La parrocchia di San
Lorenzo in Verolanuova |
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Lettera aperta al mio nuovo Parroco
di Don Valentino Picozzi |
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Caro don Luigi, ti scrivo nel giorno di festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, e di tutte le cose che vorrei dirti scelgo la prima e lultima: benvenuto e... grazie! Anzitutto benvenuto, perché vieni tra noi a Verolanuova come dono del Signore che, Pastore dei pastori, ama la sua Chiesa, la guida e la protegge... Benvenuto per ogni uomo e donna, per ogni famiglia, per i bambini e giovani dellOratorio e anche per quelli che in Oratorio non vedrò forse mai; benvenuto per i malati e le persone sole... Sii il benvenuto per i tanti che hanno sete di serenità e che magari non sanno o non vogliono uscire dal vortice dellodio e della gelosia; benvenuto per tutti i collaboratori (e son davvero molti!) con i quali insieme saremo chiamati a continuare il cammino fraterno della comunità... Ricordo a questo proposito uno scritto di Mons. Tonino Bello che richiamava allimportanza della Comunità, come tappa che non si può saltare. Non può essere considerata un "optional" lasciato alla sensibilità degli interessati o come un accessorio teso a facilitare, con la sua forza emotiva ed esemplare, laccoglienza dellinvito di Dio. È attraverso la comunità che comunichiamo col Cielo. Insieme a te, a don GiamPaolo e don Angelo vivremo linvito di Gesù andate e annunciate il mio Vangelo ad ogni creatura... Verolanuova offra al mondo limmagine dellaccoglienza cristiana. Sia perimetro di profonda umanità, di quella attenzione semplice e vera che ti contraddistingue, don Luigi. Ho avuto la fortuna di averti come uno di miei primi formatori nei primi due anni del Seminario: eri il mio padre spirituale... posso ora dirti che diventi anche il mio padre pastorale e di questo non posso che ringraziare il Signore che, da sempre, ci ha pensato in questo frammento di storia insieme. Allora grazie per aver risposto sì a Dio e alla sua volontà espressa nel Vescovo. Grazie per quello che sei, perché luomo conta veramente per ciò che è, non per ciò che fa o possiede, ricordava il Santo Padre Giovanni II nel discorso tenuto al Parlamento Italiano. Sei sacerdote: basti questo, perché questo indica il tutto, lofferta di te stesso a Dio e ai fratelli. La nostra Basilica, tanto ricca darte, diventi ancor più ricca di fede. Sia luogo dove si sperimenta il perdono, spazio in cui vibra la ricerca della Verità e non meandro dove serpeggia lindifferenza. Sia un po come una finestra spalancata da dove si contempla la speranza di una vita in comunione con Dio e con tutti, e non pianerottolo in cui prevale la cultura del lamento... Palestra dove ci si allena alla carità, quella vera, che spesso nessuno vede, ma che Dio conserva, come per il bicchiere dacqua fresca. Se le cose stanno così il nostro "mestiere" è proprio quello di essere costruttori di comunità. "Il Signore ci conceda la gioia di investire tutto in questa avventura edilizia: al limite della speculazione" (Mons. Tonino Bello). 29 settembre 2003 Il tuo curato don Valentino |