Iddio ce la addita, segno certo che è la più
opportuna. Sia forse perché oggi in nome di un falso amore si va deturpando quanto
vè di più sacro, di più prezioso, in nome di una certa delicatezza o dirò meglio
svenevolezza del cuore, si corrompe leducazione, sia per quel sentimentalismo
depravato che vuoi scusare limperdonabile, sia perché sotto lapparenza di
compassione si annidi un cuor duro ed egoistico, sia perché sotto il nome di filantropia,
si nasconda invece lodio, la mancanza del cuore.
Iddio cinsegna la devozione al Sacro Cuore
come rimedio ai nostri mali. Abbracciamo la devozione al Sacro Cuore, prima facciamola
nostra e poi persuadiamo gli altri.
Ecco il rimedio.
Cominciamo col persuaderci che tutti dobbiamo
averla, e non collidea di volerla innalzare, chiamandola devozione di anime grandi e
perfette o devozione di conventi ecc... Ma sentiamo quello che dice Gesù: Non sono venuto
per i giusti ma per i peccatori; trovino pure i giusti le loro delizie nel suo Cuore, ma
non è solo questo, anzi, si può dire il principale intento è venite prevaricatores ad
cor. E la devozione propria dei peccatori! A questo mira, ai peccatori tende,
perché in essi vuoi rinnovare i suoi prodigi; il cambiamento dellacqua in vino, la
moltiplicazione dei pani, la guarigione degli infermi, la risurrezione dei morti, non
erano che figura di altri cambiamenti e guarigioni
Si dice che non ci sono più miracoli, non
è vero, ce ne sono, e ce ne sarebbero continuamente e voi non avreste bisogno di
andarvene lontano per trovarne. Sono presenti in voi i miracolosi cambiamenti, le
strepitose risurrezioni non del corpo ma dellanima, non dellacqua, ma
duna vita cattiva a una vita buona. E a questo basterebbe la devozione al SS.mo
Cuore di Gesù.
S. Vincenzo nelle sue lunghe pellegrinazioni, non
passava presso una Chiesa, dove si conservava il SS.mo senza entrare a salutare Gesù.
Vedendo di lontano una Chiesa: ecco, diceva dove sta Gesù... là dentro è Gesù
fortunata la lampada che arde davanti a Gesù, perché non sono io lolio che
si consuma per far compagnia a Lui?...
Fratelli un grande dolore, ci è necessario
sentire; dolore grave, ma che diventerà gravissimo quanto più se ne starà lontano e
più tarderà a piombarci sulle spalle. Oh fosse possibile sentirlo subito! E qual è
questo dolore che ci sovrasta? Che vi è un tesoro dal quale possiamo ricavare immensi
beni e .non Io conosciamo neanche! Il Signore dia a tutti lumi e grazia per conoscere
questo tesoro, perché sarà acutissimo il dolore quando conoscendo che lavevamo in
nostro potere non ce ne siamo curati! Questo tesoro inesausto è il Sacro Cuore di Gesù,
dal quale possiamo ricavare ogni bene e labbiamo trascurato; quale schianto sarebbe
mai se questa verità la venissimo a conoscere solo quando non ci potesse più essere che
damaro rimprovero, perché non ne abbiamo approfittato! Povere quelle anime che
passarono nella eternità e solo là conobbero questo tesoro quando non ne poterono più
ricavare profitto. Ah, limportanza di questo mese! Poiché che altro intendiamo in
esso? Non altro che la conoscenza di questo Cuore preziosissimo, perché abbiamo a trovare
nel medesimo tutte quelle grazie che ci sono necessarie! Mettiamoci dunque con impegno,
entriamo nei reconditi segreti di questo tesoro, studiamo a fondo questo Sacratissimo
Cuore, perché se dobbiamo sentire il dolore di non averlo conosciuto tanto bene, almeno
abbiamo a sentirlo adesso che siamo ancora in tempo da poterne approfittare!
Cuore! Al solo pronunciare questo nome quante cose
ci si presentano!
Anche considerando il cuore materiale si sa che
esso è la sede della vita, la causa della vita, col suo sangue diffonde in tutte le
membra la vita: finché funziona bene cè sempre da sperare anche nelle gravi
malattie. Se funziona male è già certa ha morte; ma questa è la parte materiale del
cuore.
In un senso più nobile quando si dice cuore
sintende tutto luomo; i più bei sentimenti dellanima si attribuiscono
al cuore; quanto ha di piacevole lanima, Io risente il cuore...
Si vuoi dimostrare una grande affezione? Si dice:
ti porto nel cuore! Vogliamo esprimere un sentimento davversione? Ti bandisco dal
mio cuore! Si vuoi lodare? Cuor grande e generoso! Si vuoi biasimare? Cuor vile, cuor
guasto...
La SS.ma Vergine conservava tutto in cuor suo...
Sotto il nome di cuore sintende lamore, la volontà e così dai cuore
sintende che viene il bene ed il male, anzi non cè né luno né
laltro se non viene dal cuore. Il cuore è tutto, sia che si prende come parte del
corpo umano che come causa di tutte le operazioni.
Se vedeste un gran principe con un arboscello in
mano andar in giardino a piantarlo, smuovere la terra, innaffiarla, ecc. Direste: o
quellarboscello è molto prezioso o gli è molto caro. Così è della devozione al
Sacro Cuore.
Gesù non ha voluto allimpianto di questa
servirsi daltro, né di Apostoli e neppur della Madonna: Egli medesimo la insegnò,
la fece conoscere! E difatti non lintendiamo noi pure? Saggira intorno a che?
Al Cuore frutto del seno purissimo di Maria Vergine, opera dello Spirito Santo, non un
cuore umano perché non avrebbe potuto salvare luomo, ma un cuore unito alla
Divinità in unità di persona. Cuore umano dun Dio, con tutte le perfezioni di Dio.
Oh poveri noi se non conoscessimo questo Cuore!
Proviamo a lasciarci convincere che adorare questo Cuore non è disonore, ma gloria. Si
onora una spada perché deroe, una penna perché di scrittore distinto. Il Santuario
che conserva qualche istrumento della passione di Gesù, va glorioso e a giusta ragione;
ma cosa sono mai questi in confronto al Cuore di Gesù? E dire che è Lui a venire in
cerca di noi, lasciamoci trovare. Ci conforta tanto la parabola della pecorella smarrita,
perché rappresenta noi; lasciamoci trovare dunque. Diciamo a Gesù quel che disse Saulo:
Signore che volete chio faccia? Noi non siamo sì cattivi come Saulo, che viaggiava
cercando cristiani da far morire, eppure perché di vero cuore si gettò nelle braccia di
Gesù, Gesù ne fece un Apostolo.
Quando si vuole limmagine di un amore forte
e costante si guardi a Giacobbe che per avere in sposa Rachele soffrì i disagi duna
vita di sacrificio! Labano lo tormentò per 14 anni prima di concedergliela in sposa.
Quante le difficoltà incontrate, sostenute solo per amore della sua diletta!
Ma questo non è da confrontare collamore
del Cuor di Gesù. Giacobbe vide Rachele bella, Gesù vide lumanità deturpata.
Rachele graziosa, lumanità piena di vizi. Giacobbe sospirò per 14 anni, Gesù per
tutta lEternità. Giacobbe la sposò. Gesù Cristo la incorporò, la fece sua
unendosi a lei collunione ipostatica, e così come Adamo diceva dEva: carne
della mia carne, così noi diventammo fratelli di Gesù. Oh! Gesù, luomo è un
ladro! Non fa niente: io lo amo! E un disonesto: Lo amo. E un assassino: Lo
amo. Oh amore di Gesù per lumanità
..
..Se dal cuore viene tutto perfino i
pensieri, però non si conosce il cuore se non dalle opere.
..Per conoscere il S. Cuore studiamo le sue
opere, e la prima sia lincarnazione. Per renderla più chiara supponiamo che Gesù
non sia ancora venuto, e noi trovarci a quei tempi quando il demonio fatto baldanzoso
delle sue continue vittorie, credeva ormai che il mondo dovesse essere e sempre tutto suo.
Da quattromila anni lumanità, a ben rara eccezione, precipitava nellinferno.
Spaventati noi a tanta sciagura ci saremmo volti a Dio perché facesse cessare tanta
sciagura! Dio concede, ma vuole una soddisfazione degna di Dio. Ed eccoci in cerca della
soddisfazione che non troviamo in terra. Non oro ché inadatto, non noi ché peccatori
sfiduciati di non trovare in terra chi possa soddisfare, ci volgiamo a Dio perché dal
cielo ci dia da soddisfare; Dio nella sua bontà accetta di darci quello che vogliamo e ci
dice: Su domandatemi ciò che volete. Dite avremmo noi avuto il coraggio di dire al
Signore: Voi avete un unico Figlio, vostra delizia, che vive con Voi della vostra vita,
datecelo.
Ma non è Dio che offese Dio, ma luomo...
Ebbene si faccia uomo... Avremmo noi domandato tanto? Poiché a far questo occorre una
donna che sia Madre; ma pura duna purità immacolata... una Vergine Madre., il
concepimento deve essere il più santo.., ladombri lo Spirito Santo... Gesù non
può cessare dessere Dio e in unità di persona si faccia anche uomo.., dunque in
una persona sola, due volontà, due operazioni... ma questo è un cumulo di portenti, di
prodigi, di miracoli.
Eppure quello che noi non abbiamo neppur potuto
immaginare Dio Io fece per noi, e noi quasi ne siamo indifferenti, e a fior di labbra,
più per usanza ripetiamo: il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria
Vergine.
..Farsi uomo, assumere lumanità è
già una prova damore per noi, che sembrerebbe insuperabile, e già certo noi non
avremmo neppur saputo immaginare. Solo Gesù ha saputo superarlo.
Consideriamo Gesù stretto da fasce, che non sa
parlare, si fa portare e riceve latte.
Gesù la cui immensità non bastano i cieli; Gesù
che con una parola ha creato lUniverso.., sostiene luniverso colle sue mani...
mantiene tutti... E Gesù fa tutto colla massima perfezione.
Bastava si facesse uomo, ma questo non bastava al
suo amore. Quanti di noi facendo un po di bene, si contentano di poter dire
daverlo fatto. Ho ascoltato la Messa, recitato le orazioni.... ma con qual fervore?
Con quale devozione? Non domandatelo.
Sono contenti di poter dire abbiamo fatto. Sono
stato a confessarmi.., con qual dolore, proponimento, volontà di emendarsi? Nulla, nulla,
ci sono stati e basta.., Gesù poteva dirlo a giusta ragione, mi sono fatto uomo. Ha
voluto passare per tutti gli stadi; non donò solo lumanità, ma la donò in tutte
le circostanze, nelle varie posizioni perché il dono fosse perfetto. Impariamo a far con
zelo, con gusto, da non dir solo ho fatto, ma ho fatto bene.
.Sembra impossibile che non si possa
rivolgere il pensiero alle opere di Gesù, senza vedervi dentro la carità. E tutto
un intreccio damore. Se vi domandate: Era proprio impossibile salvarsi se Gesù non
si faceva uomo? E la risposta non è che una nuova e splendida prova damore.
Vediamo di capirlo. Chi ha fatto un debito, non ha
altro mezzo per soddisfarlo, che pagare il debito e fino a che non lha pagato, non
cessa desser debitore. Il creditore a sua volta ha diritto desser pagato, e
può costringere il debitore a pagare, anche sequestrandogli la roba, citandolo davanti ai
tribunali, Il creditore però, sarebbe obbligato a tutto questo? Mettiamo che il debito
fosse di lire 100, non potrebbe ricevere lequivalente? Contentarsi di qualche cosa
meno? Anche perdonargli tutto?. ..Certo. Egli è padrone, dunque può condonare tutto! Con
questo preambolo consideriamo la domanda: era possibile alluomo salvarsi?
Luomo col peccato originale aveva contratto un debito enorme; luomo era
obbligato a pagarlo.
Ma essendo impotente egli restava sempre debitore.
Con questo debito non poteva entrare in Cielo, quindi non poteva salvarsi. Dio era il
creditore e aveva tutto il diritto desser pagato intieramente, però poteva egli
accettare qualche altra cosa in cambio? Poteva contentarsi anche duna metà? Anche
rinunciare a qualunque soddisfazione. Certo è padrone, ma qualunque cosa accettasse che
non fosse lintera soddisfazione, sarebbe stato un dono, unelemosina, una
carità, quindi luomo sarebbe stato come un pezzente che sulla porta del ricco
riceve lelemosina, la carità. Questo Dio non volle: volle invece per onor
delluomo, che un uomo pagasse intieramente il debito. Questuomo non può
essere che un uomo Dio, ed ecco a sacrificare il suo Unigenito
..Che vi sia dellamore anche tra gli
uomini, sarebbe difficile il negarlo, ma confrontandolo collamore che Gesù
dimostra, di certo qualunque amore umano svanisce; poiché di solito se noi troviamo amore
egli è però sempre interessato. Si beneficherà ma sempre con la speranza che sia
riconosciuto il beneficio. Se si dubitasse che il beneficio sarà rivolto in male, non si
farebbe di certo.
Gesù Cristo invece conosceva
lingratitudine, eppure Egli amò, era certo dei maltrattamenti, sapeva che
lavrebbero fatto fuggire fin dalla povera capanna, che avrebbero preso male le sue
parole, interpretate male le sue azioni, calunniato, deriso, perseguitato, che
lavrebbero fatto morire in croce, pure Egli non cessò damare luomo!
Che avremmo fatto noi o fratelli? Partiti dalla
nostra capanna per andare in lontane contrade a portare qualche beneficio, avremmo forse
sopportato le difficoltà del viaggio, le differenze del clima, tutto, ma quando avessimo
veduto volgere in male il beneficio, e quasi peggiorate le condizioni, noi di certo
saremmo ritornati indietro.... Ma non così fa Gesù, Il cuore di Gesù è amore, Egli
ama, continua ad amare, sa di far bene alluomo, non rinuncia, anzi riprende maggior
Iena e coi fatti risponde: Volete calunniarmi? Calunniatemi, io vi amo! Volete
flagellarmi, coronarmi di spine, mettermi in croce? Fatelo, ma io vi amo! Dopo morto non
contenti volete spaccarmi il costato? Spaccatelo; ma io cesserà mai damarvi. Ah
fratelli il Cuor dellUomo Dio è un mistero incomprensibile, come incomprensibile è
il nostro cuore che indifferente a tanto amore, si ostina ad amare chi non merita.
Abbiamo detto che il Cuore di Gesù é un mistero,
dobbiamo dire che è un mare, un abisso damore, talché noi dobbiamo, considerando
la passione di Gesù, non vedere più il carnefice che lo tormenta, ma il suo Cuore.
E il suo amore che inventa tormenti
..
...Sapendo quanto sia doloroso al cuore
labbandono, lo cerca.....Trovandosi in angoscia con pensieri e immaginazioni Egli
non vuole che la sua anima lo sostenga, anzi se usa della sua Divinità è per presentarsi
davanti tutto il quadro della sua passione e morte, per considerare tutti i tormenti
dun colpo, e così provarli tutti nellanima. E da questo come non pensare che
labbandono degli apostoli, labbandono stesso del suo Eterno Padre, non siano
stati voluti e combinati da Lui? Che se noi lo vediamo prostrato bocconi in terra nel più
umile atteggiamento pronunciare parole le più compassionevoli, quasi desiderasse gli
fosse levato lamaro calice, non era per questo, ma anzi per soffrire di più,
perché chi è rassegnato soffre meno, e Gesù non volle neppur questo
E cosa da tutti ammessa che il
cuore è fatto per amare, bisognerà sorvegliarlo, perché non si perda ad amare ciò che
non deve, ma pure è fatto per amare. Questo amore poi vuole la presenza reale
delloggetto amato. Così fu nel principio del mondo.
Dio amava luomo, e luomo amava Dio, e
finché luomo ne fu degno Dio non aveva negato alluomo questa felicità, e la
S. Scrittura ce lo fa vedere passeggiare nellEden, con la tenera famigliarità
dun amico, duno sposo. Obbligato dalloffesa del peccato a ritirarsi Dio
ne soffre, e lattesa di quattromila anni imposta dalla sua sapienza, per far
comprendere alluomo la sua colpa, non è sopportata dal suo amore, e sotto varie
forme si presenta alluomo, per mezzo dei profeti e dei patriarchi cerca tenere vivo
questo amore, e appaga il bisogno di farsi vedere. Quando la pienezza dei tempi lo
permise, Dio si fa presente alluomo, e nellincarnazione rinnova i bei momenti
del Paradiso Terrestre. Dunque Dio si fa presente alluomo, parla, si trattiene
colluomo. Questa presenza però era troppo ristretta per il Cuore di Gesù. La
Palestina sola godrà della sua presenza, e tutto il resto del mondo sarà privato di
questo incomparabile dono? E quelle migliaia danime sparse su tutti i punti del
tempo e dello spazio, le quali pure sentono il bisogno della reale presenza di Dio ne
saranno defraudate? Ciò è impossibile. Gesù venuto sulla terra non poteva abbandonarle,
era necessario che vi dimorasse fino alla fine dei secoli.