RIFLESSIONI
SULLA VERGINE MARIA
Omelia
Io debbo parlarvi di Maria. Ah, al
solo nominar questo nome mi par di veder un bellissimo giardino di graziosissimi fiori e
dovendone pur coglierne uno, per godere della sua bellezza e soavità, mentre stendo la
mano a questo, me se ne presenta un altro di pregio non minore, e poi un altro e poi altri
ancora, ed intanto sembrandomi sempre che a coglierne uno di far affronto agli altri,
meravigliato me ne resto a contemplarli.
Vedo la violetta che appena esce timida dalla terra quasi temendo di
essersi già troppo innalzata, facendo subito con le sue foglie un umile tetto si nasconde
là sotto lodoroso suo profumo, e già locchio invaghito la mira: è la figura
dellumiltà di Maria, coglila che ben lo merita. Ma alla rosa simbolo della carità
di questa Vergine benedetta, manca forse qualcosa? No, quelle spine che la circondano mi
dicono quanto costò a Maria lamore a Dio e al prossimo.
Anche il giglio io vedo quasi altero di sua candidezza innalzarsi da
questa terra come se dicesse: il cielo solo è la mia degna dimora. Qui solo vi
sarebbe da stralciarne un ben lungo e magnifico elogio sullinnocenza e purità di
Maria fino ad abbassarne quella dei Cherubini e Serafini. Perciò se Maria è quel vaso
eletto delle più belle virtù, potremo noi mirarle tutte? Sì, vi riassumerò più che mi
sarà possibile la vita di questa grande Donna, pregando voi di raccogliere di tratto in
tratto, quando vi sarà data occasione, quel fiore che più vi aggrada perché possiamo
poi tutti insieme incoronar questa Vergine di una ghirlanda di sue magnifiche virtù.
(...)
MARIA IMMACOLATA
Portatevi o anime amanti dellimmacolata, portatevi col vostro
pensiero ai momenti delluniversale diluvio, quando rotte le cateratte del cielo,
sfondati gli abissi delle acque, sprigionate di sotterra le fonti, tutto gorgogliava,
allagava.
Immaginate tutta lampiezza della terra popolata dabitanti
più che non sia adesso, ebbene tutti quei milioni e milioni duomini sparsi sulla
faccia della terra, tutti furono preda delle onde. Giunto era il giorno dellira di
Dio, il cielo si fece tempestoso, orribili tuoni si succedettero e scoppiarono fulmini
tremendi. Giù per le strade ingrossarono i rivi, per le case strepitarono le correnti, si
alzarono le acque a minacciare la vita di tutti... I torrenti dai monti e i fiumi si
sparsero per le campagne, il mare mugghiò impetuoso e gonfio mandò luniverso, I
cortili furono pieni, pieni gli appartamenti terreni. Disperati gli uomini fuggirono su
per le scale e lacqua li seguì, corsero alle prime stanze e lacqua li
arrivò, volarono ai più alti piani e ancora li sormontò; sboccò per gli usci la piena,
irruppe per le finestre, si riversò dai tetti, il mondo divenne un mare. Alte e disperate
grida mandarono gli uomini e sulle vette dei più alti monti sperarono trovar salvezza.
Quale scena di desolazione e dorrore si presentò ai loro occhi! Le onde rovinose
sfasciarono gli edifici, schiantarono gli alberi, i più alti monti furono coperti, non vi
fu più alcuno che visse, ogni cosa fu sommersa nellacqua.
Ma... ecco lArca di Noè galleggiare sicura.
Non vi par in questacqua divoratrice veder limmagine del
demonio che qual serpe maligna con la sua bava velenosa infetta e deturpa tutto il genere
umano? Questacqua che tutto involge e sommerge, non vi rappresenta linfernal
dragone che con la colpa originale rende suoi schiavi gli uomini tutti? Oh le conseguenze
di quel primo peccato! Dopo Adamo nessuno più vide la luce del giorno senzessere
immerso in questonda universale. Sì, anche le anime più virtuose, più sante e
più favorite, anchesse furono infette da questa macchia. Tutte dovettero confessare
a propria confusione quel che diceva Davide: "Ecco nella colpa sono stato
generato, nel peccato mi ha concepito mia madre".
Si allarghi il nostro cuore, Una sola ne fu esente, ununica
figlia delluomo fu concepita senza macchia di colpa originale e larca di Noè
ce ne presenta limmagine. Lacqua ha divorato nei suoi vortici tutto il mondo,
ma non ha potuto recar danno a questarca. Lacqua ha sommerso fin lultimo
dei viventi, e sperduta sembrerebbe la discendenza umana, ma da questacqua ella
uscirà a rifare il danno che questa produsse, per cui si può dire il mondo fu vinto
dallacqua, ma questa a suo tempo fu vinta dallarca. Anche il demonio per la
colpa dAdamo sera fatto padrone della sua discendenza, ma non poté render sua
schiava limmacolata Vergine.
Sembrava che lumana creatura ormai non avesse più a sollevarsi
da quellobbrobriosa schiavitù. Baldanzoso il demonio, per le sue universali
conquiste, tentò farsi intorno a questa grande donna, ma ebbe la peggio, dovette
ritirarsi con la testa schiacciata. Ipsa conteret caput tuum. Potente perciò nei
male fu il demonio che seppe deturpare luomo, ma ancor più Maria che con il suo
virgineo piede seppe schiacciar linfame testa.
Come gli antidiluviani dallalto delle torri e delle montagne
avranno guardato allArca di Noè, che sola galleggiava sicura su quellonde che
inesorabilmente li doveva sommergere, così è dolce a noi pure di mezzo al guasto e alla
rovina portata dal peccato originale gridare a Maria: Tota pulchra es Maria et macula
originalis non est in Te.
Par di non saziarsi mai di ripetere: Sia benedetta la Santa ed
Immacolata concezione di Maria Vergine. Si, sii Tu benedetta o Vergine Immacolata, che
col tuo vergineo piede schiacciasti la testa allinfernal serpente e riportasti su
lui la straordinaria vittoria. In te il mondo tutto ha riposto ogni sua speranza e Tu
sempre ne donasti prova con il tuo aiuto.
Per vedere quanto sia stata grande questa vittoria, io vi esporrò
le ragioni principali su cui questa verità si appoggia, coronando largomento col
più splendido di tutti qual è quello della dogmatica definizione, di cui in
questanno si celebra il giubileo.
Ma non vi sarà più dunque chi vinca questo conquistatore infame? Non
vi sarà più soldato che brandisca larmi, non guerriero che si presenti sulle mura
a difendere la mistica città del povero genere umano? Ah, tergiamo le lagrime, componiamo
le labbra a consolante sorriso. Ecco, ecco vedetelo conquiso a terra, gronda sangue,
coraggio, egli arranca, spuma, tenta di svincolarsi, ma No. Oh consolazione! Un Virgineo
piede calca quella superba testa. Eccolo confuso, umiliato, vinto, annientato.
Iddio aveva promesso una donna e lantichità tenne sempre rivolto
locchio aspettandola. Voce di pia credenza era soltanto quella dei nostri padri, ma
cantico nuovo di viva fede è quello che vien dato a noi di innalzarle. I nostri antenati
la videro comparire e noi possiamo gridare esultanti: Tota pulchra est Maria et macula
originalis non est in Te. Oh che consolante dogma è mai questo per il cuore
cristiano: Maria non fu mai schiava dallinfernale serpente....
Benediciamo la bontà di Dio ed esultiamo per la gloria di
Maria.
Quando Dio volle creare luomo quanta tenerezza usò nel preparargli la dimora. E
per il secondo Adamo quali preparativi usò? Una terra nuova, un giardino di delizie.. di
grazia, di umiltà, di purità, di santità, di fede, di speranza; da questo voi potete
farvi unidea delle prerogative di Maria.
Quando volle creare Adamo perché fosse il padre del genere umano, la Trinità si
raccolse, e difatti che meraviglia, che preziosità lanima umana!
Se tanta premura per crear il padre del genere umano, quanta ne avrà avuta per creare
la Madre del suo Unigenito? Certamente la Trinità si sarà raccolta. Dopo Gesù Cristo è
Maria il più perfetto strumento della sua gloria. Ella deve avere santità. Ma come in
mezzo a tanta corruzione?
E necessario un prodigio. Quel Dio che aprì il passaggio agli Ebrei nel mezzo
del mare si appresta usar prodigi.
(...) Sì, allarghiamo il nostro cuore esultiamo e rallegriamoci
o cari, poiché è apparsa Colei che schiacciando il capo allinfernale serpente,
ridonò a noi tutti la vera libertà. Ah! Si, consoliamoci o cari, poiché, come canta
questoggi la chiesa, in Maria il gaudio, la pace e la consolazione, fu annunziata al
mondo intero.
Nativitas tua Dei genitrix Virgo gaudium annuntiavit universo mundo. - E come non potremo onorare con singolare allegrezza questo sì
faustissimo giorno in cui nacque al mondo quelleccelsa nobilissima vergine, che fu
il miracolo più strepitoso della grazia divina? La più bellopera delle mani di
Dio!
A Maria rivolsero i loro sospiri i patriarchi, in lei fissarono le veggenti pupille i
profeti. La Triade Augusta, tutta simpegnò perché Ella nascesse ricca di meriti,
piena di grazie...
Appena il nostro primo padre Adamo con la sua disubbidienza ebbe
perduto il Paradiso Terrestre, il Signore, che pur castigando ci benefica, che togliendoci
un bene ce ne dona uno migliore, dopo aver fulminata la ferale sentenza, promise ai nostri
Progenitori che avrebbe mandato unaltra donna, la quale avrebbe tolto
quellobbrobrio, che dalla prima era stato trasfuso. Promise che ad Eva un giorno si
sarebbe sostituita Maria, la quale con la sua prudenza avrebbe corretta la stoltezza di
Eva e con la sua umiltà la superbia di lei. Da allora in poi tutte le speranze dei giusti
dellAntica Alleanza furono rivolte a Maria. Cosa non dissero e cosa non fecero, per
esaltarla prima ancora che fosse. Ella era lunico loro conforto, lunico
sollievo nella lunga attesa del Messia.
Di Maria parlò Salomone, nei Cantici e nei Proverbi; di Maria parlò
Davide nei suoi salmi. Parlarono di Maria Ezechiele e Geremia e in special modo Isaia: ora
sotto il velo di misteriosa immagine, ora apertamente. Parlando della virtù, dei
privilegi e delle grandezze di Lei, scorti da lume profetico, landarono dipingendo
sotto le forme più vaghe. Troppo lungo sarebbe sio qui volessi spiegarvi tutti i
detti dei Patriarchi, i vaticini dei Profeti che ebbero per oggetto questa gran donna. I
libri Santi sono pieni di Maria.
Se tu vedi larca galleggiar sulle onde delluniversale
diluvio ella è Maria preservata immune dalla colpa dorigine.
Se vedi brillare in Cielo larco celeste come pegno consolante di
promessa misericordia, quellarco è Maria.
Il roveto che arde e non si consuma, significa la carità di Lei.
LArca del testamento, dorata da purissimo oro significa la sua
Verginità.
La misteriosa scala di Giacobbe, il vello di Gedeone, la verga
dAronne, il Tempio di Gerusalemme che cosa significano?
Tutto è figura di Maria.
La bellezza di Rachele non è che unombra della sua bellezza.
La fecondità di Lia indica che Maria sarà ancora più feconda nel
generare anime al Cielo.
Figura di Maria fu Abigail che placò con la sua umiltà, con i suoi
doni lanimo di Davide.
Ombra di Maria fu la valorosa Giuditta che tagliò il capo
allorgoglioso Oloferne e recò pace e libertà alla disperata Betulia.
Simbolo di Maria fu la graziosa Ester, e con lei tante altre illustri
donne dellAntico Testamento, le quali non fecero che predire la potenza, la bontà e
la grandezza di Maria.
Oh! Quale pascolo di devotissimi affetti e di Santi desideri trovava in
questa immagine la fede degli antichi Patriarchi! E con quante lacrime, con quanti sospiri
bramavano che spuntasse questiride di pace da tanti secoli promessa!
Ma intanto la misera discendenza di Adamo giaceva avvolta in una
tristissima notte di cecità e di ignoranza.... Accoppiandosi poi alla cecità della mente
la durezza del cuore, alla mancanza di fede il raffreddamento della carità, luomo
smarrì il sentiero che conduce al Cielo, dimentico dellultimo beato suo fine,
avviluppato e racchiuso in un tortuoso labirinto di mille e mille peccati, per le vie
cieche e false dellerrore e del vizio, alla eterna morte con frettoloso passo si
avviò.... In questa miseranda situazione delluomo piangevano addolorati e mesti i
Patriarchi ed i profeti che accesi nel petto di una vivissima brama di abbracciare il
Messia alzavano fe loro mani al cielo dicendo: "O grande Iddio, che solo siete il
custode del genere umano, che mai sarà di questa oscura, terribile notte? Quando mai
avrà fine? Quando sorgerà il mattino a scacciarne le tenebre?" Quante voci,
quante grida uscirono da quei cuori stretti dallangoscia, perché il sommo Iddio,
saffrettasse a far sorgere quella ridente aurora foriera e apportatrice del sole di
giustizia. Asciugate le vostre lacrime o profeti, spunti il sorriso sul vostro volto o
Patriarchi, ormai rallegratevi o anime giuste e con voi si rallegrino i cieli e la terra,
poiché in questo faustissimo giorno è spuntata lalba, è sorto il mattino...
E apparsa Maria. Eccola, (...) or
ora uscita dalle mani di Dio sulle braccia di Anna stendere le sue mani; come è bella,
come è pura, come è accetta agli occhi di Dio! Ma chi potrebbe descrivere la sua rara e
celestial bellezza?
Chi potrebbe descriverla se Ella è lopera più perfetta dopo
Gesù che sia uscita dalle mani del Creatore, la purezza in persona? Dio distese con le
sue mani la materia che doveva formare il corpo di Maria, la Provvidenza concorse per
organizzarla, la grazia per animarla. Ciascuna parte poi fu affidata ad una speciale
virtù. La carità formò il suo cuore, la prudenza lavorò il suo capo, il pudore dispose
la sua fronte, laffabilità sparse di dolcezza le sue labbra, il decoro formò di
Lei la sua sede prediletta, la modestia e la verginità versarono sopra tutto il suo corpo
la grazia e lincanto.
O stolti figlioli del secolo che tanto stimate una vana bellezza,
venite, vedete la bellezza (...) che oggi è nata al mondo,
osservatela, (...) innamoratevi della sua beltà. Mirate quegli
occhi semplici e modesti, osservate quella fronte umile e serena; contemplate quelle
labbra prudenti e soavi, e come il santo rossore della pudicizia adorni il suo sembiante!
Ah! Questa si, che è vera bellezza! Perché è figlia della virtù, frutto della grazia.
Difatti quasi estatiche a tanta bellezza discendono le angeliche
schiere, le si fanno intorno e contemplandola formano mirabil corona. Si inchina
leterno Padre e la saluta per sua Figlia; il Verbo Eterno discende e la chiama
Madre. Lo Spirito Paraclito si ferma sul suo capo a dichiararla sua Sposa. Tutto il
paradiso si muove incontro a lei. E noi che faremo? I patriarchi, i profeti, le anime
giuste dellAntica Alleanza sospiravano Maria, lamavano, la veneravano prima
ancor di conoscerla, anzi prima ancor che fosse. E noi che venuti al mondo dopo di Lei,
istruiti intorno a tutto quello che Ella ha patito per cooperare alla nostra redenzione,
educati fin dai più teneri anni sotto il patrocinio di Maria, non saremo capaci di amarla
e onorarla, noi che abbiamo sperimentato la sua bontà, la sua misericordia, noi che
abbiamo ricevuto da Lei tanti benefici?
Deponiamo, detestiamo dapprima il peccato che è lunico,
anzi, il solo che spiaccia a Maria e poi promettiamole di onorarla in ogni maniera, di
amarla con tenero affetto. Sì, onoriamo Maria con tutto lardore, con tutta la
tenerezza del nostro cuore.
Ella è la creatura più santa che sia uscita dalle mani di Dio.
Ella è la più cara cui abbia mai avuto la terra e il cielo.
Ella è il sostegno dei giusti, il rifugio dei peccatori, il conforto
degli afflitti, lallegrezza dei santi, la speranza, il ristoro e la salute del
mondo; invochiamola pertanto in ogni nostro bisogno. Se ci perseguitano le tentazioni,
dirò con San Bernardo: invochiamo Maria. Se le sventure ci travagliano? Ricorriamo a
Maria. Se gli stimoli della coscienza ci turbano, se ci spaventano i rigori dei divini
giudizi, chiamiamo Maria in nostro aiuto. Siano pur grandi i perigli, le tribolazioni
assai gravi, invochiamo Maria e non abbiamo timore.
Ella sarà nostra guida, nostro conforto, nostra salute. E qua!
cosa potrà mancarle per poterci soccorrere? Le mancherà forse la potenza? Non già
perché è figlia dellEterno Padre che ha tutto il potere. Le mancherà forse la
cognizione per poter discernere le nostre miserie? Non già perché è Madre del Divin
Figlio che ha tutta la sapienza e volontà di soccorrerci Che potrà mancarle dunque?
Forse letà? Eh, neanche questa, o cari, perché Maria nacque ricca di meriti, piena
di grazie.
E opinione comune, anzi universale, che il Signore non abbia
aspettato a comunicare a Maria labbondanza dei suoi doni in quelletà, in cui
naturalmente gli uomini sono capaci di operare e di servirsi del libero arbitrio, ma sin
dal principio dellesser suo il Signore ne prese possesso santificandola con la
grazia. E difatti distinguendola con un privilegio, a nessun altro mai concesso sebbene
figlia di Adamo, da quella macchia la preservò cui da Adamo tutti i suoi figli
infelicemente contraggono.
Non vi fu dunque momento della vita di Maria, nel quale fosse stata
schiava del demonio per il peccato. Dove gli altri uomini incominciano a vivere con la
colpa, Maria incominciò a vivere con la grazia. Ma quale grazia vi debbo dire chio
sono incapace a spiegare quale e quanta fosse? Ma se la grazia è un effetto del santo
amore di Dio, quale creatura vi fu al mondo che sia stata più amata da Dio, di Lei?
Dunque tale e tanta fu la pienezza di grazia a Maria concessa, quale non fu concessa ai
serafini più alti del cielo, né ai santi più rinomati che siano vissuti sopra la
terra....
(
) Ragione ebbe il Serafico Dottore di paragonarla al mare
perché siccome nel mare tutte le acque si radunano, così in Maria vi è la radunanza di
tutte le grazie. Ragion ebbe il Damasceno di asserire che la grazia se la formò e in lei
profuse tutti i suoi tesori.... Quello però che maggiormente ingrandisce la nascita di
Maria, non è solo il possesso di tutti i doni dello Spirito Santo, non labito di
tutte le virtù, ma lesercizio di queste ancor prima di nascere. In Maria la natura
fu prevenuta dalla grazia. Libera dalla colpa originale, libera da ogni attacco.... il suo
cuore fu acceso fin dal primo istante da ardentissima carità
la sua
bellanima sciolta da ogni impedimento, senza mai fermarsi volava a Dio, lamava
e sempre cresceva nellamarlo. Cosicché Maria cominciando fin da quel momento a
corrispondere alle grazie ricevute con gli atti più perfetti della virtù, trafficando
quel gran capitale di grazia che le era stato donato, amando con tutto il cuore il suo
Dio, e a Lui rivolgendosi con fervidi affetti di gratitudine, ella nacque al mondo non
solo immune dalla colpa e piena di grazia, ma ricca di meriti agli occhi di Dio.
O fortunata Anna! No, Voi non deste alla luce come le altri madri una
piccola peccatrice, ma loggetto il più caro, il più amabile, il più delizioso,
che tra tutte le più pure creature, avesse mai o nella terra o nel Cielo, prodotto il
Creatore!...
Ora come dicono molti e grandi Teologi, unanima che possiede un
abito di virtù, che fedelmente corrisponda alle grazie che da Dio riceve, vien sempre in
ogni istante raddoppiando tutti i meriti già prima acquistati. Quale sterminato cumulo di
meriti non si sarà guadagnato Maria che non perdette un solo istante di sua vita, ma che
li impiegò tutti nellamare e nel servire il Signore!
considerate quali
tesori di grazie, di meriti e di santità portò Maria al mondo allorché nacque.
Rallegriamoci dunque con Maria che nasce così santa, così cara a Dio
e così ripiena di grazia e di meriti. Rallegriamoci non solo per Lei, ma anche per noi,
poiché ella viene al mondo piena di grazia, non solo per sua gloria, ma anche per il
nostro bene.
Ad alcuni santi come dice lAngelico Dottore, fu data tanta grazia
che non solo bastò per essi, ma anche per salvare molti altri; a Maria invece nel suo
nascere le fu data tanta grazia che bastasse per salvare tutti gli uomini. Di modo che,
dice sant Anselmo, non vi è chi non partecipi della grazia di Maria; non si può
trovare persona al mondo a cui Maria non sia stata benigna e non gli abbia dispensato
qualche misericordia....
Onoriamo dunque questa gran Vergine (...), onoriamola
perché Dio lo vuole. Egli larricchì appunto di tante grazie e dì favori, la fece
la dispensiera dei suoi doni, (...) quanto abbiamo noi di speranza, di grazia e di salute,
di tutto ringraziamo questa amatissima Vergine che dalle sue mani e dalla sua
intercessione tutto ci perviene. (
)
Senza dubbio il Signore poteva creare luomo in modo che bastasse
da solo alla riproduzione della sua specie. Ma la divina sapienza volle operare
altrimenti. Conoscendo il bisogno che ha luomo di vivere in società gli volle dare
una compagna a lui simile.... Volle dare alluomo il mezzo di abbassarsi e di
piegarsi al fanciullo con tenerezza e al fanciullo il canale per avvicinarsi alluomo
senza timore. Questo mezzo e questo canale è appunto la madre.
Essa è difatti colei che ispira la fiducia e lamore tra il padre
e il figlio.
Essa difende, protegge il figlio colpevole in faccia al padre offeso,
del quale ne calma lo sdegno, ne devia i castighi, ne ottiene il perdono.
Essa ancora è colei che fa valere i diritti, le ragioni,
lautorità del padre offeso in faccia al figlio prevaricatore, dal quale ottiene la
sottomissione e lo persuade e sollecita al pentimento. La madre perciò è posta da Dio
nella famiglia quale mediatrice di perdono e dì pace. Va di più: siccome tutti gli
incarichi devoluti alla madre sono relativi allamore, così a questo mondo non può
trovarsi un amore più tenero e insieme più energico, più solido e più affettuoso di
quello della madre. E appunto lamore della Madre che mai sarresta, mai
si perde, e quanto più è combattuto tanto più è costante. Quanto più pena per i suoi
figli tanto più li ama, quanto più addolora e si sacrifica, tanto più li apprezza e li
tiene cari.
Ogni altro amore naturale in certe situazioni cede e viene meno, ma
lamore materno sempre trionfa e par quasi che dalle pene stesse tragga maggior forza
e vivacità.
Ora è certo che lordine naturale e corporeo è il simbolo e la
figura dellordine spirituale e divino. Siccome nellordine temporale oltre il
padre, principio della vita, abbiamo avuto una madre per mezzo della quale la vita ci è
stata trasmessa, così nellordine spirituale oltre un Padre che è il principio e
autore della grazia che è Dio, dovevamo avere altresì una Madre, per mezzo della quale
ci fosse data la grazia: Maria.
Infatti come può mai concepirsi, senza ingiuriare allinfinita
pietà, che Dio per i nostri temporali bisogni abbia voluto predisporci un rimedio, un
soccorso, un aiuto, un sollievo con la nostra madre terrena e che poi non abbia voluto
fare altrettanto per i nostri spirituali bisogni e non ci abbia dato la consolazione, il
conforto, lassistenza e la mediazione duna Madre celeste?
Sì, o miei cari, viviamo sicuri che la bontà di Gesù verso di noi
anche a questo ha pensato e disposto mirabilmente. Dallalto della sua croce ce la
diede questa Madre quando disse a Giovanni additandogli Maria, "Ecco tua Madre.
Ecce Mater tua" Quale gioia! Quale consolazione!
Non è solo di Giovanni linsigne privilegio daver Maria per
Madre, ma noi tutti entriamo nel mistero di questa fortunata adozione. Adottati sul
Calvario da Dio per figli, noi possiamo pretendere di avere Maria per Madre. Fatti eredi
della grazia, dei meriti e del sangue di Gesù Cristo, eredi diventammo pure di sua Madre.
E chi potrebbe pensare altrimenti senza sentirne ripugnanza e rimorso, senza far torto
allimmensità dellamore di Gesù per noi? (...)
Come, nellimplorare il perdono ai suoi crocifissori Gesù lo
domandò pure per tutti i peccatori, nellassicurare il Paradiso al buon ladrone
insieme lo promise a tutti i penitenti, così per la stessa ragione la figliolanza di
Giovanni ebbe uno scopo pubblico, universale, egli rappresentò tutti i veri credenti,
tutti quanti qui siamo eravamo compresi nella persona di Giovanni e da quellistante
medesimo acquistammo una Madre, la più amorosa; da quel momento tutti diventammo figli
adottivi, figli veri di Maria SS.ma. Oh felice pensiero, oh cara rimembranza! La Madre di
Dio è ancora veramente la Madre nostra! E possiamo dubitarne? Dio stesso per tale ce
lha lasciata pochi momenti prima di esalare il suo spirito sopra la croce....
Dio stesso ce la diede, ce la donò. Qual bene dunque ci potrà mai
mancare, qual male ci potrà mai accadere sotto il patrocinio e la difesa di una Madre?
Oh limmensità del beneficio di cui siamo debitori alla grazia
del Redentore di averci fatti nascere nella sua Chiesa, nella sua santa famiglia, dove
abbiamo per Madre la Madre stessa di Dio!
Qual nuovo motivo dunque di avvicinarci con maggior confidenza a Dio
nostro Padre, al nostro fratello Gesù Cristo ora che abbiamo per guida, per avvocata e
difesa sua Madre!
Quale sicurezza di asilo, quale ampiezza e facilità di ricovero
troveremo noi in Maria!
Qual cosa potrà più intimidire il nostro desiderio, far vacillare la
speranza della salvezza, se di essa si occupano un fratello si buono ed una madre si
tenera e pietosa? O anima mia - dirò anchio con S.
Bonaventura, - tu non hai che a confidare, esultare e godere;
giacché è vero che sei peccatrice, ma lesito del tuo giudizio, la consecuzione del
tuo perdono dipendono insieme dalla sentenza di un Dio che ti è fratello e della Madre di
Dio divenuta tua Madre.
Se tale consolazione ci reca il pensiero davere in cielo una
Madre, quale non sarà la nostra consolazione nel pensare che Dio nel conferire a Maria la
dignità di nostra Madre gli ha dato il cuore e laffetto. Perciò ascoltatemi.
Quando un uomo sceglie, nomina e destina un altro uomo ad un ufficio, ad una funzione
qualunque, può dargli il titolo, il grado, il diritto alla funzione medesima ma non
lingegno, labilità, le forze necessarie per ben disimpegnarla. Quindi è
legge di prudenza, che glimpieghi si diano a coloro che hanno le doti necessarie per
bene adempierli, giacché la loro scelta per sé sola non può tener luogo
dellabilità, dei talenti che mancano. Non così accade nelle nomine e nelle scelte
divine. Per quanto grande, sublime, difficile sia lo stato, la dignità, cui Dio destina
una ragionevole creatura, la scelta Divina conferisce per sé medesima le grazie, gli
aiuti, i mezzi necessari a ben sostenerlo.
Quando un ricco e potente lascia per testamento alla propria madre un
estraneo per figlio, con questa disposizione potrà conferire dei diritti e dei doveri
alluno sopra laltra, ma non potrà cambiarvi i loro cuori e farvi nascere
quellamore che solo dalla natura deriva. Non così deve dirsi della destinazione di
Maria a nostra Madre. Siccome questo legato ci viene dal testamento e dal volere di un
Dio, che tutto ciò che nomina lo crea, tutto ciò che vuole lo effettua e lo compie;
così le parole di Gesù Cristo moribondo Ecco tua Madre: Ecce Mater tua" non
solo dichiarano Maria nostra Madre, ma tale ancora nel momento stesso la rendono, e non
solo le danno il titolo e il grado di nostra Madre, ma anche il cuore e laffetto;
non solo le conferiscono la nuova dignità, ma anche tutte le grazie, tutta
lintelligenza, tutto il potere necessario per ben sostenerla ed adempierla. Perciò
Gesù Cristo non dice a Maria: voi sarete sua Madre; né a Giovanni: "voi
sarete suo figlio", ma con autorità e possanza, che è sola propria di Dio,
dispone dellavvenire come fosse di già presente e simile a quellonnipotente
fiat che creò il mondo, dice alla donna: ecco tuo figlio e al discepolo ecco
tua Madre - ecce Mater tua.
Maria pertanto non dopo la morte di Gesù Cristo ma nello stesso
momento in cui il suo divin Figlio le diede questo incarico sì pietoso, questa dignità
sublime, divenne la Madre nostra. Anzi, non aveva ancora finito Gesù di pronunciare
quelle misteriose parole che Maria, tutto a un tratto, si sentì come muover le viscere,
agitarsi lanima benedetta e nascere nel suo cuore tutta la tenerezza, tutto
laffetto duna madre autentica verso i suoi figli. E senza frapporre indugio,
subito si diede a compiere verso la Chiesa, a Lei sì solennemente affidata, le sue cure e
le sue amorose sollecitudini.
Essa raccolse insieme i discepoli, che la cattura di Gesù aveva
dispersi e messi in fuga; essa incoraggiò lanimo di Pietro scoraggiato ed abbattuto
per la memoria daver negato il Maestro e lo confortò a sperare e ad essere sicuro
del perdono. Essa portò la calma, la sicurezza, la fiducia nel cuore di tutti i fedeli
che la morte di Gesù Cristo aveva scompigliati e confusi e li confermò nella fede della
sua risurrezione. Ma qui non è tutto.
Assunta in cielo Maria, mai dimentica noi fedeli. Essa presenta di
continuo al trono della Maestà Divina le nostre preghiere, espone i nostri bisogni, essa
prega per noi. E quando il Signore giustamente irato per i nostri peccati vuoi castigarci,
Maria si presenta innanzi a Lui, gli ricorda le pene di Gesù, gli strazi del suo cuore
materno e con ciò placa il giusto sdegno di Dio, disarma la sua destra vendicatrice.
Maria è nostra Madre. Questa tenera parola dice tutto, spiega tutto,
fa supporre e credere che Maria fa tutto ed è tutto per noi presso Gesù Cristo. Sicché
è mai possibile che una Madre dimentichi e non senta la più viva compassione, il più
tenero amore per il suo pargoletto, per il frutto delle sue viscere? Ma se ciò dovesse
succedere nel cuore di madre terrena, ciò giammai succederà nel Cuor di Maria, che è la
Madre per eccellenza, la Madre perfetta, la Madre delle madri.
Maria è una madre dataci da Gesù Cristo perché ci ami, ci consoli,
ci difenda. Una Madre che si dà essa stessa il titolo dolcissimo di Madre del
bellamore, della vera speranza del vero conforto. Una Madre che si dà un tal titolo
e se ne fa oggetto di vanto e di gloria per indicarci che è tutto amore e tenerezza per
noi perché ai piedi della croce ci ha ricevuto ed accettati per figli. Perciò qualunque
sia la condizione della nostra vita, se siamo della Chiesa, stiamo certi che il seno della
sua misericordia e del suo amore, è aperto per noi e la sua mano èpronta a soccorrerci.
Maria, come la chiama la Sacra Scrittura, è aurora che spunta, luna che ricrea, sole che
illumina e che feconda.
Maria è luna per quei figli che camminano nella notte del peccato, è
aurora per quelli che cominciano a sorgere alla luce della grazia, è sole per quelli che
camminano nel meriggio della santità e della virtù.
Maria è la clemente, la pia, la dolce Vergine: essa è clemente per i
suoi figli che hanno più bisogno, pia per quelli che pregano, dolce per quelli che amano.
Essa è clemente nel venire in nostro soccorso, pia
nellarricchire delle sue grazie, dolce nel darci tutta se stessa. Che se questa
Madre risente della parzialità per alcuno dei suoi figli, i più miserabili, i più
infelici sono quelli che più attirano il suo sguardo pietoso e risvegliano la sua
tenerezza.
Costituita nostra Madre nel momento che Dio dava la prova più grande
della sua misericordia, Maria singolarmente divenne la Madre della Misericordia e della
pietà come la saluta e la invoca la Chiesa: Salve Regina, Mater misericordiae. O
eccelsa sovrana delluniverso, che siete collocata dopo Gesù Cristo sul soglio più
eminente del Paradiso deh lasciate che lultimo dei vostri servi unisca la sua voce a
quella di tutti gli Angeli e santi del Cielo e di tutte le anime giuste che sono in terra,
per ripetervi col più umile affetto: Salve Regina. (
)
Il Nome di Maria raccoglie una storia intiera,
non già la storia di una famiglia, di un paese, di una nazione,
ma la storia del genere umano, la storia dei secoli,
oh, lasciatemelo dire,
una storia eterna, una storia sublime, una storia divina, una storia di amore,
di misericordia e di bontà.
AI: "Sermones", ASO Botticino |