L'Angelo di Verola L'Angelo di Verola Mensile di Vita Parrocchiale

Anno XXX   n° 10 - Ottobre 2005

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Edizione a stampa a cura di Don Luigi Bracchi
Redazione: Don Giampaolo Goffi - Don Valentino Picozzi - Tiziano Cervati
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati

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In copertina:
Pittori Verolesi - Barbara Mancini - La Fila
(Insieme con gioia e disponibilità riprendiamo le nostre attività).

 

SOMMARIO


La parola del prevosto (don Luigi)

Calendario liturgico

Ultimissima ora

Il Papa a Colonia

vita parrocchiale

Don Angelo ci scrive 

La Comunità ringrazia (M. Bertoni)

Il saluto della Casa Albergo

Riscopriamo il Battesimo (2)  

Dal Consiglio Pastorale

Dalle parole ai fatti (R. Fontana)

Briciole Francescane (A. Rossi)

Un sorriso da Lourdes

Spose e Madri Cristiane

Diaconia Sant'Antonio

dagli oratori

Il Grest

Tappe

Appuntamenti per i genitori 

Ritiri

lo sport

Oratorio Sport (R. Moscarella)

Verola Sport (R. Moscarella)

le nostre rubriche

Per te casalinga (L.D.B)

arte & cultura

Voi che ne pensate? (L. A. Pinelli)

Le Poesie di Rosetta (R. Mor)

L'angolo di Massimo (M. Calvi)

Luoghi dello spirito (A. Pizzamiglio)

Università Aperta

spazi della memoria

Storie Verolesi (V.B.)

Le granite delle Suore (L.D.B.)

Tempi lontani (G. Pini)

In cerca delle nostre tradizioni

varie - cronaca

Riflessioni Autunnali (N. Migliorini)

La gita in Toscana

Una mostra su Padre Pio

60 anni di ACLI

Alcolisti in trattamento

Per i più piccoli  

Radio Basilica di nuovo in onda 

Un ricordo di suor Giovannina 

Anagrafe Parrocchiale 

Offerte

Orario delle farmacie    

Numeri Utili

Per i collaboratori de "L'Angelo di Verola"

Gli appuntamenti

Servizio Informatico

L'anno dell'Eucarestia



la parola del prevosto

Un nuovo Anno pastorale,un'altra tappa,

si affaccia per la nostra Comunità

Una Parrocchia è un po' come una vigna, dove il Signore chiama tutti in diversi orari, per servizi diversi, comunque tutti impegnati e coordinati. Il richiamo a questa pagina del Vangelo dà a tutti noi la possibilità di fare qualche riflessione.

Quasi tutti noi siamo stati chiamati ancora nella prima ora: siamo stati battezzati fin da piccoli: siamo maturati all'idea che stiamo lavorando, costruendo il Regno di Dio nelle famiglie, nel posto di lavoro, nella società?

È lo stile dei cristiani maturi, preoccupati di non perdere tempo; le esigenze sono tante, non lasciamo sfuggire occasioni molto opportune.

 

Altri, pochi per la verità, sono stati chiamati, in un secondo tempo, pure loro a partecipare alla grande opera di Gesù. Forse questi fratelli hanno più entusiasmo e più carica nel lavorare nella vigna. Altri ancora potranno essere chiamati anche più avanti a lavorare e a costruire insieme con il Signore.

 

Gesù predispone per tutti un contributo in questa opera grandiosa. Lui non esclude nessuno; resta fuori solo chi non vuole lavorare per lui e preferisce stare tutto il giorno, tutta la vita ad oziare. Nessuno potrà più scusarsi di non essere stato chiamato, di non essere stato invitato per questa enorme e meravigliosa impresa.

 

E la paga, la ricompensa? Identica per tutti: un senso di pace e di bene per ciascuno, per aver sperimentato che cosa è veramente la vita, per aver creato un pezzettino di mondo migliore, per aver seminato tanti semi di amore e di giustizia.

 

Don Angelo, un testimone

Questo mese vedrà la partenza di don Angelo Calegari, che lascerà la nostra comunità e la casa albergo. Don Angelo è un vero operaio della prima ora; ha portato tutto il peso dell'intera giornata. Ci sentiremo davvero orfani poiché è stato per tanti un vero Padre Spirituale.

Ha annunciato la Parola di Dio con abbondanza, una Parola che per primo ha cercato di vivere e incarnare per testimoniarla a tutti.

Ha avvicinato tanti per dare una parola di speranza e di coraggio nell'affrontare i casi difficili della vita. È stato un grande punto di riferimento.

Ci ha insegnato che ogni età è una stagione favorevole, forte e bella da viversi con il Signore. La sua Fede e l'amore al Signore l'ha reso sempre fedele anche nei momenti duri della malattia e della sofferenza.

 

Don Angelo ci porterà sempre nel cuore, ne siamo sicuri. Grazie di cuore. Faremo tesoro della sua testimonianza.

 

Don Luigi

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Calendario liturgico

dal 2 ottobre al 6 novembre

 

 

 

OTTOBRE

 

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:   

Prefestiva:  ore 18.30

Festive:   ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

   ore 18.15 Celebrazione Liturgica

Feriali:  ore 7.00 - 9.00 - 18.30

 

S. Rocco:    

Festiva:    ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:  

Festiva:   ore 10.00
Feriale    ore 20.30 (solo giovedì)

 

Cappella Casa Albergo:  

Feriale e prefestiva: ore 16.30

Cappella di San Giorgio al Cimitero
Ogni giovedì alle 20.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni.

 

 

1) Mese Missionario - La Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli propone di dedicare le domeniche di ottobre all'idea missionaria. La giornata missionaria in senso stretto è sempre la penultima domenica di ottobre. La prima domenica è la giornata di preghiera, la seconda del sacrificio, la terza della vocazione, la quarta dell'offerta e l'ultima del ringraziamento.

 

2) Mese del Rosario - Questo mese propone il pio esercizio del Santo Rosario, del quale parlano ampiamente la terza parte della esortazione apostolica “Marialis Cultus” di Papa Paolo VI e il documento di Papa Giovanni Paolo II sul santo Rosario. Il Rosario sarà proposto ogni giorno prima delle sante Messe delle ore 9.00 e delle ore 18.30.

È auspicabile che nelle nostre famiglie ritorni questa pia pratica che nel passato, anche recente, costituiva la preghiera per eccellenza.

 

1 Sabato    Santa Teresa di Gesù Bambino.

ore 18.30   Basilica: Festa degli Anniversari di Ordinazione Sacerdotale e di Professione Religiosa.
   La comunità saluta don Angelo


 

2 Domenica  XXVII del tempo ordinario (III settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...Perciò io vi dico: vi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare...”. (Mt 21, 43)

 

   Sante Messe con orario festivo

ore 15.00   Celebrazione per gli anziani e gli ammalati con la possibilità di ricevere il Sacramento dell'Unzione degli   Infermi

ore 17.00   Presso le suore, incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati in ottobre

ore 18.15   Celebrazione dei Vespri

ore 18.30   In Basilica il nostro fratello Francesco Checchi, in cammino verso il Diaconato, riceverà l'Accolitato

 

 

SETTIMANA MARIANA

 

3 lunedì     In Basilica: Centro di Ascolto Comunitario

 

4 martedì   S. Francesco d'Assisi. Patrono d'Italia. Festa. Sante Messe con orario feriale con riflessione

 

5 mercoledì   ore 21.00: Incontro di preparazione per adolescenti e giovani

 

6 giovedì    Primo del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e   privata fino alle ore 12.00

 

7 venerdì    Primo del Mese, dedicato alla devozione del Sacro Cuore. B.V. Maria del Rosario. Si porta la S.   Comunione agli ammalati

 

8 sabato     Vigilia della Solennità della Beata Vergine Maria del Santo Rosario

     Ore 16.00  Confessioni per i ragazzi e gli adulti


 

9 Domenica  XXVIII del tempo ordinario (IV settimana del salterio)

       Solennità della B.V. Maria del S. Rosario

 

Dal Vangelo -  “...Gesù gli disse: - Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? - Ed egli ammutolì...”. (Mt 22, 12)

  

   Sante Messe con orario festivo

 

ore 11.00   S. Messa solenne

ore 12.00   Celebrazione comunitaria dei Battesimi

ore 16.00   S. Messa seguita dalla processione in onore della Madonna del Rosario.
   È sospesa la Messa vespertina delle ore 18.30


 

 16 Domenica  XXIX del tempo ordinario (I settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...Allora disse loro: “Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” ...” (Mt, 22, 21)

 

   Sante Messe con orario festivo

 

Solennità della B.V. del Rosario alla Breda Libera:

ore 10.00    Santa Messa solenne

ore 18.00    Santo Rosario e Processione

 

18 martedì    S. Luca Evangelista. Sante Messe con orario feriale


 

 23 Domenica  XXX del tempo ordinario (II settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...Gli rispose il Signore: “Amerai il Signore Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ... Il secondo comandamento è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso” ...” (Mt 22, 37.39)

 

   Sante Messe con orario festivo

 

      Si conclude l'anno dell'Eucaristia

 

   Giornata missionaria mondiale

 

ore 16.00    Nel salone delle Suore - incontro con l'Azione Cattolica Adulti

ore 18.15    Celebrazione dei Vespri

 

25 martedì    Santi Filastrio e Gaudenzio - Vescovi di Brescia. Sante Messe con orario feriale

 

Attenzione:    
Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 torna l'ora solare; attenzione ai nuovi orari delle Sante Messe


 

 30 Domenica  XXXI del tempo ordinario (III settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...E non fatevi chiamare maestri, perché uno solo è il vostro maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo” ...” (Mt 23, 10.11)

 

   Sante Messe con orario festivo

   Solennità della Dedicazione della Basilica

 

Dal Vangelo -  “Gesù disse: “La mia casa è luogo di preghiera”. (Gv. 2, 14)

 

ore 15.00    Dalle Suore: incontro per i genitori dei bambini di 1a elementare

ore 15.00    In Oratorio: incontro per i genitori dei ragazzi di 3a media

ore 17.45    Celebrazione dei Vespri

  

N.B. - La Messa vespertina dei giorni festivi e feriali è anticipata alle ore 18.00

 

 


 

novembre

ORARIO SANTE MESSE

 

In Basilica:   

Prefestiva:  ore 18.30

Festive:   ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

   ore 17.45 Celebrazione Liturgica

Feriali:  ore 7.00 - 9.00 - 18.00

 

S. Rocco:    

Festiva:    ore 9.00

 

S. Anna - Breda Libera:  

Festiva:    ore 10.00
Feriale  ore 18.30 (solo giovedì)

 

Cappella Casa Albergo:  

Feriale e prefestiva: ore 16.30

Cappella di San Giorgio al Cimitero
Ogni giovedì alle 20.30

  

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni.

 

 

 

1 Martedì    Solennità di Tutti i Santi (proprio del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...Gesù disse: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli...” (Mt. 5, 3)

 

   Sante Messe con orario festivo

ore 15.00   S. Messa al cimitero in suffragio di tutti i defunti. Seguirà la benedizione alle tombe

ore 17.30    Celebrazione dei Vespri

ore 18.00   S. Messa di “Tutti i Santi” a suffragio dei defunti della Parrocchia

 

2 mercoledì    Commemorazione di tutti i defunti

   Sante Messe con orario feriale (ore 7.00 e 9.00)

ore 15.00    S. Messa al cimitero. Benedizione delle tombe

ore 18.00    Ufficiatura con santa Messa a suffragio di tutti i defunti della Parrocchia

ore 20.00    In Sant'Anna ufficiatura con santa Messa a suffragio di tutti i defunti della Breda

 

N.B. Ogni sera, fino a martedì 8 novembre, alle ore 18.00, in Basilica ufficiatura per i Defunti della Parrocchia

 

Nei giorni 1 - 8 novembre, i fedeli che visitano il Cimitero e pregano per i defunti, alle solite condizioni (Confessione e Comunione) possono ottenere l'indulgenza plenaria applicabile ai defunti.

Dal mezzogiorno dell'1 novembre alla sera del 2 si può ottenere l'indulgenza Plenaria applicabile ai defunti visitando la Basilica. Nella visita si reciti almeno un Pater, Ave, Gloria e il Credo

Si richiedono le seguenti condizioni: Confessione, Comunione e preghiere secondo le intenzioni del Papa (almeno Pater, Ave, Gloria,...)

 

3 giovedì     Primo giovedì del mese. Sante Messe con orario feriale. Ore 9.00 S. Messa seguita dall'esposizione del     Santissimo: adorazione comunitaria e personale fino alle ore 12.00

 

4 venerdì     S. Carlo Borromeo - Primo venerdì del mese dedicato alla devozione del Sacro Cuore.

  Sante Messe con orario feriale. Si porta la Comunione agli ammalati

 

5 sabato   Ore 15.00 dalle Suore: ritiro in preparazione al Natale per i bambini di 2a elementare


 

 6 Domenica    XXXII del tempo ordinario (IV settimana del salterio)

 

Dal Vangelo -  “...“Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora” ...” (Mt 25, 13)

 

   Sante Messe con orario festivo

 

ore   9.30   In Basilica: presentazione dei Cresimandi alla Comunità Parrocchiale

ore 15.00    Nel salone dell'Oratorio, incontro con i genitori dei fanciulli della 2a elementare

ore 16.00    Nel salone delle suore, incontro con i genitori, padrini e madrine dei bambini che saranno battezzati nel

    mese di novembre

ore 17.45    Celebrazione dei Vespri

 

9 mercoledì   Dedicazione della Basilica Lateranense. Festa. Sante Messe con orario feriale

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Ultimissima ora

 

Mentre andiamo in stampa, giunge la lietissima notizia che:

 

il Vescovo, Mons. Giulio Sanguineti,

ha nominato Don Giampaolo Goffi

come Parroco di San Vito di Bedizzole.

 

La famiglia de “L'Angelo di Verola”, a nome di tutta la Comunità Parrocchiale, esprime fin da ora le sue felicitazioni e gli auguri più sinceri, uniti al rincrescimento per la partenza di uno stimato ed apprezzato sacerdote e collaboratore ma, soprattutto, di un grande ed amato amico.

 

Ritorneremo con tutti i dettagli sul prossimo numero dell'Angelo.

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Il Papa a Colonia

 

 

 

xx Giornata Mondiale della Gioventù

 

Omelia di sua Santità Benedetto XVI

Colonia, Santa Messa nella spianata di Marienfeld

Domenica, 21 agosto 2005

 

Cari giovani!     
Davanti all'Ostia sacra, nella quale Gesù per noi si è fatto pane che dall'interno sostiene e nutre la nostra vita (cfr Gv 6, 35), abbiamo ieri sera cominciato il cammino interiore dell'adorazione. Nell'Eucaristia l'adorazione deve diventare unione. Con la Celebrazione eucaristica ci troviamo in quell'“ora” di Gesù di cui parla il Vangelo di Giovanni. Mediante l'Eucaristia questa sua “ora” diventa la nostra ora, presenza sua in mezzo a noi. Insieme con i discepoli Egli celebrò la cena pasquale d'Israele, il memoriale dell'azione liberatrice di Dio che aveva guidato Israele dalla schiavitù alla libertà. Gesù segue i riti d'Israele. Recita sul pane la preghiera di lode e di benedizione. Poi però avviene una cosa nuova. Egli ringrazia Dio non soltanto per le grandi opere del passato; lo ringrazia per la propria esaltazione che si realizzerà mediante la Croce e la Risurrezione, parlando ai discepoli anche con parole che contengono la somma della Legge e dei Profeti: “Questo è il mio Corpo dato in sacrificio per voi. Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio Sangue”. E così distribuisce il pane e il calice, e insieme dà loro il compito di ridire e rifare sempre di nuovo in sua memoria quello che sta dicendo e facendo in quel momento.

 

Che cosa sta succedendo? Come Gesù può distribuire il suo Corpo e il suo Sangue? Facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue, Egli anticipa la sua morte, l'accetta nel suo intimo e la trasforma in un'azione di amore. Quello che dall'esterno è violenza brutale - la crocifissione -, dall'interno diventa un atto di un amore che si dona totalmente. È questa la trasformazione sostanziale che si realizzò nel cenacolo e che era destinata a suscitare un processo di trasformazioni il cui termine ultimo è la trasformazione del mondo fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti (cfr 1 Cor 15, 28). Già da sempre tutti gli uomini in qualche modo aspettano nel loro cuore un cambiamento, una trasformazione del mondo. Ora questo è l'atto centrale di trasformazione che solo è in grado di rinnovare veramente il mondo: la violenza si trasforma in amore e quindi la morte in vita. Poiché questo atto tramuta la morte in amore, la morte come tale è già dal suo interno superata, è già presente in essa la risurrezione. La morte è, per così dire, intimamente ferita, così che non può più essere lei l'ultima parola. È questa, per usare un'immagine a noi oggi ben nota, la fissione nucleare portata nel più intimo dell'essere - la vittoria dell'amore sull'odio, la vittoria dell'amore sulla morte. Soltanto questa intima esplosione del bene che vince il male può suscitare poi la catena di trasformazioni che poco a poco cambieranno il mondo. Tutti gli altri cambiamenti rimangono superficiali e non salvano. Per questo parliamo di redenzione: quello che dal più intimo era necessario è avvenuto, e noi possiamo entrare in questo dinamismo. Gesù può distribuire il suo Corpo, perché realmente dona se stesso.

 

Questa prima fondamentale trasformazione della violenza in amore, della morte in vita trascina poi con sé le altre trasformazioni. Pane e vino diventano il suo Corpo e Sangue. A questo punto però la trasformazione non deve fermarsi, anzi è qui che deve cominciare appieno. Il Corpo e il Sangue di Cristo sono dati a noi affinché noi stessi veniamo trasformati a nostra volta. Noi stessi dobbiamo diventare Corpo di Cristo, consanguinei di Lui. Tutti mangiamo l'unico pane, ma questo significa che tra di noi diventiamo una cosa sola. L'adorazione, abbiamo detto, diventa unione. Dio non è più soltanto di fronte a noi, come il Totalmente Altro. È dentro di noi, e noi siamo in Lui. La sua dinamica ci penetra e da noi vuole propagarsi agli altri e estendersi a tutto il mondo, perché il suo amore diventi realmente la misura dominante del mondo. Io trovo un'allusione molto bella a questo nuovo passo che l'Ultima Cena ci ha donato nella differente accezione che la parola “adorazione” ha in greco e in latino. La parola greca suona proskynesis. Essa significa il gesto della sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra vera misura, la cui norma accettiamo di seguire. Significa che libertà non vuol dire godersi la vita, ritenersi assolutamente autonomi, ma orientarsi secondo la misura della verità e del bene, per diventare in tal modo noi stessi veri e buoni. Questo gesto è necessario, anche se la nostra brama di libertà in un primo momento resiste a questa prospettiva. Il farla completamente nostra sarà possibile soltanto nel secondo passo che l'Ultima Cena ci dischiude. La parola latina per adorazione è ad-oratio - contatto bocca a bocca, bacio, abbraccio e quindi in fondo amore. La sottomissione diventa unione, perché colui al quale ci sottomettiamo è Amore. Così sottomissione acquista un senso, perché non ci impone cose estranee, ma ci libera in funzione della più intima verità del nostro essere.

 

Torniamo ancora all'Ultima Cena. La novità che lì si verificò, stava nella nuova profondità dell'antica preghiera di benedizione d'Israele, che da allora diventa la parola della trasformazione e dona a noi la partecipazione all'”ora” di Cristo. Gesù non ci ha dato il compito di ripetere la Cena pasquale che, del resto, in quanto anniversario, non è ripetibile a piacimento. Ci ha dato il compito di entrare nella sua “ora”. Entriamo in essa mediante la parola del potere sacro della consacrazione - una trasformazione che si realizza mediante la preghiera di lode, che ci pone in continuità con Israele e con tutta la storia della salvezza, e al contempo ci dona la novità verso cui quella preghiera per sua intima natura tendeva. Questa preghiera - chiamata dalla Chiesa “preghiera eucaristica” - pone in essere l'Eucaristia. Essa è parola di potere, che trasforma i doni della terra in modo del tutto nuovo nel dono di sé di Dio e ci coinvolge in questo processo di trasformazione. Per questo chiamiamo questo avvenimento Eucaristia, che è la traduzione della parola ebraica beracha - ringraziamento, lode, benedizione, e così trasformazione a partire dal Signore: presenza della sua “ora”. L'ora di Gesù è l'ora in cui vince l'amore. In altri termini: è Dio che ha vinto, perché Egli è l'Amore. L'ora di Gesù vuole diventare la nostra ora e lo diventerà, se noi, mediante la celebrazione dell'Eucaristia, ci lasciamo tirare dentro quel processo di trasformazioni che il Signore ha di mira.

 

L'Eucaristia deve diventare il centro della nostra vita. Non è positivismo o brama di potere, se la Chiesa ci dice che l'Eucaristia è parte della domenica. Al mattino di Pasqua, prima le donne e poi i discepoli ebbero la grazia di vedere il Signore. D'allora in poi essi seppero che ormai il primo giorno della settimana, la domenica, sarebbe stato il giorno di Lui, di Cristo. Il giorno dell'inizio della creazione diventava il giorno del rinnovamento della creazione. Creazione e redenzione vanno insieme. Per questo è così importante la domenica. È bello che oggi, in molte culture, la domenica sia un giorno libero o, insieme col sabato, costituisca addirittura il cosiddetto “fine-settimana” libero. Questo tempo libero, tuttavia, rimane vuoto se in esso non c'è Dio. Cari amici! Qualche volta, in un primo momento, può risultare piuttosto scomodo dover programmare nella domenica anche la Messa. Ma se vi ponete impegno, constaterete poi che è proprio questo che dà il giusto centro al tempo libero. Non lasciatevi dissuadere dal partecipare all'Eucaristia domenicale ed aiutate anche gli altri a scoprirla. Certo, perché da essa si sprigioni la gioia di cui abbiamo bisogno, dobbiamo imparare a comprenderla sempre di più nelle sue profondità, dobbiamo imparare ad amarla. Impegnamoci in questo senso - ne vale la pena! Scopriamo l'intima ricchezza della liturgia della Chiesa e la sua vera grandezza: non siamo noi a far festa per noi, ma è invece lo stesso Dio vivente a preparare per noi una festa. Con l'amore per l'Eucaristia riscoprirete anche il sacramento della Riconciliazione, nel quale la bontà misericordiosa di Dio consente sempre un nuovo inizio alla nostra vita.

 

Chi ha scoperto Cristo deve portare altri verso di Lui. Una grande gioia non si può tenere per sé. Bisogna trasmetterla. In vaste parti del mondo esiste oggi una strana dimenticanza di Dio. Sembra che tutto vada ugualmente anche senza di Lui. Ma al tempo stesso esiste anche un sentimento di frustrazione, di insoddisfazione di tutto e di tutti. Vien fatto di esclamare: Non è possibile che questa sia la vita! Davvero no. E così insieme con la dimenticanza di Dio esiste come un boom del religioso. Non voglio screditare tutto ciò che c'è in questo contesto. Può esserci anche la gioia sincera della scoperta. Ma, per dire il vero, non di rado la religione diventa quasi un prodotto di consumo. Si sceglie quello che piace, e certuni sanno anche trarne un profitto.

 

Ma la religione cercata alla maniera del “fai da te” alla fin fine non ci aiuta. È comoda, ma nell'ora della crisi ci abbandona a noi stessi. Aiutate gli uomini a scoprire la vera stella che ci indica la strada: Gesù Cristo! Cerchiamo noi stessi di conoscerlo sempre meglio per poter in modo convincente guidare anche gli altri verso di Lui. Per questo è così importante l'amore per la Sacra Scrittura e, di conseguenza, importante conoscere la fede della Chiesa che ci dischiude il senso della Scrittura. È lo Spirito Santo che guida la Chiesa nella sua fede crescente e l'ha fatta e la fa penetrare sempre di più nelle profondità della verità (cfr Gv 16, 13). Papa Giovanni Paolo II ci ha donato un'opera meravigliosa, nella quale la fede dei secoli è spiegata in modo sintetico: il Catechismo della Chiesa Cattolica. Io stesso recentemente ho potuto presentare il Compendio di tale Catechismo, che è stato anche elaborato a richiesta del defunto Papa. Sono due libri fondamentali che vorrei raccomandare a tutti voi.

 

Ovviamente, i libri da soli non bastano. Formate delle comunità sulla base della fede! Negli ultimi decenni sono nati movimenti e comunità in cui la forza del Vangelo si fa sentire con vivacità. Cercate la comunione nella fede come compagni di cammino che insieme continuano a seguire la strada del grande pellegrinaggio che i Magi dell'Oriente ci hanno indicato per primi. La spontaneità delle nuove comunità è importante, ma è pure importante conservare la comunione col Papa e con i Vescovi. Sono essi a garantire che non si sta cercando dei sentieri privati, ma invece si sta vivendo in quella grande famiglia di Dio che il Signore ha fondato con i dodici Apostoli.

 

Ancora una volta devo ritornare all'Eucaristia. “Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo” dice san Paolo (1 Cor 10, 17). Con ciò intende dire: Poiché riceviamo il medesimo Signore ed Egli ci accoglie e ci attira dentro di sé, siamo una cosa sola anche tra di noi. Questo deve manifestarsi nella vita. Deve mostrarsi nella capacità del perdono. Deve manifestarsi nella sensibilità per le necessità dell'altro. Deve manifestarsi nella disponibilità a condividere. Deve manifestarsi nell'impegno per il prossimo, per quello vicino come per quello esternamente lontano, che però ci riguarda sempre da vicino.

 

Esistono oggi forme di volontariato, modelli di servizio vicendevole, di cui proprio la nostra società ha urgentemente bisogno. Non dobbiamo, ad esempio, abbandonare gli anziani alla loro solitudine, non dobbiamo passare oltre di fronte ai sofferenti. Se pensiamo e viviamo in virtù della comunione con Cristo, allora ci si aprono gli occhi. Allora non ci adatteremo più a vivacchiare preoccupati solo di noi stessi, ma vedremo dove e come siamo necessari.

Vivendo ed agendo così ci accorgeremo ben presto che è molto più bello essere utili e stare a disposizione degli altri che preoccuparsi solo delle comodità che ci vengono offerte. Io so che voi come giovani aspirate alle cose grandi, che volete impegnarvi per un mondo migliore. Dimostratelo agli uomini, dimostratelo al mondo, che aspetta proprio questa testimonianza dai discepoli di Gesù Cristo e che, soprattutto mediante il vostro amore, potrà scoprire la stella che noi seguiamo.

 

Andiamo avanti con Cristo e viviamo la nostra vita da veri adoratori di Dio! Amen.

 

Benedetto XVI

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Vita Parrocchiale

 

 

Don Angelo ci scrive:

Padre, sia fatta la tua volontà

 

Il signor Prevosto, mons. Luigi, mi ha chiesto di scrivere alcuni pensieri per l'Angelo di Verola. Praticamente i miei pensieri si riducono a uno: “Cercare nella vita di compiere la volontà del Signore”.

Io non sempre sono stato fedele al Signore; Lui con me è sempre stato fedele con infinito amore e grande misericordia. Ordinato sacerdote il 7 Giugno 1941, fui mandato come Vicario Parrocchiale (curato) a Gavardo, dove rimasi 32 anni. Ho messo radici buone e meno buone e il Signore mi fece capire con chiarezza che dovevo lasciare quella terra e accettare la sua volontà nel mandato del Vescovo. Così, io, che non avevo mai pensato di essere parroco, fui nominato parroco a Verolavecchia. La responsabilità ha sempre pesato molto nella mia vita. Sapevo di non avere capacità, di essere troppo povero spiritualmente. Il Signore ha supplito donando alla Parrocchia due curati molto bravi e buoni. Abbiamo lavorato insieme con un accordo sincero, direi quasi perfetto. Abbiamo ristrutturato la Chiesa parrocchiale, l'Oratorio, la Chiesa di S. Rocco. Abbiamo cercato di entrare in ogni famiglia specialmente nei momenti del dolore e con una assistenza assidua agli ammalati e agli anziani. Niente di straordinario, ma con semplicità e umiltà. Così venne il giorno della rinuncia per i 75 anni di età: 1992, e fui accolto nella casa di riposo a Verolanuova.

 

Sono passati 13 anni e alcuni mesi. Posso attestare che mi sono trovato molto bene sempre e con tutti: con l'amministrazione della casa di riposo, con il personale, con gli ospiti, con la Parrocchia, con i sacerdoti. Non dimenticherò mai questi anni, non dimenticherò mai le persone incontrate nella sofferenza, nell'abbandono, nella solitudine, non dimenticherò le persone incontrate nel confessionale. Sono radici piantate profondamente nel cuore. Purtroppo ci possono essere radici cattive. Di questo chiedo perdono al Signore e a tutti coloro che forse ho trascurato o dato cattivo esempio. Ringrazio il Signore perché in questi anni non mi ha lasciato seduto a godere la pensione, ma mi ha sempre messo in cammino per seguire tante comunità neocatecumenali formate da famiglie, da tanti giovani, adulti e anziani. Il Signore ci manifesta che lo Spirito Santo lavora nella nostra società, che la chiesa è ancora giovane, che accanto al male c'è tanto bene. Forse non sono più sufficienti i cammini tradizionali delle nostre parrocchie. Sarebbe necessario inventare cammini nuovi, forti, sinceri, fondati sulla Parola di Dio, in comunione perfetta con la chiesa. A Gottolengo sarò ospite nella casa di riposo. Seguirò ancora le comunità neocatecumenali.

 

Concludo con un pensiero del Vescovo bresciano Mons. Domenico Sigalini in una catechesi al convegno dei giovani a Colonia: “Amiamo senza condizioni la chiesa, come la strada unica e vera per incontrare Gesù, per avere il suo perdono, il suo Corpo e il suo Sangue, la sua Parola, la sua Grazia. Non ci interessa se ha qualche ruga di troppo; le abbiamo procurate noi, come a nostra madre”. Abbiamo fiducia. Il nostro Dio è il Dio della vita. Non invecchia. La vita è Amore, Fraternità, Gioia. In Dio tutto è grazia, dono, bellezza, gioia di vivere. Affidiamoci a Lui.

A tutti Grazia nella benedizione di Dio.

 

Cordialmente

Don Angelo

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La Comunità parrocchiale ringrazia don Angelo Calegari

 

Non senza rincrescimento e commozione abbiamo appreso la notizia che Don Angelo Calegari lascia la nostra comunità parrocchiale. Purtroppo la sua salute, la sua età avanzata non gli permettono di continuare il suo prezioso ministero in mezzo a noi. Concluso il suo apostolato come parroco in Verolavecchia, si è trasferito a Verolanuova, dedicandosi totalmente al bene della nostra comunità. Il suo ruolo di sacerdote lo ha visto sempre presente con cuore aperto e sensibile. Nei 13 anni di sua presenza sono emersi due preziosi carismi: l'assiduità al confessionale e alla cura affettuosa e sollecita degli infermi e degli anziani. Ogni mattina Don Angelo è sempre stato presente in Basilica, pronto ad accogliere chi s'accostava per chiedere perdono, per avere consigli, incoraggiamenti ed esortazioni ad una grande fiducia nella Misericordia di Dio, coraggio per una ripresa nel giusto sentiero, questo anche se il suo stato di salute, certe volte avrebbe chiesto riposo. La spia rossa del confessionale era un richiamo alla sua disponibilità.

 

La sua giornata trascorreva poi nella visita agli ammalati, nel portare conforto a chi era provato nella sofferenza, dalla solitudine, nell'assistenza a chi stava per entrare nella vita eterna. La sua giornata trovava il centro nella cappella della casa albergo per la preghiera e la celebrazione della Santa Messa. L'operato di Don Angelo non si è certo limitato a questo; ha spaziato, durante i 64 anni di ordinazione sacerdotale, in altre parrocchie (Gavardo, Verolavecchia). La separazione è sempre un momento doloroso, sia per il sacerdote consacrato al servizio di Dio, sia per chi lo ha incontrato e beneficiato del suo ministero sacerdotale. La comunità di Verolanuova è grata per tutto il bene ricevuto.

Grazie di cuore Don Angelo

Ai sentimenti di viva gratitudine uniamo una preghiera riconoscente.

Le auguriamo di poter essere ancora segno della presenza del Signore per altri anni nella sua nuova dimora e che la salute l'assista.

 

Maria Bertoni

 

 

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Il ringraziamento della Casa di Riposo

 

Pubblichiamo il testo del ringraziamento rivolto a Don Angelo dal personale della Casa di Riposo Gambara - Tavelli”.

 

 

Verolanuova, 11 settembre 2005

 

“Ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere: ero forestiero e mi avete ospitato; ero nudo e mi avete dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete venuti a trovarmi”. ...“tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me!”... (Mt 25, 35-40)

 

Carissimo Don Angelo,

a nome del Presidente, del Consiglio di Amministrazione, degli ospiti tutti, dei parenti, del personale, dei volontari e dei collaboratori che operano in questa casa la ringraziamo per la vicinanza, l'ascolto e l'assistenza spirituale che ci ha donato in questi anni di permanenza tra noi.

 

Il ricordo del suo cuore grande che sa amare, comprendere, accogliere tutti particolarmente coloro che sono oppressi, affaticati, afflitti nel corpo e nello spirito continuerà a vivere in noi perché ci ha lasciato un insegnamento profondo: l'amore per Dio e la Carità disinteressata per il prossimo.

 

Lei è il buon samaritano che si prende cura di noi, lenisce le ferite della nostra anima, soddisfa il bisogno di attenzione e consolazione che molti hanno, talvolta nella solitudine.

 

Le auguriamo di cuore che il Signore l'accompagni e la assista amorevolmente, come lei ha fatto durante la sua vita di uomo e di sacerdote con le persone che ha incontrato quotidianamente nel suo cammino.

 

Come ultimo gesto di affetto nei nostri confronti, le chiediamo, di ricordarci nelle sue preghiere e di raccomandarci al Signore.

 

Un grazie sincero da parte di tutti!

 

La Comunità della Casa di Riposo di Verolanuova

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La celebrazione dei Battesimi

 

Come già comunicato sul numero scorso, con i sacerdoti della nostra Zona Pastorale abbiamo pensato un itinerario verso il Battesimo più coinvolgente, specialmente per i genitori, a partire dal gennaio 2006.

 

Continuiamo perciò la pubblicazione di alcune indicazioni rivolte, in particolare, ai genitori, ai padrini e alle madrine ma anche a tutta la Comunità parrocchiale.

 

 

 

Il Battesimo dei bambini

(2)

 

La data della celebrazione

 

11. Nel fissare la data del sacramento si tenga conto del bene spirituale del bambino e delle condizioni di salute della madre, affinché sia presente alla celebrazione, e del tempo necessario per la catechesi ai genitori sul significato del sacramento.

 

Gli incontri di preparazione

 

12. L'accoglienza della vita come dono di Dio è compito di tutta la comunità cristiana. È auspicabile che ci siano coppie (possibilmente di giovani sposi), che aiutino il Parroco, sia nella fase prenatale, sostenendo in modo particolare nei casi difficili l'attesa dei genitori, favorendo in questi una comprensione di fede dell'avvenimento; sia dopo la nascita, con almeno tre incontri, l'ultimo dei quali in Parrocchia.

 

13. I primi due incontri possono svolgersi nella famiglia del bambino. Può essere proposta una breve liturgia familiare, con la lettura di brani adatti della Scrittura, insieme con preghiere di lode e di ringraziamento al Signore. Dal Benedizionale si possono utilizzare le benedizioni: della madre dopo il parto, della famiglia, di un bambino non ancora battezzato (Sezione Il, capp. XII, XV, XVIII). I genitori potranno sottoscrivere un foglio di impegno (che verrà conservato in apposita cartella nell'archivio parrocchiale) quale domanda del Battesimo per il proprio figlio. Il contenuto catechistico di questi incontri verterà sul Battesimo in quanto sacramento della fede che ci inserisce nel mistero pasquale di Cristo e ci fa rinascere a vita nuova (temi biblici della Samaritana, del cieco nato, di Lazzaro...). Il terzo incontro sarà opportuno viverlo in Parrocchia con la presenza di tutte le famiglie che celebreranno comunitariamente il Battesimo. Sia una catechesi liturgica sul sacramento e si sottolinei l'incorporazione dei battezzati alla Chiesa anche attraverso la fede professata dai genitori e dai padrini, la presenza dei quali all'incontro è vivamente raccomandata.

 

La celebrazione

 

14. Per la celebrazione del Battesimo dei bambini si utilizzino tutte le opportunità rituali proposte. Sia una celebrazione comunitaria e collettiva e ogni Parroco valuti l'opportunità di inserirla più o meno stabilmente nell'Eucaristia domenicale.

 

15. Per sensibilizzare i fedeli sulla natura comunitaria del Battesimo, si faccia memoria dei battezzandi nella preghiera universale di tutte le Messe di quella domenica.

 

16. Si stabilisce che, tranne in pericolo di morte o per una giusta e grave necessità della famiglia, si celebri il Battesimo dei bambini solo di domenica, escludendo quelle di Quaresima. Opportunamente si fissino queste date battesimali in ordine temporale:

a)    l'Epifania o la festa del Battesimo del Signore,

b)    la penultima domenica prima della Quaresima,

c)    la Veglia pasquale,

d)    la Pentecoste,

e)    la prima domenica di Agosto (Trasfigurazione),

f)     la Solennità di Cristo Re,

g)    la domenica nella quale viene traslata la solennità della dedicazione della Chiesa parrocchiale,

h)    la solennità patronale.

 

17. Il Battesimo è celebrato nella Parrocchia propria dei genitori, dove cioè essi hanno domicilio o quasi domicilio. In altre parrocchie (di residenza saltuaria) la celebrazione è possibile solo col permesso scritto del proprio Parroco. Non si impedisca, però, che i fedeli possano celebrare i sacramenti nella Parrocchia nella quale sono attivamente inseriti.

 

18. Il luogo della celebrazione è solo la chiesa parrocchiale; eccezionalmente una eventuale chiesa ex parrocchiale presente nel territorio. Nelle cliniche e negli ospedali non si celebri il Battesimo se non per una grave necessità, inerente alla salute del bambino.

 

19. Il Battesimo si celebra per infusione o per immersione. Il fonte sia veramente decoroso e adatto al rito scelto.

 

20. Il Battesimo va registrato nella Parrocchia in cui viene celebrato. Qualora si battezzi fuori della parrocchia del domicilio dei genitori, il Parroco del luogo o il cappellano trasmetta copia integrale dell'atto di Battesimo al Parroco di domicilio, perché sia trascritto nei registri parrocchiali.

 

(Continua)

 

 

La prima parte di questo documento è stata pubblicata sul numero di settembre 2005 de “L'Angelo di Verola”.

 

 

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Dal Consiglio Pastorale Parrocchiale

 

Mercoledì 21 Settembre, alle ore 20,30, dopo la partecipazione alla  Santa Messa celebrata in Basilica, si è riunito presso le rev. Suore il Consiglio Pastorale Parrocchiale, con i seguenti argomenti all'Ordine del Giorno:

 

1)    Presentazione della scelta Pastorale del Vescovo.

 

2)    Linee di programma per l'anno 2005-2006.

 

3)    Varie ed eventuali.

 

Al primo punto viene ribadito il forte invito del Vescovo ai cristiani ad assimilare ed interiorizzare le verità di fede per poterle trasmettere ai fratelli. Solo con una profonda ed intensa convinzione personale e senso di responsabilità, si potrà costruire una vera Comunità.

 

Fulcro della Comunità è la Parrocchia, in cui tutti devono collaborare con i propri mezzi per poter condurre un serio cammino di iniziazione cristiana, in stretta collaborazione con i sacerdoti.

 

Particolare attenzione e delicatezza è da porre nei rapporti con i non praticanti. Saper cogliere ogni sfumatura per far loro sentire la nostra presenza viva ma non invadente, specialmente in particolari momenti (veglie funebri, visita ai malati, ecc.)

 

Un'accorata raccomandazione del Vescovo riguarda la celebrazione delle Sante Messe; non la quantità, ma il contenuto delle stesse, che deve essere gioioso e coinvolgente.

 

Le numerose tassative proposte del Vescovo, verranno approfondite nei prossimi incontri del Consiglio, specialmente quelle rivolte alle Commissioni.

 

Al secondo punto dell'Ordine del Giorno viene dato risalto alla necessità di una nuova evangelizzazione, soprattutto nell'educazione cristiana dei piccoli, coinvolgendo genitori, padrini e comunità. Si propone di sensibilizzare padrini e madrine dei battezzati perché siano presenti nei momenti più delicati del loro cammino spirituale (Prima Confessione, Prima Comunione, consegna del Padre Nostro, ecc).

Con i Sacerdoti di Zona, per l'anno 2006, verranno studiate nuove modalità nella celebrazione dei Battesimi, non più mensile, ma in occasione di festività particolari, come Epifania, Santo Patrono, ecc., nel numero di 6 o 7 in un anno, nel corso della S. Messa, coinvolgendo tutta la Comunità, perchè ogni nuova vita é dono prezioso ed impegno per tutta la Parrocchia.

In Basilica verrà esposto il registro dei battesimi aperto. Ci saranno a disposizione dei genitori dei battezzandi coppie di sposi preparate per sensibilizzarli sull'importanza del sacramento. Sarà inoltre studiato un cammino di catechesi per i genitori dei piccoli, anche dopo il battesimo, fino alla scuola materna.

 

-     Viene ripreso il tema delle Diaconie, ad ognuna delle quali sarà proposto un argomento specifico di riflessione durante l'anno, riferito al simbolo che le rappresenta.

-     Anche per i Centri di Ascolto saranno suggeriti nuovi argomenti di riflessione e saranno invitati a parteciparvi anche i giovani.

-     Si ritiene importante fare incontrare fra loro i partecipanti dei vari “gruppi” che operano in Parrocchia a diversi titoli e verrà loro proposta la partecipazione mensile ad una S. Messa in Basilica.

-     Sono previsti due Ritiri Spirituali: in Avvento e in Quaresima, con argomento Le Beatitudini”.

-     Verso la fine dell'anno liturgico si terrà un breve corso di Esercizi Spirituali; tema: “ Il Padre Nostro”.

-     Possibile richiamo delle “Missioni”.

 

Per le Varie e Generali:

 

-     È stato riconfermato membro del Consiglio Pastorale Zonale il Sig. Francesco Checchi.

 

-     Viene ripresa la questione della statua della Madonna donata da una generosa parrocchiana. È riconfermata la volontà di trattenerla nella nostra comunità e nel mese di ottobre sarà esposta in chiesa.

 

-     È stato chiesto al Parroco, da venditori di libri a carattere religioso, il permesso di recarsi nelle case ad offrire i loro articoli. Si è ritenuto opportuno negarlo.

 

-     Il responsabile di Radio Basilica ha avanzato la proposta di porre molta attenzione al modo con cui la parrocchia comunica, sia utilizzando i mezzi della comunicazione sociale, sia nella pastorale quotidiana (Messe, Catechismo ecc.). In particolare, fa notare che l'eccesso di celebrazioni liturgiche trasmesse via radio può essere controproducente rispetto all'efficacia dell'annuncio. Propone di ripensare “al modo” con cui si trasmettono le funzioni. In risposta, alcuni partecipanti hanno fatto notare che le attuali trasmissioni sono molto seguite ed amate da tanti anziani ed ammalati. Se ne discuterà ampiamente nella commissione Socio-politico-culturale.

 

Dopo ampia ed animata discussione dei partecipanti sui vari argomento trattati, la seduta é tolta alle ore 22.30.

 

La Segretaria

Pasqua Sala

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Dalle parole ...ai fatti

Incontrare Dio Trinità

Cammino per una

spiritualità comunitaria

Strumenti di unione con Dio

 

Riflessione

 

In chi ama e prega si sviluppa il Regno di Dio. Questo Regno in noi occorre custodirlo. E questo è possibile agendo su quattro fronti: essendo sempre nella tensione di amare i nostri fratelli; superando ogni piccola e grande prova con l'amore a Gesù Crocifisso, abbracciato sempre, subito e con gioia; ricordandoci con gratitudine delle grazie che Dio ci ha elargito nella vita; e - infine - mettendo fuoco sul fuoco e cioè curando in modo speciale la preghiera.

Quali forme di preghiera?

Sono indispensabili: pregare insieme la liturgia delle ore al mattino o alla sera; fare la “lectio divina” sulla Parola di Dio del giorno (comunicando quanto si medita); partecipare all'Eucarestia in forma comunitaria. Così crescerà la nostra santità.

 

 

 

Testimonianza

 

Non sprecare attimo.

«Una sera, con Antonio, un mio vicino di casa, abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso e, dopo essere andati al cinema, senza sapere a cosa andavamo incontro siamo entrati in un night club, ambiente per noi tanto sconosciuto quanto pubblicizzato da amici e televisione». Per Emanuele ed Antonio, questa esperienza è stata uno shock: «Ho avuto l'impressione - dice Emanuele - che in quel locale si fosse concentrata tutta la volgarità immaginabile, rendendo impuri anche noi appena entrati. Dopo circa 10 minuti non ce la facevamo più e siamo scappati via».

 

Da quel giorno, Emanuele cade in uno stato di apatia, non desidera più uscire con nessuno.

Andando a Messa quotidianamente, poco alla volta le cose cambiano, sente crescere il suo amore per Dio... «Sperimento che tramite l'Eucaristia il mio rapporto con Lui migliorava ed era sempre più facile capire quale era la sua volontà». Emanuele comincia a fare ogni giorno meditazione, anche la confessione frequente diventa «l'occasione per ricominciare e ributtarmi ad amare».

 

Un giorno viene invitato da Marco, un suo compagno di classe, ad uscire con altri compagni. Emanuele accetta, ponendo come condizione che non si vada in un night club. Tuttavia, una volta in viaggio, intuisce dai discorsi che la meta è proprio un night. «Mi sento tradito. Decido di non dire niente, ma nello stesso tempo dentro di me, mentre li perdono, rafforzo la decisione di rimanere fuori ad aspettare». Per fortuna il locale è troppo distante, la benzina sembra non sia sufficiente, quindi optano per una birreria in città.

 

«Arrivati al pub iniziamo a chiacchierare e subito alcuni alzano il gomito, mentre la discussione cade pesantemente sul sesso». Emanuele cerca di cambiare discorso ma inutilmente. Cosa fare? Ha un'illuminazione. Capisce che vi è un modo tutto speciale per volergli bene anche in questo momento: pregare silenziosamente per loro. Subito nel cuore gli torna una grande pace perché capisce di non essere solo, con lui ora c'è Gesù.

Arriva l'ora di tornare a casa; ecco un'altra occasione speciale per amare: riaccompagnare uno ad uno tutti i suoi compagni ormai più che “allegrotti”.

 

Le citazioni sono tratte da: Gen, ottobre 1998

 

 

 

Preghiera

 

dal Salmo 101

 

Amore e giustizia voglio cantare,

voglio cantare inni a te, Signore.

Agirò con saggezza nella via dell'innocenza:

quando verrai a me?

 

Camminerò con cuore integro,

dentro la mia casa.

Non sopporterò davanti ai miei occhi

azioni malvagie;

detesto chi fa il male, non mi sarà vicino.

 

Lontano da me il cuore perverso,

il malvagio non lo voglio conoscere.

Non abiterà nella mia casa

chi agisce con inganno.

Chi dice menzogne

non starà alla mia presenza.

 

 

 

Impegno

 

•     Cerchiamo di vivere bene insieme uno degli strumenti di preghiera suggeriti.

•     Leggi: Lc 10, 38-41.

 

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Briciole francescane

(a cura della fraternità francescana Santa Chiara)

 

«Sinceri con nostro Dio Padre»

 

Non dire Padre,

se ogni giorno non ti comporti da figlio.

 

Non dire nostro,

se vivi isolato nel tuo egoismo.

 

Non dire che sei nei cieli,

se pensi solo alle cose terrene.

 

Non dire sia santificato il Tuo nome,

se non Lo onori.

 

Non dire venga il Tuo Regno,

se lo confondi con il successo materiale.

 

Non dire sia fatta la Tua volontà, come in cielo così in terra,

se non l'accetti quando è dolorosa.

 

Non dire dacci oggi il nostro pane quotidiano,

se non ti preoccupi della gente affamata.

 

Non dire rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

se conservi rancore verso tuo “fratello”.

 

Non dire non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male,

se non prendi posizione contro il male.

 

Non dire Amen,

se non prendi sul serio le parole del

“Padre Nostro”!»

 

(Anonimo)

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A Lourdes con un sorriso,

una carezza, un abbraccio

 

Il giorno 2 agosto 2005, tra gli sguardi curiosi dei tanti viaggiatori che affollavano la stazione di Brescia, il gruppo dei pellegrini di Verolanuova, in collaborazione con l'OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) di Brescia, è partito per Lourdes.

Perché il viaggio in treno è lungo si ha il tempo di fare amicizie, notare l'andirivieni del personale che corre per soddisfare qualsiasi bisogno.

 

Arrivati a Lourdes abbiamo partecipato con entusiasmo a tutte le celebrazioni in onore della Madonna. La S. Messa davanti alla grotta con tutti gli ammalati è stata davvero toccante. Quante e quante persone ancora soffrono, ma a Lourdes trovi ancora tanta fede e sei quasi invidioso della serenità che gli ammalati sanno trasmettere.

Bellissime la Via Crucis e la fiaccolata alla sera con i flambeaux, con il rosario e i canti in quasi tutte le lingue del mondo.

Indimenticabile però è la preghiera silenziosa e personale fatta ai piedi della Madonna di notte. Senza più rumori e confusione intorno riesci a concentrarti, sei a tu per tu con Lei, ti liberi da ogni peso, affidi le tue pene, i tuoi dolori e le tue speranze al suo cuore di mamma.

 

Qui le lacrime scorrono veloci, non hai vergogna a farti notare da altre persone: in quei momenti sei tu e Lei in intimo colloquio e nulla ti distrae. Non vorresti mai andartene!

I quattro giorni a Lourdes sono volati e ci prepariamo al ritorno con il ricordo nel cuore e negli occhi dei tanti bei momenti trascorsi in compagnia pregando, cantando e ricordando le persone che si sono affidate alle nostre preghiere. Anche il tempo ci ha favoriti. Con gioia abbiamo incontrato don Giovanni Gritti che ricorda e saluta con affetto tutti i verolesi.

Parole di lode vanno a tutto il personale che si è prodigato in ogni modo al servizio degli ammalati rendendosi disponibile nei loro confronti, anche nelle mansioni più umili.

 

Con un sorriso, una carezza, un abbraccio, hanno permesso a queste persone di trascorrere in serenità il loro pellegrinaggio.

 

Il nostro augurio è di ritrovarci ancora insieme il prossimo anno.

 

I Pellegrini di Verolanuova

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Associazione Spose e Madri Cristiane

 

Avete mai sentito parlare dell'Associazione Spose e Madri Cristiane di Verolanuova?

Sapete cosa significa incontrarsi tutte insieme per il Triduo della Beata Paola? E cos'è questo Triduo?

 

L'associazione, a dire il vero, nasce nella lontana Parigi nel 1850 ad opera di alcune donne che erano particolarmente sensibili ai problemi che colpivano la sfera della famiglia.

Esse pensarono che unendosi avrebbero potuto dare speranza e conforto attraverso la loro preghiera che saliva così più efficace a Dio. A Verolanuova l'Associazione si ritrova ogni anno in due occasioni: per la Pasqua delle donne, ma ancor meglio in concomitanza dei tre giorni di raccoglimento e preghiera in onore di una sposa e madre passata alla storia: la Beata Paola Gambara, esempio eclatante di una vita dedicata all'amore per il marito e per il figlio, senza però mai trascurare il prossimo, soprattutto se povero e bisognoso.

 

Ma qual è lo scopo, oggi, dell'unione?

 

Sempre quello di allora, ma sicuramente calato nella realtà dei giorni nostri. Se la condizione della moglie e della madre era difficile allora, non si può certo definire semplice nell'attuale società.

Ecco perché la preghiera reciproca, il pensiero dell'una rivolto all'altra, vuole essere un occhio di riguardo per la condizione di donna e madre responsabile dei giorni nostri.

 

È sicuramente una scelta ‘Cosciente e Coraggiosa', ma è con coscienza e coraggio che siamo divenute mogli e madri. Non lasciamoci intimidire perché tutto è mosso dall'Amore di Dio: è con l'Amore che Lui ci ha insegnato che abbiamo affrontato il grande passo del matrimonio, le difficoltà del vivere insieme, le paure ed i dolori ma anche le grandi gioie che ci hanno dato i nostri figli o che ci daranno in futuro.

 

Allora perché non sentirci partecipi di questa grande famiglia che così bene ci identifica?

Non pensate che scambiarci delle opinioni, ascoltare i consigli delle più anziane, pregare le une per le altre, passare una giornata all'anno insieme sulle orme della vita e delle opere della Beata Paola possa essere un nuovo modo per vivere il ‘quotidiano' che di per sé non fa notizia né clamore ma che vissuto con forza provoca, a lungo andare, atteggiamenti, reazioni, comportamenti che creano cultura?

 

Allora adesso basta chiacchiere:

 

Mogli e mamme di ogni età

vi stiamo aspettando!!!

Per informazioni telefonate

al n° 030 9361347

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Diaconia S. Antonio

(Sapori di un tempo passato...)

 

La diaconia S. Antonio, in collaborazione con alcuni amici agricoltori organizza, sabato 15 e domenica 16 ottobre, la consueta castagnata alla quale viene abbinata una simpatica ed interessante mostra di trattori, macchine agricole e strumenti di lavoro di un tempo, storia di un passato che purtroppo si tende a dimenticare, ma deve servire ai più giovani per capire il peso sopportato dai nostri “vecchi” per poter sbarcare il lunario.

 

Fin dal primo pomeriggio di sabato sarà possibile gustare le “nostre” castagne. Farà seguito, verso le 17.00, uno spettacolo dai sapori antichi, che ci farà viaggiare nel tempo. Il cantautore Francesco Braghini, ci donerà le sue canzoni e poesie in dialetto bresciano, in una esibizione aperta a tutti e gratuita.

 

Domenica pomeriggio, verrà riproposta la dimostrazione di come veniva lavorato il latte per ottenere un nostrano e genuino formaggio.

 

Il programma, ancora in fase di completamento, offrirà ulteriori gradite sorprese alcune veramente “speciali”, quindi visitateci, per trascorrere con noi alcuni momenti di sana nostalgia e di gioiosa comunione.

 

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dagli oratori

 

 

Grest 2005:

Gira e rigira... la famiglia è il tesoro!

 

 

“Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi, hai disposto l'avvicendarsi dei tempi e delle stagioni e, all'uomo fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell'universo perché, fedele interprete dei tuoi disegni, esercitasse il dominio su ogni creatura e nelle tue opere glorificasse te, creatore e padre, per Cristo nostro Signore” (prefazio V, domenica ordinaria)

 

Queste sagge parole della liturgia ci stimolano ad essere attenti ad ogni meraviglia che Dio pone sulla nostra strada per divenire uomini e per educare al senso dell'umanità. Ogni educatore sa benissimo quanto il tempo estivo sia “molto opportuno” - direi eccezionale - perché in esso è possibile offrire tante esperienze tipiche, progettate a misura dei nostri ragazzi. Il “fare”, nella mente dell'educatore cristiano, va sempre radicato nell'obiettivo di manifestare la vita dei ragazzi nella sua ricchezza e originalità, nell'amore di Cristo.

Il grest che quest'anno la diocesi ha proposto agli oratori ci ha permesso di andare alla ricerca del tesoro disperso... di un tesoro, cioè, che rischia di essere dimenticato, abbandonato, tralasciato: anzitutto la famiglia, ricchezza di ogni comunità e della società, che va pian piano disgregandosi, che chiede fortemente di essere riscoperta davvero come cellula vitale... Dalla famiglia ciascuno impara ad accogliere tanti altri tesori da custodire: l'amore gratuito verso il fratello, che non mi sono scelto, ma che mi è messo a fianco; l'obbedienza, non vissuta come sottomissione, ma come servizio; la preghiera, l'accoglienza, l'onestà, la pace e la giustizia, l'ascolto, la diversità, l'educazione verso l'altro, anche verso l'ambiente così ultimamente minacciato.

Il grest è esperienza di valore che non va perduta: nel gioco, nel canto e nella riflessione di tutti i giorni, ogni ragazzo impara a “fare spazio” a coloro che ancora non conosce e a Dio, autore della vita, che disegna per ciascuno un progetto unico...

Grazie agli animatori e ai numerosi vice-animatori per aver gioito e faticato insieme; grazie ai jolly per l'esperienza vincente; grazie alle cuoche della merenda; grazie a voi ragazzi per aver fatto parte della nostra “piccola grande ciurma” di cercatori del Tesoro disperso e grazie alle famiglie, ai papà e alle mamme che credono nell'attività del Grest come luogo educativo.

don Valentino

 

Gruppo Verdi - “Monkey Pirats”

 

Anche quest'anno il grest è giunto alla fine... Ma la nostra squadra non finirà mai di essere unita e sempre al “primo posto”: ebbene sì! Quest'anno il grest l'abbiamo vinto proprio noi! In queste settimane abbiamo riscoperto il vero significato della parola “insieme”; abbiamo condiviso ogni momento, sempre aiutandoci e restando uniti... perché è l'unione che fa la forza! Giochi, balli, canti hanno accompagnato questa avventura... e finalmente abbiamo trovato il tesoro disperso: è bastato mettere a disposizione il nostro cuore a tutti. Contare sugli amici, sui genitori, sugli educatori è il tesoro più grande e il Signore ce l'ha donato. Non lo dimenticheremo mai. Forza verdi!

 

Gruppo Azzurri - “I pappagalli dei 7 mari”

 

Il grest di quest'anno è stato bello, educativo e divertente. Positivi sono stati i simboli che hanno aperto le tre settimane: la bottiglia con il messaggio (coloro che accolgono gli altri ricevono l'onore di considerarli come dei tesori); il timone (le regole accolte e messe in pratica sanno dirigere bene la nostra vita, come fa il timone per una nave o il volante per una macchina, e come la preghiera per la nostra anima); una porta (i vari tesori nascosti dietro la “porta della vita”). La nostra squadra si è comportata molto bene nei giochi e nel comportamento; durante il laboratorio di espressività il clima era amichevole e armonioso, così che tutti ci siamo volentieri impegnati. Un sincero grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questo fantastico grest!

 

Gruppo Blu - “PiratOrsi all'arremBaggio”

 

Per noi piratOrsi questo grest è stato ricco di insidie e pericoli... Sapete... essere degli orsi-pirata che ogni giorno cercano di assaltare una nave-squadra per portare a casa nuovi punti non è per niente facile! Abbiamo cavalcato la cresta dell'onda (cioè della classifica) fino alla fine, quando un paio di scialuppe nemiche hanno saputo superarci. Insomma... siamo arrivati terzi e comunque una medaglia di bronzo ce la siamo guadagnata!!! Ma soprattutto abbiamo guadagnato la gioia e l'allegria dei giochi, la preghiera, i valori della famiglia, delle regole, della diversità. Fantastico è stato anche il nostro spettacolino finale “un angelo in cortile”... e chi dice il contrario... si prepari ad un attacco dei PiratOrsi all'arremBaggio!

 

Gruppo Gialli - “Da Sebastian”

 

Come sempre un'altra esperienza è finita e noi siamo qui a “tirare le somme” di questo grest appena concluso, raccontandovi la gioia e l'affiatamento che si è creato nel nostro gruppo. Nonostante le difficoltà il gruppo “Da Sebastian” ha saputo divertirsi, grazie ai giochi, alle canzoni, ai balli che hanno riempito le nostre giornate, comprese quelle di pioggia. Le gite hanno aiutato a conoscerci meglio e a fidarci l'uno dell'altro, portandoci a una collaborazione che si è concretizzata nella realizzazione dello spettacolo conclusivo del grest “il tesoro disperso”. Quelle settimane hanno arricchito non solo i bambini ma anche noi animatori e viceanimatori. È tutto. Vi salutiamo con la speranza di ritrovarci ancora tutti insieme l'anno prossimo.

 

Gruppo Arancio - “S-tali e S-quali”

 

Eccoci qui tutti noi arancio insieme nell'ultima giornata di grest. Sembra ieri quando ci siamo trovati la prima volta, quando ancora ci stavamo presentando, non conoscendoci tutti per nome. Il tempo è volato tra giochi (in cui noi non abbiamo brillato troppo), canti stonati e bans scoordinati. Il vertice della classifica è sempre rimasto lontano, ma non per questo ci è mancata la voglia di divertirci, la forza di correre, la grinta per non mollare e la voce per esultare... Sicuramente è stata una bella esperienza e certamente ci presenteremo l'anno prossimo sempre pieni di energia e di entusiasmo... W gli arancio!

 

Gruppo Rossi - “I Conquistadores”

 

Questo grest, per noi, è stato vissuto in maniera positiva per vari motivi; la pazienza e la simpatia sia nostra che dei ragazzi hanno fatto sì che nel nostro gruppo si creasse una buona armonia e un feeling notevole. Ci sono state anche delle incomprensioni e delle arrabbiature, soprattutto nei lavori di gruppo in preparazione allo spettacolo finale, che hanno provocato delle antipatie, placate dopo i dovuti chiarimenti. Il grest 2005 è stata un'esperienza positiva e da rivivere, perché ci ha permesso di conoscere bambini e ragazzi sinceri, con i quali abbiamo vissuto bellissimi pomeriggi e giornate, in particolare nelle uscite e nelle gite: in quelle occasioni gli stessi ragazzi hanno dimostrato rispetto per noi, considerandoci amici e non controllori!

 

Gruppo Jolly

 

L'esperienza del “jolly” si è rivelata molto diversa dal solito grest. Forse è stata la mancanza dell'appartenere ad un gruppo o ad un colore ben definito, che ci ha aiutato a farci sentire un po' utili a tutti i gruppi. Tecnicamente il nostro ruolo è cambiato del tutto rispetto a ciò che facevamo da vice-animatori: eravamo la mattina in oratorio per preparare i giochi del pomeriggio, distribuivamo noi la merenda e ci fermavamo oltre le 18 per una piccola verifica e programmazione del giorno successivo, e ne è sempre valsa la pena! Se tutto è andato bene durante questo grest qualche ringraziamento dobbiamo farlo: innanzitutto a don Valentino, vero artefice di tutto questo progetto, perché grazie a lui ci siamo sempre sentiti molto importanti ogni giorno. Poi vorremmo rendere merito ai due “capi jolly” che si sono alternati in queste settimane: sia Claudio Guerreschi, sia Giovanni Geroldi hanno ottimamente svolto il compito di dirigerci e, soprattutto, di riprenderci nei momenti nei quali eravamo tentati di sederci e guardare gli altri lavorare per noi. Un ringraziamento va anche ad animatori e viceanimatori delle squadre: nonostante fossero spesso più grandi di noi hanno sempre rispettato la nostra “autorità” di giuria nei giochi svolti, giocando lealmente e con lo scopo di far divertire i loro ragazzi. Un grazie, infine, lasciate dirlo a noi stessi perché ora, guardandoci in faccia, ognuno di noi può dire di aver dato il massimo, per far sì che tutto funzionasse al meglio... ed è con questo spirito, con questa voglia di metterci in discussione creando un personaggio nuovo come quello del jolly, che salutiamo tutti sperando di rivederci qui nel 2006!

 

 

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Tappe ed Appuntamenti

 

Calendario Parrocchiale delle Celebrazioni

del Cammino di Iniziazione Cristiana

 

1. Ammissione al Cammino di Iniziazione Cristiana

Memoria del Battesimo

fanciulli di 2a elementare: domenica 20 novembre, ore 9.30

 

2. Presentazione alla Comunità Parrocchiale dei cresimandi

ragazzi di 3a media: domenica 6 novembre, ore 9.30

 

3. “Traditio” (Consegna) della Preghiera

del Signore (Padre Nostro)

fanciulli di 3a elementare: domenica 12 febbraio, ore 9.30

 

4. Solenne Professione Pubblica di fede

giovani maggiorenni: Domenica di Risurrezione -

Pasqua - 16 aprile, ore 9.30

 

5. “Redditio” (professione) della Preghiera

del Signore (Padre Nostro)

ragazzi di 5a elementare: domenica 30 aprile, ore 9.30

 

6. celebrazione della Prima Riconciliazione

Fanciulli di 2a elementare: domenica 7 maggio, ore 15.00

 

7. CELEBRAZIONE DELLA MESSA DI PRIMA COMUNIONE

fanciulli di 3a elementare: domenica 14 maggio, ore 11.00

 

8. “Traditio Symboli” consegna della Professione di Fede -

“CREDO”

ragazzi di 2a media: domenica 28 maggio, ore 9.30

 

9. CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CRESIMA

ragazzi di 3a media: domenica di Pentecoste, 4 giugno, ore 11.00

 

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Incontri per i genitori

 

È bello, oltre ad essere importante, che tutti i genitori prendano in serissima considerazione la partecipazione ad alcuni incontri che, anche quest'anno, affiancheranno la catechesi dei propri figli. Gli incontri si terranno tutti la domenica pomeriggio, alle 15, presso il salone dell'Oratorio maschile o, viste le compresenze, presso il salone delle suore, e sono parte fondamentale del cammino di fede per un genitore che, accompagnando un figlio al catechismo, ha bisogno lui pure di essere “accompagnato spiritualmente”. Durante l'incontro tutti i genitori si incontrano con i catechisti della classe frequentata dal figlio/a.

 

Genitori di 1a elementare:

(segue l'incontro don Luigi)

domenica 30 ottobre    suore

domenica 15 gennaio   suore

domenica 5 marzo   suore

domenica 9 aprile    suore

 

Genitori di 2a elementare:

(don Valentino)

domenica 6 novembre  oratorio

domenica 22 gennaio   oratorio

domenica 19 marzo    oratorio

domenica 30 aprile     oratorio

 

Genitori di 3a elementare:

(don Luigi)

Domenica 13 novembre   oratorio

Domenica 11 dicembre    oratorio

Domenica 29 gennaio   oratorio

Domenica 12 marzo   oratorio

Domenica 23 aprile    oratorio

 

Genitori di 4a e 5a elementare:

(don Giuseppe)

Domenica 13 novembre   suore

Domenica 22 gennaio   suore

Domenica 26 marzo   oratorio

Domenica 21 maggio   oratorio

 

Genitori di 1a media:

(don Giuseppe)

Domenica 20 novembre   oratorio

Domenica 15 gennaio   oratorio

Domenica 19 marzo   suore

Domenica 23 aprile    suore

 

Genitori di 2a media:

(don Luigi)

Domenica 27 novembre   suore

Domenica 5 febbraio    suore

Domenica 26 marzo   suore

Domenica 30 aprile    suore

 

Genitori di 3a media:

(don Valentino)

Domenica 30 ottobre   oratorio

Domenica 27 novembre   oratorio

Domenica 29 gennaio   suore

Domenica 12 marzo   suore

Domenica 21 maggio   suore

 

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Calendario dei ritiri spirituali

Presso le Suore o in luogo da confermare

 

Gli orari saranno specificati di volta in volta

 

Ritiri (prima parte) in preparazione al Natale;

2a elementare sabato 5 novembre 2005

3a elementare sabato 12 novembre 2005

4a elementare sabato 19 novembre 2005

5a elementare sabato 26 novembre 2005

1a media sabato 3 dicembre 2005

2a media sabato 10 dicembre 2005

3a media domenica 11 dicembre 2005

 

Adolescenti sabato 17 dicembre 2005

Catechisti domenica 18 dicembre 2005

(presso suore Canossiane, Costalunga - BS)

Ritiri (seconda parte) in preparazione alla Pasqua

4a elementare sabato 26 febbraio 2006

5a elementare sabato 4 marzo 2006

1a media sabato 11 marzo 2006

2a media sabato 18 marzo 2006

3a media sabato 25 marzo (o Roma express) 2006

 

Adolescenti sabato 1 aprile 2006

Catechisti domenica 2 aprile 2006

 

Ritiri per i Sacramenti

2a elementare sabato 6 maggio 2006

3a elementare sabato 13 maggio 2006

3a media domenica 28 maggio 2006

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Oratorio sport

 

 

 

calcio

 

Parte la nuova stagione anche per le due squadre di calcio che rappresentano il nostro oratorio nel campionato di calcio C.S.I. Per entrambe le compagini questo sarà l'anno della conferma, visto che sono reduci da un campionato a dir poco esaltante che ha portato il “Gaggia” (allenato da Oliva) a vincere brillantemente il proprio girone e l'Acli Verolanuova (che aveva e avrà Bruno Bodini nella doppia veste di giocatore e allenatore) a vincere la successiva fase finale zonale e a sfiorare il successo in quella provinciale. Sarà difficile migliorare risultati simili, ma i ragazzi ci proveranno e siamo certi ci faranno divertire anche quest'anno. La nuova stagione sarà particolare, all'insegna della continuità ed allo stesso tempo del cambiamento. In che senso? È presto detto... continuità perché le due squadre sono rimaste praticamente immutate e come detto hanno confermato anche le rispettive guide tecniche. Davvero pochissime le novità da questo punto di vista.

 

Nel “Gaggia” non vedremo più Roberto Moscarella (questo l'ho già sentito nominare...) che pone fine così ad un imbarazzante conflitto d'interessi. Non si è mai visto un cronista giocare nella squadra della quale commenta le gesta, anche se, nel caso di alcuni “chiacchieroni”, spara sentenze televisive e della carta stampata, l'idea non sarebbe certo malvagia, magari coi giocatori impegnati per una volta nel ruolo di criticoni severi dei malcapitati atleti improvvisati. A sostituire Moscarella ci sarà comunque sulla fascia sinistra Sandro Raddi, che ha le qualità per fare molto bene. Per il resto il solito gruppo affiatato con la garanzia Sala in porta che, come da noi ampiamente previsto, contrariamente alle sue dichiarazioni di fine stagione, ha deciso (a ragione, visto come vola ancora tra i pali) di rinviare il proprio addio al calcio.

 

L'Acli invece purtroppo non si avvarrà più dell'apporto del mitico Mirco Bozzoni, storico difensore protagonista di molte stagioni nelle varie squadre del nostro Oratorio. Basti pensare che ha iniziato questa splendida avventura nel lontano 1991, suggellando e concludendo quindi la sua carriera coi successi dello scorso anno. A questo punto attendiamo tutti con trepidazione la partita d'addio che ha annunciato sarà spettacolare. La squadra di Bodini naturalmente punterà ancora una volta sul grande affiatamento dei fratelli Cataneo e sull'esperienza dell'intramontabile Gottardo Federici, difensore ancora tra i più forti in circolazione. Il cambiamento principale invece riguarda il girone nel quale giocheranno entrambe le squadre, quello d'eccellenza, composto dalle migliori compagini della provincia. Considerando che nello stesso raggruppamento sono state inserite anche le due squadre di Verolavecchia, il gruppo si annuncia veramente spettacolare e di alto livello. Un motivo in più per seguire con attenzione e dal vivo il cammino di “Acli” e “Gaggia”. Appuntamento quindi tutti i venerdì sera presso il campo dell'Oratorio. Non mancate, ci sarà da divertirsi...

 

Roberto Moscarella

 

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verola sport

 

a cura di Roberto Moscarella

 

 

 

CALCIO

 

1a gior. (04.09.05): Pedrocca - Verolese   0 - 0

2a gior. (11.09.05): Verolese - Serenissima  1 - 1

3a gior. (18.09.05): Rezzato - Verolese   0 - 1

4a gior. (25.09.05): Veronese - Cenate   2 - 0

 

È partita la nuova stagione e anche quest'anno Verolanuova presenta ai blocchi di partenza del campionato di Eccellenza una squadra in grado di ben figurare.

Confermati tutti i protagonisti principali della rimonta straordinaria della seconda parte della scorsa stagione che ha portato la squadra a sfiorare la storica qualificazione ai play-off, a partire dal mister Franco Pancheri (che quest'anno, stando alle indiscrezioni che abbiamo “rubato” in una delle nostre incursioni segrete, ma non troppo, al campo di allenamento, oltre al consolidato modulo 4-4-2 potrebbe proporre anche un offensivo 3-4-3). La società punta su alcuni nuovi acquisti veramente di grande spessore, a partire da Reculiani, attaccante già protagonista nel Chiari in serie D lo scorso anno e nel Lumezzane (con Taldo, Borghetto e Cassetti come compagni, solo per citarne alcuni) in C1 qualche stagione fa. Nel settore di mezzo è giunto Poloni, centrocampista esterno di grande esperienza, oltre ad alcuni giovani interessanti attesi ad una verifica importante in Eccellenza. Ma gli sforzi più importanti la società li ha fatti per sistemare una difesa che l'anno scorso aveva accusato alcune battute a vuoto. Da oscar del calciomercato estivo l'acquisto di Lukanov, trentenne difensore bulgaro con alle spalle ben tre promozioni in serie D con le maglie di Pergocrema, Chiari e Castellana. Al suo fianco ci sarà Manenti, centrale con trascorsi nelle giovanili del Milan. A difendere in pali ci sarà anche quest'anno Gandini, che siamo certi dovrà però giocarsi il posto con Goffi, promettente estremo difensore proveniente dalla Cremonese. A completare la squadra il classico colpo dell'ultim'ora: Federico Faida, 22 anni, già campione d'Italia dilettanti con il Salò. La “nuova” Nuova Verolese è stata presentata in pompa magna presso l'hotel Epoca, alla presenza del sottoscritto, favorevolmente colpito dalla capacità di organizzazione di categoria superiore ancora una volta dimostrata dalla dirigenza. A questo punto la parola al campo...

 

Roberto Moscarella

 

 

Roberto vi dà appuntamento al bollettino del mese prossimo, sul quale troverete anche i risultati delle squadre giovanili, che si apprestano ad iniziare i rispettivi campionati, nel frattempo vi aspetta sul suo sito personale www.robertomoscarella.3go.it  sul quale potrete trovare tutti i suoi articoli e un frequentatissimo forum nel quale potrete discutere con lui e gli altri utenti.

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le nostre rubriche

 

 

 

Per te casalinga...

a cura di L.D.B.

 

Anche se mentre scrivo, le giornate sono ancora soleggiate e molto calde, sappiamo che l'Autunno è in arrivo con il suo carico di cose belle e meno belle. I colori bellissimi delle piante, i fiori ed i frutti, il clima mite sono i doni di questa stagione, ma, per noi Padani, ci sono purtroppo anche le nebbie e tanta umidità. In questa puntata voglio parlarvi di un dono dell'Autunno che so molto gradito da tanti: i funghi. Parlando con alcuni amici che si dedicano alla raccolta di questo prodotto autunnale, ho capito che ciò procura loro molta soddisfazione ma soprattutto grande piacere a tavola con piatti invitanti e saporiti. Purtroppo tutti sappiamo che nascondono anche delle insidie e per questo è necessario conoscerli o servirsi delle conoscenze di persone esperte che possono rassicurarci sulla loro commestibilità. È importante sapere che i funghi non sono piante, ma parassiti vegetali che, mancando di clorofilla (pigmento verde che colora le foglie ed ogni parte della pianta dello stesso colore), non possono vivere autonomi.

 

Essi si nutrono di sostanze organiche che traggono da altri organismi vivi o in decomposizione; sono utili alla vitalità dei boschi perché facilitano alle piante l'assorbimento degli elementi del terreno; quindi, per mantenere l'equilibrio della natura non si devono distruggere i funghi che non si conoscono.

I funghi commestibili, a detta degli esperti, sono un alimento completo, ricco di sostanze azotate e di valore energetico.

È consigliabile raccogliere i funghi qualche ora dopo che è caduta la pioggia o la mattina successiva ad un temporale, di buon'ora. I funghi da raccogliere non devono essere troppo maturi, ma sani e non intaccati dalle lumache e dagli insetti. I funghi raccolti vanno messi in cestini, mai in buste di plastica, e tenuti in luogo fresco od in frigorifero a temperatura media e devono essere consumati non oltre le 48 ore dalla raccolta affinché non si deteriorino. Molte persone, spesso, si sentono male perché hanno mangiato funghi guasti anche se non velenosi.

Alcune ricette alla prossima puntata.

 

 

La lama di un coltello servito a tagliare aglio e cipolla, si deodora lavandola e passandola, ancora bagnata, sulla fiamma del gas.

 

 

Per conservare fresco il Parmigiano, lo si può avvolgere in foglie di lattuga e poi nella carta di alluminio.

 

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arte & cultura

 

 

Voi che ne pensate?

Le “credenze” degli antichi erano di legno?...

di Luigi Andrea Pinelli

 

Le “credenze” degli antichi erano di legno? I Valori e il disorientamento nella dinamica di comunicazione e sviluppo della famiglia nella realtà sociale...

 

- “Hanno ucciso l'Uomo Ragno”… - 883 - gruppo pop - anni '80 -

 

Non è semplice rendersi conto del livello di perdita di valori ed orientamento che stiamo vivendo nelle nostre relazioni famigliari e sociali. Negli ultimi anni la famiglia, soprattutto i genitori sono chiamati a rivedere e perseverare su punti nei quali la perdita di senso è lenta e inesorabile.

 

L'intenzione di abituarci a situazioni stonate e pesanti è visibile e invadente, sia nei reality show che negli altri spettacoli cinematografici e televisivi...

 

Ma prendere posizione è complicato perché fa sorgere discussioni e gli adulti che giungono alla conduzione della discussione già stanchi e demotivati, si sentono deboli ed impreparati, sia di fronte al mezzo televisivo, ma anche di fronte ai film dell'ultima stagione. A proposito mi è capitato di assistere alla proiezione del film “I Fantastici Quattro” dove erano presenti famiglie intere con bambini spesso molto piccoli. Io sono stato fan di questi personaggi (Uomo Ragno, Dare Devil ecc.) quando ero adolescente e leggevo i fumetti. Poi, negli anni '80 sono state proposte le storie di questi super eroi anche in cartone animato, che conserva una situazione di una certa pacatezza, mentre questi film pieni di effetti speciali risultano molto realistici e soprattutto sono “consumati” ad un volume che violenta i sensi ed amplifica le sensazioni di ciò che si vede sullo schermo. Tutto questo per promuovere da parte degli educatori, in primo luogo, dei genitori una maggiore attenzione che ovviamente impegna nelle spiegazioni e a volte a motivare un no, ma semina buoni principi che a lungo andare vengono recepiti, mentre se con superficialità si lascia perdere dicendo: “tanto sono cose da ragazzi... non è il caso di farne un dramma!!!”. Con l'andare del tempo ritroviamo il sistema valoriale, dei nostri giovani prima e della società futura poi, con forti confusioni e prese di posizione sommarie e deboli: una perdita di senso e di carattere che rischia di dare un colore scialbo alla nostra esistenza ed una povertà di contenuti nel ragionamento e nella vita interiore (spirituale) che poi si riflettono nella quotidianità.

 

Auspico che tutti possiamo essere “presenti” in questa battaglia e di non lasciarci trascinare o travolgere dalla corrente del conformismo e dell'indifferenza.

 

A proposito... voi che ne pensate?

 

PS: due versi (non nel senso di urli) che mi pare si intonino al tema dell'articolo:

 

TV TV mi piaci sempre più

Mi proponi la “pappina” dalla sera alla mattina

Non mi devo più sforzare per saper cosa pensare

No, di dubbi non ne ho più: me li hai risolti tu…

 

(per chiarezza ribadisco che questi “versi” sono inseriti in tono critico e/o ironico)

 

 

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Le poesie di Rosetta

 

 

 

Ottobre è dedicato alla Madre celeste. Allora ecco un'invocazione, perché Maria guidi i nostri passi verso la pace, la solidarietà, il perdono e possa aiutarci a cercare nell'amore per gli altri, vicini o lontani, la gioia del vivere.

 

 

 

Preghiera a Maria

 

Là dove bruciano i villaggi e ancora

i bimbi nudi indossano, sgomenti,

il nulla nello sguardo,

il nulla tra le mani,

là dove sprizza il sangue dalle vene

senza pietà e crollano i miraggi

di esistenze troncate dalla fame,

là il Tuo accorato manto,

Madonna della Pace,

stendi pietosa a porgere sollievo

a chi soffre ingiustizie e a illuminare

chi ha perduto la luce.

 

Là dove piange un uomo

nel silenzio dell'anima,

là dove tace un essere

e si rifugia in sé,

incapace di vivere,

stendi lo sguardo, Madre di Dolore,

e porgi una carezza senza fine

ai cuori affaticati o in solitudine.

 

Là dove il cielo canta per la vita

che nasce o che procede,

nel dono dei respiri sotto gli astri,

sorridi ancora, Madre dell'Amore,

e conduci per mano chi confida

nella dolcezza del Tuo abbraccio etereo.

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Lo spazio di Massimo

 

“Dove cercherete e come scoprirete la bellezza se questa non vi è di sentiero e di guida?”

(Gibran)

 

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Luoghi dello Spirito

 

Il Sacro Monte di Varallo

 

 

Il Sacro Monte di Varallo è il più antico e importante tra tutti i Sacri Monti.

L'idea di imitare con precisione i Luoghi Santi  nel nord Italia fu di un francescano: padre Bernardino Caimi, il quale inviato in Terra Santa come commissario, verificò la pericolosità affrontata dai cristiani durante i loro pellegrinaggi.

Varallo venne scelta per il suo monte e la terrazza in roccia che domina la cittadella sottostante.

L'autorizzazione papale è del 1486 e già nel 1491 venne terminata la prima cappella: la copia esatta del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

 

In questo periodo viene curata, non solo la planimetria dei santuari palestinesi, ma in parte anche la geografia della regione, sorgono così: la grotta di Nazaret, quella di Betlemme, dell'Ascensione, della Deposizione, la chiesa della Dormizione, il Calvario. Successivamente si perderà di vista il progetto iniziale, tralasciando i luoghi per illustrare i fatti più importanti della vita di Gesù.

 

Il Sacro Monte si compone di 45 cappelle, l'ultima costruita nel 700; dall'ottocento in poi sono iniziati i lavori di restauro e mantenimento.

Molti sono gli artisti che si avvicenderanno nel corso di tre secoli: Giulio e Cesare Luini, Giovanni D'Enrico, il Tabacchetti e Gaudenzio Ferrari, per citarne solo alcuni, contribuiranno a creare un capolavoro che nel 2003 è stato riconosciuto “patrimonio dell'umanità” dall'Unesco.

 

Il periodo più ispirato è quello che vede all'opera Gaudenzio Ferrari: pittore, scultore, architetto di straordinarie doti. Tramite l'affresco e la scultura è riuscito ad imprimere un atmosfera fortemente suggestiva alle rappresentazioni della vita di Cristo.

I volti dei suoi personaggi non sono generici, ma espressivi: carichi di patos.

L'intensità, la passione, la forza, il pensiero emergono dagli sguardi, dai suoi visi così fortemente caratterizzati.

Le figure sono dinamiche, ricercate nei particolari, eleganti nelle vesti, la gestualità contribuisce a rendere visibile l'ethos del personaggio.

 

La comunione con questo luogo va ricercata non nel periodo di massima frequentazione turistica, ma quando il freddo teneramente ne avvolge ogni pietra ed il silenzio prende il posto dell'insipido cianciare.

In questa liturgia contemplativa percepisci che tutto è armonia, sintonia con l'uomo, qui nulla è dionisiaco: solo proporzione ed equilibrio.

L'architettura si fonde in un paesaggio schietto e vigoroso, le cappelle si snodano in un percorso predefinito: la vita, la passione, la morte, la resurrezione di Cristo compongono questa Gerusalemme.

Rivedi la vita di Gesù, ed in modo semplice ritornano alla mente i passi del Vangelo collegati alle varie rappresentazioni, quelli più forti soprattutto, quelli a cui le suore, durante gli anni del catechismo giovanile, tenevano di più.

 

Le Sacre Scritture si leggono nella terracotta, nei dipinti, nel legno, senza fatica ed in modo immediato, ogni pietra porta un eco antico che già conosci, ma qui si amplifica e ti accompagna verso la contemplazione.

La passione di Cristo è così reale che ti pare di sentire il suo dolore, la cattiveria e la furia dei suoi aguzzini è li visibile: attuale oggi come ieri.

Davanti alla sua morte sei ormai senza difese e dopo poco ti prepari ad entrare nel Santo Sepolcro: curvi si entra dove è venerato il Sacro corpo.

 

La visita al Sacro Monte è un'esperienza che colpisce profondamente, soprattutto se vissuta con un pizzico di devozione sulla scia dell'antico pellegrinaggio.

Molte sono anche le persone illustri che nei secoli hanno beneficiato della pace di questo luogo e fa riflettere che San Carlo Borromeo, dopo averlo visitato almeno tre volte, l'abbia scelto per prepararsi alla morte.

 

Angela Pizzamiglio

 

www.santuari.it/varallo/

 

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 Università Aperta

 

 

In questi giorni i Soci che già negli anni scorsi hanno frequentato le lezioni dell'U.A.V. UNIVERSITA' APERTA VEROLANUOVA, stanno ricevendo una lettera del Gruppo Dirigente con il seguente testo:

 

Oggetto: - Ripresa dell'attività - XVII° Anno accademico 2005-2006

 

Gentilissimi Soci, anche quest'anno l' U.A.V. Università Aperta Verolanuova riprende la sua attività per dare corso al suo diciasettesimo anno di vita.

 

Pertanto, il Gruppo Dirigente comunica che:

 

A... Le iscrizioni avranno inizio a partire da martedì 27 settembre 2005, presso la Biblioteca Civica di Verolanuova, nei normali orari di apertura;

 

B... La quota di iscrizione è fissata in Euro 30,00 (trenta);

 

C... Gli incontri e le lezioni inizieranno venerdì 14 ottobre 2005 e, come per gli anni passati, proseguiranno nei pomeriggi di ogni martedì e venerdì non festivi (alle ore 15.15), nell'Auditorium della Biblioteca, suddivisi in due periodi separati dalle festività natalizie;

 

D... Durante l'incontro del 14 ottobre, verrà consegnato il programma delle lezioni per il periodo fino a termine   mese.

 

I componenti del Gruppo Dirigente dell'U.A.V. sono fiduciosi per il rinnovo delle iscrizioni, che auspicano sempre più numerose e accompagnate da quelle di altri amici che ancora - forse - non conoscono bene l'iniziativa e le finalità che essa si propone, finalità che tanti soci hanno avuto modo, in questi anni, di apprezzare.

In attesa di incontrarci, si porgono i più cordiali saluti.

 

Il Gruppo Dirigente dell' U.A.V. 

Questo messaggio è rivolto a tutte le persone maggiorenni (qualsiasi sia il loro paese di residenza) che hanno voglia di imparare, di ampliare la propria cultura, di occupare proficuamente il tempo libero, di facilitare nuovi rapporti sociali, di rinsaldare amicizie...

Anche per il 17° anno accademico, l'attività consiste in due incontri settimanali pomeridiani (per un totale di oltre 40 incontri) nel periodo ottobre - marzo, incontri che prevedono sia lezioni di esperti docenti sui più svariati argomenti, sia manifestazioni artistiche o musicali e gite turistico-culturali.

I Soci non hanno l'obbligo di frequenza, né devono sostenere esami: alla fine dell'anno accademico ricevono un attestato indicante il numero delle loro presenze agli incontri.

L'U.A.V. è un Gruppo culturale, è un'Associazione apolitica, apartitica, aconfessionale, senza scopo di lucro e basata sul volontariato: sin dalla sua fondazione, nel 1989, ha sempre trovato il costante interessamento delle Amministrazioni Comunali e il buon gradimento dei Soci, che nello scorso anno accademico sono stati quasi 170, dei quali circa due terzi verolesi, mentre il rimanente viene da vari paesi limitrofi, dov'è arrivata l'eco del successo di questa iniziativa ideata, realizzata e, fino a pochi mesi fa, diretta dal compianto maestro Rino Bonera.

L'attuale Gruppo Dirigente porge a tutti i Soci un cordiale “arrivederci a presto!”

 

Il Gruppo Dirigente dell' U.A.V 

 

P.S. Quando rinnovi la tua iscrizione, porta con te un nuovo Socio: più siamo, meglio è!

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spazi della memoria

 

Storie (Verolesi)

 

“Sulle apparizioni mariane”

 

La storia di Ghiaie di Bonate, in provincia di Bergamo, e di Adelaide Roncalli, la veggente di appena sette anni, restituita agli onori della cronaca, mi fa rimeditare sulle apparizioni di Maria Vergine. Eravamo allora nel giugno del 1944, sul finire della seconda guerra mondiale ed in piena guerra civile nel nord d'Italia. Alta era la tensione e l'orrore per quanto stava accadendo in questo disperato conflitto. La Vergine apparve improvvisamente a questa piccola bimba incolta, in piena campagna, mi pare per una quindicina di giorni, parlandole nella lingua per lei comprensibile e cioè in dialetto bergamasco, mentre il sole si muoveva inchinandosi, in giù ed in su, come aveva fatto a Fatima nell'ultima giornata e lei, la Vergine, la esortava a pregare per tutti i peccatori e perché si risolvesse presto la tragedia in corso. Si sparse subito in Lombardia la voce dell'apparizione e fu un accorrere di folle, ansiose di trovare un efficace rifugio alle sofferenze di quei tempi. Andai anch'io a Bonate, nel luglio successivo. Vi incontrai una fiumana di gente che si dirigeva sul luogo dell'apparizione. Fra i molti curiosi, anche una umanità dolente che sognava il miracolo. Mi precedeva un uomo che, completamente privo delle gambe, avanzava lentamente ed a fatica aiutandosi con le braccia per quel polveroso sentiero di campagna. Mi dicono che, a ricordo dell'avvenimento celeste, sia rimasta una disadorna cappella.

 

La piccola Adelaide non venne creduta. La fecero giurare, si spaventò di fronte alla minaccia di perdere l'anima, affermò dapprima il vero e poi per il timore che l'aveva invasa, lo ritrattò. La sottoposero a perizia neurologica. Padre Gemelli, il fondatore dell'Università Cattolica, la dichiarò perfettamente sana di mente. Un'altra perizia eseguita da persona non del tutto idonea a tale compito, sottopose la bimba a stressanti interrogatori, causandole nuovi disorientamenti e la giudicò incapace di intendere. Di fronte a tutto questo, il Vescovo di Bergamo, si dimostrò perplesso e rimandò ad altri tempi, meno calamitosi, un giudizio autorevole su quanto gli veniva presentato. Ora però, dopo sessant'anni dall'avvenimento e la pubblicazione di alcuni libri di forte critica su una sorta di processo canonico instaurato in quel tempo, pare senza alcuna garanzia formale a tutela della veggente appena settenne, si torna a riparlare dell'apparizione di Ghiaie di Bonate come di un fatto miracoloso. È pur vero che una piccola in così tenera età può aver immaginato di aver visto la Vergine ed averla ascoltata, ma, accanto al sole che si muoveva inchinandosi nel momento in cui le apparizioni si compivano e fu visto non solo nel bergamasco, ma anche in altre province, vi sono una sessantina di guarigioni miracolose, attestate da vari medici degni di fede.

 

Permane anche attualmente un senso di pietà diffusa nelle campagne circostanti, che porta in quel luogo, ogni anno, durante il mese di giugno, centinaia di persone in devoto pellegrinaggio. Non è del resto la prima volta che la Madonna scelga, per le sue confidenze, i piccoli figli di povera ed umile gente, che nulla conoscevano del mondo, se non la recita delle preghiere. Si pensi a Bernardette a Lourdes, ai tre piccoli di Fatima, ai ragazzetti di Medjougorje, ai pastorelli del Salette, i più senza cultura e soltanto con il cuore rivolto al Signore ed il Rosario in mano. Del resto fu proprio Gesù, ricordiamolo, ad esclamare di fronte ai suoi discepoli:” Lasciate che i pargoli vengano a me” ed a porli poi in mezzo agli apostoli, esortandoli ad essere puri come loro per accedere al regno dei cieli. La sua Madre a quanto risulta attraverso i suoi numerosi interventi dal cielo, non fa che condividere, con il suo Figlio glorioso, la preferenza per i più semplici ed i più piccoli che, meglio degli altri, sono pronti ad accogliere le sue parole d'amore e di misericordia.

V.B.

 

Foto: La piccola Adelaide Roncalli in estasi.
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Le granite delle Suore

di L.D.B.

 

Anche se l'argomento di questo scritto può sembrare banale sono certa che tante donne un po' avanti negli anni, lo leggeranno volentieri come hanno letto, con piacere, lo scritto che parlava delle commedie che venivano rappresentate nel teatro delle Suore. Sono argomenti che riportano ai begli anni della fanciullezza e della giovinezza e a chi non piace fare un tuffo nel passato? Se queste righe verranno lette anche da alcune giovani, si renderanno conto di come, in altri tempi, ci si divertiva con semplicità e con poche pretese.

 

Anche in questo caso, tiriamo in ballo Paola Staurenghi, il “factotum” delle Suore, che aveva l'incarico di preparare le granite all'oratorio femminile perché, anche allora, le estati erano torride ed afose e non c'era il ben di Dio di oggi, per trovare refrigerio alla calura. Per questo le Suore, sempre attente e perspicaci, offrivano alle oratoriane che lo desideravano, qualcosa per rinfrescarsi e per rendere più piacevoli le ore che trascorrevano in oratorio. Così tutte le feste dei mesi estivi, Paola appoggiava un tavolino al primo pilastro del portico (allora, al posto della veranda c'era un porticato) e su questo tavolino allineava alcuni bicchieri di vetro, tre bottiglie di colori diversi: verde, rosso e marrone contenenti gli sciroppi di menta, granatina e tamarindo, un cuneo ed un martelletto per rompere il ghiaccio e, fissata al piano del tavolino, la macchinetta tritaghiaccio.

 

Sotto il tavolino due secchi: uno che serviva da contenitore del ghiaccio avvolto in un sacco, l'altro contenente l'acqua per lavarlo, che spesso veniva cambiata (allora non c'erano i N.A.S. e nemmeno le A.S.L.). Ricordo il ritorno dal macello del ragazzo che Paola mandava verso le 13,30, a prendere la materia prima. Usava una bicicletta un po' malandata, munita di un portapacchi lungo e stretto attaccato al manubrio, dove veniva messo il ghiaccio avvolto in un sacco contenente segatura. Quando il ragazzo tornava, Paola, con sollecitudine, toglieva il ghiaccio dal sacco tutto gocciolante e lo metteva nel secchio. Con il cuneo ed il martello ne toglieva un pezzo che, dopo essere stato lavato con cura, veniva velocemente tritato.

 

A quei tempi avevo una compagna alla quale la mamma rifiutava i soldi per prendere le granite perché, doveva bastare il gelato di Violini, ma la mia amichetta furbacchiona ed intraprendente, ne escogitò una bella: ogni pomeriggio domenicale, prima di uscire di casa, passava nella stanza dove la mamma teneva l'occorrente per il cucito e, dalla scatola dei bottoni, ne prelevava uno che poi teneva ben custodito in tasca. A quei tempi, prima della Benedizione Eucaristica che veniva impartita dopo il canto dei Vespri, entravamo in chiesa anche noi bambini e bambine del catechismo e la mia amichetta, invece della moneta che la mamma le dava sempre per l'elemosina, lasciava cadere nella sacchetta il bottone, conservando i venti centesimi per il bicchiere di granita. Quando noi tutte del gruppetto avevamo la nostra bibita, ci sedevamo in cerchio e ci raccontavamo “le avventure” della settimana intercalate da sonore risate.

 

Così trascorrevamo il pomeriggio domenicale fino alle ore 18, quando uscivamo dalla casa delle Suore contente e soddisfatte, ma anche un po' arrabbiate perché, secondo noi, sorella Giuseppina suonava, per la terza volta, la campanella con troppa insistenza, ed a ragione perché le bambine che erano immerse nel gioco e le più grandi nelle chiacchiere, non sentivano o facevano finta di non sentire quel suono che invitava a lasciare... finalmente l'oratorio: non potevamo certo fermarci tutte a cena dalle Suore!... Allora noi grandi, che nei mesi estivi restavamo fino a quell'ora, uscivamo tutte assieme dall'Orfanotrofio (a quei tempi si chiamava così perché ospitava ragazze orfane) ed a braccetto ci recavamo alla stazione per essere presenti all'arrivo della littorina delle ore 19;  c'ero anch'io fra loro per questa passeggiata: forse ci illudevamo di veder arrivare il principe azzurro???… Ma no, per noi l'arrivo della littorina, unito a qualche fantasticheria sulle persone che scendevano, era il divertimento più mondano del giorno di festa... Mica male, vero!??...

 

E così terminava la nostra domenica estiva trascorsa all'oratorio tutte insieme in compagnia e grande amicizia che, con alcune superstiti, continua ancora più profonda che mai.

 

  

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Tempi lontani

 

Forse sembreranno cose dell'ottocento ma, fino agli anni cinquanta del secolo scorso, le cose qui nella Bassa bresciana erano immutabili.

Il lavoro era prettamente agricolo ed erano fortunati coloro che trovavano lavoro presso un agricoltore. Di soldi se ne prendevano pochi perché venivano pagati in generi alimentari come frumento, granoturco, latte e legna.

Ogni quindici giorni veniva dato loro qualcosa in denaro; i più ritiravano poco, al massimo cinque lire e qualcuno non li ritirava nemmeno tutti perché, a fine anno, l'undici di novembre, giorno di San Martino, quando il padrone faceva i conti di tutto l'anno, chi aveva ritirato pochi soldi, poteva trovarsi in mano cento o duecento lire, una piccola fortuna.

 

L'undici novembre, come detto, finiva l'anno agricolo e molti cambiavano padrone; in quel giorno si vedevano passare per strada i carri, trainati da buoi o cavalli, carichi di masserizie; sui carri, oltre ai pochi mobili, c'erano bambini piccoli insieme a gabbie di polli e conigli e, magari, anche un maiale. Qualcuno si considerava fortunato perché riteneva di aver trovato un buon padrone, altri meno ma  i padroni erano sempre padroni.

 

A undici anni frequentavo l'ultimo anno di scuola. Ai primi di maggio i miei mi tennero a casa perché dovevo aiutarli a cogliere le foglie dei “mur”, i gelsi, per i “caalér”, i bachi da seta e così finii i miei studi. Tanti in quegli anni finivano le scuole dopo la terza elementare. I campi reclamavano gente, le bocche da sfamare erano tante e così i tempi dei giochi finivano presto.

 

Dopo la raccolta del frumento veniva quella del “furmintù”, il granoturco; noi ragazzi ci mettevamo sul carro, la “baròssa”, a predere “i caàgnöi”, i cesti che, pieni “de füss”, di pannocchie, man mano ci “buttavano su”. All'ora di pranzo ci si fermava un momento per mangiare qualcosa all'ombra di una pianta ai bordi del campo; si stendeva una tovaglietta che conteneva polenta e (quando si mangiava bene) qualche pezzo di pollo. Per bere, il più delle volte, c'era l'acqua del fosso che passava lì vicino.

 

Il granoturco raccolto si portava, di solito, sotto il portico della casa padronale; quella sera e le sere che venivano si procedeva, pannocchia per pannocchia, “a scarfojà”, a sfogliarle, alla spannocchiatura; c'eravamo tutti, donne e uomini e, naturalmente, noi ragazzi, seduti intorno o sopra il mucchio di pannocchie; a volte si recitava il rosario, altre volte si intonavano canzoni; i più anziani, forse per farci paura, raccontavano storie o fatti accaduti nella notte dei tempi (ma i più erano per sentito dire per cui ognuno vi attaccava un pezzo nuovo). Erano racconti di briganti che uccidevano e depredavano i viandanti; ancora adesso ricordo che, sul ciglio di una strada fuori dall'abitato, anch'io avevo visto una pietra e una croce con inciso un nome; quando ci si passava davanti ci facevamo il segno della croce. Altre volte ci raccontavano di gente che, dopo morta, si faceva vedere e diceva ai malcapitati di fare questo o quello, pena disgrazie a non finire; il risultato era che alla sera non si metteva il naso fuori dalla porta.

 

Una sera d'inverno mi raccontarono che mio zio, che abitava porta a porta con me, volle andare a trovare sua figlia che abitava lì vicino, c'era solo una rete metallica con un cancello che divideva le proprietà. Non c'era illuminazione e la notte era buia e senza stelle. Passato il cancello e rasentando il muro del portico, sentì una mano che gli prendeva un braccio; diede uno strappo ma quella non mollava. Gli si rizzarono i capelli in testa e, nel pieno della paura, diede uno strappo più forte; la manica della giacca si lacerò ma almeno era libero. Entrò in casa della figlia tutto pallido e, perché si riprendesse, gli diedero un bicchiere di vino. Appena fu giorno, il mattino dopo, attaccato a un chiodo che sporgeva dal muro, c'era ancora un pezzo di manica. Quello era “il fantasma”.

 

I giorni passavano e veniva l'autunno; i giorni e le ore di luce si accorciavano e anche i lavori nei campi rallentavano. Ai primi di novembre i contadini avevano già arato e seminato il frumento. Cominciavano le nebbie; non potendo più fare fieno, per risparmiarlo, chi aveva le mucche le portava nei campi tutte le mattine; passavano per le strade e, davanti alla fila, la più bella o la più anziana aveva appeso al collo un campanaccio; dietro venivano tutte le altre. Dal suono si poteva indovinare, anche con la nebbia, di chi erano. Il pomeriggio, verso le quattro, le portavano di nuovo a casa per la mungitura. Dopo il passaggio, per le strade c'era abbastanza letame per tutti i vasi di fiori del paese. Tutto questo avveniva, pressappoco, fino a santa Caterina, il 25 novembre (a santa Caterina si stalla il bue e la vacchina).

 

Il Barbiere.

In quegli anni, che sembrano tanto lontani per i giovani di adesso ma tanto vicini per noi anziani, al centro del paese c'era un barbiere che usava ancora mettere vicino alla sedia del cliente una bacinella: serviva come sputacchiera perché c'era ancora gente che masticava il tabacco; a volte non veniva centrata e allora toccava al garzone rimediare.

In una frazione del paese c'era un altro barbiere che come compenso accettava anche un uovo. E c'era un tale, qui del posto, che aspettava che la sua gallina facesse un uovo per poi andare a farsi radere. A chi aveva le guance un po' incavate (e allora erano parecchi) si metteva in bocca una biglia di vetro per radere meglio. Alla fine il barbiere la toglieva, la risciacquava e via in bocca al successivo cliente. Ed erano tutti felici e contenti.

Gino Pini

 

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Verolanuova cerca le proprie tradizioni

di Angela Pizzamiglio

Negli ultimi 50 anni Verolanuova si è notevolmente industrializzata sacrificando, in nome di una modernità che all'epoca inebriava, parte delle proprie radici contadine. I sapori rurali non potevano competere con i nuovi standard di vita più accattivanti: ci si lasciava alle spalle la guerra, la fame, la miseria e quasi ci si vergognava di non essere abbastanza “cittadini”.

Feste di tradizione agreste, quasi sempre legate alla venerazione di un santo o alla propiziazione del raccolto, vennero abbandonate e via via dimenticate. Questi riti avevano un profondo senso religioso, ma creavano anche opportunità di socializzazione all'interno della comunità o del rione.

La gente aspettava con trepidazione questi appuntamenti, “i ga tignìa féss”, col vestito buono e con la certezza nel cuore di condividere le medesime radici contadine, solennizzavano queste giornate.

 

Vorremmo riappropriarci di queste memorie importanti,

ricostruire la nostra tradizione folcloristica e la nostra cultura antica,

 

per far questo abbiamo bisogno di aiuto,

cerchiamo informazioni sulle feste

e sulle tradizioni della nostra terra.

 

Alcune di queste sono completamente scomparse come la festa di San Giorgio, ancora in uso verso la fine degli anni 50, un evento che pochi ricordano.

 

Chi avesse informazioni, documenti, immagini, fotografie può aiutarci in questo arduo lavoro consegnando il materiale, che verrà riprodotto e subito riconsegnato, a:

 

L'Angelo di Verola,

Casa Canonica, via Cavour, 21

oppure a:

Radio Basilica, via Dante, 17

 

Contattateci:

Tel.-Fax. 030 932464

E-mail: angelo@verolanuova.com 

 

  

Foto: La Processione della Madonna di Maggio

in via Castello, prima della Seconda Guerra Mondiale.

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varie - cronaca

 

 

Riflessioni autunnali

 

Anche quest'anno l'estate, la tanto attesa calda stagione se ne va, cedendo il passo al prepotente autunno. Come ogni anno, fra poche settimane il cielo si tingerà di grigio, le piogge ormai sempre meno anticipate dal fragore del tuono si faranno sempre più frequenti e, grazie a Dio, meno disastrose. Gli odori dell'autunno saranno sempre più intensi e i classici insetti della stagione, sempre maggiori fino a culminare nelle molteplici razze autunnali, in piena stagione, con l'aratura dei campi. Ci accorgiamo che le giornate si stanno accorciando visibilmente e gli alberi si godono anch'essi gli ultimi caldi in attesa di prepararsi al lungo letargo invernale con conseguente caduta delle verdi foglie, che si esprime in un'esplosione di colori che vanno dal verde al bruno in tutte le loro sfumature, ora intense, ora delicate, riproducendo dal vivo un meraviglioso quadro... il tutto mescolato ad una leggera malinconia che porta a vivere come in un sogno... In questo particolare periodo è come se lo spirito di Van Goog, come ogni anno, si facesse vivo e si divertisse ad utilizzare la natura per comporre il suo più grande capolavoro... Il meraviglioso e malinconico autunno, però, chiuderà la tanto attesa estate, stagione di divertimento e di riposo dalla solita routine del lavoro, stagione che tutti noi abbiamo atteso per lunghi mesi, attesa che ci ha donato ogni giorno la forza di sopportare i sempre più forti ritmi lavorativi, preoccupazioni di vario genere, amplificate dalla malinconia del grigiore invernale.

Ora, bene o male, tutti siamo a casa, oltre ad avere iniziato a lavorare avremo ricominciato ad ascoltare le varie notizie televisive, a leggere i quotidiani per sapere cosa succede nel mondo, per fare un prospetto dell'andamento economico con la speranza di avere superato l'ormai lunga ed estenuante crisi economica, dando sempre più spazio ai vecchi fantasmi, che ci hanno perseguitato per l'intero anno e che, per pochi giorni, siamo riusciti a dimenticare riuscendo finalmente a rilassarci. E penso: non potrebbe essere che il 2005 (quel poco che resta) e il 2006 possano essere anni diversi? Dal punto di vista di quel che succede a livello mondiale, non possiamo fare nulla per cambiare le cose, almeno a breve termine.

Noi non siamo che uomini, non siamo Dio che tutto può. Per questo l'unica cosa che ci resta da fare è pregarlo intensamente, perché qualcosa cambi. Nel lungo periodo però possiamo fare tanto. Innanzi tutto credo sia possibile evitare di terrorizzarci con le notizie negative dei quotidiani e delle televisioni. Ormai sappiamo che alcuni media riversano notizie non sempre del tutto vere esagerandole in negativo per fare scoop. I telegiornali, che addirittura posso definire, alcune volte, scandalosi, mandano in onda scene di terribile violenza in orari in cui anche i bambini sono davanti al video. La soglia della violenza probabilmente negli ultimi decenni si è alzata e continua su questa strada.

Se non andassimo a cercarle di persona, scovandole qua e là, probabilmente notizie positive e notizie di speranza non le sentiremmo più. Posso garantirvi che al contrario sono tante. Non dovremmo mai dimenticare il celebre detto “fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce... e di foreste che crescono ne abbiamo davvero tante. Se volete un esempio: tutti i giovani del mondo intero che si sono riuniti a Colonia per la Giornata Mondiale della gioventù, tutti giovani che, col nostro amato leader spirituale Papa Benedetto XVI, sono disposti a lottare per un mondo di giustizia. Stando a dei sondaggi la nostra Nazione purtroppo è terribilmente impaurita per il futuro, paura comunque abbastanza infondata per certi versi. Voglio fare un esempio: l'anno scorso c'era chi diceva: “Se andiamo avanti così, con questo euro, questi rincari, questa crisi economica, con la concorrenza più o meno sleale di paesi terzi, il prossimo anno chiuderemo tutti.” Un anno è passato. Alcune aziende purtroppo non sono riuscite a stare al passo con i tempi ed hanno chiuso, la maggior parte però, anche se con mille sacrifici è riuscita a sopravvivere, ed ora siamo tutti qui, ognuno con la propria occupazione e con i propri cambiamenti. Dovremmo ricordarci che finché c'è vita c'è speranza, senza mai dimenticare che Qualcuno guida il mondo e, come riveste i gigli dei campi, tanto più rivestirà i suoi figli.

Alcune persone hanno purtroppo convenienza ad impaurire la popolazione, non dico che tutto debba essere per forza inventato, ma tutto non è così catastrofico come può sembrare. La saggezza è quella di non cadere nella trappola della depressione, del lasciarsi trascinare dagli eventi. Se noi dovessimo convincerci di questo, passo dopo passo, potremmo avere una vita più rilassata, più gioiosa, gusteremmo quel sapore dell'esistenza che probabilmente non conosciamo ormai più, saremmo meno nervosi e facilmente potremmo essere contagiosi, perché chi vive tranquillo ed è positivo, è anche contagioso. L'uomo è nato per essere felice. Nonostante tutto l'uomo non è nato per morire in anticipo. Non sono io che dico questo. Chi più del nostro carissimo Papa Giovanni Paolo II, amava la vita al punto da accettare fino alla morte il suo mandato? L'abbiamo visto tutti! Abbiamo tutti notato la fatica di quel grande Papa anziano, nel fare il proprio dovere, con un entusiasmo da ventenne sino all'ultimo istante. Non deve essere stato così semplice essere al suo posto ed avere nelle proprie mani il destino del mondo.

Cosa ci resta da fare allora nelle prossime giornate autunnali ed invernali, già di per sé un po' deprimenti? Imparare ad essere positivi! Fare il nostro dovere giorno dopo giorno, rimboccarci le maniche (e certamente noi bresciani in questo siamo bravissimi) e sapere discernere ciò che è la realtà, cessando di ascoltare l'ossessionante frinire delle cicale che chiacchierano molto ma senza mai concludere niente e che innervosiscono ed ossessionano chi le ascolta, fino al punto di farlo impazzire. Aspettiamo pure con ansia la prossima estate, la prossima stagione di sole, le prossime ferie, ma contribuendo a creare, passo dopo passo, una nuova perenne estate.

 

Nicola Migliorini

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A zonzo per la Toscana

Domenica 28 agosto, alle 5.30, partenza per il tradizionale pellegrinaggio-vacanza organizzato dalla Parrocchia di Verolanuova con l'ausilio della Gavazzoli Viaggi (voto 10+).

Le premesse non sono incoraggianti: pioggia a dirotto e coda in autostrada ma il buonumore e l'allegria non mancano e, forse, contribuiscono a far tornare il sole che ci accompagnerà poi per tutto il viaggio.

Attraversando gli splendidi paesaggi collinari della Toscana, punteggiati di casali e di vigneti, arriviamo ad Arezzo, prima tappa del nostro viaggio e, nei giorni seguenti, a Cortona, Poggibonsi, Monte Oliveto, Pienza, Grosseto, Porto Santo Stefano, Isola del Giglio, Campese, Pitigliano, Sovana, Sorano, Pisa e, con uno sconfinamento nel Lazio, Viterbo e Tarquinia.

 

Non mi dilungo a descriverli singolarmente perché ogni luogo è bellissimo e ciascuno, con le sue mura, i monumenti, le basiliche e le chiesette, i paesaggi, i castelli e le piccole case, ci parlano della loro comune storia. Ci raccontano degli Etruschi, dei Romani, del Medio Evo, del Rinascimento e dei loro artisti, pittori, scultori e architetti tra i maggiori d'Italia.

Come fare a descrivere tutte le cose belle che in questi giorni ci hanno riempito gli occhi ed il cuore? Sì, anche il cuore, perché gustate e vissute in armonia ed amicizia, nel ricordo e nelle preghiere giornaliere guidate da don Luigi, delle nostre famiglie, dei nostri giovani, dei malati e dei nostri concittadini.

L'unico rammarico, l'assenza di alcuni amici che, per motivi di famiglia o di salute, non hanno potuto partecipare; nel nostro cuore però erano presenti anche loro.

 

Uno speciale grazie a don Luigi, Gabry, Giuliano e Franco per la loro disponibilità e impegno e a Terry e Peppo per la simpatia, a Mario per l'organizzazione e per la visita a sorpresa all'abbazia cistercense di Chiaravalle.

Ci rivedremo l'anno prossimo e speriamo di poter dare il benvenuto ad altre persone che volessero partecipare.

 

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Padre Pio

La Parrocchia di San Lorenzo in Verolanuova

con il Patrocinio del Comune di Verolanuova

organizza

dal 23 settembre al 9 ottobre - Galleria di Palazzo Gambara

Mostra storico iconografica

sulla vita di

Santo Padre Pio da Pietrelcina

a cura del Prof. Sergio Pagiaro

 

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60 anni di Acli

Una missione che vive

 

Non so se faremo un tentativo destinato a fallire o se faremo un esperimento di portata storica. Abbiamo il merito di aver affrontato un grande compito. Achille Grandi, 1944 (fondatore delle Acli)

1945 - 2005. Sessant'anni di vita. Le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani nascono per iniziativa di cristiani che vogliono testimoniare la fede nel mondo del lavoro e nella società.

1945 - 2005. Sessant'anni di valori. Grazie al decisivo contributo della Chiesa, le Acli si pongono sin da subito come associazione autonoma di laici fedeli a tre grandi valori: la Chiesa, il lavoro e la democrazia. Tre fedeltà, tre stelle polari che, anche oggi, rappresentano in sintesi lo stile aclista di stare nel mondo, perché siamo consapevoli che non può esservi un buon lavoro, un lavoro decente, senza la democrazia; ma siamo altrettanto convinti che non può esservi una buona democrazia senza il riconoscimento della dimensione più specifica della persona, ovvero il suo anelito all'infinito dello spirito. In altre parole: non si costruisce una buona società senza un fondamento etico, che è imprescindibile dalla religione.

1945 - 2005. Sessant'anni di attività. Le Acli sono impegnate a difesa dei più deboli, dei lavoratori e dello sviluppo integrale di ogni persona. Le Acli cercano di perseguire questo disegno operando in modo capillare sul territorio attraverso i patronati e nei settori della ristorazione, dell'animazione sociale, dei servizi alla persona e all'impresa, del volontariato, della formazione e consulenza, della cooperazione internazionale, della tutela dei consumatori, dell'impresa sociale e del “terzo settore”, dello sport e del tempo libero.

1945 - 2005. Sessant'anni di persone. Fin dalle origini le Acli sono state un movimento di donne e di uomini, il cui cammino ha accompagnato e stimolato l'evoluzione del movimento stesso verso forme di coinvolgimento e di rappresentanza espressive della loro soggettività. Oggi le Acli contano circa 900.000 soci - di cui 12.110 solo a Brescia -, raggiungono, a livello nazionale, circa 3 milioni di utenti attraverso le oltre 6.500 strutture territoriali ed esprimono la loro missione anche in 16 Paesi europei ed extraeuropei, laddove vi è stata una forte emigrazione di lavoratori italiani.

1945 - 2005. Sessant'anni guardando lontano. La ricorrenza dei 60 anni ci riporta alla nostra origine, ci fa riscoprire il nostro tragitto, la nostra storia. Non per ripercorrerla in modo nostalgico, ma per rimetterla in gioco, per sentire che c'è sempre  bisogno di un nuovo inizio. In molte occasioni della nostra storia abbiamo anticipato i tempi e continuiamo a credere, per questo motivo, che l'unica vera politica sia la visione dell'interesse lontano: rintracciare le nuove condizioni di povertà, disagio ed esclusione che si annidano nell'esperienza lavorativa e nella vita sociale; promuovere e costruire una democrazia sostanziale, rivitalizzando continuamente le virtù civiche della partecipazione e della solidarietà. Il lavoro di denuncia e di proposta non può mai conoscere soste. Abbiamo 60 anni, ma non abbiamo perso il gusto di guardare lontano. I nostri piedi sono ben piantati nel presente, ma nel nostro cuore c'è ancora il desiderio di sognare e di progettare il domani.

 

Silvia Capretti

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Dal Club Alcolisti in Trattamento di Verolavecchia e Quinzano d'Oglio

Come comportarsi se c'è un alcolizzato in famiglia

 

 

Dopo una notte di gozzoviglie, barcollando riesce a stento ad arrivare a casa, dove crolla sul pavimento. La moglie è ferita e sconvolta. Nondimeno si sforza di tirarlo su, lo pulisce e lo mette a letto. L'uomo è alcolizzato.

Il giorno dopo lui le promette che non succederà più. A volte non ricorda nulla della sera prima, ma lei si! “Non oso dirgli nulla” ripete fra sé; teme che, se parla, il marito ne sarà così sconvolto da ricominciare a bere. Dato che non è in grado di andare a lavorare, lei telefona al principale per giustificarlo. Continua a sperare, malgrado tutto, che beva di meno. Anzi, cerca disperatamente di frenarlo nel bere. Così gli nasconde il liquore e lo getta via. Lei limita i loro rapporti sociali, temendo l'imbarazzo che potrebbe creare il fatto che beve, non frequenta nessuno senza di lui, per timore che si arrabbi e che beva di più. Eppure, nonostante tutto questo, il marito continua a bere!

Perché? Lei non fa tutto il possibile per aiutarlo? In effetti, senza rendersene conto, gli ha reso più difficile la guarigione. Non  è solo il marito che aveva bisogno di aiuto, anche lei!

La situazione che abbiamo appena descritto corrisponde a una famiglia che conoscete, forse anche la vostra? In tal caso, forse vi chiedete: “Perché dite che anche la moglie può avere bisogno di aiuto?” L'alcolismo, infatti, ha enormi conseguenze per tutta la famiglia. Il coniuge, per esempio, è spesso il riflesso dell'alcolizzato. Un enorme sintomo dell'alcolismo, tra l'altro, è il rifiuto di ammettere che il problema esiste, forse perché l'alcolista teme la vergogna.

 

Mariuccia

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Per i più piccoli
(a cura di Francesco e Bruno Cocchetti)

 

In banca

L'impiegato di banca urla allarmato:

- Signor direttore, signor direttore!

- Cos'è successo?

- Il cassiere è sparito! Nessuno l'ha visto!

- Avete guardato nella cassaforte?

- Sì, ma lui non c'è. È vuota!

 

Una signora

Una signora, pensando alla sua età diceva:

- Se io fossi nata uomo, adesso sarei in guerra.

Risponde il marito:

- E io sarei in pace!

 

Pierino

Il papà chiede a Pierino:

- Si è accorta la maestra che i compiti te li ho fatti io?

- Sì papà!

- E che cosa ha detto?

- Che la prossima volta è meglio che me li faccia fare dalla mamma!

 

 

 

Cielo a pecorelle: i segni del tempo nella meteorologia popolare

 

 

Ottobre

Nella tradizione ottobre è mese ormai completamente autunnale, ma capace di periodi sereni e giornate di sole che si usava utilizzare per le “ottobrate”: gite, scampagnate ai paesi, nei dintorni delle città, con merende all'aperto, suoni, canti e balli fino a sera.

Tempo anche di mutamenti di tempo, vento, d'acquazzoni, periodi di pioggia, piene, delle quali la prima si dovrebbe aspettare per la Madonna del Rosario (prima domenica d'ottobre).

La mutevolezza, la bizzarria fanno mettere questo mese in posizione speculare a marzo, altrettanto incerto, promettente e traditore.

 

Setembar e utobar cun dal bel giurnedi

temp ad fe dal scampagnedi (Romagna)

Per S. Franciscu nesci lu caudu e trasi lu friscu (Sicilia)

Per S. Francesco esce il caldo ed entra il fresco

 

Alla realeottobre è fatto come il carnevale  

 

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R.B.V.

Radio Basilica Verolanuova - InBlu

 

Con il mese di ottobre riprendono i programmi di Radio Basilica con molte conferme e qualche novità. Vediamone alcune.

Radiobasilica trasmette tutte le celebrazioni liturgiche dalla Basilica di San Lorenzo in Verolanuova. Tra gli altri programmi vi ricordiamo:

Gli appuntamenti con l'informazione di InBlu: (dal lunedì al sabato):

 

In Blu Notizie   ore 7.00 - 9.00 - 10.00 - 11.00 - 12.00 - 14.00 - 15.00 - 16.00 - 17.00 - 19.00 - 20.00

In Blu Notizie (sabato) ore 7.00 - 9.00 - 11.00

Oggi in Edicola ore 7.36

Ecclesia   ore 4.00 - 6.00

Radiogiornale Radio Vaticana  ore 8.00 - 21.00

Filo diretto (lun. mer. ven.)     ore 11.06

Radiogiornale Radio Vaticana  ore 12.00 (solo sabato)

In Blu Notizie (Lungo)  ore 13.00 - 18.00

 

LUNEDI

ore 16.00    GIANCA'S TIME con Giancarlo Biancardi

ore 20.00    IL PANCHINARO con Alessandro Saleri

ore 21.00    LUPO SOLITARIO - NOTTE con Roberto Bocchio

 

MARTEDI

ore 16.00    IL PANCHINARO con Alessandro Saleri

ore 21.00    qualcosa di nuovo con Mattia Vettorato

 

MERCOLEDI

ore 16.00    Music Box con P. Seccardelli - S. Pizzamiglio - M. R. Mabizanetti

ore 21.00    ULTIMO DOMICILIO CONOSCIUTO con R. Moscarella e D. Bettoncelli

 

GIOVEDI

ore 21.00    GIANCA'S TIME con Giancarlo Biancardi

 

VENERDI

ore 10.00    qualcosa di nuovo con Mattia Vettorato

 

OGNI SABATO

ore   9.30   NON È FACILE con Daria Cremaschini

ore 11.00    ULTIMO DOMICILIO CONOSCIUTO con R. Moscarella e D. Bettoncelli

ore 13.30    LUPO SOLITARIO con Roberto Bocchio

ore 14.30    TRE PER DUE con Gianni, Doson e Andrea

 

OGNI DOMENICA

ore 10.20    ACCORRETE NUMEROSI a cura di Sergio Ferrari

ore 12.00    RADIOGIORNALE VEROLESE a cura di Tiziano Cervati

ore 12.30    SEMPRE PIÙ DIFFICILE con Daria Cremaschini

 

Sull'Angelo di novembre verrà pubblicato il palinsesto completo dei programmi. Buon Ascolto.

 

 

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Un ricordo di Suor Giovannina

 

Suor Giovannina Martinelli era da noi conosciuta non solo perchè nata in quel di Verolanuova ottantatre anni fa, ma perché ha donato quindici anni della sua vita di consacrata a questa comunità.

Fattasi suora nel 1950, nel 1984 da Pavia veniva trasferita nel suo paese d'origine, come aiuto nella scuola materna e come catechista.

 

Di animo buono, aveva autorevolezza sia con i bambini che con i ragazzi, sì da lasciare un bel ricordo in tutti.

Alcuni limiti di salute l'hanno portata a vivere gli ultimi cinque anni in una comunità protetta a Castegnato, nella quale è venuta a mancare il nove settembre. Ha voluto essere tumulata nella sua Verolanuova.

 

La ricordiamo con affetto nella preghiera.

 

Le suore

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Anagrafe parrocchiale

 

Battesimi

   38  Boldrini Matteo di Roberto e di Geroldi Milena

   39  Edion Angel Ivie di Romeo e di Ada Chukwu

   40  Gavazzoli Michela di Giovanni e di Bertoldo Cristina

   41  Gavazzoli Mariagrazia di Giovanni e di Bertoldo Cristina

   42  Manfredi Chiara di Marco e di Bonetti Raffaella

   Toninelli Michele di Silvano e di Bonetti Giuliana

   Minervini Sofia

   43  Pelosi Alessandro di Dino Giuseppe e di Ruggeri Marta Stefania

   44  Fogazzi Flavio di Simone e di Accorinti Diana

 

Matrimoni

   17  Terna Alberto con Minini Barbara

   Maltese Giuseppe con Butturini Simona

   18  Sacchi Marco con Pelosi Elena

   Giuntoli Alessio con Zani Stefania

   19  Tomasini Luca con Gozzoli Paola

   20  Tosoni Mauro con Cattivelli Elena Aurora

   Abrami Luigi con Gatta Nerina

 

Defunti

   Lò Barbarina di anni

   Martinelli Suor Giovannina di anni 83

  47     Bozzoni Caterina ved. Bonetti di anni 83

 

 

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Offerte pro restauri tele e affreschi della Basilica

 

Giornata celebrata nel mese di agosto   1.264,79    

Dalla Casa Albergo    101,60

Dalla chiesa di San Rocco   173,30

Tele e affreschi 38,69

Per libri Basilica   30,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    5,00

N.N.    10,00

N.N.    207,00

N.N.    10,00

N.N.    100,00

N.N.    10,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    30,00

N.N.    20,00

N.N.    70,00

N.N.    40,00

N.N.    15,00

Nel 55° di matrimonio ringraziano e ricordanoi cari defunti    100,00

N.N.    30,00

N.N.    10,00

N.N.    50,00

N.N.    80,00

N.N.    20,00

N.N.    20,00

In ricordo dei defunti classe 1933   100,00

N.N.    60,00

N.N.    50,00

In ricordo di Suor Giovannina Martinell    200,00

N.N.    10,00

N.N.    70,00

La classe 1936 ricorda i suoi defunti e don Dino Cominardi  65,00

Famiglia Montani, in memoria dei cari fratelli    50,00

Guida al Tempio     5,00

Giornata celebrata nel mese di settembre    1.613,06   

Dalla Casa Albergo    166,00

Dalla chiesa di San Rocco   92,00    Tele e affreschi 51,00

Per libri Basilica   90,00

 

Totale  5.137,44 

 

 

 

“Amici della Basilica” adesioni alla “Confraternita del Restauro”

 

N.N.    250,00

In memoria di nonna Irene e zia Marietta nel 40° della morte    500,00

 

Totale  750,00


Turni domenicali di guardia farmaceutica

dell'Azienda S.L. 19

 

Attenzione: il sistema di turnazione delle farmacie è cambiato. Le farmacie di turno, aperte la notte e nei festivi, si alternano ogni due giorni.

 

IMPORTANTE:

Poiché nei mesi scorsi le variazioni intercorse rispetto ai calendari che ci sono stati forniti sono state molte rendendo di fatto inutili quelli pubblicati sull'Angelo, in attesa di un chiarimento, PUBBLICHIAMO IL SOLO NUMERO VERDE DA CHIAMARE PER SAPERE CON CERTEZZA LE FARMACIE APERTE.

Ricordiamo che il numero è gratuito e si può chiamare, 24 ore su 24. 

800.231061

 

 

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NUMERI UTILI DI TELEFONO:

Servizio Sanitario
(soltanto nei casi di emergenza)

118

Ambulatori medici via Grimani 

030 9362609

Gruppo Verolese Volontari Soccorso  
via Gramsci, 4

0309361662

Problemi con le droghe?   

0309937210

Alcolisti in trattamento

0309306813 -  0309361869

Vigili del Fuoco  

030931027

Carbinieri - Pronto intervento

112  

N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.

Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

 

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Per i collaboratori de “L'Angelo di Verola”

 

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 21 ottobre. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.

 

Importante:

Per facilitare la pubblicazione degli articoli:

gli scritti siano preferibilmente dattiloscritti, meglio se al computer, in carattere Times New Roman corpo 12. Se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche

Chi usa il computer è buona cosa che faccia pervenire lo scritto anche salvato su un dischetto oppure via e-mail.

Gli articoli vanno fatti pervenire:

direttamente ai sacerdoti oppure via e-mail al seguente indirizzo: angelo@verolanuova.com

La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

La Redazione

 

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SERVIZIO INFORMATICO PARROCCHIALE

630 archivi; 6.900 documenti 3.100 immagini. Abbiamo superato 1.500.000 di pagine viste da 520.000 visitatori da 110 nazioni di tutto il mondo. (fonte statistiche: Webalizer)

Questo è www.verolanuova.com il sito della Parrocchia di Verolanuova.

Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato.

 

Siti Internet:

Sito principale della Parrocchia  www.verolanuova.com

Oratorio  www.verolanuova.com/oratorio

L'Angelo di Verola  www.verolanuova.com/angelo

Archivio de “L' Angelo di Verola”  http://digilander.libero.it/angeloverola

Coro San Lorenzo  http://digilander.libero.it/corosanlorenzo

Casa Tabor  www.verolanuova.com/casatabor

Siti Ospiti  www.verolanuova.com/ospiti

Indirizzi di Posta Elettronica:

Parrocchia di san Lorenzo  parrocchia@verolanuova.com

Oratorio “Giacinto Gaggia”  oratorio@verolanuova.com

Radio Basilica  rbv@verolanuova.com

L'Angelo di Verola  angelo@verolanuova.com

Calendario Manifestazioni  eventi@verolanuova.com

Coro San Lorenzo  corosanlorenzo@iol.it

Casa Tabor  casatabor@verolanuova.com

 

 

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Riepilogo appuntamenti di ottobre

(solo di quelli che ci sono stati ufficializzati)

a cura di Radio Basilica di Verolanuova  

Il calendario completo del 2005 è pubblicato nel sito internet della parrocchia alla pagina appuntamenti

 

Per comunicare iniziative: e-mail eventi@verolanuova.com

 

Date e Luoghi Tema Promotori
Fino al 9 Ottobre
Galleria di Palazzo Gambara
Mostra storioco iconografica su
PADRE PIO DA PIETRELCINA
a cura del Prof. Sergio Pagiaro
Parrocchia di Verolanuova
in collaborazione
con il Comune
Domenica 2 Ottobre ore 10.15
Partenza da Piazza Malvestiti
STRAVEROLA 2005 Diaconie
della Parrocchia
di Verolanuova
Dal 2 al 9 Ottobre
Basilica di san Lorenzo
SETTIMANA MARIANA Parrocchia
di Verolanuova
Lunedì 3 Ottobre - ore 20.30
Basilica di San Lorenzo
La Missione prosegue
CENTRI DI ASCOLTO
COMUNITARIO
Parrocchia
di Verolanuova
Martedì 4 Ottobre ore 21.30
Scuola Materna "S. Capitanio"
via Dante
Un aiuto ai genitori
DOPO FACCIAMO I CONTI
primo incontro
relatrice la psicologa
Dottoressa Doriana Galderisi
Scuola Materna
"S. Capitanio"
Domenica 9 Ottobre - ore 16.00
Basilica di San Lorenzo
e Centro Storico
Solennità della Beata Vergine del Rosario
SANTA MESSA E
PROCESSIONE MARIANA
Parrocchia
di Verolanuova
Lunedì 10 Ottobre - ore 20.30
Luoghi Previsti nelle Diaconie
La Missione prosegue
CENTRI DI ASCOLTO
Parrocchia
di Verolanuova
Martedì 11 Ottobre ore 21.30
Scuola Materna "S. Capitanio"
via Dante
Un aiuto ai genitori
DOPO FACCIAMO I CONTI
secondo incontro
relatrice la psicologa
Dottoressa Doriana Galderisi
Scuola Materna
"S. Capitanio"

Sabato 15 e Domenica 16 Ottobre
Diaconia di Sant'Antonio

FESTA DELLA DIACONIA
SANT'ANTONIO
(Manifestazioni varie in definizione)
Diaconie di Verolanuova
Mercoledì 26 Ottobre
Intera Giornata
Brescia - Museo di Santa Giulia
Visita guigata alla mostra
GAUGUIN, VAN GOGH,
L'avventura del colore nuovo
Prenotazioni presso
Informagiovani e Biblioteca Civica
Assessorato
alla Cultura

 

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anno dell'eucaristia

 

 

Da questo Pane degli angeli

la forza per combattere le avversità

 

Nel raccomandare a voi la fervida preghiera, io annovero in questa tutte le pratiche di pietà, prima fra tutte la SS. Eucaristia. Vi esorto con tutte le forze dell'anima ad accostarvi il più possibile alla Mensa Eucaristica; cibatevi di questo Pane degli angeli e di là trarrete la forza di combattere le lotte interne, le lotte contro le passioni e tutte le avversità, perché Gesù Cristo ha promesso a tutti coloro che sì cibano della SS. Eucaristia la Vita Eterna e le grazie necessarie per ottenerla.

 

Pier Giorgio Frassati (1901-1925)

 

(Discorso al Circolo di Azione Cattolica dei giovani di Pollone, 29 giugno 1923)

 

 

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