Parrocchia angelodiverolaSan Lorenzo Martire in Verolanuova

Celebra Canta Forma | Quaresima 2002


Terza Celebrazione

Evangelizzazione: Santità

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Sulla mensa una massa di pasta lievitata

Canto: Camminiamo sulla strada

G.: Ci dice il santo Padre: "Non esito a dire che la prospettiva in cui deve porsi tutto il cammino pastorale è quella della santità. Non era forse questo il senso ultimo dell'indulgenza giubilare, quale grazia speciale offerta da Cristo perché la vita di ciascun battezzato potesse purificarsi e rinnovarsi profondamente? […]

Questo dono di santità è offerto a ciascun battezzato.

Ma il dono si traduce a sua volta in un compito, che deve governare l’intera esistenza cristiana: "Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione" (1Ts. 4, 3). È un impegno che non riguarda solo alcuni cristiani: "Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità". Questo ideale di perfezione non va equivocato come se implicasse una sorta di vita straordinaria, praticabile solo da alcuni "geni" della santità. Le vie della santità sono molteplici, e adatte alla vocazione di ciascuno. Ringrazio il Signore che mi ha concesso di beatificare e canonizzare, in questi anni, tanti cristiani, e tra loro molti laici che si sono santificati nelle condizioni più ordinarie della vita. È ora di riproporre a tutti con convinzione questa "misura alta" della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione" (NMI. 30-31).

 

C.: Siate lieti nei Signore ed esultate, voi santi.

T.: Siate lieti nel Signore ed esultate, voi santi.

C.: Servi del Signore, gridate di gioia.

T.: Ed esultate, voi santi.

C.: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

T.: Siate lieti nel Signore ed esultate, voi santi.

 

1. CHI È UN SANTO?

 

G.: Dice Gesù: "Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti". Quanto il santo Padre ci ha appena proposto ci ricorda quale funzione ogni credente è chiamato a svolgere nell’ambiente in cui vive. Essere lievito. E anche: essere sale, essere luce. Se prendiamo sul serio la nostra fede, se cioè ci cerchiamo di rispondere alla chiamata ad essere santi, potremo essere tutto questo.

Ascoltiamo, allora, dalle testimonianze di alcuni "santi", oggi a noi vicini, il segreto della loro santità che consisteva nella semplicità ed essenzialità della vita quotidiana, come il Papa ci ha appena ricordato.

 Testimonianze di Santi

 

L.: Dall’"Autobiografia" di Santa Teresina di Gesù Bambino: Ciò che conta è l’Amore.

Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di San Paolo per trovarvi finalmente una risposta.

Nella prima lettera di San Paolo ai Corinzi lessi che tutti non possono essere al tempo stesso apostoli, profeti e dottori, e che la Chiesa si compone di varie membra.

Lessi ancora questa frase: "Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte".

Paolo, infatti, dichiara che anche i doni migliori dello Spirito sono un nulla senza la carità, e che la carità è la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio.

Avevo trovato finalmente la pace.

Considerando la Chiesa come "un corpo", non mi ritrovavo in nessuna delle "membra" descritte da San Paolo, o meglio, volevo vedermi in tutte.

La carità mi offrì il cardine della mia vocazione.

Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile.

Compresi che la Chiesa ha un cuore bruciato dall’Amore. Capii che solo l’Amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo Amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue.

Compresi e conobbi che l’Amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, e che l’Amore è tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’Amore è eterno. Allora con somma gioia gridai: "O Gesù, mio Amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’Amore.

Nel cuore della Chiesa io sarò l’Amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà".

(pausa)

 

L.: Dalle meditazioni di Madre Teresa di Calcutta: Santità è incontrare e accogliere Dio nel povero.

Dobbiamo diventare santi non perché vogliamo sentirci santi, ma perché Cristo deve poter vivere pienamente in noi la sua vita.

Dobbiamo essere tutto amore, tutta fede, tutta purezza per amore del povero che serviamo.

Una volta che abbiamo appreso a cercare innanzitutto Dio e la sua volontà, il nostro contatto con il povero diventerà un mezzo per raggiungere una grande santità interiore e verso gli altri.

(pausa)

 

L.: Dagli Scritti spirituali di San Giovanni Bosco: Santità per i giovani è vivere in allegria, coltivare la gioia di vivere.

Due sono gli inganni principali, con cui il demonio suole allontanare i giovani dalla virtù.

Il primo è far loro venire in mente che il servire il Signore consista in una vita malinconica e lontana da ogni divertimento e piacere.

Non è così, cari giovani.

Io voglio insegnarvi un metodo di vita cristiana, che vi possa al tempo stesso rendere allegri e contenti, additandovi quali siano i veri piaceri, talché possiate dire con il profeta Davide: "Serviamo il Signore in santa allegria".

(pausa)

 

G.: La "Preghiera semplice", anche se erroneamente attribuita a san Francesco, ci indica validamente, sulla scorta delle Beatitudini proposteci da Gesù, alcuni dei concreti atteggiamenti che possiamo assumere nella quotidianità per realizzare la "prefezione della carita" (=dell’amore), nella nostra quotidianità, intessuta di mille semplici occasioni per amare: per diventare santi.

 

Preghiera semplice

C.: O Signore, T.: fa’ di me uno strumento della tua pace:

C.: dove è odio, T.: che io porti l’Amore

C.: dove è offesa, T.: che io porti il Perdono

C.: dove è discordia, T.: che io porti l’Unione

C.: dove è dubbio, T.: che io porti la Fede

C.: dove è errore, T.: che io porti la Verità

C.: dove è disperazione, T.: che io porti la Speranza

C.: dove è tristezza, T.: che io porti la Gioia

C.: dove sono le tenebre, T.: che io porti la Luce.

C.: O mio Maestro,

T.: fa’ che io non cerchi tanto,
di essere consolato, quanto di consolare
di essere compreso, quanto di comprendere
di essere amato, quanto di amare.

C.: Perché è donando che si riceve,

T.: è dimenticando se stessi che ci si trova.

C.: è perdonando che si è perdonati,

T.: è morendo che si risuscita alla vita eterna.

G.: Prima che impegno da parte nostra, il santo Padre ci ha ricordato che la santità è dono che ci viene offerto, è grazia a noi elargita dallo Spirito santo, che ci fa santi. Invochiamolo nel canto.

 

Canto: Vieni, Spirito d’amore

 

2. SANTITÀ: INCONTRARE DIO NELLA VITA QUOTIDIANA

 

G.: Che cosa sovrabbonda o manca nella vita dei cristiani di oggi perché la Chiesa possa riacquistare il potere di trascinare gli indifferenti e i "senza Dio"?

Quali falsità racchiudono le nostre vite, che non possono essere presentate come vite di santi?

Qual è il motivo per cui non riusciamo a convincere con le nostre vite che Cristo è vivo?

Non c’è eccezione nel detto di Gesù: "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". A nessuno sarà irraggiungibile la santità, dal momento che viene proposta a tutti da Dio stesso.

La santità che viene proposta è quella di fare straordinariamente bene le cose ordinarie della vita quotidiana.

 

L.: Un giorno dopo l’altro, ore che si rincorrono.

Le solite cose tutti i giorni.

Opaco quotidiano che tesse l’esistenza.

Le mie giornate, spesso grigie.

Nero che spegne la speranza.

A volte trascino i miei giorni subendo l’esistenza.

Il passato è passato.

Non vedo futuro.

C’è solo presente.

Un quotidiano pesante che blocca ogni attesa.

Il lavoro: dovere opprimente. Fatica.

La famiglia, vocazione alla comunione sovente delusa. Solitudine.

È duro vivere da cristiano e ritrovarsi solo.

Persone insieme, senza godere l’incontro.

Una vita, la mia, svuotata di slancio ed entusiasmo.

 

L.: Ma la mia giornata, spesso grigia, è abitata da Lui.

Dio, venuto sulla terra, ha assunto la nostra esistenza

ed ecco la luce, il calore, la gioia sul mio quotidiano.

In Gesù Dio si è fatto vicino. Dio della vita e della felicità.

È il Dio per l’uomo. Dio che sta dalla parte dell’uomo.

E la vita, il quotidiano, è luogo santo dove incontrare Dio.

Dentro tutto ciò che è umano incontriamo Dio.

Tutto allora ci parla di lui, tutto è incontro con lui.

Passione per la vita, attesa operosa,

impegno che non misura la fatica, lavoro per i fratelli, gioia che contagia;

il cerchio della vita si dilata e si apre:

perché Egli abita la nostra esistenza.

 

G.: Ci aiuta a riflettere il testo di un canto: ascoltiamolo insieme

Canto: Vivere la vita

 

 

3. LA PAROLA CHE DISCHIUDE LA VITA E LA SANTITÀ

 

Canto di accoglienza del Vangelo

C.: dal Vangelo secondo Matteo (5, 1-6)

1 Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2 Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

3 "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

4 Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

5 Beati i miti, perché erediteranno la terra.

6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

7 Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

9 Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

10 Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

13 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte,

15 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

Parola del Signore.

Commento, a cura delle Diaconie

 

Preghiera penitenziale

L.: Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d’amore e mi accorgo, in un momento di onestà, di amare me stesso/a nella persona amata, liberami da me stesso/a.

T.: Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere, liberami da me stesso/a.

L.: Signore, quando mi sono convinto/a di essere povero e mi accorgo, in un momento di onestà, di essere ricco/a di orgoglio e di invidia, liberami da me stesso/a.

T.: Signore, quando il regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa’ che noi troviamo felicità solo in te.

(Madre Teresa)

 

Viene distribuito un sacchetto di sale con il foglio della settimana

 

Quando la vita è una festa

Ciascun atto docile ci fa ricevere pienamente Dio e dare pienamente Dio in una grande libertà di spirito.

Allora la vita è una festa.

Ogni piccola azione è un avvenimento immenso nel quale ci viene dato il paradiso, nel quale possiamo dare il paradiso.

Non importa che cosa dobbiamo fare: rammendare o fare una conferenza, curare un malato o usare un computer. Tutto ciò non è che la scorza della realtà splendida: l’incontro dell’anima con Dio rinnovata ad ogni minuto, che ad ogni minuto si accresce in grazia, sempre più bella per il suo Dio.

Suonano? Presto, andiamo ad aprire: è Dio che viene ad amarci.

Un’informazione?... Eccola: è Dio che viene ad amarci.

È l’ora di metterci a tavola? Andiamoci: è Dio che viene ad amarci.

M. Delbrél

 

Benedizione

C.: Dio, gloria e letizia dei suoi figli, che ci chiama tutti ad essere santi, vi dia la sua perenne benedizione.

T.: Amen.

C.: L’intercessione dei santi vi liberi dai mali presenti e i loro esempi vi spronino ad una vita sul modello di Gesù.

T.: Amen.

C.: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

T.: Amen.

Canto: Gesù per le strade


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