L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale


Anno XXVII n° 3 - Marzo 2002

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Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati


SOMMARIO

  3 Verso la Pasqua (D.L. Corrini)

  4 Pace a Voi (D.P. Mazzolari)

  7 Calendario liturgico

14 Settimana Santa

18 Eredità del Giubileo (D. Giovanni)

21 Quarantore per quest'anno sospese?

22 Ogni mese ... una preghiera (D. Giovanni)

vita parrocchiale

24 Dal C.P.P.

     I Centri di Ascolto

dagli Oratori

29 Vita di Oratorio (D. Giovanni)

32 Toronto e dintorni

33 Messaggio del Papa per la GMG (S.S.G. Paolo II)

le nostre rubriche

36 Quaresima, tempo di missione (Gr. "Conoscerci")

37 I "Nobel" italiani (R. Bonera)

38 Verola sport (R. Bonera)

varie - cronaca

39 8 Marzo
arte e cultura
41 "Germogli" (R. Mor)

42 Dal Comune (L.B.)

43 Turni delle farmacie
     Numeri utili
     Per i collaboratori dell'Angelo

44 Relax...iamoci un po' (errebi)

45 Per i più piccoli

46 Un’altra pagina (R. Bonera)

47 Una spontanea testimonianza (E. Manghera)

48 Dall’AVIS (F.B.)

49 Abbonati a "L’Angelo"

50 Cosa succede a Radio Basilica

51 Anagrafe parrocchiale

     Offerte pro opere parrocchiali


La parola di Mons. Prevosto

Verso la Pasqua

La guerra, con il suo corteo di morte, ci turba ogni giorno. Anche se il rumore delle armi non ci raggiunge, la tragedia entra nelle nostre case, veicolata dai mezzi della comunicazione sociale. Ci sentiamo spettatori inermi e talora angosciati di fronte alla violenza del terrorismo e alla risposta altrettanto violenta della guerra con le armi più sofisticate.

Si moltiplicano gli appelli alla pace da parte di associazioni, istituzioni e soprattutto sono frequenti i richiami del Papa perché abbiano a cessare gli scontri armati. Veramente si sta realizzando il suo grido profetico: "la guerra è un’avventura senza ritorno".

Assistiamo allo scontro di tensioni morali che dividono gli animi.

Ci si interroga: "Sono giuste queste guerre che sconvolgono il medio oriente e il mondo? Qual è l’atteggiamento coerente del credente?"

È quaresima: ci stiamo preparando alla Pasqua. Siamo impegnati in uno sforzo spirituale di cambiamento di mentalità. Per il cristiano questo è tempo di ricerca di un "cuore nuovo" perché la Pace che Cristo Risorto dona possa essere accolta e offerta in autenticità di vita a tutti i fratelli.

Cari verolesi, il nostro concittadino don Primo Mazzolari in un appassionato appello, rivolto ai cristiani credenti, nella Pasqua 1952 spiega quali sono le radici della guerra e la strategia per sconfiggerla.

È una riflessione dettata cinquant’anni fa ma che ha la freschezza del testo profetico. Sono pensieri che coinvolgono tutti. Osa affermare:

"L’origine della guerra non sta nell’apparato militare, ma nel tremendo potere che ha l’uomo di essere o non essere in pace. Non si fa guerra alla guerra se non armandoci d’amore. Se l’amore è l’arma decisiva per abbattere la guerra, fonte di divisioni, di odio, di disperazioni e di viltà, essa è frutto del peccato, del mio e del peccato di ognuno. Prima dunque di prendersela con i cannoni e con la atomica, dobbiamo assalire il male che è dentro di noi, che ci oscura lo sguardo, falsa la parola e i gesti. E devo cominciare da me, senza badare al vicino: e subito. Per uscire non c’è altra strada: seguiamo l’esempio del Signore, ed invece di muovere guerra all’uomo, muoviamo guerra al male che è in ognuno di noi".

Siamo nel tempo decisivo della quaresima. Propongo una lettura meditata del messaggio di don Primo che si fa invito per un serio cammino quaresimale verso una Pasqua di Pace con il Signore ed i fratelli che di cuore auguro a tutti.

Don Luigi

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 Pace a Voi

"Venne Gesù a porte chiuse, si presentò ai discepoli e disse:
- Pace a Voi! -".

 

Noi crediamo in Cristo Risorto: nostro Signore, nostro Salvatore, nostro Re, nostra Famiglia, nostro Padre, nostra Vita, nostro cuore. Amen.

Sì, amen, poiché tutto ciò che possiamo e vogliamo dire sulla sua Pace, prende da questa fede, e noi lo supplichiamo che Egli ci richiami qualora ce ne staccassimo.

* * *

"Pace a voi!"

Chi non è disposto a rifiutare la guerra come può ricevere il dono del Risorto?

A noi non importa sapere se ci furono guerre giuste nel passato: ci basta sapere che nessuna guerra del nostro secolo può dirsi giusta.

Se il nostro tempo non ha conosciuto nè può conoscere guerre giuste, ha però tuttora il privilegio di poter difendere la causa della giustizia, resistendo all’ingiustizia...

La nostra responsabilità cristiana è direttamente impegnata, e non può venire sostituita da nessuna organizzazione pacifista, poiché non basta spezzare le armi se non si spezzano prima i cuori.

Infatti, l’origine della guerra non è nell’apparato militare, ma nel tremendo potere che ha l’uomo di essere o non essere in pace.

Non si fa buona guerra alla guerra se non armandoci d’amore. Non riusciamo a credere in un’altra arma per abbattere la guerra, poiché solo la pace conquistata con l’amore è "la casa che i soldati non potranno mai distruggere".

* * *

Se l’amore è l’arma decisiva per abbattere la guerra, ne viene di conseguenza che la guerra, questo fondaco di odio, di divisioni, di disperazioni e di viltà , è un frutto del peccato, del mio e del peccato di ognuno. Prima adunque di prendersela coi cannoni e con la atomica, dobbiamo assalire il male che è dentro di noi, che ci oscura lo sguardo, falsa le parole e i gesti.

E devo cominciare da me, senza badare al vicino: e subito.

L’avventura è mortale, poiché essendo di questo mondo, ben sappiamo com’è congegnato questo nostro povero mondo. Però, siccome per uscirne non c’è altra strada, seguiamo l’esempio del Signore, ed invece di muovere guerra all’uomo, muoviamo guerra al male che è in ognuno di noi.

L’altra guerra, quella diabolica, che uccide e non salva, nasce dal nostro rifiuto d’accettare la guerra che prepara il regno di Dio e per la quale siamo tutti mobilitati.

Gli uomini finiscono di massacrarsi a vicenda perché rifiutano di battersi per guadagnare non il mondo ma la propria anima, un combattimento che dà alla nostra povera giornata terrena il carattere di una milizia.

Militia est vita hominis super terram.

* * *

Scrivo queste cose senza illusione e senza disperazione, poiché nella luce della Pasqua non dovrebbe essere impossibile a un cristiano di ricevere sulle spalle e nel cuore la croce del perdono, la croce della morte, la croce della risurrezione.

Quando sentono parlare di pace, i cristiani sanno bene di che cosa si parla, poiché il desiderio che è nel cuore di tutti è il dono che è nell’incontro pasquale.

Per divina longanimità essi possiedono ancora le chiavi della pace, non importa se ne hanno disimparato l’uso o se le adoperano con troppa cautela, mentre il regno dei Cieli patisce violenza.

Come pretendere che il mondo riconosca le condizioni della Pace, quando la cristianità dimentica il quinto comandamento e seppellisce l’amore onde potersi più tranquillamente scannare?

Eppure, ancor oggi come da principio, i cristiani hanno in mano le sorti del mondo: ma sono in continua tentazione di cedere alle lusinghe del potere e del danaro, per cui la civiltà che ne risulta non è in grado, benché porti il nome di cristiana, di ripetere efficacemente la sacramentale parola: - Pace a voi!

* * *

Parlando come parlo in questo momento, ho l’impressione di parlare di cose vaghe, mentre è così vero così certo che Cristo è venuto è morto ed è risorto per poter comunicare la Pace: di cose lontane, mentre è così vicino il Calvario dove l’Amore ci dà appuntamento per insegnarci il modo di fare la Pace.

Lassù, sul Calvario come nel Cenacolo, più che nei troppi aggiornamenti di economia e di politica, si prepara il nostro avvenire.

Già una piccola folla anonima sale e si raccoglie intorno al Pacifico: la plebs sancta è in cammino, non importa se si ignora ed è ignorata.

Se mi domandate chi sono, vi rispondo: sono coloro che hanno scelto l’Amore al costo richiesto da Dio e pagato da Cristo e che preferiscono affrontare l’odio del mondo, la sua condanna e il suo disprezzo, piuttosto di avventurarsi in nuove crociate.

Essi sanno di essere sempre in guerra col mondo per difendere il tempio vivo della pace, in nome di Dio e per amore di Dio.

Questa è l’unica guerra che il cristiano può accettare, l’unica pace di cui è custode e testimone.

Le porte del Cenacolo sono ancora serrate, ma Cristo non le forza più. Egli sta alla porta e batte: se di dentro qualcuno ode e gli apre, Egli entra e ripete: - Pace a Voi!

Ma che noi gli apriamo o no, la Pace è sulla strada e noi diciamo fiduciosi: Deo gratias!

Don Primo

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 Calendario liturgico dal 3 marzo al 7 aprile

MARZO

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica: Prefestiva : ore 18.30

    Festive :     ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

                    : ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30

S. Rocco: Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Feriale : giovedì ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti. 


3 Domenica IIIa di Quaresima

Dal Vangelo - "Gesù, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". (Gv. 4, 6-7)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Presso le Rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di marzo.

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei fanciulli/e di 4a e 5a elementare.

ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e di 2a media in preparazione alla "Traditio Symboli" (Credo) di domenica 17 marzo.

6 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Celebrazione quaresimale - Evangelizzazione: Chiamati alla santità.

7 giovedì Primo del mese.
Dopo la s. messa delle ore 9.00, adorazione del Santissimo fino alle ore 12.00

8 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica: Via Crucis

9 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.30 Sante Confessioni fanciulli/e di 5a elementare


10 Domenica IVa di Quaresima

Dal Vangelo - "In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita... spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: - Va a lavarti nella piscina di Siloe -. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva". (Gv. 9, 1... 6-7)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Visita della comunità parrocchiale al Cimitero. Celebrazione della messa e benedizione alle tombe.

N.B. Al mattino, con inizio alle ore 8.45, presso la Scuola Materna Boschetti Ritiro Spirituale aperto a tutti in preparazione alla S. Pasqua predicato dal pro-vicario della diocesi Mons. Francesco Beschi.

12 martedì ore 20.30: Via Crucis nella Diaconia S. Anna in Breda Libera

13 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Celebrazione quaresimale - Evangelizzazione: Dio è con noi - non siamo soli.

14 giovedì ore 20.30: Via Crucis nella Diaconia S. Antonio

15 venerdì Sante messe con orario feriale

ore 15.00 Via Crucis in Basilica

ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Rocco

16 sabato Sante messe con orario feriale

ore 15.30 Sante Confessioni per i ragazzi/e delle medie


17 Domenica Va di Quaresima

Dal Vangelo - "Gesù gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori". Il morto uscì dalla tomba, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare". (Gv. 11, 43-44)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. messa con la "Traditio Symboli" - consegna della professione di fede - il Credo - ai ragazzi/e di 2a media.

ore 12.00 Celebrazione dei Battesimi

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 All’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e di 1a media

ore 16.00 All’Oratorio femminile incontro con l’Azione Cattolica Adulti

18 lunedì ore 20.30: Via Crucis nella Diaconia Sacro Cuore

19 martedì S. Giuseppe - Sposo della B.V. Maria. Solennità - Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconica Crocifisso

20 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Preparazione alla Pasqua della donna: recita del Vespro con santa messa e riflessione
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Madonna di Caravaggio

21 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica preparazione alla Pasqua della donna. Liturgia penitenziale con il sacramento della Riconciliazione. S. Messa
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Donnino

22 venerdì ore 15.00: Pasqua della donna. In Basilica santa messa solenne
ore 20.30 In Basilica: liturgia penitenziale per tutti, con il Sacramento della Riconciliazione


INIZIO della Settimana Santa

È la settimana più significativa dell’anno, quella che la tradizione liturgica e popolare chiama "Santa". Su questa settimana deve puntare l’impegno spirituale dei credenti. Sempre la liturgia, ma specialmente in questa settimana, ci fa rivivere il mistero pasquale nel quale Gesù, Figlio di Dio, incarnatosi e fatto obbediente fino alla morte di croce, è talmente esaltato nella Risurrezione e Ascensione da poter comunicare al mondo la sua vita divina, affinché gli uomini, morti al peccato e configurati a Cristo, non vivano più per se stessi, ma per Gesù che morì e risuscitò per noi.

I primi giorni della Settimana Santa, nella nostra parrocchia, sono caratterizzati dalla celebrazione delle Sante Quarantore. Sono giorni di preghiera, di ascolto della Parola di Dio, di conversione che devono servirci da introduzione alla celebrazione di Cristo che per noi muore e risorge.

27 sabato Alle ore 15.30: Sante confessioni per i fanciulli della 4a e 5a elementare.


24 Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Dal Vangelo - "Quelli che andavano innanzi e quelli che seguivano, gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno che viene!". (Mc. 11, 9-10)

Sante messe con orario festivo

ore 9.15 All’Oratorio maschile: benedizione degli ulivi. Processione verso la Basilica seguita dalla s. messa

ore 11.00 S. messa solenne

ore 15.00 Apertura delle S. Quarantore: s. messa. Esposizione del Santissimo Sacramento. Breve riflessione.

ore 20.30 S. messa. Meditazione. Reposizione

25 lunedì della Settimana santa

ore 7.00 S. messa. Esposizione del SS. Sacramento

ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari

ore 10.30 Omaggio alunni delle medie

ore 12.00 È l’ora in cui la Basilica è priva di persone. Si fa appello ai generosi che intendono vivere un’ora particolare con Gesù Eucaristia.

ore 13.00 Adorazione individuale

ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia

ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela

ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore

ore 20.30 S. messa. Meditazione. Reposizione.

26 martedì della Settimana santa
Orario come lunedì
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Benedizione Eucaristica solenne. Chiusura delle Quarantore.

27 mercoledì della Settimana santa

Sante messe con orario feriale Vengono celebrate presso la Cappella delle Rev.de Suore

Presso l’oratorio femminile sante Confessioni:

ore 15.00 Ragazzi delle medie

ore 16.30 Ragazze delle medie

ore 20.30 Solenne "Via Crucis" Diaconia S. Lorenzo (in piazza)

28 GIOVEDÌ SANTO NELLA CENA DEL SIGNORE
ore 16.30 S. messa per i ragazzi, gli anziani e gli ammalati
ore 20.30 S. messa nella "Cena del Signore"

29 VENERDÌ SANTO NELLA PASSIONE DEL SIGNORE
ore 15.00 In Basilica solenne Via Crucis per tutti
ore 20.30 Liturgia della Passione e bacio del Crocifisso

30 SABATO SANTO NELLA SEPOLTURA DEL SIGNORE
ore 7.00 I sacerdoti sono a disposizione per le sante Confessioni

ore 15.00 Confessioni per gli uomini, i giovani e le signorine

ore 21.00 Solenne Veglia pasquale. È l’ora più solenne di tutto l’anno liturgico. S. Agostino la chiama "Madre di tutte le veglie"; si veglia nell’attesa della Risurrezione: mistero centrale della nostra fede


31 DOMENICA PASQUA nella RISURREZIONE DEL SIGNORE
Solennità con ottava

Dal Vangelo - "Nel giorno dopo il sabato. Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro..." (Gv. 20,1)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. messa solenne

ore 18.00 Vespri solenni. Benedizione Eucaristica

ore 18.30 S. Messa

N.B. Oggi è introdotta l’ora legale. 


APRILE

ORARIO SANTE MESSE

 In Basilica: Prefestiva : ore 18.30

Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

: ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30

S. Rocco: Festiva : ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00

Feriale : giovedì ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

 


1 Lunedì dell’Angelo

Sante messe con orario festivo

La santa messa delle ore 11.00 è celebrata in S. Rocco

Nel pomeriggio è sospesa la celebrazione liturgica.

ore 18.30 S. messa

4 giovedì Primo del mese. Adorazione dopo la santa messa dalle ore 9.00 alle ore 12.00

5 venerdì Primo del mese dedicato alla devozione del Sacro Cuore


7 Domenica II di Pasqua.

Ottava di Pasqua

Dal Vangelo - "...Gesù si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi". Detto questo mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono nel vedere il Signore". (Gv. 20, 19-20)

Sante messe con orario festivo

ore 11.50 Celebrazione comunitaria dei battesimi

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 16.00 Nel salone dell’Oratorio femminile incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di aprile

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   SETTIMANA SANTA

 

La vita dei credenti esprima il mistero pasquale

 

 

Riprendiamo questo servizio sulla "Settimana Santa". In essa si celebra il centro della fede cristiana. Abbiamo davanti un mese, un tempo prezioso per riflettere su quanto qui ci viene proposto. Dedichiamo qualche momento, possibilmente ogni giorno, alla lettura meditata di questo servizio. Scopriremo la gioia di essere cristiani e la bellezza della "Settimana" che introduce a gustare la Pasqua per annunciarla agli altri come il vero senso della vita.

 Con la Domenica di Passione o delle Palme si inaugura la "Settimana santa". È la settimana dedicata alla celebrazione delle fasi conclusive e supreme del mistero della salvezza operata da Gesù Cristo.

In questa settimana vi è il "Triduo sacro" che la caratterizza propriamente come "settimana pasquale".

La Chiesa così descrive il Triduo sacro: "Il Triduo pasquale della Passione e della Risurrezione del Signore ha inizio con la Messa vespertina "In Coena Domini", ha il suo centro nella Veglia pasquale e termina con i Vespri della Domenica di Risurrezione". 

1. Domenica delle Palme

"Cristo umiliò se stesso...: per questo Dio l’ha esaltato!"

 La "regalità" di Cristo sconvolge i nostri schemi di interpretazione e di esercizio del potere. Gesù Cristo è "Re-crocifisso!".

Il suo potere Egli non lo esprime con il prestigio, il successo e l’imposizione ma lo vive dolorosamente annullandosi nella umiliazione della croce, sulla quale redime tutto il peccato dell’uomo. Questo cambiamento di significato del potere e questo nuovo stile nell’esercitarlo si spiegano nel fatto che Gesù Cristo ha inteso essere il "Signore degli uomini" con l’amore verso tutti indistintamente. La sua "regalità" infatti è "servizio": per questo Egli merita ascolto ed imitazione da parte nostra, da parte di ogni uomo.

La nostra partecipazione quindi alla processione ed alla Eucaristia della Domenica delle Palme deve esprimere pubblicamente che noi intendiamo accettare l’atteggiamento e lo stile di carità. "Il maggiore fra voi, colui che governa", (Egli ci raccomanda), "si comporti come colui che serve" (Lc. 22, 26). E subito ci conforta con la sua promessa precisa e sicura: "Se uno mi serve, il Padre lo onorerà" (Gv. 12-26).

Come Cristo, il Figlio diletto, anche noi in ogni evenienza dobbiamo pregare con animo filiale obbediente: "Padre... sia fatta la tua volontà" (Mt. 26, 42).

 2. Giovedì Santo

(mattino) In cattedrale a Brescia.

"Cristo ha fatto di noi... dei sacerdoti per il Padre".

 Il Giovedì santo comporta in mattinata una celebrazione solenne assai significativa, la "Messa crismale".

Tale celebrazione si svolge soltanto nella chiesa Cattedrale.

Ormai da qualche anno, con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, il rito della consacrazione degli Olii santi si svolge più snello e semplice, e la celebrazione poi nel suo insieme s’è fatta più breve e comprensibile a tutti.

La celebrazione della Messa crismale è presieduta dal Vescovo, circondato dal suo Presbiterio e dai suoi ministri (diaconi, ecc.) e domanda la partecipazione attiva dei fedeli. Si tratta della celebrazione che più di ogni altra manifesta come la Chiesa - popolo santo di Dio - sia costituita "gerarchicamente"; è la celebrazione che concretizza ed esprime al massimo l’unità del "sacerdozio comune" e del "sacerdozio ministeriale". Il ministero del prete, infatti, è al servizio della fede e del senso battesimale-eucaristico (= sacerdozio comune) della vita dei fedeli. D’altra parte i fedeli vivono il loro servizio a Dio ed ai fratelli mediante l’azione pastorale propria del prete. Sacerdozio e ministero, fedeli e preti non si distinguono per contrapporsi, ma si richiamano necessariamente..., per la gloria di Dio con la vita santa di tutti!

 3. Triduo Sacro

a) Giovedì Santo ore 20.30: in Basilica

"Li amò sino alla fine". 

Il Giovedì comporta anche, in tutte le comunità parrocchiali, la Messa vespertina "In Coena Domini". È l’anniversario della cena pasquale ultima di Gesù Cristo, il Signore, è il ricordo della "prima cena eucaristica" del Signore con i suoi.

Questa sera con noi, come già allora con gli Apostoli, Cristo compie l’offerta di sè al Padre nel "segno sacro" del pane e del calice. L’Eucaristia è infatti il sacramento dell’amore del Figlio di Dio per gli uomini fino al gesto supremo, cioè la lavanda dei piedi e la morte in croce!

In questo modo la nostra carità, anzi ogni gesto ed ogni espressione dell’amore umano resta per sempre giudicato: "Vi ho dato infatti l’esempio", dice il Signore "perché come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv. 13, 15).

Ma occorre notare bene che Cristo, della sua morte obbediente, non ce ne ha lasciato soltanto l’esempio da imitare, ma pure ci ha comandato di perpetuarne l’offerta "in sua memoria". Ne consegue allora che la Messa "In Coena Domini" non significa semplicemente fare un sincero ricordo di Lui, ormai passato...; ma esige invece che nella celebrazione della Eucaristia - di ogni Eucaristia! - noi ci doniamo a quel movimento di carità da cui essa proviene.

E cioè: nutrendoci del pane che è "corpo offerto in sacrificio per noi" e del vino che è "sangue versato per la nostra comunione con Dio e tra di noi", dobbiamo anche noi progressivamente diventare "offerta viva" fino al sacrificio del servizio dei fratelli, specie più bisognosi, iniziando da casa nostra, dal nostro ambiente di lavoro o professionale.

 b) Venerdì

ore 20.30: in Basilica

"Egli è stato trafitto per i nostri delitti".

 Ogni espressione umana viene meno davanti alla tragedia del Calvario, sul quale si consuma il sacrifico di Gesù Cristo, Figlio di Dio! Nella azione liturgica di questo giorno la Chiesa, commemorando la morte del Signore, ci guida alla intelligenza del mistero suscitando in noi i sentimenti ed indicandoci gli atteggiamenti della vera devozione.

Il silenzio innanzitutto: solo il desiderio ripieno di fede e di carità, permette di raccogliere il senso profondo e salvifico della parola di Dio che ci svela come il sacrificio di Cristo sia stato offerto "per noi": "Trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità" (Is, 53, 5).

E poi la preghiera. Solo la preghiera umile e fiduciosa ci conduce prima ad adorare nell’immagine del Crocifisso e poi ad accogliere nella comunione della Eucaristia la realtà viva e personale di Colui che, sospeso al legno della croce, "è la salvezza del mondo!".

Ma intanto, lo sappiamo bene, la Passione di Cristo e la sua Morte continuano nelle sue membra sofferenti, perseguitate ed uccise... La vera devozione alla croce, allora, domanda attenzione quotidiana al dolore umano di quanti ci stanno accanto o che veniamo a conoscere.

 c) Sabato Santo ore 21 e Domenica in Basilica

"Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto!". 

La solenne "Veglia pasquale" costituisce il vertice del "Triduo sacro". In essa si delinea, in quattro momenti, tutto l’itinerario della vita cristiana: Liturgia della Luce, Liturgia della Parola, Liturgia del Battesimo, Liturgia dell’Eucaristia. La Messa della notte pasquale è la Messa della Risurrezione di Cristo innanzitutto e risurrezione nostra in Cristo!

La fede cristiana infatti è essenzialmente "fede pasquale". È la fede cioè in Cristo risorto, vivo e contemporaneo agli uomini di ogni tempo, quindi anche a noi; è la fede in Cristo! Signore, fonte di vita e di salvezza per tutti coloro che credono in Lui: "In nessun altro si trova la salvezza!" (Atti 4, 12); è la fede che in Cristo già è incominciata la risurrezione dei morti e quindi, di conseguenza, a tutti è offerta la speranza infallibile della vittoria sulla sua morte, perché con la croce è perdonato il peccato ad ogni uomo che si pente e si confessa; e la fede che con Cristo, morto e risorto per noi, è incominciato ormai il tempo ultimo definitivo: la storia è di Cristo, costituito da Dio giudice e Signore dell’umanità.

Dalle nostre chiese, dove celebriamo la Pasqua del Signore, questo annuncio deve essere portato nel mondo agli uomini. La nostra vita "salvata" da Cristo nella fede e nei sacramenti, deve testimoniare che la redenzione non è un pio desiderio, ma già s’è iniziata in noi con un "nuovo" stile di rapporto umano, improntato appunto sulla carità del Signore.

Il mondo soffre già troppe e gravi delusioni... Guai a noi, se gli mancasse anche la speranza cristiana che Dio appunto ci ha donato per parteciparla ai fratelli: "Cristo è veramente risorto per noi!".

 4. Conclusione

"Compiere nelle opere ciò che abbiamo celebrato nel sacramento".

 "La vita dei credenti porti in sè il mistero pasquale, e ciò che onoriamo con la festa liturgica venga pure celebrato con i costumi cristiani della vita!" così S. Leone I, papa, raccomanda ai fedeli nella notte pasquale dell’anno 443 (cf. Serm. LXXXI, I). Poco prima il Venerdì santo dello stesso anno, nella solenne commemorazione della Passione del Signore, Leone aveva ricordato ai fedeli gli "impegni battesimali" della lotta contro satana, dello spirito di sacrificio per le virtù evangeliche, della testimonianza cristiana dinanzi al mondo, ecc., affermando nella conclusione: "Onora veramente Cristo sofferente, morto e risorto per noi soltanto, colui che in Cristo sa soffrire, morire e risorgere" appunto in questa fedeltà morale cristiana al Vangelo (cf. Serm. LXX 4).

Si tratta cioè, come dice anche la preghiera del Messale Romano, di "testimoniare nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede" (cf. Coll. Domen. VI di Pasqua).

Occorre - in breve - che questa Pasqua, segni in noi comunitariamente e personalmente un passo avanti nella vita cristiana, secondo i frutti dello Spirito che la devono caratterizzare (cf. Gal. 5, 22). Allora il "discorso di vita" che siamo chiamati a fare nella nostra società, nella quale si diffonde una "cultura di morte"’ troverà credibilità e forza nelle nostre comunità e nelle nostre persone "rinnovate" dalla grazia pasquale.

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 Eredità del Giubileo

 L’eredità dei martiri

(1) 

di don Giovanni

 

Uno degli aspetti che fin dal documento preparatorio (TMA: Tertio Millennio Adveniente) al Giubileo il santo Padre ha richiamato con intensità particolare è stata l’attenzione ai testimoni della fede, ai martiri. È un altro dei doni che il Giubileo ci ha lasciato e che non va dimenticato. Poiché a fine marzo ricorre la giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri, dedichiamo la nostra rubrica proprio a questo argomento.

Così si esprimeva il Papa al n. 37 della TMA:

La Chiesa del primo millennio nacque dal sangue dei martiri: "Sanguis martyrum - semen christianorum" (Il sangue dei martiri è seme di cristiani - Tertulliano, nord- Africa romano II-III sec.). [...] Al termine del secondo millennio, la Chiesa è diventata nuovamente Chiesa di martiri. Le persecuzioni nei riguardi dei credenti - sacerdoti, religiosi e laici - hanno operato una grande semina di martiri in varie parti del mondo. La testimonianza resa a Cristo sino allo spargimento del sangue è divenuta patrimonio comune di cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti, come rilevava già Paolo VI nella omelia per la canonizzazione dei martiri ugandesi.

È opinione anche del Papa (v. più sotto) che il secolo XX sia quello bagnato dal sangue del più alto numero di martiri che la Chiesa abbia conosciuto. Una seminagione, per dirla con Tertulliano, che non può non produrre copiosi frutti di grazia per i credenti di oggi, ma che, allo stesso tempo, ci interpella ad una testimonianza più decisa e coraggiosa, in direzione della santità a cui tutti siamo chiamati. Prosegue il Papa:

È una testimonianza da non dimenticare. La Chiesa dei primi secoli, pur incontrando notevoli difficoltà organizzative, si è adoperata per fissare in appositi martirologi la testimonianza dei martiri. Tali martirologi sono stati aggiornati costantemente attraverso i secoli.

Nel nostro secolo sono ritornati i martiri, spesso sconosciuti, quasi "militi ignoti" della grande causa di Dio. Per quanto è possibile non devono andare perdute nella Chiesa le loro testimonianze.

Da qui conseguiva l’invito del Papa alle diocesi di ogni continente affinché venisse effettuata una raccolta di queste testimonianze. Attingendo all’archivio della Commissione Nuovi Martiri - Andrea Riccardi, docente universitario di storia e fondatore della nota Comunità di S. Egidio, ha composto un interessante volume, dal titolo Il secolo del martirio - I cristiani del 900 (ed. Mondadori): una schiera innumerevole di credenti, "un gran numero di testimoni" (Eb. 12, 1) passa davanti ai nostri sguardi e ci fa rendere grazie allo Spirito del Signore che non manca di rendere i credenti in Gesù vittoriosi nella debolezza e invita anche noi a "correre con perseveranza, tenendo fisso lo sguardo su Gesù" (Eb. 12, 1-2).

Si tratta, si diceva, di martiri di ogni Chiesa: cattolici, ortodossi, protestanti, ecc., uniti nella testimonianza al medesimo Signore. È il meraviglioso ecumenismo dei martiri di cui parlava il Papa nella TMA, sempre nel par. 37:

L’ecumenismo dei santi, dei martiri, è forse il più convincente. La communio sanctorum (comunione dei santi) parla con voce più alta dei fattori di divisione. Il martyrologium dei primi secoli costituì la base del culto dei santi. Proclamando e venerando la santità dei suoi figli e figlie, la Chiesa rendeva sommo onore a Dio stesso; nei martiri venerava il Cristo, che era all’origine del loro martirio e della loro santità. Si è sviluppata successivamente la prassi della canonizzazione, che tuttora perdura nella Chiesa cattolica e in quelle ortodosse. In questi anni si sono moltiplicate le canonizzazioni e le beatificazioni. Esse manifestano la vivacità delle Chiese locali, molto più numerose oggi che nei primi secoli e nel primo millennio.

Accanto a chi versa il sangue, c’è chi dona la vita nella quotidianità ordinaria, vissuta in modo straordinario. Sono i "martiri della carità" che il Papa non ha trascurato. Egli così continua, infatti:

Sarà compito della Sede Apostolica, nella prospettiva del terzo Millennio, aggiornare i martirologi per la Chiesa universale, prestando grande attenzione alla santità di quanti anche nel nostro tempo sono vissuti pienamente nella verità di Cristo. In special modo ci si dovrà adoperare per il riconoscimento dell’eroicità delle virtù di uomini e donne che hanno realizzato la loro vocazione cristiana nel Matrimonio: convinti come siamo che anche in tale stato non mancano frutti di santità, sentiamo il bisogno di trovare le vie più opportune per verificarli e proporli a tutta la Chiesa a modello e sprone degli altri sposi cristiani.

Alcuni stralci dell’omelia tenuta durante la celebrazione giubilare al Colosseo, il 7 maggio 2000, insieme ai rappresentanti di molte Chiese non cattoliche, ci aiutano a cogliere l’attualità e la preziosità della testimonianza dei martiri. Li riportiamo senza commento, poiché non ne abbisognano:

[...] È Cristo il chicco di frumento che morendo ha dato frutti di vita immortale. E sulle orme del Re crocifisso si sono posti i suoi discepoli, diventati nel corso dei secoli schiere innumerevoli "di ogni nazione, razza, popolo e lingua": apostoli e confessori della fede, vergini e martiri, audaci araldi del Vangelo e silenziosi servitori del Regno. [...]

I monumenti e le rovine dell’antica Roma parlano all’umanità delle sofferenze e delle persecuzioni sopportate con eroica fortezza dai nostri padri nella fede, i cristiani delle prime generazioni. Queste antiche vestigia ci ricordano quanto vere siano le parole di Tertulliano (v. sopra). [...] Nel secolo ventesimo, poi, forse ancor più che nel primo periodo del cristianesimo, moltissimi sono stati coloro che hanno testimoniato la fede con sofferenze spesso eroiche. Quanti cristiani, in ogni Continente, nel corso del Novecento hanno pagato il loro amore a Cristo anche versando il sangue! Essi hanno subito forme di persecuzione vecchie e recenti, hanno sperimentato l’odio e l’esclusione, la violenza e l’assassinio. [...]

E sono tanti! La loro memoria non deve andare perduta, anzi va recuperata in maniera documentata. I nomi di molti non sono conosciuti; i nomi di alcuni sono stati infangati dai persecutori, che hanno cercato di aggiungere al martirio l’ignominia; i nomi di altri sono stati occultati dai carnefici. I cristiani serbano, però, il ricordo di una grande parte di loro.

Sì, come scriveva - alla vigilia della esecuzione - il metropolita ortodosso di San Pietroburgo, Beniamino, martirizzato nel 1922, "i tempi sono cambiati ed è apparsa la possibilità di patire sofferenze per amore di Cristo...". Con la stessa convinzione, dalla sua cella di Buchenwald, il pastore luterano Paul Schneider riaffermava davanti ai suoi aguzzini: "Così dice il Signore, io sono la Risurrezione e la Vita!" [...].Questi nostri fratelli e sorelle nella fede, a cui oggi facciamo riferimento con gratitudine e venerazione, costituiscono come un grande affresco dell’umanità cristiana del ventesimo secolo. Un affresco del vangelo delle Beatitudini, vissuto sino allo spargimento del sangue.

Siamo prossimi alla celebrazione della Pasqua: passione, morte e risurrezione. Celebreremo la vittoria del Martire per eccellenza, il "Testimone fedele" fino alla morte (Ap. 1, 5), colui che fu trafitto e che ora contempliamo quale "Primogenito dei morti e principe dei re della terra" (ib.). Nell’Eucaristia diveniamo partecipi del suo atto d’amore e della sua vita, donata fino alla fine (Gv. 13, 1). Per seguirlo siamo chiamati a prendere la nostra croce, quando essa si presenta: la croce della testimonianza in ambienti sempre meno disposti ad accettare logiche diverse da quelle correnti; la croce della sofferenza, fisica o morale, vissuta in unione con Lui e offerta sull’altare dell’Eucaristia. Tutto questo per partecipare alla sua gloria di Signore Risorto, nel Regno della vita.

Continueremo e concluderemo il prossimo mese, ripartendo dalle dense riflessioni proposte dal santo Padre il 7 maggio 2000 al Colosseo e in altre circostanze.

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 Quarantore per quest’anno sospese?

 

I Verolesi che frequentano la Basilica per la Santa Messa domenicale o per altre cerimonie avranno avuto modo di osservare come il coro e il presbiterio sono occupati da una grande impalcatura. I lavori di restauro degli affreschi che sono in corso da mesi sono conclusi e tutto sarà smontato in questi giorni. Nel frattempo inizierà il montaggio del coro ligneo e dei coretti del presbiterio ormai restaurati. Contemporaneamente verrà innalzata l’impalcatura nel transetto, fin sotto la cupola, per il recupero degli affreschi della zona centrale della Basilica.

È ovvio che questa situazione di attività, i cui cantieri occuperanno circa metà Basilica, rende impossibile il montaggio della "Macchina delle Quarantore". Tutto questo non impedirà di vivere i primi tre giorni della Settimana Santa (Domenica delle Palme, lunedì e martedì) nel clima spirituale di sempre.

Ci raccoglieremo in preghiera e in riflessione con l’orario tradizionale. A pag. dell’Angelo è esposto il programma. Ci mancherà il grande apparato ma non verrà meno la nostra fede in Gesù Eucaristia che sarà esposto all’adorazione dei verolesi.

Suppliremo la mancanza dell’aspetto spettacolare con la nostra fede adorante. Il prossimo anno ritornerà "la Macchina" tra gli splendori della Basilica rinnovata.

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ogni mese... una preghiera

 

Quanto qui riportiamo presuppone la lettura della premessa contenuta in questa rubrica nel numero di febbraio, riguardante la distinzione tra la Rivelazione e le varie rivelazioni private. Quanto là si affermava vale anche in riferimento al fatto che la Domenica dell’Ottava di Pasqua, sempre in seguito alle rivelazioni (con la "r" minuscola) che s. Faustina Kovalska avrebbe ricevuto dal Signore misericordioso, sia stata proclamata "Domenica della Misericordia". Che si creda o meno a tali rivelazioni, la misericordia rimane uno degli attributi che il Signore, nella sacra Scrittura, rivela più volentieri di sé, basti leggersi Lc. 15.

Va rilevato comunque che la spiritualità di s. Faustina risente della mentalità del suo tempo, trovandosi lo Spirito santo, almeno per quello che ci è possibile constatare, decisamente ai margini della sua spiritualità.

 La Coroncina alla Divina Misericordia

Sarebbe stata dettata da Gesù a santa Faustina a Vilnius nell’anno 1935. Nelle rivelazioni successive Gesù le avrebbe mostrato il valore e l’efficacia di questa preghiera assieme alle promesse ad essa legate.

In questa preghiera offriamo a Dio Padre "il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità" di Gesù Cristo e ci uniamo al Suo sacrificio sulla croce per la salvezza del mondo intero. Offrendo a Dio Padre il Suo Figlio Prediletto usiamo il più potente argomento per poter essere esauditi. Imploriamo la misericordia per noi e per il mondo intero. Il " noi " intende colui che recita la Coroncina e tutti quelli per i quali vuole pregare. Invece l’espressione " mondo intero " intende tutti gli uomini viventi sulla terra ed anche coloro che, passati all’altra vita, sono in stato di purificazione.

Secondo suor Faustina, Gesù Cristo le ha raccomandato di esortare le anime a "recitare questa coroncina che ti ho dato" e ha promesso che "per la recita di essa gli piace concedere tutto ciò che gli chiederanno", se questo sarà conforme alla Sua volontà. Le promesse concrete si riferiscono all’ora della morte e cioè alla grazia di poter morire serenamente e in pace. Possono implorare tale grazia non solo le persone che hanno recitato con fiducia e perseveranza la Coroncina, ma anche i moribondi accanto ai quali essa verrà recitata. Secondo santa Faustina, Gesù Cristo ha raccomandato ai sacerdoti di consigliare la Coroncina "ai peccatori come ultima tavola di salvezza", promettendo che "anche se si trattasse del peccatore più incallito, se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Sua infinita misericordia". Questa preghiera va recitata con atteggiamento di fede, di fiducia, di umiltà, e soprattutto, con profondo e sincero pentimento dei peccati.

La si recita usando la corona del Rosario

All’inizio: Padre nostro, Ave Maria, Credo (Simbolo Apostolico o anche quello di Nicea-Costantinopoli: quello della Messa, per intenderci)

Sui grani del Padre nostro si recitano le parole seguenti:

Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell’Ave Maria si recitano le parole seguenti

Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Per finire si ripete per tre volte:

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

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Vita Parrocchiale

 

Lunedì 18 febbraio si è riunito in convocazione straordinaria il C.P.P. alle ore 20.30 presso le rev. Suore.

All’O.d.g. i seguenti argomenti:

1) Sante Quarantore: quando? Come?

2) Prosecuzione restauri Basilica: secondo stralcio.

3) Difficoltà burocratiche per la Canonica del Prevosto.

4) Nuovo studio Radio Basilica

5) Varie

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 Centro di Ascolto vissuto lunedì 11 febbraio

 

"Preghiera e Missione"

 

Un saluto e un ricordo nel nome del Signore dalla Diaconia San Donnino, ma soprattutto l’augurio di poter vivere anche voi la nostra stessa esperienza: accoglienza e disponibilità nel lasciarsi guidare dalla Parola di Dio, che in questo appuntamento ci ha fatto riflettere sul significato della preghiera nella nostra vita.

Non è facile pregare abbiamo detto, e approfondendo ci siamo accorti che le difficoltà nascono dal fatto che la nostra preghiera è vissuta in modo egoistico: chiediamo continuamente a Lui, ma non facciamo esperienza del Suo Amore per noi. Nelle nostre preghiere continuiamo a parlare, ma con difficoltà sappiamo fare silenzio per poter ascoltare la Sua voce che ci vuol dire una cosa sola: ti voglio bene.

Abbiamo scoperto così che la nostra preghiera spesso non ci stimola ad aprirci ai bisogni degli altri, ma è vissuta in funzione di risolvere solo i nostri problemi particolari. La preghiera invece ha a che fare con la vita degli altri, con la missione, con la testimonianza, perché una volta scoperto quanto il Signore ci ama non lo possiamo tenere per noi stessi, ma lo dobbiamo donare agli altri. Preghiera e Missione: camminare nella nostra vita con tanta fiducia in Dio, scoprendoci collaboratori Suoi, perché il Suo Amore sia gustato su questa terra.

La preghiera ci apre a Dio e ai fratelli.

 Rispondiamoci con il Catechismo

Riscopriamo la nostra preghiera come un atto d’amore per Dio e i fratelli.

 2611 La preghiera di fede non consiste soltanto nel dire: "Signore, Signore", ma nel disporre il cuore a fare la volontà del Padre (Mt 7,21). Gesù esorta i suoi discepoli a portare nella preghiera questa passione di collaborare al Disegno divino.

2620 Nel Nuovo Testamento il modello perfetto della preghiera si trova nella preghiera filiale di Gesù. Fatta spesso nella solitudine, nel silenzio, la preghiera di Gesù comporta un’adesione piena d’amore alla volontà del Padre fino alla croce e una assoluta fiducia di essere esaudito.

2621 Nel suo insegnamento, Gesù educa i suoi discepoli a pregare con un cuore purificato, con una fede viva e perseverante, con un’audacia filiale. li esorta alla vigilanza e li invita a rivolgere le loro domande a Dio nel suo Nome. Gesù Cristo stesso esaudisce le preghiere che Gli vengono rivolte.

2622  La preghiera della Vergine Maria, nel suo Fiat e nel suo Magnificat, è caratterizzata dalla generosa offerta di tutto il suo essere nella fede.

 Il poter incontrare Dio nella nostra preghiera è un dono grandissimo, un dono che deve pure essere coltivato: pregare è un’arte. Andiamo a scuola di preghiera.

 Ogni forma di preghiera chiede posizione e gesti differenziati.

* L’adorazione spinge ad imitare l’atteggiamento di Gesù nel Getsemani:

"Andò un po’ avanti, si gettò con la faccia a terra e si mise a pregare" (Mt. 26, 39)

"Disse loro: ‘Pregate per resistere nel momento della prova’. Poi si allontanò da loro alcuni passi, si mise in ginocchio e pregò..." (Lc. 22, 40-41)

Prostrandoti con la fronte al suolo, non solo adori, ma baci quella terra che ti è stata affidata in forza del Battesimo.

* La Lode suggerisce mani protese verso l’alto. Lodando il Signore, Gli offri l’umanità intera.

* Stendendo le braccia a forma di croce, tocchi i quattro orizzonti e invochi grazia e misericordia per tutti.

* Le braccia aperte lateralmente e le mani aperte in avanti esprimono l’atteggiamento di Maria: "Sono la serva del Signore" (Lc. 1, 38).

* L’apertura delle palme delle mani ti invita:

- a raccogliere le lacrime che non osano esprimersi

- alla fiducia

- al senso di umiltà

- alla disponibilità, al servizio

* Giungendo le mani, ti poni in atteggiamento di supplica.

* La riflessione, la meditazione esigono una posizione di riposo.

* Sedersi ai piedi dell’altro è dichiarazione che non esistono barriere tra i due. È il segnale dell’amore e della gratitudine. 

La tua vita sia una preghiera incessante

"Sia che mangiate, sia che beviate, qualunque cosa fate, fate tutto nel nome del Signore" (1 Cor. 10, 31)

Sedendo a tavola, prega; prendendo il pane ringrazia chi te lo dona; rinfrancando col vino il corpo estenuato, ricorda chi ti porge questo dono per rallegrare il tuo cuore e rinfrancare la tua debolezza.

È finito il pranzo? Non cessi il ricordo del tuo benefattore.

Se indossi l’abito, ringrazia chi te lo ha dato; se ti getti sulle spalle il mantello, cresci nell’amore di Dio, il quale ci provvede d’estate e d’inverno degli abiti adatti per proteggere la nostra vita.

È finito il giorno? Ringrazia colui che ci dona il sole per lo svolgimento delle opere diurne e ci elargisce il fuoco per illuminare la notte e servire agli altri bisogni della vita.

La notte poi ti porti altri motivi per pregare.

Quando innalzi gli occhi al cielo e fissi la bellezza delle stelle, prega il Padrone di tutte le cose visibili; adora Dio, sublime Artefice dell’universo che ha creato tutto con sapienza.

In questo modo pregherai senza interruzione, se non limiterai la tua preghiera alle sole parole, ma ti unirai a Dio in tutta la condotta della tua vita, sicché il tuo stesso vivere sia una preghiera continua ed incessante.

(S. Basilio il Grande)

 

 Testimonianza evangelica

 Imparate a pregare con il Vangelo. Quando ritornate a casa, dovreste prendere la Scrittura e con vostra moglie, coi vostri figli... Ritornate a casa e preparate due tavole: uno coi piatti di cibo e l’altra coi piatti della Scrittura... fate della vostra casa una Chiesa.

 "E poi arrivò Daniel"

Quando Angela e Paul si dissero sì, dodici anni fa, non avevano pensato ad una vita tutta solo per loro, ma desideravano essere una famiglia aperta ai bisogni degli altri. Per cui nessuno si meravigliò quando alcuni mesi dopo il matrimonio li videro disdire l’affitto, vendere i mobili e partire per l’Africa. Trascorso un anno ritornarono in Olanda, nella loro cittadina di Alphen, vicino a Leida. Non avevano nè casa, nè soldi, nè lavoro, ma tanta fiducia. "Nel Vangelo sta scritto "date e vi sarà dato" e noi abbiamo toccato con mano quanto sono vere queste parole"... Angela ricorda quella volta in cui una signora telefonò per offrire loro un tavolo, privo però delle sedie.

Quella sera Paul rincasò dicendo "Mi hanno regalato quattro sedie. Peccato che non ho il tavolo". "Ma quello ce l’ho io", Angela gli rispose. Siccome dopo quattro anni di matrimonio, non era arrivato nessun bambino, dopo degli accertamenti fu chiaro che non potevano averne.

Si chiesero cosa il Signore potesse chiedere loro: "Tornare in Africa o adottarne uno? Colpiti da una frase del Vangelo "Qualunque cosa avrete fatto ad uno di questi piccoli, l’avrete fatta a me" decisero di optare per l’affidamento di un bambino con handicap. Dopo lunga attesa venne loro offerto di accogliere Tim, un bimbo con sindrome di Down.

Un anno e mezzo dopo, il Centro di affidamento chiese a Paul e Angela se non volessero altri bambini. "Ci stavamo pensando, ma la casa era troppo piccola e nel frattempo Paul era rimasto senza lavoro". Risolti i problemi concreti, l’assistente sociale si fece sentire proponendo l’affidamento di due gemelli nati da genitori tossicodipendenti, e di conseguenza intossicati fin dalla nascita. Ci assalivano tante domande: - interviene Paul -: saremo in grado di farcela? Alla fine Paul e Angela accolgono i gemellini. Prima fu la volta del bimbo e dieci giorni dopo della sorellina. Per i nostri due amici iniziava una nuova "maratona".

"Era molto stancante - osserva Paul - I bambini prendevano ancora medicine per disintossicarsi e piangevano molto spesso , soprattutto di notte. Ma sapevamo perché lo facevamo e tutto riusciva più facile se li vedevamo come figli di Dio".

"Un giorno poi abbiamo toccato con mano l’amore di Dio. Io sono rimasta in cinta - racconta Angela sorridendo - Non capivamo cosa stesse succedendo. Eravamo molto contenti, ma nello stesso tempo vedevamo anche le difficoltà: Tim, i gemelli e adesso anche la gravidanza. Ma abbiamo pensato: se Dio ci manda un nostro figlio, provvederà Lui stesso anche a farci arrivare gli aiuti necessari, perché da soli non ce la facciamo".

E così il 5 ottobre nacque Daniel era sano e robusto. Prima e dopo la nascita i due coniugi poterono continuare a ricevere tutti gli aiuti necessari, sia da professionisti che da amici.

E Paul: "A chi ci chiede come sia possibile tutto ciò, possiamo solo rispondere: quel che vedete è opera di Dio e noi siamo contenti di poter cooperare con Lui. 

La Missione: cooperare con Dio
fidandosi di Lui che nella preghiera
scopriamo come Padre

 Prossimo Centro di Ascolto Lunedì 11 marzo

 "Il vero discepolo" 

Quando sentì dire che passava Gesù il Nazzareno, cominciò a gridare: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!"
Molti si misero a rimproverarlo per farlo tacere, ma quello gridava ancora più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!". (Marco 10, 46-52)

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 dagli Oratori

 

Vita di Oratorio
Notizie in breve

di don Giovanni

 

Concorso "Tortinpanza". È il nome, originale devo dire, escogitato per questa nuova iniziativa, ideata per riempire il "buco" lasciato dal Presepio vivente il pomeriggio dell’Epifania e il temuto - ma non verificatosi - "buco" di avventori nel nostro bar, a seguito del divieto di fumo. La pubblicità s’è fatta o, almeno, ci si è provato col solito sistema dei volantini distribuiti tra i ragazzi; il fatto è che spesso i volantini non arrivano a destinazione: "postini" smemorati. Tra torte più buone, più artistiche e più sostanziose, comunque abbiamo potuto apprezzarne otto, che erano davvero buone, belle e sostanziose. Grazie a chi ha curato la manifestazione e a chi è intervenuto.

Festa di s. Agnese e s. Giovanni Bosco. Quest’anno si è trovata inserita nella Settimana Vocazionale - Settimana educativa, che ha offerto un ottimo motivo per incontri ai quali difficilmente sarebbe stato possibile osservare partecipazione. Serata musicale per i ragazzi e i giovani con i Muta Perpetua, gruppo musicale nostrano che, con perizia, ha animato la serata di sabato 26 gennaio con le sue musiche; la domenica successiva, s. messa delle 9.30 animata dai ragazzi e giochi per i fanciulli nel pomeriggio.

Festa della Vita. Anche quest’anno non abbiamo voluto mancare l’appuntamento con questa simpatica e significativa manifestazione; la mattina di domenica 3 febbraio, a cura di alcuni componenti del consiglio dell’Oratorio e del gruppo Animazione, circa 400 palloncini hanno spiccato il loro volo leggiadro, subito nascosto da un velo di nebbia. Non sappiamo, almeno al momento, da che parte siano arrivati. Se qualcuno, come è accaduto anche lo scorso anno, ma non solo, trovato il messaggio, ce lo farà sapere, non mancheremo di comunicarlo.

Carnevale: serata danzante e sfilata sono ben riuscite, grazie all’impegno con cui sono state preparate e condotte, a cura del Gruppo di Animazione. Se nella serata danzante si è notato qualche "buco", poiché l’influenza aveva costretto in casa parecchi ragazzi (anche le classi scolastiche erano letteralmente decimate), ciò non è accaduto nella sfilata: la gente era davvero tanta, una fiumana di bambini, fanciulli e ragazzi, in molti casi accompagnati dai genitori. Bello! Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti, sia in gruppo mascherato, sulla base del tema proposto dall’Oratorio (i personaggi delle favole) o su altro soggetto sia individualmente. Un grazie particolare al Gruppo di Animazione e anche agli amici di Cadignano, grazie ai quali si è visto almeno un carro.

In occasione della Quaresima stiamo celebrando i ritiri in preparazione alla Pasqua, secondo il calendario pubblicato a novembre: già lo hanno vissuto i fanciulli di 4a e 5a il 17 febbraio; i ragazzi di 3a media la domenica successiva, quelli di 1a media il 3 marzo; sarà la volta di 2a media il 10 marzo e degli adolescenti e giovani il 17.

Dopo quello organizzato per i ragazzi dal Gruppo Animazione in novembre, sabato 9 e domenica 10 marzo, a cura del Gruppo Sportivo, si terrà un altro torneo di calciobalilla.

Puntuali come ogni anno, in perfetto tempismo, i curatori del festival "Stassera debutto" sono entrati in azione fin da metà gennaio; già ha avuto luogo la prima riunione con bambini e genitori e sono iniziate le prove. La consueta bella serata è assicurata. E poi, quest’anno, si andrà anche in tournée: ohibò, si fanno proprio le cose sul serio..., anzi, no: sullo Strone!

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 Adolescenti e giovani

Si avvicina la XVII Giornata Mondiale della Gioventù

Toronto e dintorni

 

È in arrivo la Settimana santa e, con essa, la Veglia delle Palme che apre, a livello diocesano, il cammino verso la XVII Giornata della Gioventù che a, livello mondiale, verrà celebrata, come sappiamo, a Toronto, nella seconda metà di Luglio. Già "lanciata" mesi fa a livello parrocchiale (v. "Angelo" dell’ottobre 2001, pag. 42 e novembre, pag. 33), non ha raccolto adesioni quanto alla trasferta canadese. Ciò è comprensibile. Questo non vuol dire che il cammino di riflessione che viene realizzato sul tema proposto ai giovani dal Papa, non tocchi anche chi a Toronto non ci andrà: i fortunati che saranno presenti non ci saranno solo per se stessi, ma avranno anche una funzione di rappresentanza nei confronti dei loro coetanei meno fortunati (o più pigri, secondo i casi).

Nelle pagine che seguono, tanto per cominciare, riportiamo gran parte del messaggio - invito del Papa.

Anche in direzione della prossima GMG, l’Équipe per la Pastorale Vocazionale e Giovanile della nostra Zona ha riproposto l’iniziativa dello scorso anno: "Sentinelle del mattino", secondo la consegna lasciataci dal Papa a Tor Vergata nella memorabile GMG romana dell’agosto 2000.

Quest’anno il tema fa riferimento a quello della prossima GMG di Toronto, la XVII (quella di Roma 2000 era la XV): Sale della terra e luce del mondo. Nei sabati delle prime quattro settimane di Quaresima, facendo tappa rispettivamente a Chiesuola, Verolavecchia, Cadignano e Verolanuova, dalle 22,00 alle 24,00 si sta realizzando la possibilità, per i nostri adolescenti e giovani, di trovare la chiesa di turno aperta, peregrinando di sabato in sabato tra una parrocchia e l’altra della nostra Zona pastorale. Ciascuno liberamente si ritaglia il tempo che meglio crede; é aiutato a pregare da un apposito sussidio; se ne può stare da solo o pregare insieme agli altri, trovarsi davanti all’Eucaristia e intrattenere il dialogo con un sacerdote, anche per il sacramento della Riconciliazione. Le locandine sono state elaborate a cura dei giovani di Chiesuola. La vigilia delle Palme, i giovani saranno poi invitati a partecipare alla Veglia con i loro coetanei da tutta la Diocesi, insieme al Vescovo: sarà l’avvio, a livello diocesano, della celebrazione della XVII GMG (Giornata Mondiale della Gioventù).

Sul sito internet della nostra Parrocchia, nella pagina dell’Oratorio è possibile reperire i testi dei messaggi del Papa per le ultime GMG, soprattutto quello, completo, di quest’anno, e le dense riflessioni da lui proposte ai giovani convenuti a Roma nell’agosto 2000. Val proprio la pena di cliccare , stampare e leggere, anzi meditare. Già che siamo in argomento: per chi ne ha bisogno l’indirizzo di posta elettronica dell’Oratorio è oratorio@verolanuova.com

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Messaggio di Giovanni Paolo II
in occasione
della XVII Giornata Mondiale della Gioventù

(Toronto, 18-28 luglio 2002)

"Voi siete il sale della terra...

Voi siete la luce del mondo" (Mt. 5, 13-14)

Carissimi giovani!

1. Nella mia memoria resta vivo il ricordo dei momenti straordinari che abbiamo vissuto insieme a Roma, durante il Giubileo dell’Anno 2000, allorché siete venuti in pellegrinaggio presso le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo. In lunghe file silenziose avete varcato la Porta Santa e vi siete preparati a ricevere il sacramento della Riconciliazione; nella veglia serale e nella Messa del mattino a Tor Vergata avete poi vissuto un’esperienza spirituale ed ecclesiale intensa; rafforzati nella fede, avete fatto ritorno a casa con la missione che vi ho affidato: divenire, in quest’aurora del nuovo millennio, testimoni coraggiosi del Vangelo [..].

2. "Voi siete il sale della terra... voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13-14): questo è il tema che ho scelto per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Le due immagini del sale e della luce utilizzate da Gesù sono complementari e ricche di senso. Nell’antichità, infatti, sale e luce erano ritenuti elementi essenziali della vita umana.

"Voi siete il sale della terra...". [...] Quest’immagine ci ricorda che, mediante il battesimo, tutto il nostro essere è stato profondamente trasformato, perché "condito" con la vita nuova che viene da Cristo (cfr Rm 6, 4). Il sale, grazie al quale l’identità cristiana non si snatura, anche in un ambiente fortemente secolarizzato, è la grazia battesimale che ci ha rigenerati, facendoci vivere in Cristo e rendendoci capaci di rispondere alla sua chiamata [...].

Per lungo tempo il sale è stato anche il mezzo abitualmente usato per conservare gli alimenti. Come sale della terra, siete chiamati a conservare la fede che avete ricevuto e a trasmetterla intatta agli altri. La vostra generazione è posta con particolare forza di fronte alla sfida di mantenere integro il deposito della fede (cfr. 2Ts. 2, 15; 1Tm. 6, 20; 2Tm. 1, 14). [...]

Cari giovani, nulla vi accontenti che stia al di sotto dei più alti ideali! Non lasciatevi scoraggiare da coloro che, delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi e più autentici del loro cuore. Avete ragione di non rassegnarvi a divertimenti insipidi, a mode passeggere ed a progetti riduttivi. Se conservate grandi desideri per il Signore, saprete evitare la mediocrità e il conformismo, così diffusi nella nostra società.

3. "Voi siete la luce del mondo...". [...] Il simbolo della luce evoca il desiderio di verità e la sete di giungere alla pienezza della conoscenza, impressi nell’intimo di ogni essere umano.

Quando la luce va scemando o scompare del tutto, non si riesce più a distinguere la realtà circostante. Nel cuore della notte ci si può sentire intimoriti ed insicuri, e si attende allora con impazienza l’arrivo della luce dell’aurora. Cari giovani, tocca a voi essere le sentinelle del mattino (cfr. Is. 21, 11-12) che annunciano l’avvento del sole che è Cristo risorto!

La luce di cui Gesù ci parla nel Vangelo è quella della fede, dono gratuito di Dio, che viene a illuminare il cuore e a rischiarare l’intelligenza: [...] "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv. 8, 12).

L’incontro personale con Cristo illumina di luce nuova la vita, ci incammina sulla buona strada e ci impegna ad essere suoi testimoni. Il nuovo modo, che da Lui ci viene, di guardare al mondo e alle persone ci fa penetrare più profondamente nel mistero della fede, che non è solo un insieme di enunciati teorici da accogliere e ratificare con l’intelligenza, ma un’esperienza da assimilare, una verità da vivere, il sale e la luce di tutta la realtà .

Nel contesto attuale di secolarizzazione, in cui molti dei nostri contemporanei pensano e vivono come se Dio non esistesse o sono attratti da forme di religiosità irrazionali, è necessario che proprio voi, cari giovani, riaffermiate che la fede è una decisione personale che impegna tutta l’esistenza. Il Vangelo sia il grande criterio che guida le scelte e gli orientamenti della vostra vita! Diventerete così missionari con i gesti e le parole e, dovunque lavoriate e viviate, sarete segni dell’amore di Dio, testimoni credibili della presenza amorosa di Cristo. Non dimenticate: "Non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio" (Mt 5, 15)!

Come il sale dà sapore al cibo e la luce illumina le tenebre, così la santità dà senso pieno alla vita, rendendola riflesso della gloria di Dio. Quanti santi, anche tra i giovani, annovera la storia della Chiesa! Nel loro amore per Dio hanno fatto risplendere le proprie virtù eroiche al cospetto del mondo, diventando modelli di vita che la Chiesa ha additato all’imitazione di tutti. Tra i molti basti ricordare: Agnese di Roma, Andreas di Phú Yên, Pedro Calungsod, Giuseppina Bakhita, Teresa di Lisieux, Pier Giorgio Frassati, Marcel Callo, Francisco Castelló Aleu o ancora Kateri Tekakwitha, la giovane irochese detta "il giglio dei Mohawks". Prego il Dio tre volte Santo che [...] vi renda i santi del terzo millennio!

4. Carissimi, è tempo di prepararsi per la XVII Giornata Mondiale della Gioventù. Vi rivolgo uno speciale invito a leggere e ad approfondire la Lettera apostolica Novo millennio ineunte, che ho scritto all’inizio dell’anno per accompagnare i battezzati in questa nuova tappa della vita della Chiesa e degli uomini: "Un nuovo secolo, un nuovo millennio si aprono alla luce di Cristo. Non tutti però vedono questa luce. Noi abbiamo il compito stupendo di esserne il "riflesso"" (n. 54).

Sì, è l’ora della missione! [...] Approfondite lo studio della Parola di Dio e lasciate che essa illumini la vostra mente ed il vostro cuore. Traete forza dalla grazia sacramentale della Riconciliazione e dell’Eucarestia. Frequentate il Signore in quel "cuore a cuore" che è l’adorazione eucaristica. Giorno dopo giorno, riceverete nuovo slancio che vi consentirà di confortare coloro che soffrono e di portare la pace al mondo. Sono tante le persone ferite dalla vita, escluse dallo sviluppo economico, senza un tetto, una famiglia o un lavoro; molte si perdono dietro false illusioni o hanno smarrito ogni speranza. Contemplando la luce che risplende sul volto di Cristo risorto, imparate a vostra volta a vivere come "figli della luce e figli del giorno" (1 Ts 5, 5) [...].

5. Cari giovani amici, per tutti coloro che possono l’appuntamento è a Toronto! Nel cuore di una città multiculturale e pluriconfessionale diremo l’unicità di Cristo Salvatore e l’universalità del mistero di salvezza di cui la Chiesa è sacramento. Pregheremo per la piena comunione tra i cristiani nella verità e nella carità, rispondendo all’invito pressante del Signore che desidera ardentemente "che tutti siano una cosa sola" (Gv. 17, 11).

[...] Cristo ama tutti gli uomini e porta a compimento ogni segno di bene, di bellezza e di verità presente nella città umana. Venite a dire davanti al mondo la vostra gioia di aver incontrato Cristo Gesù, il vostro desiderio di conoscerlo sempre meglio, il vostro impegno di annunciarne il Vangelo di salvezza fino agli estremi confini della terra!

I vostri coetanei canadesi si preparano già ad accogliervi con calore e grande ospitalità [...].

La mia benedizione vi accompagna, mentre a Maria, Madre della Chiesa, affido ciascuno di voi, la vostra vocazione e la vostra missione.

Da Castel Gandolfo, 25 Luglio 2001

Ioannes Paulus II

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 Le nostre rubriche

 

Verola missionaria

 a cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

"ogni uomo è mio fratello" -  "Quaresima, tempo di Missione"

 

Ogni anno durante il periodo quaresimale i gruppi di ispirazione religiosa, ed in particolare i gruppi missionari, si impongono un obiettivo: sensibilizzare, risvegliare le coscienze dal torpore stimolando con sempre nuove proposte all’impegno missionario. Mettono a nudo le miserie del mondo, la fame, il sottosviluppo creato dall’ingiustizia e ci invitano ad essere sensibili e solidali, e finanziare alcuni progetti più urgenti e ad adoperarsi per il raggiungimento della pace e mettere fine ai conflitti.

Quale animazione missionaria nelle nostre parrocchie oggi, in particolare per i giovani, visto che sembrano disertare in massa sia la scuola di pastorale missionaria, sia i corsi di formazione missionaria e un incontro su giovani e missione?

Purtroppo ci sentiamo di dire che chi evita di interrogarsi su questi temi fondamentali per una formazione missionaria, fugge da se stesso. Le domande che riguardano il rispetto della vita, la pace, la giustizia, meritano la più attenta riflessione anche per dei giovani che presto saranno chiamati ad affrontare tali problemi, e che sarebbe stoltezza trascurare per superficialità, indifferenza o indolenza.

Forse i giovani d’oggi sono più portati alla ricerca di quelle cose che sono una corsa tumultuosa per possedere, consumare, fare esperienze, ricerca di piacere immediato e riempirsi di cose vuote. Allora occorre una ricerca coraggiosa, occorre liberarsi da certi pregiudizi, occorre essere onesti con se stessi e prendere sul serio le grandi domande che ognuno si porta dentro; "Chi sono io? Da dove vengo e dove sto andando? Se vengo dal male e vado verso il male, cosa posso sperare? Se invece vengo dall’amore infinito e vado verso l’amore infinito, ecco che mi si apre davanti un cammino difficile forse, ma pieno di significato e pieno di speranza e non posso rimanere a guardare, devo maturare, devo operare affinché la dignità delle persone non rimanga sempre solo proclamata, ma rispettata, e che il dominio dell’uomo sull’uomo si trasformi in solidarietà.

Un giovane potrebbe anche chiedersi: "Ma ha un senso per me tutto questo e avrà un seguito? Non svanirà tutto nel nulla come un’impresa illusoria, come una bolla di sapone?".

Noi speriamo proprio di no! D’altra parte la gioventù non può rassegnarsi al pessimismo. Se vogliamo edificare un’esistenza, una convivenza libera e solidale degna dell’uomo, abbiamo bisogno di valori e norme etiche comuni e prima ancora è necessario un atteggiamento fondamentale di fiducia verso se stessi, verso gli altri e le realtà in generale.

Capire queste cose è già essere sulla strada della Missione che è l’esigenza di comunicare ciò che per grazia siano diventati e che percepiamo dev’essere offerto a tutti; non tenere per sè quello che è di tutti, perché la missione non è un bene confiscabile.

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 I "nobel" italiani

 (3)

 a cura di Rino Bonera

 

Com’è stato evidenziato già nel numero di febbraio, i primi italiani a ricevere, nel 1906, il premio Nobel, furono Camillo Golgi e Giosuè Carducci. Del primo è già stato detto. Vediamo ora:

Carducci Giosuè - Nacque a Val di Castello (Lu) nel 1835. Insegnante nel ginnasio di San Miniato qui pubblicò il suo primo volumetto di Rime. Nel 1860 fu nominato professore di letteratura italiana all’Università di Bologna, cattedra che tenne fino al 1903.

È uno dei maggiori poeti che l’Italia ha avuto ma fu anche geniale critico e storico. Molte le sue pubblicazioni di opere poetiche. Dal 1890 fu Senatore del Regno.

Fu personalità poetica di grande rilievo per le idealità patriottiche e nazionali che la sua poesia ha fissato e trasmesso. Visse, infatti, con molta partecipazione le vicende politiche italiane: profonda fu la sua delusione per l’incapacità della classe politica di portare a compimento il processo di unificazione con la conquista di Roma. Già affiliato alla massoneria, negli anni ‘80, per ragioni politiche, fu protagonista di una svolta ideologica che fu considerata, da alcuni, una vera e propria "conversione". Negli ultimi anni curò l’edizione definitiva delle proprie "Opere" (1889-1905) per le quali ottenne il Nobel per la letteratura. Un anno dopo aver ricevuto il premio morì a Bologna (1907).

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Verola sport

(a cura di Rino Bonera) 

Risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese: 

CALCIO

Terza Categoria - Girone A

3a gior. rit. (03.02): Capriano Fenili - Verolese 1 - 0

4a gior. rit. (10.02): Bassano - Verolese 0 - 1

5a gior. rit. (17.02): Verolese (riposa)

6a gior. rit. (24.02): Verolese - Fiesse 3 - 1

Juniores - Girone D

1a gior. rit. (03.02): Verolese - Pavonese 3 - 3

2a gior. rit. (10.02): Borgosatollo - Verolese 2 - 0

3a gior. rit. (17.02): Verolese - Pralboino 3 - 4

4a gior. rit. (24.02): Isorella - Verolese 1 - 2

Allievi - Girone B

1a gior. rit. (03.02): Castelcovati - Verolese 4 - 1

2a gior. rit. (10.02): Verolese - Gabiano 2 - 3

3a gior. rit. (17.02): S. Paolo - Verolese 2 - 2

4a gior. rit. (24.02): Verolese - Urago 1 - 5

Giovanissimi - Girone G

1a gior. rit. (09.02): Pompiano - Verolese 3 - 3

2a gior. rit. (16.02): Orceana - Verolese 2 - 0

3a gior. rit. (23.02): Verolese - Quinzanese 1 - 4

Posizioni in Classifica Generale delle varie squadre:

Terza Categoria: 3° posto con 40 punti

Juniores: 13° posto con 12 punti

Allievi: 11° posto con 10 punti

Giovanissimi: 6° posto con 19 punti

 

VOLLEY

 2 Div. Femminile - C

La squadre "Verolese" occupava alla fine del mese di febbraio il 10° posto in Classifica Generale con 5 punti.

 

CICLISMO

 È stato pubblicato il calendario della stagione ciclistica 2002 nella nostra provincia. Dallo stesso apprendiamo che il "G.S. Pedale Verolese" organizzerà il 25 aprile il "27° Trofeo Avis" di Verolavecchia, gara di tipo "Reg. 2" per la categoria Juniores; organizzerà, inoltre, il 1° maggio, a Pontevico, il "19° Trofeo Zeli Enrico", gara di tipo "Reg. 3" per Allievi. Nessuna gara risulta programmata a Verolanuova nel corrente anno.

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 Varie - cronaca

 8 marzo Festa della donna

 

Signore, oggi avrei voluto regalarti una giornata meravigliosa!

Partecipare a una Messa, recitare bene l’Angelus, abbandonarmi a Te nella preghiera.

Donare un po’ di fede ad un uomo senza ideali, che spreca una vita in vana ricerca dei piaceri.

Giocare con i bambini dell’orfanotrofio, che non hanno la gioia di rispecchiarsi nel sorriso della mamma.

Fare compagnia ai vecchietti dell’ospizio, che hanno nello sguardo smarrito la paura della morte e la nostalgia della vita passata.

Ascoltare con amore le delusioni di un ragazzo per dirgli e fargli sentire che anch’io soffro con lui.

Recarmi al capezzale di un malato e prendere le sue mani nelle mie.

Portare un po’ di conforto a quei poveri vagabondi che hanno solo una minima colpa per il male che hanno fatto e che saranno bollati.

Aiutare quel poveretto che vuole ammazzarsi perché vinto dalla solitudine e dalla disperazione.

Amare e perdonare chi odia, uccide, ruba, si droga.

Questa sera, Signore, non ho nulla da offrirti di tutto questo.

Posso donarti: il lavoro anonimo e quasi inconcludente delle mie poche ore di vita casalinga; la paura che chi amo si ammali; la cena non riuscita; le incomprensioni dei familiari; l’ansia di arrivare in ritardo al lavoro; le sgarbatezze di quell’amica che mi guarda con sufficienza, l’osservazione sbagliata di un mio superiore; quel continuo squillare del telefono che ti fa interrompere un lavoro appena iniziato e sul quale non riesci a concentrarti; il dovere di dire sempre "sì", sforzandomi di sorridere; e il "grazie" che non sempre riesco a pronunciare; questo bisogno di affetto, di una parola buona, che aspetto sempre, giorno dopo giorno; il bimbo che non è mai nato, ma che vive nel mio cuore; e questa enorme stanchezza che mi fa addormentare prima di aver avuto la forza di terminare il "Padre Nostro".

Questa, Signore, è stata la mia giornata!

Questa è stata la mia Messa.

Offro a Te il mio piccolo dono, unito al Tuo immenso amore del mondo.

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 Arte & cultura

 

Le poesie di Rosetta

 È quasi primavera: tutto germoglia, anche l’amore. S’avvicina la festa di S. Giuseppe e di tutti i papà. Desidero offrire loro questa poesia, perché sappiano che nessuna cosa al mondo può allentare l’amore e la speranza, se ben radicati nell’anima.

La lirica "Germogli" ha vinto il primo premio (su ottocentotre poeti partecipanti) nel concorso letterario internazionale "Nicola Mirto 2001", ad Alcamo (Trapani).

 Germogli

Sei l’essere che mi empie e mi consuma.

Tu avvolgi il mio esistere ogni istante

come il frinire eccelso di cicale

a luglio inebria l’etere assonnato

nella soffusa tregua del meriggio

e colma i miei silenzi di memorie.

Ora che ti sostengo nel cammino

ripido, titubante della vita,

ora che tu procedi lentamente,

ti sono accanto e áncoro speranze

altrimenti perdute. Sei la luce

muta, senza frastuono d’un tramonto

che si fa attesa, per mirarti in volto

a potenziare briciole di vita

celate in fondo all’anima e negli occhi

di mare, ove galleggiano residui

di voci penetranti e di parole.

E se talvolta nuvole nel vento

s’addensano inattese e il buio fitto

spalanca nere fauci all’orizzonte,

sosta un istante, guardami negli occhi:

qui l’amore silente come notte

germoglia ancor faville per la vita.

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dal Comune di Verolanuova

 

Vorresti intraprendere la scuola superiore, o riprendere gli studi interrotti qualche anno fa pur mantenendo la tua occupazione lavorativa? A Verolanuova puoi farlo!!!

L’Assessorato alla Pubblica Istruzione e l’I.I.S. Pascal - I.T.C. Mazzolari di Verolanuova propongono per il prossimo anno scolastico, 2002/2003, il Corso serale Sirio (ragioneria), indirizzo Giuridico Economico Aziendale.

Il corso, che si terrà presso l’I.T.C. Mazzolari di Verolanuova, riguarda tutte le classi, dalla prima alla quinta. I crediti formativi che lo studente ha acquisito nel suo curriculum scolastico e lavorativo possono consentire l’iscrizione al triennio.

La segreteria dell’I.T.C. "P. Mazzolari" è a tua disposizione per qualsiasi informazione, dal lunedì al sabato compreso, dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Per motivi organizzativi gli interessati sono pregati di contattarla al più presto.

Il Corso Serale Sirio, destinato a studenti e lavoratori, integra l’offerta educativa dell’Istituto Don Primo Mazzolari, che ha già riscosso un buon successo con il nuovo liceo delle scienze sociali.

Quest’ultimo partirà infatti dal prossimo anno scolastico avendo raggiunto un numero di 23 iscritti. Il mercato del lavoro richiede profili professionali sempre più qualificati, per questo la formazione è la premessa necessaria per proporsi adeguatamente nel mondo del lavoro, riuscendo così ad avere opportune possibilità professionali.

Certamente Verolanuova, grazie alle sue strutture scolastiche ed alle attrezzature tecnologiche, (I.T.C. Mazzolari e C.F.P.), garantisce a tutti, studenti e lavoratori, ottime possibilità di qualificarsi ed aggiornarsi professionalmente, attraverso corsi diurni e serali.

Mostra pittura

Dal 23 marzo al 7 aprile, nello spazio mostre della Biblioteca Comunale di Verolanuova, gli artisti locali Dionigi Canini, Giuseppe Pelucchi, Luigi Bombelli, Elisa Guarneri, Silvano Parenti, esporranno le loro opere.

L’iniziativa ha il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Verolanuova.

 Il giorno di sabato 9 febbraio 2002 alle ore 15.00 ha avuto luogo un’adunanza straordinaria del Consiglio Comunale presso la Sede Municipale.

Questi i principali argomenti trattati:

• Surroga Consigliere Comunale dimissionario Ardigò Giuseppe Mario "Popolari per Verola"

• Adozione Piano di Lottizzazione "Artsana spa" in località Bettolino, in variante al P.R.G. ai sensi della L.R. n. 23/97

• Adozione Piano di Recupero "Prodomo srl" area ex Conceria in via Rovetta.

• Adozione Regolamento comunale per l’installazione e l’esercizio degli elettrodotti e degli impianti di radiotrasmissioni

• Individuazione zona non metanizzata del territorio comunale.

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Turni domenicali di guardia farmaceutica
dell’Azienda S.L. 19

MARZO

3

Pontevico (dr. Pinzi)

Leno (dr. Bravi)

10

Pontevico (dr. Romano)

Offlaga

17

Bassano Br.no

Borgo S. Giac.

24

S., Paolo

Alfianello

31

Verolanuova (comunale)

Bagnolo M. (dr. Ingradi)

APRILE

7

Manerbio (dr. Bresadola)

Quinzano d’O.

14

Verolavecchia

Ghedi

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

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 NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

Carabinieri - Pronto intervento: 112 

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

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 Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 22 marzo. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

LA REDAZIONE

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 Relax...iamoci un po’ (a cura di errebi)

Il pensiero...

"Questo, naturalmente, è il vantaggio

del pessimismo: un pessimista va incontro

solo a sorprese piacevoli, mentre un ottimista

ne ha soltanto di spiacevoli".

(Rex Stout, La traccia del serpente (Nero Wolfe)

 

...e il proverbio del mese:

"Chi fa ‘n mester che nó ‘l sa fa nó ‘l sé tróa negóta ‘n ma".

(Chi fa un mestiere che non sa fare non si trova niente in mano)

Il Santo del mese
S. Cirillo - 18 marzo - Lunedì
S. Cirillo di Gerusalemme è stato vescovo e dottore della Chiesa. Visse tra il 315 e il 386. Il suo nome è legato all’attività di catechista. I suoi discorsi sulla dottrina cristiana sono gioielli di letteratura teologica.

La "Risposta"
"Rimandare alle calende greche"; che cosa significa un’affermazione del genere?

Rimandare qualcosa a un tempo che non verrà mai, perché nel calendario greco non c’erano calende.

Si crede che la frase sia stata detta per la prima volta dall’imperatore Augusto, a proposito dei debitori insolvibili che, appunto, secondo l’imperatore, avrebbero pagato soltanto ad graecas calendas. Le calende erano per i latini il primo giorno del mese, e calendario il libro su cui si registravano gli interessi che maturavano al primo di ogni mese, quando i creditori chiedevano la restituzione del denaro dato in prestito.

Sempre da calendae viene il nome del fiore calendula, o fiore d’ogni mese. E sembra anche che Sesto Calende abbia preso il suo nome da un mercato che vi si teneva die sexto ante calendas (il sesto giorno prima delle calende), cioè il quintultimo giorno del mese.

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Per i più piccoli

GELOSIA

Il francobollo alla busta:

- Sei troppo scollata!

 

COLMO

Qual è il colmo per un benzinaio?

- Avere la moglie normale e il figlio super!

 

DUBBI

Secondo voi i cannibali si fidano a lasciare i figli soli con la baby sitter?

 

ALL’IPPODROMO

- Ieri, mi è successo un fatto incredibile.

Stavo allacciandomi una scarpa quando un fantino molto miope mi ha gettato addosso una sella!

- E tu? Cosa hai fatto?

- Cosa volevi che facessi, così, senz’allenamento...

Sono arrivato ultimo!

 

AVARIZIA

- Babbo, cosa mi darai quando mi sposo?

- Il mio consenso!

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 Un’... altra pagina

Un pensiero di don Primo Mazzolari
"Non si è mai troppi a fare il bene; anche il più piccolo contributo ha la sua importanza. Perché togliere la gioia del bene e diminuire il raggio? L’aumento del numero porta un aumento di letizia. Chi ferma una buona volontà o chiude il cuore che si protende verso il regno, commette un sacrilegio".

 Lo sapevi?
In tempi remoti, era consuetudine chiamare una persona con il solo nome di battesimo: fu verso il secolo XI che si aggiunse quello derivato dal nome del padre. E intorno alla metà del ’500 si cominciarono a registrare in ogni parrocchia le generalità complete dei bambini che vi venivano battezzati.

 La barzelletta
In Scozia, un giovanotto va da MacIntosh per chiedergli la mano della figlia.
- Dimmi la verità, ragazzo! - ribatte il genitore - Ameresti la mia Rebecca anche se fosse povera?
- Naturalmente, signore!
- In tal caso, non ti concederò di sposarla: non voglio avere idioti, nella mia famiglia!

 Il pianeta Urano,
il settimo del sistema solare, impiega ben 84 dei nostri anni per percorrere la propria orbita intorno al Sole, mentre compie un giro completo su se stesso in poco più di 17 ore. A differenza degli altri pianeti, ha un asse di rotazione che non è perpendicolare al piano dell’orbita, bensì quasi parallelo: perciò "rotola" nello spazio con la conseguenza che su ampie zone della sua superficie si alternano un quarantennio circa di luce ad un altro di buio completo.

 Antico proverbio cinese 
"Il saggio appare insapore come l’acqua cristallina di una sorgente, ma la sua rettitudine è resistente come il diamante;
il malvagio è dolce come il miele, ma pronto a tramutarsi in un nemico da un giorno all’altro".

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Una spontanea testimonianza

Nello scorso gennaio è deceduto il concittadino Riccardo Este. Dalla Parrocchia di S. Bernardino in Ponte Tresa (Svizzera), dove egli ha trascorso moltissimi anni della sua vita, ci è pervenuta la seguente testimonianza che pubblichiamo volentieri ricordando, di lui, l’ultimo lavoro effettuato nella nostra Basilica: il restauro delle tinteggiature della Cappella di S. Antonio e del Battistero.

 Ponte Tresa Svizzera

19 gennaio 2002

Ai famigliari di Riccardo Este,

vi porgiamo le nostre sincere condoglianze per la scomparsa del vostro caro. Egli è un personaggio molto apprezzato per le sue doti di artista pittore. Egli ha arricchito per oltre 20 anni la vita culturale del nostro paese con mostre, concorsi di pittura, poesia e prosa. Ha dimostrato grande generosità donando a istituzioni benefiche l’utile del suo grande lavoro. Lascia un grande vuoto nel nostro panorama culturale. Per la nostra Parrocchia e per tanti cittadini ha profuso le sue doti morali e lascia un ricordo indelebile.

per il Consiglio Parrocchiale

il presidente

Manghera Eros

Via Furasca, 10

CH 6988 Ponte Tresa

Tel. 916062403

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 Dalla'AVIS

Emergenza: il sangue non basta

Così titolava un articolo il Giornale di Brescia del 25 gennaio scorso; di seguito uno stralcio dell’articolo:

"Per mancanza di sangue le sale operatorie degli Ospedali Pubblici e privati di Brescia sono rimaste chiuse per due giorni. Le porte automatiche si sono aperte solo per interventi d’urgenza, mentre quelli programmati sono stati tutti rinviati. Il blocco è durato relativamente poco, ma è bastato per far emergere un problema che non si sospettava potesse insorgere nel Bresciano, terra di volontari e di generosi per eccellenza. Invece nelle ultime settimane, le scorte di sangue conservate nel Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale del Civile stanno diminuendo. In realtà il sangue non è finito, ma ne serve molto per le emergenze, e non è possibile rischiare di rimanere privi. Forse che i 29 mila donatori sparsi tra la provincia non sono più sufficienti a rispondere ad una domanda che si fa sempre più pressante? Forse.

Il donatore È un bene finito e non infinito.

Non è più sufficiente quindi la ricerca di nuovi donatori per sostituire coloro che non possono più donare, nonostante non ci siano state variazioni di rilievo sulla quantità di donazioni di sangue effettuate, siamo in piena emergenza.

Certamente per risolvere questa situazione i responsabili sanitari in qualche direzione si muoveranno, da qualche parte dovranno pur reperire questa "medicina" naturale, preziosa e vitale; le cronache degli ultimi anni ci danno indicazioni.

Cosa possiamo fare tutti noi?

Tutti noi, se almeno una volta abbiamo pensato di diventare donatori di sangue, ora è il momento di agire; e per coloro che ancora non sono stati sfiorati da questo pensiero: riflettete.

Per ulteriori informazioni potete anche consultare il nostro sito, che cercheremo di tenere aggiornato quanto ci è possibile: www1.popolis.it/avisverolanuova

Oppure meglio ancora venire a trovarci in Sede.

Auguri di buona Pasqua a tutti i cittadini Verolesi.

F.B.

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Abbonati a "L’Angelo di Verola" 2002 (3)

ORDINARI: Bellomi Angelo, Moia Silvano, Laffranchi Emilio, Baronio Angelo, Tomasoni Franco, Gritta Mario, Brognoli-Signorelli, Farina Giuseppe, Ratti-Donini, Geroldi Alessandro, Lodrini Attilio, Boselli Giovanni, Meriti Chiara e Gigi, Migliorati Piero, Tadini Gianfranco, Bonzio Angelo, Pietta Francesca, Amighetti Pietro, Venturini Natalina, Cremaschini Anacleto, Tadini Mario, Girelli Rina, Cremaschini Domenico, Venturini Angela, Venturini Pierluigi, Venturini gian Franco, Grossi Maria, Zampedri, Vesco Paolo, Baronio Aldo, Venturini Roberto, Cervati Gottardino, Girelli Miriam, Boselli Roberto, Arcari Sergio, Fontana Antonio, Cervati Paolo, Brunelli Francesco, Brunelli Alfredo, Bellomi Teresa, Abrami Angelo, Poli Vittorio, Abrami Manfredo, Abrami Giambattista, Moro Beatrice, Corradi Pietro, Labinelli Angela, Colla Maurizio, Monteverdi Giacomo, Fontana Teresa, Bonelli Alessandrina, Bettoncelli Luigi, Penocchio Sesto, Moro-Rossini, Cremaschini Maria, Minini Maria, Dalè Pietro, Pizzeria M. Amalfi, Guzzi Adriano, Minini Angela, Fam. Margini Giuseppe, Bianchi Alessandrini Elisabetta, Pini-Geroldi, Geroldi Paolo, Bocchio-Nervi, Tedoldi Francesco, Rinaldi Adriano, Camisani Luigi, Penocchio Bruno, Stabilini Regina, Stabilini Domenico, Davide Giuseppe e Carlo, Pari Silvano, Amighetti Guglielmo, Amighetti Francesco, Tiberio-Raggi, Alessandrini Dalmazio, Barezzani Giuseppina, Gobber Rita, Zambotti-Settoni, Sala Angelo, Leni Mario, Rubini Luigia, Fogazzi Giuseppe, Mondolo Angelo, Andoni Mario, Guarisco Guido, Parisio, Cavalli Ezio, Azzini Mario, Oliveti-Penocchio, Gambassi Mirco, Briancesco Luciano, Bonzio Maria, Famig. Colonna, Brunelli Giuseppe, Trezza Renato, Rossini Mauro, Benini Carlo, Pezzoli Vincenzo, Cremaschini Angelo, Alghisi Battista, Azzini-Pinelli, Bellomi Luca, Fogazzi Lucia, Famig. Zani, Farina Alessio, Ongari Renato, Scaratti Maria, Pochetti Isacco, Ferrari Cesare, Camisani-Favalli, Zanoli Angelo, Amighetti Sergio, Gritti Luigi, Ricca-Zorza, Pari-Lama, Pagani-Capelli, Magnani, Famig. Ghirardi, Azzini Paola, Montani Davide, Pietra Bernardo, Geroldi Carlo, Battagliola Enrico, Staurenghi Francesco, Venturini Luigina, Venturini Battista, Zorza Giovanni, Abrami Donato, Abrami Gianbattista, Alloisio Teresa, Brunelli Giuseppe, Burlini Sergio, Burlini Domenica, Baronio Stefano, Catani Ada, Cantoni-Bresciani, Caprini Paola, Girelli Andoni, Penocchio Oliva, Pelosi Santa, Renzi Cattaneo, Renzi Graziella, Sabatti Luigi, Sala Mino, Sartorelli Sorelle, Torri Giuseppe, Pesce Giancarlo, Labinelli, Checchi-Pezzoli, Penocchio-Soregaroli, Boldoni Angela, Cremaschini, Geroldi Mario, Vacchelli, Zappa Gianni, Raggi Giuseppina, Tadini Rosa, Bonzio Giorgio, Mombelli Enrico, Venturini Fiorenzo, Cervati Paolo, Merzoni Francesco, Bertoni Battista, Mirona Sebastiano, Girelli-Botta, Famig. Spadarotto, Aleazzi, Lampugnani Ugo, Pelosi Mario, Amighetti Mario, Camisani Rosina, Pini Giovanni, Spinoni Giuseppe, Ceruti Giulia, Barili Maria, Mombelli Camillo, Geroldi Teresa, Leni Valerio, Sala-Manzolin, Bianchi Vincenzo, Pezzoli Walter, Lancini Daniela.

SOSTENITORI: Famig. Fesi, Bozzoni Bonetti Caterina, Bonetti Guido, Bodini Angelo, Romano Angelo, Stanga Luigi, Famig. Zacchi Giovanni, Bellomi Pietro, Colla Piergiuseppe, Penocchio Elio, De Angeli Oreste, Famig. Fadini Anna, Zanoni Angelo, Sala Franco, Tedoldi Angela, Ruffo Luigi, Barbieri Teresa, Geroldi-Sani, Famig. Montani, Pezzoli Antonio, Famig. Colla-Venturini.

BENEMERITI: Mollica Domenico, Anni Francesco, Bartolini Ascanio, Vigna Battista, Sorelle Facchetti, Brunelli Gianbattista, Tomasoni Chiara, Moro Angelo, Venturini Giorgio, Andreoletti-Rocca, Bertoni Giuseppina, Dossena Walter, Bettoncelli-Gennari, Simonini Jole, Dalè Battista, Franchi Oreste, Mensi-Franchi, Checchi Laura, Bonera Rino, Galperti Guido, Bertoni-Masotti, Pertica Francesco, Cerutti Maria, Camisani Giacomo, Dorofatti Angelo, Pari Battista, Lipomani Claudio, Lupatini Mario, Roda Aldo, Paracchini Luigi, Scio Enrico, Penocchio Giorgio, Amighetti Vincenzo, Baronio Rosolino, Venturini Walter, Martinelli Gino, Vesco Giuseppe, Stanga Riccardo, De Vito Angelo, Fidanza Virginio, Bellomi Mauro, Bonini Natale, Vigna Luigi, Regosa Marco, Bonvicini Mario, Burlini Valerio, Venturini Giuseppe, Venturini Abrami Fulvia, Assini-Bianchi, Assini Graziella, Pari Pietro, Fogazzi Sandra, Pelosi-Merzoni, Colla Giuseppe, Pezzoli Franco, Rossini Giuseppe, Cavalli Anna, Bettoncelli Bruno, Famig. Maia, Calzi-Monteverdi, Cò Angelo, Sala Giacomo, Rossini Achille, Lanzini Giuseppe, Ghaleb Antonia, Farina-Quinzanini, Andrini Barbara, Allieri Paolo, Pedrinelli Raffaele, Alessandrini Luigi, Seniga Pietro, Bonvicini Roberto, Rossini Fiore, Amighetti, Aresi Angelo, Pizzamiglio Francesco, Cervati Primo, Labinelli Angelo, Savio Piero, Soregaroli Achille, Cervati Franco, Portesani-Baronio, Ferrari-Bonvicini, Barbieri Luigi, Famig. Consolandi, Abbiati-Mor, Trezza Albino, Famig. Bertolini, Corradi Pasquale, Valotta Silvio, Trezza Luigi, Cavalca Rita, Montani Paolo, Sala Bortolo.

 

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 Cosa succede a Radio Basilica?

Il mixer principale, il cuore dello studio, ci ha definitivamente lasciato ed è cominciata una reazione a catena: una dopo l’altra anche altre apparecchiature hanno ceduto. Era un fatto largamente annunciato, sapevamo che prima o poi sarebbe successo ma speravamo di poter tirare almeno fino al trasloco nel nuovo studio dove sarebbero state installate nuove apparecchiature.

Ma tant’è: siamo rimasti ... a piedi.

Purtroppo la fine dei lavori nella nuova sede non è vicinissima per cui la prima conseguenza è la sospensione di tutte le trasmissioni quotidiane dallo studio e delle trasmissioni domenicali del radiogiornale e di altri programmi.

La seconda è che... non sappiamo quando potremo riprendere a trasmettere. Il previsto trasferimento rende non conveniente la riparazione delle apparecchiature ormai divenute obsolete per cui non ci resta che aspettare la conclusione dei lavori al nuovo studio.

Saranno comunque garantite tutte le celebrazioni dalla Basilica e i collegamenti con Radio Voce.

Faremo anche il possibile per trasmettere tutte le celebrazioni dalle diaconie a fine Quaresima.

Quello che chiediamo ai nostri ascoltatori è di avere pazienza e di sostenerci, possibilmente anche economicamente, poiché i costi stanno notevolmente lievitando e la parrocchia sta veramente facendo fatica a sostenerli.

Ringraziamo le molte persone che ci hanno espresso la loro simpatia e solidarietà.

Se la radio ha grossi problemi il Sito Internet ci sta dando grosse soddisfazioni. Abbiamo largamente superato i 170.000 accessi e 500.000 pagine visitate.

Nell’ultimo mese sono stati fatti moltissimi aggiornamenti in molte parti del Sito. Ne daremo ampia comunicazione nelle prossime edizioni dell’Angelo.

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 Anagrafe parrocchiale

 

Battesimi

3 Prestini Marco di Giuseppe e di Brocchieri Stefania

4 Sabatti Asia Irena di Massimiliano e di Cò Sonia

5 Ferrari Sara di Giambattista e di Azzini Monica

6 Pini Luca di Giovanni e di Schivardi Rita

7 Dorofatti Luca di Giuliano e di Brunelli Agnese

 Defunti
5 Girelli Giuseppina Tedoldi di anni 72
6 Abrami Santo di anni 72
7 Venturini Ernesta Gennari di anni 79
8 Fogazzi Maria Checchi di anni 98

 Curiosità - Negli ultimi cinque anni l’anagrafe parrocchiale ha registrato:

233 Battesimi (media annuale 46,6)

156 Matrimoni (media annuale 31,2)

333 Defunti (media annuale 66,66)

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 Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

 

Giornata celebrata nel mese di febbraio 3.134.114

N.N. 100.000

N.N. 150.000

N.N. 50.000

N.N. 106.500

In memoria dei defunti famiglia Geroldi 290.500

Ricordando il 30° di matrimonio 309.000

Dal Centro di Ascolto in memoria di Seccardelli Maria 106.500

In memoria del marito e del figlio 200.000

In memoria del caro familiare 500.000

N.N. 271.000

N.N. 1.064.950

Dalla Cappella Casa Albergo 242.033

N.N. 125.860

 

Totale 6.650.457

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