LA CONFESSIONE
Omelia
Questo cuore che ci batte in petto, é un
grande mistero. Noi lo sentiamo, possiamo dire che è nostro, ma non lo conosciamo
affatto. Piccolo nel materiale volume, nelle attinenze, ma nei bisogni ha una certa qua!
indefinita misteriosità. Luomo in sé non arriverebbe mai a seguirne rettamente le
vie, scandagliarne gli abissi, vederne gli arcani misteri, e quando pure gli sembrasse di
averne appreso alcuno allora più che in ogni altro momento sarebbe ben lontano dal
batterne la strada. Chi dunque potrà svelarci i misteri che qui dentro si compiono? Batte
sempre il cuore, chi ci additerà cosa voglia con questi suoi battiti? Chi? Se non quel
Dio che ce lo mise in seno? Quella stupenda armonia dei bisogni delluomo coi doveri
del cristiano ci fanno concludere che quando Iddio studiò la legge eterna da dare a noi,
guardava al nostro cuore e man mano che ne scorgeva un bisogno, ne formava un comando.
- E un bisogno del cuore gridare
aiuto nel momento del pericolo e della disdetta, ed ecco Dio imporci lobbligo della
preghiera.
- E un bisogno del cuore lamore
scambievole tra fratelli e fratelli, ed ecco Dio: "amatevi che qui dimora tutta la
legge"; e quando luomo per sventura cade in una cattiva azione, non è
forse vero che il cuore appena ritorna sulla via del pentimento sente il bisogno di buttar
fuori quel veleno e chiamarsi in colpa? Ed ecco che con arte amorosa viene istituito il
Sacramento della confessione, onde il cuore umano trova pace dopo la colpa.
Sì la confessione tiene le sue radici
nella natura stessa delluomo.
Appena Adamo commise la fata! colpa corse a
nascondersi dalla vergogna; ma costretto da Dio alla confessione, in essa trovò contorto,
sollievo.
Peccatori, date unocchiata ancora al
cieco di stamattina che è la vostra luttuosa immagine, egli fu da Gesù Cristo guarito,
perché a Lui confessò il suo male. Alla spontanea confessione del povero cieco, Gesù
Cristo applicò i meriti del preziosissimo suo sangue e lo guarì. Confessatevi anche voi
con sincero dolore e con fermo proponimento, e Gesù Cristo vi toglierà il peccato, e la
spaventosa cecità dal medesimo prodotta.
Ma qui io ben maccorgo che cè
chi ha dei pregiudizi intorno al Sacramento della Confessione. lo cercherò dl ribatterli,
sostenendo che la Confessione supplisce ad un nostro bisogno, che Gesù Cristo la istituì
e che immensi vantaggi apporta alla santità.
Se fossimo Angeli basterebbe la preghiera,
ladorazione, ma siamo uomini dì carne coi piedi nel fango della terra e quindi noi
abbiamo bisogno di purificarci. Le cose del mondo continuamente ci lordano il corpo e
lanima ed è necessario lavare luno e laltra. Si è sempre sentito
questo doppio bisogno. E Gesù per purificare lanima imbrattata ha istituito un
sacramento che con lumiltà e con lo strazio della contrizione ci ridona la purezza,
linnocenza....
La Confessione! Ecco il segno della
contraddizione. Alcuni lammirano, altri la temono. Vi è anche chi la disprezza. Ma
intanto tutti vi pensano. Questa è già una prova della divinità della Confessione. Si
dice che sono stati i preti ad inventare la Confessione, ma diteci chi è questo prete che
da 2000 anni impone a tutti di confessarsi ed è obbedito? "Anche se siete di età
matura, pieni dingegno, coperti di onori, sui gradini del trono, anzi sul trono
stesso, inginocchiatevi davanti ad un povero prete, foste anche re o papa deponete la
corona, la mitra e dite: "ho peccato", dite tutti i vostri peccati!" Eppure
qui non è tutto anzi è il meno. Ancor più è comandare alluomo che ascolti la
confessione, che sia confessore, che si sieda magari in un angolo oscuro e che ascolti
miserie, passioni, delitti, tutto il male... che ascolti tutti i peccati con carità, con
pazienza... che udito uno ne ascolti un altro e dieci e cento, per unora e due e tre
... e accolga il ricco come il povero, il dotto come lidiota.
Lo confessi in Chiesa, o in casa, o alletto
della malattia ... Gran che essere obbedito nel confessarsi, ma più ancora nel
confessare, perché nel confessarsi dette le colpe si ha una parola di conforto, un buon
consiglio; nel confessare invece non cè che tedio e noia. Eppure quando voi
lavrete, con laccusa dei peccati, gettato in angoscia, in perditempo, egli, il
confessore, vi domanderà per compenso che ritorniate ancor presto. Oh mistero, un prete
ha saputo idearlo? Condurlo a termine?
Perpetuarlo? E dopo 2000 anni si continua a
confessare! Un prete? E non vedete che se questo prete è un uomo, deve essere un
uomo-Dio? Si sa chi ha istituito le S. Rogazioni, il Corpus Domini, il Rosario, la
devozione al Sacro Cuore, i Terzi ordini, preghiere, scapolari ecc. tutte cose bellissime,
eccellentissime, ma da non mettere a confronto con la Confessione, e di questa non si
saprà chi lha istituita e come e quando? Cioè dirò, la Chiesa lo sa, il Vangelo
lo dice, i buoni cristiani lo credono: Gesù Cristo è lautore. La Chiesa sa e come
e quando lha istituita. Ma domando a chi vuoi insegnare che è un Prete che
lha istituita. Chi è questo Prete? ..Ditelo chi è questo prete? E questa domanda
fatela voi pure a chiunque ardisca negare che non è stato Gesù Cristo a istituire la
confessione.
E se lo ricordate dite loro che si sa
invece il nome dellinfelice che per primo ha negato la divinità della Confessione.
Un povero frate di nome Lutero che venne meno ai suoi voti e mentre per millecinquecento
anni nessuno osò metter dubbio egli negò che Gesù Cristo lavesse istituita Ma,
diciamolo altamente a tutti i nemici della Confessione, antichi e moderni, lautore
è Gesù Cristo, di cui San Giovanni Battista diceva: "Ecce Agnus"; è
Gesù che quando guariva gli ammalati, diceva prima di tutto: "Ti sono rimessi
tutti i tuoi peccati".
Ma che cosa vuoi dire confessarsi?
Trovandoci noi caduti in basso a causa dei
peccato, confessarci vuoi dire emettere un grido... "o Signore della misericordia
salvatemi".
Labbiamo inteso che cosa vuoi dire
confessarsi. Vuoi dire gettarci pentiti ai piedi del Crocefisso a domandar perdono, e il
Confessore sotto la croce tirare con un braccio il peccatore sul suo cuore, con
laltro prendere il sangue che esce dal costato di Gesù Crocifisso e gettarlo sul
peccatore a mondargli lanima. Come un bambino che essendo caduto nel fango corre
dalla mamma per farsi pulire Così colui che si confessa - Padre - egli dice - guarda
a che cosa mi ha ridotto il peccato; la bella veste della grazia santificante, lho
deturpata da non più riconoscerla... Padre, anche il cuore ho malconcio, il mio Dio che
è sì buono, sì amorevole, io lho abbandonato fino a sentirne lavversione.
Veda, come la mia lingua si è lordata di tanti discorsi disonesti, di tante mormorazioni
ho bestemmiato il mio Dio... Guarda ai miei occhi che più non vedono lo splendore della
casa di Dio,... il fango mi ha turato le orecchie che non sentono più la voce di Dio, è
perfino entrato ad offuscarne la mente, ... E il Confessore? Miei cari, la mamma
castigherà il bambino che si è lordato, per lo meno lo sgriderà; ma nulla di tutto
questo accadrà in confessione, no, non castighi, mai più rimproveri, ma gli metterà la
testa sotto la croce e facendogli piovere addosso i meriti della Passione e Morte dei
Divin Redentore gli dirà: Va, va; va in pace in nome di Gesù.... Ego te absolvo.
Questo o miei cari è una grande
manifestazione della bontà immensa del nostro buon Dio! Perdonarci i peccati a prezzo di
una cosa che ci è già necessaria. Si, o miei cari, qual cosa più naturale quanto il
movimento di un cuore che cerca un altro cuore per versarvi un segreto?
Linfelice lacerato dal rimorso e dal
rammarico, ha bisogno di un amico, di un confidente che lo ascolti, che lo diriga, che lo
consoli. Le viscere che racchiudono un veleno e tentano di rigettarlo, sono immagine del
cuore in cui il peccato ha versato il suo tossico; esso soffre, si agita, si contrae,
finché, non abbia incontrato lorecchio dellamicizia in cui deporlo. Uomo, la
confessione supplisce ad un bisogno del cuore umano. Tu che la disprezzi respingi un
rimedio che il tuo cuore senza avvedersene lo sospira. Il precetto del sacramento della
Confessione viene da Dio; e Dio lo diede perché la nostra natura io vuole. Se Dio non ce
lo comandasse, noi stessi ce limporremmo da noi medesimi.
.Ammiriamo la sapienza di Cristo che
applicando a questo rimedio il valore del suo Sangue ne formò un sacramento con il quale
ci è dato di tornare in pace con Dio...
Lo sapete o fratelli lindole
insidiosa che ha il peccato: prima di commetterlo ti brilla coi più vivi colori e, come
un frutto maturo, invita la mano a raccoglierlo; ma appena lhai divorato, ahimè, ti
senti una cosa dentro che ameresti gettar fuori, ma... "che nessuno sappia il mio
peccato". Ed hai ragione; anche le infermità corporali non si manifestano che al
medico perché le guarisca, così quel tuo penoso segreto lhai da confidare a chi
può portarti sollievo.
Ma dove andrai a versare questo peso,
questo affanno che ti sta sul cuore? Dagli uomini? Ma luomo non è bastevole a
restituirti la giustizia. Dagli amici? Ne avresti ciance e risate. Dove dunque? Dio te lo
addita. Egli conosce il tuo cuore e non solo sa che hai bisogno di metter fuori quel
veleno che ti sta nel petto e sa anche che ti è caro il tuo buon nome, ed Egli pure non
ti vuol disonorare, e nella sua carità Egli vuoi conservato il tuo onore..
Ah, tu non sapresti tener quella giusta via
tra il manifestar la colpa e tenerla segreta, oh no, non altri che Dio nella sua Sapienza,
poteva trovare il modo di supplire a questi due pressanti bisogni della nostra natura:
manifestare la colpa e tenerla segreta. No, no, nessun altro avrebbe mai potuto in una
sola azione racchiuderli tanto bene eccetto Dio, il Quale appunto, come in una sola parola
vi racchiude tanti significati, così nellopera sola del confessarsi vi raccolse
tanti benefici.
Oh, bontà infinita dei nostro Dio, oh
mistero di amore insieme e di immensa sapienza che è mai la Confessione sacramentale!
Dissero alcuni che la confessione fu inventata dai preti. Ah, questo è far troppo onore
ai Preti perché per quanto sapienti, per quanto illuminati siano non avrebbero saputo
suggerire un mezzo sì efficace e sì adatto ai bisogni nostri. Non può esservi uomo sì
grande nella scienza e se vi fosse questo uomo non può essere che un uomo-Dio... Ebbene
diteglielo voi. Chi istituì la Confessione è il Sacerdote eterno secondo lordine
di Melchisedech. Si, è Gesù Cristo, Uomo-Dio che istituì questo Sacramento allorquando
disse ai suoi Apostoli:
"Accipite Spiritum Sanctum; tutto
ciò che legherete in terra sarà legato in Cielo; tutto ciò che scioglierete sarà
sciolto. Pietro, ricordati o Pietro, che consegno a te le chiavi del mio Regno;
come Il Padre mandò me, così io mando Voi; tu apri e chiudi, leghi e sciogli, tu perdona
in mio nome i peccati degli uomini".
Ora come guarire la piaga senza vederla?
Come portare sentenza ai peccati senza conoscerli? Come conoscerli se altri non li
confessa? Dunque la confessione fu istituita da Gesù Cristo e nessun altro che Gesù
poteva istituirla. Questo è un motivo per ringraziare lamabilissimo nostro
Salvatore che ci ha offerto un beneficio sì grande poiché, è qui da notare o miei cari,
che mentre noi appaghiamo un bisogno di natura, questa manifestazione stessa quando è
unita al dolore daver commessa la colpa, questa viene distrutta in modo da non
lasciarvi vestigia alcuna.
Oh, lammirabile trasformazione
dellanima che confessa le colpe! Il cieco che riceve la vista, il morto che ritorna
alla vita, non sono che deboli figure dello stupendo cambiamento avvenuto nella santa
confessione! E gli Angeli in Cielo fan festa.
. Sì, ma confessarsi ad un uomo e
dirgli le miserie che vorremmo nascondere a noi stessi! Chi si lamenta di dover
confessarsi ad un uomo? Oh che? Vorreste confessarvi a Dio solo? Ardite voi portare le
infamie al cospetto dellAltissimo? Confessarvi a Dio? Ma ricordatevi che Dio guardò
la terra contaminata da vergognosi delitti.., e mandò il Diluvio ad affogare quella carne
infangata di peccati.... Non sentite il santo Re Davide che grida: "Non chiamare
in giudizio il tuo servo Signore, nessun vivente davanti a te è giusto" Vuoi
essere veramente giudicato da Dio? Nasconditi sotto le piaghe di Gesù in Confessione
prima che ti tocchi di portarle tue sozzure
davanti a Dio per essere giudicato! Or via
pretendereste forse che Dio vi mandasse un Angelo a confessarvi? E avreste lanimo di
confessarvi ad un Angelo? lo so che lAngelo in Egitto, una notte, trovandovi gli
Egiziani che promettevano giustizia senza mai mantenere la promessa, mandò a morte tutti
i loro primogeniti. .. . E tu vorresti confessarti ad un Angelo? Ah, per me se sentissi
che passa un Angelo correrei a bagnarmi del Sangue Preziosissimo dì Gesù nella S.
Confessione per poter dire allAngelo risparmiatemi che io sono tinto del sangue
dellAgnello divino.
Ah, cristiano mio sii contento di non
manifestare le tue colpe ad altri che non sia questo uomo mandato apposta da Dio per darti
il perdono. Non indugiare , che non ti resti più il tempo favorevole. Appunto perché
uomo come te devi avere maggior confidenza. Egli sente i medesimi stimoli alla colpa, le
medesime cattive inclinazioni, e Dio sa quanti peccati commetterebbe se la preghiera, la
mortificazione e ancor più la grazia di Dio non laiutasse. Affrettati ad aggiustare
i conti con questo uomo che non è altro che un servo di Dio prima che non ti tocchi di
farli col padrone. Questo uomo tiene da Dio lordine di trattarti come Gesù trattò
quel povero cieco, che quando lo sentì gridare: abbi di me pietà, lasciò gli
evviva del popolo e andatogli appresso gli toccò gli occhi e gli diede la vista.
Così noi quando un peccatore ci tende le
mani noi lasciamo ogni altra consolazione per dirgli.., o figliuolo, apri gli occhi,
vedi linferno spalancato sotto i tuoi piedi... ma se ti penti e prometti a Dio di
non più offenderlo, ti chiudiamo la voragine e in nome di Gesù ti apriamo il Cielo, li
confessore ha lordine di trattarti come Gesù trattò la povera Vedova che piangeva
disperata presso il cadavere del figlio morto che portavano al sepolcro. Gesù disse:
"Sorgi o Figlio, e consola la madre". Sì, e qual consolazione per noi
sacerdoti quando possiamo mettere le mani sul cuore a qualche figliuolo che va perduto e
potergli dire:. "Va, va, o figlio, sii buono, consola la tua famiglia colla bontà
della tua vita".
Noi vi dobbiamo trattare in confessione
come Gesù trattò la Maddalena. Fortunata peccatrice! Udite: Gesù era a un convitto a
Gerusalemme. La Maddalena vincendo il rispetto umano - questa è sempre la maggiore
difficoltà per confessarsi, - si fece largo in mezzo alla gente che stava a guardar Gesù
seduto a mensa. Gli si gettò ai piedi e piangeva forte i suoi peccati. Il Fariseo, -
brutta gente quei Farisei, e ve ne sono dappertutto!
- il fariseo la guardava con beffardo
sorriso sotto le labbra; e Gesù la lasciava fare. La Maddalena con baci e calde lacrime
lavava i piedi a Gesù, il Fariseo non ne poteva più e Gesù la lasciava fare. La
Maddalena spezzò il vaso di preziosi profumi, versò quel tesoro sui piedi di Lui e coi
suoi biondi capelli li asciugava; e Gesù la lasciava fare, Il Fariseo fra sé diceva: Se
fosse profeta ributterebbe la peccatrice dai piedi! Ma Gesù invece con quel sorriso di
carità pareva dicesse: "Povera figlia, come è buona, poi, o Fariseo, questa
donna non ha peccato". Il Fariseo scoppiò allora dalle risa dicendo:
"Questa volta lavete
sbagliata. Tutta la città racconta gli scandali di questa laida". "S~ ma questa
donna ha pianto,- risponde Gesù - ha amato molto.., e i suoi peccati sono già
cancellati come se non li avesse commessi".
Oh, mi avete inteso miei cari come vi
dobbiamo trattare? Piangete, piangete o miei cari i vostri peccati e poi venite da noi; e
sì, vi so dire io , vi troverete contenti.
Infine non è il Confessore che avete
offeso, e qui ammira o fratello carissimo, lamabile bontà di Dio che ti manda a
ricevere il perdono da chi non è stato offeso, da chi, per quanto gli desse fastidio
loffesa di Dio, non ha ricevuto danno alcuno dal tuo peccato. E tu oseresti
lamentarti di questa larghezza, di questa munificenza, dirò così, di questa bontà
infinita di Dio?
Tu dunque avresti il coraggio, per non
manifestare le colpe ad un uomo, di tenerle sepolte nel tuo cuore, e così fetide per il
lungo fermarsi sulla tua coscienza, le porterai al cospetto di Dio? Oh, quale terrore
sarà per te allora quando chiusi gli occhi a questa vita mortale li aprirai per trovarti
dinnanzi alla maestà infinita che con tono severo ti dirà: non volesti
accomodar le cose dellanima con un uomo che aveva lordine di trattarti come
Padre amoroso, le accomoderai con me che sarò il tuo giudice severo. Non volesti il
perdono della misericordia nella Santa Confessione, avrai il castigo della giustizia nel
tremendo giudizio. O quale spavento sarà mai il tuo al vedersi accendere quella
lucerna del profeta per vedervi nel secreto dellanima tua fino i più occulti
pensieri.
Quale spavento allorquando ti vedrai
presentarsi dinnanzi quel Gesù di cui ne disprezzasti i sacramenti, e ti intimerà
il rendiconto anche dei più piccoli pensieri. E adesso ti lamenti di poter con un sincero
dolore e fermo proponimento cancellar ogni cosa? Infine vieni a confessare la tua colpa, e
provargli che sei migliore di quel che fosti; parla, metti fuori quel veleno che ti rode
le viscere; ti sentirai meglio.
Quando il Sacerdote, con la destra
grondante del sangue di Gesù Cristo pronuncia le parole che danno vita e ci assolve, noi
alzandoci dai suoi piedi, sentiamo che qualche cosa è passato tra noi e Dio, una cosa che
si sente ma non si esprime, e che ci ha fatto del bene.
Che cosa manca adesso a quelluomo?
Era peccatore, e ora è giusto. Era nemico di Dio ora è figlio, la società aveva dato un
vizioso, la Confessione lo torna un giusto. Vergogna eterna a chi disconosce questi
bisogni del cuore, e peggiore vergogna a chi tenta di strappare alla società questi
preziosi vantaggi! O amatori del pubblico bene, se voi vedeste In quellangolo
oscuro, in confessione si spegne il delitto nel primo suo nascere, e la mano sacerdotale
sradica un germe, che germogliato farebbe versare un torrente di lacrime! Chiedetene ai
maestri dellarte salutare, i pallidi morbi e le estreme sventure cui può condurre
una cattiva abitudine non soffocata fin dallinfanzia, chiedetene alle statistiche,
che criminali delitti atroci cui si giunse, passando per una catena di puerili delitti. E
dove andrebbe quellodio che rode addentro il piccolo fratello contro il fratello se
una mano forte non lo schiantasse sul nascere?
E senza andare agli estremi casi sapete voi
quante lacrime non si prevengono nelle famiglie, quante tempeste non si scongiurano in
quellangolo oscuro delle nostre Chiese? Lempio ne ride beffardamente, ma io
parlo franco, sono convinto di quanto dico, lesperienza mi persuade e nulla più
temo. Quei due sposi, vivono in pace, stretti assieme nel bacio di vicendevole amore; Miei
cari, io qui non esagero; mappello a voi se dico il vero. E questo lo san pur bene i
cattivi, gli immensi vantaggi che porta la confessione e quindi la bersagliano e la
mettono in maggiore derisione presso il popolo. Lo sanno che a portare un uomo in cattive
vie e spingerlo a mali passi, conviene prima strapparlo da questi altari. A me lo capitò,
o miei cari prima che vestissi queste gloriose insegne di sacerdote, che trovandomi in
mezzo accidentalmente a persone che si lamentavano di non poter avere la gente pronta alle
loro malnate voglie, gridarono in coro:
Questo mai lotterremo finché non li
avremo staccati dal Confessionale, finché li lasceremo in mano ai preti e che questi vi
potranno sussurrare allorecchio quelle loro parole. Là non si sa cosa dicono... Si,
questa la è capitata a me. lo allora ero inesperto, e non seppi rispondere; ma giusta ne
tirai la conseguenza ed è questa: dunque anche costoro che pur sono cattivi riconoscono
che la confessione è fatta per ritirar dalle vie cattive chi per disgrazia vi si fosse
messo. Fu allora che mi decisi di farmi chierico. Essi andavano dicendo, mi ricordo, che
cosa dicono poi là in quei confessionali, che cosa dicono questi Preti.... Ve lo dirò
adesso perché allora mi mancarono le parole: "insegnano a perdonare le offese,
insegnano a sopportar le disgrazie con rassegnazione.
Insegnano anche a rispettar te che pur
sebben meglio vestito meno degli altri meriteresti rispetto, e forse perché quel prete ti
strappò dagli artigli quella povera incauta che stava per cader vittima delle tue malnate
passioni sparli della Confessione, cerchi di allontanare anche gli altri col deriderla,
col metterla in canzone? Eh, parliamoci chiaro, non ti piace la Confessione perché vivi
male e vorresti che tutti vivessero male Tu perché hai rinunciato al Paradiso e il tuo
cuore è tutto in terra, vorresti trovar nella terra ogni tua soddisfazione, ma quelli che
vanno a confessarsi imparano dal prete che esiste un luogo di ogni delizia che sarà dato
in premio a coloro che avranno fatto bene. Imparano nella Confessione a disprezzare i
miseri e passeggeri beni di questo mondo per acquistarne di immensi inestimabili ed eterni
lassù in Cielo.
No. Non sperare di trovar facile accesso,
chi va a confessarsi diventa giudizioso e non può persuadersi che per contentar te abbia
da perdere un Dio che lo farà felice per tutta leternità...
AI: "Sermones", ASO
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