L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale


Anno XXVIII   n° 4 - Aprile 2003

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Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Valentino Picozzi
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati

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SOMMARIO

Pasqua, gioia da vivere e da donare (Mons. Prevosto) 3

Calendario liturgico 5

La vita dei credenti esprima il mistero pasquale 12

Famiglia, diventa ciò che sei 16

I Dieci Comandamenti 19

vita parrocchiale

Il rendiconto economico della parrocchia 22

Il Centro di Ascolto 24

Questo è l’anno del Rosario 29

Conferenza S. Vincenzo 29

L’ultimo saluto  (D. L. Lussinoli) 30

Viaggio in Spagna 32

dagli oratori

Ti aspetto fuori (Don Valentino) 34

StaSsera debutto 35

Briciole Francescane 36

Kierik 37

A Siena con l'oratorio 38

le nostre rubriche

Verola Missionaria (S. Montecchi) 39

Verola sport (R. Bonera) 40

varie - cronaca

Nella valle dell'anima (R. Mor) 41

Alla Domus Romana 43

Dal Comune 44

Dall’Avis (B. Vigna) 44

Dalle Acli (G. Baronio) 45

Gruppo lavoratori anziani Ocean ( G. Baronio) 46

Turni delle farmacie 48
Numeri Utili
Per i collaboratori dell'Angelo

Relax... iamoci (errebi) 49

Per i più piccoli 50

Di tutto un po' 51

Gita con... (Zanoni) 52

Abbonati a "L’Angelo" 52

Auguri a... 52

Radio Basilica Verolanuova 53

Anagrafe parrocchiale 54

Offerte pro opere parrocchiali 55
Buona Pasqua


La parola di Mons. Prevosto

Pasqua: gioia da vivere e da donare

L’evangelista Matteo scrive che Gesù, mentre si recava a Gerusalemme per celebrare la "sua Pasqua", lungo la via prese in disparte i Dodici e disse loro: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il figlio dell’uomo sarà consegnato ai pagani perché sia schermito, flagellato e crocifisso: ma il terzo giorno risusciterà". Poi soggiunse: "I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di loro il potere. Non così dovrà essere tra voi: ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere primo tra voi, si farà vostro schiavo, appunto come il figlio dell’uomo che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita a salvezza di molti".

Nella Pasqua, Gesù vive fino in fondo la sua missione. Venuto per servire, interpreta "il suo ruolo" fino allo scherno, alla flagellazione, alla crocifissione.

Sono questi i momenti che esaltano il suo servizio e che poi lo costituiscono Signore, salvatore di tutti nella risurrezione.

Qualche domanda:

Che significato ha, per una persona, il compito che la vita le assegna?

Che valore ha una funzione di capo, di dirigente di azienda, di insegnante, di agricoltore... di responsabile della famiglia?...

Chi presiede all’amministrazione della cosa pubblica, chi possiede un grosso capitale, chi gode del favore popolare, chi ha potere politico sono in diritto di esercitare la loro funzione, il loro ruolo puramente per tornaconto economico, privato o per un successo personale?

Qual è la funzione del "ruolo" del posto che si occupa, del potere che si detiene?

Nella visione cristiana della vita "il ruolo" è il luogo, la situazione esistenziale nella quale la persona deve rendersi utile al prossimo, mettendo a disposizione degli altri le potenzialità che il ruolo conferisce.

L’occhio fa il suo speciale servizio a tutto il corpo e quindi anche al cuore; il cuore svolge la sua funzione a servizio di tutto il corpo e quindi anche all’occhio.

Così il cristiano, rivestito di una funzione, è occhio, è orecchio, è cuore ecc. nella Chiesa.

Nessuno è fuori gioco

Queste riflessioni calate nella vita della nostra comunità cristiana riguardano tutti. Nessuno deve sentirsi escluso, inutile.

Ognuno ha "un ruolo" proprio, personale che deve essere gestito a bene di tutti.

Penso ad alcune categorie di persone che sembrano socialmente fuori gioco. Gli anziani soprattutto, quelli che sperimentano in modo drammatico la solitudine. Ho presente gli ammalati che considerano la loro vita ormai inutile, e lo dichiarano anche, perché si ritengono solo occasione di disagio per molti. E ancora l’anonima folla di coloro che portano pene di una vita non realizzata, situazioni di sofferenze morali che sembrano non avere fine.

Si ripete talora, non solo spiritualmente, il cammino verso Gerusalemme, luogo dello scherno, della flagellazione, della coronazione di spine e della crocifissione.

Vorrei dire a tutti di non disperare. Avete "un ruolo", una missione insostituibile all’interno della comunità cristiana.

È dalla sofferenza che il mondo trae la redenzione. Nella visione della fede cristiana, è dalla morte che viene la vita.

La prossimità della Pasqua

Dopo un inverno interminabile nel quale la natura sembrava irrimediabilmente perduta ora, con la primavera, è tornata a dare i segni della sua vitalità ed è esplosa in tutta la sua potenzialità un po’ ovunque nelle nostre campagne. Immagine della vita del credente che manifesta la sua vitalità attraverso il ciclo della sofferenza, della morte e della risurrezione.

Cristo con la sua morte ha messo a disposizione degli uomini la sua missione di Salvatore ed è diventato "il Signore", colui che dà la vita e salva vivendo "il suo ruolo" fino al calvario, luogo della sofferenza e del fallimento umano.

La prossimità della Pasqua di resurrezione che è la festa della gioia della vita, offra a tutti il dono di comprendere che non c’è situazione, per quanto umanamente assurda, che non sia aperta alla vita.

Tutti, anche quelli che si sentono ai margini e inutili, hanno "un ruolo", una missione: servire la vita, perché questo è amore che cresce sempre là dove c’è chi ha il coraggio di donare ciò che si è.

È così che si dà nuovo corso alla storia e si cambia il mondo rendendolo più abitabile.

Buona Pasqua!

Don Luigi


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Calendario liturgico dal 6 aprile al 4 maggio 2003

 

aprile

 

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica:
Prefestiva: ore 18.30

Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

            ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali: ore 7.00 - 9.00 - 18.30

 

S. Rocco:
Festiva: ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:

Festiva: ore 10.00

Feriale (solo giovedì): ore 20.00

 

Cappella Casa Albergo:

Feriale e prefestiva: ore 16.30

 

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

 


6 Domenica V di Quaresima

Dal Vangelo - "Gesù disse: - Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto". (Gv. 12, 23)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 In Basilica celebrazione liturgica

ore 15.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi/e di 3a media

ore 16.00 Presso l’Oratorio femminile - Rev. Suore - incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di aprile

7 lunedì Sante messe con orario feriale  - ore 20.30 Si svolgono i Centri di Ascolto

8 martedì Sante messe con orario feriale - ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia di S. Rocco - Zona via Indipendenza

9 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica si apre la preparazione alla Pasqua della donna. Recita del Vespro, s. messa con riflessione
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia del Crocifisso (vie Lombardia, Italia, Rovetta, Circonvallazione)

10 giovedì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Preparazione alla Pasqua della donna: Vespro, santa messa con riflessione
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia della Madonna di Caravaggio (Zona dello Stadio)

11 venerdì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Celebrazione della Pasqua della donna. In Basilica s. messa solenne
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Donnino (Zona del Castellaro)

12 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.30 Sante confessioni pasquali per i ragazzi/e della 4a e 5a elementare


Inizio della Settimana Santa

È la settimana più significativa dell’anno. quella che la tradizione liturgica e popolare chiama "Santa". Su questa settimana deve puntare l’impegno spirituale dei credenti. Sempre la liturgia, ma specialmente in questa settimana, ci fa rivivere il mistero pasquale nel quale Gesù, Figlio di Dio, incarnatosi e fatto obbediente fino alla morte di croce, è talmente esaltato nella Risurrezione e Ascensione da essere costituito Signore e poter così comunicare la sua vita divina affinché gli uomini, morti al peccato e configurati a Cristo, non vivano più per se stessi, ma per Gesù che morì e risuscitò per noi.

I primi giorni della Settimana Santa, nella nostra parrocchia, sono caratterizzati dalla celebrazione delle Quarantore. Sono giorni di preghiera, di ascolto della Parola di Dio, di conversione che devono servirci da introduzione al triduo pasquale in cui si celebra il mistero di Cristo che per noi muore e risorge.


13 Domenica delle Palme. Inizio delle Quarantore

Dal Vangelo - "Gesù era ormai vicino alla discesa del Monte degli Ulivi quando tutta la folla esultando cominciò a lodare Dio a gran voce: "Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore". (Lc. 19, 37-38)

Sante messe con orario festivo

ore 9.15 All’Oratorio maschile: benedizione degli ulivi. Processione verso la Basilica seguita dalla s. messa

ore 11.00 Santa Messa Solenne

ore 12.00 Celebrazione dei Battesimi

ore 15.00 Apertura delle S. Quarantore. S. messa. Esposizione del Santissimo Sacramento. Breve riflessione.

NB = Il Santissimo rimane esposto all’adorazione dei gruppi e dei singoli.
ore 20.30 S. messa. Predica. Reposizione. (Partecipa il Coro parrocchiale)

 

14 lunedì della Settimana santa

ore 7.00 S. messa. Esposizione del SS. Sacramento

ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari

ore 10.30 Omaggio alunni delle medie

dalle ore 12.00 alle ore 15.00 Adorazione individuale

ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia

ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela

ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore

ore 20.30 S. messa. Meditazione. Reposizione. (Partecipa il Coro parrocchiale)

 

15 martedì della Settimana santa

ore 7.00 S. messa. Esposizione del SS. Sacramento

ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari

ore 10.30 Omaggio alunni delle medie

dalle ore 12.00 alle ore 15.00 Adorazione individuale

ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia

ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela

ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore

ore 20.30 S. messa. Meditazione. Benedizione Eucaristica solenne. Chiusura delle Quarantore (Partecipa il Coro parrocchiale)

 

16 mercoledì della Settimana santa

Sante messe con orario feriale (solo la mattina) Vengono celebrate nella Cappella delle Rev.de Suore

ore 15.00 Presso l’oratorio femminile sante Confessioni per i ragazzi delle medie

ore 16.30 Ragazze delle medie

ore 20.30 Solenne Via Crucis nel centro cittadino: si svolgerà in piazza della Libertà

 

17 GIOVEDÌ SANTO

ore 9.30 Nel Duomo di Brescia S. Messa crismale celebrata dal Vescovo con i sacerdoti della diocesi (viene trasmessa da Radiobasilica)

ore 16.30 S. messa per i ragazzi, gli anziani e gli ammalati

ore 20.30 S. messa nella "Cena del Signore". (Partecipa il Coro parrocchiale)

 

18 VENERDÌ SANTO

ore 9.00 Celebrazione delle Lodi

ore 15.00 In Basilica solenne Via Crucis per tutti

ore 20.30 Liturgia della Passione e bacio del Crocifisso (Partecipa il Coro parrocchiale)

 

19 SABATO SANTO

ore 7.00 I sacerdoti sono a disposizione per le Sante Confessioni

ore 9.00 Celebrazione delle Lodi

ore 15.00 Confessioni per gli uomini, i giovani e le signorine

ore 21.00 - PASQUA Solenne Veglia pasquale

È l’ora più solenne di tutto l’anno liturgico. S. Agostino la chiama "Madre di tutte le veglie"; si veglia nella Risurrezione: mistero centrale della nostra fede - Santa Messa con la partecipazione del Coro parrocchiale


20 DOMENICA DI PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE

Solennità con ottava

Dal Vangelo - "Nel giorno dopo il sabato. Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro..." (Gv. 20, 1)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. MESSA SOLENNE (con la partecipazione del Coro parrocchiale)

ore 18.00 Vespri solenni. Benedizione Eucaristica seguita dalla s. messa

 

21 LUNEDÌ DELL’ANGELO

Sante messe con orario festivo

La santa messa delle ore 11.00 è celebrata in S. Rocco

Nel pomeriggio è sospesa la celebrazione liturgica

ore 18.30 S. messa


27 Domenica II di Pasqua. In Albis Depositis

Festa delle Divina Misericordia

Dal Vangelo - "Otto giorni dopo... venne Gesù a porte chiuse... e disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda bene le mie mani..." Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio". (Gv. 20, 26-28)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. messa. Redditio del Padre nostro per i fanciulli/e della 5a elementare

ore 15.00 Celebrazione liturgica

ore 15.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro per i genitori dei fanciulli/e della 2a elementare

ore 16.00 Presso le Rev. Suore: incontro con l’Azione Cattolica Adulti

29 martedì S. Caterina da Siena. Patrona d’Italia e d’Europa - Sante messe con orario feriale


Maggio

 

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica:
Prefestiva: ore 18.30

Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

            ore 15.00 Celebrazione Liturgica

Feriali: ore 7.00 - 9.00 - 18.30

 

S. Rocco:
Festiva: ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:

Festiva: ore 10.00

Feriale (solo giovedì): ore 20.00

 

Cappella Casa Albergo:

Feriale e prefestiva: ore 16.30

 

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.

 


1 giovedì S. Giuseppe lavoratore

ore 9.00 S. messa per il mondo del lavoro Adorazione del Santissimo fino alle ore 13.00

*** Si apre oggi il mese dedicato alla devozione verso la Vergine Maria. Ogni sera del mese la s. messa vespertina è preceduta dalla recita del s. Rosario. Sono in programma sere di preghiera nelle varie Diaconie.

Il calendario sarà pubblicato nel prossimo numero.

Ogni sera alle ore 20.30 il s. Rosario è recitato nelle chiese sussidiarie di S. Rocco, Cappella Casa Albergo, Madonna di Caravaggio (Stadio) e chiesa di S. Donnino.

2 venerdì Primo del mese - dedicato alla devozione del Sacro Cuore

3 sabato Festa di S. Gottardo in S. Donnino

ore 9.00 e 11.00 Le sante messe del mattino sono celebrate in S. Donnino

ore 17.00 S. Rosario e benedizione con la reliquia del Santo


4 Domenica III di Pasqua

Dal Vangelo - "In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi". (Lc. 24, 35-36)

Sante messe con orario festivo

ore 15.00 Celebrazione della Prima Riconciliazione per i fanciulli/e della 2a elementare

ore 17.00 Nel salone dell’Oratorio maschile incontro per i ragazzi/e della 1a e 2a media

ore 17.00 Nel salone delle Rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di maggio

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Settimana Santa

La vita dei credenti esprima il mistero pasquale

Riprendiamo questo servizio sulla "Settimana Santa". In essa si celebra il centro della fede cristiana. Abbiamo davanti un mese, un tempo prezioso per riflettere su quanto qui ci viene proposto. Dedichiamo qualche momento, possibilmente ogni giorno, alla lettura meditata di questo servizio. Scopriremo la gioia di essere cristiani e la bellezza della "Settimana" che introduce a gustare la Pasqua per annunciarla agli altri come il vero senso della vita.

Con la Domenica di Passione o delle Palme si inaugura la "Settimana santa". È la settimana dedicata alla celebrazione delle fasi conclusive e supreme del mistero della salvezza operata da Gesù Cristo.

In questa settimana vi è il "Triduo sacro" che la caratterizza propriamente come "settimana pasquale".

La Chiesa così descrive il Triduo sacro: "Il Triduo pasquale della Passione e della Risurrezione del Signore ha inizio con la Messa vespertina "In Coena Domini", ha il suo centro nella Veglia pasquale e termina con i Vespri della Domenica di Risurrezione". 

1. Domenica delle Palme
"Cristo umiliò se stesso...: per questo Dio l’ha esaltato!"
 

La "regalità" di Cristo sconvolge i nostri schemi di interpretazione e di esercizio del potere. Gesù Cristo è "Re-crocifisso!".

Il suo potere Egli non lo esprime con il prestigio, il successo e l’imposizione ma lo vive dolorosamente annullandosi nella umiliazione della croce, sulla quale redime tutto il peccato dell’uomo. Questo cambiamento di significato del potere e questo nuovo stile nell’esercitarlo si spiegano nel fatto che Gesù Cristo ha inteso essere il "Signore degli uomini" con l’amore verso tutti indistintamente. La sua "regalità" infatti è "servizio": per questo Egli merita ascolto ed imitazione da parte nostra, da parte di ogni uomo.

La nostra partecipazione quindi alla processione ed alla Eucaristia della Domenica delle Palme deve esprimere pubblicamente che noi intendiamo accettare l’atteggiamento e lo stile di carità. "Il maggiore fra voi, colui che governa", (Egli ci raccomanda), "si comporti come colui che serve" (Lc. 22, 26). E subito ci conforta con la sua promessa precisa e sicura: "Se uno mi serve, il Padre lo onorerà" (Gv. 12-26).

Come Cristo, il Figlio diletto, anche noi in ogni evenienza dobbiamo pregare con animo filiale obbediente: "Padre... sia fatta la tua volontà" (Mt. 26,42).

2. Giovedì Santo

(mattino)

In cattedrale a Brescia.

"Cristo ha fatto di noi... dei sacerdoti per il Padre".

Il Giovedì santo comporta in mattinata una celebrazione solenne assai significativa, la "Messa crismale".
Tale celebrazione si svolge soltanto nella chiesa Cattedrale.

Ormai da qualche anno, con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, il rito della consacrazione degli Olii santi si svolge più snello e semplice, e la celebrazione poi nel suo insieme s’è fatta più breve e comprensibile a tutti.

La celebrazione della Messa crismale è presieduta dal Vescovo, circondato dal suo Presbiterio e dai suoi ministri (diaconi, ecc.) e domanda la partecipazione attiva dei fedeli. Si tratta della celebrazione che più di ogni altra manifesta come la Chiesa - popolo santo di Dio - sia costituita "gerarchicamente"; è la celebrazione che concretizza ed esprime al massimo l’unità del "sacerdozio comune" e del "sacerdozio ministeriale". Il ministero del prete, infatti, è al servizio della fede e del senso battesimale-eucaristico (= sacerdozio comune) della vita dei fedeli. D’altra parte i fedeli vivono il loro servizio a Dio ed ai fratelli mediante l’azione pastorale propria del prete. Sacerdozio e ministero, fedeli e preti non si distinguono per contrapporsi, ma si richiamano necessariamente..., per la gloria di Dio con la vita santa di tutti!

3. Triduo Sacro

a) Giovedì Santo - ore 20.30: in Basilica

"Li amò sino alla fine".

Il Giovedì comporta anche, in tutte le comunità parrocchiali, la Messa vespertina "In Coena Domini". È l’anniversario della cena pasquale ultima di Gesù Cristo, il Signore, è il ricordo della "prima cena eucaristica" del Signore con i suoi.

Questa sera con noi, come già allora con gli Apostoli, Cristo compie l’offerta di sè al Padre nel "segno sacro" del pane e del calice. L’Eucaristia è infatti il sacramento dell’amore del Figlio di Dio per gli uomini fino al gesto supremo, cioè la lavanda dei piedi e la morte in croce!

In questo modo la nostra carità, anzi ogni gesto ed ogni espressione dell’amore umano resta per sempre giudicato: "Vi ho dato infatti l’esempio", dice il Signore "perché come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv. 13, 15).

Ma occorre notare bene che Cristo, della sua morte obbediente, non ce ne ha lasciato soltanto l’esempio da imitare, ma pure ci ha comandato di perpetuarne l’offerta "in sua memoria". Ne consegue allora che la Messa "In Coena Domini" non significa semplicemente fare un sincero ricordo di Lui, ormai passato...; ma esige invece che nella celebrazione della Eucaristia - di ogni Eucaristia! - noi ci doniamo a quel movimento di carità da cui essa proviene.

E cioè: nutrendoci del pane che è "corpo offerto in sacrificio per noi" e del vino che è "sangue versato per la nostra comunione con Dio e tra di noi", dobbiamo anche noi progressivamente diventare "offerta viva" fino al sacrificio del servizio dei fratelli, specie più bisognosi, iniziando da casa nostra, dal nostro ambiente di lavoro o professionale.

b) Venerdì e Sabato Santo - ore 20.30: in Basilica

"Egli è stato trafitto per i nostri delitti".

Ogni espressione umana viene meno davanti alla tragedia del Calvario, sul quale si consuma il sacrifico di Gesù Cristo, Figlio di Dio! Nella azione liturgica di questo giorno la Chiesa, commemorando la morte del Signore, ci guida alla intelligenza del mistero suscitando in noi i sentimenti ed indicandoci gli atteggiamenti della vera devozione.

Il silenzio innanzitutto: solo il desiderio ripieno di fede e di carità, permette di raccogliere il senso profondo e salvifico della parola di Dio che ci svela come il sacrificio di Cristo sia stato offerto "per noi": "Trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità" (Is, 53,5).

E poi la preghiera. Solo la preghiera umile e fiduciosa ci conduce prima ad adorare nell’immagine del Crocifisso e poi ad accogliere nella comunione della Eucaristia la realtà viva e personale di Colui che, sospeso al legno della croce, "è la salvezza del mondo!".

Ma intanto, lo sappiamo bene, la Passione di Cristo e la sua Morte continuano nelle sue membra sofferenti, perseguitate ed uccise... La vera devozione alla croce, allora, domanda attenzione quotidiana al dolore umano di quanti ci stanno accanto o che veniamo a conoscere.

Il sabato la Chiesa veglia nel silenzio accanto alla tomba del suo Signore. È giornata aliturgica (non prevede celebrazione dell’Eucaristia).

c) Sabato ore 21 e Domenica di Pasqua - in Basilica

"Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto!".

La solenne "Veglia pasquale" costituisce il vertice del "Triduo sacro". In essa si delinea, in quattro momenti, tutto l’itinerario della vita cristiana: Liturgia della Luce, Liturgia della Parola, Liturgia del Battesimo, Liturgia dell’Eucaristia. La Messa della notte pasquale è la Messa della Risurrezione di Cristo innanzitutto e risurrezione nostra in Cristo!

La fede cristiana infatti è essenzialmente "fede pasquale". È la fede cioè in Cristo risorto, vivo e contemporaneo agli uomini di ogni tempo, quindi anche a noi; è la fede in Cristo! Signore, fonte di vita e di salvezza per tutti coloro che credono in Lui: "In nessun altro si trova la salvezza!" (Atti 4,12); è la fede che in Cristo già è incominciata la risurrezione dei morti e quindi, di conseguenza, a tutti è offerta la speranza infallibile della vittoria sulla sua morte, perché con la croce è perdonato il peccato ad ogni uomo che si pente e si confessa; e la fede che con Cristo, morto e risorto per noi, è incominciato ormai il tempo ultimo definitivo: la storia è di Cristo, costituito da Dio giudice e Signore dell’umanità.

Dalle nostre chiese, dove celebriamo la Pasqua del Signore, questo annuncio deve essere portato nel mondo agli uomini. La nostra vita "salvata" da Cristo nella fede e nei sacramenti, deve testimoniare che la redenzione non è un pio desiderio, ma già s’è iniziata in noi con un "nuovo" stile di rapporto umano, improntato appunto sulla carità del Signore.

Il mondo soffre già troppe e gravi delusioni... Guai a noi, se gli mancasse anche la speranza cristiana che Dio appunto ci ha donato per parteciparla ai fratelli: "Cristo è veramente risorto per noi!".

4. Conclusione

"Compiere nelle opere ciò che abbiamo celebrato nel sacramento".

"La vita dei credenti porti in sè il mistero pasquale, e ciò che onoriamo con la festa liturgica venga pure celebrato con i costumi cristiani della vita!" così S. Leone I, papa, raccomanda ai fedeli nella notte pasquale dell’anno 443 (cf. Serm. LXXXI, I). Poco prima il Venerdì santo dello stesso anno, nella solenne commemorazione della Passione del Signore, Leone aveva ricordato ai fedeli gli "impegni battesimali" della lotta contro satana, dello spirito di sacrificio per le virtù evangeliche, della testimonianza cristiana dinanzi al mondo, ecc., affermando nella conclusione: "Onora veramente Cristo sofferente, morto e risorto per noi soltanto, colui che in Cristo sa soffrire, morire e risorgere" appunto in questa fedeltà morale cristiana al Vangelo (cf. Serm. LXX 4).

Si tratta cioè, come dice anche la preghiera del Messale Romano, di "testimoniare nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede" (cf. Coll. Domen. VI di Pasqua).

Occorre - in breve - che questa Pasqua, segni in noi comunitariamente e personalmente un passo avanti nella vita cristiana, secondo i frutti dello Spirito che la devono caratterizzare (cf. Gal. 5,22). Allora il "discorso di vita" che siamo chiamati a fare nella nostra società, nella quale si diffonde una "cultura di morte"’ troverà credibilità e forza nelle nostre comunità e nelle nostre persone "rinnovate" dalla grazia pasquale.

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Coraggio, famiglia!

 

Famiglia, diventa ciò che sei!" (3)

Dall’innamoramento all’amore, aperto alla vita, dall’amore elevato a Sacramento, la famiglia è il luogo privilegiato dove si condivide il progetto di Dio che per amore crea l’uomo e la donna. I genitori sono chiamati in prima persona a corrispondervi con coraggio e speranza.

Villa Comunale, vicino al laghetto: lui e lei si stanno guardando, sono giovanissimi, si piacciono da impazzire ma ancora nessuno dei due conosce i sentimenti dell’altro. Ora lui le sta dicendo tutto: apre il suo cuore e le dice che la ama. Ha vinto la paura ed è pronto a ricevere una risposta. Lei si aspettava queste parole, ma aveva paura che lui non provasse in realtà quei sentimenti. Si guardano emozionati. Lei ha detto sì!

Inizia qualcosa: sono insieme. È l’inizio di una "storia" come si usa dire oggi, di un "cammino in due" forse sarebbe meglio dire, perché è qualcosa che riguarda due persone e non una sola che "ha una storia".

Chissà! Forse fra una settimana tutto sarà finito, un litigio, un po’ di lacrime e la vita ricomincia... Ma forse, fra qualche anno, ritroveremo i nostri ragazzi mentre spingono una carrozzina e un piccolino trotterella dietro a loro. Guardando quella panchina vicina al laghetto penseranno sempre a quel momento magico in cui tutto è iniziato.

Ciò che provano nel loro cuore è un sentimento antico come l'uomo. Anche Adamo nell’Eden si sentiva solo, incompleto, imperfetto fino a quando non ha avuto Eva accanto a sé.

Dall’innamoramento all’amore

Innamorarsi è solo il primo passo, occorre camminare ancora tanto perché l’innamoramento si trasformi in amore. Innamorarsi è un fatto spontaneo, quasi potremmo dire involontario, anche se nel colpo di fulmine più forte che ci sia, sempre troviamo una componente razionale: ci si innamora sempre di persone con le quali si trova un’affinità, una sintonia.

L’amore è qualcosa di più profondo dell’innamoramento. È passata l’euforia iniziale, il sogno che questo amore avrebbe cancellato per magia tutto il male. È finita anche l’illusione che l’altro sia una persona perfetta.

La persona che abbiamo davanti, oltre ai pregi, ci ha mostrato i suoi immancabili difetti, ma anche noi le abbiamo mostrato i nostri. 

Pensare con il cuore dell’altro

Come potrà maturare l’amore dei ragazzi della villa comunale vicino al laghetto? Maturerà quando entrambi sapranno pensare con il cuore, con i sentimenti dell’altro. Crescerà quando si accorgeranno che i difetti dell’uno non sono dei pesi al piede dell’alto, ma sono delle occasioni di crescita, sono delle paure da comprendere, da aiutare a vincere, sono degli egoismi che solo grazie all’amore si possono cancellare.

Per fare questo è necessario però che si sia sempre veri e sinceri, altrimenti con la falsità si costruisce un castello di carta che crollerà presto.

Un giorno decideranno di sposarsi, sarà necessario farlo con un progetto di vita accolto e scelto da entrambi. Il progetto di vita di due persone che si amano e vogliono sposarsi è ben sintetizzato nella formula del consenso che gli sposi pronunciano nel giorno delle loro nozze.

Il vostro "sì" nel giorno delle nozze

• Siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?

• Siete disposti, nella nuova vita del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l’un l’altra tutta la vita?

• Siete disposti ad accogliere responsabilmente e con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?

Io prendo te come mia sposa / come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. (Dal rito del matrmonio)

Quanto più quel sì sarà vero e sincero, accolto gioiosamente e quanto più si lotterà ogni giorno - soprattutto nei giorni difficili - per mantenere fede a quella promessa tanto più l’amore sarà solido.

 

La forza di un Sacramento

Allora il matrimonio è tutto nelle mani degli sposi? È tutta questione di buona volontà, di forza d’animo, di ottimismo, di giusta psicologia?

No. Gli sposi non sono soli. Il loro amore dopo il matrimonio non è più lo stesso. Ciò che è avvenuto si può vedere solo attraverso gli occhi della fede. La fede ci permette di vedere che il sacramento del matrimonio rende due persone una cosa sola.

Nel loro amore prende dimora Dio stesso, così come Dio abita nell’ostia consacrata verso l’umanità non terminerà mai.

Come fa uno sposo a vincere le tentazioni di non essere fedele alla propria sposa, soprattutto quando insorgono difficoltà, incomprensioni? Deve sapere che il suo amore è impregnato della fedeltà di Dio, sempre "fedele a se stesso".

Come fanno due sposi a vivere in armonia, quando hanno caratteri diversi, quando attraversano momenti difficili...

Lo Spirito Santo è presente in loro e farà comprendere i loro diversi linguaggi, le diverse aspettative, necessità... 

Dall’amore nasce la vita

La nascita di un figlio provoca un profondo cambiamento, un grande appello interiore all’amore si fa sentire nel cuore dei genitori ed essi scoprono una vocazione nuova ed esaltante che li fa uscire da ogni schema egoistico aprendoli a questa creatura nuova ed indifesa, che chiede loro solo amore.

Dando la vita ad un figlio si comincia a capire Dio, il suo amore di Padre, un amore che è dono gratuito di sé. Gli sposi donando la vita da fruitori dell’amore passano ad essere creatori dell’amore, non soltanto "si amano" ma "amano".

Divenendo genitori, gli sposi ricevono da Dio il dono di una nuova responsabilità. Il loro amore di genitori è chiamato a divenire per i figli il segno visibile dello stesso amore di Dio, "dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome"... (Familiaris consortio, n. 14).

(continua)

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I Dieci Comandamenti (3)

V - Non uccidere

Come ha onorato questo comandamento Gesù? Di certo, non ha mai ucciso nessuno. Egli, però, non si è limitato a questo; ci ha fatto capire che non uccidere non vuol dire solo non togliere la vita ma piuttosto significa far vivere.

Ce l’ha dimostrato assistendo i malati, dando coraggio agli sfiduciati, rivalutando gli emarginati. Ha tolto l’idea che la malattia e l’handicap fossero una maledizione di Dio e ha fatto vedere che invece sono un segno della sua presenza accanto agli uomini. Perciò, ogni volta che noi non facciamo vivere qualcuno, noi lo uccidiamo.

Tutta la vita di Gesù è un mettere in pratica questo comandamento di Dio, del quale, purtroppo, noi abbiamo recepito soltanto la parte negativa: non uccidere, magari non picchiare o non ferire con le parole. Ma non basta! Non possiamo dirci cristiani se non ci preoccupiamo di far vivere coloro che hanno una vita poco dignitosa: il bambino che non ha affetti, l’uomo malato, il vecchio abbandonato a se stesso, il giovane senza amicizie. Un cristiano che voglia vivere questo comandamento in maniera positiva deve passare sulla terra facendo del bene a tutti (At 10, 38), come Gesù.

In questo comandamento c’è tutto il messaggio profondo della non violenza.

Spesso il porgere l’altra guancia del Vangelo fa sorridere. Anche i cristiani! Bisogna capire e far capire, invece, che porgere l’altra guancia significa non reagire al male con il male, ma combattere il male con il bene, come ha splendidamente sintetizzato san Paolo (cfr. Rm 12, 17-21). La strategia della non violenza è avere la forza di presentarsi come agnelli in mezzo ai lupi, non per farsi sbranare ma per vincere. Nella storia della Chiesa, ci sono stati tanti esempi di non violenza; San Francesco è forse il più alto. Ma in qualche occasione ci si è arresi alla logica del mondo, secondo la quale non si deve uccidere... ma quando non ce n’è bisogno. Se si cade in questa logica si tradisce il messaggio evangelico e si trascurano le parole di Gesù che dice chiaramente: beati i costruttori di pace e beati coloro che hanno fame e sete della giustizia (Mt 5, 1-12).

In questo secolo, abbiamo avuto dei testimoni importantissimi della non violenza, non solo cattolici: pensiamo a Gandhi, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta. Ci sono però anche tanti testimoni che possiamo incontrare nella vita di ogni giorno, persone che con amore aiutano gli altri a vivere, assistendo malati, anziani, giovani in difficoltà... Sono queste le persone che la Chiesa deve far emergere e proporre come esempio di santificazione per tutti.

 

VI - Non commettere atti impuri

Questo è forse il Comandamento che oggi la Chiesa deve saper ripresentare con il coraggio di un agnello in mezzo ad un branco di lupi. Esso, infatti, sembra proprio un Comandamento fuori moda. Anche in questo caso, bisogna avere il coraggio di ripartire da quello che Gesù ha fatto e detto. Nei Vangeli leggiamo che Gesù ha condannato l’adulterio ma ha perdonato l’adultera (Gv 8, 1-11), ha detto di non desiderare la donna (e l’uomo) d’altri (Mt 5, 17-28), ha invitato ad essere continenti confidando nella potenza della parola di Dio (Mt 19, 10-12). Questo Comandamento si può capire soltanto se si conosce e si è sperimento un amore più grande di quello umano. Chi può apprezzare un fiore? Soltanto chi ha un’idea chiara della bellezza. La Chiesa ha il compito di saper fare apprezzare la bellezza del creato, la bellezza del corpo, la bellezza di essere maschi e femmine. È necessario superare la convinzione dannosissima, da società cristiana, secondo la quale tutti i cristiani perché battezzati devono mettere in pratica i Comandamenti di Dio, soprattutto il sesto. Non si nasce cristiani, ma lo si diventa! Anche, e forse soprattutto, nel sesto comandamento! L’adesione al comandamento della bellezza del corpo, della bellezza dell’amore, si conquista. Si nasce con l’istinto, che rimane anche dopo il Battesimo, e l’istinto non è per la castità. La castità è una conquista da sostenere, coltivare e nutrire con pazienza. Soltanto chi capisce la bellezza della proposta di Gesù può salvaguardarsi dalla volgarità, dalla pornografia e da un uso strumentale del corpo. Noi cristiani dobbiamo saper parlare di come Dio ci ha fatti bene, di come Dio, dopo avere creato l’uomo e la donna, si sia compiaciuto con se stesso per aver fatto una cosa bella e buona (Gen 1, 31). Annunciando il bello della sessualità si aiuterà a identificare e a evitare il brutto che la deturpa e umilia.

Non commettere atti impuri diventa, allora, un invito a valorizzare la sessualità per dare splendore al corpo e ai sentimenti; uno stimolo a non ridurre l’amore a banalità (come spesso, invece, si vede in televisione); una proposta a preferire le cose belle della vita, secondo la sintesi di S. Paolo per la quale tutto ciò che è bello, vero ed amabile deve essere al centro dei nostri pensieri (Cfr. Fil 4, 8). A me capita spesso di parlare di questi argomenti alla gente; ed è curioso vedere come molti rimangano sorpresi nel sentire un prete parlare della sessualità in maniera positiva. Ma è proprio questo il compito di sacerdoti e laici cristiani: suscitare il desiderio di salvaguardarsi dagli impulsi negativi, dalle tendenze che rendono schiavo l’uomo.

Non è possibile pretendere di educare la gente solo con i precetti - questo si può fare, questo no! -, bisogna far percepire il fascino della proposta di Gesù, la grandezza di essere figli di Dio, la bellezza di essere maschi e femmine. Chi accetta questo messaggio potrà decidere di amare il bello. Gesù ci dice che è il corpo il vero tempio di Dio, non l’edificio chiesa. Se veramente prendessimo coscienza che siamo creati da Dio, che siamo usciti dalle sue mani maschio e femmina, che Gesù stesso ha vissuto la medesima nostra esperienza di corporeità, che siamo il tempio dello Spirito Santo e che siamo destinati a risorgere con il nostro corpo tutto intero, allora potremmo avere la spinta giusta per vivere la sessualità in un modo alto. Senza questa convinzione, i divieti non servono a niente, e la prima attricetta che si vede in televisione sembrerà portatrice di un messaggio più bello di quello di Gesù Cristo.

Quando Gesù parla della indissolubilità del matrimonio, alcuni Apostoli commentano: "Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi". Gesù risponde che non tutti possono comprendere la sua proposta, ma solo coloro ai quali è stato concesso (Mt 19, 10-12). Ciò vuol dire che vivere la sessualità in modo cristiano è un dono ma anche una conquista.

Non ci si arriva perché si è stati iscritti nel registro dei battesimi!

I nostri ragazzi devono essere aiutati a camminare verso la castità che non vuol dire astenersi dall’atto sessuale e basta ma, piuttosto, avere un rapporto con se stessi, con la fidanzata o il fidanzato e, successivamente, con la moglie o il marito, che rispetti la sacralità della persona umana.

(continua)

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Vita Parrocchiale

Il rendiconto economico della Parrocchia per l’anno 2002
e quello dei 27 anni di attività parrocchiale del Parroco Monsignor Luigi Corrini

Come ormai da alcuni anni il Parroco Monsignor Luigi Corrini ha ritenuto opportuno presentare il rendiconto economico riepilogativo di 27 anni di attività pastorale in Verolanuova che qui di seguito viene riassunto: 

Entrate Uscite Disavanzo Avanzo
Gestione ordinaria
e 2.068.763,67 e 2.177.128,28 e 108.364,67  
Gestione "L’Angelo di Verola"
e 437.926,90 e 428.118,74   e 9.808,16
Gestioni speciali: Radio Basilica, conio medaglie, libri Basilica, ecc.
e 44.864,67 e 86.404,73 e 41.540,06  
Investimento Patrimonio e Beni Artistici
e 3.553.417,96 e 3.962.007,98 e 408.590,02  
Totale gestione ordinaria e straordinaria dall’1/1/1976 (debito) al 31/12/2002
e 6.104.973,20 e 6.653.659,73 e 548.686,53  

I dati presentati mettono in risalto due fatti incontestabili: il grande lavoro svolto dalla Parrocchia e la generosità e l’amore dei verolesi per il loro patrimonio artistico religioso. I dati evidenziano purtroppo un disavanzo di Euro 548.686,53 dovuto essenzialmente ai grandi lavori di restauro del coro e presbiterio, del transetto, della cupola della Basilica, ma anche ai lavori di manutenzione straordinaria dell’oratorio maschile e alla sistemazione della nuova sede di Radio Basilica. I lavori programmati per il 2002 sono ultimati: Cupola, Transetto, Cappella del SS. Sacramento, Ultima Cena del Maffei.

Nella Cappella del Rosario sono ultimati i lavori di restauro della grande soasa e sono stati sistemati i Misteri e la tela della Madonna del Rosario. Radio Basilica, trasferita per ragioni di sicurezza nella nuova sede, ha ripreso in pieno la attività e all’Oratorio è stato riparato l’impianto di riscaldamento. Il disavanzo purtroppo alto: occorre quindi uno slancio di generosità veramente straordinario. Già lo scorso anno, il Consiglio per gli Affari Economici aveva sottolineato il calo delle oblazioni, fortunatamente le adesioni alla Confraternita del Restauro hanno dato una boccata di ossigeno, ma l’iniziativa non ha avuto il successo che meritava e sul quale contava molto Don Luigi.

Sono purtroppo venuti meno, inspiegabilmente, come nel passato, la partecipazione e il sostegno indispensabili del settore produttivo di Verolanuova. Il Consiglio per gli Affari Economici invita, quindi, tutti i Parrocchiani a sostenere con generosità le molteplici attività della Parrocchia. Il Consiglio per gli Affari Economici ha poi approvato il rendiconto economico per l’anno 2002. Le entrate per la parte ordinaria e straordinaria comprese le offerte finalizzate dai donatori per i restauri da eseguire in Basilica, sono state pari a Euro 661.193,68 e le uscite sono state pari a Euro 871.442,07. Il disavanzo è stato quindi Euro 210.248,39 che aggiunti al disavanzo al 31/12/2001 di Euro 338.438,13 porta il disavanzo a Euro 548.686,53 come da conto economico generale relativo ai 27 anni di gestione.

Il Consiglio per gli Affari Economici, nel presentare il rendiconto economico all’attenzione dei parrocchiani, informa che pubblicherà come l’anno scorso, ogni tre mesi, l’aggiornamento della situazione finanziaria generale mentre continuerà normalmente la pubblicazione mensile delle varie offerte. Questo rendiconto economico è anche l’ultimo presentato da Don Luigi; tutti i verolesi sanno che dal settembre scorso, al compimento dei 75 anni, Don Luigi ha presentato le dimissioni al Vescovo Monsignor Sanguineti che lo ha caldamente pregato di rimanere a Verola almeno fino giugno; il Consiglio per gli Affari Economici sente il dovere di ringraziare Don Luigi per tutto quello che ha fatto in questi 28 anni di intenso e instancabile lavoro speso al servizio della comunità verolese, lo ringrazia per aver voluto fermamente il restauro della Basilica anche senza grandi sponsor e finanziamenti sicuri, lo ringrazia per la fattiva collaborazione e per il costante coinvolgimento del Consiglio in tutte le decisioni, lo ringrazia per la chiarezza e la precisione contabile che ha caratterizzato questi 28 anni: il bilancio della Parrocchia di Verolanuova è stato più volte presentato dalla Curia, nella persona di Monsignor Zoli, come un modello da seguire per tutte le parrocchie.

Grazie di cuore, Don Luigi

per Il Consiglio per gli Affari Economici: Prof. Alberto Rossini

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Centro di Ascolto: 10 marzo

"Di perfetto c’è solo Dio"

"Sara innamorata stava davanti allo specchio per tempi interminabili, per farsi bella, per sfumare un difetto, per odiare un brufolo.

Sara innamorata talvolta rideva contenta e sembrava voler travolgere con la sua gioia la casa intera; talvolta invece scoppiava in lacrime e si chiudeva in camera senza accettare consolazioni.

Nei momenti in cui si concedeva alla confidenza raccontava le sue apprensioni, le sue paure, le sue gelosie, malediceva i suoi difetti e svelava il timore di non essere abbastanza amabile.

Chiedeva alla mamma: "Come posso fare?".

"Cara la mia Sara - suggeriva la mamma - per prima cosa devi accettare di non essere perfetta. Del resto Stefano, se ti vuole davvero bene, ti ama così come sei".

E dopo qualche mese, quando Sara innamorata tornava a confidarsi, sfogando malumori e lamentandosi "Però Stefano è sempre in ritardo! Certe volte scappa via che non gli si può parlare, sembra che tutto sia più importante di me. Certe volte parla e parla, è insistente e noioso!".

"Cara la mia Sara - tornava a consigliare la mamma - di perfetto c’è solo il Padre che sta nei cieli. Se vuoi costruire una famiglia con Stefano, una volta che tu abbia accettato di non essere perfetta, dovrai concedere anche a lui di avere qualche difetto: e amarlo per quello che è.

Il segreto di una famiglia felice non è il sogno impossibile della perfezione, né l’ebbrezza dei momenti di passione.

È piuttosto quella vita spirituale adulta che consente di voler bene alla persona che ami, anche quando ti fa soffrire. E d’essere capaci di perdonare!".

Infatti quando ciascuno sa di essere un peccatore che è stato perdonato, allora non pretende né da sé né dagli altri la perfezione. Si riposa invece nella misericordia.

In questo gli uomini e le donne devono assomigliare al Padre nostro celeste: nel perdonare. Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori."

Bisogna riscoprire il Padre Nostro: ogni sua espressione se sappiamo viverla, ci permette di gustare un po’ di cielo nel rapporti che viviamo dentro e fuori casa . Ogni occasione diventa buona per rivolgerci a Dio dicendogli:

"Padre. Nostro che sei nei cieli,

sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno,

sia fatta la Tua volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male."

Questa bellissima preghiera, con l’aiuto del Signore, dobbiamo prenderla in seria considerazione: per questo è importante approfondirla per capirla e poi viverla. Proviamoci:

Formulazione della domanda: chi dice noi non è solo il destinatario dell’azione di Dio, ma pure attore responsabile del proprio operare.

Rimetti: ci si rivolge con sicurezza a Dio perché ci è Padre e con Gesù abbiamo capito la Sua disponibilità.

A noi: tutte le persone, consapevoli dei propri limiti che vogliono rapportarsi con Dio.

I nostri debiti: la condizione dell’uomo verso Dio. Con la remissione del debito siamo liberati dal passato e siamo introdotti in un futuro nuovo. Non solo condono colpa, ma ricreati nuovi, perché senza il Signore niente potremmo fare e migliorare. Lui disponibile? Anche noi!

Come noi li rimettiamo: la conseguenza del perdono di Dio deve essere un cambiamento di vita, una vita con relazioni nuove. Il perdono di Dio si vede che è arrivato quando chi lo riceve è radicalmente cambiato. Riconosciamo di essere perdonati perché siamo capaci di perdonare.

Ai nostri debitori: poiché non è specificato nessuno, è segno che il perdono è per tutti... 70 volte 7!

Fondamentale per entrare nello spirito del Padre Nostro è cogliere il significato della parolina "come" che unisce le due parti della frase .Un "come" importante che ci permette di capire che chi riceve il perdono di Dio non è solo il destinatario dell’azione salvifica del Padre Celeste, ma deve diventare pure l’attore responsabile del proprio operare nei confronti di quelli che come lui sbagliano . Il perdono ricevuto, in poche parole, lo devo pure donare agli altri .Ascoltiamo a questo proposito quanto ha da dirci il Catechismo della Chiesa Cattolica:

Rispondiamoci con il Catechismo

2842 Questo "come" non è unico nell’insegnamento di Gesù: "Siate perfetti ‘come’ è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5, 48); "Siate misericordiosi ‘come’ è misericordioso il Padre vostro" (Lc 6, 36); "Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; ‘come’ io vi ho amati, così amatevi anche voi" (Gv 13, 34). È impossibile osservare il comandamento del Signore, se si tratta di imitare il modello divino dall’esterno. Si tratta invece di una partecipazione vitale, che scaturisce "dalla profondità del cuore", alla Santità, alla Misericordia, all’Amore del nostro Dio. Soltanto lo Spirito, che è la nostra Vita, può fare ‘nostri’ i medesimi sentimenti che furono in Cristo Gesù." Allora diventa possibile l’unità del perdono, perdonarci "a vicenda ‘come’ Dio ha perdonato" a noi "in Cristo" (Ef 4, 32).

2843 Così prendono vita le parole del Signore sul perdono, questo Amore che ama fino alla fine. La parabola del servo spietato, che corona l’insegnamento del Signore sulla comunione ecclesiale, termina con queste parole: "Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello". È lì, infatti, "nella profondità del cuore" che tutto si lega e si scioglie. Non è in nostro potere non sentire più e dimenticare l’offesa; ma il cuore che si offre allo Spirito Santo tramuta la ferita in compassione e purifica la memoria trasformando l’offesa in intercessione.

2844 La preghiera cristiana arriva fino al perdono dei nemici. Essa trasfigura il discepolo configurandolo al suo Maestro. Il perdono è un culmine della preghiera cristiana; il dono della preghiera non può essere ricevuto che in un cuore in sintonia con la compassione divina. Il perdono sta anche a testimoniare che, nel nostro mondo, I’amore è più forte del peccato. I martiri di ieri e di oggi rinnovano questa testimonianza di Gesù. Il perdono è la condizione fondamentale della Riconciliazione dei figli di Dio con il loro Padre e degli uomini tra loro.

2845 Non c’è né limite né misura a questo perdono essenzialmente divino. Se si tratta di offese (di "peccati" secondo Lc 11, 4 o di "debiti" secondo Mt 6, 12), in realtà noi siamo sempre debitori: "Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole" (Rm 13, 8). La comunione della Santissima Trinità è la sorgente e il criterio della verità di ogni relazione. Essa è vissuta nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia:

Dio non accetta il sacrificio di coloro che fomentano la divisione; dice loro di lasciare sull’altare l’offerta e di andare, prima, a riconciliarsi con i loro fratelli. Dio vuole che ce lo riconciliamo con preghiere che salgono da cuori pacificati. Ciò che più fortemente obbliga Dio è la nostra pace, la nostra concordia, I’unità di tutto il popolo dei credenti, nel Padre nel Figlio e nello Spirito Santo. 

"Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori", una richiesta a Dio che ci cambia la vita, una domanda da cui nasce un impegno da viversi nonostante le difficoltà, come ci viene ricordato da un Centro di Ascolto della Diaconia S. Antonio nella sua relazione dell’incontro. 

 

Proviamo a vivere il Vangelo

Come è difficile scrivere del nostro incontro di lunedì 10 senza fare solo una fredda cronaca. Le parole non trasmettono il calore, la gioia per le amiche ritrovate, la condivisione sincera. Mentre aspettiamo il collegamento radiofonico parliamo di guerra, di colpe e di diritti calpestati, di paura per il domani poi...

Ascoltiamo Don Palmiro e piano cantiamo "Gesù sei tu per noi la vita, la gioia, la luce la pace". Gesù è tra noi, gli affidiamo il nostro incontro.

Aiutati dai quattro cartoncini scopriamo che:

  • siamo svelti a puntare il dito;
  • ci è molto più difficile perdonare le persone care o più vicine a noi;
  • che la preghiera è indispensabile per avere la forza di passare sopra certe offese gravi che bisogna perdonare e dimenticare per ricominciare una relazione nuova;
  • che "scusa" è una parola magica;
  • che è importante l’atteggiamento con il quale si perdona;
  • il perdono ricevuto o dato è il motore di un profondo rinnovamento della persona;
  • che il perdono non è mai debolezza;
  • che perdonare rende felici e liberi.

Poi mostriamo il foglio con la mano che condanna. Si vedono benissimo almeno tre dita puntate verso noi.

Mah... Però... Si parla tutti insieme. Quelle tre dita fanno male al nostro orgoglio. Don Giampaolo ha trovato un semplice disegno per farci capire una cosa tanto difficile come il concorso di colpa.

Aggiungiamo

  • è importante domandarsi: ho provocato in qualche modo? È anche colpa mia? Posso rimediare?"

Emergono alcune considerazioni. È vero che di perfetto c’è solo Dio ma i cristiani devono tendere alla perfezione seguendo la via che Gesù ha tracciato cercando di essere solidali, pazienti, comprensivi, accoglienti e perdonare senza stancarsi mai. Questa è la preghiera che conclude la nostra serata: "Gesù insegnaci ad amare".

Concludendo:

 Quando non sappiamo perdonare, quando non abbiamo voglia di perdonare, quando non troviamo il motivo per cui perdonare, prima di tagliare i ponti, prima di... guardiamo questo disegno e lasciamoci interrogare

Quando punti un dito per condannare

ricordati che tre dita

rimangono puntate verso di te!

Forse non saranno tutte le tre dita per me, ma un dito che mette in evidenza la mia colpa, che mi fa capire che quando si tratta di chiedere perdono a Dio e ai fratelli siamo tutti sulla stessa barca, un dito c’è anche per me ...e allora con l’aiuto del Signore viviamo "rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori": ci guadagneremo noi in prima persona, vivendo in pace con Dio e con i fratelli!

Prossimo Centro di Ascolto Comunitario: Lunedì 7 aprile

"Il Padre che è nei cieli,

sa di che cosa avete bisogno"

 

"Padre Nostro che sei nei cieli,

sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno,

sia fatta la Tua Volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

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Questo è l’anno del Rosario

Dopo aver dato in questi mesi alcune indicazioni per gustare la recita del Santo Rosario, ora è arrivato il tempo di passare dalle riflessioni alla vita. Per questo vi proponiamo in questo mese, tenendo presente l’urgente necessità di pace che abbiamo, di affidare questo bisogno al Signore attraverso l’intercessione di Maria. La proposta: ogni giorno, all’ora di pranzo, recitare un’Ave Maria, preceduta dalla seguente introduzione:

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio,
Tu che sei l’unico nostro bene,
per le preghiere della Madre Tua Maria,
ricordati di noi che abbiamo tanto bisogno della Tua pace,
Ave Maria piena di grazia...

Ricordiamoci: ogni giorno, ora pranzo!

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Conferenza di san Vincenzo

(Fonte: Archivio storico "Fondazione Morelli")
Il 3 gennaio 1951, a Verolanuova, nasceva la S. Vincenzo maschile. Pubblichiamo il documento di nascita...

Dal "Giornale di Brescia" di Giovedì 4 gennaio 1951
Inaugurato a Verolanuova il refettorio "Morelli"

Il modernissimo salone, costruito con tecnica moderna dal geom. Moro, sorto per munifica donazione della signora Rina Morelli in memoria del compianto fratello ing. Pietro e per encomiabile interessamento del presidente dell’E.C.A., signor Giovanni Zacchi, accoglierà per tutta la stagione invernale una cinquantina di indigenti vecchietti. Dopo la benedizione e un breve discorso di mons. Mazzardi, il sindaco signor Luigi Bogarelli ha ringraziato, a nome di tutta la cittadinanza la donatrice e i solerti organizzatori del benefico ente, auspicando che quest’opera non sia che il principio di una maggior comprensione umana, un anello di una lunga catena di solidarietà sociale.

Prima che le dame della "S. Vincenzo" offrissero un vermouth alle autorità presenti, fra cui vi era il pittore Cantoni, autore del riuscitissimo ritratto dell’ing Morelli, la benificata Orsola Oneda nel presentare alla benefattrice un mazzo di garofani, ha pronunziato parole di ringraziamento commovendo tutti i presenti. A cerimonia ultimata, approfittando della presenza di numerosi uomini il signor Simonini, commissario dei combattenti e reduci, dopo breve illustrazione degli intendimenti della Conferenza, con consenso unanime, é riuscito ad istituire la "S. Vincenzo" maschile di Verolanuova.

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Briciole di bontà: Don Luigi Lussignoli

L’ultimo saluto al mio cuore

Riprendo a scrivere "Briciole di bontà", dopo una lunga sosta forzata.

Sono stato negli ospedali per circa quattro mesi per il trapianto di cuore.

È stata un’esperienza faticosa, ma arricchente.

Ringrazio il Signore che mi dà la vita e mi avvolge di luce e di amore. Ringrazio voi per le preghiere, l’interessamento e i numerosi messaggi che mi sono pervenuti in modi diversi.

Sento che la vita è preziosa: la devo riempire bene.

Sull’esempio di Gesù, devo farmi più obbediente al Padre, più servo fedele della Chiesa. Spero di riprendere presto il Ministero delle Confessioni e gli altri piccoli servizi per il bene delle anime.

Il Signore è buono e grande nell’amore. 

Con schiettezza

e ancor più con premura

mi hanno detto:

"È venuto il tempo del trapianto.

Ne è stata chiesta l’urgenza".

 

Questa comunicazione

non mi è giunta nuova,

da tempo la presagivo.

 

Il Signore

mi ha conservato nella pace.

Per me era giunto il distacco

non dalla casa,

non da un bene,

non da una persona,

ma dal mio cuore.

 

Ho appoggiato la mano

sul petto

e sono stato ad ascoltare

i suoi battiti

deboli e irregolari.

 

Sembrava dirmi:

"Sono sfinito e sformato,

ma continuo a battere.

Tu vivi,

perché io non mi fermo".

 

Provocato da queste sensazioni,

ho iniziato con lui

un colloquio intimo

che è continuato

fino alla sala operatoria.

 

"Cuore mio,

Dio ti ha fatto per me

accanto a quello di mamma.

Lei per prima ha percepito

i segnali della tua presenza.

 

Da allora

hai continuato a pulsare

notti e giorni,

mesi e anni,

per me,

senza mai fermarti,

senza mai stancarti:

i flutti di sangue

che muovi in un giorno

raggiungono 80 quintali.

 

Chi è capace di fare

un lavoro così immane

per così tanto tempo

senza concedersi tregua

come fai tu?

 

Con me hai vissuto

gli eventi della mia vita:

le emozioni più intime,

le fatiche più esigenti,

le tappe più indimenticabili.

 

Insieme abbiamo sperimentato

la spensieratezza dell’infanzia,

le scoperte della crescita,

il turbinio dell’adolescenza,

lo slancio della giovinezza.

 

Nel Battesimo

sei stato consacrato da Dio Padre.

Nelle prima Comunione

ti sei fatto tabernacolo

dell’Eucaristia.

Nella Cresima

sei stato colmato di Spirito Santo.

Nell’Ordinazione Sacerdotale

sei stato unto per sempre

"Cuore del prete".

 

Da allora insieme

abbiamo cercato

di amare e di servire

senza misura

in nome di Cristo.

 

Quante emozioni,

quante gioie,

quante sconfitte,

quante trepidazioni,

quante speranze!

 

È venuto poi il giorno fatidico:

9 marzo 1990.

medici mi hanno detto

che eri dilatato

e affaticato

Eri diventato

"un grande cuore":

forse per un virus,

forse per il troppo lavoro,

probabilmente per amare di più.

 

Anche se malato,

tu, cuore di prete,

mi hai concesso

di continuare

nel servizio alla Chiesa.

 

Ora stai per separarti da me,

ma so che torneremo

insieme per l’eternità

con la Risurrezione della carne.

Arrivederci, cuore mio!"

 

Le cose vecchie

sono passate,

ecco

ne sono nate di nuove.

 

Buona

Pasqua!

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La Parrocchia di Verolanuova organizza un Viaggio in Spagna
9 giorni: dal 28 agosto al 5 settembre 2003

Giovedì, 28 agosto 2003:
Verolanuova - Narbonne

Ritrovo dei Signori partecipanti nella Piazza della Chiesa di Verolanuova alle ore 5.00. Sistemazione in pullman G.T. e partenza alla volta di Narbonne via Genova, Nizza, Aix-en Provence, Arles, Nimes, Montpellier. Soste varie lungo il percorso. Pranzo Libero. Arrivo a Narbonne in serata, sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Venerdì, 29 agosto 2003:
Narbonne-Carcassonne-Lourdes

Prima colazione in hotel, poi partenza per Carcassonne detta "la Merveille du Midi", il massimo e più perfetto esempio in Europa di Architettura militare medioevale. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, partenza per Lourdes. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Sabato, 30 agosto 2003:
Lourdes-Bilbao-Burgos-Madrid

Prima colazione in hotel, poi partenza per Burgos. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, visita libera della straordinaria Cattedrale di Burgos, poi, partenza per Madrid; arrivo, sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Domenica, 31 agosto 2003:
Madrid

Prima colazione in hotel, poi con la guida, visita della città: il Palazzo Reale e l’Armeria Reale, San Francesco, la Calle Mayor e la Plaza Mayor, il Paseo del Prado. Pranzo in hotel. Nel pomeriggio, visita del Museo del Prado e del parco del Retiro. In tarda serata rientro in hotel, cena e pernottamento

Lunedì, 1 settembre 2003:
Madrid-Toledo-Madrid

Prima colazione in hotel, poi partenza per Toledo, incontro con la guida visita della città che per la sua eccezionale importanza storica e artistica è considerata nella sua totalità monumento nazionale. Si incomincerà con la Cattedrale, l’Alcazar, San Juan de los Reyes. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, si continuerà Santa Maria la Blanca, la Sinagoga del Transito, la Casa e Museo del Greco, La Porta del Sol e la Porta de Visagra. Rientro in hotel a Madrid, cena e pernottamento.

Martedì, 2 settembre 2003:
Madrid-Escurial-Segovia-Madrid

Prima colazione in hotel, poi partenza per San Lorenzo dell’Escurial. Con la guida visita dell’imponente palazzo monastero. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, partenza per Segovia, splendida città della Vecchia Castiglia, già importante città al tempo dei Romani e più volte residenza dei re di Castiglia; visita con guida del centro storico: I’Acquedotto romano, San Martin la Cattedrale e l’Alcazar. In serata, rientro in hotel a Madrid.

Mercoledì, 3 settembre 2003:
Madrid-Saragozza-Barcellona

Prima colazione in hotel, poi partenza per Saragozza. Visita del Santuario di Nostra Signora del Pilar, uno dei più famosi santuari di Spagna e della Cattedrale; pranzo in ristorante e partenza per Barcellona. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Giovedì, 4 settembre 2003:
Barcellona

Prima colazione in hotel e con la guida visita della città: il "Barrio Gotico" con la Cattedrale, il Palazzo Reale e il Museo Picasso. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, sempre con la guida, la Collina di Montjuich e la Sagrada Famiglia. Alle 19.30 imbarco, cena e pernottamento su nave.

Venerdì, 5 settembre 2003:
Barcellona-Verolanuova

Prima colazione e pranzo a bordo; arrivo a Genova alle ore 16.00 e partenza per Verolanuova con arrivo alle ore 20.00 circa.

La quota individuale di partecipazione è di e 900,00

Supplemento camera singola (escluso traghetto) e 175,00

La quota comprende:

Viaggio A/R in pullman G.T. - Passaggio in motonave Barcellona/Genova - Sistemazione in ottimi hotel - Trattamento di pensione completa - Guide come da programma - Escursioni come da programma - Assicurazione Europe Assistance - Assistenza tecnica dell’ALIANTOUR.

La quota non comprende:

Ingressi ed extra personali - Bevande - Tutto quanto non espressamente indicato alla voce "comprende".

N.B.: È necessaria la carta d’identità non scaduta o il passaporto

Le iscrizioni si ricevono presso "Calzature Geroldi" tel. 030.931129 versando un acconto di E 150,00 entro il 30 aprile 2003 e il saldo entro il 19 luglio 2003.

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Dagli Oratori

Lettera aperta
(a cura di don Valentino)

Ti aspetto fuori

La carità e il servizio sono la verifica della nostra preghiera

No. Non ti vengo a disturbare. Hai obbedito al Signore, ti sei tirato dietro l’uscio e io me ne sto tranquillo e paziente, al di qua della porta. Ti aspetto. Sono disposto ad un appuntamento; ma se qualcuno sta pregando non mi infastidisco, sopporto tutti i ritardi. Non ti preoccupare. Però sappi che aspetto: ti aspetto fuori. Non vengo nemmeno a controllare che cosa fai e come ti comporti in chiesa. Non mi interessa la tua posizione: in ginocchio, in piedi, a mani giunte, composto, assorto, occhi fissi, atteggiamento compunto, ispirato: sono cose che non mi riguardano; e poi sono cose relativamente facili e mi puoi ingannare con tutta tranquillità. No. Ti aspetto fuori dalla chiesa.

Ho il diritto di vedere se hai pregato veramente oppure se ti sei baloccato con insipide formule devozionali. Ho il diritto di accertare se la preghiera serve a qualcosa e questa verifica la compio su di te.

Perché, quando esci - diventi uno "spettacolo al mondo, agli angeli, all’uomo" (1a Cor. 4, 9). Con gli angeli te la vedi tu. In quanto agli uomini devi fare i conti con me. Dunque ti aspetto fuori. Io malato, io vecchio, io ragazzo, io mamma, io papà, io figlio, io persona delle pulizie, io portiere, io immigrato..., io uno dei tanti che incontri durante la tua giornata.

L’appuntamento con chi ha pregato non è solo in chiesa: è in casa, nell’ufficio, a scuola, sulla strada, nel lavoro. Lì ti voglio esaminare: se sei quello di prima o diverso.

Se ti vedo egoista, duro, ingiusto, indifferente, meschino, insofferente, carico di risentimenti, falso, invidioso, pettegolo, vanitoso, superbo... allora sono autorizzato a bocciare la tua preghiera. Non raccontarmi storie.

Hai detto delle preghiere, ma non hai pregato. Ossia non hai incontrato Dio. Forse probabilmente hai solo incontrato te stesso. Ti sei compiaciuto di essere una persona che prega, che sei più buona degli altri, anzi hai sperato che ti vedessero pregare per poterti sentire lodato e ammirato. Non hai pregato: hai sottoscritto solo un trattato di non aggressione coi tuoi difetti e magagne. Non ti sei lasciato trasformare da Dio; semmai ti sei difeso accanitamente da Lui.

La tua preghiera è falsa, è sbagliata se non ti porta alla conversione. Non dico che sarebbe stato meglio non fossi andato a pregare e neppure, come qualcuno osa suggerirti, di pregare di meno ed essere migliore. Sarebbe come dire ad un operaio: "Mangia di meno e lavora di più".

Devi ritornare ‘dentro’ immediatamente. Devi pregare di più e soprattutto pregare meglio. Quando si guarda in un binocolo, se l’immagine è confusa, non si butta via il binocolo, si aggiusta il fuoco. Ho bocciato la tua preghiera perché ho visto le tue azioni torbide. Devi mettere più a fuoco la tua preghiera.

Anzi, meglio, devi mettere te stesso a fuoco nella preghiera. È facile e comodo "rimanere al riparo della preghiera". Cosi ci si difende dai suoi effetti sconvolgenti, dalla sua azione di scavo, dalla sua opera di trasformazione.

Dopo si chiude l’ombrello e si ritorna a mettere in mostra il solito campionario di difetti, il solito vecchio personaggio la cui compattezza non è stata nemmeno scalfita dalla preghiera. Il problema è qui: lasciarsi investire, guarire, rifare dalla luce del volto di Dio. Non c’è bisogno dell’esposizione solenne.

Esponiti senza paura alla luce della Parola e dell’Eucaristia, cioé alla luce del Signore. Lascia che vada Lui a rovistare in certi angoli del tuo cuore: forse vedrai polvere e ragnatele con relativi ragni.

Solo dopo lunghe, ripetute, interminabili esposizioni alla Sua Luce, dal tuo volto cadranno le maschere, verrà frantumata la durezza del tuo cuore di pietra e risulterai trasformato, diverso: convertito.

Allora potrai tornare fuori, affrontare tranquillamente la strada, e tutti capiranno che la preghiera, quella vera, rappresenta la più radicale e travolgente forza rivoluzionaria. Non pensare di fare la rivoluzione dell’amore senza il retroterra della preghiera; il tuo amore non sarà mai rivoluzionario. Ma con la preghiera diventerà pericoloso. Allora anche gli altri dovranno fare i conti con una persona convertita. E sono conti dai quali si esce con... le ossa rotte!

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StaSsera Debutto

Pensavamo avesse bisogno d’una spintarella e, invece, è bastato un mezzo giro di chiave e la macchina di "StasSera Debutto" è partita; fatta la riunione con genitori e bambini (gli iscritti sono 84!!!), i nostri fratelli musicisti Antonio, Pietro, Mattia, Sergio, Chiara e Fulvio hanno iniziato le prove sistemando i brani e le tonalità. Dal 5 marzo sono iniziate le prove con i bambini. Ora ci servirà l’aiuto dei genitori che hanno dato la disponibilità, perché le cose da fare sono molte. Quattro le serate in programma; la più importante all’Oratorio il 1 giugno. Si cercano disperatamente sponsor per non gravare sulle casse già molto scarse dell’Oratorio. Chi volesse fare un’offerta può rivolgersi a Don Valentino o agli organizzatori. A presto...

StasSera Debutto

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Briciole francescane

(a cura della fraternità francescana Santa Chiara)

Il Signore vi dia pace!
Questo mese vorremmo riflettere insieme a voi sulla povertà. Francesco ha assunto propio uno stile di vita fatto di povertà assoluta e di condivisione con gli ultimi, sapendo che era il mezzo per raggiungere la salvezza e la riconciliazione con Dio.

La mia povertà

"...Solo da lontano ti seguo e con fatica"

Quando si fa una verifica,spesso sfilano davanti alla mente e al cuore sentimenti, pensieri, delusioni e quasi sempre si arriva ad una spiacevole valutazione di sé. Invece davanti a Francesco è diverso, perché Tu Signore, mi fai vedere che sono lontano ma senza scoraggiamento, senza sensi di colpa. Mi conduci all’esperienza della povertà interiore. È con questo stato d’animo che ti dico: Signore mi dispiace di non essere Santo, di avere troppo, di non consumare la vita per i fratelli, di avere tanti doni e non farmi dono, di quello che mi porti via. E mentre mi ripeto "mi dispiace" dentro di me e attorno a me si sciolgono cose e persone. Cominciano così a delinearsi in maniera sfumata i lineamenti di quella persona che dovrei essere, del Santo mancato che sono. È la mia povertà Signore! una volta pensavo di essere povero perché avevo le tasche vuote, andavo per elemosina, portavo vestiti logori e scomodi. Oggi comprendo che povertà è donarmi senza misura non volere sempre la ragione, perder la partita pur avendo giocato tutto di me. Povertà è quella stanza vuota, sono quei posti lasciati, voler stringere persone che se ne sono andate. Povertà sono io Signore, forse posso aver confuso la povertà ma tu accettami come "dono" come mi ha insegnato Fra Francesco.

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Kierik

Vestizione?!? WOW!!!

Domenica 2 marzo nella Basilica di Verolanuova è successo qualcosa di davvero speciale...

Sentiamo cosa ci racconta il nostro inviato speciale che, come sempre, è andato a intervistare per noi il Gruppo dei Kierichetti di Verola. A te la linea, caro Ermenegibaldo...

Rieccoci qua, carissimi scolarett... paggett...

Chierichetti!!!

Sì, appunto, chierichetti. Ehilà, ma WOW!!! Come siete vestiti? Non sapete che è finito carnevale?

(Vabbè, questo qui è proprio fuso...). Non è il vestito di carnevale, è la "divisa da chierichetto"!!!

Aaaaaah, ecco perché sono così splendenti e luccicanti! Ma, spiegatemi un po’... com’è che siete vestiti da chierichetti?

Ma certo! Da domenica 2 marzo, noi siamo a tutti gli affetti "Chierichetti della parrocchia di Verolanuova" e ne siamo fieri! In quel giorno infatti, durante la splendida celebrazione delle 9.30, abbiamo ricevuto ufficialmente la vestina, cioè il segno esteriore del nostro impegno a servire il Signore sull’altare.

Ma vedo che siete tanti: 1, 2,3 ,4, 5, 6, 7 e 8!!! Mi dite anche i vostri nomi?

Siamo: Erica, Edoardo, Carola, Chiara, Pamela, Carolina, Riccardo e Stefano.

Cosa avete provato in quella messa?

Certo abbiamo provato una grande gioia e anche un entusiasmo forte perché essere chierichetti è davvero bello!

Cosa significa per voi questo nuovo importante passo?

Prima di tutto è per noi un impegno: vogliamo vivere quel servizio che a messa svolgiamo per il Signore e per la comunità, anche nella vita di tutti i giorni, verso i nostri fratelli. E per far questo ci affidiamo alla preghiera perché Lui ci dia la forza... Ma soprattutto chiediamo che Lui ci assista e ci dia la forza per continuare tutti insieme in questa fantastica esperienza.

Dal vostro inviato è tutto. A voi la linea.

Kierix

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L’Oratorio Maschile di Verolanuova organizzanuna gita a Siena
25 aprile 2003

Programma: 

Ritrovo dei Sig.ri partecipanti alle ore: 5,00 in piazza della chiesa a Verolanuova sistemazione su pullman GT e partenza in direzione Siena.

All’arrivo incontro con la guida ed inizio della visita alla città.

Posta su dolci colline, lungo l’intinerario di una antica strada, Siena mostra con orgoglio le vestigia di una civiltà gloriosa. Le sue potenti mura racchiudono, come uno scrigno, monumenti illustri e preziose opere d’arte.

Piazza del Campo.

Il palazzo Pubblico.

La torre dei Mangia.

Il Duomo.

Il Battistero, ecc.ecc.

Pranzo al sacco con possibilità di pranzare al ristorante.

Nel pomeriggio visita a San Gimignano.

 

Quota di partecipazione E 20,00

Anticipo E 10,00

Saldo da effettuarsi sul pulman

 

La quota non comprende:

Mance - Pranzo ristorante – Ingressi

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Le nostre rubriche

Verola Missionaria
A cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

Nascere in Africa oggi

Nascere in Africa oggi non è esattamente
ciò che si dice "un colpo di fortuna"

di Silvia Montecchi

Un continente distrutto nella sua cultura tradizionale contadina e pastorale, oberato dalle richieste di modernizzazione. Le metropoli africane sono quanto di più invivibile si possa immaginare, tra auto scassate, inquinamento pazzesco, criminalità, miseria, servizi pubblici pressoché inesistenti.

La società contadina allo stremo delle forze non ha ancora ceduto il passo ad una struttura moderna in cui sia possibile trovare ospedali funzionanti e scuole di buona qualità che non siano private o internazionali, per non parlare, che so, di marciapiedi su cui poter camminare, di case per tutti, di gestione pianificata dello spazio, di accesso all’informazione, di pari opportunità, di lavoro ecc.

Purtroppo in Africa, ancora oggi, per la maggior parte, non si vive. Si sopravvive. Si cerca il modo per sbarcare il lunario.

Se sei in città e sei ricco puoi avere tutto: buoni servizi, buone scuole, la laurea, puoi ottenere una borsa di studio per l’estero, seguire specializzazioni e dottorati nelle migliori università del mondo e, come si suol dire "diventare qualcuno". Se non sei tra questi, sei forse tra chi, nella classe media, trova un lavoro stipendiato e vive decentemente; o forse sei tra la massa di quelli che non trovano niente, perché non c’è niente da trovare. E devi arrangiarti con i faticosi rimedi che ti fanno intascare quattro soldi, leciti o illeciti.

Se sei in ambiente rurale, la situazione non è molto diversa sul piano economico, lo è su quello culturale: l’isolamento è molto maggiore.

Un bambino che nasce sulle colline del Burundi o nel deserto del Sudan, non conosce spesso niente altro che quelle colline e quel deserto, per tutto l’arco della sua esistenza. Può morire per disturbi assolutamente risibili perché l’ospedale è lontano, molto spesso non sa né leggere né scrivere perché la scuola non c’è, oppure è aperta poche ore la settimana perché gli insegnanti sono sottopagati. Fa il pastore, o trasporta la legna, o va per chilometri a prendere l’acqua. Non ha idea di cosa sia il mare, di cosa significhi andare a scuola, di cosa siano i "diritti umani": parole sconosciute. Non conoscerà mai internet e sarà costretto a rimanere nella sua gabbia di ignoranza. La quale, si sa, fa la ricchezza dei tiranni.

Se poi il bambino nasce femmina, ha ancora oggi buone probabilità di finire infibulata in giovanissima età, ancora prima di capire cosa sia il sesso, di essere data in sposa ad un vecchio poligamo, o di prostituirsi per cercare una via alternativa di liberazione e di emancipazione. E in effetti non le sono date molte altre vie.

Le popolazioni tradizionali, le poche rimaste e poco numerose, sono poi utilizzate come soggetti fotografici per attirare i turisti. Nessuno si occupa di loro, se non per far arrivare aiuti internazionali che finiscono in altre mani.

Turkana, pigmei, gabbra, samburu... non hanno oramai più nulla della loro antica identità culturale. Possono colpire lo straniero per le collanine colorate, o i lunghi e pesanti orecchini, o qualche oggetto di artigianato. Ma sono ormai schiacciati, consapevolmente destinati all’estinzione, senza l’aiuto di nessuno, senza che nessuno se ne occupi. Si aggirano con le loro vacche magre, i loro corpi scarni, le mosche negli occhi, ombre di se stessi.

A tutto questo, che è la normalità, si aggiungono i conflitti armati. E sono tanti. E sono lunghi. In Burundi, Sierra Leone, Somalia, ma poi in Ruanda, in Congo, in Angola, in Sudan, ci sono ormai generazioni di persone che non hanno conosciuto niente altro, se non la dimensione del perenne conflitto, del perenne odio, dell’eliminazione "fisica" del nemico (che poi spesso non si sa neanche perché è nemico, né quando si è deciso che lo fosse).

Ragazzi, che oggi hanno 20/30 anni, non sono mai andati a scuola, sanno leggere e scrivere sì e no; non conoscono nient’altro che il triste mondo che hanno avuto intorno (povero e belligerante) e non sanno che esistono mondi piacevoli e pacifici, in cui è possibile divertirsi, giocare, sentire musica, leggere libri, vedere film, vivere insieme con opinioni diverse, tra uomini e donne, discutere civilmente delle proprie idee, senza soluzioni violente, scegliere una professione, ecc.

E la non consapevolezza della propria ignoranza peggiora il tutto. Ti toglie, per prima cosa, la dimensione del sogno, quindi della proiezione in qualcosa di positivo, che motivi la tua esistenza. E per di più ti rende arrogante, convinto di sapere tutto ciò che è necessario.

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Verola sport
(a cura di Rino Bonera)

Risultati delle partite giocate dal Cadignano, del Gruppo Sportivo Verolese, militante in Terza Categoria. Girone di ritorno:

CALCIO 

7a gior. rit. (02.03): Cadignano - Chiesanuova 3 - 0

8a gior. rit. (09.03): Villaclarense - Cadignano 1 - 0

9a gior. rit. (16.03): Cadignano - Torbole 3 - 1

10a gior. rit. (23.03): Flero - Cadignano 2 - 4

11a gior. rit. (30.03): Quinzano - Cadignano 1 - 1

 

Posizione in Classifica Generale della squadra:

Terza Categoria: 6° posto con 34 punti.

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Varie - cronaca

Arte & cultura

Le poesie di Rosetta

In occasione della S. Pasqua, offro un’invocazione a Dio, perché, al di là delle nostre povere intenzioni, ci aiuti a comprendere i Suoi disegni e ci sproni ad accogliere costantemente quell’amorevole abbraccio che giunge a noi dal sacrificio immane del Calvario. A tutti un augurio intenso d’amore e di pace.

Nella valle dell’anima

 

Infinito è il Tuo incedere,

Signore, nella valle dell’anima

dove Tu culli ebbrezze

e colmi inerti arsure

e domini abbandoni

o richieste di pace.

 

Infinito è il Tuo attendere,

Signore, che qualcuno

bussi alla Tua porta, piano,

e venga accolto da Te come una voce

assoluta nel coro della vita.

 

E altrettanto infinito il nostro misero

opporci al Tuo volere, amare mete

che sulla terra trovino consensi,

non fidarci di Te, indietreggiare

di fronte a rischi, a pene, ad afflizioni.

 

Lasciaci penetrare, mio Signore,

in quel disegno armonico che scopra

- oltre le tenebre, la nebbia e il buio

delle nostre intenzioni - il Tuo Amore,

la comprensione e il vitale abbraccio

che ancora si consuma, come ieri,

da una Croce compiuta.

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BRESCIA ROMANA DOMUS DELL’ORTAGLIA

In un’area della città vasta quanto due insulae dell’antica Brixia, è stato aperto nel 1998 il Museo della Città, per iniziativa del Comune di Brescia e della Fondazione CAB; esso è ubicato tra le mura del monastero benedettino femminile di Santa Giulia, fondato nel 753 d.C. dal re dei Longobardi Desiderio e dalla regina Ansa. Dal 1 marzo 2003, il Museo di Santa Giulia si arricchisce di una speciale e grande novità. Caso unico nel panorama italiano, i visitatori avranno la possibilità di passare dalle sale dei settori archeologici del museo direttamente in abitazioni di età romana: le Domus dell’Ortaglia.

Il nome di questo importante complesso abitativo, costituito da circa 40 ambienti disposti su più quote secondo il pendio del colle, è dovuto alla sua ubicazione "dentro il Museo", ad oriente del chiostro settentrionale del monastero, nello spazio destinato ad hortus. Dopo due campagne di scavi, nel 1968 e nel 2001, si procede ora alla musealizzazione dell’intera superficie di oltre 1.000 mq; saranno visitabili le stanze, con pavimenti a mosaico e pareti affrescate secondo schemi decorativi e mode tipici di Roma e Pompei, adottati anche in altre regioni dell'Impero. Numerosi ambienti sono inoltre arricchiti da fontane e lastre di marmi preziosi. Le domus, le cui vestigia sembrano risalire almeno all’inizio del I secolo d.C., vennero abitate per lungo tempo sino all’età tardoantica e costituiscono una delle testimonianze più eloquenti dello splendore di Brixia romana, con il Capitolium ed il teatro situati nelle immediate vicinanze, lungo il decumanus maximus. Con l’apertura delle domus Brescia ed il suo Museo aggiungono così un tassello alla realizzazione di un parco archeologico urbano, decisivo per la valorizzazione della storia della città e dei suoi abitanti.

Informazioni

Orario Invernale: da martedì a domenica 9.30-17.30 (lunedì chiuso)

Orario estivo: da martedì a domenica 10.00-18.00 (lunedì chiuso)

Tariffe:

Intero e 8,00 / Ridotto (gruppi e convenzioni) e 6,00 / Visitatori da 14 a 18 anni, oltre i 65 e 4,00 / Scolaresche e 1,00 (con possibilità di utilizzare il biglietto per ulteriore ingresso) / Ingresso con laboratorio e 2,00 / Biglietto cumulativo Civici Musei e 14,00 / Biglietto cumulativo ridotto e 11,00

Informazioni e prenotazioni:

Numero verde: 800.762.811

Internet: www.domusortaglia.it

Santa Giulia, Museo della Città

Via Musei, 81/d - Tel. 0302977834

Azienda di Promozione Turistica

Corso Zanardelli, 34 - Tel. 03043418

Ufficio Turistico

Piazza Loggia, 6 - Tel. 0302400357

Ufficio Relazioni con il Pubblico

Piazza Loggia, 6 - Tel. 0302977300

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dal Comune di Verolanuova

Il giorno 1 marzo 2003 alle ore 15,00 ha avuto luogo un’adunanza straordinaria del Consiglio Comunale. Sono stati trattati i seguenti principali argomenti:

- Esame ed approvazione contratto di servizio per l’affidamento alla Server s.r.l. del servizio fognatura e depurazione del Comune di Verolanuova;

- Esame osservazioni, controdeduzioni ed approvazione definitiva variante 2002 alle norme tecniche di attuazione del P.R.G. in variante al P.R.G. ai sensi della L.R. 23/1997;

- Approvazione definitiva variante azzonamento del P.R.G. per individuazione zone SP5 in variante al P.R.G. ai sensi della L.R. 23/1997;

- Variazione al bilancio di previsione 2003, al bilancio pluriennale 2003/2005 e modifica al programma delle Opere Pubbliche 2003/2005 - 1° provvedimento.


Cercasi cantanti solisti e non!!!

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Verolanuova e l’AVIS Comunale, visto il successo dello scorso anno, ripropongono il concorso canoro "Canzoni sotto L’Angelo", che si terrà venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 luglio presso lo Stadio E. Bragadina. Si esibiranno 24 cantanti accompagnati da un’orchestra dal vivo. È aperto a cantanti solisti e non. In palio premi per i primi classificati. Vuoi partecipare? invia entro l’11 aprile una cassetta con inciso un pezzo musicale da te interpretato, spartito del brano, una tua foto, indirizzo e numero di telefono all’Informagiovani di Verolanuova, Piazza Libertà 37, tel. 0309365035. Per eventuali informazioni contattare l’Informagiovani, oppure l’AVIS Comunale tel. 0309920340.


Servizio Informagiovani c/o Biblioteca Civica di Verolanuova

• Stai cercando Lavoro?

• Ti trovi in difficoltà nello scrivere una lettera di presentazione?

• Desideri capire come sostenere un colloquio di lavoro?

• ...e tanti altri interrogativi?

Il servizio Informagiovani è a tua disposizione per offrirti consulenza professionale, nonché simpatia senza misura. È aperto il lunedì ed il mercoledì dalle 15.00 alle 19.00.

L.B.

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Dall’AVIS di Verolanuova

Ricordiamo che sono ancora disponibili alcuni posti per la visita alle grotte di Frasassi per i giorni 10 e 11 maggio, il costo è di e 165,00 (informazioni all’Avis).

Auguriamo ai nostri Soci e a tutta la popolazione di Verolanuova: Buona Pasqua.

Vigna Battista

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Programma attività ACLI

Mesi di aprile e maggio

Domenica 13/04: dalle ore 9.00, mercato equo solidale, presso i locali del circolo ACLI.

Cos’è il Mercato Equo Solidale?

Il commercio equo solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale: il suo scopo è promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo sostenibile attraverso il commercio, la cultura, l’azione sociale. Il commercio equo solidale vuole riequilibrare i rapporti con i Paesi economicamente meno sviluppati, migliorando l’accesso al mercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati. Garantisce, infatti, ai produttori un giusto guadagno e condizioni dignitose di lavoro. Elimina le intermediazioni speculative e sostiene, con pre finanziamento, progetti di auto sviluppo. Il commercio equo e solidale propone una nuova visione dell’economia e del mondo, attento agli interessi di tutti. È uno strumento a disposizione di ognuno di noi per difendere e promuovere i diritti economici e sociali, cambiando i perversi meccanismi di un modello economico che antepone il profitto ai diritti fondamentali degli esseri umani.

Giovedì 24/04: ore 21.00 presso i locali del Circolo, al piano superiore, incontro dibattito sul tema: Ruolo politico ACLI nel campo del lavoro.

Relatore :dalle ACLI provinciali di Brescia.

Lunedì 28/04: ore 21.00 a Verolavecchia presso il centro aperto "Suor G. Alghisi" in via Liberazione, dibattito sul tema: Le vie della pace. Relatore: dalle ACLI provinciali di Brescia.

Giovedì 1° maggio: Festa dei lavoratori. Ore 9.00 in Basilica S. Messa celebrata da Mons. Luigi Corrini e Don Paolo Goffi con la partecipazione del coro di S. Anna della Breda Libera. Durante la funzione saranno benedette le tessere dei soci aclisti. Seguirà presso il circolo la consegna di una targa di benemerenza ad alcuni soci dopo la quale sarà inaugurato l’antico gioco delle bocce del "48" famoso negli anni 50’/60’. Al termine si terrà un rinfresco per tutti i presenti con la possibilità di rinnovare la tessera (e 15,00) per l’anno 2003. Tutti sono invitati!!!

Giovedì 02/05: ore 21.00 a Cadignano presso la sala A. Gallo "Cascina Grossa" serata dibattito: La famiglia oggi in cerca di futuro. Relatore: dalle ACLI provinciali di Brescia

Sabato 21/06. Gita socio culturale. Organizzata dal circolo ACLI a Ravenna con partenza alle 6.00 dalla piazza della Chiesa. Le iscrizioni sono aperte e si ricevono presso il bar del Circolo entro e non oltre il 15/06, la quota è di e 60.00. Il programma della suddetta è disponibile presso il bar. Tel 030.932174

Baronio Giuliano

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Gruppo Anziani Lavoratori d’Azienda OCEAN S.p.A. Verolanuova

Il salvataggio dell’OCEAN S.p.A. è un risultato che i lavoratori hanno sempre sperato e ora, finalmente l’accordo, dopo diciotto mesi di preoccupazioni, di attese deluse, di un posto di lavoro che si avvicinava e si allontanava a seconda delle notizie in arrivo da Roma, ora sembra tutto finito.

Per i lavoratori della grande impresa "della Bassa", specializzata nella produzione di frigoriferi e congelatori, il Ministro del lavoro per le attività produttive ha messo a punto la documentazione dando mandato ai commissari di firmare il rogito per il trasferimento del ramo d’azienda e che da lunedì 10 marzo la BRANDT ITALIA S.p.A., filiale del colosso Israeliano ELCO holdings, entrerà a tutti gli effetti nell’unità produttiva di Verolanuova.

La soddisfazione dei lavoratori è di pari passo con i rappresentanti sindacali e di tutto il paese stesso.

L’intesa prevede la riassunzione di tutti i dipendenti entro trenta mesi con decorrenza dalla data del passaggio di proprietà del ramo d’azienda.

Il programma d’assunzione comporta l’ingresso al lavoro di cinquecentocinquanta addetti con un passaggio diretto all’atto del rogito che è avvenuto venerdì 7 marzo.

Altre quaranta unità, torneranno in fabbrica tra sei mesi. Gli ultimi lavoratori riprenderanno entro il termine previsto (trenta mesi).

Per i neo assunti, la BRANDT ITALIA S.p.A. garantisce tutti i diritti individuali, collettivi e sindacali che già appartennero all’OCEAN S.p.A., inoltre ai dipendenti non assunti immediatamente, sarà erogato l’anticipo della cassa integrazione direttamente dalla procedura alle normali scadenze paga. Agli addetti sospesi dal lavoro per tutto il periodo fino all’assunzione, BRANDT ITALIA S.p.A. assicura un’integrazione mensile di e 250.00 per i pensionandi e e 220.00 per tutti gli altri.

Confermano inoltre il piano industriale che prevede investimenti per oltre venti milioni di euro con la messa in produzione di nuovi modelli di frigoriferi/congelatori che sostituiranno i vecchi prodotti OCEAN. Lo stabilimento di Verola diventerà il sito centrale della progettazione e della ricerca, per tutto il gruppo BRANDT.

Il peggio sembra dunque alle spalle, ma quest’esperienza insegna che è opportuno differenziare i settori di competenza delle varie aziende, in maniera da prevenire gli effetti di eventuali altre crisi.

I numeri dell’israeliana ELCO Holdings.

Fondata nel 1949 da George Salkind, tuttora presidente e amministratore delegato del gruppo.

Attualmente ha diramazioni in Europa, Asia, Australia, ed è quotata in borsa di Tel Aviv.

L’anno scorso il gruppo ELCO ha realizzato ricavi per 1007 milioni di dollari. Occupa circa 12.500 addetti e vende più di 3,5 milioni di apparecchi l’anno; è leader in Francia e quinta in Europa nel mercato degli elettrodomestici. Con l’ultima acquisizione ELCO HOLDINGS proietta il proprio fatturato verso il traguardo dei due miliardi di dollari con ricavi per 900 milioni di euro.

Giuliano Baronio

Presidente gruppo anziani OCEAN S.p.A.

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Turni domenicali di guardia farmaceutica dell’Azienda S.L. 19

aprile

 

6

Verolanuova (dr. Colosini)

Dello

 

13

Manerbio (dr. Parati)

Bagnolo M. (dr. Donini)

 

20

S. Gervasio

Leno (Castelletto)

 

27

Pontevico (dr. Pinzi)

Leno (dr. Bravi)

 

maggio

 

4

Pontevico (dr. Romano)

Offlaga

 

11

Bassano Br.no

Borgo S. G.

 

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

 

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

 

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

 

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

 

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

 

Carabinieri - Pronto intervento: 112

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

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Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 18 aprile. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

LA REDAZIONE

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Relax...iamoci un po’

(a cura di errebi)

Il pensiero...

"L’occasione non fa solo il ladro, fa anche il grand’uomo".

(Lichtenberg, Osservazioni e pensieri)

 

...e il proverbio del mese:

"Gna per tórt gna per risù laset mai portà ‘n prisù".

(Né a torto né a ragione non Iasciarti mai portare in prigione)

 

La Santa del mese

S. Caterina - Martedì 29 aprile - Patrona d’Italia

S. Caterina da Siena è personaggio di statura universale. Nacque con una gemella al ventiquattresimo parto della madre. A sei anni ebbe la prima visione di Gesù che l’invitava a seguirlo. Morì in santità in giovane età. Aveva trentatre anni.

 

La "Risposta"

Qual è il significato del detto: "È un’eminenza grigia"?

Colui che, agendo nell’ombra, consiglia qualche persona, in genere un capo, o dirige qualcosa.

L’espressione deriva dal comportamento del cappuccino François Le Clerc du Tramblay, che senza mai apparire, era il potentissimo consigliere del cardinale Richelieu, del quale dirigeva anche i servizi di informazione, dopo avere organizzato una rete efficiente di spie degne della migliore organizzazione spionistica moderna.

 

Un minuto con don Primo

"Ho sete! Ogni sete nella "sete" del Signore! La sete di acqua del ferito; la sete di tenerezza del lontano; la sete di giustizia di ogni oppresso; la sete di patria dell’esule; la sete di gioia dell’uomo; la sete di pace del Santo...Se oso domandare a Gesù una goccia d’acqua vuol dire che la goccia d’acqua c’è e che essa fu voluta dalla sua onnipotenza, pensata dalla sua carità proprio per la mia sete di oggi". (Don Mazzolari)

 

Antico proverbio cinese

"Avere buoni vicini di casa è come avere una casa più grande".


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Per i più piccoli

MARITI/2

- Scusi ha visto mio marito? È più di mezz’ora che lo cerco!

- E lo dice a me? Io il marito lo sto cercando da trent’anni!

 

MARITI/1

Due donne al supermercato:

- Con tutti questi detersivi, non si sa più cosa scegliere. Tu cosa usi per i pavimenti?

- Mio marito, e va benissimo!

 

BUGIARDI

Il figlio del capostazione ritorna a casa dopo il primo giorno di scuola.

La mamma chiede:

- Cosa hai visto di bello?

- Ho visto che sono tutti bugiardi... Sulla porta dell’aula avevano scritto "Prima classe" ma dentro avevano messo i sedili di legno!

 

PIERINO

- Sai, papà, oggi a scuola la maesra ha fatto una domanda e solo io ho saputo rispondere.

- Bravo! E che domanda ha fatto?
- "Chi ha rotto il vetro della palestra?".

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Di tutto... un po’

Da a un giornale del 1911: "A pochi giorni dalla grande festa che radunerà a Roma quanti sono spiriti liberi e patrioti, la capitale del Regno - pur così dissestata nella pavimentazione delle sue vie - si fa sempre più’ comoda, se non più’ bella.

La Via del Tritone, ad esempio, è debitamente allargata, e ha grandi edifici a uso albergo ormai terminati. Vi scorre inoltre, da breve tempo, la tramvia municipale".

 

Nel Medioevo il lardo veniva considerato un bene prezioso, e addirittura in certi casi un mezzo per assicurarsi la benevolenza divina. Racconta Pietro Verri, nella sua Storia di Milano, che nel sec. XII l’arcivescovo Andrea dispose un lascito affinché la sua anima venisse meglio accolta in cielo: tale somma doveva essere impiegata per donare tutti gli anni, nell’anniversario della sua morte, quattro libbre di lardo, insieme con formaggio e vino, a ciascuno di cento poveri della diocesi.


In Francia circa il 75% dell’energia elettrica è d’origine nucleare. Tale Paese, inoltre, detiene una delle più alte concentrazioni di reattori in rapporto al numero di persone: circa uno ogni milione di abitanti.


L’infelice Anna Bolena fu condannata a morte dal crudele marito, il re Enrico VIII d’Inghilterra. Salendo sul patibolo, trovò la forza di dire "Nella disgrazia sono ancora fortunata: ho un boia esperto nell’arte di tagliare le teste e, soprattutto, ho il più sottile collo del regno".


Nell’antica Roma, la razione alimentare di un soldato romano comprendeva poco meno d’un chilo di farina al giorno, alla quale andava aggiunto un etto di lardo o di carne affumicata. Inoltre, ogni quattro giorni, i militari avevano diritto pure a un etto di formaggio, e ogni due a un litro di vino.

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Gita con...

Il gruppo alpini di Verolanuova organizza per il 15 giugno 2003 una gita alle Cinque Terre.

La partenza è alle ore 5.30 dalla piazza della Chiesa.

Le iscrizioni sono aperte e si ricevono presso il bar del circolo ACLI di Verolanuova.

La quota è di 70,00 e da versarsi entro e non oltre sabato 7 giugno 2003. Il programma della gita è disponibile presso il bar del circolo ACLI.

Il presidente del Gruppo: Zanoni

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Abbonamenti a "L’Angelo di Verola" per l’anno 2003

(4° elenco)

Ordinari:

Poli Vittorio, Tomasoni Chiara, Abrami-Manfredo, Abrami Gian Battista, Scalvi Alessandro, Cò Edvige, Tirelli Gianlino, Stella Maria, Piovani Carolina, Gennari Francesco, Galperti Santo, Serci Elisabetta, Fam. Alessandrini, Meriti Libera,

SOSTENITORI:

Loda Anna, Minini Mauro, Minini Marco, Colosini Paolo, Schilirò Giuseppe, Venturini Giuseppe,

BENEMERITI:

Fam. Sala Pietro, Cervati Guido, Marmaglio Roberto, Bordonali Matteo, Cetara Franco, Monfardini Valerio, Migliorati Franco, Burlini Angelo, Cervati Oliviero, Penocchio Angelo, Bertoli Giuseppe, Marini Angelo, Marini Paolo.

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Auguri...

 

Lo scorso 20 marzo nonna Chiara Pinelli ved. Azzini ha varcato la soglia dei 96 anni. Grande festa le hanno fatto i suoi sette figli, tra i quali Valentina che le è sempre accanto, i generi, la nuora, i nipoti ed i parenti.

Auguri, nonna Chiara, anche da parte della famiglia de "L’Angelo di Verola".

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Radiobasilica di Verolanuova

Aprile 2003

Radiobasilica trasmette tutte le celebrazioni liturgiche dalla Basilica di San Lorenzo in Verolanuova

Tra gli altri programmi vi ricordiamo:

Sante messe:

Feriali: 7.00 - 9.00 - 18.30

Festive: 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

 

Notiziari:

Gr 2000: 13.00 - 18.00

Gr Flash: 7.00 - 10.00

11.00 - 12.00 - 14.00 - 15.00

16.00 - 17.00 - 19.00 - 20.00

Locali: 7.30 - 8.30 - 9.30 - 10.30

12.30 - 15.30 - 18.30 - 20.30

 

Notiziari Radio Vaticana: 8 - 21

Ogni giorno

ore 7.30

Apro gli occhi... e ti penso

Tre salmi, una lettura,

un canto e un pensiero

per cominciare bene la giornata.

A cura di don Paolo Goffi

 

ore 9.30

Caleidoscopio

A cura di Mirella Raneri

 

ore 11.00

Ballo è bello

con Alessandro Benericetti

 

Ogni sabato

ore 9.30

Qui fila tutto liscio

con Daria Cremaschini

 

ore 13.30

Lupo solitario

con Roberto Bocchio

 

Ogni domenica

 

ore 10.20

Accorrete numerosi

a cura di Sergio Ferrari

 

ore 12.00

Radiogiornale verolese

a cura di Tiziano Cervati

 

ore 12.30

Tavola grande

con Daria Cremaschini

 

ore 13.30

Nostalgie

Un programma in Italiano,

Francese e Woloff

a cura di Moustapha Dieng

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Anagrafe parrocchiale

Battesimi

4 Galeri Silvia di Aldo e di Masserdotti Anna Maria

5 Scalvi Laura di Alessandro e di Cinquetti Monica

6 Perego Agata di Alessandro e di Merlini Michela

 

Defunti

18 Anelli Jose Girelli di anni 77

19 Girelli Valerio di anni 72

20 Ceruti Giulia Venturini di anni 75

21 Venturini Orsola Sala di anni 93

22 Ferrari Teresa Vergine di anni 90

23 Gazzaretti Giacomina Fanelli di anni 40

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Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

Giornata celebrata nel mese di marzo 1.455,00

Una coppia di fidanzati 100,00

N.N. 55,00

N.N. 100,00

In memoria del marito e del figlio 100,00

N.N. 100,00

N.N. 100,00

Per grazia ricevuta 150,00

A ricordo del battesimo 200,00

Compagniea Carabinieri Verolanuova 100,00

N.N. 60,00

Dalla Cappella Casa Albergo 175,00

TOTALE 2.695,00

 

 

"Amici della Basilica"

adesioni alla "Confraternita del Restauro"

 

Mamma, nel suo ...6° genetliaco 1.000,00

In memoria della cara Francesca Vergine 500,00

In memoria dei cari defunti 260,00

SI 250,00

In memoria dei cari defunti Giuseppe e Olgarosa 250,00

In memoria di Anelli Jose e Girelli Giovanni 250,00

Un giovane, amante dell’arte della Basilica 250,00

In memoria del nostro caro papà 250,00

TOTALE 3.010,00


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A tutti i Verolesi ed ai suoi amici lettori in particolare "L’Angelo di Verola" augura Buona Pasqua

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