Sant'Arcangelo Tadini                                 Angelo di Verola
Canonizzato il 26 Aprile 2009 da Benedetto XVI
proclamato Beato il 3 ottobre 1999 da Giovanni Paolo II


da, Sermones,
Archivio Suore Operaie, Botticino Sera

(AI: Sermones, ASO Botticino Sera)

Scritti e Omelie

SACRO CUORE DI GESU’

Omelia

Dio conoscitore del cuore dell’uomo, in ogni tempo suscita uomini e devozioni a secondo dei bisogni. Suscitò Abramo per formare un popolo nuovo; Samuele per guarire i disordini d’Eli nei suoi figli; Davide, per guarire i mali di Saul; e dopo la venuta di Gesù Cristo suscitò a secondo delle eresie, i dottori che le combatterono; a secondo del malcostume, anime sante che richiamassero al fervore della vita cristiana; a secondo dei bisogni vediamo molteplici apparizioni della Madonna e i vari santuari ad essa dedicati: Lourdes, Salette, Pompei ecc…Tutti ci ricordano un bisogno ed un rimedio. Ai bisogni d’oggi Dio richiama come rimedio precipuo la devozione ai Cuore SS.mo di Gesù. Essa è la devozione dei nostri tempi.

Iddio ce la addita, segno certo che è la più opportuna. Sia forse perché oggi in nome di un falso amore si va deturpando quanto v’è di più sacro, di più prezioso, in nome di una certa delicatezza o dirò meglio svenevolezza del cuore, si corrompe l’educazione, sia per quel sentimentalismo depravato che vuoi scusare l’imperdonabile, sia perché sotto l’apparenza di compassione si annidi un cuor duro ed egoistico, sia perché sotto il nome di filantropia, si nasconda invece l’odio, la mancanza del cuore.

Iddio c’insegna la devozione al Sacro Cuore come rimedio ai nostri mali. Abbracciamo la devozione al Sacro Cuore, prima facciamola nostra e poi persuadiamo gli altri.

Ecco il rimedio.

Cominciamo col persuaderci che tutti dobbiamo averla, e non coll’idea di volerla innalzare, chiamandola devozione di anime grandi e perfette o devozione di conventi ecc... Ma sentiamo quello che dice Gesù: Non sono venuto per i giusti ma per i peccatori; trovino pure i giusti le loro delizie nel suo Cuore, ma non è solo questo, anzi, si può dire il principale intento è venite prevaricatores ad cor. E’ la devozione propria dei peccatori! A questo mira, ai peccatori tende, perché in essi vuoi rinnovare i suoi prodigi; il cambiamento dell’acqua in vino, la moltiplicazione dei pani, la guarigione degli infermi, la risurrezione dei morti, non erano che figura di altri cambiamenti e guarigioni…

…Si dice che non ci sono più miracoli, non è vero, ce ne sono, e ce ne sarebbero continuamente e voi non avreste bisogno di andarvene lontano per trovarne. Sono presenti in voi i miracolosi cambiamenti, le strepitose risurrezioni non del corpo ma dell’anima, non dell’acqua, ma d’una vita cattiva a una vita buona. E a questo basterebbe la devozione al SS.mo Cuore di Gesù.

S. Vincenzo nelle sue lunghe pellegrinazioni, non passava presso una Chiesa, dove si conservava il SS.mo senza entrare a salutare Gesù. Vedendo di lontano una Chiesa: ecco, diceva dove sta Gesù... là dentro è Gesù …fortunata la lampada che arde davanti a Gesù, perché non sono io l’olio che si consuma per far compagnia a Lui?...

… Fratelli un grande dolore, ci è necessario sentire; dolore grave, ma che diventerà gravissimo quanto più se ne starà lontano e più tarderà a piombarci sulle spalle. Oh fosse possibile sentirlo subito! E qual è questo dolore che ci sovrasta? Che vi è un tesoro dal quale possiamo ricavare immensi beni e .non Io conosciamo neanche! Il Signore dia a tutti lumi e grazia per conoscere questo tesoro, perché sarà acutissimo il dolore quando conoscendo che l’avevamo in nostro potere non ce ne siamo curati! Questo tesoro inesausto è il Sacro Cuore di Gesù, dal quale possiamo ricavare ogni bene e l’abbiamo trascurato; quale schianto sarebbe mai se questa verità la venissimo a conoscere solo quando non ci potesse più essere che d’amaro rimprovero, perché non ne abbiamo approfittato! Povere quelle anime che passarono nella eternità e solo là conobbero questo tesoro quando non ne poterono più ricavare profitto. Ah, l’importanza di questo mese! Poiché che altro intendiamo in esso? Non altro che la conoscenza di questo Cuore preziosissimo, perché abbiamo a trovare nel medesimo tutte quelle grazie che ci sono necessarie! Mettiamoci dunque con impegno, entriamo nei reconditi segreti di questo tesoro, studiamo a fondo questo Sacratissimo Cuore, perché se dobbiamo sentire il dolore di non averlo conosciuto tanto bene, almeno abbiamo a sentirlo adesso che siamo ancora in tempo da poterne approfittare!

Cuore! Al solo pronunciare questo nome quante cose ci si presentano!

Anche considerando il cuore materiale si sa che esso è la sede della vita, la causa della vita, col suo sangue diffonde in tutte le membra la vita: finché funziona bene c’è sempre da sperare anche nelle gravi malattie. Se funziona male è già certa ha morte; ma questa è la parte materiale del cuore.

In un senso più nobile quando si dice cuore s’intende tutto l’uomo; i più bei sentimenti dell’anima si attribuiscono al cuore; quanto ha di piacevole l’anima, Io risente il cuore...

Si vuoi dimostrare una grande affezione? Si dice: ti porto nel cuore! Vogliamo esprimere un sentimento d’avversione? Ti bandisco dal mio cuore! Si vuoi lodare? Cuor grande e generoso! Si vuoi biasimare? Cuor vile, cuor guasto...

La SS.ma Vergine conservava tutto in cuor suo... Sotto il nome di cuore s’intende l’amore, la volontà e così dai cuore s’intende che viene il bene ed il male, anzi non c’è né l’uno né l’altro se non viene dal cuore. Il cuore è tutto, sia che si prende come parte del corpo umano che come causa di tutte le operazioni.

Se vedeste un gran principe con un arboscello in mano andar in giardino a piantarlo, smuovere la terra, innaffiarla, ecc. Direste: o quell’arboscello è molto prezioso o gli è molto caro. Così è della devozione al Sacro Cuore.

Gesù non ha voluto all’impianto di questa servirsi d’altro, né di Apostoli e neppur della Madonna: Egli medesimo la insegnò, la fece conoscere! E difatti non l’intendiamo noi pure? S’aggira intorno a che? Al Cuore frutto del seno purissimo di Maria Vergine, opera dello Spirito Santo, non un cuore umano perché non avrebbe potuto salvare l’uomo, ma un cuore unito alla Divinità in unità di persona. Cuore umano d’un Dio, con tutte le perfezioni di Dio.

Oh poveri noi se non conoscessimo questo Cuore! Proviamo a lasciarci convincere che adorare questo Cuore non è disonore, ma gloria. Si onora una spada perché d’eroe, una penna perché di scrittore distinto. Il Santuario che conserva qualche istrumento della passione di Gesù, va glorioso e a giusta ragione; ma cosa sono mai questi in confronto al Cuore di Gesù? E dire che è Lui a venire in cerca di noi, lasciamoci trovare. Ci conforta tanto la parabola della pecorella smarrita, perché rappresenta noi; lasciamoci trovare dunque. Diciamo a Gesù quel che disse Saulo: Signore che volete ch’io faccia? Noi non siamo sì cattivi come Saulo, che viaggiava cercando cristiani da far morire, eppure perché di vero cuore si gettò nelle braccia di Gesù, Gesù ne fece un Apostolo.

Quando si vuole l’immagine di un amore forte e costante si guardi a Giacobbe che per avere in sposa Rachele soffrì i disagi d’una vita di sacrificio! Labano lo tormentò per 14 anni prima di concedergliela in sposa. Quante le difficoltà incontrate, sostenute solo per amore della sua diletta!

Ma questo non è da confrontare coll’amore del Cuor di Gesù. Giacobbe vide Rachele bella, Gesù vide l’umanità deturpata. Rachele graziosa, l’umanità piena di vizi. Giacobbe sospirò per 14 anni, Gesù per tutta l’Eternità. Giacobbe la sposò. Gesù Cristo la incorporò, la fece sua unendosi a lei coll’unione ipostatica, e così come Adamo diceva d’Eva: carne della mia carne, così noi diventammo fratelli di Gesù. Oh! Gesù, l’uomo è un ladro! Non fa niente: io lo amo! E’ un disonesto: Lo amo. E’ un assassino: Lo amo. Oh amore di Gesù per l’umanità’…..

…..Se dal cuore viene tutto perfino i pensieri, però non si conosce il cuore se non dalle opere.

…..Per conoscere il S. Cuore studiamo le sue opere, e la prima sia l’incarnazione. Per renderla più chiara supponiamo che Gesù non sia ancora venuto, e noi trovarci a quei tempi quando il demonio fatto baldanzoso delle sue continue vittorie, credeva ormai che il mondo dovesse essere e sempre tutto suo. Da quattromila anni l’umanità, a ben rara eccezione, precipitava nell’inferno. Spaventati noi a tanta sciagura ci saremmo volti a Dio perché facesse cessare tanta sciagura! Dio concede, ma vuole una soddisfazione degna di Dio. Ed eccoci in cerca della soddisfazione che non troviamo in terra. Non oro ché inadatto, non noi ché peccatori sfiduciati di non trovare in terra chi possa soddisfare, ci volgiamo a Dio perché dal cielo ci dia da soddisfare; Dio nella sua bontà accetta di darci quello che vogliamo e ci dice: Su domandatemi ciò che volete. Dite avremmo noi avuto il coraggio di dire al Signore: Voi avete un unico Figlio, vostra delizia, che vive con Voi della vostra vita, datecelo.

Ma non è Dio che offese Dio, ma l’uomo... Ebbene si faccia uomo... Avremmo noi domandato tanto? Poiché a far questo occorre una donna che sia Madre; ma pura d’una purità immacolata... una Vergine Madre., il concepimento deve essere il più santo.., l’adombri lo Spirito Santo... Gesù non può cessare d’essere Dio e in unità di persona si faccia anche uomo.., dunque in una persona sola, due volontà, due operazioni... ma questo è un cumulo di portenti, di prodigi, di miracoli.

Eppure quello che noi non abbiamo neppur potuto immaginare Dio Io fece per noi, e noi quasi ne siamo indifferenti, e a fior di labbra, più per usanza ripetiamo: il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine.

…..Farsi uomo, assumere l’umanità è già una prova d’amore per noi, che sembrerebbe insuperabile, e già certo noi non avremmo neppur saputo immaginare. Solo Gesù ha saputo superarlo.

Consideriamo Gesù stretto da fasce, che non sa parlare, si fa portare e riceve latte.

Gesù la cui immensità non bastano i cieli; Gesù che con una parola ha creato l’Universo.., sostiene l’universo colle sue mani... mantiene tutti... E Gesù fa tutto colla massima perfezione.

Bastava si facesse uomo, ma questo non bastava al suo amore. Quanti di noi facendo un po’ di bene, si contentano di poter dire d’averlo fatto. Ho ascoltato la Messa, recitato le orazioni.... ma con qual fervore? Con quale devozione? Non domandatelo.

Sono contenti di poter dire abbiamo fatto. Sono stato a confessarmi.., con qual dolore, proponimento, volontà di emendarsi? Nulla, nulla, ci sono stati e basta.., Gesù poteva dirlo a giusta ragione, mi sono fatto uomo. Ha voluto passare per tutti gli stadi; non donò solo l’umanità, ma la donò in tutte le circostanze, nelle varie posizioni perché il dono fosse perfetto. Impariamo a far con zelo, con gusto, da non dir solo ho fatto, ma ho fatto bene.

….Sembra impossibile che non si possa rivolgere il pensiero alle opere di Gesù, senza vedervi dentro la carità. E’ tutto un intreccio d’amore. Se vi domandate: Era proprio impossibile salvarsi se Gesù non si faceva uomo? E la risposta non è che una nuova e splendida prova d’amore.

Vediamo di capirlo. Chi ha fatto un debito, non ha altro mezzo per soddisfarlo, che pagare il debito e fino a che non l’ha pagato, non cessa d’esser debitore. Il creditore a sua volta ha diritto d’esser pagato, e può costringere il debitore a pagare, anche sequestrandogli la roba, citandolo davanti ai tribunali, Il creditore però, sarebbe obbligato a tutto questo? Mettiamo che il debito fosse di lire 100, non potrebbe ricevere l’equivalente? Contentarsi di qualche cosa meno? Anche perdonargli tutto?. ..Certo. Egli è padrone, dunque può condonare tutto! Con questo preambolo consideriamo la domanda: era possibile all’uomo salvarsi? L’uomo col peccato originale aveva contratto un debito enorme; l’uomo era obbligato a pagarlo.

Ma essendo impotente egli restava sempre debitore. Con questo debito non poteva entrare in Cielo, quindi non poteva salvarsi. Dio era il creditore e aveva tutto il diritto d’esser pagato intieramente, però poteva egli accettare qualche altra cosa in cambio? Poteva contentarsi anche d’una metà? Anche rinunciare a qualunque soddisfazione. Certo è padrone, ma qualunque cosa accettasse che non fosse l’intera soddisfazione, sarebbe stato un dono, un’elemosina, una carità, quindi l’uomo sarebbe stato come un pezzente che sulla porta del ricco riceve l’elemosina, la carità. Questo Dio non volle: volle invece per onor dell’uomo, che un uomo pagasse intieramente il debito. Quest’uomo non può essere che un uomo Dio, ed ecco a sacrificare il suo Unigenito…

…..Che vi sia dell’amore anche tra gli uomini, sarebbe difficile il negarlo, ma confrontandolo coll’amore che Gesù dimostra, di certo qualunque amore umano svanisce; poiché di solito se noi troviamo amore egli è però sempre interessato. Si beneficherà ma sempre con la speranza che sia riconosciuto il beneficio. Se si dubitasse che il beneficio sarà rivolto in male, non si farebbe di certo.

Gesù Cristo invece conosceva l’ingratitudine, eppure Egli amò, era certo dei maltrattamenti, sapeva che l’avrebbero fatto fuggire fin dalla povera capanna, che avrebbero preso male le sue parole, interpretate male le sue azioni, calunniato, deriso, perseguitato, che l’avrebbero fatto morire in croce, pure Egli non cessò d’amare l’uomo!

Che avremmo fatto noi o fratelli? Partiti dalla nostra capanna per andare in lontane contrade a portare qualche beneficio, avremmo forse sopportato le difficoltà del viaggio, le differenze del clima, tutto, ma quando avessimo veduto volgere in male il beneficio, e quasi peggiorate le condizioni, noi di certo saremmo ritornati indietro.... Ma non così fa Gesù, Il cuore di Gesù è amore, Egli ama, continua ad amare, sa di far bene all’uomo, non rinuncia, anzi riprende maggior Iena e coi fatti risponde: Volete calunniarmi? Calunniatemi, io vi amo! Volete flagellarmi, coronarmi di spine, mettermi in croce? Fatelo, ma io vi amo! Dopo morto non contenti volete spaccarmi il costato? Spaccatelo; ma io cesserà mai d’amarvi. Ah fratelli il Cuor dell’Uomo Dio è un mistero incomprensibile, come incomprensibile è il nostro cuore che indifferente a tanto amore, si ostina ad amare chi non merita.

Abbiamo detto che il Cuore di Gesù é un mistero, dobbiamo dire che è un mare, un abisso d’amore, talché noi dobbiamo, considerando la passione di Gesù, non vedere più il carnefice che lo tormenta, ma il suo Cuore. E’ il suo amore che inventa tormenti…..

…...Sapendo quanto sia doloroso al cuore l’abbandono, lo cerca.....Trovandosi in angoscia con pensieri e immaginazioni Egli non vuole che la sua anima lo sostenga, anzi se usa della sua Divinità è per presentarsi davanti tutto il quadro della sua passione e morte, per considerare tutti i tormenti d’un colpo, e così provarli tutti nell’anima. E da questo come non pensare che l’abbandono degli apostoli, l’abbandono stesso del suo Eterno Padre, non siano stati voluti e combinati da Lui? Che se noi lo vediamo prostrato bocconi in terra nel più umile atteggiamento pronunciare parole le più compassionevoli, quasi desiderasse gli fosse levato l’amaro calice, non era per questo, ma anzi per soffrire di più, perché chi è rassegnato soffre meno, e Gesù non volle neppur questo

…… E’ cosa da tutti ammessa che il cuore è fatto per amare, bisognerà sorvegliarlo, perché non si perda ad amare ciò che non deve, ma pure è fatto per amare. Questo amore poi vuole la presenza reale dell’oggetto amato. Così fu nel principio del mondo.

Dio amava l’uomo, e l’uomo amava Dio, e finché l’uomo ne fu degno Dio non aveva negato all’uomo questa felicità, e la S. Scrittura ce lo fa vedere passeggiare nell’Eden, con la tenera famigliarità d’un amico, d’uno sposo. Obbligato dall’offesa del peccato a ritirarsi Dio ne soffre, e l’attesa di quattromila anni imposta dalla sua sapienza, per far comprendere all’uomo la sua colpa, non è sopportata dal suo amore, e sotto varie forme si presenta all’uomo, per mezzo dei profeti e dei patriarchi cerca tenere vivo questo amore, e appaga il bisogno di farsi vedere. Quando la pienezza dei tempi lo permise, Dio si fa presente all’uomo, e nell’incarnazione rinnova i bei momenti del Paradiso Terrestre. Dunque Dio si fa presente all’uomo, parla, si trattiene coll’uomo. Questa presenza però era troppo ristretta per il Cuore di Gesù. La Palestina sola godrà della sua presenza, e tutto il resto del mondo sarà privato di questo incomparabile dono? E quelle migliaia d’anime sparse su tutti i punti del tempo e dello spazio, le quali pure sentono il bisogno della reale presenza di Dio ne saranno defraudate? Ciò è impossibile. Gesù venuto sulla terra non poteva abbandonarle, era necessario che vi dimorasse fino alla fine dei secoli.

……E sarà solo la Palestina la fortunata terra che godrà della reale presenza di Gesù Cristo? Saranno solo i popoli d’allora? No, il Cuor di Gesù non lo permette. Se un Padre amoroso arriva a comunicare coi suoi figli, or con lettere, or con messaggero, or con telegramma ecc... non temete: Gesù saprà trovare il modo di stare cogli uomini, suoi figli. E qui entriamo in un campo ben grande; qui dovremo accorgerci che l’istituzione della SS.ma Eucarestia, sorpassa di gran lunga l’incarnazione! Ma crediamo noi che nella SS.ma Eucarestia vi è proprio Gesù Cristo in corpo, sangue, anima e divinità?... 

AI: "Sermones", ASO Botticino