Parrocchia angelodiverolaSan Lorenzo Martire in Verolanuova

Arcangelo Tadini


Canonizzato il 26 Aprile 2009 da Benedetto XVI
Proclamato Beato il 3 ottobre 1999 da Giovanni Paolo II



 


3 Ottobre 1999
Omelia del Santo Padre
Giovanni Paolo II
nel corso della beatificazione

4 Ottobre 1999
discorso nell'Udienza
nell'Aula Nervi

Giovanni Paolo II-01b.JPG (33267 byte)

 

DALL’OMELIA DEL PAPA IN PIAZZA SAN PIETRO
Domenica 3 Ottobre 1999

 

Esempi di servizio del Regno

 

"La vigna del Signore è il suo popolo".
Così abbiamo poc’anzi ripetuto nel Salmo responsoriale. L’odierna Liturgia della Parola ci presenta l’immagine della vigna e pone in evidenza l’amore che Dio ha verso il suo, popolo. Questa allegoria, presente sia nella prima Lettura che nel Vangelo, diviene ancor più eloquente in questo tempo autunnale, nel quale si effettua la vendemmia e si raccolgono i frutti della terra prima dell’inverno.

Vigna del Signore è la casa d’Israele, che nella parabola evangelica s’allarga ad abbracciare anche i pagani, quegli "altri vignaioli", appunto a cui il padrone affida la sua vigna. E così delineata la missione della Chiesa, popolo della nuova Alleanza chiamato a portare frutti di verità e di santità.

Nell’odierna celebrazione abbiamo la gioia di vedere elevati alla gloria degli altari sei fedei operai della vigna del Signore. Essi sono: Ferdinando Maria Baccilieri, Edward Joannes Maria Poppe, Arcangelo Tadini, Mariano da Roccacasale, Diego Oddi, Nicola da Gesturi.

In tempi diversi e con modalità differenti, ciascuno di essi ha speso generosamente la propria vita a servizio del Vangelo.

(...)

"Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto" (Canto al Vangelo).

L’unione a Cristo, lo spirito di preghiera e la forte tensione ascetica furono il segreto della straordinaria efficacia pastorale di un altro generoso operaio della vigna, il sacerdote Arcangelo Tadini, che oggi la Chiesa iscrive nell’albo dei Beati.

Alla scuola dell’Eucaristia egli imparò a spezzare il pane della Parola di Dio, ad esercitare la carità, a rispondere con intraprendenza pastorale alle sfide sociali e religiose che contraddistinsero la fine del secolo scorso.

Proprio perché uomo tutto di Dio, egli poté anche essere sacerdote tutto per gli uomini. I bisogni allora emergenti dal mondo del lavoro stimolarono il suo cuore di pastore alla ricerca di nuove modalità di annuncio e di testimonianza evangelica. Il suo ideale di vita e la solidarietà da lui esercitata verso le fasce più deboli della società proseguono ancora oggi nell’impegno della Congregazione religiosa da lui fondata, le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth.

(...)

"Canterò per il mio diletto il mio cantico d’amore perla sua vigna" (Is. 5,1).
Mentre contempliamo i prodigi che Iddio ha compiuto in questi nostri fratelli, il nostro spirito si apre alla lode ed al ringraziamento. Ti rendiamo grazie, Signore, per il dono di questi nuovi Beati. Nelle loro vite, interamente dedicate al servizio del tuo Regno, ammiriamo i copiosi frutti di bene che tu hai compiuto in loro ed attraverso di loro.

Possa il loro esempio e la loro intercessione spingerci ad imitarli, perché anche noi, con la nostra fedeltà al Vangelo, rendiamo gloria a Colui che è fonte di ogni bene"(cfr. ColIetta).

Interceda per noi Maria, Regina di tutti i Santi; ci sorreggano ed incoraggino i beati Ferdinando Maria Baccilieri, Edward Joannes Maria Poppe, Arcangelo Tadini, Mariano da Roccacasale, Diego Oddi e Nicola da Gesturi, che contempliamo nella tua gloria celeste.

(...)

DISCORSO DEL PAPA ALL’UDIENZA PARTICOLARE NELL'AULA PAOLO VI

Lunedì 4 Ottobre 1999

 

Un messaggio tanto attuale

La solenne celebrazione liturgica di ieri si prolunga in un certo senso nell’odierno nostro incontro, durante il quale vogliamo rinnovare il cantico di lode e di ringraziamento al Signore per i buoni beati, che la Chiesa ci addita come esempi da imitare. Con grande affetto saluto ciascuno di voi, che siete venuti numerosi per rendere onore a questi fedeli testimoni del Vangelo.

(...)

"Vogliamo andare in cielo? Coraggio: la preghiera è la scala per giungervi".

Con questa esortazione del beato Arcangelo Tadini, quanto mai attuale, desidero salutare le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, insieme con i pellegrini provenienti dalla Diocesi di Brescia e quanti oggi gioiscono per la beatificazione di questo generoso e intrepido Pastore del popolo di Dio.

Egli sentiva fortemente la responsabilità delle persone a lui affidate e non lasciava nulla di intentato per preservarle da ogni sorta di pericolo. Alla preghiera intensa e costante, alla predicazione efficace e popolare il beato Tadini sapeva unire un forte coraggio nelle iniziative pastorali. Dal suo animo. Intraprendente sgorgarono realtà ecclesiali e sociali innovative per rispondere ai "segni dei tempi": la filanda per dare lavoro alle giovani della parrocchia, il convitto per le operaie vicine; nonché la Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, che ne proseguono il ricco e fecondo apostolato. Auspico di cuore che il messaggio di questo beato, tanto attuale perché tocca la dignità del lavoro e la vocazione della donna nella Chiesa e nella società, sia fedelmente vissuto e trasmesso dalle Suore Operaie e da tutti quelli che fanno riferimento alla sua spiritualità.

(...)

Carissimi fratelli e sorelle! ringraziamo insieme il Signore per il dono prezioso di questi nuovi beati. Facendo ritorno alle vostre terre d’origine ed alle vostre case, porterete con voi l’impegno di seguire l’esempio dei nuovi beati. Vi sostenga ora e sempre la materna protezione di Maria, Regina di tutti i Santi. Vi conforti anche la certezza dell’intercessione dei nuovi beati e vi accompagni la mia Benedizione, che di cuore imparto a voi qui presenti, alle vostre comunità e alle vostre famiglie.


Home Tadini www.verolanuova.com