna

e senza tregua,

perchè tocchino con mano

che l’amore

è come acqua su aride zolle,

come occhiata di sole su campi

in rigoglio, come cenno

di sciolta rugiada su corolle

appena dischiuse,

come volto pacato di luna

sul brulicare delle onde

in movimento.

 

Figli, possa io credere

e sperare

che la forza e l’amore

scorrano

nelle vene e sulle orme

dell’esistenza loro.

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Una volta ...nel teatro delle Suore in Via Dante

di L. Del Balzo

 

In questa foto è ritratta parte della filodrammatica femminile che, per tantissimi anni, calcò le scene del teatro delle suore di Maria Bambina in via Dante ora, purtroppo, scomparso.

Nelle giornate festive invernali di molti anni fa, donne, giovani e bambine trovavano uno svago sano e piacevolissimo, assistendo alle rappresentazioni, sempre molto d’effetto, grazie anche ai bellissimi e suntuosi costumi, appartenenti ai nobili Gambara, che le attrici indossavano con tanto piacere ed un pochino d’ambizione.

Certamente qualche anziana, guardando questa foto, riconoscerà le attrici, alcune delle quali, purtroppo, già passate a miglior vita, e per un attimo s’immergerà ancora nell’atmosfera di quelle domeniche invernali quando, appena pranzato, si correva dalle suore per prendere posto in salone, su una panca, onde assistere allo spettacolo.

Ben presto il salone era straripante ed in tante dovevano ritornare a casa, rimandando la visione della commedia alla domenica successiva. In strada rimanevano giovanotti e ragazzi ai quali era proibito entrare, perciò davano sfogo al loro risentimento disturbando lo spettacolo. E chi, fra noi sempre presenti, non ricorda il vocio durante gli intervalli, il caldo soffocante, ma soprattutto i profumi che permeavano l’aria del salone: profumi d’agrumi, di mele, di farina di castagne che, in cartoccetti confezionati con carta da giornale, veniva venduta, dalle incaricate delle suore, assieme ai "mondoi", alla frutta secca, alle arance, ai limoni, alla liquirizia.

Mi sembra di vedere qualcuno storcere il naso.

Certo, con tutto il ben di dio che oggi è a nostra disposizione, come si possono rimpiangere i cartoccetti delle suore?!?...

Ma, in quei cartoccetti, per noi ragazze, allora, c’era la felicità!!!!...

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dal Comune di Verolanuova

 

L’Assessorato alla Cultura, sentita l’apposita Commissione riunitasi nel mese di Gennaio, ha valutato diverse proposte culturali da realizzare nel periodo primaverile ed estivo. Ecco alcune proposte:

Rappresentazioni teatrali Auditorium Biblioteca Comunale - Ingresso libero

- Sabato 2 febbraio, ore 21.00: il gruppo teatrale Primadonne presenta "Audizioni in corso" - regia M. Angela Batoli

- Sabato 2 marzo, ore 21.00: filodrammatica Chéi dél Maéstro presenta "El prim tort l’é de eser poerecc" - regia Dario Cresceri. Commedia dialettale in due atti di Maria Filippini.

- Sabato 23 Marzo, ore 21.00: l’Associazione Artistica Primoincontro presenta "Filumena Marturano" - regia di Gianni Calabrese. La compagnia Primoincontro, diretta da Gianni Calabrese, presenta "Filumena Marturano", probabilmente la più famosa opera di Eduardo De Filippo, il grande attore e commediografo napoletano, secondogenito di tre fratelli che, con Titina e Peppino, è stato per decenni protagonista sui palcoscenici nazionali ed esteri. La commedia più rappresentativa di Eduardo, tratta il tema della famiglia e della sacralità del rapporto tra genitori e figli.

Serata all’Arena di Verona

Viene proposta anche quest’anno una serata all’Arena di Verona. L’opera scelta è la "CARMEN", in calendario per venerdì 26 luglio. L’Assessorato alla Cultura offre il servizio di trasporto. Chi fosse interessato è pregato di segnalare il proprio nominativo all’Informagiovani (0309365035) o alla Biblioteca Comunale (0309365030) entro il 28 Febbraio.

Concorso di pittura

"Il passaggio a Manerbio e Verolanuova dell’XXI edizione della Mille Miglia Storica"

Per celebrare il passaggio delle Mille Miglia Storica, il Comune di Verolanuova e di Manerbio hanno in programma diverse iniziative da realizzare nei due paesi, tra le quali un Concorso di pittura, finalizzato alla realizzazione di opere grafiche inerenti il passaggio delle storica gara. Il concorso è aperto agli artisti residenti nei comuni inclusi nel Sistema Bibliotecario della Bassa Bresciana. Le opere dovranno pervenire agli Assessorati Cultura e Sport del Comune di Manerbio o di Verolanuova entro il 28.2.2002. Chiunque fosse interessato può ritirare copie del regolamento presso l’Informagiovani di Verolanuova.

Vi invito inoltre a visitare il sito www.comune.verolanuova.bs.it, troverete iniziative, informazioni, notizie sempre aggiornate dal Comune di Verolanuova, e la possibilità di contattare direttamente il Sindaco, l’Amministrazione e gli Uffici comunali.

L.B.

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Turni domenicali di guardia farmaceutica  dell’Azienda S.L. 19

FEBBRAIO

3

Verolavecchia

Ghedi

 

10

Verolanuova (dr. Colosini)

Dello

 

17

Manerbio (dr. Parati)

Bagnolo M. (dr. Donini)

24
S. Gervasio
Leno (Castelletto)

marzo

3
Pontevico (dr. Pinzi)
Leno (dr. Bravi)


10
Pontevico (dr. Romano)
Offlaga

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

Carabinieri - Pronto intervento: 112

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

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 Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 15 febbraio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

LA REDAZIONE

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Relax...iamoci un po’

 

(a cura di errebi)

 

Il pensiero...
"Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere domande".
(Claude Lévi-Strauss, Il crudo e il cotto)

...e il proverbio del mese:
"Chi tira dè mira, chi sùna la lira, chi pesca co’ l’am i crepa dè fam".
(Chi si dedica alla caccia, chi fa il musicista,chi pesca con l’amo muoiono di fame)

Il Santo del mese
S. Romano - 28 febbraio - Giovedì
Monaco del V secolo. Fondò in Francia tre monasteri. Alle porte di Ginevra abbracciò con trasporto due lebbrosi incontrati per strada e questi, riconoscenti, guarirono all’istante. Morì nel monastero di Condat nel 465.

La "Risposta"
Qual è il significato del detto: "Restare sull’albero a cantare?"

Restar delusi, perdere un’occasione, lasciarsi scappare qualcosa a beneficio di altri. Il modo di dire viene probabilmente dalla famosa favola di Esopo, raccontata da Fedro, Apuleio e La Fontaine, che s’intitola Il corvo e la volpe. Un corvo aveva rubato un pezzo di carne ed era andato a posarsi su un albero. Lo vide la volpe e le venne voglia di quella carne. Si fermò ai suoi piedi e cominciò a fare grandi lodi del suo corpo perfetto e della sua bellezza, dicendo che nessuno era più adatto di lui ad essere il re degli uccelli, e che lo sarebbe diventato senz’altro, se avesse avuto la voce. Il corvo, allora, volendo mostrare che nemmeno la voce gli mancava, si mise a gracchiare con tutte le sue forze, lasciando cadere la carne. La volpe si precipitò ad afferrarla, soggiungendo: "Se poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe proprio altro, per diventare re". Ecco conclude Esopo, una favola adatta per un uomo stolto.

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Per i più piccoli

 

PIERINO

Pierino torna dal suo primo giorno di scuola:

- Ti è piaciuta la scuola? - domanda la mamma.

E lui:

- Non mi è piaciuta per niente: non so leggere, non so scrivere e la maestra non vuole neppure che parli...

INDOVINA

Cosa disse Giulio Cesare davanti al Rubicone?

- Il dado è tratto, avanti miei brodi!

INDOVINA

Come tiri fuori un elefante da una piscina?

- Bagnato!

 

Qual è la pianta più utile all’uomo?

La pianta del piede.

 

Qual è il colmo per un Sindaco?

Avere un’intelligenza fuori dal Comune

NELLA RETE

Un ragno, dal bordo della sua ragnatela, dice a una mosca che sta passando:

- Vieni, cara, che ti insegno a tessere
No grazie - risponde quella - preferisco.... filare!

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Dai Vigili del Fuoco Volontari di Verolanuova

Il Bilancio del 2001

 

Nel corso del 2001, siamo intervenuti per soccorso in 283 casi. Sono stati 65 gli incidenti stradali, alcuni purtroppo mortali; 132 gli incendi di varia natura ed entità; 29 i prosciugamenti; 7 gli infortuni sul lavoro ed i restanti 50 interventi erano di varia natura tra cui apertura di porte, ricerca e soccorso di persone o animali in difficoltà, bonifica calabroni ed api.

Già nel corso del mese di gennaio 2002 siamo stati allertati in 32 casi: mediamente 1-2 al giorno.

Attualmente il nostro organico è di 21 persone di età compresa fra i 19 e i 50 anni. Siamo operai, artigiani e liberi professionisti.

Nel corso del 2001 l’amministrazione Comunale ha iniziato la ristrutturazione della Cascina Fornaci ove sarà ubicata la nuova sede operativa dei gruppi di volontariato tra cui i Vigili del Fuoco.

La nuova sede apre nuove aspettative di efficienza e serietà nei confronti dei Verolesi e di tutti i Comuni limitrofi di nostra competenza.

L’inserimento nei Vigili del Fuoco Volontari richiede un corso obbligatorio con istruttori Professionisti del Comando Provinciale di Brescia; mensilmente l’addestramento viene costantemente ripetuto al fine di aggiornarci sulle tecniche di soccorso.

Essendo volontari durante la giornata siamo impegnati nelle nostre realtà lavorative. L’allertamento avviene tramite cercapersone e grazie alla disponibilità data dalle Ditte e dagli Enti ove svolgiamo la nostra attività, possiamo recarci al distaccamento per poi, una volta indossata la divisa, partire verso il luogo dal quale è giunta la richiesta d’intervento; tutto si svolge nell’arco di pochi minuti.

Mantenere alto il valore d’efficienza comporta un notevole impegno da parte nostra. La nuova sede ci permetterà d’aumentare l’organico di energie nuove Maschili e per la prima volta, dato che le recenti disposizioni Ministeriali lo consentono, anche Femminili. A tal proposito, per chi fosse seriamente interessato, è possibile entrare a far parte dei Vigili del Fuoco Volontari recandosi presso la sede attuale in via Grimani.

La continua evoluzione dei materiali ci ha obbligato all’acquisto di un nuovo Gruppo Oleopneumatico composto da un Divaricatore, una Cesoia e di una Pinza Snodata; esso sviluppa una forza di 25 tonnellate e permette, nel caso di incidenti stradali, di facilitarci al soccorso di persone incastrate. L’acquisto di queste apparecchiature è stata in parte coperta dalla generosa sensibilità dimostrata da varie ditte tra cui l’Italian American Pasta Company srl di Verolanuova nella persona del Sig. Giovanni Bruschi, al Moto Club Verolese rappresentato dal presidente Giovanni Branca, al contributo datoci da privati cittadini ed alla nostra autotassazione.

Resta sempre bene inteso che per qualunque nostro intervento, sia esso grave o di controllo, nulla viene pagato dal richiedente e che la nostra disponibilità è frutto di una matura e seria dedizione verso la vita umana che ogni giorno per varie ragioni è messa in pericolo.

Ringraziamo l’Amministrazione Comunale per la fiducia concessaci. Pochi Comuni possono "Vantare" di avere nel proprio territorio un distaccamento di Vigili del Fuoco Volontari e siamo fieri di poter continuare l’opera iniziata 66 anni fa dai nostri nonni, il primo documento ufficiale in cui se ne parla risale al 1936.

Per chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco bisogna comporre il 115, numero gratuito e uguale per tutto il territorio italiano. È anche possibile contattarci direttamente componendo lo 030931027.

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 AVIS Verolanuova

Organizza una gita sulla neve
Domenica 3 marzo 2002
Ortisei Val Gardena

 

Programma:

Partenza alle ore 6.15 - appuntamento davanti alla sede Avis di via Castello

Ritorno nel tardo pomeriggio

Quota d’iscrizione:

Per i soci Avis e 15.00 quale cauzione, che verrà resa per intero sul pullman.

Per tutti gli altri la quota è di e 15.00 "fissa".

La quota deve essere versata al momento dell’iscrizione.

Pranzo escluso

Modalità d’iscrizione:

Le iscrizioni si ricevono presso la Sede Avis di via Castello nei giorni: lunedì e giovedì dalle ore 18.15 alle 19.00, il venerdì dalle 20.30 alle 22.00; oppure tramite conoscenza di componenti del Consiglio direttivo entro venerdì 22 febbraio.

L’AVIS declina ogni responsabilità in caso di infortuni sulla neve.

Non si accettano iscrizioni di minori se non accompagnati da un genitore.

La gita è aperta a tutti!

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Orario ferroviario

valido dal 27 gennaio al 15 giugno 2002

Stazione di Verolanuova

Partenza da

 

Arrivo a

Partenza da

 

Arrivo a

CREMONA

VEROLANUOVA

BRESCIA

BRESCIA

VEROLANUOVA

CREMONA

05.24

05.44 (1)

06.10

06.23

06.50 (2)

07.09

06.27

06.49 (2)

07.22

06.48

07.16 (2)

07.52

07.30

07.56 (3)

08.28

08.04

08.24 (8)

08.41

08.45

09.05 (2)

09.33

08.42

09.05 (4)

09.24

09.45

10.07 (4)

10.34

9.18

9.46 (2)

10.07

10.33

10.59 (2)

11.25

10.32

10.58 (2)

11.37

11.42

12.01 (4)

12.25

12.10

12.40 (2)

13.00

13.08

13.36 (2)

14.01

12.51

13.14 (4)

13.32

13.42

14.04 (4)

14.30

13.10

13.35 (2)

13.54

14.11

14.32 (2)

15.01

14.32

14.59 (2)

15.20

16.02

16.21 (4)

16.45

14.50

15.13 (4)

15.32

16.02

16.23 (2)

16.55

16.28

16.53 (6)

17.18

17.23

17.44 (2)

18.13

17.25

17.48 (4)

18.07

18.22

18.41 (4)

19.05

17.28

17.58 (2)

18.20

18.58

19.20 (5)

19.45

18.28

18.53 (2)

19.17

21.35

21.52 (7)

22.13

20.06

20.31 (2)

20.53

 

 

 

20.20

20.46 (4)

21.13

 

 

 

21.32

22.04 (3)

22.27

(1) dal lunedì al venerdì

(2) dal lunedì al sabato

(3) giornaliero

(4) festivo

(5) feriale - da Fidenza

(6) feriale - prosegue per Fidenza

(7) Freccia della Versilia - giornaliero (da Pisa per Bergamo)

(8)   Freccia della Versilia - giornaliero (da Bergamo per Pisa)

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In memoria...

 

Il 13 dicembre scorso, Luigi Alloisio, 50 anni, uscito di casa come ogni altra volta per recarsi al lavoro, dopo essere entrato dalla mamma per recarle il consueto affettuoso saluto, veniva improvvisamente e inaspettatamente a mancare in seguito ad attacco cardiaco, avvenuto proprio nel luogo di lavoro.

Come ci testimonia sua nipote, la sua è stata una vita di dedizione: al lavoro, che stava protraendosi da trentuno anni; ancor più verso la mamma, da tempo malata, la moglie, la sorella e tutti i famigliari. Chi lo ha conosciuto ha trovato in lui una persona meravigliosa, sempre presente, qualora se ne avesse il bisogno, con una parola, un gesto, uno sguardo; preoccupato delle persone care, in particolare della mamma sofferente, più che di se stesso, anche nell’ora che precedeva il suo definitivo passaggio all’eternità: un cuore colmo di d’amore e disponibilità che, certo, è piaciuto al Signore.

Ci piace anche ricordare la fedeltà di questo nostro fratello, ancor giovane e sano, all’appuntamento della comunità cristiana con l’eucaristia domenicale, alla quale era spesso presente insieme alla cara sposa: la presenza della sua alta e robusta figura non poteva certo passare inosservata.

Chi lo ha avuto caro, porta nel cuore la certezza che egli ora è presso il Signore e da lì ci vede e ci è vicino; la fede cristiana, nella quale è vissuto, offre ai suoi cari la speranza che un giorno tutti saremo riuniti nel Regno del Signore e potremo di nuovo essere felici con lui.

***

Scritte e immagini in memoria di persone defunte

Riprendiamo quanto pubblicato a suo tempo su "L’Angelo di Verola" dell’aprile 2001, per ribadire i criteri seguiti dalla Redazione per la pubblicazione di scritti e immagini in memoria di persone defunte;

1) si tratta di una iniziativa che viene presa unicamente dalla Redazione e non da parenti o amici dei defunti;

2) le eventuali pubblicazioni, per i soli defunti verolesi, riguardano:

- defunti per morti tragiche (incidenti stradali, sul lavoro, ecc.);

- persone assai giovani decedute per rare o gravissime malattie;

- cittadini che si sono segnalati per grandi gesti di altruismo (donatori di organi, ecc.) o per spiccate attività nei campi educativo, sociale, ecc.;

- cittadini che si sono distinti per eccezionali gesti di donazione, ad istituzioni o ad Enti, tali da essere annoverati tra gli insigni benefattori verolesi.

Troveranno posto, invece, le fotografie dei cittadini viventi ultranovantenni.

Proprio perché il bollettino non ha finalità di pubblicazioni di necrologie (né intende, per sua scelta, allinearsi ad altri bollettini che le pubblicano), già in passato non abbiamo dato corso a quelle che ci erano pervenute, proprio perché al di fuori dei criteri sopra enunciati. Quella sopra riportata, rientra invece in questi criteri.

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Dati demografici
desunti dalle operazioni conclusive del censimento
alla data del 20 ottobre 2001

 

M

F

Totale

Popolazione residente al 1° gennaio 2000

3668

3818

7486

Nati

27

21

48

Morti

25

28

53

Differenza tra nati e morti

+2

-7

-5

Provenienti da altri Comuni

83

76

156

Provenienti dall’estero

8

10

18

Cancellati per altri Comuni

59

56

115

Cancellati per l’estero e altri

6

0

6

Incremento/Decremento

+28

+20

+48

Popolazione residente al 20.10.2001

3689

3809

7498

.

 

 

 

Famiglie anagrafiche:

2758

 

 

.

 

 

 

Stranieri iscritti in anagrafe

M

F

Totale

Al 1° gennaio 2001

170

98

268

Residenti al 31 dicembrev 2001

178

108

286

     

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Abbonati a "L’Angelo di Verola" 2002

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ORDINARI: Toninelli Felice, Stella Giuseppe, Mericco Paola, Riccardi Gottardo, Manera Rina, Venturini Santo, Sacchi Angelo, Mombelli Andrea, Galperti Mario, Azzini Battista, Azzini Serafino, Bonini Costanzo, Reoletti Luigina, Gozzoli G. Battista, Guerreschi Angelo, Bettoncelli Valerio, Pesce G. Mario, Pesce Antonio, Ferrari Pietro, Bornati Primo, Scalvi Antonio, Stanga Aldo, Rivetti Giuseppe, Mombelli Franco, Famiglia Pugnetti, Zani Giuseppe, Este Maria, Tomasoni Giovanni, Zucchelli Ferdinando, Pagliardi Lucia, Manfredi Battista, Venturini Angela, Cervati Guido, Cervati Francesco, Cervati Piera, Geroldi Teresa, Raggi-Cocchetti, Albini Lino, Trezza Giulia, Trezza Albino, Sala Santina, Cervati Angelo, Gritta Giuseppe, Fastelli Adriana, Manenti Giuseppina, Baronio Caterina, Poli Delfino, Ghignatti Gina, Pirani Angelo, Biraghini Giuseppe, Pea Giuseppe, Prandini Claudio, Zavaglio Luciano, Tomasoni Valeria, Fontana Cervati, Garoli Enrico, Venturini Giordano, Apollonio G. Franco, Pelosi Luigi, Urbani Marcello, Lama Giuseppe, Mombelli Mauro, Morandi Paolo, Bergamaschi Lucio, Lanzani Federico, Ciatti Bruno, Barbieri Virginio, Minini Silvio, Ferrazzi Giuseppe, Anelli Giuseppe, Compiani Amedeo, Penocchio Angela, Cremaschini-Adami, Mor Gottardo, Mor Aldo, Montani Bruno, Bornati Napoleone, Zacchi Laura, Filippini Rosangela, Geroldi Angelo, Bodini Antonio, Flossi Giuseppe, Zanini Alvaro, Bettoncelli Emilio, Balbiani Livio, Sbarra Primo, Facchetti Santina, Fogazzi Davide, Gennari Antonio, Anni Barbara, Bertoldo Pelucco, Facchetti Armida, Bellomi Pietro, Alghisi Maria Teresa, Alghisi Lina, Cominelli Terzo, Minini G. Battista, Minini Francesco, Sala Santo, D’Ascamò G. Carlo, Tedoldi Luigi, Zani Tomaselli, Vitalini Andrea, Tirelli Giuseppe, Andoni Fausto, Bossoni Angelo, Gavazzoli Francesco, Milanesi Santo, Monteverdi Giovanni, Cossetti Stefano, Pagliardi Carlo, Calvi Francesco, Dagani Sorelle, Nicoli Luigi, Ballarin Giuliano, Quaranta Franco, Este Teresa, Guerra Pasquale, Rossi Natalina, Beltini Colomba, Anelli Domenica, Guastalli Franco, Mombelli Paolo, Monteverdi Antonio, Venturini Faustini, Tirelli Gianlino, Montani Rita, Anelli Emilia, Cavalli-Montani, Cestana Giovanni, Cestana Bruna, Micheli Severino, Gennari Luigia, Mancini Giulio, Cavalli-Rossini, Galli Vittorio, Minini Ferrami, Davide Giuliano, Famiglia Rambaldini, Quaranta-Barbieri, Pietta Giovanni, Gerevini Francesca, Canini Dionigi, Fogazzi Domenico, Azzini Mario, Pietta Maria, Maffi-Corsini, Barbieri-Cremaschini, Stabilini Antonio, Linetti Giuliano, Moioli Mario, Pinelli Rina, Amighetti Laura, Ferrari Giorgio, Pini Domenico, Minini-Alghisi, Taietti-Gritta, Gruppo Volontari Soccorso, Montani Luigi, Lò Alessandro, Adami Giuseppe, Mancini Elide, Famiglia Bertani, Toninelli Mario, Bertoldo Mario, Tomasini Cesare, Meriti Libera, Rossini Angela, Pietta Renato, Sira Walter, Cocchetti Luigi, Tedoldi Giovanni, Zanoli Annunciata, Mosca Lucia, Cotali Domenica, Ardigò Mario, Mattarozzi Carolina, Gennari Antonio, Amighetti Mario, Venturini Mauro, Favalli-Meriti, Famiglia Sora, Este-Amighetti, Manfredi-Penocchio, Zani-Zorza, Cotali Mario, Rossetti Roberto, Pezzoli Vincenzo, Pizzamiglio Rosa, Pegoiani Irene, Bellomi Orsola, Azzini Adolfina, Schilirò Vincenzo, Sala Santo, Bulla Valerio, Montani Lino, Minini Angela, Calzighetti Maria, Loda Angela, Zanoni Vincenzo, Zacchi Clelia, Gritti Luigina, Gritti Angelo, Ferrari Giovanni, Ferrari Roberto, Mazzolari Mario, Laini Giovanni, Barbieri Armando, Nervi Mario, Tanfoglio Domenico, Staurenghi Angelo, Rossetti Domenico, Panizza Agnese, Panizza Emanuela, Montani Anna, Montani Andrea, Rossini Angelo Rivetta, Girelli Preti Angelo, Este Donini Sergio, Dordi-Traversi, Fontana Carlo, Fraschini Ezio, Loda Giuseppe Serafina, Gatti Luigi, Monteverdi Angelo, Bertoni Teresa, Torri Guerrino, Ariazzi Renato, Amighetti Pietro, Calzavacca Luigi, Ghio Aldo, Ferazzi Anna, Cataneo Angelo, Bodini Paolo, Azzini Fabrizio, Pea G. Battista, Cremaschini-Ferrari, Rota Pietro, Rossini Angelo, Loda Claudio, Bonini Eugenio, Andreocchi Giuseppe, Famiglia Alessandrini, Ferrari Cesare, Ferrari Irene, Camisani Giacomina, Dolfini Laura, Marini Carlo, Sala Aldemiro, Sala Carlo, Sala Angiolino, Sala Anna, Ziletti Luigi, Fredi Giambattista, Manenti Santo, Tomasoni Costanzo, Bonvicini Bruna, Amighetti Mary, Penocchio Primo, Loda Luigi, Montani G. Battista, Tomasoni Silvio, Pelosi Renzo, Martinelli Anna, Corradi-Nervi, Nervi Luigi, Rivetti Pasquale, Baronio Bernardo, Pelucchi-Botturi, Zanoni Giacinto, Affatigato, Fruschera, Manenti Renato, Pelosi Angelo, Meriti Mario, Adami Andrea, Adami Giuseppe, Bresciani Angela, Brocchieri Lino, Fontana Rita, Fontana Piercarlo, Fontana Giuseppe, Fontana Maria, Fontana Luigi, Gavazzoli Paolo, Mondini Candido, Pea Stefano, Ravani Pietro, Nervi Paolo, Sossi Lino, Stabile Pietro, Tagliani Ernesto, Vesco Giovanni.

SOSTENITORI: Nervi Bruno, Zavaglio Angelo, Costantini Giovanni, Malanca Giuseppe, Pinelli Bruno, Brunelli Santa, Roda Teresa, Cenacchi Maria, Barbieri Luigi, Venturini Luigi, Manzoni Mauro, Prestini Clara, Ubiali-Sudati, Moioli Ferruccio, Marini Ada, Guarisco-Monti, Pizzamiglio Luigi, Loda-Cremaschini, Andrini-Fogazzi, Fogazzi-Azzini, Chiari Giancarlo, Azzini Giuseppe, Zavaglio-Spinelli, Spinelli Marco, Sala Francesco, Piva Luigi, Monteverdi Bruno, Capuzzi Antonio, Staurenghi Gianfranco, Cavalca Anna, Amighetti Franco, Pirani Rosa, Grazioli Giovanni, Ferrari Giuseppe, Agazzi-Laini, Agazzi Maurizio, Checchi Pietro, D’Amico Giuseppe, Sementilli-Galvani, Nicoli-Negrini, Gazza Ennio, Laini Giacomo, Fam. Cremaschini Pietro, Montani Lorenzo, Premi Bruno, Premi Claudio, Sarte Fratelli, Naliri Giovanni, Famiglia Lorefice, Quinzanini Lucia, Venturini Paolo, Vigna Angela, Adami Giulio, Camisani Angelo, Cremaschini-Lò, Cavalca Elena, Tomasini Silvio, Tomasini Severo.

BENEMERITI: Cremaschini Mario, Ferrari Giacomo, Barbieri Mario, AVIS Comunale Verolanuova, Bertoni Walter, Tomaselli Albino, Ventura Eugenio, Amighetti Renato Mario, Fam. Rivaroli Luciano, Pelosi-Andoni, Rizzo Renzo, Anelli Jose, Brusinelli Carla, Abrami Angela, Pini-Azzini, Treccani Abrami, Canini Vittorio, Canini Martino, Baiguera Francesco, Geroldi Paolo, Guarneri Pietro, Branca Moretti Anna, Rossini Alberto, Pietropoli Livio, Foresti Giancarlo, Fontana Fausto, Ferrari Paolo, Trioni Giuseppe, Penocchio-Goldoni, Baronio Pietro, Amighetti-Sforza, Lampugnani Germano, Penocchio Giuseppe, Circolo ACLI, Mombelli Francesco, Mor Paola Vittoria, Agenzia Pavoni, Spalenza Elena, Amighetti Francesco, Donini-Amighetti, Pezzoli Antonia, Pinelli-Pezzoli, Galperti Teresa, Monteverdi Lorenzo, Montani Ermanno, Nocivelli Lina, Nocivelli Bruna, Roncaglio Gianni, Gandini Luigi, Caprini Giulio, Pistolesi Fabio, Andreoletti Paolo, Goldani-Soldo, Branca Vittore, Pizzamiglio Andrea, Girelli Sergio, Pizzamiglio Luigi, Venturini Domenico, Ballarin Pietro, Minini Bruno, Amighetti Luigi, Montani Pietro, Linetti Aldo, Nocivelli G. Luigi, Anni Francesco, Bonzio Carla, Alloisio Amelio, Ghio Guerrino, Mondini-Grazioli, Mondini Paolo, Nocivelli Gianfranco, Nocivelli Luigi, Bragadina Mario, Bragadina Giovanni, Bragadina Ernesto, Pirani-Fontana, Godizzi Angiolino, Zampedri Marco, Savio Angela, Fornoni-Cervati, Cipollini Oreste, Monteverdi-Gavazzoli, Staurenghi-Guastalli, Branca Amalia, Davide Marco, Davide Giuseppe, Zani Andrea, Zorza Franca, Barezzani Paolo, Barbieri Elvira, Cervati Teresa, Bonzio Paola, Seruggeri Barbara, Sala Pertica, Bettoncelli Remigio, Baiguera Elia, Ferrari Valerio, Monteverdi Lino, Bellomi Fiorenzo, Cisternino Angelo, Rossini Mario, Nervi Pietro, Baronio-De Angeli, Rossini Angelo e Maria, Rossini e moglie, Rossini Alfredo, Magri Paola, Gavazzoli Mario, Pelosi Rosa, Fandelli Vittorio, Geroldi Pietro, Azzola Fiorlorenzo, Barbieri Giampietro, Guarisco Gino, Zanoni Andrea, Ferrari Marzio, Dottorini Bruno, Pelosi Lucia, Mosca Carlo, Dolfini Paolo, Staurenghi-Smalzi, Cervati Angela, Ferrabò Giacinto, Bresciani Marino, Urbani Pietro, Panini Annibale, Panini Giovanni, Penocchio Aldo, Cremaschini Giovanna, Rossi Attilio, Zorza Walter, Amighetti Antonio, Cremaschini Luciano, Bonalda Rosa, Rossini Andreina, Nervi Angelo, Morandi Girolamo, Amighetti Franco, Anelli-Abrami, De Angeli Ettore, Alloisio Mario, Cavagnini Giuseppe, Fuochi Franco, Montani-Amighetti, Mosca-Anelli, Scanzioli Luigia, Rossini-Rivetti, Abrami-Venturini, Abrami Giulio Luigi, Premi Antonio, Branca Catullo, Barbieri Giuseppe, Vietina-Ruggeri, Bossoni Marino, Vitalini Luigi, Bertoni Sorelle, Meletti Mary, Mazzola Giacomo, Vigna Maria, Brunelli Bruno, Baronio Giuliano, Camisani Faustino, Bonetti Domenico, Bonetti Sergio, Cervati Maddalena, Bassini Domenico, Cervati Carlo, Zanoni-Migliorati, Mombelli Vincenzo, Merzoni Luciano, Cremaschini Agostina, Lò Stefano, Baggio Antonio, Ranghetti Franca, Monfardini Baldassarre, Cattina Fausto, Tomasoni Franco.

(continua)

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Anagrafe parrocchiale

 

Battesimi

1 Nocivelli Andrea di Marco e di Gandini Narcisa

2 Casadei Matilde di Fabio e di Baronio Roberta

 

Defunti

1 Andrini Marina di anni 97

2 Cremaschini Lucia Rossi di anni 74

3 Bertani Paolo di anni 78

4      Este Riccardo di anni 79

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Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

 

Giornata celebrata nel mese di gennaio 1.928.600

N.N. 100.000

T.S. 300.000

N.N. 200.000

In memoria della cara mamma Maria 300.000

In memoria del caro Antonio nel secondo anniversario della morte 1.000.000

In memoria di Pavoni Giovanni 100.000

In memoria dei cari defunti 3.000.000

In memoria di Laura Bellomi Monteverdi 100.000

I fratelli Stabilini in occasione della morte della sorella Maria 750.000

Le nipoti in memoria della zia 400.000

Ex combattenti Verola 243.627

Per i defunti Baronio 80.000

In memoria della moglie Lucia 100.000

A.T. in memoria dei cari defunti 100.000

In memoria dei defunti Trezza e Marini 200.000

In occasione del battesimo di Andrea 1.000.000

N.N. 100.000

In memoria del defunto Piero 232.352

In memoria dei defunti 250.000

Per la memoria della cara nonna 145.220

In memoria della cara mamma 193.627

Dalla Cappella Casa Albergo 300.000

In memoria dei cari defunti 100.000

In memoria di Riccardo Este 5.034.302

N.N. 60.000

Vittoria e Paola in memoria dei cari defunti 580.881

In occasione della festa della Beata Paola: la Pia Unione

delle spose e madri cristiane 1.728.047

Ist. Tec. Stat. Sperimentale di Leno, classi quinte del corso

Periti linguistici in visita alla Basilica di Verolanuova 95.000

Totale 18.721.656


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