L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale Verolese


Anno XXIX   n° 1 - Gennaio 2004

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Edizione a stampa a cura di Don Luigi Bracchi
Redazione: Don Giampaolo Goffi - Don Valentino Picozzi
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
1° GENNAIO 2004

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In copertina - Domenico Veneziano: "Adorazione dei Magi" (1430-1435 ca) - Staatliche Museen Berlino.

SOMMARIO

03 Abbiamo visto la Sua Stella (Don. L. Bracchi)
05 Calendario liturgico
12 Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace in Versione Integrale "La preghiera per l’unità dei cristiani"
14 L’Iniziazione Cristiana (2)
18 Dalla Curia

vita parrocchiale
19 I Corsi per fidanzati
19 Dalla S. Vincenzo
20 Centro di Ascolto (Diac. S. Antonio)
21 Sui Centri di Ascolto (V. B.)
23 Pellegrinaggio in Umbria

dagli oratori
24 La difficile arte
25 Oratorio Sport

le nostre rubriche
26 Dall’"Informagiovani" (L.B.)
27 Una storia, milioni di storie (Gr. "Conoscerci")
29 Verola sport (R. Bonera)
30 Per te casalinga (L.D.B.)

varie - cronaca
31 "Promesse" (R. Mor)
32 "Vibrazioni" (r. b.)
34 Dalla "S. Capitanio"
35 Assegnato il premio Morelli (F. Rossini)
36 Briciole di bontà (Don L. Lussignoli)
38 Il Club delle famiglie (Alcolisti in trattamento)
41 Dall’AVIS (B. Vigna)
43 Turni delle farmacie
43 Numeri utili
43 Per i collaboratori dell'Angelo

44 Orario ferroviario
45 Relax... iamoci (errebi)
46 Per i più piccoli
47 Di tutto ... un po’
48 Abbonati a "L’Angelo"

49 Anagrafe parrocchiale
50 Offerte pro opere parrocchiali
51 Congedo (R. Bonera)

 


La parola del Prevosto

Abbiamo visto la Sua Stella

La vita di un uomo esperimenta sempre alterne vicende, di gioia e di dolore, di luce e di ombre, di certezze e incertezze. È la grandezza e il limite dell’uomo, di ogni uomo. Forse in questo periodo abbiamo toccato con mano che c’è un senso, c’è un itinerario, c’è una possibile soluzione. E ne abbiamo provato gioia: ci siamo sentiti più buoni tutti; abbiamo intravisto qualcosa di nuovo.

Ci ha toccato la semplicità di un bambino, la bellezza indescrivibile di un bambino; un piccolo non sa essere complicato, non sa imbrogliare; non può farcela da solo e si abbandona; non si chiude in se stesso, non può, ha bisogno di tutto.

Ci siamo meravigliati dell’umiltà di un Dio, che si è fatto piccolo per farsi accogliere con un amore smisurato: Dio, che si fa uomo, la spiritualità dell’Incarnazione. L’amore che entra nella situazione e nella vita umana perché non avessimo dubbi e perché comprendessimo che la vita di un uomo vero è l’amore, è farsi carico, è entrare nelle vicende, è incarnarsi per rendere più comprensibile tutto.

È rimasto nell’orecchio quel canto: "...pace agli uomini che Dio ama", la pace tanto desiderata e così lontana dalla nostra storia. Certo la pace è un dono, ma che richiede accoglienza, generosità e soprattutto conversione.

Ci siamo accorti che siamo ad un bivio: è sempre lo stesso. Ce ne accorgiamo ma di lì a poco a poco ce ne dimentichiamo. E il bivio è questo: scegliere la sapienza della piccolezza, del non senso dal punto di vista umano; sapienza del pagare di persona, del servizio; oppure la sapienza del mondo, della grandezza semplicemente per motivi umani, dell’essere primo, non l’ultimo.

All’inizio di un nuovo anno che ci porterà a tante esperienze, a tante possibilità di scelte libere, è doveroso, è necessario, è estremamente importante confermare l’itinerario

- del grande che si fa piccolo;
- dell’Onnipotente che si fa bambino;
- del primo che si fa ultimo.

E questo perché trionfi la civiltà dell’amore. L’anno nuovo porta sempre delle attese, dei desideri, dei progetti. Ecco noi cristiani con tutti gli uomini di buona volontà, siamo pronti a scommettere per un anno migliore. Non con i maghi e gli indovini, ma nel nome di Cristo e sul suo esempio.

Abbiamo visto la sua stella;
siamo certi della sua presenza in mezzo a noi;
ci siamo lasciati condurre.

Forse l’abbiamo incontrato dopo lungo cammino.

Il tempo che ci è concesso con il nuovo anno è l’occasione propizia per testimoniare certi valori e ideali.
Per noi l’espressione "Buon Anno" vuol dire costruire insieme un mondo migliore, cieli nuovi e terra nuova.

È possibile anche da parte nostra.
Buon anno a tutti.

Don Luigi


Calendario liturgico dall’11 gennaio all’8 febbraio

gennaio

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica:
Prefestiva: ore 18.00

Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00
ore 17.30 Celebrazione Liturgica

Feriali:    ore 7.00 - 9.00 - 18.00

S. Rocco:
Festiva: ore 9.00

S. Anna - Breda Libera:
Festiva: ore 10.00
Feriale: (solo giovedì): ore 18.30

Cappella Casa Albergo:
Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.


11 Domenica Battesimo del Signore. Festa.

(I settimana del salterio)

Dal Vangelo - "...Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me... costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". (Lc. 3, 16)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 Santa messa con la celebrazione dei Battesimi

ore 17.30 Celebrazione liturgica

17 Sabato S. Antonio abate -ore 9.00 S. messa distinta

"La giornata è dedicata all’approfondimento e allo sviluppo del dialogo ebraico-cristiano. "Scrutando il mistero della Chiesa, il Sacro Concilio - afferma la Dichiarazione "Nostra Aetate" - ricorda il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo".

Scopo della giornata dell’Ebraismo è la sensibilizzazione delle comunità cristiane a non dimenticare la "propria radice santa" ossia "il popolo d’Israele a cui appartengono Gesù e Maria, gli Apostoli e la prima comunità cristiana di Gerusalemme".


18 Domenica II del tempo ordinario

Giornata mondiale dell’Unità della Chiesa.

(II settimana del salterio)

Dal Vangelo - "La madre dice ai servi "fate quello che vi dirà". (Gv 2, 5)

Sante messe con orario festivo

ore 17.30 Celebrazione liturgica

ore 15.00 All’Oratorio maschile incontro con i genitori dei ragazzi di 1a e 2a media

 

Oggi si apre l’ottavario di preghiera per l’unità dei Cristiani. Sante messe con orario feriale.

Ogni giorno fino al 25 c.m. dopo la lettura del vangelo nel corso della s. messa delle ore 9.00, breve riflessione. Ogni sera alle ore 18.30 servizio di Radiobasilica

21 mercoledì - S. Agnese. Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica si apre il triduo della festa in onore della Beata Paola. Recita del Vespro, santa messa con riflessione

22 giovedì - Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Recita del vespro, s. messa con riflessione

23 venerdì Festa della Beata Paola - Sante messe con orario feriale
ore 15.00 S. messa solenne in onore della Beata Paola. Dopo la celebrazione, presso le Rev.de Suore, omaggio a tutte le donne della parrocchia

24 sabato Dalle 15.00 alle 18.00, presso le suore, ritiro per i ragazzi della 1a media in vista dell’ammissione


25 Domenica III del tempo ordinario. Conversione di S. Paolo Apostolo. Festa

(III settimana del salterio)

Dal Vangelo - "Oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi". (Lc 1, 21)

Sante messe con orario festivo

ore 11.00 S. messa solenne. Ammissione dei candidati di 1a media alla Cresima e alla professione di fede

ore 16.00 Presso le Rev.de suore incontro con l’Azione Cattolica Adulti
Si conclude l’ottavario di preghiere per l’unità dei cristiani

27 martedì S. Angela Merici. Sante messe con orario feriale - ore 9.00 S. messa distinta

31 sabato S. Giovanni Bosco, patrono dei giovani e dei ragazzi del nostro Oratorio - Sante messe con orario feriale


febbraio

ORARIO SANTE MESSE

In Basilica:
Prefestiva: ore 18.00

Festive:   ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

         ore 17.30 Celebrazione Liturgica

Feriali:    ore 7.00 - 9.00 - 18.00

S. Rocco:
Festiva: ore 9.00

S. Anna - Breda Libera:

Festiva: ore 10.00

Feriale: (solo giovedì): ore 18.30

Cappella Casa Albergo:

Feriale e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni degli adulti.


1 Domenica IV del tempo ordinario

(IV settimana del salterio)

Dal Vangelo - "Poi aggiunse: -Nessun profeta è bene accetto in patria-". (Lc 4, 24)

Sante messe con orario festivo

Oggi si celebra la giornata in difesa della vita per educare all’accoglienza della vita e contrastare l’aborto e ogni forma di violenza contro la vita presenti nella cultura e nella società contemporanee.

ore 17.30 Celebrazione liturgica con preghiere a favore della vita

ore 15.00 Oratorio maschile. Incontro per i genitori dei bambini di 3a elementare in vista della Traditio

ore 16.00 Presso le Rev.de Suore incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di febbraio

2 Lunedì Presentazione del Signore. Festa

La festa della Presentazione del Signore è collocata a metà strada fra le due più importanti solennità dell’anno liturgico. Vuole fare da ponte fra il Natale e la Pasqua, unificandole intorno al tema della luce
ore 18.00 S. messa preceduta dalla benedizione delle candele e processione

3 martedì S. Biagio, vescovo e martire. Sante messe con orario feriale
È consuetudine impartire la benedizione della gola. Il rito avrà luogo unicamente al termine delle sante messe

5 giovedì Primo del mese. S. Agata vergine e martire. Sante messe con orario feriale. Dopo la santa messa delle ore 9.00 adorazione comunitaria e privata fino alle ore 12.00

6 venerdì Consacrato alla devozione del Sacro Cuore. Sante messe con orario feriale

7 sabato Presso le suore, dalle 15.00 alle 18.00 ritiro per i bambini di 3a elementare in vista della Traditio


8 Domenica V del tempo Ordinario.

(I settimana del salterio)

Dal Vangelo - "...Gesù disse a Simone: -Non temere: d’ora in poi sarai pescatore di uomini-". (Lc 5, 10)

Sante messe con orario festivo

ore 9.30 In Basilica Traditio del Padre Nostro ai bambini di 3a elementare

ore 11.50 Celebrazione dei battesimi

ore 17.30 Celebrazione liturgica


Riepilogo degli appuntamenti vari

Domenica 18 gennaio - 15.00 - Genitori dei ragazzi/e di 1a e 2a media - Oratorio maschile

Domenica 25 gennaio - 16.00 - Azione Cattolica Adulti - Oratorio femminile

Domenica 1 febbraio - 15.00 - Genitori dei bambini/e di 3a elementare - Oratorio maschile

Domenica 1 febbraio - 16.00 - Genitori, padrini e madrine dei battezzandi di febbraio - Oratorio femminile


18-25 gennaio

"Io vi lascio la mia pace"
Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani

Testo biblico (Giovanni 14, 23-31)

Gesù rispose:

- Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui. Chi non mi ama non mette in pratica quello che dico. E la parola che voi udite non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono con voi. Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura. Avete sentito quel che vi ho detto prima: Me ne vado, ma poi tornerò da voi. Se mi amate, dovreste rallegrarvi che io vada dal Padre, perché il Padre è più grande di me.

Tutto questo ve l’ho detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene Satana, il dominatore di questo mondo. Egli non ha potere su di me, ma il mondo deve capire che io amo il Padre e che faccio esattamente come mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via! -

Il testo è tratto da Parola del Signore - la Bibbia traduzione interconfessionale in lingua corrente, Leumann/Roma, Elledici / Alleanza Biblica Universale, 2000.

Presentazione

È un testamento di vita. Un impegno per la vita. Mentre Gesù si avvia alla sua passione redentrice, in un contesto di incertezza tra i discepoli, forse di paura e di tensioni, certamente di incomprensione, egli li rassicura con la promessa della pace. Della "sua" pace, non della pace "come" la dà "il mondo". La proposta di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno è incentrata sulla pace. Vi è un nesso fondamentale fra l’unità dei cristiani e la pace tra gli uomini, soprattutto se si considera la "qualità" della pace che promette Gesù. Il tema della pace è strettamente legato alla persona del Cristo. A Betlemme gli angeli cantano "Pace agli uomini", Gesù risorto nella prima apparizione ai discepoli annuncia: "Pace a voi". Paolo espone la catechesi: "Egli è la nostra pace".

1. Il tema è proposto da un gruppo ecumenico della città di Aleppo (Siria), gruppo composto da rappresentanti cattolici, ortodossi, precalcedonesi, protestanti. Un mosaico cristiano in un contesto non cristiano. Lì lo sforzo quotidiano è quello della convivenza fraterna nel reciproco rispetto, nella ricerca di cooperazione, nella solidarietà. La loro positiva esperienza, aiutata dallo spirito ecumenico, può sollecitare nelle altre parti del mondo orientamenti esistenziali simili. Il gruppo di Aleppo, rispondendo alla richiesta avanzatagli, ha inteso presentare, con semplicità e fraternità, la propria testimonianza. Il tema della pace e le motivazioni che lo sorreggono provengono quindi da un’esperienza penosamente cercata e gioiosamente vissuta.

2. Il concetto di pace - nei testi si cita il termine ebraico shalom e quello arabo salaam - è globalizzante, comprende il rapporto verticale con Dio e quello orizzontale con gli uomini. È un concetto che implica l’assenza delle violenze e delle tensioni, ma soprattutto le dimensioni interiori di hesichia, di tranquillità dello spirito, di "coscienza pura", come si esprimono i Padri greci. È proprio per questo che il riferimento alla pace implica un forte appello alla conversione evangelica, con le connesse conseguenze di esigenza di giustizia, di rispetto dei diritti umani per ogni popolo, nazione, gruppo sociale o culturale.

3. "La testimonianza di pace data da una Chiesa divisa è segnata da gravi ambiguità", in ogni modo è strutturalmente debole, poco credibile, nonostante la bontà dello scopo. Da qui proviene un forte appello all’intensificazione dell’azione ecumenica e in particolare alla preghiera per l’unità. Perché se si è convinti che l’unità sia un dono dello Spirito Santo, si è altrettanto consapevoli che la meta della piena comunione supera le forze umane. Si tratta di qualcosa che è connesso al peccato che solo Dio può perdonare. Anche questo fa parte del mistero della redenzione. La preghiera fa che ci abbandoniamo alla misericordia e alla volontà di Dio e nello stesso tempo rafforza le povere capacità umane. Ugualmente la preghiera stimola l’impegno di cooperazione all’opera di Dio.

4. L’unità dei cristiani può diventare lievito nell’intera comunità umana: lievito di una nuova società di pace. Nel movimento ecumenico a varie riprese si è riflettuto sul tema del rapporto fra unità ecclesiale e unità dell’umanità. L’ispirazione di fondo è nel Vangelo di Giovanni, là dove Gesù ha pregato per i suoi discepoli e per coloro che crederanno alla loro parola, che siano uno, affinché il mondo creda. I cristiani hanno il compito di annunciare insieme al mondo la pace di Cristo, che è indirizzata all’intera umanità. Questa pace deve essere operante anche al giorno di oggi, non solo evitando i conflitti, ma promuovendo una convivenza fraterna.

5. La natura e la qualità della pace promessa dal Signore, "Vi lascio la mia pace... non come la dà il mondo" deve far sì che i cristiani non si lascino strumentalizzare per azioni di lotta in nome di Dio, ma deve sollecitare i cristiani ad una testimonianza diversa, aperta alla trasfigurazione del volto di questo mondo.

Chiesa Cattolica

+ Giuseppe Chiaretti

Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve - Presidente, Segretariato CEI per l’Ecumenismo e il Dialogo

Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale

+ Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d’Italia ed Esarca per l’Europa Meridionale

Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia

Prof. Gianni Long

Presidente


(2)

L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi (ICFR)
Il progetto della Diocesi di Brescia

Seconda Parte

La prima parte è stata pubblicata nel mese di dicembre 2003.

Ricerca delle cause

4. Questi aspetti, che mostrano una difficoltà oggettiva nella comunicazione della fede, possono essere collegati ad alcune altre cause, più immediate, rispetto a quella fondamentale della secolarizzazione e del cambiamento culturale, di cui si è parlato. La prima è la difficoltà di entrare nella mentalità esatta dell’itinerario d’IC che non coincide con il lavoro di sacramentalizzazione finora svolto; la seconda è la difficoltà di individuare e introdurre in una concreta corresponsabilità i soggetti aventi titolarità per l’IC (la Parrocchia che convoca, i genitori, gli educatori, i movimenti, i gruppi e le associazioni); la terza causa sta nel fatto che la persona del catechista spesso è scelta o accettata più per bisogno di coprire vuoti nel settore educativo che per una vocazione missionaria; la stessa formazione dei catechisti spesso è poco organica e inadeguata anche nel progettare i vari itinerari; al quarto posto possiamo individuare anche la scarsa conoscenza e applicazione dei documenti della Chiesa relativi al rinnovamento dell’IC; per ultimo una scarsa esperienza visibile di una comunità cristiana interessata a questo settore come anche spesso la mancanza di una figura concreta di riferimento che incarni l’esempio di una fede matura.

Diffuso disagio degli operatori pastorali

5. È naturale che, dinanzi ad esiti considerati sempre più fallimentari, nonostante il prezioso impegno profuso a tutti i livelli, si elevi, da parte delle diverse componenti della comunità cristiana, un grido di aiuto: cosa dobbiamo fare?

È l’interrogativo che nasce dal vivere quel comune disagio per il non riuscire a rendere significativo e duraturo l’approccio con la vita di fede. Un interrogativo che così potremmo riassumere: come aiutare i nostri ragazzi di oggi a diventare cristiani?

Tentativi in atto

6. Alcune Parrocchie hanno studiato e intrapreso nuovi tentativi per rinnovare l’ICFR. Certe esperienze hanno voluto sottolineare come punto di partenza indispensabile il dialogo tra sacerdoti, catechisti e famiglie dei ragazzi, al fine di realizzare l’intensa collaborazione necessaria per accompagnare i ragazzi verso la loro maturità cristiana.

Altre comunità hanno sperimentato la formazione di piccoli gruppi per archi di età, evitando la suddivisione secondo il criterio scolastico e rispettando tuttavia l’età indicata per la celebrazione dei Sacramenti.

In altri casi, seguendo l’impostazione dei catechismi della CEI, si preferisce aggiungere come completamento un secondo incontro settimanale specifico per la preparazione immediata al Sacramento da ricevere.

Spesso si predilige insistere sulla formazione alla preghiera con particolari incontri, ritiri spirituali con il coinvolgimento dei genitori.

Non mancano pure proposte di cammini di fede cadenzati a tappe annuali, volgendo l’attenzione all’educazione alla preghiera, alla partecipazione liturgica, a gesti di carità e servizio nella comunità. Il passaggio da una tappa all’altra viene solennizzato nella celebrazione eucaristica domenicale.

Nonostante la molteplicità dei tentativi di rinnovamento, restano però alquanto diffusi: disagio, insoddisfazione e stanchezza.

Necessità di una nuova prassi di iniziazione cristiana

7. Tutti questi elementi mostrano la necessità di ripensare l’ICFR. Ne sono convinti gli stessi Vescovi. Come ha affermato in un recente seminario il Presidente della "Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi", Mons. F. Lambiasi, "i Vescovi, e con loro quanti sono direttamente impegnati nel compito difficile dell’iniziazione cristiana (catechisti, parroci, direttori degli uffici catechistici diocesani), sentono che non è più possibile continuare la prassi ordinaria di iniziazione cristiana nei termini con i quali è stata ereditata e continua ad essere applicata nella quasi totalità delle parrocchie italiane e più largamente nelle chiese di tradizione cattolica"1.

La una nuova prassi andrà ricercata all’insegna di una duplice fedeltà: da un lato dovrà essere conforme ai dati della situazione odierna e dall’altro a quelli della Rivelazione cristiana.

Cosa suggerisce la situazione storica?

8. La fedeltà ai dati della storia non si esaurisce nell’esigenza di adattare il linguaggio e la testimonianza cristiana alla particolare situazione degli uditori2, ma esige di assumere la storia stessa degli uomini, positiva o negativa che sia, come possibile "segno dei tempi"3, cioè come luogo attraverso il quale lo Spirito parla nell’oggi alla sua Chiesa e guida il suo agire in forme adatte ai tempi. Si tratta, allora, di accogliere le trasformazioni non con senso di rassegnazione o di pessimismo, ma come eventuali sfide od opportunità che Dio ci affida nella certezza che Egli non abbandona mai il suo popolo ed anche oggi lo conduce a nuovi ed inattesi spazi di vita.

Prendere atto del cambiamento socio - religioso

9. Un primo gesto di fedeltà alla storia è quello di prendere atto del cambiamento socio-religioso, di accettarlo e, quindi, di intraprendere una nuova pastorale più adatta alla situazione, senza inutili nostalgie. Lo affermava Giovanni Paolo II, in occasione del Convegno ecclesiale di Palermo: "Questa nazione, che ha un’insigne e in un certo senso unica eredità di fede, è attraversata da molto tempo, e oggi con speciale forza, da correnti culturali che mettono in pericolo il fondamento stesso di questa eredità cristiana [...]. La Chiesa sta prendendo più chiara coscienza che il nostro non è il tempo della semplice conservazione dell’esistente, ma della missione". Anche i Vescovi italiani lo auspicano: "Oggi in Italia l’evangelizzazione richiede una conversione pastorale [...]. Non ci si può limitare alle celebrazioni rituali e devozionali e all’ordinaria amministrazione: bisogna passare ad una pastorale di missione permanente".

Non dare più per scontata la fede cristiana

10. La tradizionale prassi vigente dell’ICFR rispecchia per lo più una situazione sociale nella quale la cultura e le stesse istituzioni civili sostenevano la fede e i costumi cristiani. Ma oggi "non è più possibile farsi illusioni, troppo evidenti essendo divenuti i segni della scristianizzazione nonché dello smarrimento dei valori umani e morali fondamentali. In realtà tali valori, che pur scaturiscono dalla legge morale inscritta nel cuore di ogni uomo, ben difficilmente si mantengono, nel vissuto quotidiano, nella cultura e nella società, quando viene meno o si indebolisce la radice della fede in Dio e in Gesù Cristo". In questo nuovo quadro socio–religioso non è raro trovare dei cristiani che, pur continuando a professarsi tali, non possiedono più una fede cristiana autentica, che incida nella vita e nelle loro scelte morali, anche se, per il momento, fanno ancora riferimento alla Chiesa in vista del conseguimento di servizi religiosi. L’assenza, sempre più diffusa, di una mentalità di fede, investe le famiglie e ciò impedisce ancor di più di dare per scontata la presenza della fede cristiana nei fanciulli e nei ragazzi, anche in quelli che sono ancora abbastanza fedeli agli appuntamenti domenicali, nonostante percepiscano nella Chiesa un linguaggio e una ritualità lontani dal proprio sentire. Tale complessità del problema nasconde tuttavia una possibile ricchezza: quella di ridare il primato all’evangelizzazione in vista del generare o rigenerare alla fede; una fede che coinvolga gli aspetti pubblici e privati dell’esistenza umana, rinsaldi il senso della appartenenza ecclesiale e faccia sì che la comunità cristiana non sia una semplice agenzia di servizi religiosi, ma luogo di vita, di identità e di concreta esperienza della salvezza operata da Cristo.

Tenere conto delle notevoli diversità socio–religiose dei fanciulli e dei ragazzi

11. I contesti di vita in cui i ragazzi si trovano a vivere oggi sono multiformi e ciò obbliga a saper accogliere nel rispetto il ragazzo così com’è, in modo tale che non sia il ragazzo in funzione dell’IC, ma l’IC per il ragazzo. Di conseguenza viene a dover essere superata la prassi di proporre ai ragazzi un unico cammino sulla falsariga dell’ambito scolastico. Nello stesso tempo è indispensabile osservare pure che oggi le diversità sono fluide e mutevoli; un ragazzo può facilmente passare da un ambiente dove si vive cristianamente ad un altro totalmente opposto. Questa situazione deve essere presa con la serietà necessaria al fine di configurare con più oculatezza i diversi itinerari di ICFR.

(continua)


Vita Parrocchiale

I Corsi per i fidanzati per l’anno 2004

La Parrocchia di Verolanuova propone due corsi per i fidanzati che desiderano sposarsi con due incontri settimanali, il giovedì e il sabato, per quattro settimane.

Primo Corso

Febbraio: giovedì 5 | sabato 7 | giovedì 12 | sabato 14 | giovedì 19 | sabato 21 | giovedì 26 | sabato 28

Secondo Corso

Settembre: giovedì 16 | sabato 18 | giovedì 23 | sabato 25 | giovedì 30

Ottobre: sabato 2 | giovedì 7 | domenica 10

Chi intende partecipare al 1° Corso si iscriva in Canonica (Tel. 030931210) entro il 25 gennaio.

Ci sono altri corsi, in mesi diversi, in altre parrocchie. Date e orari saranno riportati nella locandina esposta in Chiesa e nel sito internet della Parrocchia

www.verolanuova.com/parrocchia/fidanzati


Dalla Conferenza di S. Vincenzo

Per non incorrere in spiacevoli dimenticanze, dalle pagine del nostro mensile parrocchiale auguriamo a: sostenitori, sacerdoti, suore, consorelle e confratelli anziani, assistiti ed a tutta la comunità, un anno nuovo nella pace e serenità che solo l’amore verso Dio ed i fratelli possono donare.


Centro di Ascolto: martedì 9 dicembre

Il tema dell’incontro di Dicembre è stato "Gesù incontra l’emorroissa", "La fede come rapporto fiduciale e personale" e l’invito a verificare la nostra fede a livello personale, come comunità cristiana ed a livello sociale.

Risposte e soprattutto domande hanno contrassegnato il nostro incontro. Le condividiamo con voi sperando siano comprensibili.

La nostra fede negli anni è stata magica da bambini, quando pretendevamo di avere Dio dalla nostra quando ci serviva. Nella giovinezza scialba ed anonima, poi dialogale. L’evoluzione della nostra fede negli anni, il cambiato modo di sentire, è dipeso dalle persone che abbiamo avuto il bene di incontrare, dai genitori, dalla comunità cristiana. Abbiamo ricevuto e preso a piene mani e non abbiamo ringraziato abbastanza per l’esempio datoci.

La nostra comunità siamo certi che vive esperienze genuine di rapporto con Dio e di dialogo fraterno ma, molti fratelli rimangono ai margini di essa, li incontriamo poco. Possiamo e dobbiamo tentare nuove strade per avvicinarli. Ricordiamo che siamo tutti responsabili dell’unità e dell’educazione alla fede della nostra comunità e della nostra società. Molti vivono un rapporto con Dio senza intermediari perché la Chiesa non risponde ai loro problemi; ma la Chiesa siamo noi e ciò che dovremmo fare nessuno lo farà al nostro posto.

Come speriamo d’aiutare i poveri, gli handicappati, gli emarginati se non partecipiamo alle iniziative che le Parrocchie o le diocesi propongono? E non servono solo i soldi, serve la forza lavoro, le idee, la comunione d’intenti. L’idolatria si manifesta in questo modo subdolo. Superare le proprie pigrizie, i propri punti di vista, i propri interessi è faticoso ma, solo così riconosciamo l’unico vero Dio: costruiamo il regno che Egli vuole e rispondiamo all’uomo. Come farlo se non riconosciamo che gli altri hanno gli stessi nostri diritti? Che pace ci può essere se non usiamo il potere che ci deriva dal lavoro o da certi incarichi come strumento di servizio per ottenere il bene comune? Se c’è emarginazione, ignoranza, sfruttamento, non c’è giustizia. Costruirla significa cambiare la nostra mentalità secondo la quale, ognuno può fare ciò che vuole con i propri beni e della propria vita.

La salvezza dell’uomo, del mondo, non dipende solo da Dio. Egli ci ha affidato la custodia del creato e ci ha dato libertà di scelta. Liberandoci dal peccato ha tolto ogni ostacolo nel nostro rapporto con Lui. Ci chiama figli e non esclude nessuno. Siamo noi che facciamo distinzioni: "È di qui, non lo è, è nero, è ricco, è stupido, è un po’ tocco...". Certo è che, chi viene deriso, isolato, trattato da bestia, non può comportarsi da uomo. Ricorderà di essere figlio di Dio e nostro fratello solo quando lo tratteremo da tale.

Per fortuna, molti uomini di buona volontà, si danno da fare in ogni ambito per favorire la crescita di una vera giustizia sociale e umana.

Ci scambiamo questo augurio, prendiamo forza dal Vangelo e che non passi giorno senza la preghiera.

Diaconia S. Antonio


Sui centri di Ascolto

Ho letto con piacere l’articolo pubblicato sull’ultimo bollettino. È giusto che i Centri d’ascolto non diventino una inutile gara di dottrina ed una stolida competizione per chi vi partecipa. Lo spirito di fratellanza che caratterizzava le primitive comunità religiose, deve esservi costantemente presente.

È bello vedere come, a tanti secoli di distanza, si ripetano, nelle case dei fedeli, quelle riunioni che diedero vita alla Chiesa. Negli Atti degli Apostoli si ricorda come i cristiani si riunissero nelle case in piccoli gruppi, inizialmente sotto la guida di un discepolo e si commemorasse la passione del Signore, spezzando il pane per distribuirlo ai fratelli, in memoria della istituzione della Santa Eucaristia.

Nel II secolo dopo Cristo, tale Plinio, invitato dall’Imperatore romano ad indagare, riferisce nella sua relazione che i cristiani, nei giorni di festa, convenivano nelle case, leggevano gli scritti degli Apostoli e poi spezzavano il pane. La casa quindi diveniva il cenacolo del Signore e nelle case, come ricorda S. Luca, si battezzava e sui nuovi cristiani, con l’imposizione delle mani, scendeva lo Spirito Santo. Le case, quindi, anche in Roma, e non le catacombe che rappresentavano soltanto dei sepolcreti, erano divenute un Sacro luogo di culto.

Lo si legge anche in un verbale poliziesco, dove un certo Saturnino è tratto a giudizio perché ospitava nella propria casa i cristiani. Soltanto dopo il 313, dall’editto dell’Imperatore Costantino in poi, con il quale si concedeva libertà di culto alla religione cattolica, la Liturgia della Parola e quella Eucaristica, si celebrano nei templi romani, destinati dall'Imperatore medesimo ai cristiani. Alcuni liturgisti ritengono che nei vasti spazi di cui ora disponevano i fedeli, si sia diluita quell'atmosfera di solidarietà, di amicizia, di fratellanza che prima esisteva. Sta di fatto che proprio attraverso la meditazione che si svolgeva fra le quattro mura di una casa, la Chiesa, sorretta dallo Spirito Santo, nonostante le sanguinose purghe imperiali che nei tre secoli precedenti si erano succedute, continuò a progredire nella fede, tanto che, pochi anni dopo, nel 325 il primo Concilio tenutosi a Nicea, aveva potuto scrivere quel Credo che, ancora oggi, costituisce con le stesse parole, la più grande affermazione della nostra fede.

Vengano quindi i Centri di Ascolto affinché, attraverso la comune meditazione, in unità con i fratelli, si glorifichi la Parola del Signore.

V. B.


La Parrocchia di Verolanuova organizza:

Pellegrinaggio in Umbria

3 giorni dal 22 al 24 aprile

Giovedi, 22 aprile 2004: Verolanuova-Santa Maria degli Angeli-Spello-Assisi

Ritrovo dei Signori Partecipanti in Piazza della Chiesa alle ore 5.30. Sistemazione in pullman G.T. e partenza alla volta di Assisi, soste lungo il percorso; arrivo a Santa Maria degli Angeli, sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio, incontro con la guida e visita della Basilica di Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola e la Cappella del Transito. Prosieguo per Spello e visita della splendida cittadina. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Venerdi, 23 aprile 2004: Assisi

Prima colazione in hotel e intera giornata dedicata alla visita con la guida della bellissima città di San Francesco e in particolare: il Duomo, Santa Chiara, la Chiesa Inferiore e Superiore della Basilica di San Francesco. Pranzo in hotel. Nel pomeriggio, visita dell’Eremo delle Carceri e di San Damiano. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Sabato, 24 aprile 2004: Assisi-La Verna-Verolanuova

Prima colazione in hotel, poi, partenza per La Verna. Il luogo è famoso sia per l’ambiente naturale, sia per il convento della Verna, fondato da San Francesco nel 1214 poco sotto la vetta, con un gruppo di celle ove, secondo la tradizione, nel 1224 ricevette le stimmate. Visita con guida del magnifico complesso monastico. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, partenza per il rientro a Verolanuova con arrivo previsto per le ore 22.00 circa.

La quota individuale di partecipazione è di e 265,00

Supplemento camera singola e 40,00

La quota comprende:

- Viaggio A/R in pullman G.T.;

- Sistemazione in ottimo hotel e trattamento di pensione completa;

- Pranzi come da programma e bevande ai pasti: 1/4 di vino 1/2 di acqua minerale;

- Guida come da programma ed escursioni come da programma;

- Assicurazione Europe Assistance e organizzazione tecnica dell’Aliantour.

La quota non comprende:

- Ingressi; mance, extra personali e taxi per l’Eremo delle Carceri e San Damiano;

- Tutto quanto non espressamente menzionato alla voce "comprende".

Le iscrizioni si ricevono presso Calzature Geroldi tel. 030931129 entro il 31 gennaio versando la quota.


dagli oratori

La difficile arte

Signore, non a caso hai lasciato il comandamento dell’amore

a chi vuol essere tuo discepolo

e si impegna per un mondo migliore.

Insegnami ad amare veramente,

nelle situazioni di ogni giorno,

senza gesti straordinari ed evidenti.

 

Svuotami dall’egoismo che ho dentro

per essere più libero di muovermi

con leggerezza e disponibilità

nella ricerca del bene di tutti.

Aiutami a imparare la difficile arte

di amare, che dà gusto alla vita,

cambia i rapporti con gli altri

e imprime una traccia indelebile.

 

Donami la forza di amare gli altri

anche quando non mi sento da loro

compreso e aiutato come vorrei:

I’amore è donare più che pretendere.

Fa’ che io resti alla tua scuola

per innaffiare di amore la preghiera

e lo studio, il gioco e i sacrifici.

Indicami sempre la via dell'amore,

dove risiede la magia di tutto!


Oratorio Sport

CALCIO

Nell’articolo del mese scorso vi avevamo raccontato dell’ottima partenza della squadra di calcio del nostro Oratorio, che aveva infilato una serie di risultati positivi nelle prime giornate del campionato, alimentando così le aspettative di chi (non a torto a nostro avviso) l’aveva indicata come la favorita numero uno per la vittoria finale... Ebbene da allora il "Gaggia" è piombato in una crisi di gioco e di risultati veramente inaspettata, e ancora oggi stenta a rimettersi in carreggiata. I ragazzi di mister Oliva sembrano tutto ad un tratto aver smarrito organizzazione e determinazione che l’avevano portata in alto prima della vertiginosa e inattesa discesa. Nelle ultime quattro partite infatti hanno ottenuto soltanto due punti, frutto di altrettanti pareggi ottenuti contro squadre oggettivamente e nettamente inferiori per esperienza e qualità dei singoli. Siamo comunque certi che i bianco-granata sapranno presto riprendersi e tornare ad offrire un calcio redditizio e spumeggiante, rientrando in corsa per la vittoria del campionato. Determinanti saranno in questo senso gli scontri diretti che i ragazzi (memori di quanto successo lo scorso anno) interpreteranno certo col massimo dell’impegno e della volontà. È chiaro che ora più che mai la squadra non può più permettersi di sbagliare, pena il forzato e definitivo addio ai sogni di gloria. Le prossime sfide con Folzano e Pontevico ci diranno se la Verolese C.S.I. sarà tornata quella splendida realtà che ha dimostrato di essere la scorsa stagione e nello scorcio iniziale di questo campionato.

La fantasia di Barezzani, Maggioni e Geroldi, la grinta di Moscarella, Tosca e Tomasoni, la rapidità di Grazioli, I’imprevedibilità di Stamera, la potenza di Amighetti, I’attenzione di Rossini e Monteverdi, la concentrazione dei portieri Sala e Dalai ...queste le qualità sulle quali farà leva Oliva per la risalita... che i tifosi si augurano sia inarrestabile! La dirigenza coglie l’occasione per ringraziare la Verplast per il suo preziosissimo e costante aiuto e noi per ringraziare tutti voi sportivi per l’attenzione mensilmente dedicataci... e ricordate... i ragazzi vi aspettano numerosi a bordo campo in occasione delle partite casalinghe per far sentire il vostro tifo, partecipando attivamente ai successi che siamo certi non tarderanno ad arrivare... non mancate!!!

Roberto Moscarella


Al termine del girone di andata del campionato CSI ci apprestiamo a fare un bilancio di questa stagione dell’acli Verolanuova.

La compagine del mister Bodini Bruno è stabile nelle prime posizioni della classifica, grazie ad una squadra ben consolidata e testata nel tempo, formata da un gruppo di amici carichi di entusiasmo, di voglia di stare insieme e, perché no, di vincere!

Il dream team è composto da Bodini Bruno tra i pali con Reboani Andrea suo sostituto. A difendere l’inviolabilità della squadra, una vera linea Maginot composta da: Federici Gottardo, il senatore della squadra, i mastini Bozzoni Mirco (alias Burruciaga), Pietropoli Sergio, Ballarin Cesare, il capitano Cataneo Diego e le news entry Tartini Marco, Sementilli Diego e Ferrari Paolo.

Nel reparto offensivo troviamo il fantasista Cutaneo Luca ed il bomber Andrini Andrea.

Purtroppo fermi ai box, ma in attesa di un imminente rientro, citiamo Gandaglia Giampietro e Tomasoni Gianmaria; senza dimenticare, infine, il guardalinee ufficiale Seccardelli Luigi.

Una vera macchina da goal questo Acli Verolanuova che salvo qualche scivolone ha sempre sbarazzato gli avversari con merito. Cogliamo infine l’occasione per augurare un buon Natale ed un felice 2004, ringraziando tutte le persone che ci sostengono e ci aiutano economicamente; quindi grazie a Full Service, Cosmec s.r.l. e Circolo Acli.

Invitiamo inoltre tutti gli appassionati di calcio, e non, a venire all’Oratorio a tifare e sostenere la squadra.


Informagiovani

L’Assessorato alla Cultura, sentita l’apposita Commissione riunitasi nel mese di novembre u.s., ha valutato diverse proposte culturali che verranno comunicate mensilmente. Ecco le prossime:

• Sabato 24 gennaio, ore 21.00 - Auditorium Biblioteca Comunale

L’Associazione Culturale Teatro del Corvo di Padova presenta "La bisbetica domata" di William Shakespeare - Traduzione adattamento e regia di Pino Costalunga.

Il testo scritto da Shakespeare nel 1593, è sicuramente uno dei testi comici più felici usciti dall’operoso cantiere della mente di Shakespeare.

• Venerdì 6 febbraio, ore 21,00 - Auditorium Biblioteca Comunale

Dopo le Festività natalizie, nelle quali sicuramente tutti abbiamo allegramente approfittato del buon cibo e della buona tavola, siamo invitati ad affrontare il "Tema di una sana e corretta alimentazione", non per questo però meno gustosa ed invitante.

È un argomento importante per il nostro benessere psico-fisico.

Con l’aiuto della Dott.ssa Laura Signorini, nel corso della serata dal titolo "I Principi di una Sana Alimentazione", si rifletterà sul Tema:

La Respirazione - Alimenti ricchi di acqua - Buona combinazione degli alimenti - Consumo controllato degli alimenti - La frutta - La leggenda delle Proteine - Integrazione armoniosa degli alimenti - Alimentazione e Tecnologia: cenni sulla trasformazione degli alimenti

In sintesi ciò che è necessario sapere per alimentarsi in modo sano e prudente

Per chi non ne è a conoscenza, suggerisco di visitare il sito

www.comune verolanuova.bs.it

troverete iniziative, informazioni, notizie sempre aggiornate dal Vostro Comune.

L.B.


le nostre rubriche

Verola Missionaria
A cura del Gruppo Volontari delle Missioni "Conoscerci"

Domenica 25 gennaio 2004
51a Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra

Una storia, milioni di storie

Manikam, 52 anni. Sposato con tre figli che non vede da anni da quando le deformità hanno fatto di lui un malato di lebbra per sempre.

La storia di Manikam somiglia a quella di tanti: una vita modesta ma serena in un piccolo villaggio e poi i primi sintomi della malattia, con la paura che fosse proprio "quella malattia".

Manikam aveva anche cominciato una cura, in un centro sanitario distante dal suo villaggio, perché altri non sapessero per cosa si stava curando. Poi ha dovuto interrompere perché non riusciva ad assentarsi dal lavoro così di frequente per andare a prendere i farmaci. Quindi il male ha continuato ad avanzare ma sul suo organismo i farmaci, a causa della cura interrotta, erano meno efficaci che in passato. Quando, dopo qualche anno, è riuscito a riprendere la cura, tutto era più difficile ed intanto i primi segni cominciavano ad apparire sul corpo.

Ad un certo punto era fin troppo evidente che Manikam era un malato di lebbra.

Da qui la scelta di lasciare la famiglia per evitare di danneggiarla. Ancora oggi avere un familiare malato spesso implica una forte discriminazione per tutti i membri del nucleo familiare. Ha lasciato tutti ed è andato in città a mendicare, coperto dall’anonimato.

La mendicità era per Manikam una condanna più forte della stessa lebbra. Sepolto dentro di sè sentiva un uomo con la voglia di vivere, di lavorare, di essere accanto ai propri figli e alle persone che più amava, di sentirsi parte di una comunità, di vivere con dignità.

La lebbra, insieme a parte del suo corpo, aveva distrutto parte del suo essere uomo e questo era per lui il dolore più grande.

Quando ormai la malattia era arrivata a consumargli completamente le estremità, Manikam ha saputo del piccolo villaggio nei pressi di Mandya finanziato dall’AlFO e seguito dalle suore appartenenti all’ordine delle Figlie della Chiesa.

Con loro Manikam ha smesso di essere un mendicante ed è ritornato ad essere una persona. Ha ricostruito i legami con la sua famiglia, che di tanto in tanto va a trovarlo, e il suo sguardo intenso ci riporta direttamente alla sua anima in cui la cicatrice degli anni del disprezzo va cicatrizzandosi per lasciare il posto a una ferita che è il segno della sua ritrovata forza di uomo.

La nostra associazione da oltre quarant’anni, grazie a voi, assicura cure e reinserimento sociale a persone che, come Manikam, sono ormai segnate per sempre dalla malattia. Ma la prossima Giornata dei Malati di Lebbra si pone un obiettivo ambizioso: cercare i malati di lebbra delle aree più isolate dell’lndia, il paese che conta i tre quarti dei malati ancora presenti al mondo.

È importante trovare presto queste persone per curarle e guarirle prima che il loro corpo rimanga segnato per sempre.

È un obiettivo importante perché parliamo della vita di centinaia di migliaia di persone ma siamo certi di poter contare anche quest’anno su una grande mobilitazione popolare all’insegna della solidarietà.

Ogni minuto, nel mondo, si registra un nuovo caso di lebbra e gli esperti ci dicono che i casi reali sono almeno il doppio di quelli che si riesce a diagnosticare.

La lebbra ha molti altri nomi: povertà, analfabetismo, malnutrizione, carenze igienico-sanitarie. La lebbra ha un solo nome: indifferenza, per le sorti di chi, da un nostro gesto, può trarre speranza di vita per sè e la propria famiglia.

La 51a Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra è contro ogni forma di lebbra, con la consapevolezza che, come diceva Raoul Follereau: "Tutto ciò che non è donato va perduto".


Verola sport

CALCIO

Risultati delle partite di calcio giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:

Eccellenza - Girone C

14a gior. (07.12.03): Verolese - Castiglione 1 - 0

15a gior. (14.12.03): Ciliverghe - Verolese 0 - 1

16a gior. (21.12.03): Verolese - Rezzato 1 - 0

17a gior. (28.11.03): Chiari - Verolese 1 - 0

Posizione della squadra in Classifica Generale: 9° posto con 23 punti.

Il campionato riprenderà l’11 gennaio.

Juniores regionale - Girone M:

13a gior. (06.12.03): Casalbuttano - Verolese 0 - 3

Posizione della squadra in Classifica Generale: 3° posto con 25 punti.

Il campionato riprenderà il 17 gennaio.

Allievi - Girone A

11a gior. (07.12.03): Verolese (riposa)

12a gior. (14.12.03): Ghedi - Verolese 5 - 1

13a gior. (21.12.03): Verolese - Carpenedolo 0 - 3

Posizione della squadra in Classifica Generale: 9° posto con 13 punti.

Il campionato riprenderà il 1 febbraio.

Giovanissimi - Girone B

12a gior. (06.12.03): Verolese - Rocca 2003 2 - 1

Posizione della squadra in Classifica Generale: 7° posto con 17 punti.

Il campionato riprenderà il 31 gennaio.


Per te casalinga...

a cura di L.D.B.

Le piante in casa. Non possiamo pensare di risolvere alcuni problemi di arredamento, con le piante, sistemandole, a caso, negli spazi vuoti, negli angoli morti, per nascondere una macchia sul muro... In questo caso sono prevedibili risultati poco soddisfacenti.

Certamente le piante hanno una importante funzione decorativa e possono supplire alla mancanza di mobili e soprammobili, ma hanno precise esigenze che devono avere la precedenza su qualsiasi altra considerazione di ordine estetico se si vuole mantenerle a lungo, vigorose e con fogliame abbondante. Una condizione indispensabile è che siano sistemate nel punto più luminoso della casa, ragionevolmente lontane da grandi vetrate e da fonti di calore. Ogni brusca variazione di temperatura è estremamente nociva per le piante d’appartamento nate e cresciute nell’atmosfera costante delle serre, così come sono nocive l’esposizione ai raggi diretti del sole e l’abitudine di spostarle, con frequenza, da un angolo all’altro della casa.

Le piante, per rimanere belle e rigogliose, hanno bisogno di cure costanti e soprattutto di innaffiature; a questo proposito è però impossibile dare regole valide per ogni tipo di pianta. Ognuno deve sapere stabilire la giusta frequenza in base alla temperatura, al tipo di riscaldamento, all’umidità dei vari locali. Si deve evitare di usare acqua molto fredda e di lasciare le piante immerse nell’acqua. Sarà benefica qualche irrorazione fatta direttamente sulle foglie con un apposito vaporizzatore, da ripetere anche tutti i giorni se l’ambiente è molto secco.

Le patate. Sono un’ottima fonte di buone qualità nutritive; contengono potassio, vitamina C ed hanno un alto contenuto di proteine. Sono ricche di amido, possono sostituire il pane o la pasta, sono abbastanza caloriche perciò non se ne devono mangiare troppe. Di patate ve ne sono di molte qualità: scegli quelle con la buccia di colore uniforme, scartando quelle con sfumature verdi e raggrinzite e quelle che hanno gli occhi ossia i germogli, perché contengono sostanze tossiche.

Per ottenere dai limoni più succo possibile, prima di spremerli immergerli, per un minuto, in acqua bollente: vedrai quanto succo!

Costruiamo, nel tempo, rapporti umani forti e duraturi perché se i legami umani si allentano, il futuro fa paura.


Arte & cultura

Le poesie di Rosetta

L’ultimo giorno dell’anno, in un’atmosfera ancora densa di attrattive e di bontà, si nutrono speranze e si formulano promesse per l’anno che sta per iniziare. È una cosa normale, affascinante e, nel contempo, dolce.

Ma quanto durano solitamente queste promesse? Cerchiamo, in sincerità di cuore, di renderle più vere!

Buon Anno a tutti.

Tra siepi spente e tegole annerite,

tra grate stinte di cancellate e muri,

per le strade schiarite

da luminarie e fuochi d’artificio,

 

varchiamo questa soglia di gennaio

e un anno nuovo venga incontro a noi,

tra migliaia e migliaia di promesse

di fratellanza e pace universale.

 

Promesse che non durano una notte

e all’alba, come i botti, se ne vanno,

per ritornare all’ultimo dell’anno

e sfiorire di nuovo il giorno dopo.


"Vibrazioni"

Una nuova, quasi tascabile, pubblicazione ma pur significativa nel contenuto, è quella edita da Guido Miano - Milano nella collana "Alcyone 2000" e finita di stampare nello scorso dicembre 2003 presso le "Arti Grafiche Migliorini & C. s.n.c." di Melzo.

Si tratta di: "Vibrazioni" (v. la copertina accanto), una raccolta di poesie di Rosetta Mor Abbiati, alcune inedite, altre già pubblicate.

Non sorprende certo questa particolare attenzione, da parte di un editore, alle opere della "nostra Rosetta", personaggio ormai noto in tutta Italia, ed anche fuori, per la sua poesia nella quale "è la Natura la corda che più frequentemente vibra, lo specchio in cui si riflette la sua anima" e dove ancora "il dato di natura diviene il punto di partenza per una dilatazione della sfera spirituale, sia che si tratti di un’immersione nell’interiorità dei sentimenti e della memoria come pure di una preghiera, invocazione a Dio, disarmante richiesta d’amore".

Così, nella prefazione, ha scritto lvo Lodetti (pag. 5) e la scelta operata è stata sicuramente assai felice anche se, a nostro parere, altre opere non meno significative della vasta produzione "Rosettiana" avrebbero meritato di trovare posto nel piccolo volume. Tutto torna, comunque, ad onore di questa nostra concittadina che con i suoi componimenti non finisce mai di stupire e coinvolgere proprio perché quanto ella sa donare ci arriccchisce in nobiltà d’animo e purezza di sentimenti. Come non ringraziarla? (r. b)

"Vibrazioni" di Rosetta Mor Abbiati - pagg. 62 - f.to 12x19 - s.p.


Dalla Scuola Materna "S. Capitanio"

La scuola materna, come la famiglia, si colloca nel quadro di tutte quelle situazioni ed esperienze che il bambino vive in maniera non ancora formalizzata, ma che per lui rivestono grande importanza. E in questo contesto, gli Orientamenti ministeriali per la Scuola materna pongono degli obiettivi ben precisi da raggiungere.

Uno di questi è la conquista dell’autonomia, cioè la capacità per il bambino di orientarsi e compiere scelte autonome. È importante quindi che il bimbo dai tre ai sei anni impari a relazionarsi con l’altro, che si apra alla scoperta e interiorizzi i valori universalmente condivisi.

E questo è stato il motivo di fondo che ha spinto noi educatrici a far la scelta dell’attività della piscina. E ci sembra conclusa davvero in modo positivo.

Un grazie di cuore alle mamme che hanno prestato il loro tempo e il loro aiuto perché il dopo piscina fosse tempo ugualmente sereno.

Le educatrici con la Direttrice

Merito di un’iniziativa della scuola materna S. Capitanio i nostri figli hanno potuto realizzare un’impresa interessante avvicinandoli al mondo dello Sport: il Nuoto.

La piscina comunale di Verolanuova ha appoggiato il progetto consentendo ai bambini di quattro anni di avvicinarsi a questa disciplina.

Il risultato è stato eccellente grazie alla disponibilità dello Staff sportivo e all’entusiasmo dei bambini.

Speriamo di rinnovare questa piacevole esperienza.

Una mamma


Assegnato il

"Premio Morelli 2003"

Domenica 30 novembre si è svolta nella Sala Convegni della Biblioteca Comunale di Verolanuova, la seconda edizione dei Premio Morelli; seconda del nuovo corso, voluto dal presidente Giandomenico Preti e accolto favorevolmente dai membri della Commissione e dall’opinione pubblica. Dopo l’assegnazione dei 2.500 euro all’Associazione "Insieme" nel 2002, quest’anno l’assegno è stato devoluto alla sezione bresciana dell’Unione Italiana Ciechi, che provvederà a dotare Alessandra, 12 anni, di un computer con sintesi vocale. La Fondazione Morelli destinava il premio, fino a due anni fa, a una persona che si fosse distinta nel sociale. "Abbiamo preferito rivolgere l’attenzione sulle associazioni - spiega il presidente - per riavvicinarci allo spirito del testamento della fondatrice, Caterina Morelli, che ha dedicato la vita ai poveri, ma con un’attenzione e un affetto particolari ai bambini". Infatti è a loro che indirizzò il lascito gestito dalla Fondazione, per aiutare i bambini privi di aiuto morale e materiale, seppur non orfani, specificò la fondatrice. "L’associazione si fa così conoscere, ha una visuale più ampia dei problemi e può, in futuro, trarre giovamento dall’attenzione riservatale".

Ivana Ferrazzoli, presidente di "lnsieme" ha poi illustrato il progetto attuato con il contributo ricevuto l’anno scorso a favore di due adolescenti disabili; Rosetta Mor, poetessa verolese ha quindi regalato agli spettatori, più di un centinaio di persone tra cui il sindaco Stefano Dotti e il nuovo parroco don Luigi Bracchi, la lettura di alcuni suoi versi sempre apprezzati e ormai conosciuti ovunque.

Giandomenico Preti ha dichiarato in una intervista di essere vicino ad un accordo di programma con il Comune, la Provincia e la Regione Lombardia per la ristrutturazione di Castel Merlino, dimora di Caterina Morelli e sede "storica" della fondazione. Il castello per anni al servizio di associazioni come la S. Vincenzo, I’Avis, I’Admo e adibito ad abitazione temporanea per aiutare alcune famiglie, poi inserite nel tessuto sociale verolese, si trova oggi in condizioni strutturali precarie. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Morelli composto oltre che dal presidente, da Luigi Farina, Mariateresa Giacomazzi, Nidia Cinconze, Amedeo Compiani, Tina Amighetti, Mauro Sossi, con l’ausilio dei segretari Marco Stabilini e Lella Pesce avrà il compito di avviare l’iter per un accordo con gli organi istituzionali. Questo permetterà di ricercare fonti di finanziamento finalizzate al recupero del castello, la cui destinazione d’uso verrà in seguito definita.

Federica Rossini


Briciole di bontà: don Luigi Lussignoli

L’Eucaristia: Presepio perenne

Signore,

il tuo Angelo portò

l’annuncio a Maria.

Ella concepì per opera

dello Spirito Santo.

 

La tua incarnazione

è iniziata a Nazareth

nel grembo di donna

avvolta da silenzio

e da nascondimento.

 

Apparve nel Bimbo

posto nella mangiatoia,

adorato dai pastori,

cercato dai magi,

a Betlemme, casa del pane.

 

Si è fatta palpabile

in Gesù che passò

liberando gli oppressi,

guarendo i malati,

beneficando tutti.

 

Ha raggiunto l’abisso

della nostra miseria

davanti a Caifa e Pilato,

sulla croce nell’abbandono,

morendo tra ladroni.

 

Si perpetua oggi

sui nostri altari,

nei nostri tabernacoli,

nei nostri cuori,

tra le nostre case.

 

L’Eucaristia

è vera estensione

della tua incarnazione:

noi vediamo pane e tu dici:

"Questo è il mio corpo".

 

Tu sei un Dio che si nasconde:

nell’ostia sei lo stesso

come in cielo,

ma senza gloria

e senza luce esteriore.

 

Veli la tua potenza:

essa ci spaventerebbe.

Veli la tua santità

e la tua maestà:

queste ci avvilirebbero.

 

Veli il tuo amore per noi:

il tuo ardore ci abbaglierebbe.

Veli la tua persona adorabile

e noi peccatori

conserviamo la nostra libertà.

 

Veli la tua gloria:

i nostri occhi

non potrebbero vederti

e il mondo

non potrebbe sussistere.

 

Veli anche la tua umanità

vittoriosa sulla morte:

ripari all’orgoglio

che si è levato e si leva

da noi contro Dio

Ti veli per bontà.

 

Ti umili per amore.

Ti circondi di debolezza

Discendi

fino al confine del nulla.

 

L’Eucaristia

è il fuoco incandescente

della tua presenza;

è il dono totale

di te stesso.

 

Tutto ciò che hai,

tutto ciò che sei,

tutto ciò che puoi

ce lo hai dato:

non potresti darci di più!

 

L’Eucaristia

prolunga la tua incarnazione,

è un presepio perenne:

noi possiamo trovarti

ovunque e facilmente.


Il Club delle famiglie con problemi alcoolcorrelati

Tante volte ci domandano: che cos’è il "Club", come funziona, cosa si fa nell’incontro settimanale?

Sono domande che spesso mettono in difficoltà, perché spiegare ad una persona estranea che cos’è il Club e come funziona non è facile. A volte non si sa proprio cosa rispondere, perché il suo funzionamento è cosi semplice che non ci crederanno mai possa funzionare. Ed invece noi sappiamo che funziona e come funziona! Le famiglie dei Club dell’ACAT (Associazione Club Alcoolisti in trattamento) di Pontevico, Manerbio, Verolavecchia, Quinzano, Milzano, Alfianello, Ghedi, Bassano, provano a spiegare cos’è il Club.

Il Club è una Associazione privata che "appartiene" a noi famiglie che lo frequentiamo, per iniziare e poi consolidare il cambiamento del nostro stile di vita e naturalmente per smettere di bere.

Ci incontriamo una volta alla settimana per un’ora e mezzo.

Il Club è una comunità multifamiliare. Vuol dire che noi famiglie ci ritroviamo a condividere un cammino in un clima che è comunitario, perché mettiamo in comunione le nostre storie, le nostre difficoltà, i nostri progetti, le nostre speranze, i nostri successi. Le gioie e i dolori della vita quotidiana.

Le nostre famiglie fanno parte del paese, del quartiere dove il Club si trova. Il Club è espressione di quel paese, di quel quartiere, se ne sente parte, in questo modo per noi è più facile frequentarci ed essere vicini ad una famiglia che si trova in difficoltà.

Il nostro Club non è una Associazione chiusa, non è un’isola, non è una setta più o meno segreta. Il Club è una porta aperta per le famiglie in difficoltà e per questo non nascondiamo la nostra appartenenza al Club.

Sono membri del Club le nostre famiglie, il servitore-insegnante e le "nuove famiglie".

I Club sono nati per famiglie che hanno problemi alcoolcorretati e complessi.

Noi diciamo sempre che il Club "lavora" secondo un approccio familiare.

Vuol dire che noi pensiamo che quando in una famiglia c’è un problema, quel problema non riguarda mai solo un singolo membro, nel nostro caso ad esempio non è la persona che ha difficoltà con l'alcool, ma tutta la famiglia ed in senso più ampio la comunità dove la famiglia vive.

A noi questo sembra ovvio, ma è molto frequente ragionare separando chi beve da chi non beve, "vedere" nella famiglia colpevoli e vittime, persone da "curare" e altre da "proteggere".

Questo modo di ragionare ha un piccolo difetto: non serve a far uscire le famiglie dai loro problemi, anzi li aggrava!

L’importanza di lavorare secondo un approccio familiare ci deriva anche dall’esperienza.

Quando tutta la famiglia frequenta il Club, cambiare stile di vita, smettere di bere, diventa decisamente più facile e naturalmente più bello. Del resto, se ripensate un attimo, sarete sicuramente d’accordo. Abbiamo detto che si viene al Club per cambiare il proprio stile di vita e lo stile di vita riguarda ovviamente tutta la famiglia. Se al Club viene solo un membro della famiglia come sarà possibile che il percorso di cambiamento sia realmente condiviso da tutta la famiglia, che il cammino che l'alcool aveva interrotto riprenda per tutti, che ciascuno ritrovi il suo ruolo?

Naturalmente dal dire al fare a volte... E allora può succedere che nel nostro Club vediate famiglie che non frequentano assieme, mogli o mariti che ci lasciano, figli che non si vedono mai.

Se succede tirateci le orecchie e ricordateci che ...al Club viene tutta la famiglia! Compresi naturalmente i bambini!

Che al Club portano gioia e vita e non sono certo un problema o un disturbo! E poi i figli al Club fanno un’esperienza importante: condividono il cambiamento delle nostre famiglie, superano i momenti negativi che hanno vissuto.

Ci sarebbero tante altre informazioni da dare sul Club ma per ora ci fermiamo. Continueremo questo discorso in un’altra occasione. Adesso riportiamo la testimonianza di una famiglia del Club di Pontevico.

"Mi chiamo Lucia, frequento il Club di Pontevico, come famigliare, da tre anni guidato dal servitore-insegnante Guerino Merigo. Dopo un lungo periodo senza serenità è varie vicissitudini causate dal problema alcool che stava sgretolando la mia famiglia (ormai si litigava per qualsiasi cosa) ci è stato consigliato dal medico che avremmo potuto trovare aiuto frequentando il Club degli Alcoolisti in trattamento che si trova nel nostro paese. La prima volta che ci siamo entrati abbiamo provato vergogna, ma in questo gruppo multifamiliare abbiamo trovato subito degli amici disposti ad ascoltarci, a darci solidarietà, amicizia, amore.

Abbiamo capito che i problemi che credevamo solo nostri sono stati quelli di tanti altri. Abbiamo cominciato a parlare, a scambiarci idee,a confrontarci; abbiamo cominciato a sentirci bene perché ogni settimana si potevano condividere con gli altri i momenti di difficoltà, i problemi di tutti i giorni i momenti difficili e perché no, le gioie.

Non solo mio marito ha smesso di bere; ma ha capito che non si possono affrontare i problemi con una bottiglia perché così facendo si perde stima e dignità.

Abbiamo cominciato insieme un cammino per un cambiamento comportamentale, per migliorare il nostro stile di vita che fino ad ora ci aveva solo portato incomprensioni, disagi e sofferenze.

Da quel lontano lunedì tutto intorno a noi è cambiato: siamo tornati a sorridere, ad essere sereni e tranquilli.

Smettere di bere non è facile, soprattutto non è facile farlo da soli.

Avvicinarsi al Club è un valido aiuto per chi vuole cambiare, perché nel Club grazie all’amicizia, amore, solidarietà si trova il coraggio di dare un taglio al passato e cambiare stile di vita. Per questo (vi sembra poco?) diciamo, grazie al Club di esistere".


Acqua e vino avvelenati

Riflessione di una componente del club di Verolavecchia

Oggi tutti parlano di acqua avvelenata ma nessuno pensa a Colui che ce l’ha data.

E che dire di quel bicchiere di vino che più volte ti fa diventare assassino?...

A tutte le età può prendere l’individuo sia l’acqua che vino, dalla mamma incinta al suo innocente bambino, all’adolescente che vedere si fa bullo, ma incosciente e citrullo, al papà che dal lavoro torna ma, purtroppo, con la sbronza, a quel vecchietto che dal tavolino barcollante si alza per buttarsi sul giaciglio puzzolente.

Allora pensaci e associati anche tu al club ed insieme cercheremo di evitare tutti questi veleni e salvare la vita che è sacra, pregando Colui che ce l’ha donata.

Mariuccia


 

Associazione Volontari Italiani del Sangue

SEZIONE COMUNALE DI VEROLANUOVA

Via Lenzi, 65 - Tel. e Fax 0309920340

E-mail: avisverolanuova@libero.it

Codice Fiscale 97002820179

Fine anno... Tempo di bilanci... Anche per l’Avis è giunto il momento di tirare le somme su quanto siamo riusciti a compiere durante l’anno appena trascorso; se facciamo il punto della situazione sulla nostra attività istituzionale purtroppo abbiamo avuto un crollo delle donazioni di sangue in parte dovuto alle normative sanitarie sempre più restrittive ed in parte alla mancanza, ormai cronica, di personale presso il centro trasfusionale dell’ospedale di Manerbio.

Per fortuna molti sono coloro che si sono presentati, soprattutto giovani, per effettuare la procedura che permetta di diventare donatori, di sangue; in questo modo riusciamo se non ad aumentare il numero di donatori, almeno a mantenerlo pressoché inalterato poiché, come detto sopra, le rigide normative sanitarie fanno sì che un buon numero di donatori non è più idoneo. Abbiamo poi avuto le note vicissitudini con la nostra vecchia sede che ci ha creato non poche difficoltà, vedi per esempio le visite mediche annuali che per legge devono compiere i donatori, nonché l’approccio dei nuovi candidati.

C’è poi l’aspetto propagandistico della nostra Associazione che trova nella "Festa della Solidarietà" la manifestazione più importante. Grazie ad un manipolo di volontari anche quest’anno siamo riusciti nell’intento di animare la nostra comunità nella calda estate verolese; dal DJ Roby che ha organizzato, con la preziosa collaborazione economica dell’Assessorato alla Cultura del nostro comune, "Canzoni sotto l’Angelo"; a Bruno, giovane speranza Avisina, che con la mano sinistra girava le patatine nella friggitrice e con la destra metteva in pratica sulla piastra bollente la teoria appresa durante la scuola invernale (2500 salsicce, miste sapientemente e legate in "sfilze", mosse d’invidia per la graticola Verolese sono arrivate da Verolavecchia); cuoche che sapientemente cuocevano ravioli al vapore mentre le lepri si arrendevano al destino di sposarsi con i fusilli, che dire degli anelli di calamari che, pur di non passare fra le mani ormai gessate di farina di Mary, preferivano buttarsi a capofitto nell’olio bollente; Gino che come un maestro d’orchestra regolava fiamme e pressioni. Abili baristi dissetavano le gole arse dalla calura, una Rosa tra i nostri fiori e un gruppo di saltimbanchi per domare le schiere di ragazzini che miravano ai giochi d’acqua.

Spiccavano fra i camerieri, dottori e togati, alle prese con ordinazioni e vassoi stracolmi zigzagando fra tavoli e sedie nonché a bambini festosi. C’eravate poi voi, i nostri clienti che anche quest’anno mossi da infinita pazienza per le lunghe attese e, tirando somme a memoria sbirciando i menù, vi rendevate conto che "forse" si spende meno al ristorante... ma allora la Solidarietà dove la mettiamo? Tutto questo, al netto delle spese e dell’aggiornamento delle attrezzature, ci ha permesso un utile di e 7.100; abbiamo distribuito nell’arco del 2003 (non in parti uguali) e 8500 ai seguenti gruppi sportivi e non: pallavolo femminile, Associazione ciclistica Avis Verolanuova, piscina comunale, pallavolo maschile Oratorio, CSI calcio Oratorio, banda Stella Polare, pallavolo maschile Verolavecchia, Società pescatori dilettanti Verolesi. Abbiamo speso altri soldi per iniziative direttamente promosse da noi, vedi borse di studio, gadget per i ragazzi della scuola d’obbligo, ecc.

Si può notare come alla fine tutto quanto è stato fatto vada a beneficio della comunità, com’è nostra consuetudine, per merito di quel gruppo di persone che hanno lavorato per la realizzazione della "Festa della Solidarietà" e della popolazione che ha partecipato.

Un grazie particolare a tutti i donatori di sangue di Verolanuova che con la loro invidiabile disponibilità e pazienza garantiscono, a chi ha bisogno di sangue per vivere o per sopravvivere, questa linfa insostituibile.

Vogliamo ricordare a quanti vorranno usufruire delle attrezzature dell’Avis per l’anno 2004, siano Associazioni o privati, di informarsi per tempo presso la nostra Associazione perché ci sono delle importanti novità.

La nostra nuova sede di Via Lenzi, 65 (vicino ai Vigili del fuoco) sarà aperta al pubblico il lunedì e martedì dalle 18.15 alle 19.00 e il venerdì dalle 20.30 alle 22.00.

Rinnoviamo gli auguri di buon anno a tutta la popolazione.

Battista Vigna


Turni domenicali di guardia farmaceutica dell’Azienda S.L. 19

Gennaio
4

Verolavecchia
Ghedi

11

Verolanuova (dr. Colosini)
Dello

18

Manerbio (dr. Parati)
Bagnolo M. (dr. Donini)

25

S. Gervasio
Leno (Castelletto)

febbraio

1

Pontevico (dr. Pinzi)
Leno (dr. Bravi)

8

Pontevico (dr. Romano)
Offlaga

15

Bassano Br.
Borgo S. G.

N.B.: L’elenco è provvisorio.

N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nell’elenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.


NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118

Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)

Problemi con le droghe?: 030 993 7 210

Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45

Vigili del Fuoco: 030 93 10 27

Carabinieri - Pronto intervento: 112

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.


Per i collaboratori de "L’Angelo di Verola"

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 23 gennaio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

LA REDAZIONE


Orario ferroviario valido fino all’11 dicembre 2004

Stazione di Verolanuova

Partenza da   Arrivo a Partenza da   Arrivo a
Cremona Verolanuova Brescia Brescia Verolanuova Cremona
05.24 05.45 (1) 06.11 06.21 06.48 (2) 07.08
06.25 06.47 (2) 07.20 06.46 07.14 (2) 07.51
07.28 07.56 08.28 08.04 08.25 (a) 08.42
08.45 09.05 09.33 08.42 09.05 (3) 09.24
09.45 10.07 (3) 10.34 09.18 09.45 (5) 10.07
10.33 10.59 (4) 11.25 10.32 10.58 (2) 11.17
11.38 12.00 (5) 12.26 10.50 11.16 (3) 11.37
11.42 12.01 (6) 12.25 12.10 12.40 (5) 13.01
13.08 13.36 (4) 14.01 12.51 13.14 (6) 13.32
13.42 14.04 (3) 14.30 13.10 13.35 (2) 13.56
14.11 14.32 (4) 15.01 14.32 14.59 (1) 15.20
16.02 16.21 (3) 16.45 14.50 15.13 (3) 15.32
16.02 16.24 16.55 16.28 16.53 (5) 17.18
17.23 17.44 (2) 18.13 17.25 17.48 (3) 18.07
18.22 18.41 (3) 19.05 17.28 17.58 (2) 18.20
18.58 19.20 (2) 19.45 18.28 18.53 (2) 19.16
21.34 21.53 (a) 22.15 20.03 20.30 (1) 20.52
      20.06 20.31 (7) 20.52
      20.20 20.46 (3) 21.13
      21.32 22.05 22.28
           

(1) giorni lavorativi escluso il sabato

(2) dal lunedì al sabato

(3) festivo

(4) fino al 31.7 e dal 30.8

(5) giorni lavorativi fino al 25.7 e dal 30.8

(6) festivo fino al 25.7 e dal 5.9

(7) soltanto il sabato feriale

(a) Freccia della Versilia

 


Relax...iamoci un po’

(a cura di errebi)

Il pensiero...

"Quando l’uomo tenta di immaginare il Paradiso in terra,

il risultato immediato è un molto rispettabile Inferno".

(Paul Cloudel, Conversazioni nel Loirt-et-Cher)

 

...e il proverbio del mese:

"Pensa bé per no pecà,

pensa mal per no sbaglià".

(Pensa bene per non peccare,

pensa male per non sbagliare).

Il Santo del mese

S. Vincenzo - 22 gennaio - giovedì

Divenne il diacono di s. Valerio a Saragozza. Fu martirizzato nel 304 a Valenza sotto Diocleziano. S. Vincenzo è sempre stato venerato dalla Chiesa occidentale. I santi Agostino e Leone scrissero opere in suo onore.

La "Risposta"

"Fare come gli antichi". Che s’intende dire?

Usare mezzi drastici per risolvere una questione o arrivare a un certo risultato, sproporzionati al fine che si vuole ottenere, eccessivi tanto da produrre un effetto negativo ben maggiore.

La frase completa è, "Fare come gli antichi, che tagliavano gli alberi per cogliere i fichi’’. Un po’ è la rima che ha fatto il detto, e un po’ I’impressione popolare che gli antichi fossero gente che operava in modo pratico e semplice, arrivando direttamente allo scopo senza tante complicazioni.

Un minuto con don Primo
"Gesù è nato in una grotta: una greppia gli fa da culla, alcuni animali lo riscaldano col loro fiato. Non c’è niente di abietto e d’indegno per Gesù, fuorché il male. Ogni cosa può diventare un ostensorio del suo amore". (Don Mazzolari)

Antico proverbio cinese
"Se vuoi che un albero cresca con un tronco grazioso, devi cominciare a piegarlo fin da giovane".


Per i più piccoli

Pierino

- Mamma, è vero che gli struzzi nascondono la testa sotto la sabbia?

- Sì, Pierino.

- Ma, poi, come fanno a ricordarsi dove l’hanno messa?

Colmo

Qual è il colmo per un giocatore di carte?

Giocare una partita con un barone!

Turisti

Un turista nell’attraversare la cittadina di Crema si rivolge a un passante per avere un’informazione:

- Scusi - domanda - lei è di Crema?

- No, di carne e ossa...

Pierino

- Dimmi Pierino, quanto fa un per uno?

- Non fa male a nessuno!

 

Indovina

Come si chiama una partita vietata?

Inter-detta!

 

Fidanzati

- E così tu vorresti sposare la mia Maria?

- chiede un uomo al fidanzato della figlia - E che capitale hai?

E quello: - Roma, naturalmente!

 


Di tutto... un po’

Tempo fa è stato realizzato il prototipo di una maglietta... tecnologica, che in un futuro non lontano potrebbe essere data in dotazione a tutti i militari impegnati in operazioni di guerra. Questo indumento è fatto con un tessuto speciale, le cui fibre sono munite di microfoni e di particolari sensori, in grado di rilevare, fra l’altro, le eventuali lesioni, indicando di volta in volta se il sangue fuoriesce da un’arteria oppure da una vena. Mediante il collegamento di tali microfoni e sensori con un sistema di satelliti artificiali, il militare colpito può comunicare a distanza ed essere localizzato all’istante; la sua immagine digitalizzata, inoltre, viene trasmessa ai medici, che possono esprimere una valutazione sulla gravità delle ferite.

La necessità di raggiungere elevatissime velocità nei trasporti ferroviari, ha portato alla costruzione di modelli alternativi che non si avvalgono del tradizionale sistema ruota-rotaia, essendo questo il principale ostacolo al superamento dei limiti di velocità. Treni che sfrecciano senza le ruote, dunque, come ad esempio quello realizzato in Giappone: esso ha, sì, le ruote, ma se ne serve soltanto nella fase di avviamento, poiché, quando ha acquistato velocità, viaggia "a sostentamento a repulsione magnetica", grazie ad avvolgimenti elettromagnetici passivi sulle rotaie e attivi montati sul veicolo: quando sono alimentati, la forza di repulsione fra loro è tale che riesce a sollevare il veicolo. Questo mezzo, svincolato dall’atrito della ruota e rotaia, già dal 1979 raggiunse in via sperimentale la notevole velocità di 517 km orari.

Il 14 maggio del 1610, re Enrico IV di Francia cadde sotto il pugnale d’un fanatico, François Ravaillac. Poche ore dopo, la sua consorte Maria de’ Medici accolse i ministri nelle sale del palazzo del Louvre con l’accorata esclamazione "Il re è morto!". Ma il primo ministro Sillery, animato da un più alto senso dello Stato monarchico, la corresse rispettosamente mormorando: "Vi ingannate, signora: in Francia il re non muore mai!".

Durante un viaggio in Spagna, l’attore francese Francis Blanche (1919-74) si innamorò a tal punto dei dintorni di Granada che decise d’acquistarvi un appezzamento di terreno. Si recò quindi in un’agenzia e si informò se, in inverno, il tempo è sempre così bello come in estate. "Non si preoccupi, signore! - lo rassicurò l’impiegato. - Qui in Andalusia il clima è ideale in ogni stagione: è tanto salubre che non muore mai nessuno!". Proprio in quel momento, sotto le finestre passò un funerale. "E quello che cos’è?". "Un caso tristissimo - spiegò l’altro, compunto - Si tratta dell’imprenditore delle pompe funebri, il quale è morto di fame per mancanza di lavoro!".

Santa Eufròsina era una giovane nobile di Alessandria del secolo V. Secondo la leggenda, sarebbe fuggita da casa alla vigilia delle nozze che il padre era intenzionato a imporle. Adottati abiti maschili e sotto il nome di Smaragdo, avrebbe poi passato il resto della sua vita, per 38 anni, in un convento di monaci.

 


Abbonati a "L’Angelo di Verola"

anno 2004

1° elenco

ORDINARI:

Martinelli Nica, Jacobbe Anna, Reboani-Nardi, Pagliardi Giuseppe, Fesi-Anni, Corradi Francesco, Boselli Giovanni, Zani Giuseppe, Galletti Paola, Omo Giovanna, Burlini Antonia, Bassini Domenico, Regorelli Emilio, Pesce Carlo, Regorelli Bruno, Fontana Carlo, Rossi Angelo, Baitelli Maria, Monteverdi Dario, Galuppini Elena, Minini Bernardo, Tadini Giuseppe, Superti-Baiguera, Superti Mauro, Pinelli Franco, Arnoldi Nivex, Girelli Franco, Massadi Isabella, Baronio Arcari, Scanzioli Lucio, Maestrini Orsola, Zanoli Angela, Favalli Francesco, Geroldi Luigi, Anelli Angelo, Girelli Paolo, Assali Emilio, Ruggeri Fratelli, Rossini Bruno, Cervati Faustino, Monteverdi Giacomo, Ferrari Luigi, Gritta Lorenzo, Gritti Alessandro, Montani Luigia, Barbieri Andrea, Caprini Carlo, Colla Francesco, Colla Maurizio, Colla Luigi, Cervati Luigi, Cervati Giuseppe, Colla Giovanni, Colla Mafessori, Bettoncelli Maria, Colla Ernesto, Fontana Battista, Sala Angelo, Ricca Angelo, Fastelli-Pea, Alghisi Giuseppe, Zanoli Giulio, Frigerio Battista, Penocchio-Manenti, Bonetta Giuseppe, Venturini Giorgio, Staurenghi Maria, Barbieri Mario, Parmigiani Giuseppe, Girelli Anna, Geroldi Regina, Geroldi Francesca, Fontana Giuseppe, Calvi Francesco, Monteverdi Giuseppe, Pinelli Lorenzo, Poli Luciana, Girelli Battista, Bartolotti Linda, Fogazzi Davide, Cremaschini Ernesta, Benassi Paola, Lina Domenica, Labinelli Angela, Baronio Angela, Zani Luigi, Cocchetti Francesco, Biaggio Edda, Favalli Giacinto, Lo Cicero-Favalli, Zani Vittorio, Monteverdi Massimo, Pinsi Roberto, Bordonali Pierangelo, Gritti Giovanni, Magri Sergio, Gozzoli Battista, Calà Mauro, Amighetti Battista, Amighetti Roberto, Rossi Natalina, Barezzani Giuseppina, Guastalli Francesco, Anni Francesco, Rossetti Serafini, Sterza Paolo, Rizzi Guido, Manenti Giulio, Cremaschini Giusy, Cavalli-Nervi,Sbarra Giuseppe, Gambassi Luigi, Cavalca Anna, Amighetti Franco, Alghisi Battista, Pinelli Chiara, Bellomi Luca, Assini Graziella, Cremaschini-Azzini, Pelosi Domenico, Pelosi-Merzoni, Migliorati Domenico, Pelosi Dino, Tirelli Angelo, Venturini Gianbattista, Geroldi Bernardino, Miglioli Giovanni, Pelosi Domenico, Frosi Maurizio, Ardigò Mario, Oliva Giuseppe, Oliva Raimondo, Cotali Mario, Gazza Ennio, Zanoli Angelo, Cremaschini Paola, Pizzamiglio Rosa, Pegoiani Irene, Bellomi Orsola, Pizzamiglio Lucia, Pansera Luigi, Gavazzoli Angelo, Venturini Simona, Cervati Fabrizio.

SOSTENITORI:

Barbieri Vincenzo, Marianni Sandro e Gabriella, Tadini Domenico, Caprini Luigia, Staurenghi Gatti Carlo, Ferrari-Pelosi, Checchi Renato, Pelosi-Gritti Paolo, Stanga Luigi, Marini Amabile, Cervati Rosy, Campassi Agnese, Zani Gianbattista, Ferrami Elena, Fontana-Sartorelli, Minini Elisabetta, Cremaschi-Pomati, Marini Raffaele, Beltini Colomba, Anelli Domenica, Linetti Aldo, De Angeli Federico, Raggi Cesare, Iseppi Marco, Pesce Tommaso, Rossetti Tommaso, Alghisi Angelo, Andrini Lorenzo, Frigerio Giuseppe, Lanzi-Torri, Cervati Federico, Girelli Bruno, Gambassi Walter, Rossini Alfredo, Rossini-Ermanno, Colla-Venturini, Pari Pietro, Minini Elisabetta, Pelosi-Pini, Bordonali Claudio, Camisani Mario, Baronio Mario,

BENEMERITI:

Staurenghi Rina, Sbarbori Giovanni, Bresciani Gianluigi, Bonaglia Giuseppe, Anelli Sorelle, Gennari Giuseppe, Caprini Cecilia, Antonioni Beniamina, Colla Pierino, Pedraccini Marco, Tosoni Luigi, De Poli Emiro, Ferrari Giuseppe, Fortuna Andreina, Girelli Roberto, Filippini Luigi, Guastalli G. Battista, Signora Dotti, Montani Pietro, Bonzio Carla, Fidanza Virginio, Minini Antonio, Cisternino Angelo, Mazzola Gabriella, Nervi Pietro, Rossini Maria, Fam. Bertani, Pelosi Bruno, Bianchi-Assini, Venturini Giuseppe, Abrami Fulvia, Venturini Luigina, Bariselli-Laini, Venturini Angelo, Girelli Frosi Martina, Staurenghi Rita, Toninelli Pietro, Fogazzi Sandra, Venturini Giuseppe, Lampugnani Angela, Franchi Mara, Zorza Walter, Amighetti Antonio, Rossini Andreina, Ronchetti Franca, Cavalca Rita, Pelosi Angelo, Cremaschini-Lò, Manenti Renato, Spinelli Bruno, Lò Stefano, Baggio Antonio, Tomasoni Franco.

(continua)


Anagrafe parrocchiale

Battesimi

31 Bertoli Giulia di Massimo e Bordonali Ilaria

32 Andrico Alessandra di Dario e Dalé Sabrina

33 Salvati Nicolas di Antonio e Pansera Orsola Cristina

34 Brognoli Noemi di Giovanni e Cervati Luisa

35 Saldini Alice di Stefano e Rossini Manuela

36 Scifo Noemi di Michele e Vernagallo Patrizia

Defunti

78 Agostina Gerevini ved. Raggi di anni 88

79 Vincenzo Rossini di anni 62

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"Amici della Basilica"

adesioni alla "Confraternita del Restauro"

 

N.N in memoria dei caduti per la pace a Nassirja 250,00

Fondazione Nido della Provvidenza Morelli 1.000,00

I lavoratori della terra in occasione della

festa del ringraziamento in memoria degli amici defunti 1.070,00

Un gruppo di amici 350,00

In memoria di Giuseppe Penocchio 250,00

N.N. 500,00

Un gruppo di amici per un amico 3.000,00

In ricordo dei defunti 250,00

Gruppi pulizia e guardaroba

Basilica e San Rocco 250,00

In memoria di Giovanni Bosio 300,00

N.N. 500,00

N.N. 800,00

N.N. 400,00

Comunità Neocatecumenali 318,03

N.N. in ricordo dei propri defunti 600,00

N.N. 250,00

Maria Davide Ved. Rossini 520,00

N.N. 750,00

Totale 11.358,03

Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

Giornata celebrata nel mese di dicembre 1.588,00

N.N. 50,00

G.R. e C. in ricordo dei fratelli Domenico e Luigi Stabilini 220,00

N.N. 86,07

N.N. 100,00

N.N. 35,00

In memoria del marito Luigi Venturini 50,00

N.N. 80,00

N.N. 100,00

N.N. 50,00

N.N. 200,00

N.N. 50,00

N.N 30,00

N.N 100,00

N.N 100,00

N.N. 60,00

N.N 130,00

N.N. 50,00

Famiglia Amighetti Giovanni 50,00

N.N. 50,00

N.N. 25,00

In memoria del caro Giacomo 100,00

N.N. 50,00

In memoria del marito e del figlio 100,00

Bambini Asilo Boschetti 50,00

N.N. 50,00

N.N. 200,00

N.N. 150,00

N.N. 70,00

N.N. 50,00

N.N. 50,00

N.N. in memoria dei nostri cari defunti 150,00

N.N. 75,00

Per libri Basilica 15,00

Per libri Basilica 50,00

Per guida Basilica 30,00

G.G. 100,00

Totale 4.494,07

Per Radiobasilica

In memoria dei carissimi genitori 250,00

Da Angela e Gino 50,00

G.G. 100,00

Totale 400,00


Congedo

Caro lettore, anche se ho curato la redazione del presente numero, da questo mese il mio nome non è più tra quelli dei redattori. Infatti: dopo ventotto anni lascio.
Un altro prenderà il mio posto. L’Angelo lo guiderà per i nuovi sentieri da percorrere in avvenire.

Il mio pensiero va:

- a Mons. Luigi Corrini che mi ha sempre gratificato di tanta fiducia e con il quale s’è dato vita a questo Bollettino curandolo sino ad oggi;

- a tutti i sacerdoti redattori che, succedendosi negli anni, ne hanno favorito la maturazione e la crescita;

- a tutti coloro che sono stati costanti collaboratori rendendo la pubblicazione sempre più rispondente alle esigenze dei tempi;

- alle molto rev.de suore di Maria Bambina, sempre validissimo punto di riferimento;

- a tutte le distributrici di questo "Angelo" del quale sono state le preziose ali che lo hanno portato nelle varie famiglie,

- ai grafici che sempre con grande disponibilità hanno messo al servizio dell’Angelo la loro esperienza e le sempre più moderne attrezzature;

- ma, soprattutto, a te caro lettore che avrò talvolta deluso (mi auguro, oso sperare, poche volte e ti chiedo scusa) ed hai continuato a leggermi nonostante i miei evidenti limiti.

A chi mi sostituirà rivolgo l’invito ad avere tanta fiducia: I’Angelo sarà sempre la più sicura guida ispiratrice. Lavorare per Lui e con Lui sarà come spaziare nell’azzurro infinito dell’immensità dei cieli, più vicino a Dio e si sentirà appagato per ogni fatica sopportata. L’ho constatato per ventotto anni: mi si creda.

Al Bollettino auguro ancora lunga lunga vita.

Perché lascio? È così importante saperlo? Una sola precisazione: nessun contrasto, con nessuno. Credo basti ad evitare ogni illazione. È venuto, invece, il tempo di passare il testimone.

L’ho fatto. Era ora! Tutto qui.

Quello che io provo dentro lasciando tutto? Posso?: tengo tutto per me.

Ti abbraccio

Rino Bonera

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