Fraternità "S. Chiara" della Comunità Parrocchiale
di S. Lorenzo, diacono e martire, in Verolanuova (BS)
A te, visitatore o visitatrice di queste pagine,
il saluto di s. Francesco:
Il Signore ti dia pace
Per conoscere l'Ofs
La regola dell'Ofs
La preghiera alla Beata Paola
Un esempio di Pellegrinaggio
L'Ofs nel sociale, oggi
Parrocchia di Verolanuova
Premessa
1 - Cosa
è l'OFS
2 - Gli inizi dell'OFS a Verolanuova
3 - Precisazioni su alcuni aspetti dell'OFS
4- Il terz'ordine nella storia
5 - Il Consiglio di
Fraternità in servizio
a cura di don
Giovanni Gritti
A partire dallautunno del 98, per un po di tempo era capitato di sentire, una volta al mese, tra gli avvisi che vengono dati alla fine delle Messe domenicali, lannuncio che il tal giorno della settimana, in un dato posto (a quel tempo, prevalentemente lOratorio femminile) avrebbe avuto luogo lincontro mensile di spiritualità francescana.
Il fatto che venisse annunciato nel corso della celebrazione parrocchiale, sta ad indicare che si trattava (e si tratta tuttora) di cosa aperta a tutti; di fatto, vi partecipavano coloro che
avevano iniziato un determinato cammino o che, comunque,
si sentivano attratti dallideale realizzato da Francesco e Chiara dAssisi.
Il gruppo b era dato prevalentemente da alcuni giovani, buona parte dei quali si sarebbe poi incamminata in forma più concreta sulle orme dei due Poverelli; il gruppo a era formato da coloro che questa forma più concreta già stavano cercando di assumere e avevano iniziato il cammino verso lIniziazione allOrdine Francescano Secolare o, avendola già vissuta, stavano preparandosi alla Professione nel medesimo Ordine.
a) TerzOrdine di s. Francesco
Ordine Francescano Secolare è il nome nuovo di quello che allinizio, ma anche tuttora, veniva e viene chiamato TerzOrdine Francescano.
S. Francesco, infatti fondò il primo Ordine, quello dei Frati, originato dal primo gruppo di coloro che furono suoi amici e compagni, agli inizi della sua straordinaria avventura. LOrdine dei Frati Minori conobbe subito una straordinaria espansione numerica e una notevole diffusione geografica, contando, già dopo pochi anni dalla fondazione, cinquemila aderenti. Il numero crebbe sempre più; con il numero crebbero anche i problemi. Per farla breve, oggi, il Primo Ordine è composto da tre famiglie: i Frati Minori (detti "osservanti", OFM), i Frati Minori Conventuali (OFM Conv.) e i Frati Minori Cappuccini (OFM Capp.).
Insieme a s. Chiara, Francesco diede vita al Secondo Ordine, il ramo femminile del francescanesimo, quello delle Sorelle Povere, che ebbero la loro prima sede in quel luogo benedetto che è il monastero di S. Damiano (da cui il nome primitivo di Sorelle Povere di S. Damiano), più note come Clarisse. La loro forma di vita è tuttora quella monastica claustrale, poiché a quei tempi questa era lunica forma di consacrazione possibile per le donne: le suore così come noi le conosciamo hanno avuto origine nel XIX secolo.
Dunque, nacquero un Primo e un Secondo Ordine, per coloro che, desiderosi di slanciarsi nella corsa verso il Signore Gesù (Fil. 3, 14), vollero condividere lideale di Francesco e Chiara. Ci furono però anche tanti altri che, pur non potendo entrare in convento o in monastero e indossare un saio, desideravano essere associati a quella famiglia francescana che diventava sempre più grande. Si trattava di sposi o di persone necessitate a rimanere "nel mondo", ma attratte dallardore, dalla passione bruciante ed esaltante che traspariva dal volto di Francesco e dei suoi frati o che, silenziosamente e nascostamente, si diffondeva dalle mura di S. Damiano.
Francesco, verso i suoi ultimi anni, compose uno scritto, denominato "Lettera a tutti i fedeli"; ne esistono due recensioni, entrambe riportate nel testo delle Fonti Francescane (libro che raccoglie gli scritti di Francesco e Chiara e le loro prime biografie). Contiene passaggi davvero sublimi, dai quali risulta evidente lesperienza intensa vissuta da Francesco. Era il suo invito a seguire, con lui, Gesù sulla via della penitenza (=conversione). Il titolo con cui la lettera fu diffusa, al tempo, infatti era: Lettera ai fratelli e alle sorelle della penitenza: "Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire a tutti e ad amministrare a tutti le fragranti parole del mio Signore. Per cui, considerando che non posso visitare i singoli a causa della malattia e debolezza del mio corpo, ho proposto con la presente lettera e con questo messaggio, di riferire a voi le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita (Gv 6,63)".
Le "parole del Signore nostro Gesù Cristo e dello Spirito santo" che Francesco trasmetteva erano, anzi, sono, tutte un invito a mettersi al seguito del Signore Gesù, con indicazioni particolari su alcuni aspetti della vita cristiana. Era la prima "regola" che, anche se formulata in maniera per nulla affatto giuridica ma, in compenso, molto evangelica, offriva indicazioni per una vita secondo lo stile "francescano", pur rimanendo nel proprio stato di vita (sposi, sacerdoti diocesani, autorità); con essa Francesco dava vita, di fatto, al TerzOrdine, quello per i laici e anche per i chierici (vescovi, sacerdoti, diaconi) secolari, cioè non inseriti in qualche ordine religioso ma a servizio delle diocesi.
b) Stimolo a vivere il proprio Battesimo Cresima
Se si legge la Lettera di Francesco, si può constatare come le indicazioni che egli offre non siano altro che un invito a vivere il vangelo, in altre parole, a prendere sul serio il proprio battesimo e ad assumersi, di conseguenza, un più serio impegno di vita cristiana. Appartenere al TerzOrdine (da qui il nome di Terziari Francescani), o Ordine Francescano Secolare, non significa nientaltro che ricevere il dono di uno stimolo e un aiuto "in più" a realizzare il proprio essere cristiani. È una grazia dello Spirito santo, uno dei tanti segni della sua fantasia e della ricchezza delle sue manifestazioni, come lo sono tante altre esperienze, alcune delle quali presenti anche nella nostra Parrocchia (Comunità neocatecumenali, Azione Cattolica, altri gruppi di preghiera, ecc.).
Si è professionisti, operai, agricoltori e, prima ancora, sposi, genitori, chierici? Lappartenenza allOFS e, attraverso esso, alla grande Famiglia francescana è grazia dello Spirito per una maggiore capacità di testimonianza, di impegno, di donazione. Non si tratta di compiere cose straordinarie, ma di realizzare quello che comunque si è chiamati a fare, in quanto battezzati e cresimati. Non ci sono "voti" del tipo di quelli emessi dai frati o dalle monache, non particolari "cose in più" da compiere; cè, "semplicemente" da cercare di vivere "secondo la forma del Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo": ciò a cui ogni credente è chiamato.
Non si tratta di unassociazione: lOFS è un vero e proprio Ordine, con la sua Regola e le sue Costituzioni. Anche la Regola, però, altro non è che un continuo rimando al Vangelo e allimpegno apostolico a cui ogni battezzato è chiamato.
c) Tappe di adesione
Dopo un periodo di probandato, attraverso il rito di Iniziazione, si è ammessi al Noviziato. Badiamo bene, però: non occorre entrare in qualche convento; si tratta di un periodo di formazione che avviene nellambiente in cui si è chiamati a vivere: la propria comunità parrocchiale e diocesana. Al termine del noviziato, chi si sente pronto, emette la Professione. Essa può essere solenne, e impegna per tutta la vita, o temporanea e venire rinnovata, di anno in anno, per tre anni, per poi sfociare in quella solenne.
La fraternità di Verolanuova ha avuto il "privilegio" di vedersi, in un certo senso, abbuonato il periodo di probandato; ha vissuto la cerimonia delliniziazione per 21 persone la sera del 19 novembre 1998. Di queste alcune hanno professato, altre hanno abbandonato, altre ancora continuano a camminare anche se non si sono ancora decise per il "passo".
d) Impegni conseguenti
La professione impegna per tutta la vita, ma vale la pena ribadirlo: essa non aggiunge nulla allimpegno a cui ogni battezzato dovrebbe comunque sentirsi chiamato. Emettere una professione di questo tipo serve ad esprimere la consapevolezza del proprio Battesimo e della propria Cresima e, al tempo stesso, ad alimentarla.
Il riferimento ad un esperienza evangelica e spirituale intensa, qual è stata quella di s. Francesco e s. Chiara è, si diceva, uno stimolo in più; così pure lo è lappartenenza ad una fraternità locale, attraverso la quale si è inseriti nellOrdine e nella Famiglia francescana. Laspetto comunitario è determinante in tutti i rami della Famiglia francescana.
La fraternità di Verolanuova vive due fondamentali appuntamenti mensili, che allinizio erano così configurati: lincontro di preghiera e quello di formazione, questultimo sotto la guida di un frate minore. Si tratta di due momenti che hanno la funzione di alimentare limpegno personale alla preghiera quotidiana e la tensione alla vita evangelicamente vissuta. Coloro che vivono questa esperienza non si ritengono migliori di altri; si tratta di persone che nel fascino di Francesco e Chiara dAssisi hanno trovato una spinta a cercare di realizzare il loro essere discepoli del Signore Gesù.
Vale la pena
ripeterlo: a tutti è possibile partecipare. Oltretutto, il tipo di fraternità che è
nata qui a Verola è configurato secondo tipi di appartenenza diversificata: cè chi
ha emesso la professione solenne, chi quella temporanea, e chi invece, attende di avere le
idee più chiare anche in merito alla propria scelta di vita.
a) I pellegrinaggi ad Assisi
Tutto inizia con il Grest del 94: il tema è Dipingi la luce, ispirato a s. Chiara dAssisi, in occasione della conclusione delle celebrazioni per l'ottavo centenario della sua nascita (Assisi 1193).
Dalla superiora di allora, sr. Ida Santus, nasce limpulso ad attuare unidea: andare sui luoghi ovella era vissuta. La proposta è fatta ai collaboratori del Grest, ai ragazzi che avevano frequentato la 3a media e alla Comunità Educativa dellOratorio. Si approfitta del ponte dei Santi e dei Morti.
Lesperienza è forte: Assisi "prende" molti; le figure di Chiara e Francesco colpiscono con il fascino delle loro scelte radicali e il desiderio di seguire il Signore, ripercorrendo le loro orme, inizia a farsi strada. In qualcuno inizia a prendere corpo lidea di "imparentarsi" con la Famiglia Francescana, sia attraverso lOFS, sia, per quanto riguarda i giovani, dando vita alla Gi Fra (Gioventù Francescana).
Tal desiderio prende nuovo vigore in occasione del secondo pellegrinaggio, dopo due anni.
Grazie a don GianPaolo, si hanno i primi contati con i Francescani di Rezzato, ai quali chiediamo di essere illuminati sulla GiFra. Poiché alla fine le cose con la GiFra non vanno in porto, si decide di passare direttamente alla proposta dellOFS, per tutti, meno giovani e giovani. Nel frattempo, in seguito ad una forte spinta da parte di alcuni di coloro che vi avevano partecipato nel 96, si organizza un terzo pellegrinaggio, nella primavera del 98.
Approfittando del fervore (ri-) suscitato dallincontro con i due santi di Assisi, sulla via del ritorno da questultimo pellegrinaggio, viene lanciata la proposta: costituire la fraternità OFS anche a Verola.
b) Gli incontri con fra Arcangelo Zucchi
Per capirci qualcosa di più, viene invitato, verso metà maggio, fr. Arcangelo, responsabile dellOFS per la Lombardia.
Quando le idee si sono chiarite, in seguito ad ulteriori incontri con alcuni membri dellOFS e con la Ministra Regionale di allora, Marina Vavassori, di Bergamo, si decide di partire e, perciò, si inizia il cammino, della cui possibilità lintera comunità parrocchiale viene costantemente informata attraverso i già citati avvisi domenicali.
Si va così costituendo anche a Verola la Fraternità OFS; è più giusto dire, però che la si sta ricostituendo: a Verolanuova, infatti, una fraternità del Terzordine Francescano (TOF), era già esistita alcuni decenni or sono. Riportiamo quanto si trova scritto negli archivi dellOFS, a Milano.
c) Il precedente degli anni Venti
Così recita il documento, scovato da fra Arcangelo:
"La congregazione fu eretta canonicamente il 22 aprile 1922 da P. Benedetto Galli, delegato dal M.R.P. Gioacchino Caldiroli, Ministro Provinciale dei Frati Minori, dopo avere chiesto a sua Ecc. Mons. Gaggia il consenso scritto.
Fecero da
testimoni allatto D. Giacomo Boloni e il
Chierico Seminarista Francesco Galeazzi.
Tre giorni dopo P. Benedetto scriveva così al Ministro Provinciale: "Sono tornato
definitivamente da Verolanuova. Il P. Guardiano farà avere a V.P.M.R. i documenti
relativi alla nuova Congregazione, eretta da me canonicamente. Finora fu solamente eretta
la Congregazione femminile, non essendo possibile formare la maschile.
Le ascritte sono moltissime. Un nucleo di uomini a cui ho dato labito, potrà in seguito, a detta del Prevosto, formare la base per la Congregazione maschile. Gli abitini portati furono insufficienti, ne occorrono altri cento, ai quali se ne aggiungeranno cento e cento altri. Mando in proposito un cenno al nostro "Apostolato". Accludo copia del Testimonium erectionis", che venne depositato in archivio parrocchiale".
Dopo due anni
dalla fondazione, vi predicò un ritiro spirituale P. Paolangelo Minore Cappuccino.
Nel 1940 lo stato della Congregazione era il seguente: "Purtroppo la Congregazione
del TerzOrdine Francescano in questa Parrocchia rimane come ricordo storico e non è
in efficienza."
"Prevosto Nicostrato Mazzardi".
Sarebbe interessante che qualcuno si incaricasse di cercare, nellarchivio parrocchiale, il testimonium erectionis di cui si fa cenno in questo sunto darchivio.
Da quanto leggiamo emergono alcuni dati interessanti:
le adesioni furono molto numerose: si parla di "moltissime ascritte", della necessità di altri cento abitini, perché quelli portati non erano stati a sufficienza;
le fraternità (chiamate congregazioni) a quel tempo erano chiaramente distinte nel ramo maschile e in quello femminile. Non sappiamo -sarebbe interessante fare delle ricerche nel nostro archivio parrocchiale- se la congregazione maschile fosse poi effettivamente sorta;
luso di un segno distintivo, denominato abitino. Si trattava probabilmente di un sovraindumento già lontano da quello del tipo che vediamo indossato dalla beata Paola e riprodotto in versione maschile nellimmagine qui sotto.
d) Rinasce lOFS a Verolanuova
La Fraternità Francescana dellOFS rinacque la sera di domenica 24 settembre 2000, allorquando, durante la messa vespertina, alla presenza della Comunità parrocchiale convocata per lEucaristia, vennero emesse cinque professioni perpetue e tre temporanee nel suddetto Ordine.
La celebrazione fu suggestiva; qualcuno ne rimase colpito, qualcun altro seccato per il protrarsi dei tempi. Daltronde apposta sera dato avviso di questa cosa alla stessa Messa della domenica precedente, perché ciascuno si potesse regolare come meglio credeva, scegliendo celebrazioni ad altre ore.
Significativa fu anche la presenza di Fraternità di parrocchie più o meno vicine: S. Gaetano in Brescia, Rezzato, Leno, Orzinuovi, Cremona.
La professione fu emessa davanti al ministro regionale della Lombardia, in quanto la Fraternità si stava costituendo proprio in quel momento e non aveva ancora un suo proprio ministro; in tal caso, si "professa" davanti al Ministro regionale; le professioni successive non avrebbero più richiesto tale presenza comunque sempre gradita perché giusto la sera di domenica 22 ottobre, la nostra Fraternità tenne il suo primo capitolo, nel corso del quale procedette ad eleggere alcuni incarichi di servizio: ministro, viceministro, ecc. Si trattava, rispettivamente di: Angelo Bodini, primo ministro della nuova Fraternità, Attilio Rossi, viceministro.
e) Fraternità "S. Chiara"
Vale la pena ricordare che, nella nostra parrocchia, la fraternità OFS rinacque in seguito ai vari pellegrinaggi ad Assisi tenutisi dal 94 in poi; ma "galeotto" al primo di questi pellegrinaggi (che "provocò" i successivi, allinsegna di "una ciliegia tira laltra") fu la celebrazione dell8° centenario della nascita di s. Chiara: tanto si parlò di lei nel corso del Grest del 94, di cui costituì il tema, che ci venne lidea di andarla a trovare sul posto. Fu perciò grazie a lei che venimmo a contatto stretto con la figura di Francesco ed è per questo motivo che a lei abbiamo dato la titolarità della nostra fraternità.
f) Sviluppi e vita dellOFS a Verolanuova (2001-2002)
La nostra Fraternità verolese si va arricchendo di nuove adesioni: una nuova professione temporanea ha avuto luogo nel settembre del 2001, altre cinque lo scorso 21 aprile 2002. Trattandosi di professioni temporanee, non hanno avuto luogo pubblicamente, cosa che invece è richiesta quando la professione è solenne (e, quindi, anche definitiva). Inoltre, abbiamo trovato in parrocchia una persona che è terziaria francescana dal 1942. Accanto ai componenti "professi" (6 con professione solenne, 9 con professione temporanea, da qualcuno già rinnovata, nel settembre 2001), vi sono coloro che ancora sono in cammino verso questa meta.
La Fraternità "S. Chiara" di Verolanuova si incontra, normalmente, la 2a e la 4a domenica del mese, alle 19.30, e ha sede nella biblioteca dellOratorio maschile. Gli incontri sono un misto di preghiera, formazione e condivisione fraterna, diciamo così, informale. La formazione è gestita autonomamente dalla Fraternità la seconda domenica del mese e dallassistente spirituale la quarta. Normalmente, in questa occasione, la preghiera comune (vespro) viene celebrata in Basilica, prima della Messa vespertina, in modo da rendere possibile la partecipazione anche a coloro che desiderano unirsi nella lode al Signore.
Come si può notare, si è avuto qualche sviluppo rispetto agli inizi, in quanto quello che era semplicemente un momento di preghiera si è trasformato in un incontro più complesso.
Assistente spirituale questanno è fra Massimo Cocchetti che fu il primo a seguirci quando muovemmo i primi passi quattro anni or sono: ci accompagnò per due anni, mentre era nel convento di Rezzato; fu rimpiazzato da fra Pietro, sempre del convento di Rezzato; ora fra Massimo (bresciano di Rezzato), nel frattempo divenuto sacerdote, appartiene alla fraternità che presta servizio spirituale nellOspedale Civile di Brescia. È tornato tra noi in seguito al trasferimento di fra Pietro nel convento di Sabbioncello (Lecco). Alcuni verolesi hanno modo di conoscere fra Massimo perché, da qualche tempo, quando si reca presso di noi, concelebra la Messa vespertina.
a) Il "ministro"
Chiariamo il significato del termine che già più volte è stato usato usato: ministro. In latino ministerium significa servizio; perciò minister è il servo, colui che sta a servizio. Il nostro dialetto ha conservato qualcosa di questo significato: "ministrare" la minestra, significa servirla; lattrezzo usato per questo servizio si chiama, guarda un po, menester: proprio quasi come in latino Cè da augurarsi che i ministri-in-altro-senso, si ricordino sempre da dove deriva il nome del loro incarico.
Ministro è perciò il "superiore", che in realtà è colui che sta sotto, perché, appunto, ministro: servo.
b) Una vocazione secolare, per un Ordine secolare, con una Regola secolare
LOrdine Francescano Secolare, come già sè detto, è il TerzOrdine francescano: quello di chi né entra in convento, né in monastero, ma vuol cercare di vivere la sua vita da cristiano, sulle orme di Francesco e Chiara, vivendo da secolare: nel mondo (saeculum), continuando la sua vita e la sua attività; quindi da sposato e genitore o fidanzato o prete diocesano; da insegnante, casalinga, operaio, imprenditore, pensionato, ecc. ecc.
Perciò, la sera del 24 settembre 2000 o nei momenti delle successive professioni, nessuno è diventato suora o frate, nemmeno suora "laica", come erroneamente si dice; lOFS non è nemmeno un Istituto Secolare tipo le Figlie di SantAngela: in questo caso si emette qualcosa di molto simile ai voti di castità, povertà e obbedienza. I francescani secolari non emettono voti di questo tipo; giova ripeterlo: la loro professione consiste nella Promessa di Vita Evangelica; è la promessa di cercare, con lesempio di Francesco e Chiara dAssisi, di seguire con sempre maggior disponibilità il Vangelo; in altre parole, limpegno ad essere quello che comunque già si è: cristiani, sposi, preti, ecc. Si tratta di una spinta ideale e, soprattutto, spirituale, che dà una mano in più a vivere il proprio Battesimo e la propria Cresima.
Si presuppone una vocazione particolare, non a diventare frate o monaca, ma ad essere discepoli di Gesù secondo lo stile di s. Francesco e s. Chiara. Tale vocazione può nascere da svariate circostanze. Per noi, come già abbiamo detto, è nata grazie allincontro con queste due figure in quel di Assisi.
A indicarci come realizzare lideale francescano nella quotidianità della nostra vita ripeto secolare, abbiamo, come ogni Ordine che si rispetti, la nostra Regola. Non si tratta di un insieme di norme rigide, ma di un punto di riferimento ideale, che ispira atteggiamenti e comportamenti.
Ma facciamo parlare la Regola, solo in qualche punto, ovviamente. È stata riformata da Paolo VI, pochissimo tempo prima della sua santa morte (1978). Essa così recita:
1 - Tra le famiglie spirituali, suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa, quella Francescana riunisce tutti quei membri del Popolo di Dio, laici, religiosi e sacerdoti, che si riconoscono chiamati alla sequela di Cristo, sulle orme di S. Francesco d'Assisi.
In modi e forme diverse, ma in comunione vitale reciproca, essi intendono rendere presente il carisma del comune Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa.
2 - In seno a detta famiglia, ha una sua specifica collocazione l'Ordine Francescano Secolare. Questo si configura come un'unione organica di tutte le fraternità cattoliche sparse nel mondo e aperte ad ogni ceto di fedeli, nelle quali i fratelli e le sorelle, spinti dallo Spirito a raggiungere la perfezione della carità nel proprio stato secolare, con la Professione si impegnano a vivere il Vangelo alla maniera di S. Francesco e mediante questa Regola autenticata dalla Chiesa.
Così i primi due paragrafi. Quanto sè già premesso, provvede a fare da commento.
Vediamo un altro paragrafo:
4 - La
regola e la vita dei francescani secolari è questa: osservare il vangelo di nostro
Signore Gesù Cristo secondo l'esempio di S. Francesco d'Assisi, il quale del Cristo fece
l'ispiratore e il centro della sua vita con Dio e con gli uomini. Cristo, dono dell'Amore
del Padre, è la via a Lui, è la verità nella quale lo Spirito Santo ci introduce, è la
vita che Egli è venuto a dare in sovrabbondanza.
I francescani secolari si impegnino, inoltre, ad una assidua lettura del Vangelo, passando
dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo.
È esattamente quanto sè scritto poco più sopra; non ci stiamo a ripetere.
Quanto la Regola cerca di promuovere è anche il collegamento con la Famiglia Francescana. È esplicito in essa il riferimento al Primo Ordine, anche perché è da esso, dai frati, che riceviamo assistenza e guida. Ma, nellottica del collegamento di cui si diceva due righe sopra, tenuto conto del valore che esse hanno avuto nellesperienza di Francesco che le individuò come completamento contemplativo allattività apostolica del Primo Ordine (e a quella secolare del TerzOrdine), non si può non rilevare come una carenza, per di più molto strana, la mancata menzione delle Sorelle Clarisse, alla cui esperienza, tra laltro, la nostra fraternità verolese si sente particolarmente legata, per i motivi già esposti.
Anche fr. Feliciano Olgiati, nel suo libro (di pubblicazione postuma) di commento alla Regola dellOFS, muove questo rilievo.
c) Un Ordine scisso?
In Italia, purtroppo, forse anche a causa dellalto numero di aderenti, lOFS è ancora distinto in quattro gruppi, secondo il ramo dei frati francescani a cui è legato (oltre ai tre rami del Primo Ordine, cè anche il TerzOrdine Regolare, vero e proprio Ordine religioso, quindi non secolare). I frati che abbiamo incontrato qui a Verolanuova (Arcangelo, Massimo, Pietro) appartengono al ramo dellosservanza: OFM. La nostra fraternità verolese, quindi, appartiene all"obbedienza" dei Frati Minori, che non è la stessa di quella dei Cappuccini e di quella dei Conventuali.
Ma che centriamo noi secolari con le "beghe" (detto banalmente e brutalmente) dei frati?
Sul sussidio annuale di cui siamo dotati per il nostro cammino di riflessione e formazione, anche se in piccolo, su una delle prime pagine interne figura la specificazione: "Sussidio di formazione permanente delle Fraternità OFS assistenza Minori". Il che vuol dire che gli altri seguono sussidi diversi. Francamente, è difficile trovare un senso in tutto questo. Salutiamo perciò con soddisfazione le varie iniziative che il competente Dicastero della Santa Sede ha assunto di promuovere lunificazione: cosa realizzatasi allestero fin dal 95 e forse, in dirittura darrivo, con qualche problema, anche da noi (mentre stendiamo queste note nella primavera del 2002).
N.B. - La
riunificazione, anche in seguito al deciso intervento del competente dicastero della Santa
Sede, a fine estate 2002 è un fatto compiuto.
Chi fu il primo terziario? Il beato Lucchese (o Lucchesio), insieme a sua moglie. Alla Verna, nel "corridoio delle stimmate", un affresco (recente, per la verità, e ben lungi dallessere un capolavoro, come tutti quelli che lo affiancano lungo il suddetto corridoio) ritrae s. Francesco che lo riveste dellabito del nascente TerzOrdine. Lusanza di un abito distintivo è, ai nostri giorni in disuso ma, come risulta dal documento darchivio sopra riportato, nei primi decenni del XX secolo era ancora funzionante.
a) Terziari illustri
Cominciamo con una galleria incompleta - di terziari illustri. A volte si hanno delle sorprese nello scoprire che il tal personaggio apparteneva al TerzOrdine.
Iniziamo dai patroni dellOrdine: erano terziari francescani s. Luigi (Ludovico) IX, re di Francia e s. Elisabetta dUngheria; dunque, un re e la figlia dun regnante.
Era terziaria francescana la nostra Beata Paola Gambara: come tale (cioè con labito che la contraddistingue come terziaria) è ritratta sia nella pala dellaltare ove è sepolta a Bene Vagienna (Cn), sia in quella del nostro altare "di s. Francesco Saverio" (2° altare, quello centrale, a destra per chi entra dal portale principale), nel quale è raffigurata, oltre che con s. Giacomo in gloria (quello che tanti scambiano con Gesù), insieme a s. Chiara, co - fondatrice del secondo Ordine francescano (quello delle Clarisse) e titolare, come sè ricordato, della nostra fraternità di Verola.
Era terziario francescano Dante Alighieri, il nostro sommo poeta.
Con quali accenti commossi e con quale umile orgoglio il beato Giovanni XXIII parlava spesso, anche da papa, del suo essere terziario francescano fin dalletà di 14 anni, proprio nel periodo in cui, seminarista a Bergamo, ricevette la tonsura! Parlando un giorno a un raduno di francescani, rivolto ai Terziari disse, con amabile semplicità: "Ego sum Joseph, frater vester (Io sono Giuseppe, vostro fratello - il suo nome di battesimo era infatti Angelo Giuseppe - ). Con tenerezza amiamo dirvelo Oh! La gioia serena ed innocente di quella coincidenza: terziario francescano e chierico avviato al sacerdozio: preso dunque per gli stessi funicoli della semplicità, ancora inconscia e felice, che Ci doveva accompagnare sino allaltare benedetto: che Ci doveva poi dare tutto nella vita".
Era terziario francescano, prima di diventare religioso come fondatore dei Salesiani, s. Giovanni Bosco; lo furono la beata Angela da Foligno, grande mistica medievale, la nostra bresciana s. Angela Merici, s. Giuseppe Cottolengo (da cui prende nome il celebre istituto torinese tuttora attivo), s. Elisabetta del Portogallo, s. Brigida di Svezia, il patrono dei sacerdoti in cura danime s. Giovanni Maria Vianney (il santo Curato dArs), e numerosi altri, santi e beati, di ogni condizione e professione, talvolta anche martiri della fede.
Non cè che dire: siamo in buona compagnia! Saremmo contenti di renderla più numerosa: fatevi sotto e non preoccupatevi se qualcuno verrà a dirvi che avete buontempo (come è successo a qualcuno tra coloro che professò tra i primi, il 24-9-2000), perché vi farà un complimento: uno cerca di vivere da cristiano, prendendo sul serio il suo essere battezzato, proprio per rendere buono il tempo, qualsiasi tempo: quello della gioia, come quello della fatica, del dolore e della tristezza.
Lultima statistica (1-7-1996) indica che i membri professi dellOFS sono circa 435.000 persone in tutto il mondo, di cui una buona parte in Italia.
b) Limpegno caritativo e sociale dellOFS
Sarebbe interessante se, in futuro, qualcuno si incaricasse di raccontare quale impegno nel "sociale" ha caratterizzato la presenza dellOFS nel corso dei secoli. Da questo punto di vista la nostra fraternità sta cercando la sua strada. Attendiamo contributi.
don Giovanni Gritti
Ministro: Angelo Bodini
Viceministro: Attilio Rossi
Consigliera segr.: Ercolina Vigna
Assistente: fr. Massimo Cocchetti Ofm
Maestro dei Novizi: don Giovanni Gritti
Per chi desidera saperne di più e vuol consultare materiale informativo e formativo, può accedere al sito internet dellOFS italiano: http://www.ofs.it/ofs.htm